Skip to main content

La settimana scorre tranquilla.
Venerdì sera la coppia trova un pacco fuori dalla porta di casa accompagnato da una lettera.
Una volta in casa la aprono ed iniziano a leggerla.

Ciao Amici,
Sabato scorso abbiamo trascorso assieme un paio d’ore stupende.
Come ordinato vi vogliamo vedere al solito posto domani sera alla stessa ora.
Qui dentro trovate qualcosina da indossare per rendere ancora più interessante il nostro incontro.
Questa roba l’abbiamo trovata in alcuni appartamenti che abbiamo svaligiato, speriamo di aver indovinato le vostre taglie.
Potete fare il viaggio fino al nostro appuntamento vestiti normalmente oppure coperti con qualcos’altro, ma dovete entrare dove sapete voi, con addosso niente di più di quello che trovate qui dentro.
Un ultimo importante dettaglio: vi vogliamo entrambe completamente depilate e truccate come due troie di gran classe. Siamo sicuri che la signora saprà come preparare il suo maritino.
A domani.

Una volta finita di leggere la lettera i due iniziano a frugare nello scatolone, ne tirano fuori dei completini intimi e dei vestitini a rete di quelli che hanno visto solo in alcuni film porno. Poi recuperano anche due paia di scarpe con tacco altissimo, il numero è quasi giusto. Infine trovano anche una parrucca di capelli lunghi e neri.
«Questa penso sia per te.» dice Sara.
«Ma ci vogliono far vestire come due puttane?» esclama Andrea.
«Sembra proprio di si. Per fortuna avevi detto che sarebbe stata una serata amichevole.»
«Lo speravo. Pensavo che volessero scopare solo con te. Dovevano fare vestire solo te così.»
«Grazie! Volevi darmi in pasto di nuovo ai quei porci restando in parte a guardare?»
«Speravo questa volta di partecipare più attivamente.»
«E lo farai. Prenderai anche tu la tua parte di cazzi. Quando ci siamo sposati ci siamo promessi di dividere tutto. Ci divideremo anche questo. Adesso vieni in bagno che ti depilo completamente, gli ordini sono ordini!»
Senza ribattere Andrea segue Sara in bagno e sotto la doccia si lascia depilare completamente, le braccia, sotto le ascelle, il petto, le gambe, il pube e per finire Sara si concentra sul culo del marito, sa che sarà la parte più sotto i riflettori e vuole che sia perfetto.
«Wow, lo sai che senza peli sembra quasi il culetto di una donna, non me ne ero mai accorta.» Dice soddisfatta Sara una volta terminata l’opera.
«E mi sa proprio che così tirato lo apprezzeranno ancora di più.»

