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Sexy Squid Game-Gioco 1 (Seconda Parte)

By 29 Ottobre 2021No Comments

Premessa: Sei ragazzi e sei ragazze, dai venti ai trent’anni, sono stati selezionati in tutta Italia per prendere parte al primo Sexy Squid Game. Hanno scelto volontariamente di giocare, ogni giocatore ha le sue ragioni per voler partecipare e vincere. In palio venti milioni di euro, una cifra considerevole. I giocatori di questa prima edizione sono Benito, Chiara, Abhay, Jasmine, Filippo, Martina, Song, Alice, Michele, Sae-byeok, Jhonny ed Erika.

GIOCO 1 (Seconda Parte)

Il gioco era entrato nel vivo. Seguendo l’esempio della coppia numero 1 anche Sae-byeok e Michele avevano scelto il cerchio. Fu Sae-byeok a fare la prima mossa abbassandosi la tuta verde e le mutandine a metà coscia. “Cosa aspetti? Mi servono i soldi. Togliti i pantaloni e sfondami la fica ma stai attento a non venirmi dentro. Devi sborrare sulla troia col caschetto”. Sae-byeok aveva un bel caratterino, era dovuta crescere in fretta quando a quattordici anni si era trasferita a Napoli dalla Corea del Sud. Aveva dovuto sopportare il razzismo dei compagni di classe e dei vicini, aveva dovuto sopportare una famiglia a pezzi quando la madre aveva lasciato il padre per un altro uomo. D’altra parte Michele era un ex giocatore di calcio, cresciuto da solo nelle strade di Bari Vecchia. Era stato costretto a rinunciare alla carriera sportiva quado gli venne diagnosticato un soffio al cuore e aveva preso a spacciare per sbarcare il lunario. Aveva il suo orgoglio, doveva averlo per sopravvivere in quel mondo. Così non se lo fece ripetere due volte, si levò completamente i pantaloni per essere più libero nei movimenti. Si fece scivolare i boxer e rimase con il cazzo svettante. Non era un granché: un cazzo di medie dimensioni, ma l’ex calciatore avrebbe usato il suo arnese alla massima potenza di tiro. Bloccò le braccia alla ragazza coreana per ostentare una falsa aggressività virile (assente in lui); la baciò sul collo e le mordicchiò il lobo sinistro. Mentre teneva con la mano sinistra bloccati i polsi di Sae-byeok si sputò su due dita, l’indice e il medio della mano destra, prese a giocare con la clitoride e a penetrarle la fica umida. I gemiti crescenti di lei funzionarono come un segnale. Michele si accostò perfettamente verticale e il cazzo gradualmente e inesorabilmente fece il suo ingresso. I suoi movimenti erano dolci e andavano di pari passo con l’eccitazione della partner. Michele le stampò un paio di baci sulla bocca. Il viso di Sae-byeok era dolce ma malinconico, /naso piccolo, capelli corti arruffati e una frangetta buffa. Non ci volle molto prima che l’ex calciatore barese le sussurrò all’orecchio ” sto per venire”. Si staccò da lei e prese a segarsi letteralmente sull’altra tipa. Venne. Due schizzi finirono al centro del cerchio, l’ultimo si riversò sulle tette. La coppia 5 era in svantaggio.
La coppia 2, Jasmine e Abhay, aveva nel frattempo optato per un’altra strategia. O meglio, Jasmine aveva optato per un’altra strategia. Jasmine, di anni 30, consigliera comunale nella sua Trieste, era una donna altera con uno sguardo severo che incuteva timore; per altro, anche il suo fisico contribuiva a creare soggezione in chi la guardava: alta 1,80 e tonica, polpacci allenati, seno piccolo, fianchi larghi con un sedere giunonico e un quarantadue di piede. Lunghi capelli rossi lisci. Forse erano però le mani la parte del corpo più sensuale: erano mani grandi visibilmente curate, con dita affusolate e inanellate e con lunghe unghie smaltate. L’espressione del viso era fredda, occhi colore ghiaccio, sopracciglia e labbra sottili, naso spigoloso e lentiggine sparse.
