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Una volta che arrivammo a casa dopo l’appuntamento con il consulente erano ormai le 20 e la serata cominciava a rinfrescare “amore, vado a correre una mezzora sai” mi disse lei “ok amore, intanto mi faccio la doccia e preparo la cena”, entrò in camera, si spogliò del vestito restando nuda, ammirai il bellissimo corpo tonico e atletico e la mia erezione ripartì, Claudia si vestì, mutandine pulite, pantaloncini, aderenti, canotta, calzini scarpe, mentre si vestiva guardò la mia erezione ancora intrappolata nei boxer e pantaloncini e rise, mi passò davanti mi guardò dritto negli occhi e improvvisamente mi prese il pacco con l amano e lo strinse mettendomi l’altra mano davanti alla bocca “non fiatare, non urlare” sentivo le palle in gola, ero sorpreso e immobile, “tu sei mio, ricordatelo” tolse le mani dalla bocca e dal pacco mi baciò, poi si fece per uscire “raccogli la mia roba e mettila nel cesto in lavanderia, li troverai le mutandine usate di ieri, annusale e segati 10 minuti, senza venire, se lo fai me ne accorgo” e se ne andò.

Frastornato, andai alla finestra e la vidi in strada che si stava avviando a fare la sua corsetta, era stupenda.

Ma chi cazzo ho sposato? E perché da oggi si comporta così? Fino a ieri è stata normale, diciamo così.

Raccolsi il vestito e lo portai in lavanderia, aprii il cesto e vidi che effettivamente c’erano le mutandine, un perizoma nero, lo presi e lo annusai, sapeva di umori, sudore e pipì, però, però non lo ricordo tra la sua biancheria, spesso mi capitava di fare la lavatrice e quel perizoma non l’avevo mai visto, gli chiederò da dove arriva. Eseguii gli ordini, mi spogliai, annusai ancora le mutandine e cominciai a segarmi il cazzo che già era duro e dritto. In quei 10 minuti ho rischiato più di una volta di venire e ho anche pensato di farlo tanto come cazzo l’avrebbe scoperto? Ok, decisi di venire nel water e tirare l’acqua, tracce sparite. Feci la doccia e preparai la cena.

Claudia entrò dopo mezzora esatta, la canotta sudata metteva ancora più in risalto i capezzoli turgidi, si avvicinò da dietro mi diede un bacio “amore vado in doccia, 10 minuti e arrivo”, “ok ti aspetto”. Sento l’acqua della doccia scorrere, mi giro per prendere i piatti dalla mensola e me la ritrovo davanti nuda, mani sui fianchi e sguardo incazzatissimo “quindi non hai eseguito gli ordini, sei venuto”, sorpreso non potei negare “come cazzo lo sai”, “sei un idiota e stronzo, in bagno c’è una finestra, non ti sei neanche accorto che se non tiri la tenda si vede tutto da fuori” “ e quindi che cazzo me ne frega se vedono?”, “bhe avevo detto al mio amico di corse, Marco di farmi un favore, di vedere se mio marito avesse eseguito un mio ordine, e non l’hai fatto, sei venuto, lui me lo ha detto proprio poco fa”. “Ma sei scema a fare una cosa del genere?” “mi hai delusa, non te la darò prima di una settimana, stronzo, stasera pensavo di scopare”, “scusa amore non ho resistito”. Poi pensai a Marco “a proposito, le mutandine che c’erano nella cesta? Non le ho mai viste”, “certo, sono della ragazza di Marco, ti sei segato con lei, idiota”, “e quel che è peggio ho perso la scommessa con Marco e ora mi tocca pagare pegno”, “ma di che cazzo stai parlando, scommessa? Pegno?”, “si , idiota, ho scommesso che avresti riconosciuto l’odore della figa di tua moglie, stronzo”, “ o cazzo, che idiota, e adesso? Quale è il pegno da pagare?” se ne andò nell’altra stanza e tornò con un dildo, “lo vedi questo? Per colpa tua lo devo infilare nel mio culo dalle 9 alle 11 di ogni cazzo di mattina per una settimana ma quel che è peggio, il telecomando c’è l’ha lui” e poi incazzata come una biscia “spogliati ed entra in doccia” mi disse, pensai subito che volesse scoparmi in doccia, ma scoprii ben presto che aveva altri intenti, mi spogliai, entrai in doccia, entrò anche lei “culo a terra stronzo e appoggiati al muro con la schiena”, il suo tono imperativo non ammetteva repliche, eseguii. Si mise dritta in piedi allargando le gambe in modo che potessi avere la sua patata a sopra la mia testa, pensai che volesse che gliela leccassi, mi disse “sai tesoro, è da due ore che mi scappa la pipì e non l’ho ancora fatta” improvvisamente uno scroscio di pipì mi investi, cercai di alzarmi e di sfuggire al getto, ma con la mani sulle spalle mi tenne giù “te la meriti stronzo, tutta” mi riempì del suo liquido e..ebbene si, ebbi una erezione “che stronzo sei, ti piace ehh” e improvvisamente mi diede un calcio nelle palle, sorpreso mi accucciai a sul piatto doccia tenendomi le mani sulle palle “poverino, fatto male? Vuoi che la mamma ti da un bacino? Alzati in piedi” mi disse, mi alzai, le palle ancora dolenti, si chinò, mi baciò le palle, poi l’asta, poi se lo mise in bocca e spompinò per alcuni minuti, era duro e sentivo il liquido salire, si fermò “ah ah, nooo caro, non vieni fino a quando non avrò finito la punizione che devo subire per colpa tua. Adesso esci, ti laverai dopo, resta un po così con la mia pipì addosso” uscii dalla doccia e mi sedetti sul bidet a guardala che si lavava, se la stava godendo, le mani passavano lente accarezzando il collo, scendere lente sulle tette, scendere sul ventre e passare dietro le chiappe, allargò le gambe per insaponare bene la zona intima, le mani passarono più volte su e giù lungo la patata, si girò di fronte a me, sapeva che la guardavo, aprì ancora un po le gambe e si infilò due dita dentro e fuori, dentro e fuori, l’acqua scorreva sul corpo quasi facendo l’amore con lei, poi tolse le mani e mi fissò, fece una risata e mostrò il dito medio “stronza” le dissi.

