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Racconti di Dominazione

Regalo

By 2 Dicembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Sei lì, davanti a me, nuda.
E’ bello guardarti, osservare le luci che colorano il tuo corpo tra zone chiare e zone d’ombra, luci che sembrano muoversi sulla tua pelle, sui tuoi seni, sulle tue gambe lisce e morbide, sul tuo sedere e ancora fianchi, labbra, capelli, mani, ogni centimetro di te, accarezzandoti con gli occhi.

Ti guardo e sorrido, hai la testa leggermente chinata in avanti, tieni le palpebre chiuse, un ciuffo di capelli biondi barcolla davanti al tuo viso ma nemmeno te ne accorgi. Le braccia lungo i fianchi, le mani aperte, posate sulle cosce.
Mi avvicino e sorrido, pensando alla tua reazione. Mi porto alle tue spalle, faccio scorrere attorno al tuo collo un nastro nero di pelle, lo allaccio e con cura posiziono il ciondolo sulla tua gola.

‘Ora puoi aprire gli occhi’
Mi allontano di un passo
Tu li apri lentamente, mi cerchi con lo sguardo, ruotando piano la testa.
‘Cos’&egrave?’ chiedi confusa mentre le dita si portano a toccare il ciondolo e poi lungo il nastro di pelle, accarezzandolo.
‘Un collare’ ti rispondo spostandomi di fronte a te.
‘Un collare?’ ora mi stai guardando.
‘Sì, per ricordarti che sei mia sempre’
‘Non capisco..’
‘Non c’&egrave nulla da capire sai?’ ti vengo incontro, mi guardi con quegli occhi profondi, trattieni il fiato.
Due dita si posano sul tuo ombelico, scorrono sulla tua pelle verso l’alto, scivolano lentamente tra i tuoi seni fino ad arrivare alla bocca, alle labbra.
‘Tu sei mia…ecco cosa significa’
‘Ma…’ cerchi di mormorare qualche cosa ma non ti lascio il tempo, non ti lascio replicare n&egrave riflettere. Prendo tra le dita un capezzolo, lo stringo, lo tiro verso di me, con un poco di forza, quel tanto che basta per strapparti un gemito, un piccolo grido, per annebbiarti la mente.
‘Ora taci..’ mormoro, portando il mio viso sul tuo collo, mordendoti con cura la pelle, mordendo e assaporando il tuo sapore, il tuo corpo, godendo dei gemiti che trasmetti. Massaggio il capezzolo tra il polpastrello e l’indice, faccio una lieve pressione mentre i denti affondano nella carne della tua spalla.
‘Ahh…’ ti lasci sfuggire un nuovo, caldo, gemito, la tua testa scatta all’indietro, lo sguardo tra le palpebre socchiuse e il tuo corpo vibra, trema, reagisce al mio tocco.

Sei presa dentro ad un abbraccio forte, senti la pressione del mio corpo contro il tuo, un braccio ti stringe, ti tiene ferma sfiorandoti le natiche con la punta delle dita. E ancora quel capezzolo, ora duro, eccitato, pulsante che vuole solo essere stretto e tirato, e lo soddisfo, lo soddisfo come tu vuoi, come io desidero. Un bacio, la lingua lecca la tua spalla, sale sul collo, sino ad arrivare al lobo, lo succhio avidamente, lo mordo.

‘Amo il sapore del tuo corpo’ sussurro, non smetto di toccarti, di sentire il tuo calore tra le mie dita. Non rispondi, non dici nulla, lasci solo passare respiri eccitati tra le labbra socchiuse, la bocca leggermente aperta senza parole dice ogni cosa. Ti stringo ancora di più a me, lascio libero il tuo seno, noto quella punta di dispiacere sul tuo viso. Mi faccio strada con un dito tra le tue natiche, scivolo fino ad entrare dentro di te, spingendomi piano piano dentro al tuo corpo.