La sera dopo i Andrea e Sara si recano all’appuntamento come ordinato, decidono di cambiarsi in auto quando arrivano sul posto, non potevano certo uscire di casa conciati così, se qualche vicino li avesse visti chissà cosa mai avrebbe pensato.
Finalmente una volta pronti decidono di entrare nel capannone, anche questa volta è tutto buio ma al centro dello spazio interno c’è una fioca luce e quelli che sembrano due vecchi divani, uno di fronte all’altro.
«Venite avanti, non abbiate paura» dice una voce conosciuta, quella di Marco.
I due si avvicinano alla luce e vedono Marco seduto su uno dei due divani.
«Bene, bene, sapevo che non sareste mancati. E vedo che siete venuti come vi avevo detto, anche se con questa luce non si vede un gran che. Stefano, accendi le altre luci.»
A quest’ordine altre luci poco distanti si accendono, scoprendo quello che si nascondeva nell’oscurità: una decina di uomini mai visti primi, oltre ai tre già conosciuti. Il gruppetto è ben assortito, un paio di neri, due o tre nordafricani, ad occhio marocchini o egiziani, qualcuno con dei tratti tipicamente dell’est europa e il resto di provenienza non definita, potevano essere italiani ma anche stranieri.
«Sapete,» dice Marco «i nostri amici e colleghi» indicando il gruppetto di uomini «non ci hanno creduto quando abbiamo raccontato loro che abbiamo trovato una coppia con cinque buchi tutti da scopare. Non ci hanno creduto quando abbiamo detto che il marito era addirittura più troia della moglie. Quindi l’unica maniera per verificare la nostra storia era organizzare questa serata.»
«Ma…» dice Andrea cercando di opporre una blanda resistenza sapendo di non opporsi a quanto sta per accadere.
«Niente ma» interviene Luca slacciandosi i pantaloni ed estraendo il suo cazzo «inginocchiatevi e che lo spettacolo abbia inizio» avvicinandosi alla coppia «e cercate di non deluderci» conclude la frase portando il suo membro davanti alla bocca di Sara.
Sara non può far altro che iniziare a succhiare il membro di Luca che dopo pochi secondi si tira indietro e lo offre a Andrea, senza esitazioni riprende il lavoro interrotto dalla moglie.
«Vieni qua cara» dice Marco ancora seduto sul divano chiamando Sara.
Lei si gira verso di lui e lo vede con i pantaloni sbottonati ed il cazzo in mano. Sara gattona verso l’uomo ed inizia a lavorarsi con la bocca il suo membro.
Stefano senza pantaloni si accomoda sul divano vicino a Marco, in modo che Sara possa fare altrettanto con il suo arnese.
«Cosa fate li» dice a tutti gli altri «venite qua che ce ne per tutti.»
Gli altri iniziano a spogliarsi e tutti con i cazzi già belli in tiro si avvicinano al gruppetto al centro.
Sara alza la testa dai due cazzi di Marco e Stefano e si ritrova circondata da metà degli altri uomini, senza esitare inizia a menare e a succhiare i cazzi di tutti.
L’altra metà degli uomini ha invece circondato Andrea e anche lui riserva lo stesso trattamento ai cazzi che si ritrova attorno.
Uno degli uomini che sta ricevendo le attenzioni di Andrea rompe gli indugi, mette il marito a quattro zampe e gli strappa il vestitino a rete dal culo.
«Ma che bel culetto che abbiamo qui» dice con marcato accento dell’est europa «sembra il culetto di alcune ragazzine del mio paese.» Sputa sull’ano di Andrea e ci appoggia il suo membro. Senza spingere tanto lo lascia scivolare al suo interno e piano lo muove un paio di volte avanti e indietro.
«Ti piace così dolce e lento?» Chiede ad Andrea.
«Si, non l’ho neanche sentito entrare.»
«Peccato, io preferisco così!» detto questo lo toglie di scatto dall’ano di Andrea e lo rinfila violentemente, ripete la stessa mossa alcune volte finchè decide di lasciarlo dentro e con la stessa violenza continua a scopare Andrea senza toglierlo.
«Non ti piace così?» Chiede di nuovo.
Andrea non risponde.
«Allora, ti piace o no?»
«Sergej» lo chiama Marco facendo segno di fermarsi.
Sergej si ferma senza uscire dall’ano. Andrea invece continua a muoversi cercando con il bacino il cazzo dell’altro, si spinge sempre più indietro per farlo entrare più in profondità possibile.
«Ma allora ti piace. E brava la nostra puttana!» si complimenta Sergej con Andrea. «Dai succhia il cazzo enorme del mio amico Omar finchè mi scopi.»
Continuando il suo movimento Andrea si mette in bocca il cazzo di uno dei due neri ed inizia a succhiarlo avidamente, come l’altra volta qualcosa è scattato dentro la sua testa e sta perdendo il controllo del suo corpo.
Intanto sull’altro divano la sorte che tocca a Sara non è molto diversa, i sei, sette uomini che se la dividono hanno tutti fatto un giro nel suo culo, quasi dimenticandosi del suo primo buco.
Se ne ricordano quando facendola accomodare sul divano con il cazzo, prima di Marco e poi di Stefano, nel culo, ricominciano a scoparla a turno nella fica, non disdegnando di farselo tenere duro facendo passare i loro cazzi nella sua bocca.
Anche il culo di Andrea riceve la visita di vari cazzi a turno, marito e moglie hanno avuto il piacere di sentire ognuno dei cazzi dentro di loro, ogni loro buco è stato visitato da tutti i cazzi a diposizione. Due bocche, due culi e una fica non sono stati risparmiati da nessuno.

«Vieni qua» dice uno degli uomini seduto sul divano chiamando Andrea «impalati da solo.»
Andrea sale sul divano e lascia che il cazzo dell’uomo gli entri nel culo.
L’uomo fa un cenno ad un altro che si avvicina.
«Non mi sembra giusto che la tua mogliettina sia l’unica che prenda due cazzi assieme stasera» dice l’uomo ad Andrea.
L’altro alle sue spalle cerca di infilare il suo cazzo nell’ano di Andrea già occupato dal primo cazzo.
Dopo qualche difficoltà iniziale il cazzo riesce ad entrare con qualche dolore da parte di Andrea.
Appena lo sfintere si rilassa i due iniziano a scopare Andrea assieme.
Quando il secondo cazzo esce da Andrea, uno degli altri a turno prende il suo posto. Oltre a quello che c’è già dentro riescono ad entrare nel culo di Andrea anche il cazzo enorme del nero di nome Omar e dopo quello di uno slavo che, anche se non ce l’aveva lungo come Omar, lo batteva sicuramente in circonferenza.
Ormai l’ano di Andrea ha raggiunto la massima dilatazione possibile.
Dopo più di un’ora di questa irreale gangbang finalmente il gruppetto di uomini decide di scaricarsi i testicoli carichi di sperma trattenuto per tutta la serata, tutti sono stati bene attenti a non venire per non interrompere anzitempo la festa.
Uno alla volta gli uomini riempiono le bocche di Sara e Andrea del loro sperma, la quantità totale è eccessiva e qualche rivolo di sperma fuoriesce dalle bocche spalancate e cola lungo le loro guancie.
«Ripulitevi a vicenda» ordina uno degli uomini.
Andrea e Sara si leccano l’un l’altro le gocce di sperma che ancora colano sui loro visi fino a ripulirsi completamente.