Uscita dalla doccia mi disse “vai, lavati e poi resta nudo, stasera mi preparerai le cena e me la servirai nudo, ma se avari una erezione durante tutta la cena una punizione non te la leva nessuno.

Strano atteggiamento il suo, ma sapete una cosa? Mi piace questo gioco, vediamo dove arriva. Fu una cena piacevole, lei era vestita solo di una t-shirt che arrivava appena a coprire le natiche e nient’altro, ditemi voi come si fa a non eccitarsi. Accadde infatti un paio di volte, la prima erezione mi costò 10 schiaffi a mano aperta sulla cappella con le mie mani legate dietro, la seconda volta mi punì legandomi una corda alla cappella e passando la corda in mezzo alle natiche me la legò al collo, ero praticamente con il cazzo in mezzo alle gambe, ma non era finita, andò in camera, prese un perizoma suo e me lo fece indossare “sei quasi piatto come una fighetta, ah ah, stai così mezz’ora”, passata la mezz’ora mi tolse tutto “stenditi a terra” mi disse, mi si sedette praticamente sulla faccia con il culo ma stando un po sollevata “leccami i buchi maiale, è la ricompensa per essere stato bravo, ma senza erezione, se vedo che diventa duro mi alzo”, cominciai a passare la lingua dal buchetto alla patata e passavo su e giù, sentivo i suoi umori colarmi in bocca, mi stava partendo una erezione, la controllai non so come e continuai a leccare prima la patata poi il buchetto che si dilatava e restringeva e la patata colava sempre più, poi improvvisamente si alzò “bravo, hai controllato il cazzo, adesso basta però, si va a dormire, andiamo maritino mio” mi aiutò a rimettermi in piedi e andammo a letto, bacio della buonanotte e luci spente

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One Comment

  • Notorius Notorius ha detto:

    Bravo, scritta davvero bene anche se penso sia una tua fantasia. Scrivo anch’io racconti su questo sito. E capita non di rado che moglie o coppie mi scrivano per avere consigli su come attuare le loro fantasie. Anche quella attuale appartiene a questa categoria. Se ti va di confrontarti scrivi pure a mastermind1755@gmail.com. Ti aspetto…. Bruno

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