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Racconti di DominazioneRacconti sull'Autoerotismo

STICCHIUSA!!

By 17 Gennaio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Cap. 1 LA CABINA

Note :La lontananza del marito , il desiderio e l’astinenza sessuale furono complice degli avvenimenti

Mi chiamo Angelo e questa è la confessione di una storia vera accaduta molti anni fa ….. la mia storia.
Per rendere appieno la realtà di quello che è avvenuto , molte frasi e molte parole saranno scritte in siciliano , con la traduzione a fianco, in modo di renderla e sentirla spontanea e profonda come l’ho vissuta io.

Gli eventi che sto per raccontare accaddero circa vent’anni fa ,in una piccola città della Sicilia orientale ai piedi dell’Etna , una cittadina calda e piena di luce ,poco lontano dal mare della riviera Jonica.
In quegli anni come sempre del resto nel sud ,si emigrava per lavoro.
Molta gente onesta di laggiù andava all’estero, in Germania, in Francia, in Belgio o in qualche altra parte del mondo in cerca di un lavoro per guadagnare di più , far vivere con dignità la famiglia e comprarsi qualcosa al loro ritorno.
Tempi duri quelli , uguali se non peggiori a quelli che viviamo adesso.
Anche mio padre emigrò , andò a lavorare in Germania ,che mi dicevano i nonni essere grande e fredda .
Ricordo ancora che andavo alla stazione a vedere quegli uomini accompagnati dalle loro mogli e dai famigliari, che partivano con un treno soprannominato la Freccia del Sud.
In Germania c’erano tanti siciliani, anche della mia città a lavorare lì assieme a papà , molti , o meglio ” assai ” come si dice da noi .
Ritornavano a casa solo nei periodi festivi di Natale o Pasqua o in estate per le ferie e si faceva festa grande in famiglia..

Non pensavo che il pomeriggio di quel giorno e quelle nuove amicizie appena conosciute alla spiaggia , avrebbero cambiato la mia vita per sempre.
Sono figlio unico e a quel tempo ero un ragazzino vivace in famiglia ma timido e timoroso fuori casa .Ora sono un uomo adulto felicemente sposato con una bella donna siciliana come me , seria e morigerata e ho tre figli un maschio e due femmine , che più o meno hanno l’età che avevo io in quel periodo.
In quegli anni vivevamo ancora nel sud , in Sicilia ,nella nostra terra, in due città vicine sia io che mia moglie , anche se non ci conoscevamo ancora .
Era la fine degli anni ottanta ,papà come ho detto lavorava all’estero , in Germania , per una grossa impresa edile che costruiva strade, ponti e gallerie .
Guadagnava bene in confronto qui in Italia e stava per contratto via lunghi periodi senza venire a casa, mesi . Lo vedevamo solo sotto le feste di Natale e qualche volta a Pasqua, ma solo per una decina di giorni .
Telefonava ogni fine settimana ,questi erano gli accordi con mia madre ,allora non c’erano i cellulari .
Era un grosso sacrificio la vita che facevano lui e mia madre , anche se era solo per pochi anni , per mettere via dei risparmi per farci star meglio e comprarci una casa .
Era un sacrificio sotto tutti gli aspetti ,per lui stare lontano dalla famiglia , dalla sua donna e suo figlio , ma lo era anche per mamma restare sola, essendo ancora giovane e bella ,avendo all’epoca 37 anni.

Quell’anno mio padre non era potuto venire a casa a Pasqua per via del lavoro, dovevano finire un ponte stradale e la ditta per cui lavorava gli aveva consentito di venire in Italia solo due mesi dopo, a Giugno , ma solo per 10 giorni ,poi sarebbe dovuto ripartire e ritornare a Natale.
Quando arrivò ci fu gran festa ,contentezza e felicità e si decise in famiglia di andare qualche giorno in vacanza in una cittadina vicina sul mare .

 

Vennero anche i nonni materni con noi ,anche se abitavano in un altro paese, mamma voleva la famiglia unita.
Passammo tutti una bellissima settimana sulla spiaggia facendo bagni a mare e andando a trovare altri parenti che vivevano lì vicino .
Mamma era di una bellezza incredibile , una “bella siciliana di razza” …o una “affascinante terrona “,come le diceva sempre papà quando scherzavano ,con quel suo volto pallido e gentile , i capelli neri come il carbone e gli occhi intensi, di un colore scuro e ammaliante . Era molto mediterranea.
Aveva gli occhi vivaci ed enigmatici che stregavano e nonostante ciò, lasciavano trasparire un filo di timidezza sul viso che seppur pallido , si tingeva di rosso, con una imbarazzata espressione sorridente che usava donare a chi le stava di fronte.
Le labbra piene ,rosee e perfette creavano un sorriso che incantava sempre i suoi interlocutori. Aveva una grazia felina quando si muoveva , sembrava una gatta, o meglio una pantera , leggiadra ed aggraziata, con i lunghi capelli neri sciolti sulle spalle che le arrivavano oltre metà schiena.
Era uno spettacolo guardali . Le lunghe ciocche corvine ondeggiavano a ogni movimento assieme al suo corpo , si cullavano quasi come onde sulla sua pelle chiara come la luna .
Per essere una siciliana era alta e magra , come mio padre e come me, che oramai li avevo raggiunti in altezza.
Il suo seno era stupendo ,prosperoso e candido in un corpo semplice ma molto sexy, che mostrava involontariamente sotto gli abiti le sue forme provocanti e irresistibili .
Non so dire di lei cosa fosse più bello, se i morbidi fianchi, lungo il quale scendeva una fine veste leggera o il suo sedere e il suo seno che risaltavano prepotentemente sotto il vestito.
Le sue mani, erano belle , perfette e sensuali .
La sua figura di donna era capace di tenerti in silenzio a fissarla per ore e ore come un dipinto del quale ti senti rapito.
La sua immagine è forse la più bella e la più viva che ho mai visto di una donna e mi rimane ancora nella memoria; il suo corpo, il suo volto, il suo sorriso, e quei occhi vivaci e timidi . Non lo dico perchè era mia madre ,ma tutto di lei era semplice e armonioso da renderla comparabile ad una dea mediterranea.

Alla sera amava schiarire la leggera peluria sulla carnagione pallida e rendere la pelle morbida e lucente togliendo le impurità , passandoci sopra il limone tagliato a metà, come si usava da noi.
Era molto eccitante e attraente …e piacente e lei lo sapeva e lo sapeva anche papà che era geloso, perchè gli uomini la guardavano con desiderio sessuale .
Ma non aveva motivo di essere geloso ,mamma era una donna seria e fedele da buona moglie siciliana non lo avrebbe mai tradito .

Quella settimana di vacanza la passai al mare a divertirmi alla spiaggia con loro e i nonni e due nuovi amici che avevo conosciuto lì , poco più grandi di me.
Quell’estate avevo appena finito le scuole dell’obbligo ed ero stato promosso , a settembre avrei iniziato il primo anno delle scuole tecniche , ma ero già un bel ragazzo ben sviluppato fisicamente , mi erano già cresciuti i peli sul pube e mi sentivo grande , adulto, anche se sessualmente non sapevo molto .
Ero a digiuno di sesso , avevo solo imparato da poco dagli amici a masturbarmi , fantasticando su qualche coetanea compagna di scuola o pensando a qualche ragazzina del paese che mi piaceva oppure a qualche attrice o cantante .
Come dicevo ,nella spiaggia che frequentavamo ,feci amicizia con questi due ragazzi di poco più grandi di me , ma molto più smaliziati e passavo il tempo con loro ad ascoltarli e imitarli nei gesti e nei pensieri, oppure a giocare a carte . Uno era magro e moro e si chiamava Salvatore , “Turi “ in dialetto siciliano, l’altro con i capelli chiari e più cicciotello si chiamava Giovanni , ma lo chiamavamo “ Vanni” in dialetto.
Loro pensavano sempre al sesso , alle ragazze e a spiare le signore che si cambiavano nelle cabine della spiaggia e i loro discorsi erano tutti incentrati sullo :” Sticchiu!” Come chiamiamo ancora noi adesso in siciliano la figa.
Erano esuberanti e volgari quei ragazzi ,sia nel gesticolare che nel parlare , ma mi piacevano , li ammiravo e le imitavo condividendo quello che facevano e pensavano .
Furono loro ad introdurmi alle prime scoperte sessuali reali e a parlarmi di “Sticchiu” ( figa).
In quel periodo non mi interessavano le donne e se pensavo a qualcuna , pensavo a qualche ragazzina della mia età .
Non avevo mai pensato a mia madre sessualmente prima di conoscere loro , ma solo in modo affettivo e materno .

Mentre i miei stavano in riva al mare a fare il bagno e prendere il sole ,io con il loro permesso andavo con i miei nuovi amici lontano a giocare .

 

“Non allontanarti tanto e stai attento!” Mi diceva sempre mamma.
Passavo ore a divertirmi sulla spiaggia, appartato con loro e non mi facevo vedere dai miei per ore , per poi presentarmi verso sera all’ora di andare via.
Un giorno mentre io e Turi seduti sulla sabbia giocavamo a carte sull’asciugamano sentendo la radio e facendo commenti sulle parti anatomiche delle ragazze della spiaggia che ci passavano vicine , arrivò di corsa Vanni ansimante , dicendoci di seguirlo subito che :” Na beddissima fimmina .” ( una bellissima donna) era entrata dentro la loro cabina a spogliarsi per mettere il costume.
La loro cabina, così la chiamavano , in realtà era quella pubblica , dove dietro avevano fatto più fori a tutte le altezze per spiare meglio le donne che vi entravano a cambiarsi .
“Nu sticchiu i fimmina trasiu!…” Esclamò Vanni concitato in dialetto siciliano , che significa :” Un pezzo di figa è entrato!…”.
Turi lasciò le carte sull’asciugamano , si alzò correndo , dicendomi di seguirli e io mi accodai a loro .
Velocissimi correndo , ci portammo dietro le cabine dello stabilimento , passando tra loro ed il muro di cinta in cui erano appoggiate , in uno spazio molto stretto ,camminando lateralmente , strisciando tra il muro e le cabine e visto la nostra magrezza , giungemmo dietro quella che chiamavano la loro cabina , la cabina pubblica, situata in un piccolo slargo che ci permetteva di stare comodi a spiare .
Sulla parete di legno c’erano vari fori fatti precedentemente da loro , chiusi con le cicche di gomma da masticare e servivano per spiare le signore e le ragazze che si cambiavano il costume .
Tolsero le cicche aprendo i fori e comodamente iniziammo in silenzio a spiare.
Io avevo il foro più basso , Vanni quello medio e Turi il più alto , erano in diagonale.
Io ero messo in posizione bassa , dove riuscivo a vedere solo il corpo della signora quasi fino al collo , ma non il viso.
La signora si stava spogliando , tolse il vestito leggero restando in mutandine e reggiseno, aveva un bel corpo , pieno e maturo ,eravamo tutte tre silenziosi quasi senza respirare , era la prima volta che io spiavo una donna mentre si spogliava e mi sentivo turbato ed eccitato da quello che facevo e che stavo per vedere .Loro due iniziarono a parlare sottovoce facendosi dei segni con le mani , gesticolando .
La signora dandoci le spalle si tolse il reggiseno e poi si chinò piegandosi in avanti e tolse le mutandine restando nuda , mostrandoci il sedere ,bello, bianco con un lungo solco a dividere due glutei pieni ed eccitanti .Eretta , esibiva un sedere alto, da giumenta, sporto in fuori con arroganza, come a offrirsi a noi .

 

Appendendo i pezzi intimi appena tolti all’attaccapanni e rigirandosi nuovamente verso noi , ci mostrò ignara con mio enorme stupore e batticuore ” il suo sticchiu!” Vidi la sua figa grande e pelosa , che lasciava più immaginare che intravvedere sotto i peli neri due grandi labbra gonfie , unite in una fessura nascosta .

