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Racconti di Dominazione

Sedurre è Potere (1)

By 13 Febbraio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Da qualche giorno, tra un gossip e un varietà, riflettevo su quanto possa essere semplice avere il mondo ai piedi, con qualche piccola astuzia estetica. Gli uomini sono sensibilissimi all’apparenza di una donna e alla sua sensualità, e con quest’arma si potrebbe, pensavo, ottenere molto. Non intendo dire che bisogna scendere a compromessi, questo mai, mai il mio corpo in pasto a qualcuno per ottenere favori, obiettivi, successo. Ma gli stessi fini si possono raggiungere con il minimo sforzo.
Quella mattina mi svegliai turbata da un delirio di onnipotenza. Volevo misurare la mia forza, volevo capire le dimensioni del mio arsenale, volevo misurarmi, e vincere, col mondo.
Mi depilai con accuratezza. Mi misi smalto bordeaux, contorno labbra e rimmel.
Poi indossai un tanga in pelle nera elasticizzata. Quindi un reggiseno a balconcino che mettesse in bella mostra i già vistosi seni tondi e duri, rifatti, misura terza abbondante. Quindi una camicetta attillatissima, coi bottoni che a fatica contenevano le bocce che volevano esplodere. Tra un bottone e l’altro il tessuto, teso, formava alcuni spiragli dai quali era possibile intravedere a tratti le curve delle mie perfette tette. Poi una gonna cortissima, grigia,elasticizzata per evidenziare e fasciare il mio culetto sodo e tondo . Come se non bastasse, la minigonna recava uno spacco apposito, davanti alla coscia destra per far intravedere il gancetto del reggicalze. Calze velate elasticizzate al punto giusto ovviamente, perché amo la precisione, tutto deve restare al suo posto, senza sbavature. Giacchetta corta, stretta e aperta, in tinta e tono con la minigonna (come dire’.oggi indosso un tailleur da lavoro, in piena regola!). E finalmente le scarpe. Per non apparire troppo aristocratica, ho voluto dare un tocco di freschezza, con un bel paio di stivali in pelle nera stretti fino a sotto il ginocchio, appuntiti, e con tacco a spillo da 13 cm !!!
Esco di casa. Gli sguardi tutti su di me. Primo risultato: sono al centro dell’attenzione, ho rubato la scena !!! Gli uomini mi scrutano storditi. Sono tutti così docili, accondiscendenti, gentili e servizievoli’. Cammino ancheggiando leggermente. Il traffico impazzisce, i pedoni cambiano traiettoria. Passo dalla banca. Lo sportellista ignora la coda e mi fa passare dal retro raggiungendomi e domandando se può essermi utile. Mai fatto tanto in fretta in banca! Arrivo al lavoro, in macchina. Il parcheggiatore mi omaggia di un intero giorno di tagliandini per il posteggio. Mentre cammino controllo che la microgonna non salga troppo’..Bisogna dare, si, ma non troppo, non tutto’.Al bar dell’ufficio mi viene ovviamente offerta la colazione. Ed ecco il test più importante: il mio capo. Mi seggo davanti alla sua scrivania, come ogni giorno, per il programma dei lavori. Sedendomi, la minigonna sale leggermente, e si vede la banda velata più in scuro delle calze. Il reggicalze &egrave ormai palese, &egrave a vista, e anche volendo non riuscirei a contenerlo. Siamo quasi all’inguine, non devo esagerare’. Mi vergogno un po’, ma subito noto i toni cortesi del capo. Lo vedo arrossire, e prendo coraggio. Accavallo le cosce, in un trionfo di esibizionismo sfrontato e irriverente. Il mio capo non connette più, parla con voce tremante e sbircia dappertutto. Non sa più se guardare le cosce o le tette che fremono, e spingono forte sotto la camicetta. Lui per un attimo si alza e va a chiudere la porta. Approfittando della sua