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Autunno, una piovosa serata in un piccolo paese di provincia.
È venerdì sera.
Dopo una settimana impegnativa, dopo cena, senza troppa voglia, esco, mi dirigo al piccolo pub poco distante, una birra e 4 chiacchiere possono solamente farmi bene.

Sono sull’uscio di casa e mi accorgo che inizia a piovere, dovrei tornare dentro a prendere l’ombrello ma non ho voglia, esco lo stesso a piedi e mi dirigo con passo svelto al locale…

Quando arrivo di fronte la grande vetrina illuminata, sento le risate degli avventori.
La pioggia abbondante inizia a bagnare i vetri così riesco solo a percepire le sagome e non chi siano realmente.

Entro…

Un profumo leggero di incenso misto a quello della birra mi pervade i sensi. Il tepore del locale inizia a far rilassare i muscoli delle spalle, fino a quel momento contratti per il freddo della temperatura esterna e della pioggia.

Mi guardo attorno, poi osservo dietro il bancone.
Luca, il gestore del locale ha una nuova aiutante…la osservo distrattamente e vado a scegliere un posto in un angolo.
Quando sono solo, mentre degusto la birra, mi piace osservare la gente e cosa succede intorno, viaggiare con la fantasia, immaginare storie.

Mi sfilo il giubbino in pelle, cerco di stenderlo sul divanetto ad angolo per cercare di farlo asciugare un pò.
Aspetto Luca o la ragazza che mi portino una lista. Osservo l’ambiente circostante.

Luca mi vede, accenna un sorriso, si asciuga le mani e si dirige verso di me.
Ha una lista in mano.
Arriva accanto al tavolo…

Luca: CIAO LORENZO, BELLO VEDERTI QUI, TUTTO OK?

Io: CIAO LUCA, IO TUTTO OK E TU?

Luca: BENE, IL LOCALE GIRA FORTUNATAMENTE…HO DOVUTO ANCHE TROVARE UNA AIUTANTE PER RIUSCIRE A STARE DIETRO A TUTTO

Io: HO NOTATO, BELLA PRESENZA!

Luca: SI È MOLTO CARINA CON I SUOI RICCI ROSSI, MA È MOLTO PARTICOLARE DI CARATTERE, BISOGNA SAPERLA PRENDERE

…poi mi lascia la lista e si allontana.
Sfoglio il menù, individuo una birra che mi ispira. Questa volta si avvicina la ragazza. Indossa un jeans attillato a vita bassa, ed un body di colore nero, ma il suo seno prosperoso, lo tiene sollevato dal suo sterno. Ancheggia leggermente in modo sensuale.

Lei: CIAO! COSA TI PORTO?

Io: PORTAMI QUESTA QUI (e indico una birra dal nome impronunciabile)

Si allontana a passo deciso, ammiro il suo lato B cercando di non farmi troppo vedere.
Lei avrà una trentina d’anni su per giù, portati molto bene, e un culo a mandolino esaltato da quei pantaloni.
Pochi minuti e mi porta la birra.
Fa un bel sorriso e torna dietro il bancone a svolgere le varie mansioni.

Passano un paio di ore. Essendo venerdì alcune persone l’indomani lavorano quindi il locale inizia a svuotarsi.
Mi guardo attorno e non vedo più Luca.
Forse è giunto il momento anche per me di andare a casa…anche se non ne ho tanta voglia…

Mi alzo, prendo il giubbino e mi dirigo verso la cassa nell’angolo.
La ragazza alza lo sguardo, mentre asciuga vigorosamente dei bicchieri, mi fa un cenno di sorriso e mi osserva intensamente.
Ho ancora i capelli umidi, li ho lunghi quindi per cercare di farli asciugare li ho lasciati sciolti sulle spalle.

Io: QUANT’È LA BIRRA?

Lei: 5 EURO, GRAZIE

Pago con un 10, Lei cerca il resto nella cassa e me lo porge…
Le nostre mani si sfiorano,sembra impossibile ma in quel momento una piccola scossa pervade il mio corpo.
Senza riflettere, le dico:

A CHE ORA STACCHI?

Per niente scandalizzata la ragazza, senza guardarmi, mi risponde:

PERCHÉ TI INTERESSA?

