Skip to main content
OrgiaRacconti di Dominazione

Soldatessa

By 24 Luglio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Angela ho 27 anni , &egrave la prima volta che scrivo quindi scusatemi a prescindere, sono alta 1,70 castana e snella.
sono una soldatessa, e mi trovo in una base militare di un paese del medioriente, io sono soldatessa e, sapete, le comodità non ci sono scarseggiano, e, non ci sono tutti i confort che ci sono a casa, me ne accorgo dopo circa un mese che sto la, me ne mancano ancora tre e già vedo che comunque non esistono striscia depilatorie e cose simili, quindi dove possibile con la lametta mi depilo le gambe, le ascelle, ma no il pube, poi io sono abituata a stare sempre tutta depilata anche la sotto.
Lo smalto non esiste infatti me ne accorgo dalle unghie dei miei piedi smaltate nere al momento della partenza dall’Italia e che ormai dopo un mese lo smalto &egrave rovinato sta andando via, senza contare la ricrescita dei peli pubici e comunque anche il fatto che non faccio sesso da un mese, ma resisto.
Arriva il secondo mese, nella base non ci siamo solo noi ma pure altri eserciti, e io non &egrave che parli bene l’inglese, riesco a comunicare a malapena anche se molti soldati stranieri sono sempre pieni di sorrisi e cercano di attaccare bottone.
La sera non si puo fare tardi anche perché non &egrave che quello sia un posto di divertimento, ci sta un bar al bancone ci sta un ragazzo sui 40 con la barba e di origine kosovara, un civile, e quella sera mi trovo a bere poco prima dell’ora di chiusura, insieme a me nel bar ci sono tre soldati albanesi che cercano di parlare con me, a dire il vero un po in inglese, un po in italiano riusciamo a capirci.
E’ la classica sera come tutte le altre, calda e umida, siamo tutti visivamente sudati, quando il barista dice che deve chiudere ma di non preoccuparci che ci fa stare dentro.
Una volta chiusi dentro anche lui si siede al tavolo dove erano gli altri 3 albanesi e io invece ero su un divano proprio attaccato a questo tavolo e iniziamo a parlare fino che un paio di loro si siedono ai miei lati.
Beviamo ancora superalcolici, e tra un bicchiere, una parola e una risata, inizio a sentire due mani sulle mie cosce, io naturalmente ero in divisa, composta dalla giacca, la maglietta e il pantalone.
Non gli dico niente, avrei potuto ma quella situazione un po mi eccitava, forse perché ero comunque due mesi lontana dall’Italia e dalla mia vita normale, forse perché ero stufa dei ditalini, mi lamento dico che fa caldo e mi tolgo la giacca, loro erano già senza giacca tolta appena aveva chiuso il bar.
In quel contesto, iniziano a farfugliare parole in albanese e ridono tra di loro, mentre da dietro mi sento baciare il collo e l’orecchio.
Io avevo i capelli raccolti, in divisa bisogna tenerli cosi, ma me li sento sciogliere proprio mentre le mani sulle mie gambe salgono, mi sento toccare il seno dalla maglietta sempre da quello che era dietro di me, e ad un tratto il quarto uomo, mi slaccia la cinta dei pantaloni e inizia a sbottonarmeli, quello seduto alla mia destra che doveva essere quello col grado più alo tra di loro gli dice qualcosa in albanese e mi infila la mano nei pantaloni ma sopra gli slip, avevo gli slip bianchi, io non ero mai stata con più di un uomo insieme ma presa dai capelli da quello dietro mi sono sentita baciare mentre quello seduto alla mia sinistra mi leccava e mordeva l’orecchio.
Fu a quel punto che ho sentito che con la mano nei miei pantaloni quello di prima stava cercando di entrarmi con le dita nelle mutandine, scostando il bordo di sotto.
Mi sono fatta male perche avevo i peli alla fica dopo due mesi che stavo la, allora disse una cosa a quello che mi stava davanti che aveva visibilmente un bozzo nei pantaloni, e quello, mi tirò dalle cosce i pantaloni a mezza coscia, a quel punto ero con le mutandine di fuori davanti a quei 4, e sempre quello seduto alla mia destra mi sposta un po il ginocchio come ad aprirmi la gamba e questa volta mi infila la mano nelle mutandine, ho sentito subito entrarmi dentro due dita, e le spingeva pure forte io ho iniziato ad ansimare, a qual punto sento una cosa dura sulla mia bocca, era il cazzo di quello che era dietro di me e me lo stava sbattendo sulla fronte e in faccia.
Ero eccitata pure io altrimenti col cazzo che ci sarei stata, comunque quello alle mie spalle era il barista kosovaro, e sento quello che mi aveva abbassato i pantaloni, che mi stava slacciando i lacci degli anfibi, tirandomi via il primo.
Il loro superiore tira fuori la mano dalle mie mutandine molto bagnata e la mostra ai suoi amici parlando nella loro lingua e ridendo, poi quella mano bagnata me la spalma in faccia, mentre anche l’altro anfibio mi era stato tolto e adesso mi stava tirando giu del tutto i pantaloni, loro mi chiamavano Angela o angel, come gli veniva e mi sentivo dire ‘like angel?