Trovando quasi tutti i posti occupati la donna aveva dovuto prendere posizione davanti a una delle bionde con il triangolo tatuato. Abhay l’aveva seguita come un cane addestrato segue il padrone, senza bisogno di comandi. Lui non aveva più la battuta pronta. Tremava e ad ogni passo si mostrava più impacciato, ci si sarebbe aspettati che da un momento all’altro fosse inciampato contro i suoi stessi piedi. Doveva avere il cervello in panne vicino a quel gran pezzo di gnocca. “Che sfiga -disse fra sé e sé la donna- a me è capitato il nerd segaiolo”.
“Avanti, abbassati i pantaloni!”
Come una recluta che prontamente risponde agli ordini del suo sergente Abhay obbedì. Per poco non disse sì signora. Si abbassò i pantaloni fin sotto le ginocchia sperando di compiacere il suo sergente.
“Ti pareva”
Un cazzetto mezzo moscio con due noci di cocco appese molto scure e pelose. La donna avrebbe tanto voluto cavalcare un bel cazzone in quel momento, un cazzone possente come quello di Benito: vedere cosa avesse fatto a Chiara l’aveva positivamente impressionata. Non aveva alcuna intenzione di accontentarsi. Si sarebbe perciò divertita in altro modo, torturando il giovane indiano. Si inginocchiò dietro di lui e gli afferrò il righello in mano. Che cosa voleva fare? Chiuse la mano rimasta libera in un pugno, tutte le dita ripiegate eccetto il medio. Lo puntò contro l’ano di Abhay senza che questi si accorse di nulla (aveva gli occhi chiusi). Prese bene la rincorsa e…Zac! Senza lubrificazione lo affondò in quelle carni dalla punta alla radice. Per la sala giochi risuonò un urlo acuto che attirò l’attenzione di tutte le coppie, mentre Abhay contrasse tutti i muscoli del suo corpo. Voleva quel coso fuori dal suo culo. Quando ebbe ripreso fiato cercò di divincolarsi. “No, la prego!”. Le pareti dell’ano gli andavano a fuoco. Ma Jasmine senza scomporsi lo tenne fermo tirandogli il pene e stringendolo, se non si fosse stato buono glielo avrebbe staccato. Era certo che lo avrebbe fatto. Così vinse ogni resistenza. La donna dai capelli rossi se la rideva. Prese una seconda rincorsa e diede un altro affondo. Questa volta sostò qualche secondo dentro con il dito che prese a muovere in circolo e poi su e giù. Abhay si sentiva aperto in due. Eppure ora il suo membro era diventato duro e un po’ più grosso facilitando anche la masturbazione. Con autocompiacimento la triestina faceva su e giù su e giù su e giù ad un ritmo via via crescente lungo l’asta con la sinistra e dentro il culo domato con la destra. Avrebbe desiderato una terza mano per sgrilettarsi. Presto a quel culo domato non bastò solo il medio per essere riempito e Jasmine gli concesse generosamente anche l’indice. Servirono due minuti ancora per cuocere a puntino quel nerd col cazzetto. Quando fu sul punto di venire mosse istintivamente il bacino in avanti liberandosi dalla morsa. Quindi Abhay incollò il suo sperma densissimo sulla faccia della biondina che aveva davanti e solo in minima parte il seme finì dentro i contorni del triangolo. Sfinito si abbandonò a terra. “Stupido! Mi farai perdere”.