Io, un pò imbarazzato avvampo, ragiono velocemente una risposta e, con un pò di esitazione le dico:

NON HO VOGLIA DI ANDARE A CASA…SPERAVO DI POTERMI FERMARE ANCORA UN PO’ A CHIACCHIERARE!

Lei mi guarda, intensamente. I suoi grandi occhi verdi incorniciati nei ciuffi rossi scrutano la mia anima come nessun’altra, sta cercando di capire se fidarsi, e dove voglio arrivare.
Dopo un attimo risponde;

PUOI FERMARTI QUANTO VUOI…
STACCO ALLE 23.00, QUANDO IL LOCALE CHIUDE MA DEVO ATTENDERE IL RITORNO DI LUCA.

Esito un attimo, vedo di fianco alla cassa il giornale quotidiano locale, decido di fermarmi, così simulo indifferenza e distacco, rispondo:

OK TI ASPETTO.

(sono le 22.30)

Lei lusingata e curiosa mi fa un sorriso e torna a finire le cose di prima.
Prendo il giornale, mi volto e lentamente mi dirigo al posto nell’angolo dove ero prima.
Anche io indosso dei jeans che esaltano i miei glutei, mi piacciono molto, so che mi stanno bene e, mentre cammino sento i suoi occhi addosso. La cosa mi eccita ma non lo do a vedere.
Mi siedo con calma, mi appoggio comodo e inizio a sfogliare le pagine. Leggo qualche articolo che attira la mia attenzione.

Senza accorgermi di nulla, improvvisamente un dito piega il giornale, dietro le pagine compaiono i tuoi grandi occhioni verdi, mi sorride, le sorrido.
Dolcemente mi sussurra: “VIENI?”
Non so quali siano le tue intenzioni, appoggio distrattamente il giornale, mi alzo, mi prende per mano.
Sento la sua mano calda, leggermente umida di acqua, mi conduce in una stanza privata del locale, passando sulla porta leggo NO ENTRY.

La stanza è arredata con gusto, stile pub londinese anni ‘30.
Pareti in legno, quadri con scene di caccia, una piantana diffonde una luce calda e morbida.
Un comó a cassettoni finemente intagliato, un divano e due poltrone sono tutto l’arredo che c’è.
Entriamo, chiude decisa la porta. Io sono al centro della stanza che mi guardo attorno.
Appena mi volto mi accorgo della sua presenza alle mie spalle.
Mi prende entrambe le mani.
Si alza leggermente sulla punta dei piedi e improvvisamente mi bacia.
Le sue labbra morbide si appoggiano alle mie, sento il profumo del suo rossetto. Poi la punta della sua lingua le sfiora. Indugio, apro le mie labbra, anche la mia lingua sfiora le sue labbra. È un gioco di intrecci.

Il clima è decisamente caldo. Non pensavo che le storie sulle ragazze dai capelli rossi fossero vere però mi accorgo che è davvero focosa. Sfilo le mani e l’abbraccio appassionatamente.
Sento il suo corpicino caldo contro il mio. Sento il suoi muscoli che si rilassano e le sue mani che sfilano la mia maglietta dall’interno del pantalone.
Infila vogliosa le mani sotto la maglietta e inizia a graffiarmi dolcemente la schiena lungo la spina dorsale.

Io emetto un piccolo gemito, lei si stacca dalle mie labbra, mi guarda maliziosa e sorride.
Improvvisamente mi spinge, io ovviamente sono più massiccio rispetto a lei, quindi la sua spinta è forte da farmi cadere seduto sul divano.
Poi, lentamente si avvicina, appoggia le mani sulle mie coscie, tramite la scollatura del suo top intravedo il suo reggiseno di colore rosso.
Mi fissa negli occhi per un un lungo momento e poi, con voce sensuale, mi dice:

CHIUDI GLI OCCHI. TI DICO IO QUANDO APRIRLI.

