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Racconti di Dominazione

Schiava d’amore

By 12 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Schiava d’amore

Ciao a tutti, sono una donna di 40 anni e voglio raccontare una storia che mi &egrave capitata un anno fa.
Era un periodo che avevo voglia di rimettermi in gioco negli studi; sentivo la necessità di fare alcuni aggiornamenti nei miei studi giovanili e così mi sono iscritta a un corso serale .
Mi presento, Loretta, sposata, senza figli, vita regolare,vcasalinga afflitta da depressioni di impotenza quando sto tutto il giorno a casa.
Fisicamente faccio ancora la mia bella figura e non ho mai avuto problemi nel sesso, senza strafare, ho sempre goduto e fatto godere mio marito.
Nei miei 12 anni di matrimonio non l’ ho mai tradito e non mi &egrave mai mancato niente, quindi quello che vi vado a raccontare rimane una storia isolata’fine a se stessa.
La prima sera che arrivo al corso, con imbarazzo mi rendo conto di essere l’unica donna: 12 ragazzi sui 25-30 e u professore sui 35 veramente carino.
Ora, io devo dire che se c’&egrave una cosa che mi può fare perdere la testa in un uomo, &egrave la voce legata a una cultura estrema, ma mai avrei pensato a quello che sarebbe successo.
Dopo le presentazioni di rito, cominciamo a studiare e sin da subito noto che il prof si comporta in un modo strano nei miei confronti, quando parla con me &egrave sempre cattivo, cerca di pungolarmi, di farmi passare per una stupida e arriva quasi a umiliarmi.
Torno a casa e penso a come &egrave riuscito a farmi piangere e mi riprometto di essere più decisa e di rispondergli a tono se dovesse ricapitare.
La sera dopo lui &egrave tutto diverso, mi fa complimenti e &egrave gentile, insomma l’opposto.
Parla di cose affascinanti e io lo seguo fantasticando in quello che dice, le sue mani sfiorano il mio corpo mentre spiega e sento una elettricità corporale che non sentivo da tempo infinito, il mio corpo si eccita pensando a lui e comincio a fantasticare su possibili intrecci amorosi.
La sera, per la prima volta da che sono sposata, nel letto, mi tocco e ho un orgasmo pensando a lui.
La terza sera arrivo tutta entusiasta e gongolante e subito vengo buttata nella dura realtà quando lui mi mette al centro dell’attenzione e con domande sinuose e provocanti, mi umilia davanti a tutti.
Sono infuriata con lui e con me stessa, vado in bagno a piangere, sono lì che verso le mie lacrime quando lui entra e mettendosi dietro di me con un righello, comincia a toccarmi le cosce nude sotto la mia piccola gonna e mi dice;
‘Se mi vuoi devi accettarmi per quello che sono’
Il righello sale sotto la gonna e arriva al mio pube e lui lo muove avanti e indietro sui miei slip bagnati.
Sono impietrita e bagnatissima, completamente sconvolta da quelle parole decise e dirette: non riesco a dire niente, aspetto di sentire le sue mani,il suo cazzo che mi prende e invece lui dopo avere giocato col righello, esce dalla toilette lasciandomi sola col mio desiderio.
Lo odio’torno nell’aula e per tutta la serata lui non mi rivolge uno sguardo: solo alla fine,facendosi sentire da tutti, dice che sono l’unica donna e anche scarsa.
Torno a casa infuriata e frustrata, quello che &egrave successo esula dalla mia sfera sessuale e inoltre pensandoci bene, ho desiderato il nulla: se penso che sono stata toccata da un righello e che quasi sono venuta’beh, mi sento una deficiente.
La quarta sera &egrave come la terza,mi umilia in tutti i modi facendomi passare per una ignorante, sembra che conosca tutti i miei punti deboli e che si diverta a infilarci un coltello dentro, quello che mi fa infuriare &egrave che lo fa davanti a tutti.