«Bene ragazzi» dice Marco «E’ stata una bellissima serata, che ne dite amici? Chi dei due vi ha fatto godere di più?»
Tutti all’unisono rispondo “Meglio lei!”.
«A nessuno è piaciuto il culo o la bocca di Andrea?» insiste Marco.
«Marco» prende la parola uno degli uomini «lo sai che nessuno di noi è gay e quindi per noi non c’è cosa più bella che scoparsi una donna, ma effettivamente anche il marito non è stato male, se non fosse per il cazzo che tiene in mezzo alle gambe sarebbe una grande troia. Ha dimostrato di apprezzare il cazzo anche più di sua moglie.»
«Già,» interviene un altro «a me ha fatto un pompino come nessuna donna aveva mai fatto prima.»
«E avete visto come si muoveva quando sentiva il cazzo nel culo?» interviene un altro ancora «Muoversi così l’ho visto fare solo alle puttane dei film porno.»
«Vi piacerebbe rifare questa serata?» chiede Marco.
«Si, certo!» all’unisono

«Quindi cari amici» rivolto a Sara e Andrea «visto che avete un gran successo, replicheremo sabato prossimo o il video ripreso da quella videocamera verrà reso pubblico» indicando un angolo dell’edificio con una telecamera su un treppiede che la coppia non aveva notato.
«Avete capito?»
I due si guardano e fanno un cenno con la testa.
«Bene, ora potete anche andare.»
Sara e Andrea recuperano quello che rimane dei loro vestiti e ritornano alla loro auto.
Anche questa volta il viaggio di ritorno avviene in completo silenzio, solo giunti a casa i due inziano a parlare fra di loro.
«Usciremo mai da questo incubo?» Chiede lei.
«Non vedo vie d’uscita. Siamo alla loro mercè.» Risponde Andrea.
«Ci dev’essere il modo.»
«Non lo so. Ti hanno fatta male stasera?»
«Sono stati violenti ma era preparata. Non ho fatto resistenza. Ho solo la figa e il culo parecchio infiammati. E tu?»
«Mi hanno allargato il culo all’nverosimile, non pensavo ci potessero entrare due cazzi contemporaneamente. Di misure considerevoli oltretutto.»
«Ti è piaciuto?»
«Mi vergogno a dirlo ma, si, mi è piaciuto. Ripeto, non sono gay ma la situazione era così strana, bizzarra, assurda, che mi sono sentito veramente una troia delle più troie. Ho avuto il cazzo duro tutto il tempo e non sono mai venuto. Solo a ripensarci mi ritorna duro.» Indicando il suo membro in erezione. «Non è che mi faresti un pompino?»
«Come non avessi già mandato giù abbastanza sperma stasera..» gli rinfaccia Sara. Ma così dicendo si abbassa verso il pene del marito e inizia a succhiarglielo, bastano pochi secondi per farlo venire.
Andrea riempie la bocca di Sara con una copiosa eiaculazione che non riesce a trattenere completamente in bocca e le cola lungo il viso.
Sara deglutisce. «Ne avevi un bel po’ in canna…»
«Te l’ho detto che sono stato straeccitato tutto il tempo.»
«Andiamo a farci una doccia e a dimenticarci di questa assurda serata. Non vedo l’ora di andare a letto, sono stanchissima.»

Domenica mattina suona il telefono.
Andrea risponde, «Buongiorno, Sono l’appuntato Bianchi della stazione dei Carabinieri di Xxxxx. i coniugi Xxxxxxx?»
«Si siamo noi.»
«In merito alla vostra denuncia di furto vi chiedo la cortesia di raggiungerci presso la nostra stazione quanto prima.»
«Va bene, il tempo di arrivare e siamo li.»
«Vi aspetto, buona giornata.»
«A lei.»

«Sara, preparati, erano i carabinieri ci hanno convocati in caserma.»
«Cosa vogliono?»
«Non me l’hanno detto, hanno solo detto che è in relazione al furto.»