 

Ero eccitatissimo, sbalordito e incantato dalla circostanza e da quello che osservavo .Era la prima volta che vedevo una figa reale, viva ,dal vero, un bel triangolo di peli neri .Ero estasiato , rapito , affascinato. La osservavo con turbamento e ammirazione.
Alzai di più lo sguardo e vidi due mammelle bianche , mature e invitanti , con due capezzoli che vista la poca luce immaginai rosa , trionfanti e sporgenti.
Ero senza fiato da quello che vedevo per la prima volta .
Mi staccai eccitato dal foro per darmi un respiro lungo e liberatorio, vedendo all’improvviso i miei nuovi amici abbassarsi il costume e tirare fuori il pene , iniziando a masturbarsi guardando quella donna .
Vanni mi guardò dicendomi sottovoce :” Chi fai ? Nun ti lu mini?? ….Dai!… Caccilu fora !..Caccia fora a minchia e fatti na pugnetta cun nui .”
( Che fai ? Non te lo meni ? Dai !..Tiratelo fuori! …Tira fuori il cazzo e masturbati con noi ).
“Caccilu fora!” ( Tiralo fuori) Sussurrò anche Turi il più grande, appoggiandosi di nuovo con l’occhio al foro sul legno a guardare e commentare sottovoce :” Talia ca sticchiu chi avi !…. E chi culu , sunu na miraviddia..”
(Guarda che figa che ha ! E che culo , sono una meraviglia.) Esclamò.
Per non essere da meno eccitato segui il loro consiglio e li imitai nel loro atteggiamento e modo di fare , lo tirai fuori dal costume e iniziai a masturbarmi mentre anch’io guardavo attraverso il foro il corpo nudo di quella signora , il suo sesso bellissimo e peloso , la sua pelle chiara , le sue forme appena accentuate.
Ero eccitatissimo e contento , per la prima volta vedevo il corpo di una donna nuda dal vero e non su riviste .Era a pochi centimetri da me , divisa solo da una sottile parete di legno .Ne sentivo i fruscii nel muoversi, mentre i miei due amici si masturbavano facendo commenti volgari a bassa voce sullo “sticchiu ,ù culu e le minne ..” (la figa ,il culo e le mammelle )di quella signora .
Anch’io mi masturbavo attratto da quello che vedevo , mi era venuto duro ed ero eccitatissimo.
Era la prima volta che mi masturbavo con altri ragazzi, in gruppo e per di più guardando una donna nuda .
Mi piaceva quello che stavo facendo ,guardare il corpo nudo di quella donna masturbandomi , ne provavo piacere, gioia e benessere ,fisico e mentale .

La signora all’interno della cabina si girò e rigirò , tirò fuori dalla borsa il costume e iniziò a mettere prima il pezzo sopra , lasciandomi ancora in mostra sotto il sesso peloso, proprio all’altezza del mio viso e del mio sguardo , a pochi centimetri da me e in quel momento avrei voluto toccarlo , baciarlo , leccarlo .
I miei amici eccitati erano al culmine , stavano venendo masturbandosi , esclamando ogni sorta di volgarità verso quella donna :

 

” Staggiu iettandu!! …Ietterei tuttu in tu su sticchiu pilusu “

 

( Sto sborrando!! ..Sborrerei tutto sulla sua figa pelosa ). Disse Turi.
” A io ma inculassi !!…E ietterei in tu culo…. tutto dintru!”
( E io me la inculerei!! … Le sborrerei nel culo , tutto dentro!) ….Esclamò Vanni , mentre anche io stavo per venire .
Ero felice ,di essere con loro e come loro,a spiare le signore che si cambiavano.
Stavo per venire anch’io , sborrando come loro contro il legno della cabina guardando un corpo vero di donna nuda che si muoveva nella penombra dietro a un foro .
Proprio mentre stavo godendo pieno di piacere e di eccitazione , la signora dentro la cabina si abbassò per infilare , lo slip del costume, chinando in basso il tronco e di conseguenza la testa e la vidi in viso mentre godendo venivo…
Restai pietrificato!!….Ebbi un soprassalto ! Il cuore mi si mise a battere fortissimo.
La riconobbi….”Dio mio !….Dio miooo nooo!…” Pensai dentro di me .

 

Era! …Era mia madre!… Era mia madre quella donna che spiavo e per cui mi masturbavo e stavo godendo e venendo. In quel momento ebbi come un cardiopalmo che durò un attimo ,per un istante mi si fermò il cuore , ma non riusci più a fermarmi a trattenermi dall’eiaculare anche se non volevo …ma eccitato com’ero venni!…Sborrai!! Iettai!! godente e felice i miei schizzi potenti contro il legno della cabina ,pur sapendo che dall’altra parte c’era lei , lei… mia madre! …Guardandola in viso e sulla figa mentre lo facevo.

 

Stavo sborrando guardando e desiderando il corpo di mia madre. Era una sensazione sconvolgente ma eccitante, disgustosa ma piacevole , meravigliosa e tremenda ,ma soprattutto peccaminosa e incestuosa.
Lei inconsapevole , messo il pezzo di sotto , si tirò su con il busto ,si mise a posto e assestò bene il costume e uscì ,e aprendo la porta fece entrare un fascio di luce forte dentro la cabina illuminandosi tutta ,che vedendola appieno al chiarore mi tolse ogni dubbio che non fosse lei.
Era tutto finito …
Ma io ero eccitatissimo e sconvolto per quello che avevo visto e fatto per la prima volta ,non potevo crederci, mi ero masturbato guardando mia madre nuda .Mi batteva ancora il cuore fortissimo per quello che avevo osservato e spiato , ma mi era piaciuto….avevo goduto assieme ai miei amici , anche loro erano venuti , godendo del suo corpo , pensando e desiderando mia mamma e questo mi dispiaceva ma eccitava anche .
Sentivo in me delle emozioni contrastanti , un senso di malessere e piacevolezza per averla vista nuda e per averne goduto . Mi sentivo riprovevole , indegno ,avevo desiderato sessualmente mia mamma , con consapevolezza e desiderio sapendo che era lei . Sentivo che in me si era rotto qualcosa ….che non l’avrei più vista solo come mamma .

Naturalmente mi guardai bene da dire ai miei compagni che quella signora per cui ci eravamo masturbati e avevamo piacevolmente goduto del suo corpo nudo era mia madre….Me ne vergognavo e ne ero geloso .
Rimettemmo le nostre minchie (cazzi) sporche di sperma sulla cappella dentro i costumi e loro due iniziarono a parlare tra loro, commentando di nuovo volgarmente le bellezze di mia madre mentre io ascoltavo vergognandomene in silenzio .

” Mizzica!!.. Viristi ca sticchiù ca tiniva? …Billu pilusu , niviru cume a peci , cumi piace ammia. Fortunatu ca sa futti a chilla fimmina!”..
( Caspita !! Hai visto che figa che aveva ? Bella pelosa , nera come la pece , come piace a me. Fortunato chi se la chiava a quella donna!).Esclamò Turi.
Vanni rispose subito :

 

” Ammia mi attizza u culu!…Beddu , biancu , ciu facissi io u culu a chilla.”
( A me piace il culo !..Bello , bianco ,c’è lo farei io il cullo a quella!!) .
Turi rispose canzonandolo:

 

” U culu !! ..U culu fa i piriti e fietu !…Migghiu u sticchiu !”
( Il culo fa aria e puzza !..Meglio la figa !) ..
“Nun mi intirssa de piriti e du fietu , ci u facissi u stessu. A inculassi co cori!”….
( Non mi interessa se fa aria e puzza , c’è lo farei lo stesso . La inculerei con il cuore ! ) Aggiunse Vanni e risero divertiti di mia madre , poi rivolgendosi a me chiesero :
” E a tia ?? Chi ci facissi a chilla fimmina? ..Ta futtiressi ??..”
(E tu ? Cosa ci faresti a quella donna ?.. Te la chiaveresti?)
“Certu!” Risposi sottovoce per essere alla pari con loro .
” Chi ci facissi?… Dicciacillu! Ci sugheresti i minni?? C i leccassi u sticchiu? O ti la futtiressi?” ( Che ci faresti?… Diccelo! Gli succhieresti le mammelle? Gli leccheresti la figa? O te la chiaveresti?) .

 

Annuii con il capo in silenzio sentendomi ignobile , stavamo parlando di mia madre come di una puttana e io come giuda la tradivo per l’amicizia di quei ragazzi , incapace di reagire , mentre Vanni aggiungeva:
“Si !.. Bravu! Beatu ca sa futti a chilla ! Chilla nun si fa futtiri da i carusi.”

 

( Si ! Bravo! Beato chi se la chiava quella! Quella non si fa chiavare dai ragazzi.)
” Ma chi voi ca sa futti? ..Sa maritu sa futti !”

 

( Ma chi vuoi che se la chiava? suo marito se la chiava .)Rispose Turi aggiungendo :

 

” E na buttana i lussu!” ( E’ una puttana di lusso!) .
“Ma quali maritu e maritu..!!!!” Rispose Vanni :” Chilla è fimmina da futtiri, su maritu beccu è ! … Tu dicu io!.. E’ una buttana sugaminchie! No una buttana i lussu!”
( Ma che marito e marito!!!!) Rispose Vanni :( Quella è una donna da chiavare , suo marito è cornuto …Telo dico io….E’ una puttana pompinara! Non una puttana di lusso!).
“Nun importa ..sempre buttana è!!!”

 

(Non importa , sempre una puttana è!!!) Ribattè Turi e si misero tutte e due a ridere,mentre io ascoltavo in silenzio quei commenti e considerazioni volgari su mia madre , fingendomi compiaciuto e partecipante delle loro esternazioni ,ma dentro di me ero sconvolto,era la prima volta che sentivo parlare così di lei anche se non sapevano chi fosse.

Ci allontanammo da lì senza farci vedere e tornammo alla nostra asciugamano , ma io ero confuso e turbato , quello che avevo visto e fatto mi aveva segnato dentro.
Ero arrabbiato con me stesso perchè mi era piaciuto guardarla e mi ero eccitato a farlo ,anche se non avrei voluto e non lo davo a vedere ai miei amici Turi e Vanni…

 

Dentro me ero adirato con loro perchè l’avevano vista nuda e si erano masturbati guardando il suo corpo, facendo considerazioni volgari. Avrei voluto impedirglielo …ma non ne ero stato capace. In un certo senso ero geloso del corpo di mia madre , lo ritenevo solo mio e quindi non avrebbero dovuto vederlo…ma daltronte , mi eccitava sapere che avevano visto le sue nudità.
Ero scosso , confuso e mi sentivo come sospeso, combattuto dentro ,perchè iniziavo a pensare a lei in modo diverso, come “fimmina” (donna)e non come mamma e ne ero turbato e me ne sarei reso conto nei giorni successivi.

Per eventuali commenti e scambi di pensieri .

Scrivere a :Dressage1@hotmail.it

Grazie.

 

 

 

Cap. 2       SPIARE, DESIDERARE E GODERE…DI CHI NON SI DOVREBBE.

 

 

 

Note: Nacque in me il desiderio forte di spiarla , desiderarla e godere di lei.

 

 

 

Ero inquieto e taciturno cercando di non pensare a quello che avevo visto , provavo un senso di colpa , misto a disgusto e piacere per quello che avevo fatto e osservato .Tentai di immaginare che fosse un altra donna quella vista in quella cabina ,una qualsiasi della spiaggia e non mia madre , ma non ci riuscivo , continuava a venirmi in mente lei, mamma , il suo viso, il suo corpo ,le sue mammelle dondolanti e il suo sesso peloso..

Quell’episodio mi aveva smarrito e disorientato , sentivo dentro di me scontrarsi emozioni differenti e contraddittorie , rabbia e rincrescimento ma anche turbamento e piacere , accompagnate da eccitazione per quello che avevo visto e gelosia .Gelosia perchè il corpo di mamma era stato violato dagli sguardi , essendo stato visto nudo anche dai miei amici. Ero arrabbiato . Non riuscivo ad allontanare da me quel senso di vergogna e di infervoramento per averla vista nuda ,per il piacere che avevo provato ad essermi masturbato guardandola e desiderandola… e anche per r l’eccitazione e il godimento provato accorgendomi che era lei. Avvertivo in me l’umiliazione e l’irritazione per aver lasciato godere altri della vista del suo corpo nudo, masturbandosi di lei e aver accettato in silenzio i commenti volgari e le sconcezze dette sul suo corpo , sulle sue nudità , lasciandola definire …puttana! Tutto questo mi rendeva triste e silenzioso .

Mille sensazioni mi passavano in testa .

” Ca tieni?” (Cosa hai?) .Disse all’improvviso Turi guardandomi silenzioso ..

” Nudda! ” (Nulla!) Risposi facendo finta di niente .

“Tieni a faccia strana . Nun ti piaciu virri u sticchiu i chilla buttana ca si scangiava? “

( Hai la faccia strana. Non ti è piaciuto vedere la figa di quella puttana che si cambiava?)

L’aveva chiamata puttana di nuovo , ma feci finta di non sentire e di essere uno di loro e replicai di si di nuovo :

“Certu ca mi piaciu!” ( certo che mi è piaciuto).

Restando poi in silenzio. Avrei voluto andare via, restare solo, ma non ne ebbi il coraggio e restai ancora lì con loro .

Passammo ancora un paio d’ore assieme a giocare a carte e sentire la radio ,ma io ero assente , non c’ero con la testa , pensavo ad altro a quello che era successo e a mia madre . Pensavo a quando l’avrei incontrata . Avevo soggezione a doverla rivedere ora ,dopo averla vista nuda. ed essermi masturbato di lei , inconsciamente mi vergognavo a mostrarmi.

All’improvviso Vanni tirò su il tronco del corpo e la testa e guardando in giro esclamò agitato :

” Sta turnannu!..Sta turnannu!!”

( Sta tornando ! ..Sta tornando!) ..

” Que? ” ( Chi ?) Chiesi io .

