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Per Natale mio figlio ci porta a casa la sua ragazza (parte I)

By 26 Dicembre 2020Dicembre 28th, 202011 Comments

Mio figlio Andrea ha 25 anni, è un ingegnere e vive a Milano. Lavora in una grossa azienda che lo ha assunto due anni fa quando s’è laureato con lode qui a Napoli dove è nato e cresciuto. Lui è nato dalla mia prima moglie, mentre dalla seconda ho avuto Benedetta che ha 11 anni.

Andrea a Milano ha conosciuto Maria, che lavora nella stessa azienda. Andrea è sempre stato refrattario ai legami sentimentali e non aveva mai portato una ragazza a casa, con Maria invece ha deciso di fare le cose seriamente e, con nostra sorpresa, l’ha portata per presentarcela e passare il Natale da noi.

Sono arrivati alcuni giorni prima del 25, di sera, quando stavamo per iniziare la cena. Noi tutti aspettavamo con ansia di rivedere il nostro Andrea e con curiosità di conoscere finalmente la sua ragazza. Dopo i calorosi saluti e abbracci ci siamo messi a tavola conversando allegramente. Essendo la nuova arrivata, Maria ha calamitato la nostra attenzione. Mia moglie e mia figlia le hanno fatto tante domande, io mi sono astenuto limitandomi a osservarla e studiarla.

Devo confessare che mi ha subito colpito negativamente per la sua esagerata timidezza; stava sempre a capo chino e arrossiva ad ogni riposta che dava. Pensavo arrivasse a scusarsi anche per il fatto di esistere. L’ho osservata per tutta la sera arrivando a trovare inconcepibile che mio figlio potesse provare qualcosa per lei. Andrea era destinato a fare carriera, diventare un uomo di successo ed era assurdo che si legasse ad una così insignificante. Sì, quella sera sono arrivato a definirla una nullità!

Un’altra cosa che devo confessare è che la notte seguente e nei giorni a seguire mi è montata una vera e propria ossessione per Maria. Più la osservavo di nascosto, la studiavo anche nei minimi gesti e nei particolari, e più cresceva il fastidio nel pensarla come la compagna di mio figlio. Per Andrea ci voleva una donna affabile, spigliata, capace di stare al suo passo, non lei, sempre timida e impaurita. Eppure, più la disprezzavo e più cresceva in me una indecente eccitazione alimentata da pensieri sempre più sconci e immorali. La sua nullità faceva crescere la mia brama di possederla, il mio disprezzo fece nascere l’intenzione di umiliarla e degradarla ai miei voleri e piaceri.

Mentre mia moglie e mia figlia erano molto calorose e affettuose con lei, trattandola come una di famiglia, io la trattavo con freddezza e distacco. Mi piaceva squadrarla con severità e indugiavo apposta con gli sguardi, facendo in modo che se ne accorgesse. Mi eccitava vederla arrossire e abbassare la testa intimidita. Ero sempre più preso dalla voglia di sottometterla.

(Continua)

Potete commentare o contattare l’autore all’email pensieriosceni@yahoo.it

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