Io tra il sorpreso e l’imbarazzo obbedisco. Le mie mani appoggiate sulle gambe. Il respiro regolare e tranquillo.
Lei si stacca. Sento i suoi passi che si allontanano. Rumori metallici nella stanza. Uno scorrere di cassetti.
Improvvisamente una musica blues di intrattenimento si diffonde piacevole nella stanza.
Sento i suoi passi avvicinarsi. Poi una sensazione strana mi coglie di sorpresa, appoggia sul mio capo una bandana in seta, è profumata e molto delicata al contatto con la mia pelle. Mi accarezza il viso, e mi fa reclinare in avanti la nuca, sento le sue mani che trafficano sul mio collo, poi un nodo si stringe sui miei capelli. Ora sono al buio, non vedo nulla. Una sensazione di panico mi attanaglia. Il battito cardiaco aumenta come l’intensità dei miei respiri.

Percepisce il mio disagio, mi appoggia delicatamente una mano all’interno di una coscia e mi sussurra:

STAI TRANQUILLO. NON TI VOGLIO FARE DEL MALE…

Sento nuovamente i suoi passi allontanarsi…un aprire e chiudere di una porta, poi il silenzio.
Passa un attimo. Il mio respiro è sempre un pò affannoso. La musica continua a diffondersi a basso volume nella stanza.
Ad un certo punto sento di nuovo dei passi, ma questa volta colgo anche la presenza di una seconda persona.
Mi accarezza le cosce. Ha una stretta vigorosa, non è delicata come Lei. La mia tensione torna a farsi sentire.
Sento la seduta del divano abbassarsi, una persona è accanto a me. L’altra divaricate dolcemente le mie gambe e inizia a sbottonare la camicia in modo deciso.
Sento delle mani fredde ma delicate sul mio petto. Sussulto.

Poi…un rumore metallico. Una cintura.
Capisco il rumore di vestiti che si tolgono. Ho la gola secca, eccitazione mista a tensione sta prendendo il sopravvento.
Le mani delicate si sfilano da sotto la mia camicia. Sento muoversi la persona vicino a me, poi dei mugolii.
Capisco cosa sta succedendo. La persona di fianco a me sta facendo un servizietto orale a quella di fronte a me. La cosa mi sta facendo reagire positivamente. La mia patta si gonfia.

Una mano passa sui miei pantaloni. Sento le dita che afferrano la zip. Si intrufolano nella fessura, iniziano a giocare con il mio glande sotto il tessuto dei boxer. Io sussulto ma sul mio viso compare una smorfia di piacere.
Mentre sto godendo di quel momento, improvvisamente sento vicino alle labbra una forma morbida, tonda, un leggero profumo acidulo pervade le mie narici. Senza pensare socchiudo la bocca e sento entrare la punta di quel corpo morbido ma intuisco subito che non si tratta della passerina di Lei, ma di un grosso e lubrificato pene.

Subito mi schifo un pò di quello che sta succedendo poi però mi rendo conto che il mio corpo sta reagendo in modo opposto.
Il mi cazzo è durissimo, non vede l’ora di uscire, Lei lo sente.
Inizio a succhhiare avidamente la punta del glande che di muove leggermente dentro e fuori la mia bocca. Una gocciolina fuoriesce, un misto di pipí e sperma, gusto quella sostanza mai provata e apro di più la bocca.

Di colpo l’uomo di fronte a me spinge deciso, tutto il suo pene si scoppella ed entra in gola…per un attimo mi sembra di soffocare.
Lei mugola sommessamente e eccitata, mentre continua a giocare con il bordo dei miei boxer.
Sento versi di piacere di fronte a me, la mia eccitazione è massima, comincio a far girare vorticosamente la lingua.
Stringo e rilascio le labbra, cerco di rilassarmi e ricordare le movenze della mia ex quando faceva certi lavori a me.
Comincio a scivolare lungo l’asta, sempre più forte, sempre più veloce, la mia bocca si riempie di un misto tra saliva e sperma che cola abbondante lungo il mio mento.
Lei eccitatissima tira decisa l’elastico dei boxer, il mio cazzo salta fuori deciso, lo prende in bocca e io emetto un gemito di sorpresa e piacere.

Mi spompina un pò poi prende il mio cazzo con le mani per continuare a masturbarmi mentre inizia a leccare il liquido sul mio mento e sul mio collo.
La sua bocca calda sente la mia gola deglutire, le mie guance piene del glande di Lui. Il gioco continua così per un bel momento poi entrambi si staccano, sento movimenti, si allontanano…

Con le labbra bagnata dell’umore di Lui, il mio pene fuori dai boxer colante di saliva di Lei…non riesco a muovermi, sono come pietrificato.