‘Oddio…’ non ti trattieni, sento i muscoli delle tue natiche rilassarsi per permettermi di entrare e subito dopo stringere per non farmi uscire, sento il tuo corpo reagire immediatamente alla penetrazione e in quel momento, senza nemmeno lasciarti un istante per capire, per abituarti e godere di quell’istante, l’altra mano si fa largo tra le tue gambe, le dita si fanno largo tra i tuoi umori, tra le labbra del tuo sesso.
Tremi per un istante, tremi sentendoti presa e violata, tremi mentre ti masturbo, mentre le mie dita entrano sempre più a fondo, sempre più dentro di te. Gemi sempre di più, sempre più intensamente, più violentemente, dici parole, frasi, ti lasci andare tra le mie braccia.
Fino a che smetto, improvvisamente, di colpo.

‘Noo..’ sussurri rattristata, sentendo uscire le mie dita dal tuo corpo ma come risposta ottieni uno schiaffo sul sedere, un rumore secco, sordo, improvviso che ti fa trasalire, lasciandoti stupita e perplessa.
‘Ti ho detto di stare zitta..’ ti rispondo mentre prendendoti per mano ti porto sino al bordo del letto.

Non dici nulla, sei come stravolta, ti limiti a seguirmi, a guardarmi, a sentire il calore dello schiaffo sulla pelle diventare lievemente rosso. Io non dico nulla, ti faccio piegare in avanti, porto le tue mani ad appoggiarsi al letto morbido.
Tu obbedisci, sei eccitata e titubante al tempo stesso, vuoi vedere e provare su di te le mie fantasie, l’ignoto ti rende ancora più calda. Ti guardo in quella posizione, guardo il tuo sesso umido, bagnato, un piccolo lago tra le tue gambe, quel segno rosa sulla tua natica, il buchino del tuo sedere così visibile, delizioso.

Sento ancora il calore del tuo schiaffo sulla mia pelle, mentre sto lì piegata come tu mi vuoi, senza sapere cosa succederà: un poco spaventata, ma terribilmente eccitata. Sento il tuo sguardo su di me, mi domando cos’hai in mente, mi sento completamente in tuo potere.
Ed ecco arrivare ancora uno schiaffo, e poi un altro più forte… Non riesco più a pensare a nulla, sento solo quel calore che mi pervade e la tua voce che mi spiega con estrema calma che se mi dici di tacere devo farlo e basta.
Non oso più dire nulla, mi limito a gemere mentre per la prima volta in vita mia vengo sculacciata come una bambina.

Chissà se ti accorgi di quanto sono bagnata ora… Sì, &egrave impossibile che non lo noti, sento colare la mia eccitazione lungo le cosce, sento le mie labbra pulsare, gonfie e fradice. Infatti all’improvviso ti interrompi, forse ti soffermi per un attimo ad osservare il mio sedere rosso: la tua opera d’arte.
Un attimo dopo ecco la tua lingua tra le mie gambe, a raccogliere ogni goccia dei miei umori. Ne sento il calore, e il contatto morbido mi dà sollievo. Fremo di eccitazione, non riesco a stare ferma, cerco il contatto con te. Ora le tue mani accarezzano il mio sesso, non mi penetri però, perch&egrave sai che l’orgasmo sarebbe immediato… E non &egrave ancora il momento. Non lo sarà finch&egrave tu non lo deciderai.

Mi sollevi e mi fai alzare in piedi, sento la tua presenza dietro di me, ma non oso voltarmi… Forse &egrave vergogna, non so. Per fortuna non &egrave necessario: mi balena davanti agli occhi una benda nera, e in un attimo non vedo più nulla. Faccio per obiettare, vorrei dire qualcosa forse, ma prevale la mia parte irrazionale, e solo un gemito esce dalla mia bocca.
In un attimo mi trovo sdraiata, e di nuovo posso sentire le tue mani calde su di me: mi accarezzano, prima leggere e poi sempre più decise. Con una mano torni a giocare con quel capezzolo turgido ed eccitato, lo stringi e lo mordi come sai che mi piace, come non posso fare a meno di protendermi verso di te.
‘Sei mia, solo mia’
‘Solo tua’ rispondo in estasi.