” Chilla fimmina i prima ..a buttana sucaminchia!!”

(Quella donna di prima , la puttana succhia cazzi!)

Ci voltammo anche io e Turi a guardare , era mamma che risaliva la passerella , era bagnata , aveva fatto il bagno e la doccia sulla riva della spiaggia ed ora probabilmente ritornava in cabina ad asciugarsi e cambiarsi per andare via .

” Viri come si nachiaaa!…Si annachiaaa!…. Ca culu meravigliusu ca tieni!!”

( Guarda come ancheggia ! Dondola il sedere . Che culo meraviglioso che ha!! ) Disse Vanni osservando mia madre che camminando a fatica con gli zoccoli sulla passerella della spiaggia con l’asciugamano sul braccio , ondeggiava a ogni passo.

” Ammuninni pristu! “

( Andiamo presto!) Esclamò Turi e si alzarono avviandosi verso il retro cabina , facendo lo stesso percorso che avevano fatto prima .

Non volevo andare , tentennai , ma mi chiamò Vanni:

” Ammuninni su! ” (Andiamo dai!) .

Lottai dentro di me per non andare , ma prevalse inconsciamente il desiderio di rivederla nuda e li segui.

Invece di fermarmi e fuggire, eccitato li rincorsi immediatamente , consapevole questa volta che andavamo di nuovo a spiare ,non una donna qualsiasi della spiaggia , ma mia madre cambiarsi ,a rivederla nuda.

Mi avviai con loro, con mille pensieri contrastanti in testa ,sapevo che era mia mamma quella che mi apprestavo ad andare a spiare con i miei compagni , non avrei dovuto farlo eppure li seguivo cosciente di quello che facevo ,turbato ed eccitato , diviso tra la voglia di scappare e quella di rivederla nuda. Prevalse l’ultima .

Tornammo veloci dietro la cabina , ripetemmo quello fatto prima , ognuno sapeva qual’era il suo posto e il suo foro per spiare e la riguardammo estasiati, toccandoci di nuovo , tirando il cazzo fuori dal costume e facendocelo venire duro di nuovo masturbandoci , questa volta conscio che era mia madre e la guardavo , la spiavo , con desiderio e libidine , menandomi il cazzo.

La rividi in parti separate ,il foro non permetteva di più prima la figa e le cosce ,poi il culo e la schiena e di seguito le mammelle e poi ancora il viso ,bello , tra il chiaroscuro della cabina ,con l’asciugamano in mano , asciugarsi prima il collo e la parte superiore del seno, bello , gonfio di seduzione e tentazione . Poi con la mano prese da sotto una mammella , la sollevò leggermente e con l’altra la tamponò ,prima il capezzolo, invitante e rosa , turgido per il freddo e sporgente ,dove mi ero allattato io e poi la passò sotto la sua piega inferiore più volte asciugandola bene. Lo stesso fece con l’altra , lasciandole poi all’improvviso libere dondolare seducenti ed erotiche sul torace .

La libidine in noi salì alle stelle ,guardarla ora era molto più bello ed eccitante della volta precedente . Si asciugò le ascelle , per poi portare l’asciugamano giù ,sui peli neri e arruffati della figa ,strofinandoci sopra .Allargando le gambe e piegandole appena si abbassò leggermente infilando l’asciugamano tra esse , la passò sul perineo e poi su ,sulla figa comprimendo , sfregando sulla fessura per asciugarla bene anche all’interno delle grandi labbra . Era uno spettacolo incantevole guardarla .

Risalì con la mano e la passò sul ventre asciugandosi anche lì, scendendo poi sulle cosce e torcendo il tronco lateralmente continuò sul culo , sulle natiche bianche, piene e invitanti .Lo stesso fece quando ebbe l’asciugamani dietro , allargò e piegò leggermente le gambe e mentre con una mano tirava lateralmente una natica divaricandone il solco , con l’altra passo e ripassò l’asciugamano al suo interno per asciugarlo, comprimendo ,facendola arrivare strusciando su e giù , sull’ano .

Si asciugò bene anche lì.

La osservavo incantato e rapito ,non l’avevo mai vista così ,era bellissima e guardai con passione e lussuria la sua bellezza di donna piacente e non di mamma , mentre sentivo sottovoce i commenti volgari e osceni di quei due al mio fianco …le loro battute sul culo il seno e la figa di mamma.

“ Minchia chi fimmina ca è!!! Tutta da sucari e da futtiri avanti e dietru!… E ca vucca ca tieni !! .. Um mu faria sucare.!”

( Cazzo che donna che è!!! Tutta da leccare e chiavare davanti e dietro ….E che bocca ha !! Me lo farei succhiare!) Diceva Turi

” Talia a vucca ca tiene! ..Da buttana sucaminchie!”

(Guarda che bocca che ha !…Da puttana pompinara !) Rispondeva Vanni ,proseguendo:

“Io u culu ci facissi ! Ca maraviglia !!.. Ma inculassi mmmmhhh…tuttu… ciù ficcassi!! Ci l’aviri mubidu e caldu u pirtuso ! Ca culu maglificu ca tieni!! Da cavallina!!… Tu rissi , ca mi piaci , u tieni a mandulinu ..”

( Io le farei il culo ! E’ una meraviglia !!…Me la inculerei mmmhh …tutto …glielo infilerei !! C’è lo deve avere morbido e caldo il buco . Che culo magnifico che ha!!…Da puledra !! Te lo detto che mi piace ,c’è l’ha a mandolino).

“Io i minni ci mungissi e sugassi !”…

(Io le mammelle ci mungerei e succhiassi!)… Aggiunse Turi .

Io continuavo a guardarla e ascoltavo in silenzio, non mi interessavano più i loro commenti volgari su di lei , anzi , in quel momento li apprezzavo e condividevo , mi facevano salire ancora di più l’eccitazione . Ero concentrato e rapito nel vederla nella sua intimità di donna fare toilette e rivedere le sue parti intime ,la figa ,da dove reo uscito io e il seno morbido con la pelle bianca segnata da una leggera abbronzatura , mentre delicatamente si asciugava il corpo .

Mi rendevo conto e scoprivo in quel momento che lei mi piaceva sessualmente ,come mi piaceva quella situazione che vivevo nel spiarla masturbandomi . In quel momento avevo scoperto in mia madre una donna . Non solo non l’avevo mai vista così, nuda , ma nemmeno l’avevo mai pensata come donna, femmina come dicevamo noi in Sicilia… ma solo come madre fino allora.

Quel pomeriggio si ruppe qualcosa in me , che mi segnò per tutta la vita e gli anni a venire.

Ci masturbammo ancora fino a venire , io quasi all’improvviso senza accorgermene con un piacere enorme mai provato :

“Iettammu su u lignu da cabina “

( Sborrammo sul legno della cabina).

C’è lo menammo con i cazzi duri e dritti puntati su di lei .Due volte in un pomeriggio , non l’avevo mai fatto, la seconda volta venni meno , ma sentii il piacere più intenso. Lo stesso i miei compagni.

 

Mamma asciugata si rivestì e uscì dalla cabina , noi scappammo da dietro e ritornammo al nostro posto sull’asciugamano in spiaggia .La vidi che allontanandosi si dirigeva con la borsa verso mia nonna che l’aspettava vicino all’uscita , c’era anche mio padre , parlavano e si guardavano attorno , probabilmente mi cercavano . Poi mamma da lontano mi vide e mi riconobbe tra gli altri bagnanti ,mi fece un segno con la mano , come un saluto, un richiamo , ma io pieno di vergogna feci finta di non vederlo e mi abbassai fino ad accucciarmi sulla asciugamano nella sabbia.

Turi se ne accorse e mi domandò :

” Ma a canusci?” ( Ma la conosci?) ..

“Nu! Nu!…” Risposi a disagio e in difficoltà diventando rosso in viso :

” Nun la canusciu ! Nun laggiu mai vista… salutau qualchi altru .”

( Non la conosco! Non lo mai vista ….salutava qualche altro.)

Rinnegandola per la vergogna che scoprissero che era mia madre .

Feci finta di niente guardando in giro e dietro noi , come per fare l’indifferente e poi all’improvviso mi alzai e corsi verso il mare ,scappai subito in fondo alla spiaggia.

“Curriamu!” (Corriamo!) Esclamai ..correndo veloce verso la riva , scappando da loro e dalla vista mia madre , perchè…..perchè mi vergognavo.

Mi vergognavo da morire se avessero scoperto che era mia madre e che con loro ne avevo goduto spiandola . Non doveva saperlo nessuno, era solo un mio segreto.

I miei fecero ancora un segno e poi se ne andarono mi lasciarono in spiaggia.

Quel tardo pomeriggio , tornato a casa ero smarrito e pensoso ,mia madre quando mi vide mi chiese :

” Unni eri ?… Unni si stato tuttu u pumiriggiu ca nun ti vitti in giru ? Picchì quannu pui mi viristi e ta salutai fuisti? “

( Dov’eri?.. Dove sei stato tutto il pomeriggio che non ti ho visto in giro ? Perchè quando poi mi hai vista e ti ho salutato sei scappato?) . Continuò dicendomi :

” Ti vitti cun chilli carusi chiù granni i tia . Qu’eranu e unni t’innisti cun luru?”

( Ti ho vista con quei ragazzi più grandi di te . Chi erano e dove sei andato con loro? )

Scrollai le spalle scocciato da quelle domande dicendole che :

” Nun sugnu un piccittieddu !!…Nun ti vitti!!”

( Non sono un ragazzino!!… Non ti ho vista! ) mi giustificai mentendo.

Ero arrabbiato con lei, con me stesso , con tutti perchè l’avevo vista nuda e l’avevano vista anche i miei amici . Perchè ci eravamo masturbati guardandola e perchè mi era piaciuto e ne ero restato sconvolto .

La sera la osservai in silenzio , mentre si muoveva preparando tavola , le guardavo il sedere , lo immaginavo sotto il vestito leggero muoversi , bello bianco , carnoso con quel solco meraviglioso e profondo , da giumenta , da cavallina come aveva detto Vanni e come l’avevo visto io dentro la cabina. La guardavo muoversi , preparare la cena , parlare con nonna e con papà ,ma non guardavo mia madre….guardavo una donna che mi attraeva e mi piaceva .

Quella sera ero insolitamente silenzioso ,lei se ne accorse e mi si avvicinò chiedendomi :

” Cumbinasti qualcusa ca sii cussi taciturnu?”

( Hai combinato qualcosa che sei così silenzioso?) Mentre mi passava affettuosamente la mano sui capelli .

“Nudda cumbinai!!” ( Non ho combinato niente!! ) Risposi scocciato spostando la testa e facendogli togliere la mano dai miei capelli, non volendo che mi toccasse come un ragazzino.

Lei da mamma aveva capito che c’era qualcosa che non andava in me . Mi conosceva troppo bene.

Quella sera a tavola si disse che la vacanza era finita e che il giorno dopo saremmo rientrati a casa nostra perchè papà partiva , sarebbe ritornato in Germania a lavorare e quindi l’indomani l’avremmo passato ad andare trovare e salutare i parenti e i conoscenti e la sera stessa saremmo rientrati nella nostra città . Non saremmo più ritornati alla spiaggia.

” Puri tu Angilu vieni cun nui da i cumpari ?! ” ( Anche tu Angelo vieni con noi dai parenti?!) Esclamò mamma .

Feci cenno di si con la testa. In fondo non mi dispiaceva non ritornare più in quella spiaggia , non volevo più vedere quei ragazzi che si erano masturbati vedendo mia madre nuda e avevano fatto quei commenti e apprezzamenti volgari dicendo anche che era anche una” buttana sucaminchie” .

Li consideravo responsabili di quello che mi era accaduto ..Mi giustificavo accusandoli . Era una mia reazione interiore colpevolizzarli mi faceva stare bene.

“Meglio così !” Mi dissi.”Non li vedrò mai più!”

Ma ormai non ero più il ragazzo di prima che scherzava e giocava con la mamma senza malizia ,non avrei potuto più farlo , ero cambiato , lo sentivo , anche se cercavo di vivere tutto come prima. Avvertivo che qualcosa dentro di me si era rotto o modificato , me ne accorgevo guardando mamma, anche se non volevo , non riuscivo più ha osservarla con affetto e tenerezza , ma solo con libidine e desiderio per quel suo corpo procace e provocante che risaltava nei vestiti ,come una donna vera, o meglio come si dice da noi ” Cumi una fimmina “

 

Nell’appartamento affittato per la settimana di vacanza io dormivo in una branda nel corridoio, dove confluivano tutte le porte delle varie stanze , vicino al soggiorno , dove in un divano letto dormivano i miei genitori . Camera matrimoniale c’è n’era una sola e per rispetto i miei genitori l’avevano lasciata ai nonni che erano i più anziani. Quella sera sul tardi, nel buio della casa non riuscivo a dormire , ero agitato ed eccitato , pensavo ancora a quello che mi era successo nel pomeriggio ,all’episodio della cabina. Faceva caldo e pensavo a mamma e papà .