Passano 10 minuti più o meno…

Sento la porta aprirsi e chiudersi, passi felpati.
Uno dei due si mette nuovamente sul divano. Intuisco che sia Lui perché il cuscino affonda maggiormente.
Le mani delicate di lei scorrono sulle mie ginocchia, risalgono piano piano, afferrano il mio pene ancora vigoroso. Inizia una delicata masturbazione.
Sento arrivare le mani di lui decise sulla pancia, slaccia la cintura, abbassa il bordo dei pantaloni e dei boxer. Istintivamente alzo un pò il sedere. Lei coglie al balzo il mio movimento. Lascia la presa sul mio pene, afferrano decisa i due bordi e trascina tutto verso i piedi. Sono nudo. Ricado sulla pelle del divano.
La mia pelle dei glutei è calda e umida.

Sento Lui che afferrano il mio cazzo deciso, mi sega forte, molto forte, ho una sensazione mista tra dolore e piacere, vorrei farlo smettere ma riesco ad emettere solo un urlo soffocato di godimento. Non riesco ad emettere nessun suono. È troppo bella quella situazione così strana e mai provata. Lui continua senza remore, sento che sto per esplodere, i muscoli delle gambe si contraggono, anche Lei si accorge che sto per esplodere, si sdrai sulle mie ginocchia, sento che non ha più nulla addosso, i suoi capezzoli scivolano sulle mie cosce, la sua vagina depilata urta delicata le mie ginocchia.
Lei…si posiziona sulla punta del mio cazzo, mi stuzzica con la lingua la punta del glande mentre Lui non smette di segarmi e stringe sempre più forte la mia asta. Ora il mio cazzo è molto arrossato, mi fa,quasi male, sto ansimando…
Ad un certo punto un abbondante getto di sperma schizza verso l’alto, cade sul naso e sulle labbra di Lei, le cola sul mento. Lui si ferma, sento che molla la presa, passa le dita sul mio pene, le succhia intrise del mio sperma, poi ricompie lo stesso gesto, una gocciolona della mia sborra cade sulle mie labbra, me le lecco. Degusto stupito e con avidità quella nuova inebriante sensazione.

Ci fermiamo tutti un attimo. Sento i sorrisi. Non vedo nulla, la cosa mi eccita. L’odore di sperma e sudore nella stanza è inebriante. Molto. Mi sento prendere per mano. Entrambi mi inducono ad alzarmi, mi sfilano la camicia che cade a terra. Mi fanno voltare. Mi sculacciano sui glutei in modo passionale, io faccio dei piccoli sobbalzi ma quel leggero dolore mi piace.
Entrambi mi prendono dalle spalle. Mi spingono in avanti. Cerco di intuire dove vogliono arrivare. Appoggio le ginocchia sul divano. Sono letteralmente in balia loro, nudo, a 90°. Sono eccitato ma un pò di paura e preoccupato. Non capisco le loro intenzioni ma non emetto suoni, non mi lamento per il momento e lascio fare.

La mano delicata di Lei inizia ad accarezzarmi i glutei, passa le dita tra le natiche, fa colare un pò di saliva dalla sua bocca direttamente sul mio buchetto, la distende con le dita e poi, forza con il dito medio, mi sta dilatando il buchetto. È una sensazione piacevolmente dolorosa. Entra ed esce un pò di volte, poi sento che si lecca avidamente il dito e emette un mugolio sommesso. Non ancora soddisfatta divarica i miei glutei e passa la lingua tra essi con piccoli colpi. Io emetto un gemito.

Lui finalmente parla.

BRAVA, CONTINUA COSÌ!

Cavolo, quella voce io la conosco…
È Luca, il gestore del locale…
Quindi significa che i 2 erano d’accordo, hanno approfittato di me per tutto il tempo…
Non che la cosa mi dispiaccia…lascio fare.
Lei mi da una poderosa sculacciata sul gluteo sinistro. Sento bruciare, mi mordo il labbro.
Lei esclama:

È PRONTO!