Sento la tua lingua intorno all’ombelico, e poi sempre più giù… Apro le gambe, nella speranza che tu mi conceda quell’orgasmo che da tanto aspetto. Ancora una volta mi stupisci, sento qualcosa di freddo entrare dentro di me lentamente, ne sento ogni centimetro, mentre la tua lingua calda continua a giocare col mio clitoride. I miei gemiti sono sempre più forti, il piacere mi annebbia completamente la mente, ti sento ovunque mentre mi regali l’orgasmo più intenso che una schiava possa desiderare.

‘Riprendi fiato ora, non abbiamo ancora finito’.

Ti libero dalla benda, tu rimani lì sdraiata, respiri profondamente, sei sudata in viso e sul corpo, sorridi e sei ancora eccitata, hai le gote rosse, ansimi.
Faccio lentamente uscire quello che avevi tra le pieghe del tuo sesso, scivola lentamente fuori, ti godi quegli attimi con l’ennesimo sorriso. Mi alzo e vado a prendere le sigarette mentre resti li, distesa. Ti lancio il pacchetto mentre cerco nella mia giacca, poi vengo a sedermi lì accanto a te.

E’ la pausa, ti serve, ci serve, rilassa, prendi fiato mentre iniziamo a fumare assieme, mentre mi stendo accanto a te e con le dita accarezzo il tuo corpo nudo, ti sento vibrare ancora e sorrido.
‘Come va il sedere?’ ti domando, divertito mentre faccio scivolare una mano sotto di te, andando a sfiorarlo, tastarlo ‘E’ caldo sai?’.
Ti giri su un fianco, per lasciarmelo toccare meglio
‘Mi fa un po’male’ rispondi, ma non sei dispiaciuta anzi, lasci le mie mani a scorrere sui glutei arrossati, ti spingi verso di me, offrendoti al mio tocco.
‘Brava bimba’ ti sussurro mentre mi alzo di scatto.

Mi guardi allontanarmi e prendere qualche cosa, poi mi ributto sul letto, accanto a te.
‘Cos’&egrave?’ mi chiedi curiosa cercando di sbirciare tra le mie mani.
‘Era dentro di te prima.’ ti mostro un grosso pennarello nero ancora umido di te, dei tuoi umori. Faccio saltar via il tappo che va a cadere giù dal letto e poi torno ad essere steso accanto a te, sento la tua pelle a contatto con la mia, il tuo profumo, l’odore del tuo corpo. Passo la lingua sulla punta del tuo capezzolo ancora turgido.
‘Mmm’ quanto mi fa impazzire ogni centimetro di te…’ mormoro sorridendo per poi appoggiare la punta nera del pennarello ed iniziare a scriverti addosso.

Scatti un istante, il solletico della punta morbida che scorre sui tuoi seni e sul tuo petto ti fa vibrare, quasi fino a farti cadere la sigaretta sulla trapunta colorata:
‘Cosa fai’?’ mi chiedi, sollevando la testa e cercando di vedere le scritte, ma, spingendoti la testa all’indietro ti rispondo ‘Tu non leggere, fuma e pensa ad altro, poi vedrai’ e proseguo nella mia opera, passando sui capezzoli, sul seno, muovendomi lentamente sull’ombelico, e infine senza nemmeno chiederti il permesso ti divarico le gambe, passo per un istante con le dita tra le pieghe della tua fessurina ancora bagnata e riprendo a scrivere, sulle tue cosce, sul tuo inguine.

Tu hai fumato stranamente veloce, sei curiosa, vedo che cerchi di guardare ma io ti precedo, salto in piedi, prendo l’abito che indossavi e te lo stendo sopra il corpo. Ti fisso per un attimo
‘Alzati adesso, vieni con me’, ti porgo la mano mentre con l’altra cerco di tenere il vestito più aderente possibile al tuo corpo. Non devi vedere ancora, voglio che la tua curiosità aumenti l’eccitazione. Ti guido fino allo specchio che abbiamo davanti a noi, ti faccio fermare lì di fronte, mentre scivolo dietro di te, abbracciandoti.

‘Apri le gambe’ ti sussurro all’orecchio e tu, prontamente, esegui; sai che verrò subito a cercare il tuo sesso con le dita, sai che non posso starne lontano, &egrave così invitante, &egrave così mio.
Ti sfioro il clitoride, i tuoi umori bagnano subito il mio palmo e un gemito di piacere esce dalla tua bocca.
‘Ora leggi.’ ti dico facendo scorrere piano il vestito sul tuo corpo, lasciandoti nuda, lasciandomi a toccarti.