distrazione, mi sgancio un bottone della camicia. Le mie bocce tonde e dure sono palesi, e si vede chiaramente il reggiseno a balconcino. Lui si risiede, mi guarda nuovamente e quasi gli viene un colpo. Ormai &egrave in mio potere, e devo sfruttare il momento al meglio. Intavolo un discorso su un eventuale aumento di stipendio. Il terreno &egrave fertile, lo vedo illuminarsi. Guadagno 1.200 euro, ed ero intenzionata a chiedere 200 euro in aumento. Ma lui mi precede, e mi offre 800 euro d’aumento. A quel punto capisco che il coltello dalla parte del manico ce l’ho io. Così mi alzo, mi sistemo la minigonna, mi giro e cammino verso la finestra, sculettando un po’. So che lui ha gli occhi stampati sul mio sedere. So quanto sono sinuosa, sexy ed attraente perché mi sono guardata allo specchio prima di uscire. Su quei tacchi a spillo sto da Dio; mi sento bene, sicura di me, alta e con le gambe slanciate, affusolate e sode. Quindi mi giro, e rilancio. Ne voglio 1.200 che sommati ai 1.200 che prendo, fanno 2.400. A questo punto cerca di fare il furbetto, e di azzardare un corteggiamento facendomi capire che se io gli dessi qualcosa in cambio si potrebbe raggiungere l’accordo. Ma ormai sono superba, e gli dico che in cambio posso continuare a vestirmi così sexy, così ci si può lustrare gli occhi !!! E lui accetta, &egrave ovvio, perché guardarmi così &egrave un vero spettacolo, e ne vale un raddoppio dello stipendio !!! Non solo, ma per ringraziarmi, invece che una stretta di mano preferisce, in segno di adorazione e devozione, inginocchiarsi e baciarmi gli stivali.
Da allora, tutti i giorni sono sempre più provocante, sfrontata e irriverente. Ho capito che sedurre vuol dire dominare, e se domini non devi scendere a compromessi.
Provocare &egrave il mio sport preferito. Provoco per non pagare multe, per ottenere favori, lavoretti gratis, vacanze meravigliose, automobili sportive’.In cambio devo solo tenere ben rifornito il mio guardaroba, e fare un po’ di palestra (dove, ovviamente, non pago l’abbonamento). Parimenti, non pago più neppure l’affitto!!! Il mio capo sta letteralmente impazzendo, e spesso deve correre al bagno per masturbarsi (così come ormai fanno tutti i miei colleghi).
Mi diverto come una matta, faccio shopping per trovare abiti e scarpe sempre più provocanti. Spesso anche quelli me li regalano. Quando mi provo un po’ di calzature, i commessi si eccitano e fanno follie e regali’. In cambio tutti chiedono solo di potermi vedere spesso, e sbirciare. Qualche feticista schiavetto si offre spesso per servigi vari. Ho chi mi fa le pulizie, chi cucina, chi tiene in ordine il giardino’.tutto gratis. E’ circolo virtuoso. Più non ci stai più si arrapato, più si arrapato più li domini. Ho affinato la tecnica: utilizzo anche occhiali scuri, che incutano ancora maggior imbarazzo e soggezione. Sto scoprendo i confini del mio immenso potere. Esagero. Seduco chiunque. E’ diventata una vera e propria sfida. Ultimamente il portinaio, che non ha mezzi economici per dimostrarmi la sua gratitudine per il mio sculettamento quotidiano (linnfa della sua intera inutile giornata), si ingegna in mille modi per ringraziarmi, frequentarmi e sottomettersi ai miei tacchi. Così si sdraia in terra al mio passaggio, come zerbino. Io mi ci pulisco le suole, poi lascio che lui concluda leccandomi le scarpe. Mi diverte molto anche sottrargli le mance che i condomini gli lasciano per Natale. Sono un po’ sadica, ma l’idea &egrave stata sua. Il parrucchiere, pur di avermi da lui per la messa in piega (durante la quale si lustra gli occhi, sbircia e striscia) mi paga l’importo che dovrei pagare io !!!