Li sentivo muovere nel letto e parlare a bassa voce , poi mamma si alzò e socchiuse la porta che divideva il soggiorno dove dormivano loro al corridoio dove dormivo io , lasciando entrare un pò d’aria fresca per fare corrente e non farmi morire dal caldo,visto che non c’erano finestre nel corridoio e le estate in Sicilia sono veramente calde anche di notte.

Al buio mi venne quasi vicino e mi guardò con la penombra della luce del soggiorno, si assicurò che io dormissi, poi si allontanò , ritornando nel suo divano letto . Io ero sveglio e li sentivo parlare a bassa voce ,quasi bisbigliare . Curioso ed eccitato mi alzai silenziosamente come un gatto e al buio mi avvicinai tra lo stipite e la porta socchiusa del soggiorno e guardai tra quella piccola fessura.

Li intravedevo , illuminati solo dalla luce della luna e quella dei lampioni che di riflesso entrava dentro la stanza dalla finestra .Erano tutte e due nel letto.

Li scorgevo in penombra muoversi e abbracciarsi , papà aiutare mamma a togliere la camicetta da notte di seta bianca , mentre lei seduta sul materasso lo aiutava alzando le braccia dritte in alto .

Lui gliela sfilò dal corpo facendogliela uscire dalla testa ,lasciandola con le mammelle fuori ,gonfie e dondolanti e piegando subito la testa su di loro le afferrò tra le labbra e si mise a succhiarle assieme ai capezzoli,mentre mia madre ansimava .

Li osservavo mentre lui l’agevolava a togliesi le mutandine , lei tirandole giù fino alle ginocchia e lui aiutandola a sfilarle dalle gambe e dai piedi , lasciandola completamente nuda nella semi oscurità.

Guardavo mio padre che la sdraiava a schiena in giù ,sul lenzuolo,con dolcezza e le accarezzava il seno la figa e le gambe ,allargandole , andando a mettersi tra loro , sdraiandosi sopra di lei .

Li osservavo abbracciati muoversi , baciarsi e accarezzarsi e mamma che lo stringeva a se .

Sentivo il fruscio dei corpi tra loro e con il materasso e le lenzuola e il brusio delle loro voci sempre più basse Intravvedevo mamma muovere il sedere verso mio padre respirando forte , abbracciandolo e lui muoversi vigorosamente sopra di lei .Poi solo il silenzio e un leggero cigolio che faceva il divano letto Capii che la stavano chiavando e lei godeva . Non riuscivo a vedere appieno i loro corpi vista la mancanza di luce , ma li intravvedevo muoversi nella penombra .Papà si stava chiavando la mamma.

Fui preso da un eccitazione grande e da un misto di vergogna , paura e gelosia e sentii un forte calore sul viso e nel basso ventre , mentre la minchia ( il cazzo)mi si gonfiava diventando durissima e dritta . Li guardavo e ascoltavo per quel che potevo vedere e sentire .

Era la prima volta che vedevo due persone vere chiavare davvero ,che non fossero su una rivista, ed erano proprio i miei genitori i primi .

Li spiai , li sentivo muovere e mamma gemere,godere e invidiavo mio padre e mentre li osservavo e ascoltavo , mi masturbavo desiderando intensamente e prepotentemente mia madre , avrei voluto essere al posto di mio padre , essere io la a chiavarla e a godere di lei e con lei anche se non l’avevo mai fatto in vita mia ,sapevo come avveniva una chiavata , ma non lo avevo mai fatta .

Li sentii muovere più veloci , sentivo lo sfregamento e il ciack dei loro corpi bagnati scivolare tra essi sulla pelle intrisa di sudore,i movimenti di mio padre diventare energici e veloci , mamma ansimare e stringersi forte forte a lui .Osservavo le sue gambe larghe e mio padre tra loro abbassare e alzare il sedere ritmicamente ; per poi all’improvviso vedere mio padre staccarsi da mia madre e tirarsi su , prenderselo in mano e toccandolo , riversare tutta la sua sborra sul ventre di mamma gemente , mentre io riversavo la mia contro la porta del soggiorno e sul pavimento.

Ci fu silenzio . Vidi che restarono abbracciati un po’ , poi si staccarono , mamma si alzò prendendo un panno sulla sedia , passandolo a mio padre per pulirsi e asciugarsi . Notai che con lo stesso panno lei si puliva poi il ventre dalla sborra di mio padre .

Corsi veloce e silenzioso a sdraiarmi nuovamente sulla branda a fingere di dormire. La sentii poco dopo aprire la porta e passare senza saperlo sulla mia sborra nel pavimento e passandomi vicino guardarmi ancora per vedere se dormivo. Avuta la conferma dal mio fingere ,andò in bagno a lavarsi. Appena passata aprii gli occhi e la guardai nella penombra , era vicina e nuda ,sentii il suo odore di figa calda , di sudore e di sesso godente, vidi la schiena e quel magnifico culo su due splendide cosce entrare in bagno. Volevo alzarmi e andare a spiare anche in bagno , ma avevo già rischiato troppo , avevo paura di mio padre , se si fosse alzato anche lui e mi avrebbe sorpreso a spiare mamma , mi avrebbe ammazzato di botte e castigato.

Feci finta di nulla e ancora di dormire ,la sentii poi tornare indietro passandomi vicina profumata di bagnoschiuma , la rividi da dietro mezza nuda , si era messa la camicetta da notte corta e trasparente che le copriva appena i glutei e sotto niente . La guardai e la spiai da sdraiato sospirando ….. finchè sparì dietro la porta . Oramai capii che l’avrei spiata sempre…. mi addormentai.

Il giorno dopo lo passammo girando dai parenti a salutarli ,perchè papà partiva , io ero contento e dispiaciuto di quello che avevo fatto .

Alla sera partimmo e tornammo nella nostra città a casa nostra . La mattina seguente papà sarebbe partito per la Germania . Quella sera ci furono i preparativi , le valige di mio padre , mamma gliele preparò con attenzione e amore ,era premurosa e preoccupata che ci fosse tutto , biancheria intima lavata , stirata e profumata di lavanda, camice e abiti.

Anche quella sera fecero l’amore , lo avevo immaginato , restai sveglio e li sentii bisbigliare , mi alzai e andai vicino alla porta della loro camera ,chiusa , avevo paura di essere sorpreso ,non potevo vedere ,ma sentivo solo i loro rumori e cigolii e la voce di mamma ansimante che godente diceva parole a papà . Stavano chiavando ancora . Mi masturbai dietro la loro porta , fu bellissimo , venni quasi assieme a mio padre , peccato che lui veniva sul ventre di mamma ,mentre io sulla mia mano e sul pavimento , ma non mi interessava ,ero felice così.

Tornai in camera mia e lascia la porta socchiusa , mi misi a letto ,sentii mamma passare e andare in bagno a lavarsi e la risentii dopo una decina di minuti uscire . A letto non pensavo a papà che partiva anche se mi dispiaceva ,ma a mamma a quello che era successo in questi giorni , me la immaginavo nuda e io mi immaginavo al posto di papà , sopra di lei .

La mattina dopo papà partì, mi abbracciò e baciò ,dicendomi frasi di circostanza ,di stare attento a mamma che oramai ero grande ,ed ero io l’uomo della casa e dovevo pensare a lei , proteggerla . Le risposi di si , glielo promisi . Poi i nonni che erano venuti per salutarlo e dopo mia madre ,con lei si abbracciarono e mamma si mise a piangere mentre lo stringeva forte …

Poi papà uscì , lo accompagnò mio nonno alla stazione. Io restai con mamma che piangeva. Quel giorno fu di tristezza , lo passai in casa senza uscire, a girare le stanze, mentre mamma chiusa in se stessa metteva in ordine la casa per passare il tempo e non pensare .

Nel pomeriggio partirono anche i nonni anche loro dicendomi di stare attento e vicino a mamma che era sola , che oramai ero un uomo ecc ecc.. Oramai la sapevo a memoria la cantilena.

Certo che avrei pensato a mamma , ma a modo mio.. Comunque dissi di si anche a loro .

Mi voltai e guardai mamma , era bella in quella sua tristezza da vedova bianca , con tutti i capelli corvini tirati sulla nuca in modo disordinato , tenuti da forcine ,lasciando libero il collo , lungo e superbo e osservai il suo corpo erotico che esprimeva desiderio .

Sarebbero passati molti mesi , prima che avrebbe rivisto papà .

 

 

Iniziava qualcosa di nuovo per me. Ero cambiato e vivevo come in un gioco quello che mi succedeva , con incoscienza e desiderio…

 

 

Per commenti e scambi di pensieri.

 

Scrivere a : Dressage1@hotmail.it

Grazie.

 

” A …..STICCHIUSA ” (…sturia vira di na fimmina siciliana….)

 

 

Cap. 3 SORPRESO A SPIARE

 

 

 

 

 

 

Papà era partito e io e mamma eravamo restati soli a casa. Passavano i giorni e le settimane , eravamo giunti in piena estate ,Luglio e mamma si era tranquillizzata , era diminuito la sua tensione per la lontananza di papà ed era tornata alla sua routine quotidiana di casalinga e di vedova bianca ,(così erano chiamate da noi le mogli che avevano il marito lontano da casa per lunghi periodi ) in attesa del ritorno del suo uomo.

Come ogni adolescente maschio s’innamora della propria madre , anche io provai forte attrazione sessuale verso lei ,che prima non pensavo di avere e non manifestavo .

Di solito la cosa nei ragazzi rimane a livello inconscio o di fantasia e provoca qualche innocente masturbazione giovanile al pensiero o alla vista della mamma nuda , come gli episodi della spiaggia o della chiavata con mio padre .

Ma io mi ero scoperto per la prima volta a desiderarla davvero , sessualmente e fisicamente come donna e non solo psicologicamente con la fantasia .

Le sue carezze , quando me le faceva in viso e sui capelli o i suoi baci in fronte e sulle guance le sentivo in modo diverso ,morboso ,mi eccitavano ora.

Tra noi non esisteva l’argomento sesso , era tabù ,mamma da buona siciliana non me ne aveva mai parlato, non toccava a lei , questo era un compito che sarebbe aspettato al maschio della famiglia a mio padre , ma lui non c’era e quindi ero cresciuto a digiuno di quelle conoscenze .

Avevo cognizione solo delle scoperte che facevo leggendo riviste pornografiche o delle informazioni datemi dai miei amici. Pian piano ,istintivamente e quasi inconsapevolmente inizia a spiarla ,spesso… sempre oserei dire , eravamo soli in casa e mi veniva facile spiarla a sua insaputa e lei mai avrebbe sospettato che suo figlio lo facesse .

Quando si cambiava o andava in bagno , la osservavo lavarsi , mettere il reggiseno e lo slip oppure toglierli .

Arrivai al punto di spiarla mentre in bagno faceva i suoi bisogni fisiologici seduta sul water, mi eccitavo molto mel vederla fare la pipì , sentire il rumore del suo zampillo contro la ceramica del vaso e l’acqua che conteneva all’interno,o ascoltare il rimbombo dentro la tazza dell’aria che le usciva forte e rumorosa dall’intestino assieme ad altro . Nella sua privacy assoluta . Credendo di essere sola , non vista e non ascoltata nella sua intimità più profonda .

Perversamente e morbosamente spiavo ,la desideravo e poi scappavo a masturbarmi a fare pugnette (come si dice nel sud) in camera mia.

Mi soffermavo spesso a guardare la sua biancheria intima stesa , la osservavo con attenzione e libidine , la studiavo immaginandogliela addosso e non visto la toccavo, tastavo il tessuto e i ricami, l’accarezzavo e baciavo .

Arrivai a farlo anche con la biancheria intima dismessa , usata, quando andavo in bagno mi chiudevo dentro e la prendevo dalla cesta degli intimi sporchi . La guardavo , l’annusavo , esaminavo il punto segnato e un pò consumato di dove aveva appoggiato la figa e il culo , scrutavo se c’erano peli di figa o se era macchiata di pipì o altro e l’annusavo , portavo il suo slip come un rito sul viso , vicino al naso e alla bocca e aspiravo forte per sentirne i profumi , gli odori….. Restavo eccitato a contemplarle come drogato . Poi le sfregavo sulla mia minchia dura e dritta e iniziavo a masturbarmi con loro , finchè non venivo sborrando in quel tessuto morbido dove lei aveva appoggiato il sesso.

Stavo diventando un depravato, ma mi piaceva quello che facevo . Poi mi pulivo e li rimettevo nella cesta , pronte per la lavatrice.

Eravamo soli in casa e quindi era facile per me , giocando a fare il ladro , spiarla e non farmi scoprire . Ero arrivato in alcuni giorni a masturbarmi tre volte , alla mattina quando ero a casa , al pomeriggio e alla sera quando si andava a dormire. Ogni volta osavo e rischiavo sempre di più , sicuro di me , mi piaceva e la desideravo tanto ,con quel suo corpo adulto e pallido e il suo sesso coperto da peli arricciati ,nerissimi come il carbone .