Per cosa devo essere pronto?
Sento Luca alzarsi, mi accarezza i glutei, passa una mano sui miei testicoli, gli strizza vigorosamente. Poi sento il suo pene tra le mie gambe, duro, turgido, mi piace la sensazione.
Il glande si avvicina al buchetto, sento allargare lo spazio con le mani e improvvisamente mi manca il fiato.
Luca me lo ha messo dentro tutto di colpo, cavolo che male!!!!
Si ferma. Sento il suo bacino muoversi. Anche i miei muscoli si stanno adattando a quella nuova sensazione.
Passa qualche secondo, mi sembra una eternità poi Luca afferrano i miei fianchi e inizia a spingere vigoroso. Io mi appoggio al divano, con le mani stringo la pelle, con la bocca aperta mordo il bordo e comincio a gemere di piacere.
Sento Lei ridacchiare ed esclamare:

DAI SFONDA QUEL CULO…ADESSO ARRIVO ANCHE IO!

Lei sale con i piedi sulla testa del divano, le gambe aperte, sento il profumo della sua passerina. Alza il mio viso. Mi obbliga a guardarla. Prende due sue dita e inizia a masturbarsi. La sua vagina bagnata è lucida, un piccolo rigolo di liquido esce sul divano.
Sfila le dita, le appoggia sulle mie labbra e pretende che succhio tutto. Io ubbidiente in preda alle spinte di Luca lecco voglioso quelle dita che sanno di lei.
Una volta soddisfatta le sfila dalla mia bocca e inizia a accarezzarsi vigorosamente il clitoride mentre con l’altra mano ha sollevato delicatamente la mia testa afferrandomi dal mento. Intuisco subito dove vuole arrivare.
Lei inizia a gemere, sempre più forte. Luca vede la scena e nonostante sia già eccitato mentre mi penetra, mi afferra dalle spalle e mi spinge vigoroso. Sento il fiato nuovamente mancare ma la mia bocca finisce sulla passerina di Lei. Non riesco a non leccarla. La cosa la fa letteralmente impazzire e all’improvviso urla:

CAZZOOOOO VENGOOOOOOOOO!!

Un abbondante getto di squirt invade la mia bocca, cola sul divano e sulle sue gambe divaricate e candide. Io finisco di ripulirla. Sento i suoi spasmi, i suoi respiri profondi.
Nel mentre sento anche la punta del cazzo di Luca ingrossarsi dentro di me. Un caldo getto mi inonda internamente. Luca si sfila, questa volta delicatamente. Sale in piedi sul divano, si avvicina a Lei, ancora seduta sul bordo.
Avidamente lei gli prende il bocca il cazzo ancora colante di sperma mentre con una mano gli accarezza i poderosi testicoli.
Mi giro su un fianco, mi metto a sedere sul divano, sfinito ed inebriato, finalmente sfilo la bandana che mi copriva gli occhi. Lei finisce la sua opera, e mi segue scivolando delicatamente sul divano al mio fianco. Appoggia la sua testa alla mia spalla.
Luca, con un sorriso soddisfatto scivola giù e siede a sinistra di Lei, con il pene che sta assumendo un aspetto rilassato.
Ci guardiamo reciprocamente. Un silenzio surreale ci avvolge. Il disco musicale è finito da un bel pò.
Ad un certo punto rompo il silenzio, rivolgendomi a lei:

IN TUTTO QUESTO, NON SO ANCORA IL TUO NOME!

Scoppiamo tutti 3 in una grassa e vigorosa risata e dopo un attimo Lei risponde:

LUCREZIA, MI CHIAMO LUCREZIA

Dopo un ampio sorriso e avermi fissato negli occhi mi dà un bacio casto sulle labbra.
Poi…afferra il mio pene da una parte, quello di Luca dall’altra e si alza obbligandoci a seguirla. Esclama:

LORENZO…MI SA CHE DA STASERA QUESTO È IL TUO PUB PREFERITO.
TORNERAI ANCORA A TROVARCI?

Poi senza aspettare risposta, perché la sa già, esclama:

FORZA, TUTTI IN DOCCIA…

…ma questa è un’altra storia!

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