Una volta giunti dai carabineri vengono informati che la notte prima hanno effettuato una retata in una ditta abbandonata in un comune limitrofo poco prima dell’una.
“Mezz’ora dopo che ce ne siamo andati” pensano entrambi.
Sono intervenuti su segnalazione di alcune guardie notturne che hanno visto e sentito degli strani movimenti mentre pattugliavano delle aziende in zona.
Hanno arrestato tre uomini, anche se sembra che poco prima ce ne fossero stati molti di più probabilmente in compagnia di qualche prostituta, in quanto hanno ritrovato tracce di una festicciola a luci rosse.
In una stanza dell’edificio perquisito è stata ritrovata una gran quantità di refurtiva ancora da piazzare.
«Questo dovrebbe essere il vostro computer.» dice l’appuntato alla coppia «Dovrebbe corrispondere per marca e modello a quanto da voi dichiarato.»
«Si dovrebbe essere il mio. Provo ad accenderlo.» alla visione del desktop a lui familiare Andrea conferma all’ufficiale che il portatile è il suo.
«Putroppo abbiamo trovato solo questo, non abbiamo trovato le altre cose a voi sottratte. C’erano solo dei preziosi, un bel po’ di contanti e una vecchia videocamera non funzionante, forse per questo non sono riusciti a piazzarla. E’ strano che dopo due settimane il vostro portatile fosse ancora in mano ai ladri. Siete stati molto fortunati a ritrovare almeno questo.»
«Chi erano i ladri?»
«Tre italiani, Marco Scarpa, Stefano Conte e Luca Mariotto. Sono delle vecchie conoscenza, ma questa volta gli abbiamo presi con parte della refurtiva e visto la loro recidiva qualche anno di carcere non glielo leva nessuno.»
«La ringraziamo per aver ritrovato almeno questo.»
«Non c’è di che. Abbiamo fatto solo il nostro dovere.»

Una volta fuori dalla caserma.
«Bene, sembra che il nostro incubo sia finito.»
«Già, una volta tanto la giustizia ha fatto il suo corso e ci è venuta in aiuto.»

E’ una tranquilla sera di fine maggio, Andrea e Sara rientrano a casa dopo aver cenato al ristorante.
Lei entra in bagno e trova la finestra aperta.
«Hai lasciato la finestra del bagno aperta.» lo rimprovera lei.
«No, sono sicuro di averla chiusa prima di uscire.»
Andrea entra in camera da letto: «Oh cazzo!» esclama.
«Cosa c’è?» Chiede lei preoccupata raggiungendolo.
I cassetti e le ante dei mobili della camera sono tutti aperti e il loro contenuto è tutto in disordine.
«Cazzo, ci sono stati i ladri» dice Andrea esterrefatto.
«Cos’hanno preso?» chiede lei in apprensione.
«Non ne ho idea, dobbiamo controllare. Tu intanto chiama i Carabinieri, io cerco di capire se hanno rubato qualcosa.»

Prima dell’arrivo della pattuglia dei Carabinieri passa circa mezz’ora durante la quale i due coniugi riescono a fare un bilancio di quanto mancante in casa loro.
Dopo aver raccolto le loro generalità ed aver effettuato un sopralluogo dell’appartamento i due Carabinieri chiedono ad Andrea e Sara cosa hanno sottratto i ladri.
«Manca il nostro computer portatile, la fotocamera digitale, il tablet. Per fortuna non hanno trovato il libretto degli assegni e i pochi gioielli che abbiamo» riferisce Andrea alle forze dell’ordine.
Dopo aver compilato la denuncia i Carabinieri informano i due coniugi che difficilmente rivedranno quanto a loro rubato, le rapine di questo genere sono sempre più frequenti e la refurtiva di questo genere è talmente comune che è quasi impossibile rintracciarla. Lasciano comunque ai due copia della denuncia che potranno presentare alla loro assicurazione per il rimborso di quanto rubato e di eventuali danni riscontrati nell’appartamento.

E’ passata più di una settimana dalla sera del furto in casa di Sara e Andrea.
Un giorno Andrea rientrando in casa trova una busta senza mittente e destinatario nella cassetta della posta, la prende, ed entra in casa. Apre la busta ed estrae una lettera con allegate alcune foto stampate di Sara nuda, Andrea conosce benissimo quelle foto, le ha fatte lui a sua moglie ed erano nel portatile che gli hanno rubato. Chiama subito Sara, le mostra le foto e inizia a leggere le poche righe che compongono la lettera che accompagnava le foto.

“La signora è proprio una bella figa! Se non volete che tapezziamo l’intera via con queste foto, venite tutti e due sabato sera alle 22.00 a Xxxxxxxx in via Enrico Fermi 15. Ovviamente non dovete rivolgervi alla Polizia o ai Carabinieri.”