Ma come tutte le cose belle finiscono presto ,anche la mia finì .

Mamma alla lunga si accorse che la spiavo, che guardavo e toccavo le sue cose ,l’intimo, i profumi , i vestiti e frugavo nella sua biancheria sia pulita che sporca. Un giorno mentre ero dietro la porta del bagno appena socchiusa accucciato a spiarla dal buco della serratura ,l’aprì all’improvviso sbattendomi contro la fronte e sorprendendomi dietro , facendomi fare spaventato un sobbalzo all’indietro ,cadendo con il sedere a terra .

Era arrabbiata davvero . Avevo paura della sua reazione e d’istinto strisciando con le mani e il sedere indietro , mi allontanai da lei pochi metri , mi girai di scatto , alzai e scappai veloce sentendo la sua voce dietro dirmi:

” Fui! Fui!…Stasira pui facimu i cunti. Scustumatu!”

(Scappa! Scappa! Stasera poi facciamo i conti .Maleducato!)

Mentre correvo allontanandomi.

Girai parecchie ore per il paese riflettendo su quello che era successo ,era finito il bel gioco ,il mio sogno , aveva scoperto tutto e mi aveva sorpreso nell’atto di spiarla mentre era in mutandine e reggiseno. Mi chiedevo su cosa ero stato maldestro , visto che ero sempre attento.

Solo dopo mesi , seppi da lei , che l’avevano insospettita il mio modo di fare , di osservarla , il trovare la biancheria intima e le sue cose spostate ; ma furono soprattutto le mie macchie di sperma sulle sue mutandine e reggiseno smessi a farla insospettire .

Non sapevo io che prima di metterle in lavatrice per lavarle le guardava .E vedere quelle macchie e capire subito dopo quello che facevo con la sua biancheria intima e di li a sorprendermi le fu facile , visto che ero ingenuo e falsamente troppo sicuro di me che non mi avrebbe mai scoperto .

Pensavo a cosa poteva farmi al rientro a casa , la mia paura era che lo dicesse a mio padre oppure ai nonni. O forse ai nonni lo aveva già detto ed erano li ad aspettarmi? Ritornai a casa verso sera rassegnato e impaurito . Entrai in silenzio a testa bassa ,volevo scusarmi con mamma , ma sentii la sua voce :

” Unni si stato?”

( Dove sei stato?) Mi chiese mentre preparava cena .

“In giru!”

( In giro!) Risposi con voce bassa e sottomessa.

” Vatti a lavari ,chi a tavula è pruntu .”

( Vatti a lavare ,che a tavola è pronto.)

Non una parola su quello che era successo .

La guardavo di sfuggita , furtivo e lei faceva finta di nulla ,come se non era successo niente , sembrava che era tutto normale .

Cenammo , guardando il tg come tutte le sere.

” Tilifunau ta patri uggi. Sta bini! Dumandau puri i tia .!”

( Ha telefonato tuo padre oggi . Sta bene ! Ha chiesto anche di te !)

Fece una pausa sospirando e guardandomi negli occhi:

” Ciaggia’ rittu chi sii bravu e giudiziosu e studi.”

( Gli ho detto che sei bravo e giudizioso e studi. ) Aggiunse osservandomi severamente mentre mi parlava.

Continuammo a cenare in silenzio guardando la tv , ma ero contento di quello che mi aveva detto. Finito di cenare ,passammo a guardare la tv nel soggiorno seduti sul divano , avevo paura a guardarla ora , lo facevo di nascosto ,timoroso di una sua reazione e del suo non accennare a quello che era accaduto .

All’improvviso la sua voce esclamò:

” Allura Angilu !… Dimmi picchi ma spii quannu mi scangiu o sugnu in bagno?”

( Allora Angelo!..Dimmi perchè mi spii quando mi spoglio o sono in bagno?)

Mi voltai a guardarla , ma vidi che continuava a osservare la tv imbarazzata mentre mi parlava.

Ero sorpreso e impacciato da quella domanda. Capivo che stava facendo un discorso di chiarimento anche se era a disagio.

Incominciò a introdurre l’argomento in modo semplice e materno,senza traumatizzarmi e farmi sentire sensi di colpa , tutto naturale, dolce, tenero, come si conviene tra una mamma e suo figlio che è “la gioia della sua vita “, come mi chiamava lei.

Le risposi d’istinto dispiaciuto e mortificato quasi supplicandola :

” Ma!… Pirdunami ti prigu ! …Nun sugnu unu scustumatu . Pirdunami si ti taliavo cume una fimmina , iu ti vugliu bini, un bini grandi . Non diri nudda a papà e ai nunni . Ti prigu”

(Mamma!!… Perdonami ti prego! ….Non sono uno scostumato .Perdonami se ti guardavo come una donna e non come una madre , io ti voglio bene , un bene grande. Non dire niente a papà e ai nonni. Ti prego) .

Lei fece un respiro profondo e sempre senza guardarmi mi chiese :

“Maddiri allura picchi mi taliavi ?”

( Mi devi dire allora perchè mi guardavi?)

“ Picchi si fimmina!”

( Perchè sei una donna .) Risposi timido.

Non avevamo mai fatto discorsi sul sesso ed ora posso dire che anche lei provava imbarazzo e turbamento a parlare di quello che era accaduto , ma cercava di non mostrarlo a me, ma soprattutto a se stessa .

” Su dici tranquillu , nun ti scantare che nun ti fazzu nudda.”

( Su parla tranquillo , non spaventarti che non ti faccio niente ) Rispose vedendomi agitato e intimorito da lei .

Ero rosso in viso e le parole che mi uscirono dalla bocca tremante furono :

” Ti taliavu picchi si fimmina.”..

( Ti guardavo perchè sei una donna).

“E nun vidisti mai fimmini nudi ca divi spiari ta matri?”..

( E non hai mai visto donne nude che devi spiare tua madre?) Mi chiese imbarazzatissima …

”Nu!” Risposi. “ Nudi nun ni vitti mai .”

(No!…Nude non ne ho mai viste).

Stette un attimo in silenzio poi continuò:

” Nun hai mai taliato una fimmina nuda? “

( Non hai mai visto una donna nuda? ) Domandò.

“Nu!” Risposi ancora.

Ci fu una pausa , poi aggiunse .

“E li caruse ? Nun ti è mai capitatu di taliarle di virirli nude? “

( E le ragazze? Non ti è mai capitato di guardarle , di vederle nude?)..

“Nu! “Risposi ,dicendo:

“ Sacciu i cusi di fimmini pi sentitu diri o pi averle taliate in qualche giurnali. E basta!”

( So le cose sulle donne per sentito dire o per averle lette o viste su qualche giornale .E basta!) “Oppuri picchi qualche cumpari chiù grandi i mia mi dici i cusi.”

( Oppure perchè qualche amico più grande mi dice le cose).

La mia educazione sessuale si era formata sui pettegolezzi di compagni di scuola o peggio, sulle riviste pornografiche che mi facevano vedere. Mentre quella di mia madre era dovuta a quello che le aveva detto o fatto mio padre e nient’altro e quindi non è che lei ne sapesse molto di più di me.

Prosegui:

“Fimmini nudi sulu su i giurnali i vitti ! …Do viru , nienti vitti …….Sulu a tia!”

(Donne nude le ho viste solo sui giornali ! ..Dal vero non ne ho mai viste .Solo a te!..)

“Sulu ammia? “

(Solo a me?) …Chiese mamma con un velo di imbarazzo e turbamento.

“Si!” Risposi .

“E mi taliasti nuda cumplitamente ?” ..

( E mi hai guardata nuda completamente?).Domandò curiosa e turbata anche lei .

“Si , quandu iri in bagnu che ti lavavi o sticchiu o in camira a spugliarti.”

( Si , quando eri in bagno che ti lavavi la figa o in camera a spogliarti.) Dissi.

Restò in silenzio , era a disagio . Poi chiese curiosa :

” Quanni vulti mi viristi? Quannu cuminciasti?”

(Quante volte mi hai vista? E quando hai iniziato?)

Non gli dissi la verità , non le raccontai l’episodio della cabina , le dissi che iniziai dopo che papà era partito.

Ascoltava turbata e irrequieta , muovendo spesso le mani .

“E quannu mi talii chi fai dopu? “

(E quando mi vedi che fai dopo?).

Era una domanda scontata , non capii nemmeno perchè la fece. Restai in silenzio con gli occhi bassi …

“I pugnette?”

(Ti masturbi?) Chiese lei tra il curioso e l’imbarazzata .

Feci cenno di si con la testa .

La vidi abbozzare un piccolo sorriso con gli occhi , ma alzarsi seria e severa dicendo :

” Nun si fannu sti cusi ! Nun si talia a prupria matri nuda u quannu si scangia! Ci stannu altri fimmini da taliare , si talianu luru! “

(Non si fanno queste cose ! Non si guarda e spia la propria madre nuda o che si cambia ! Ci sono altre donne da guardare , si guardano loro!).

Iniziava a farmi la morale sulla mia condotta e mentre lo faceva alzandosi impensierita esclamò ancora:

” Nun ti scantari! Chillu ca fattu nun i giustu. Ma nun stari chiù a farlu!!

(Non ti spaventare ! Quello che hai fatto non è giusto, ma non stare più a farlo).

Restò in silenzio alcuni secondi e poi aggiunse:

“Tu si un caruso giuvinie e beddu vidrai chi nun ti virrà difficili quannu sarà u mumentu giustu truvare una fimmina . “

(Tu sei un ragazzo giovane e bello , vedrai non ti sarà difficile quando verrà il momento giusto trovare una donna .)

Poi quasi a volermi insegnare come comportarmi continuò:

” Tu quannu talii na carusa ai a surridiri e vidrai ca ti surridirà puri illa . E nun assire vrigugnusu. Si unu beddu carusu , sugnu sicura ca i caruse s’appiccirannu quannu ti viduno. Pruva a iri cun idde e vidrai ca ti piacirà . Si n’ masculo furti cumi ta patri. All’età tua nun si talia a mamma, si talianu i caruse.”

(Tu quando guardi una ragazza devi sorriderle e vedrai che ti sorriderà anche lei . E non ti vergognare. Sei un bel ragazzo , sono sicura che le ragazze si accenderanno quando ti vedono . Prova ad andare con loro e vedrai che ti piacerà . Sei un maschio forte come tuo padre. Alla tua età non si spia la mamma , si guardano le ragazze.) Nel mentre mi accarezzava i capelli affettuosamente con la mano.

Le chiesi esclamando per reazione :

“Ma cumi fazzu a ire cu li caruse o cu li fimmini si nun saccio nimmino cumi si fa ? ..Cumi si vasa ? Nisciuno mi imparau chiste cose .”

(Ma come faccio ad andare con le ragazze o le donne se non so nemmeno come si fa?….Come si fa a baciare ? Nessuno mi ha mai insegnato queste cose). Imbarazzata e turbata dalla discussione aggiunse:

“Nun sugnu certu iu chi t’aggia a imparari chisti cusi. Imparirai ! Si n’ caruso svigliu. Nun assiri ta matri a diri sti cusi . Cumunqui nun i beddu taliari a prupria matri mentri fa i sui cose.”

(Non devo essere certo io a insegnarti queste cose . Imparerai ! Sei un ragazzo sveglio . Non deve essere tua madre a dirti queste cose . Comunque non è bello spiare la propria madre mentre fa le sue cose.) Disse spostandosi verso la porta della cucina.

“Va bini Angilu , farimu attenziuni tutti e dui , io a nun mustrami e tu a taliare ,ma chisti cusi nun si hannu chiù a ripitiri ,si nu lu dicu a ta patri . Capitu?? “

(Va bene Angelo , faremo attenzione tutte e due , io a non mostrarmi e tu a non guardare, ma questi fatti non si devono più ripetere, se no lo dico a tuo padre . Capito?).

Annui silenzioso con la testa .

Chiuse il discorso con quell’avvertimento e si allontanò dentro la cucina , lasciandomi a guardare la tv da solo . Era stata chiara , chiarissima, seppur con tutta la comprensione che aveva per me e quello che era accaduto , mi aveva fatto capire di non spiarla più e di non voler più sentire parlare di queste cose . Era tutto finito , il rimprovero , la ramanzina e l’ammonimento erano un avvertimento . Mamma era una donna di poche parole , chiusa e aveva già parlato tanto.

Passarono alcuni giorni e io rigavo dritto. Non dicevamo più niente su questo argomento , mamma era molto seria e diffidente verso di me . Non la spiavo quasi più e se lo facevo , lo facevo con molta attenzione . Ma in compenso mi masturbavo molto pensandola.

Nei giorni seguenti notai che il suo sguardo spesso si incrociava con il mio , osservandomi fisso , come se volesse indovinare cosa pensassi in quel momento guardandola .