La metà dell’ora passata e tutti i ragazzi avevano sborrato. Chi più chi meno, quasi tutti fuori dalla figura geometrica: chi a terra, chi dentro la fica della partner e chi sui propri stessi indumenti. Non era semplice controllarsi nel momento dell’orgasmo. Comunque ce ne avrebbero messo per riprendersi. Ora toccava alle ragazze godere e squirtare se ne erano capaci.

Jasmine, intenzionata a giocarsela fino in fondo, vedendosi in netto svantaggio, tirò Abhay per i capelli mettendogli la sua fica davanti. Non aveva concesso a quel poveretto nemmeno un minuto di riposo. Era difficile dire se quell’infoiata fosse più assetata di denaro, sesso o potere. “Forza! Vediamo se sai almeno leccare”. Schiacciò la faccia di Abhay contro il suo pelo e poi contro la sua clitoride. Così forte che quasi non riusciva a respirare. Il poveretto non aveva nemmeno le energie per ribellarsi. Per consolarsi iniziò a concentrarsi sul pensiero che quei sacrifici erano necessari per mettere le mani sui soldi del montepremi. Quei soldi gli servivano per ripagare i debiti di famiglia. Da quando l’attività di famiglia, un negozio di ottica, era fallita la madre quasi non dormiva. Occorreva tenere duro e far buon viso a cattivo gioco ai capricci della pazza. “Lecca!”. Abhay aprì finalmente la bocca, tirò fuori una lingua proporzionata al suo cazzetto e cominciò a lappare. Cominciò ad immaginarsi un cono gelato al posto della clitoride, affinché gli fosse più facile fingere passione. Gli conveniva impegnarsi e intensificare il ritmo delle leccate. Ogni volta che si prendeva una breve pausa dal lavoro di lingua, Jasmine lo spingeva ancora più forte a sé. Dopo qualche minuto e non poche strattonate l’indiano finì quasi per affezionarsi a quel lavoro. Iniziò perfino a svolgere la propria mansione con creatività e zelo: non di rado ora roteava la linguetta per l’estensione della clitoride, cambiava ritmo e direzione, fermava di colpo le leccate e prendeva a succhiare e insalivare ogni angolo. Ad un certo punto ebbe un’idea: perché non ricambiare il dito in culo che poco prima aveva ricevuto? Con una mano prese a massaggiare la coscia della donna che ricambiò quel gesto allentandogli la presa sulla testa. Le gambe di Jasmine erano ben piantate a terra, sulla coscia sinistra aveva il viso di un cane mastino tatuato. Quando Abhay aveva però ormai raggiunto il culo di Jasmine risalendo lungo l’interno coscia lei si accorse del gioco meschino e allontanò la mano indesiderata da sé. Vennero evitate ulteriori ritorsioni solo perché ormai era sul punto di offrire una squirtata come non si era mai vista. Eruttò sul triangolo come il Vesuvio su Pompei. Ora la dama col caschetto biondo aveva faccia e petto zeppo di umori.

Jasmine aveva squirtato, la coppia 2 inaspettatamente recuperato il divario con le altre coppie. Dopo aver goduto la rossa lanciò uno sguardo di sfida a Sae-byeok. Mancavano quindici minuti alla fine del primo gioco. Nell’ampio stanzone si respiravano nervosismo, umori, testosterone e sudore.

La studentessa coreana aveva preso a masturbarsi, rifiutando l’aiuto di Michele. Chi meglio di lei conosceva il suo corpo? Aveva accumulato anni di esperienza. Si era posizionata gambe divaricate sopra la testa della dama col caschetto che ora sotto una nuova luce le appariva una povera crista. Grazie alla penetrazione di poco prima si trovava la vagina già ben ben lubrificata e aperta. Iniziò così ad alternare stimolazione clitoridea e vaginale, intensi e lunghi passaggi alla clitoride e ditalino. La clitoride di Sae-byeok aveva assunto un bel colore rosso fuoco e pareva una magnifica rosa. In poco tempo i suoi respiri divennero un ansimare e perse la cognizione dello spazio-tempo. Non badava più al timer che pure era fisso davanti a lei.
Ora si era portata una mano sotto la T-shirt bianca a cercarsi e frugarsi i piccoli seni. I capezzoli turgidi erano però ben visibili sotto la maglietta. Parevano voler spiccare il volo. Sae-byeok continuava a sditalinarsi con passione. Per la prima volta la mora sotto di lei aveva mostrato interesse per un concorrente, incantata da quella sviolinata da Opera. Avrebbe voluto anche lei toccarsi la passera ma sapeva che non le era consentito darsi piacere. Era comunque uno spettacolo imperdibile quello che stava avendo luogo sopra la sua testolina. Tutti in sala avevano preso a guardare, chi con la coda dell’occhio chi esplicitamente. Sae-byeok, la dea dell’autoerotismo! Era riuscita a far tornare duro a Michele il pisello, il quale aveva preso a masturbarsi a sua volta. Vennero insieme, Sae-byeok e il suo partner, all’unisono. Sulla povera crista il tatuaggio venne completamente sommerso da un cocktail di umori ben assortito.
Il timer suonò l’ora. Il primo gioco terminato. Alla coppia 5 (Michele e Sae-byeok) 10 punti, alla coppia 1 (Benito e Chiara) 5 punti.

Tra qualche giorno pubblicherò il secondo capitolo di questa saga GIOCO 2 in cui presenterò le restanti tre coppie. A quale gioco vorresti vederle sfidarsi? Scrivimi all’indirizzo email acchiappasogni918@gmail.com per dirmi la tua e per darmi il tuo feedback positivo o negativo che sia su questo racconto. Un bacio!

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