«E adesso cosa facciamo?» Chiede Sara ad Andrea.
«Andiamo all’appuntamento, probabilmente ci chiederanno dei soldi per riavere indietro la nostra roba.»
«Ok, speriamo siano ragionevoli.»

Il sabato sera, Andrea e Sara si recano all’appuntamento con i ladri, l’indirizzo segnalato si trova in una zona artigianale in un comune a una decina di chilometri dal loro, essendo sabato sera l’intera zona è deserta. Giungono al civico indicato, è un piccolo magazzino semi-abbandonato, probabilmente un’attività chiusa da qualche mese, il cancello è aperto e la porta del capannone è solo accostata, entrano con l’auto, scendono e si dirigono verso la porta, Andrea entra per primo, a prima vista non c’è ancora nessuno, fa cenno a Sara di seguirlo. L’interno è quasi completamente al buio, in fondo, dall’altra parte dell’edificio si vede una debole luce in quello che sembra un ufficio, i due si dirigono timorosi verso di essa. Mentre percorrono nell’oscurità le poche decine di metri che li separano dall’ufficio, vengono afferrati da due persone.
«Bene, bene, vedo che avete seguito le nostre istruzioni» dice uno dei due.
«Siamo venuti, diteci cosa volete così ce ne andiamo subito» gli risponde Andrea.
«Non abbiate fretta, accomodiamoci dentro» dice l’altro indicando con un cenno della testa l’ufficio.
Così dicendo li spingono verso la stanza illuminata dove li attendono una terza persona.
Una volta dentro Andrea non vede l’ora di concludere ed andarsene e domanda subito: «Allora quanti soldi volete per ridarci la nostra roba?»
«Non ci interessano i vostri soldi» risponde la persona che era già nella stanza ed invitando i due coniugi ad accomodarsi su alcune sedie.
«E allora cosa volete?» chiede ancora Andrea sedendosi seguito dalla moglie.
«Vogliamo scoparci tua moglie» risponde l’altro.
«Cosa???» esclamano assieme Sara e Andrea.
«Sentite, siete qui con tre sconosciuti che non hanno niente da perdere, o ti fai scopare senza opporre resistenza e ti diverti» dice guardando negli occhi Sara «o ti scopiamo lo stesso e per te sarà sicuramente meno divertente.»
«Non esiste che mia moglie si faccia scopare da voi tre» dice Andrea alzandosi di scatto dalla sedia.
Ad un cenno di quello che sembra il capo, gli altri due immobilizzano Andrea.
«Ok, speravamo di trovarvi più collaborativi ma visto che la mettete così non possiamo far altro che passare alle maniere forti. Legatelo alla sedia.» Ordina ai suoi due compari.
«No, aspettate» interviene Sara «ok, sono pronta a soddisfare le vostre richieste ma non fateci del male.»
«Così va meglio, ma per sicurezza tuo marito lo leghiamo lo stesso. E toglietegli i pantaloni e le mutande, voglio far vedere alla sua mogliettina che quanto sta per accadere non lo lascerà indifferente. Se vedere la propria moglie scopata da tre sconosciuti non lo eccita allora li sotto qualcosa non funziona…» dice indicando il pene di Andrea.

Una volta che Andrea è stato reso inoffensivo i tre si accomodano su un vecchio divano che fa parte dello scarso mobilio che arreda la stanza.
«Prima di tutto le presentazioni, io sono Luca» dice quello che sembra essere il capo della banda, «Questo è Marco» indicando quello alla sua sinistra.
«E io sono Stefano» dice il terzo seduto alla destra di Luca.
«Io sono Sara,» risponde lei intimidita.
«Si, sappiamo chi sei, ma per stasera tu non sarai Sara, sarai solo la nostra troia!» risponde Luca, accompagnato dalle risate dei suoi compari.
«Tanto per iniziare facci un bello spogliarello, vogliamo vederti completamente nuda.»
Sara si mette di fronte a loro, imbarazzata e impaurita inizia lentamente a spogliarsi, lasciando che gli occhi dei tre uomini ammirino il suo corpo, le sue gambe tornite, il suo sedere rotondo al punto giusto, il suo seno sodo, un po’ piccolo ma ben proporzionato al suo corpo snello.
«Bellissima, meglio dal vivo che nelle foto che abbiamo trovato nel vostro computer,» esclama uno dei tre, «vieni qui, inginocchiati, facci vedere cosa sai fare,» le ordina.
Sara si avvicina ai tre, si inginocchia davanti a loro e sapendo già cosa i tre vogliono, inizia a slacciare i pantaloni al primo, a Stefano, e gli tira fuori il membro che è già in erezione. Facendo un enorme sforzo di volontà inizia a leccarlo e a succhiarlo.
«Molto brava, ma ricordati che siamo in tre» le dice il fortunato che sta godendo delle attenzioni della bocca di Sara.
Sara si sposta quindi su Luca e ripete la medesima operazione, ora con meno timore, e ripete nuovamente la stessa operazione anche con Marco, ora con ancora più scioltezza, l’odore dei tre attrezzi e la consapevolezza di essere nuda alla mercè di tre sconosciuti sta allentando i suoi freni inibitori.
«Mi pare che a tuo marito lo spettacolo stia piacendo» dice Marco mentre ancora sta assaporando la lingua di Sara sul suo cazzo, girandole la testa verso Andrea.
Infatti il membro di Andrea è in piena erezione, vedere la moglie alle prese con i tre uomini lo sta eccitando da impazzire.