 

Un pomeriggio rientrando, vidi mamma che stava pulendo casa , lavava il pavimento con spazzolone e straccio, con il secchio del risciacquo vicino , la sbirciai con gli occhi di traverso , non mi facevo più notare da lei a osservarla, stavo attento .Ma il mio sguardo era sempre addosso alle sue forme .

Quel pomeriggio faceva molto caldo e mi accorsi che sotto il suo vestitino leggero non aveva il reggiseno , non lo metteva in casa con il caldo , le dava fastidio , sudando lo sfregamento le irritava la cute . Notai che alcune parti di tessuto con il sudore si erano bagnate e attaccate alla pelle , lasciando evidenziare e trasparire le forme sottostanti .

I suoi seni non erano molto grandi, ma belli e di forma allungata, sormontati da due areole rosa, come due monete e i capezzoli come chiodi .

Continuai a fare finta di niente , guardandola appena si voltava, gettando gli occhi sopra il sedere e sul seno . Mi eccitava vederla così , con i suoi lunghi capelli neri tirati tutti sulla testa in modo disordinato e selvaggio, tenuti su con delle forcine che lasciavano cadere dei filamenti di ciocche nere lateralmente e davanti , rendendola molto sexy e più erotica e che lei con il dorso della mano cercava di spostare continuamente assieme al sudore .

Ai piedi portava le infradito e il suo corpo era evidenziato di più dal vestitino leggero e attillato di qualche anno prima quand’era più magra , con una cinta dello stesso tessuto stretta alla vita che lo alzava e le arrivava a mezza coscia ,mettendo in risalto le sue forme .

Quel vestito vecchio , lo usava solo in casa per le pulizie e quando si piegava per raccogliere lo straccio a terra o lo risciacquava nel secchio , saliva dietro arrivando quasi alle natiche , mostrandomi le sue cosce posteriori bianche ,belle , meravigliose da far girare la testa e certe volte anche le mutandine.

Facevo finta di niente , ma non gli staccavo gli occhi d’addosso ,sbirciavo letteralmente nella scollatura seguendo l’unione delle sue mammelle dentro il vestito e a volte , come il ragazzino eccitato che ero , non rendendomi conto o preoccuparmi di nasconderlo.

Avevo gli occhi incollati addosso alla scollatura e al seno , quel seno meraviglioso che mi aveva allattato e che ora desideravo.

Facendo finta di pensare e distraendo lo sguardo in giro per la casa , gettavo occhiate lussuriose e libidinose su di lei , il suo culo e il suo seno, dove le si intravvedevano i capezzoli rosa sotto la stoffa aderente , che la bottonatura anteriore ,tirata ,a stento copriva le mammelle, stringendole tra loro e spingendole in alto e fuori, facendole risaltare di più ,rendendola procace ed eccitante.

All’improvviso girandosi e guardandomi mi disse sorridendo :

” Chi talii? “

( Che guardi?)

Accorgendosi dei miei occhi fissi su di lei , mentre cercava con la mano di chiudere i lembi della scollatura .

” Chi cì Angilu? Picchi mi talii? “

( Che c’è Angelo? Perchè mi guardi?)

“Nudda !..Nudda!”

( Niente! Niente!) Risposi vergognoso di essere stato ancora sorpreso e intimorito di rompere quel patto che avevamo stabilito .

Ero eccitato , con il pene in evidente erezione nel gonfiore dei pantaloni , che coprivo con un libro per evitare che se ne accorgesse .Mi alzai e andai in camera a studiare, passando prima dal bagno a immaginarla , sfogando la mia tenera e giovane sessualità risvegliata dal suo abbigliamento e dalle sue forme sottostanti ,con la masturbazione e l’eiaculamento sul water.

Ci furono altre giornate e altre situazioni simili tra me e lei in cui percepiva i miei sguardi di desiderio e io i suoi di diffida e rimprovero , ma nessuna parola e nessun accenno alle motivazioni di questi.

Spesso mi vedeva entrare in bagno e chiudermi e come ogni mamma immaginava , sapeva cosa andavo a fare .

” Angilu!..Chi vai a fari simpri ntu bagnu e ti sirri intra ? E piccchi ci stai accussi tantu? ” (Angelo!..Cosa vai a fare sempre nel bagno e ti chiudi dentro? E perchè ci stai così tanto?) Esclamava a volte forte dal soggiorno mentre io entravo .

Domandava anche se sapeva già la risposta che io mai le davo , ma lo faceva come per mettermi in guardia, per farmi capire che lei sapeva e che dovevo smettere.

“Nudda fazzu! Liggiu u libru!! “

( Non faccio niente !!Leggo il libro!!) Rispondevo scocciato .

Ma mamma non era scema .

” Si nudda !!Chissà chi fai la intra?”

( Si niente ! Chissa cosa fai la dentro?)

Mi diceva ad alta voce facendomi arrossire e imbarazzare.. Credevo che allora mi leggesse dentro e io non sapevo mentire , quando le dicevo una bugia diventavo rosso in viso , era difficile mentirle , lo capiva subito , mi conosceva troppo bene e io ero molto giovane . E poi ero troppo legato a mamma e anche se dicevo qualche bugia , alla fine mi faceva sempre dire la verità. Ma ora facendo così mi imbarazzava ..

 

 

:Per commenti, suggerimenti o critiche,

scrivere a: dressage1@hotmail.it

oppure : dressage1a@libero.it

Grazie.

 

 

 

 

A …..STICCHIUSA ” (…sturia vira di na fimmina siciliana….)

 

 

 

 

 

 

Cap. 4 L’ INCESTO

 

 

 

 

Un tardo pomeriggio, come spesso succedeva nella nostra bella Sicilia ci fu una una rapina con sparatoria , in una gioielleria vicino alla nostra via , c’era stato uno scontro a fuoco , il proprietario aveva reagito e lo avevano ferito .

All’arrivo della polizia i malviventi fuggirono per i vicoli a piedi , erano tre , due li pigliarono subito avendo circondato la zona , il terzo no , era ancora libero ed era stato visto nelle vicinanze di casa nostra.

Eravamo spaventati io e mamma ,quella sera ne aveva parlato anche la tv locale TVE Tele Etna , dicendo che era ancora nel nostro quartiere ed era armato e invitava quella sera se era possibile a non uscire e non aprire a nessuno che non si conoscesse ,per facilitare il compito delle forze di polizia e se qualcuno notava qualcosa di strano , segnalarlo subito telefonando al 113.

 

Finito di cenare verso le 20.30 mamma mi fece chiudere tutte le finestre e sprangare la porta,avevamo paura , eravamo soli in casa , io un ragazzino di 15 anni e lei una donna di 36 anni . Poi andammo in soggiorno a vedere la televisione, ci sedemmo vicini sul divano ,c’era il programma su Rai due ” Stasera mi butto!” con Pippo Franco e Heater Parisi che lo conducevano e a mamma piaceva seguirlo.

Lo guardammo per distrarci dalla tensione di quello che era successo e dal timore che avevamo .

Finì verso le 23, mamma si alzò spense la tv ,prese l’acqua in cucina e disse:

“Iammo a cuccari “

( Andiamo a dormire ).

Io ero sulla porta della cucina fermo,quello che era successo mi aveva messo paura ,lei mi osservava :

“ Ca tieni??… Si scantato pi chillu ca circanu?? “

(Che hai? …Sei spaventato per quello che cercano?) Mi chiese .

Restai in silenzio in effetti avevo paura , ma anche lei ne aveva anche se cercava di non mostrarlo per non spaventarmi di più .

Fece una pausa,mi guardò e poi disse con ton materno :

“Pi sta nutti viniti a cuccare cun mia , fino a che nun lu piddiano a chillo. Ma sulu pi stanutti!”

(Per stanotte vieni a dormire con me , finchè non lo prendono a quello .Ma solo per stanotte !) Esclamò.

 

Restai stupito e felice ,non mi aspettavo quella concessione di dormire nel suo letto , al posto di mio padre , per me era qualcosa di immaginabile dopo quello che aveva scoperto di me, che la spiavo e restai un attimo smarrito .

“Io dormire con mamma?” Pensai stupito e lei vedendomi sorpreso e pensoso aggiunse:

“Ta scanti a durmire cun mia? …Da picciriddu ci durmivi simpri.”

( Ti spaventa dormire con me?…Da bambino ci dormivi sempre.)

“Nu!..Nu!” Risposi titubante e la segui in camera sollevato e in un certo senso felice.

Accese la bajour dicendomi:

” Scangiati e mittiti in tu littu mintri iu vadu in bagnu.”

(Spogliati e mettiti a letto mentre io vado in bagno.)

Annui con il capo .

“Da chista parti , a parti di ta patri dall’alcia mi cuccu iu e a mia.”

(Da questa parte , la parte di tuo padre , dall’altra ci dormo io , è la mia.). Facendomi segno con la mano sul lenzuolo .

 

Si allontanò e andò in bagno a fare toilette e i bisogni, io entrato in camera sua , mi sembrò di essere in un tempio , c’era il suo profumo nell’aria i suoi oggetti personali e indumenti intimi appesi sullo schienale della sedia.

Mi riproposi di non fare assolutamente lo stupido , nulla e di dormire.

Mi spogliai , faceva caldo , restai solo con le mutandine e mi infilai nel letto dalla parte dove dormiva mio padre , con solo un lenzuolo leggero sopra per coprirci.

Ero eccitato e timoroso da quella situazione che si era creata, non pensavo nemmeno più al rapinatore fuori , ma non mi facevo illusioni , mamma era stata chiara , un altro errore e avrebbe detto tutto a mio padre e ai nonni , con conseguenze pericolose per me,sarei finito in qualche collegio di Catania o peggio Palermo.

 

Quando ritornò era profumata di sapone , si lavata prima di venire a letto , aprì il cassetto e prese una camicetta da notte finissima e quasi trasparente , probabilmente regalo di mio padre che con quel caldo andava bene.

Ero imbarazzato , si sarebbe spogliata , ma lei prima di farlo si voltò verso me e mi disse di girarmi dall’altra parte e di spegnere la luce della bajour :

” Stuta a luci e giriti ca mi spugliu!”

( Spegni la luce e girati che mi spoglio!) Esclamò.

Ubbidii intimorito ed eccitato , voltandomi ,ma la spiai lo stesso per quello che riuscivo a vedere osservandola dallo specchio del comò che era dalla mia parte e la rifletteva.

Nel buio della stanza c’era solo il chiarore della sveglia elettrica sul suo comodino che illuminava la sua zona , una delle prime in commercio ,grande e luminosa che emanava un chiarore forte e un ronzio fastidioso , regalo dalla Germania di mio padre ,illuminando tenuemente la parte del letto dove dormiva mia lei e il suo angolo della stanza .

Ma lei sapeva che irraggiava e andò a spogliarsi in fondo al letto , dove quel chiarore non arrivava .

Vidi solo la sua sagoma scura denudarsi ,assieme alle ombre sul muro delle sue braccia alzarsi in alto per togliere la maglietta e poi il fruscio della gonna che tirata giù la cerniera faceva cadere ai piedi per poi chinarsi , prenderla e ripiegarla mettendola sulla sedia .

Intuivo dalle ombre e dai fruscio cosa facesse , ma non riuscivo a vedere bene , la sua forma si era piegata in avanti e si era tolta anche le mutandine , la vidi portare le mani dietro la schiena , sganciarsi il reggiseno e toglierlo per posarlo sulla sedia, intravvedendo il profilo delle sue mammelle nel chiarore e nell’ombra sul muro.

Io non lo sapevo allora , ma mamma , ancora adesso , come molte donne siciliane dormiva senza mutandine , al loro posto mettevano in mezzo alle gambe tra le cosce sul sesso un tovagliolo o fazzoletto di stoffa piegato come un assorbente esterno, che poi toglievano al mattino. Avevo visto solo nonna una volta da piccolo un mattino ,tirare su la camicia da notte e togliere tra le gambe quella stoffa piegata e posarla sul comodino . Era una usanza che si tramandavano da madre a figlia ,molto comune in quegli anni e quelle generazioni .Ora no…ma non ho mai saputo i perchè.

La intravvidi poi , alzando le braccia , infilare la camicetta da notte dall’alto … mettersela a posto , aggiustarla al buio pur senza vedersela addosso.

 

Nella oscurità la sentii tirare su il lenzuolo dalla sua parte ed entrare nel letto e ricoprirsi fino all’ombelico .Avvertii nelle narici il suo profumo buono, forte , inebriante , di pulito e bagnoschiuma , ma non vedevo niente seppur era affianco a me , se non il suo profilo al chiarore della sveglia , ma la immaginavo ,con tutti i capelli neri e lunghi tirati su ,nuda con solo la camicetta da notte .

Si voltò dall’altra parte dandomi le spalle e il sedere , mentre io ora che lei era entrata nel letto , mi mettevo a petto in su ,sperando di potere vedere qualcosa anche se era scuro.

“Ora rummiamo !”