Finita la lezione mi dice che deve parlarmi, di aspettarlo, così rimango in attesa e mi ritrovo sola con lui in quella scuola.
Lui chiude la porta e avvicinandosi prende un bastone che di solito usa per la lavagna e standomi a distanza di 30 centimetri, lo appoggia sui miei seni e comincia a strofinarli irritando subito i miei capezzoli.
Mi guarda negli occhi e non mi dice niente, sono li vestita con una gonna e una camicetta e mi sento la donna più nuda del mondo, sento chiaramente i miei umori che mi bagnano di nuovo lo slip, spero che non si accorga della mia eccitazione mentre col bastone scende sulla gonna e comincia a spingere da sopra la stoffa della stessa
Le gambe sembrano cedermi quando sento che il bastone arriva all’orlo della gonna e comincia a tirarla su.
Le mie gambe, si divaricano leggermente e io istintivamente appoggio le braccia su un banco e sospiro piano e lascio che lui continui il suo gioco perverso.
Il bastone arriva allo slip e comincia a spingerci contro ;
‘Leva le mutandine’
quelle parole secche sono un piacere sublime, lo guardo negli occhi sottomessa e piano le sfilo, lui appoggia il bastone sulle mie labbra vaginali e piano le accarezza, poi dolcemente, insinua la punta del bastone tra la mia tenera carne e piano comincia a farlo andare avanti e indietro, io gli dico che voglio il suo cazzo e nello stesso momento ho un orgasmo pazzesco che mi fa piegare le ginocchia e dimenticare di tutto.
Quando mi riprendo mi rendo conto che sono di nuovo sola, ripenso a quello che ho fatto e sono sempre più sconvolta, quell’uomo mi ha scopata con un bastone e io sono venuta come una deficiente su un pezzo di legno.
Con calma la sera ripercorro l’accaduto e mi rendo conto di quanto sia presa da quel ragazzo, mio marito cerca di farmi delle moine che io prontamente rifiuto, sfogo la mia ira e impotenza verso quel poverino innocente e girandomi cerco di dormire , aspettando la sera del giorno dopo come un assetato cerca l’acqua nel deserto.
Mi vesto provocante e sensuale, arrivo in aula e quel bastardo per tutta la sera mi ignora: mi arrivano battute sensuali da parte di tutti meno che da lui, si comporta come se io non esistessi e questo mi deprime un casino: aspetto la fine della lezione sperando che mi chiami e invece lui esce tranquillamente e sparisce dalla mia vista.
Torno a casa delusa e incazzata nera, prendo mio marito e lo tratto male, poi per sfogarmi, lo scopo come se fosse l’ultimo giorno della mia vita e poi esausta mi giro e nella notte sogno il mio prof.
Mi vesto normale la sera e quando lui comincia a farmi complimenti e coccole, sono la donna più felice del mondo, capisco di avere preso una bella cotta per quell’uomo.
Aspetto e faccio in modo di riuscire a stare solo con lui, cerco di sfiorarlo in qualsiasi modo e quando finalmente ho dei piccoli contatti, mi sento felicissima.
Aspetto di rimanere sola e il tempo sembra fermarsi nell’attesa.
‘Non mi interessi, non mi piace il tuo corpo, non mi va di scoparti’
Quelle parole,mi fanno crollare le braccia, mi sento svuotata mentre lui mi guarda deciso;
‘Quello che puoi avere ,&egrave qualche momento come quelli passati’
Con quelle parole sparisce .
Sono angosciata, penso a quelle parole che mi spaccano il cuore, vorrei non pensarlo e invece entra sempre di più dentro il mio cervello
Mi sta scopando la testa e mi sta riducendo una schiava, eppure io bramo anche solo un momento delle sue attenzioni.
Il tempo non passa mai, ormai vivo aspettando il momento di vederlo, il solo sentirlo parlare mi fa torcere le budella, quando mi guarda mi sento importantissima, se non mi guarda,mi sento una reietta.