I tre si alzano e fanno sdraiare Sara sul divano, Luca le infila un dito nella fica, lo estrae soddisfatto. «Però! La nostra troia è già bella bagnata!» dice mostrando il dito agli altri due.
Luca inizia a scoparla mentre gli altri due continuano ad offrire i loro cazzi alla bocca di Sara. Dopo un po’, stanchi della posizione, fanno girare Sara, la fanno mettere a quattro zampe sul divano, iniziano così a scoparla da dietro. Mentre la sta scopando Stefano le sputa sul buco del culo e le infila un dito, Sara non fa resistenza, oramai partecipe della strana situazione.
«E’ ora ci scopiamo questo tuo bel culo» e senza nessun preavviso Stefano tira fuori il cazzo dalla figa di Sara e lo infila perentoriamente nel suo culo. Sara resta alcuni secondi senza fiato, colta alla sprovvista dalla violenta penetrazione, ma lentamente riesce a rilassare lo sfintere anale, permettendo così all’attrezzo di iniziare un sistematico avanti e indietro dentro di lei.
Stefano la scopa nel culo sempre più velocemente, tira fuori il cazzo solo un attimo prima di venire, lasciando che il suo sperma coli attorno all’ano di Sara, le scenda lungo la figa e poi giù lungo le gambe. Appena questi si tira da parte subito Luca prende il suo posto e ripete lo stesso servizio al culo di Sara, lo stesso fa anche Marco, anche questi due le vengono appena fuori.
I tre guardano soddisfatti la donna che hanno appena finito di scopare con le parti intime interamente ricoperte dal loro sperma. Sara è ancora con il sedere in alto, ancora sconvolta dalla scopata appena ricevuta dai tre uomini.
«Ho un’idea» dice Stefano, si avvicina ad Andrea, lo slega dalla sedia e lo porta vicino a Sara.
Gli prende la testa e gliela avvicina al sedere della moglie.
«Ripulisci questa troia dalla nostra sborra» ordina ad Andrea.
Andrea inizia a leccare via lo sperma dalla figa e dal culo di Sara, ad ogni passata di lingua lei sente un brivido correrle lungo il corpo, Andrea se ne accorge e cerca di dare maggiore vigore al suo lavoro per dare alla moglie l’orgasmo che ancora non ha avuto, aiutato anche dalla sempre maggiore eccitazione dovuta nel sentire nella sua bocca gli umori della moglie mescolati allo sperma dei tre sconosciuti. Dopo ancora qualche leccata, oramai completamente ripulita, Sara finalmente raggiunge l’orgasmo.
I tre ladri si gustano la scena, meravigliati da come Andrea ha ripulito per bene la moglie dal loro sperma.
«Vedo che ti è piaciuta la nostra sborra» dice Luca «qui ce ne ancora un po’» indicando il proprio pene.
«Ma io non ho mai…» cerca di ribattere Andrea.
«C’è sempre una prima volta» lo interrompe Marco con un sorrisetto malizioso.
Andrea non aggiunge altro, oramai succube ed inebriato dalla strana situazione, si avvicina al membro dell’uomo ed inizia a ripulirlo dalle poche gocce di sperma che ancora lo sporcano. Il cazzo non resta indifferente alla lingua dell’uomo e piano piano inizia ad indurirsi, Andrea affascinato da quanto sta succedendo inizia a fare un pompino vero e proprio finchè il cazzo dell’uomo non torna alla completa erezione nella sua bocca.
«Cazzo! Per essere uno che non ha mai fatto un pompino mi sembra che tu te la sia cavata alla grande. Guarda come me l’hai fatto diventare duro! Pronto per farsi scopare dalla troia di tua moglie. Tu intanto puoi fare lo stesso servizietto ai miei amici.» Così dicendo di accomoda sul divano vicino a Sara.
«Vieni qui e scopami» dice rivolto a lei, Sara senza opporre resistenza si alza e monta a cavalcioni Luca lasciando che il suo cazzo le scivoli dentro la figa.
Nel frattempo Andrea si mette a fare un pompino anche a Stefano che una volta con la verga indurita, si accomoda nel culo di Sara stringendola in una doppia penetrazione.
Andrea passa quindi a Stefano, l’ultimo dei tre, prende in bocca anche il suo cazzo ma nonostante l’impegno profuso il membro sembra non avere intenzione di tornare in erezione nuovamente.
«Hai qualche difficoltà.» Lo incita l’uomo. «Prova a leccarmi le palle».
Andrea esegue l’ordine senza più alcuna remora, oramai rapito da quel vortice di sesso e depravazione. Porta la sua lingua sui testicoli dell’uomo aiutato da questi che, per facilitarne il compito, ruota il bacino verso l’alto. Con le palle stimolate dalla lingua di Andrea il membro inizia a dare segni di vita. Stefano ruota ancora di più il bacino e solleva le gambe, offrendo l’ano ad Andrea.
«Leccami il culo,» ordina.
Andrea come un automa esegue l’ordine e si mette a leccare l’ano dell’uomo sempre più avidamente, infilando la sua lingua sempre più in profondità. Sotto questa nuova stimolazione il cazzo dell’uomo torna alla piena erezione.