( Adesso dormiamo!) Esclamò .

Faceva un caldo tremendo e in più con la finestra chiusa per paura , si sudava .

Ogni tanto la chiamavo ..

” Mà!” ( Mamma!) ..

“Chi c’è?” Rispondeva sempre voltata.

“ Dici cu piddiano a chillu rapinaturi ?”

( Dici che lo prendono a quel rapinatore ?)

“Nun u saccio , pirù nui ci facimmo li fatti nustri e basta. Ruommi ura!”

(Non lo so , noi ci facciamo gli affari nostri e basta. Dormi ora!)

Sembrava scocciata che io fossi lì , dormiva girata e lontana da me come se temesse qualcosa .

Poi ci addormentammo, ma ero agitato e anche se era mia madre , ero ed eccitato al pensiero che mi fosse vicina quasi nuda e nel sentire forte il suo profumo di femmina e di pulito .

Subito mi assopii , ma mi sveglia dopo un’ora circa , ero sudato e sentivo il ronzio elettronico della sveglia digitale sul comodino di mamma ,la sua luce in quel buio dava un po’ di chiarore al suo viso e sul letto ,ma a me non essendo abituato mi disturbava , impedendomi di dormire .

Mi chiedevo come facesse a dormire con quel brusio fastidioso e con quel caldo , io non ci riuscivo .

Fermo e sudato , guardavo il buio del soffitto ,pensavo e sapevo che ero al posto di mio padre in quel momento e che loro probabilmente dormivano come eravamo noi adesso . Ma pensavo anche che quel letto era il posto dove lui “si la futtiva” (la chiavava) alla mamma e mi sentivo turbato . Mi chiedevo come lo facessero …

 

Mi voltai verso lei che mi dava sempre le spalle , anche lei sudava lo sentivo forte dal suo profumo che si spandeva nell’aria con il caldo e io respiravo intensamente . Nel sonno ,aveva abbassato il lenzuolo .

“Come me pensai ,lo avrà fatto casualmente.” E seppur buio mi concentrai a guardarla .

La sua camicetta da notte leggera le era salita muovendosi nel letto ,arrotolandosi sopra le cosce e lasciandole fuori la parte inferiore del sedere , che guardavo concentrato in penombra immaginandomelo. Il lenzuolo le copriva solo la parte inferiore delle le gambe mostrandomi in quel chiarore malato e falso della sveglia ,le sue cosce.. fino al solco del culo .

La sentivo respirare .

 

Pensavo a quello che aveva detto Vanni alla spiaggia quando l’aveva vista spogliarsi nella cabina.

“ Io a chista fimmina u culu ci facissi!…Guarda ca culu miravigliosu ca tiene!”

(Io a questa donna il culo ci farei!..Guarda che culo meraviglioso che ha!).

Ci pensavo e ripensavo , ormai mi era passato il sonno con il caldo e mi ero eccitato , mi stava venendo duro .

Restai fermo in silenzio, lei non si muoveva , la sentivo solo respirare , avrei voluto toccarla , ma avevo paura ,la chiamai sottovoce : “ Mà…!..Mà…!”

Non rispondeva , “dorme” pensai .

Restai ancora fermo immobile ,quasi senza respirare per non farmi sentire da lei , ma soprattutto da me stesso che avvertivo ogni rumore e poi sempre più eccitato con il cuore in gola che mi batteva fortissimo riprovai ancora :

“Ma..! Ma…!!” Quasi sussurrato.

Nessuna risposta. Inconsciamente ne ero contento.

 

Sapevo che rischiavo tantissimo ,ma non resistevo . Feci trascorrere ancora qualche minuto , poi fingendo di stirarmi ,allungai leggermente e lentamente la mano tremante verso il suo sedere , strisciando le dita sul lenzuolo finchè non lo raggiunsi , tremolante lo sfiorai , osando di più fino a toccarlo con i polpastrelli .

Sudavo ,avevo il cuore impazzito , non mi sembrava vero sfiorare la pelle del suo sedere .Avvertii una sensazione mai provata , bellissima ed elettrizzante

.

Non lo vedevo in quel buio , ma lo immaginavo,bello , pallido e rotondo come lo avevo visto in quella cabina al mare e tante altre volte spiandola in bagno o in camera e lo sfioravo con la leggerezza e delicatezza di una piuma per paura che mi sentisse e si svegliasse . Fermando addirittura il respiro quando i polpastrelli lo sfioravano strisciando sulla pelle..

Era bello , aveva una pelle liscia, vellutata ,calda e morbida , da vera femmina siciliana .

 

Non sapevo fino dove potevo spingermi ,ma ero eccitato , feci scorrere le dita piano dalla natica in giù ,fino a scendere sulle cosce posteriori , fingendo ancora di muovermi nel sonno.

Con il mio lento muovere delle mani avevo abbassato ancora il lenzuolo e scoperto appieno le sue gambe, intravvedendo le sue cosce e i suoi polpacci affusolati .

Lo stesso feci in alto ,come se giocassi ,sollevai lentissimamente il lembo della camicetta da notte che le copriva oltre metà sedere , intravvedendo pienamente il suo culo bellissimo in quella posizione sporgente, spostato appena verso la mia parte , pieno e sodo .

Era in penombra e preso dall’eccitazione , incoscientemente cominciai lentamente e leggermente a sfiorare la pelle nuda del sedere con i polpastrelli , le accarezzavo delicatamente il culo fingendo di dormire. Mi ero preparato un piano , se si fosse svegliata all’improvviso le avrei detto che era stato un gesto casuale , un mio movimento accidentale nel girarmi e mi sarei scusato.

 

Vidi con le palpebre socchiuse che era ferma , dormiva o almeno a me sembrava.

Lo toccavo delicatamente , per la prima volta accarezzavo il culo di una donna , ed era quello di mia mamma, ma non mi importava , ero eccitato e mi piaceva farlo .

Aveva la pelle chiara ,ed era carnoso , bello rotondo e sodo .

Il mio cazzo era duro , tanto duro che non stava più nelle mutandine e usciva fuori dritto , come un asta dall’inguine. Pensavo sempre a Vanni e alle sue parole su mamma e mi eccitavo di più e accarezzavo con più gusto e piacere le sue natiche .

Volevo masturbarmi accarezzandolo .

Sapevo che era un sacrilegio quello che facevo e soprattutto molto rischioso , ma volevo farlo.

 

A un certo punto , mamma si mosse e si girò con la pancia in su , retrassi subito velocemente la mano e feci finta di dormire, fermo immobile , con gli occhi chiusi ,trattenendo nuovamente il respiro . Poi dopo alcuni minuti che era lei ferma, sollevai il capo e la guardai di nuovo , tirai su leggermente la testa , sembrava dormisse.

In quella nuova posizione vedevo il suo profilo contro il chiarore della sveglia dall’altra parte di lei . Aveva sempre gli occhi chiusi e sotto la camicetta da notte scollata , intravvedevo il seno gonfio ,superbo , che si muoveva con il respiro . I capezzoli duri e dritti spingevano appuntiti sul tessuto delicato della camicetta da notte ,evidenziandosi . Ma a quell’età non sapevo cosa significassero i capezzoli dritti e duri , lo scoprii in seguito che erano un segno del suo eccitamento sessuale.

 

Restai fermo ancora qualche minuto , sudato , respirando lentamente, poi piano piano spostai la mano verso di lei facendola camminare con le dita sulle lenzuola , come quando giocavo da solo nel mio letto , fino ad arrivare al suo fianco destro .

Guardai , era nuda sotto , la camicetta da notte le era salita quasi all’ombelico e si intravvedevano i peli della figa nerissimi come il buio e poco sotto loro la stoffa piegata come un assorbente esterno tra le gambe.

Mi si mise a battere il cuore fortissimo , tanto che avevo paura che lo sentisse anche lei. Non mi sembrava vero ,a vevo la sua figa a pochi centimetri da me e avrei potuto toccarla.

Restai fermo e poi piano con la mano sfiorando la pelle salii , fino ad arrivare sulla sua pancia, lievemente appoggiai le dita aperte sul suo ventre .

Lo sentivo muovere sotto il respiro .

Mi piaceva era caldo, morbido , appena pronunciato al centro , residuo della mia gravidanza , era il ventre che mi aveva generato , lo sfiorai piano e lievemente, avrei voluto baciarlo.

Pensai alla fortuna che aveva mio padre nelle notti ad averla così di fianco , senza il timore di muoversi, ma guardarla , toccarla , baciarla e chiavarla con lei partecipe.

 

Per prudenza dal ventre prima di spingermi più in giù con le dita verso il sesso ,la guardai ancora , aveva gli occhi sempre chiusi. E quello mi tranquillizzava . Allora fermando il respiro ,con cautela e attenzione feci scendere le dita piano , strisciandole leggermente sul ventre fino ad arrivare giù nella sua foresta di peli neri ,sentendoli forti e rigogliosi con le dita.

Restai un momento fermo e inebriato a godermi quel contatto con la superficie del suo cespuglio di peli ,soffici , alti e profumati essendo stati lavati da poco. Quel momento che consideravo uno dei più belli della mia vita , non sarebbe stato l’unico , ne avrei vissuto di più belli .

 

Con due dita,presi il capo superiore di quella specie di assorbente esterno di stoffa e lo tirai su in alto , staccandolo dolcemente dai peli e da sopra la figa , lasciandola scoperta e all’aria e il tessuto lo spinsi appena più in giù verso le cosce.

Poi scendendo di più con le dita sui peli , avvertii che il suo cespuglio era folto e gonfio .

Avvertivo i peli tra le dita ,le sfregavo tra i polpastrelli , li accarezzavo , ero eccitatissimo , non li vedevo ma li sentivo e li immaginavo neri ,ricci e soffici .

Scesi ancora poco più giù ed ebbi una strana sorpresa e sensazione ,i peli non erano più asciutti come quelli nel margine , ma al centro, dove c’era la lunga fessura della figa di mia madre nascosta da essi , li sentii attaccaticci e umidi.

Fui sorpreso da quella percezione piacevole e mi diede una stana sensazione di eccitamento sentirli umidi e bagnati pur non sapendo il motivo .

Non capivo perchè , ma per reazione mi eccitai di più ,il mio cazzo già duro lo divenne di più e oscillava da solo fuori dagli slip , sbattendo forte sul lenzuolo e il materasso , sembrava volesse esplodere ed ero pronto a masturbarmi con l’altra mano

In quel mio gioco l’esaltazione mi stava prendendo il corpo e il desiderio cresceva in me nella mente.

 

Attorno a noi tutto era silenzio, solo quello strano ronzio della sveglia, la sua luce e le mie dita a lambire il suo cespuglio peloso.

Avevo le palpitazioni al cuore e l’eccitazione mi faceva perdere la razionalità , quella poca che può avere un ragazzo di 15 anni e ingenuamente pensandola dormire osai di più, col dito medio cominciai ad accarezzare lentamente e superficialmente il pelo pieno e denso , spostandolo quel tanto che permise al dito di entrare tra la loro consistenza.

Ero sopra il solco del suo sesso , spinsi tra i peli e con la falange sentii la sua fessura , umida più dei peli attorno , non unita ma dischiusa centralmente .

Muovendo il dito lateralmente sentii le due grosse labbra vaginali , anch’esse umide e gonfie , calde e pulsanti , le immaginavo rosa , come le fotografie delle modelle nelle riviste pornografiche che guardavo di nascosto , spiccare tra il nero dei peli e il biancore della pelle.

Rimanendo sempre sdraiato, preso da una eccitazione perversa che aumentava sempre più e si impadroniva di me , premetti ancora di più e inserii il dito nel centro della fessura che non sentii più umida ,ma bagnata , impregnata di umori ,sembrava che lentamente aumentasse l’acquosità dentro di lei.

Non resistetti più , con l’altra mano iniziai ad accarezzarmi il cazzo ,iniziando a masturbarmi toccandola.

Alzai leggermente il capo per vedere eccitato quello che stavo riuscendo a fare con i miei gesti e fu a quel punto che la sentii muovere . La osservai allarmato , aveva sempre occhi chiusi ma si muoveva .

D’istinto cercai di ritrarre la mano . Ma sentii la sua posarsi sopra la mia e comprimendola in quel modo spingeva di più la mia sui suoi peli , sul sesso, su quella fessura bagnata .

Smisi subito di masturbarmi , fermai la mia mano destra e la tolsi dal mio cazzo duro che rimisi dentro le mutandine , creando un gonfiore dentro esse enorme.

 

Ero sorpreso , sbalordito e intimorito ,una scossa mi pervase tutto il corpo , nel sentire la mia mano , prigioniera della sua premere sui peli , ero stato colto sul fatto . Non sapevo più che fare e cosa sarebbe successo.

Capii che era sveglia. Ma inspiegabilmente restava ferma e in silenzio , non diceva niente continuando a tenermi la mano pressata sopra la sua figa . Neppure io mi mossi , sudato e accaldato , restai fermo , impassibile , con la mia mano sotto la sua e il cazzo duro dentro le mutandine .