Vado in bagno sperando di sentire la porta dietro di me schiudersi e vedere lui che mi cerca, mi abbraccia’ mi scopa’farei qualsiasi cos per lui e farei l’amore come non l’ ho mai fatto: gli donerei il mio sedere vergine se lo volesse e sarei pronta a fare le cose più incredibili, ma la porta non si apre e io rimango con i miei desideri a piangere sul mio dolore.
Esco e mi avvio verso casa, sto per salire sulla mia macchina quando vedo lui a 10 metri, mi guarda, un suo cenno e subito corro verso la mia speranza, quando sono a mezzo metro mi fa fermare, ha un ombrello in mano e di nuovo comincia il suo gioco perverso, la punta di ferro tocca i miei capelli e scende a esplorare il mio corpo, di nuovo mi accarezza i seni e scende a cercare il mio desiderio, sento il mio eccitamento impazzire a quei tocchi: chiudo gli occhi e aspetto;’
‘Fagli un pompino’
Quelle parole sferzanti mi fanno riaprire gli occhi e con dolore vedo un ragazzo al suo fianco con il cazzo in mano, il mio cervello non comanda i miei movimenti, vorrei non prendere in bocca quel pezzo di carne e invece ho già la sua cappella tra le mie labbra e già succhio il suo sapore.
L’ombrello mi accarezza la testa mentre il ragazzo mi scopa la bocca, sento le parole dello sconosciuto che mi dice che sono una gran bocchinara e neanche si accorge delle mie lacrime che si mischiano col suo sperma.
Lui mi guarda mentre ingoio lo sperma del suo amico e per la prima volta vedo uno sguardo di sofferenza nei suoi occhi o per lo meno &egrave quello che spero.
Mi alzo in piedi, sono rimasta di nuovo sola, piano mi avvio verso il mio piccolo rifugio famigliare.
Una doccia calda lascia scivolare l’umiliazione del mio atto, l’acqua si confonde con le mie lacrime mentre il sapone cerca di portare via il sapore di quello sconosciuto che ancora sento in gola.
Nel letto mi accarezzo pensando a lui e finalmente riesco ad avere un momento di dolce godimento immaginando il suo corpo sul mio.
Torno a scuola sapendo che i giorni rimasti al completamento dei miei studi stanno velocemente passando, lui ancora una volta mi ignora e io ancora una volta soffro per tutta la lezione.
Aspetto sempre un suo sguardo, un cenno, un leggero tocco furtivo e invece niente, più mi ignora e più io lo desidero.
Dopo la lezione veniamo invitati a mangiare una pizza, rimaniamo in una decina, io colgo qualsiasi occasione per potere stare vicino a lui, quindi accetto.
Siamo,a cena, ,saranno le 23, vado in toilette a rinfrescarmi e uscendo mi trovo davanti lui che mi dice:
‘Rientra nel bagno”
mentre eseguo la sua richiesta, vedo che non &egrave solo e capisco che dovrò sottostare a altre sue richieste.
Un bastone da passeggio &egrave nella sua mano destra, il suo rituale inizia e di nuovo mi perdo nei suoi piaceri.
‘Scopala sul lavabo’
Queste parole rivolte allo sconosciuto, sono un altro schiaffo morale che colpisce il mio ego, ma ancora una volta il mio corpo reagisce differentemente, le mie gambe si allargano e le mie mani alzano la gonna abbassando lo slip fradicio di umori.
Sento il calore inconfondibile del cazzo che apre la mia carne e s’ impossessa del mio corpo e sento il mio orgasmo esplodere quando vedo il bastone che mi cerca.
Apro gli occhi e ottengo il mio massimo momento di piacere quando vedo che lui mi guarda con desiderio e capisco che presto il mio desiderio di essere amata dal mio vero amore’verrà appagato’

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