Nello specchio vedi il riflesso del tuo corpo, una scritta nera, all’altezza del seno, un’altra passare sul capezzolo, poi ancora sull’ombelico, sulla pancia, sull’inguine, altre scritte tra le tue gambe, sulle cosce. Mi vedi dietro di te, il mio viso che legge seguendo il tuo sguardo, senza mai però smettere di solleticare il tuo clitoride, mentre massaggio piano piano il tuo sedere rosso.

Rimani perplessa un istante, mi cerchi con lo sguardo nello specchio ed io ti indico di leggere, di lasciarti andare ancora; infine mormori quasi sottovoce:
‘Sono la tua bambina’ e a commentare le tue parole, un nuovo, improvviso, schiaffo sul sedere.
‘Si, sei la mia bambina da educare’ rido mentre cerco di essere serio.
‘Continua…’

Prosegui, la voce più decisa ‘Sono la tua puttana’ e alle tue parole fa seguito il mio dito che entra tra le labbra calde e umide del tuo sesso.
Sei un piccolo lago di umori caldi, ti scivolo dentro con facilità.
‘Non smettere’ sovrappongo la mia voce all’ansimare di piacere che ti viene spontaneo. Ti sento respirare a fatica, il cuore ti batte forte.
Arrivi a leggere sulla pancia ‘Sono il tuo piacere’ e alle tue parole segue la mia mano che spinge con più forza ora il dito dentro di te.
‘Sono tua proprietà’ finisci per gemere ancora di piacere, ti lascio godere per qualche istante prima di importi di proseguire.
‘Sono la tua schiava’ leggi ora poco sopra l’inguine, riesci a vedere nello specchio un altro dito che ti entra dentro, poco sopra alle ultime parole scritte tra le tue cosce dove ho scritto ‘Sono tua’ e ‘Sono solo tua’.
Rimani senza fiato, rileggi e riguardi lo specchio mentre ora dentro di te senti tre dita muoversi e spingere e farti godere.

Poi mi fermo, mi blocco, esco da te, ti libero dall’abbraccio, mi allontano di un passo da te, ti guardo, soddisfatto del mio lavoro.
‘Ora fammi godere come sai fare solo tu’ ti sussurro, un misto di ordine e affermazione.

Guardandoti negli occhi, con quel sorriso malizioso che ti piace tanto, mi inginocchio davanti a te; lentamente ti sbottono i pantaloni. Sei eccitato, si vede bene nonostante la stoffa spessa dei jeans.
Li abbasso piano, mentre sento sulla testa il tocco della tua mano, per ora solo appoggiata. Il tuo odore mi inebria. Quasi esitante mi avvicino a te con la bocca, il tuo cazzo &egrave perfettamente teso davanti a me, lussuriosamente invitante. Ma non mi dedico subito a lui, prima indugio sull’inguine, come so che ti piace sentirmi fare, e poi scendo ancora accarezzando con la mia lingua tutta la zona intorno. Sospiri, la tua mano mi accarezza i capelli.
Risalgo con la lingua tutta l’asta del tuo pene, ed esitando appena sulla punta, mi soffermo a leccare la tua eccitazione. In un attimo ti accolgo dentro di me, la mia bocca &egrave tua ora, colma di te.
Ti sento gemere, &egrave questo che aspettavi’ Ora inizi a muoverti, prima piano, poi sempre più veloce; con la lingua continuo ad accarezzarti mentre aumenti la forza delle tue spinte e mi afferri i capelli con forza, fino quasi a farmi male.

Sono solo tua, la tua puttana, il tuo strumento di piacere. Mi sento tua mentre mi scopi la bocca, mentre godi e poi fai colare il tuo piacere sul mio viso. So che ti piace vedermi così, sporca di te e con quel sorriso soddisfatto di chi sa farti godere.
Sono stata brava, imparo in fretta’ Mi aiuti ad alzarmi e mi baci.

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