Poi il silenzio fu rotto dalla sua voce rauca :

“ Chi stai facindo Angilu?!”

“Cosa stai facendo Angelo?!” Mi chiese.

Il mio viso avvampò per la sorpresa ,mi bruciava , fui preso dal cardiopalmo, dalla paura e dalla vergogna di essere stato scoperto.

“Nudda!”

(Niente!) Risposi con voce tremante e impaurito con ancora la mia mano sul su sesso bloccata dalla sua tenuta sopra da lei.

La sentii sospirare forte , mentre teneva ancora gli occhi chiusi .

Per alcuni secondi che mi sembrarono una eternità , non sentii nessun rumore , solo il ronzio della sveglia e la sua mano che teneva ferma la mia sopra la sua figa.

Avevo il viso congestionato dall’emozione e dal calore , sudavo ,la curiosità aveva avuto il sopravvento su di me facendomi perdere il senso del limite. Avvertivo distintamente il suo respiro farsi affannoso.

Temevo una sua reazione avversa e invece all’improvviso sentii il fruscio sul lenzuolo delle sue gambe, tirarle su e piegare le ginocchia allargandole , prendere con le dita la stoffa piegata che le ricopriva il sesso e toglierla e la sua voce sussurrata dirmi:

“ Vini ! Vini supra i mia !”

(Vieni!..Vieni sopra di me!).

Solo a quelle parole attenuò la pressione sulla mia mano lasciandola libera .

La tolsi da sopra la sua figa bagnata e tremolante, come un automa , sudato , impaurito e il cuore che mi batteva a mille mi girai su di lei , le salii sopra scavalcando la coscia , per poi scendere e trovarmi tra le sue gambe larghe , in mezzo a lei , come avevo visto mio padre quando li spiavo.

Non osavo credere a cosa sarebbe accaduto , non mi pareva vero…

Non una parola , solo il silenzio e il rumore del nostro respiro che era diventato affannoso e il fruscio delle lenzuola e dei nostri corpi che si muovevano su di esse .

Il mio giovane e acerbo sessualmente ancora verginale che saliva e si adagiava sopra il suo adulto e formato e che una volta che si sarebbe tolto da sopra lei , non lo sarebbe stato più .

Sentii la sua mano toccarmi l’addome e poi scendere ,infilarsi nelle mutandine e afferrare come se fosse un manico il mio cazzo dritto e durissimo .Afferrarlo pienamente e restare ferma così a stringerlo per alcuni secondi, come a gustarlo , per poi tirarlo fuori e portarlo verso la sua figa, ” U sticchiu” .

 

Appena mi toccò la minchia con la sua mano calda e tenera ebbi un fremito e un sospiro di piacere per tutto il corpo.

Ero in mezzo a lei a gambe piegate e larghe ,come avevo visto nelle riviste pornografiche, tutte e due incoscienti ma eccitati da quello che stava per accadere in quella notte .

Tirò la mia minchia verso il suo sticchiu , sentii nel buio la cappella strusciarsi sopra i suoi peli . Lo fece più volte lentamente passare su e giù sulla fessura bagnata , sfregandolo , probabilmente quel gesto le piaceva .

Aveva sempre gli occhi chiusi come a dissociarsi e a negare quello che stava facendo.

Poi lo fermò e lo sentii appoggiare tra i peli al centro della sua fessura , pulsante , calda , bagnata e dischiusa.

Lo teneva fermo con la mano tra le sue grandi labbra . .

“Spinci ! Spinci! “

( Spingi! Spingi!)

Mormorò ansimante , mettendomi una mano dietro il sedere e tirandomi verso lei .

” Ficcammillo ! ..Ficcammillu rintra!”

(Infilalo!..Infilalo dentro!) Sussurrò ancora .

Ero imbarazzato , non sapevo come fare :

“Nun sugnu capaci Ma…!Nun lu fattu mai! Nun sugnu mai stato con una fimmina!”

“Non sono capace mamma! Non lo mai fatto! Non sono mai stato con una donna!”Bisbigliai con voce rotta dalla tensione , eccitazione e l’emozione che provavo essendo la prima volta per me.

“Sssshhh!!!…Nun parlari stai zittu !… A fari sulu come ti rico iu!”

(Sssshhh!!!…Non parlare , stai zitto!… Fai solo come ti dico io !) Sussurrò, e io non dissi più una parola , ma seguivo le sue e i suoi gesti.

Avevo la cappella contro la sua figa e sentivo le sue labbra vaginali aprirsi bagnate alla mia spinta guidata da lei con la mano dietro me .

Quando la cappella entrò in lei , la sentii lasciare con la mano il mio cazzo a proseguire da solo a penetrarla , portare il braccio dietro il mio collo e la mano sulla schiena e tirarmi con forza su di lei mentre lo sentivo entrare sempre di più nel caldo umido della sua figa ,quella di mia madre , tutto , fino in fondo al suo sticchiu ( figa.). Quella figa da dove ero uscito io….

Era una sensazione nuova e strana ,mai avuta prima ,lo sentivo stretto e fasciato dalla sua carne .Era bello….bellissimo .

Quando lo infilai tutto , ebbe un sussulto ,un gemito forte di piacere , la sentii muoversi e inarcare la schiena sotto di me , mentre con le mani , una sul sedere e l’altra sulla schiena mi spingeva su di lei . Ero eccitatissimo e felice . Non potevo credere che si era realizzato quello che tantissime volte avevo sognato e desiderato.

Nella foga aprì la camicetta da notte che ormai era sotto il seno ,lasciando uscire le mammelle , che intravvedevo grosse , bianche ,ma potevo toccarle accarezzandole.

Mi stringeva forte con le sue braccia esili ma vigorose , muovendo anche lei il bacino contro di me .

Parlava con dei sussurri.

“ Uora muviti !… Fai avanti e indietru , pianu.!”

(Adesso muoviti!… Fai avanti e indietro piano!)

Ubbidivo , seguivo in silenzio quello che mi diceva , ero infervorato , stavo futtendo(chiavando) mia madre e mi stava insegnando a fare sesso, “a ficcari!”,come dicevamo noi in Sicilia.

 

Iniziai a muovermi lentamente mentre lei mi stringeva e mi baciava il viso e le spalle ,dandomi istruzioni e i tempi per il ritmo .

” Chiù furti ura !..Chiù furti!! Muviti chiù furti!!”

( Più forte adesso!..Più forte!..Muoviti più veloce! ) diceva eccitata e godente .

“Ficcammillu tuttu!! Ficcammillu furti finu in funnu !” .

( Infilalo tutto !! Infilalo forte fino in fondo).

Era accalorata , godeva e io gli ubbidivo contento , la sentivo ansimare , capivo che stava provando piacere .Era mia madre che stava godendo con me….ero io che la facevo godere , per la prima volta in vita mia chiavavo una donna e la facevo godere ed era mamma ,che avevo sempre desiderato ..

Si muoveva anche lei col bacino venendo incontro ai miei colpi , in un godimento crescente portò le sue cosce contro i miei fianchi stringendoli e i piedi sopra i miei glutei spingendomi verso lei .

Erano mesi che non chiavava e a 36 anni l’astinenza forzata la sentiva e e la rendeva incontrollabile sessualmente .

La sentivo esaltata godere, la figa fracida di umori sguazzare a ogni colpo che davo , crescere in lei il desiderio di essere accarezzata da altre mani che non fossero le sue o quelle di suo marito, mio padre.

Teneva sempre gli occhi chiusi mentre io invece la guardavo in viso godere per quello che potevo in quella semioscurità .

Credo che non capisse più niente tanto era accalorata e coinvolta , l’astinenza e il desiderio le avevano giocato un brutto scherzo , avevano scavalcato il suo pudore , la sua vergogna , la fedeltà e il rispetto per suo marito , mio padre.

All’improvviso aprì gli occhi e tenendomi la testa tra le mani mi guardo fisso in viso e iniziò a baciarmi in bocca , poi gli occhi dal piacere le si socchiusero di nuovo , esclamò solo :

“Angilu!”

“Si!”

Risposi io e la sentii godere più forte e stringersi a me baciandomi dappertutto ansimando e gemendo. Avvertivo gli spasmi della sua vagina umida stringermi il cazzo.

Dopo qualche minuto , interruppe il suo gemere solo per dirmi preoccupata:

“ Nun iettare rintra allu sticchiu Angilu . Ietta fora sulla panza . “

(Non venire dentro la figa Angelo. Sborra fuori , sulla pancia “

“Hai caputo? Caccia fora la minchia quandu sinti ca stai per iettare ”

(Hai capito? Tira fuori il cazzo quando senti che stai per venire .) Terminò con voce ansimante ripetendo ancora:

“Mi raccumandu Angilu , non iettarmi intra!!”

( Mi raccomando Angelo , non venirmi dentro!!)

“Si madri!!” Risposi.

 

Anche lei oramai era preda all’ebrezza del piacere , coinvolta in quell’amplesso incestuoso.

Per me era la prima volta e non sapevo come si facesse ,avevo paura , non ero a conoscenza se mamma prendeva qualche precauzione e sapevo che poteva restare incinta se le venivo dentro, ma seguivo tutto quello che mi diceva , lei sapeva come fare…visto che quando c’era, chiavava con papà.

Ero estasiato!.. .L’astinenza su di lei si era fatta sentire all’improvviso , il desiderio era prevalso sulla sua fedeltà e rispetto per mio padre ,non sapevo se erano state le mie carezze o la mia vicinanza a letto o avesse già deciso così. Ma non mi importava.

Non era più una vedova bianca ora o almeno , lo era solo in apparenza , per gli altri.

 

L’amplesso durò una decina di minuti , poi ebbe l’orgasmo ,fremendo e tremando tutta , si inarcò stringendomi ,accarezzandomi dappertutto e baciandomi sul viso , trascinandomi in quelle emozioni e sensazioni piacevoli .Avvertivo le contrazioni forti della sua vagina stringere la radice del mio cazzo quando godeva .

Ero felice, entusiasta e inebriato , stavo facendo godere una donna chiavandola , anche se era mamma .

Venne e io quasi di seguito a lei .

“Stagghiu iettandu Ma…!”

( Sto venendo mamma!” Esclamai accaldato .

“Tiralu fora!! Tiralu fora subitoo!!” Mi disse ansimante .

Su suo ordine lo tirai fuori , lei lo prese con una mano e lo mosse appena , facendomi sborrare con getti forti e potenti sopra lei , che superarono il ventre per arrivarle in gola e cadere sul seno gonfio e sodo , sull’areola del suo capezzolo dritto e turgido.

 

Eravamo fradici di sudore , caddi stanco e sfinito su di lei , sulla mia sborra sul suo corpo caldo e restammo così fermi e abbracciati per qualche minuto mentre lei mi accarezzava i capelli e baciava il viso e la fronte .

Nessuna parola ,solo il silenzio ci abbracciava nel buio di quella stanza.

Dopo qualche minuto mamma si alzò in quel chiaro scuro della sveglia ,ma si allontanò da essa , nonostante tutto aveva ancora pudore di me ,allontanata si tolse la camicetta da notte bagnata fracida di sudore e frugò in un cassetto , vedevo la sua sagoma nuda muoversi ,le mammelle dondolare e tirandosi su mi passò una asciugamano dicendomi:

“ Sciugati!!”

( Asciugati!)

E lei con un altra fece lo stesso .

“Vaiu in bagnu ! “

( Vado in bagno ) Mi bisbigliò aprendo la porta e accendendo la luce del corridoio e per un attimo la vidi nuda , bellissima in quel colpo adulto e meraviglioso ,da mamma e uscire.

Pochi minuti e ritornò di nuovo lavata e profumata dicendomi :

” Vatti a lavari ! E lavati bene la minchia…iu intantu scangiu i linzuola ca sono tutti bagnati i suduri!”

(Vatti a lavare! E lavati bene il cazzo … io intanto cambio le lenzuola che sono tutte bagnate di sudore!)

 

Ero stanco , spossato , non avevo più la forza di alzarmi :

“Nu!! Mi lavu dumani Ma !”

(No!! Mi lavo domani mamma!) Risposi..

“Nu !” Mi disse affettuosamente :

” Quannnu si futti si ci lava subito si nu poi vieni u riscaldamentu !”

(No! Quando si chiava si ci lava subito,se no poi si irrita ! )

Mi alzai a fatica ma felice e andai nel bagno e lavandomi pensavo all’accaduto , mi guardavo il cazzo , ero contento , avevo chiavato e mi sentivo uomo.

Quando tornai la camera era in penombra e il letto rifatto con lenzuola fresche . Mi sdraiai vicino a mamma al buio . Sentii la sua mano che mi accarezzava i capelli e mi prese per mano:

: ” Uora ruommi !”

(Ora dormi!) mi sussurrò e ci addormentammo così mano nella mano….come due amanti.

 

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Grazie.

 

 

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