E il mio stipendio? Sale smodatamente col tempo! Le mie ‘sedute’ col capo sono sempre più maliziose. Il poco lavoro che mi affida, lo faccio svolgere a quei servetti dei miei colleghi, e quindi lo porto a compimento in tempi record, prendendo io premi e provvigioni. L’altro giorno uno dei colleghi, Dario, ha osato corteggiare una collega, e con lei fidanzarsi, distogliendo le sue attenzioni dal mio corpo. Poiché &egrave molto carino, dovevo assolutamente ristabilire l’ordine gerarchico delle cose. Così gli ho chiesto di accompagnarmi a casa una sera (trovo sempre un passaggio, ovviamente).
Saliamo in macchina. Per lui era la prima possibilità di vedermi così da vicino, ed in disparte. Per l’occasione mi ero abbigliata con un abitino bianco stretto e cortissimo, elasticizzato in lana. Reggicalze nero e calze nere velate, con riga dietro. Le tette spingevano possenti sotto il vestito, che in quella zona aveva dei bottoni (che evidenziavano la spinta portentosa). Indossavo scarpe di vernice nere con tacco 13 cm a spillo. Lui mise in moto. Io aprii il cappotto. Mi accorsi che il porco sbirciava, e per agevolarlo mi girai a guardare la strada, così che potesse sbirciare indisturbato ed impunito. Approfittai per accavallare le cosce verso di lui, porgendogli uno spiraglio per intravedere le mutandine. Ma non &egrave necessario, pensai, arrivare a tanto. La sola vista di tacchi, reggicalze e cosce lo aveva infatti già completamente frastornato. Quindi accavallai dall’altro lato le cosce, mostrandomi sotto altra visuale. In una sola occhiata, cosce affusolate., ginocchia spigolose, tacchi lunghi e sottili. I suoi pantaloni erano gonfi. Era mio, e dovevo ottenere ciò che volevo, cio&egrave riacquistare la supremazia in ufficio. Arrivammo davanti a casa mia. Lui scese, venne ad aprirmi la porta, ed io feci il gesto di uscire dalla macchina. Ero talmente sexy e provocante che mi eccitai di me stessa. A quella divina uscita lui crollò. Si inginocchiò in mezzo alla strada e mi chiese se l’indomani avesse potuto riaccompagnarmi. Gli dissi che si poteva fare al solo patto che lasciasse la collega, e le togliesse il saluto. Ovviamente rispose di si, ma non contenta chiesi di più: volli che le dicesse che lui andava a letto con altre mentre era stato con lei. E così fece. Ma l’umiliazione per quella troietta da strapazzo doveva essere totale, così feci in modo che Dario fosse spostato di scrivania, in una dalla quale riuscisse a spiarmi, quando tenessi la porta aperta. Così feci (il capo ormai agiva secondo i miei voleri). L’insignificante troietta da quel giorno &egrave costretta a vedere Dario che si impegna in acrobazie inaudite per traguardarmi. Sovente lo chiamo (anzi direi lo convoco) nel mio ufficio, e sbadatamente lascio cadere una matita al suolo. Lui naturalmente si offre di raccoglierla, e sosta più del dovuto sotto la scrivania, e ciò sotto gli occhi della sua ex !!!
Torniamo al mio stipendio. L’appetito vien mangiando. Mi balenò un’idea geniale per ottenere ancor più quattrini, sempre con il minimo sforzo. Potevo infatti concedere al mio capo di toccarsi mentre guardava. In fondo per lui sarebbe stato un vero godimento potermi osservare col cazzo in mano. Sarebbe stata un’evoluzione importante. Avrebbe smesso di correre continuamente in bagno a farsi seghe. L’offerta era gustosa, e ne avrei tratto un bel guadagno. Avevo infatti intenzione di chiedere il raddoppio dello stipendio, cio&egrave da 2.400 euro a 4.800 euro. Verso le 10 arrivai con comodo in ufficio (ormai i miei orari erano’come dire’. molto flessibili.
Volete sapere come mi ero preparata all’incontro e come finì? Scrivetemi!

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