Io dicevo si ma di colpo mi sento tirare con forza le mutandine tanto da sentire il rumore di strappo, ma non dico niente solo che in quel momento mi sono accorta che anche la maglia era stata tolta e mi trovavo senza mutande davanti a 3 albanesi e un kosovaro che sicuramente da due mesi o più anche loro non scopavano.
Ero rimasta con il solo reggiseno e le calze verdi spesse militari, ma anche loro erano con i cazzi di fuori, a quel punto mi accorsi quanto mi erano cresciuti i peli alla fica, quando anche quello che mi aveva sfilato i pantaloni mi allargò le gambe e mi mise 3 dita dentro a spendete veloce, vedevo il pelo folto tra le mie gambe e sentivo il rumore di liquidi che facevano le sue dita dentro la mia fica, ma il tutto &egrave durato poco nonostante i miei lamenti di godimento.
Il fatto &egrave che gli albanesi non perdono tempo a leccarti la fica, ma mi alzarono e mi poggiarono al tavolo di prima e la con la, pancia sotto iniziarono a sbattermelo nella fica, prima di tutti il loro superiore che non mi risparmiò neanche qualche schiaffo sul sedere, io godevo comunque anche se il loro modo un po violento mi faceva sentire anche un po di dolore, mentre le parole cambiarono subito anche se in inglese da’like Angel? A Italian bitch, praticamente troia italiana.
Si alternavano a scoparmi in fica in quella posizione, io ero del tutto nuda solo con i calzettoni militari, ma il barista mi ha girata sul tavolo a pancia sopra e allargandomi le gambe
Inizia a scoparmi in quel modo anche se credo gli desse fastidio la puzza di piedi che facevano i miei calzettoni militari sudati perché me li tolse e fece comunque con la bocca una smorfia anche con i miei piedi nudi ma quando si &egrave trattato di infilarmi il cazzo in fica la ha iniziato a spingere forte e a farmi anche un po male godevo ma dicevo pure aia, mentre mi facevano leccare i loro cazzi e le loro palle gli altri e cera chi mi strizzava i capezzoli, mentre il barista aggiungeva una parola a Italian bitch, e aggiungeva il termine’ dirty’ e’you stink, che vuol dire’sei sporca, puzzi’
Mi stava venendo giu una cremina bianca dalla fica, densa che gli stava sporcando il cazzo, e mentre prendevo l’ennesimo schiaffo sul seno sento il barista che mi spruzza tutto dentro mentre io dico noooo, ma ero bagnatissima.
Mi porta davanti la bocca quel cazzo sporco della cremina densa che mi era uscita dalla fica e mi dice di succhiarglielo perché puzzo e sono sporca, detto in inglese e intanto guarda gli amici e con una smorfia dice cose in albanese.
Quello che on sapevo &egrave che agli albanesi piace inculare, e adesso scalza e del tutto nuda mi fecero spostare camminando su quel pavimento polveroso e mi portarono su un altro tavolo messa a pecora la e mi sono sentita inculare in modo veloce e senza chiedere il permesso, credo si mise olio da cucina perché &egrave entrato tutto fino infondo facendomi accennare a un grido per il dolore, ma dopo un po era passato e Lui sfondava il mio buco del sedere spingendo tutto e veloce sentivo le sue palle sbattermi addosso mentre una mano con 3 dita si era infilata nella mia fica e mi tirava ogni tanto i peli della fica, si sono alternati tutti e tre a mettermelo nel culo in quella posizione e ogni tanto alternavano con la fica, poi sono partite le sbarrate, la prima nel sedere, la seconda di nuovo nella fica e il terzo infine nel sedere.
Ero del tutto sconvolta, mi era piaciuto anche se in certi momenti mi ero sentita trattata come una puttana e mi avevano pure fatto male, ma ora a mente fredda avevo capito la cazzata che avevo fatto e mi vergognavo da morire, rimasi ancora in quella posizione nuda col il buco del culo completamente aperto che mi colava di sperma come la fica, mi sono portata due dita sul buco per toccarmi visto che un po mi bruciava e sentito il buco allargatissimo.
Mi sono rivestita piano, con la vergogna e la testa bassa, sapevo che ero una soldatessa e non potevo fare quello che avevo fatto, non trovavo le mutande, mi sono rivestita senza, il reggiseno, neanche, la maglietta sporca caduta a terra e calpestata da quei quattro nella foga di scoparmi, un calzettone lo trovai l’altro piede restò nudo e lo infilai negli anfibi e andai via.
Andai nel mio alloggio, la prima preoccupazione era che questa storia non venisse mai fuori, non ho avuto nemmeno i coraggio di farmi una doccia, sporca come ero mi sono messa a letto con un paio di mutande nuove e un reggiseno.
Il giorno dopo andai a prendere come sempre il affe al bar e davanti il barista stavo con la testa bassa, lui non disse e non fece capire niente come se non fosse successo niente, mentre entrando due dei 3 albanesi con altri due colleghi ero mi salutarono con il sorriso in un italiano stentato dissero’ciao Angela e anche gli altri due che on conoscevo disco la stessa cosa poi si sedettero a un tavolo e ridacchiando parlavano in albanese e uno dei due che non conoscevo batte il cinque al più alto in grado della sera prima.

Per qualsiasi tipo di commento se vi ha eccitato la mia storia la mia mail &egrave angeangotti@libero.it scrivetemi se volete sapere altro

Leave a Reply