«Complimenti, per essere un uomo sai succhiare e leccare il cazzo come una gran troia» si complimenta con Andrea.
Stefano guarda i suoi due compari che si stanno ancora scopando Sara, uno nella figa e l’altro nel culo.
«Beh, visto che quei due buchi sono già occupati, non mi resta che farmi il tuo culo» dice ad Andrea sorridendo. «Girati.»
«Ma…» cerca di protestare Andrea.
«Amore, è giusto che anche tu faccia la tua parte.» Interviene Sara, che ha osservato allibita la bravura di suo marito nel leccare i cazzi dei tre uomini. «Dai girati Amore.»
«Hai proprio un bel culo troietta, peccato sia un po’ peloso.» Detto questo sputa sull’ano di Andrea e ci infila un dito. «E’ anche un po’ strettino, ma adesso lo allarghiamo per bene.» Ed inizia a girare il dito all’interno, quando gli pare sia pronto, tira fuori il dito e ci infila il suo cazzo.
Andrea non reagisce, ammutolito da quello che sta subendo. Stefano appena sente lo sfintere di Andrea rilassarsi inizia a spingere avanti e indietro sempre con più vigore. Andrea inizia a godere di quel trattamento e senza rendersene conto inizia ad assecondare i movimenti dell’uomo.
«Allora ti piace prenderlo nel culo?» Chiede l’uomo.
Andrea non risponde.
«Lo vedo che ti piace. Dai, dimmi che ti piace prenderlo nel culo,» insiste Stefano.
«Si, mi piace» risponde Andrea.
«Ti piace cosa?» Lo incalza Stefano.
«Mi piace prenderlo nel culo» ora quasi gridando.
«Chiedimi di scoparti ancora il culo,» dice togliendo il cazzo da dentro Andrea.
«Si, scopami il culo, ancora!» chiede quasi supplicante.
«Eccoti accontentato» e rinfila di scatto il suo membro nell’ano di Andrea.
Dopo qualche minuto Stefano si stanca della posizione e chiede a Marco che sta ancora scopando Sara nella figa di fare cambio.
«Marco, tu che ce l’hai più grosso di noi tre, prova un po’ ad allargare il culo di questa troietta. Io ho voglia di venire dentra la figa della troia di sua moglie.»
L’altro che è ancora nel culo di Sara, la toglie da sopra Marco e senza mai sfilarsi da dentro di lei si gira e si siede sul divano di fianco a Marco offrendo la figa di Sara all’altro compare.
«Dai vieni qui,» dice Marco ad Andrea «impalati da solo.»
Andrea si alza e monta a cavalcioni di Marco, afferra il suo cazzo, ancora umido degli umori di sua moglie e lo indirizza verso il suo ano e lentamente lo lascia entrare. Lascia che il suo peso lo spinga tutto dentro di se, quando lo sente completamente inizia a muoversi in su e giù, sempre più ritmicamente.
Intanto l’altro ha preso il posto di Marco nella figa di Sara che si ritrova di nuovo con due cazzi dentro di lei. Ora sono tutti e cinque ammassati sul divano.
«Siete proprio una bella coppia. Baciatevi!» ordina uno dei tre.
I due si guardano vogliosi e cominciano a scambiarsi un bacio appassionato, le loro lingua si intrecciano nelle loro bocche, mentre i loro tre buchi sono scopati da tre sconosciuti.
«Cazzo, sto per venire di nuovo!» dice Stefano, si toglie da Sara e le viene sulla pancia.
Anche Luca non tarda a venire ma decide di non uscire da lei e viene nel suo culo.
Marco afferra Andrea e con una veloce mossa lo stende sul divano, il tutto senza mai togliere il cazzo dal suo culo.
«Tu,» ordina a Sara «vieni qui e fai un pompino a tuo marito, mentre io continuo a sfondargli il culo. E tu,» diretto ad Andrea «ripulisci tua moglie dalla sborra dei miei amici.»
Sara scivola sopra Andrea in un classico sessantanove, Andrea inizia a leccare via lo sperma di Stefano dalla pancia di sua moglie, poi si allunga fino a trovare lo sperma di Luca che le esce dall’ano e le cola lungo la figa, sotto le leccate che le stimolano il clitoride, le grandi labbra, il perineo e l’ano, Sara da sfogo ad un violento orgasmo finora represso.
Appena ripresa dall’orgasmo, si concentra per far venire il marito che ancora sta subendo gli affondi del membro di Marco.
«Fa venire tuo marito, ma non ingoiare» le dice Marco.
Il compito di Sara è tutt’altro che difficile, dopo poche leccate, eccitato com’è il marito, sente l’abbondante e caldo liquido di lui riempirle la bocca.
«Apri la bocca, sto venendo anch’io, ma ricorda, non ingoiare» le ordina Marco.
Marco estrai il cazzo dal culo di Andrea e scarica la sua dose di sperma nella bocca della moglie.
Sara si ritrova con la bocca piena dello sperma di suo marito mescolato con quello dell’altro uomo.
«Svuota la tua bocca in quella di tuo marito» le ordina l’uomo.
Sara si gira, aspetta che suo marito apra la bocca e rilascia il contenuto della sua nella bocca di lui.
«Adesso tu ingoia» ordina Marco ad Andrea.
Andrea esegue.

«Bene ragazzi, è stata proprio una bella serata, potete rivestirvi ed andare.» Dice Luca.
I due si rivestono e si dirigono verso la porta.
Andrea si gira e chiede: «E il nostro computer?»
Risponde Luca: «Stasera è stato proprio divertente, dobbiamo per forza rifare questa serata, vi aspettiamo sabato prossimo e allora vi ridaremo il vostro computer. Andate.»
Sara ed Andrea si guardano rassegnati e si dirigono verso la loro auto.

Il viaggio in auto prosegue silenzioso.
Una volta a casa i due iniziano a parlarsi.
«Ti hanno fatto male?» Chiede Andrea alla moglie.
«No, pensavo fossero più violenti. Un po’ mi vergogno a dirlo ma mi è anche piaciuto.» Risponde lei.
«Ti è piaciuto?» Domanda sbalordito lui.
«Si, lo sai che era una mia fantasia farlo con due uomini, stasera l’ho fatto addirittura con tre! E non dirmi che non ti è piaciuto lo spettacolo.»
«Non posso negare che mi sia piaciuto, eri proprio una gran troia alle prese con quei tre. Ma mi sarebbe piaciuto partecipare anch’io.»
«Mi sembra che alla fine abbia partecipato anche tu. Non sapevo che ti piacesse succhiare il cazzo e prenderlo nel culo. Non mi starai mica diventando gay?»
«No, non sono gay. Mi sono solo fatto travolgere dagli eventi. Vedevo che ti stavano scopando come una cagna, avevo il cazzo che mi stava praticamente scoppiando dall’eccitazione, quando quel tipo mi ha messo il suo cazzo sotto il naso, ho sentito i tuoi umori sul suo membro che mi hanno inebriato i sensi ed ho completemente perso la testa.»
«E come è stato prenderlo nel culo?»
«Be…bello. Come ti dicevo ero completamente sottomesso alla situazione, la mia mente era completamente scollegata dal mio corpo, penso avrei fatto qualsiasi cosa mi avessero chiesto, solo per avere anch’io la mia parte di piacere.»
«Bene. Mi hai detto che sono stata una gran troia con quei tre, ma mi sa che tu, in fondo in fondo, sei stata anche più troia di me. E bravo il mio maritino o dovrei dire la mia troietta?» Chiede lei sorridendo. «E sabato prossimo?»
«Andiamo all’appuntamento. In fondo sembra che a nessuno dei due sia dispiaciuta la serata. Adesso che ce li siamo fatti “amici” le cose forse saranno più “normali”.»
«Speriamo. Ma più che esserceli fatti amici, sembra che loro si siano “fatti” noi!» risponde Sara con un sorrisetto amaro.
«Già. Facciamoci una bella doccia e poi dormiamoci sopra.» Mettendo così fine a quei pensieri.

Leave a Reply