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Racconti di Dominazione

Tutto per una promozione

By 26 Ottobre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Carla era una donna sulla quarantina. Era una mora bassina e ancora attraente. Era impiegata in uno dei tanti enti romani dove il lavoro era poco e non comportava grosse responsabilità. Era divorziata da pochi anni e aveva un figlio che praticamente era tutta la sua vita.
Non aveva problemi economici ma da tempo aspirava ad avere una promozione. Per averla però doveva avere il benestare di un dirigente del suo dipartimento. Il dottor coastari era conosciuto per la sua antipatia e arroganza ed anche per qualche piccolo pettegolezzo che girava ormai da anni sulle sue avventure avute con delle colleghe.
Carla decise di prenderla alla larga e cominciare a flirtare tutte le volte che incontrava il dottore. Non aveva alcuna intenzione di scendere ad altri compromessi cercava solo di attirare la sua simpatia. Il gioco le sfuggì di mano un pomeriggio dopo la paura pranzo quando lui le chiese di uscire a cena. Patatrak !! Dovette accettare fingendo anche interesse. Aveva commesso un errore ad accettare. Per tutto il pomeriggio aveva preso la cornetta del telefono decisa a chiamare il dottore per disdire l’appuntamento; era però andata troppo avanti e adesso non poteva rinnegare. Quello che aveva fatto trapelare nelle ultime settimane.
Il dottor coastari la venne a prendere sotto casa. Aveva un mercedes; era vestito elegante come sempre. Non era un bell’uomo e sapeva che sarebbe passato inosservato vestendo in jeans e maglietta: era uno sbruffone. Carla si era vestita elegante: gonna sopra il ginocchio, calze nere satinate, scarpe nere con il tacco e appuntite; sopra aveva una camicia ed un cappottino. Non poteva fare altrimenti: erano giorni che andava a lavoro vestendosi in modo provocante; per un uscita serale non poteva mettere certo una tuta. Lui la saluto con un sorriso compiaciuto e lei nascose un senso di disgusto.
La portò a mangiare In una trattoria. A tavola il dottore amava mangiare e si vedeva anche dallo stomaco pronunciato che aveva. Lei era di gusti più raffinati e fece fatica a scegliere un piatto le piacesse.
La conversazione non era mai decollata dall’inizio della serata. Il dottore se ne preoccupava poco. Aveva convinto quella donna ad uscire e sapeva bene che lei lo faceva solo per un secondo fine. Oltre al cibo a tavola assaporava il disagio della donna ed era eccitato dalla impossibilità che lei aveva di alzarsi dal tavolo e tornarsene a casa. Ogni tanto la tranquillizzava con un minimo di cortesia ma solo quanto bastava per non darle la scusa di andarsene. Era il gioco del gatto col topo e lui era bravissimo a farlo.
Si alzarono e lei era già pronta a chiedere di farsi riaccompagnare a casa. Lui però non le chiese nulla e risalirono in macchina mentre il dottore parlava dei suoi piatti preferiti. Parti senza dire nulla e lei chiese dove erano diretti. Diede una risposta secca: “ti faccio una sorpresa”.
Erano diretti al gianicolo: un posto adatto ai ragazzi appena patentati e a chi aveva una relazione clandestina. A loro due non serviva. Il dottore fermo la macchina in un posto isolato accanto ad altre vetture di coppiette. Carla aveva capito piano piano dove stavano andando e aveva cominciato ad avvisare il dottore che era stanca e che voleva andare a casa. Non appena fermi lui la zittì dicendole che non voleva fare nulla e che presto sarebbero ripartiti; quello che non disse e cosa voleva fare nel frattempo.
Come era finita in quella situazione: l’uomo cominciò ad accarezzarla dicendole che avrebbe voluto baciarla e facendole i complimenti. Si fece baciare non seppe nemmeno lei come ed accetto tutto quello che sarebbe successo. L’uomo mise le mani sulle sue gambe e cominciò a viaggiare verso l’alto mentre la baciava cercando di infilarle la lingua in bocca. Arrivò vicino alle mutandine ed infilò il palmo della mano in mezzo alle cosce per sentire se lei le avrebbe allargate per farlo andare ancora avanti.
Ci fu un momento netto in cui carla perse il controllo e accetto la lingua di lui in bocca e cominciò a succhiarla. Per certi versi Le faceva schifo ma sentiva che non poteva più ribellarsi. Quando l’uomo capì che poteva dominare portò una mano di lei sulla patta dei pantaloni. Lei rimase ferma aspettando che l’uomo tirasse fuori il membro eretto e glie lo mettesse in mano. Voleva vederlo: era largo, dritto e di discrete dimensioni. La cappella pulsava e lei ebbe comunque il senso di orgoglio che hanno tutte le donne quando si sentono “apprezzate”. L’uomo aveva smesso di essere gentile: le disse: “prendilo in bocca”. Lei non voleva. Cominciò a dirle: “come diventi bella quando sei in calore”. E poi continuò: “sei proprio una maialina tutta bagnata ma voglio che mi lecchi il cazzo” … “dai da brava”.
La prese per la testa e fece forza per portarla vicino al membro. Carla cedette si abbassò davanti al sedile del guidatore dove era seduto l’uomo e cominciò a leccare. Il dottore vedeva dall’alto la testa della donna che si muoveva e sentiva sul membro il calore della sua lingua. Non la spingeva più verso il basso eppure Carla continuava il suo lavoro accuratamente. Carla era praticamente ancora vestita. La gonna era solo slacciata e la posizione della donna gli faceva vedere il sedere sdraiato di fianco sul sedile del passeggero. Infilò una mano dentro la gonna spostando prima i collant e poi le mutandine. Si soffermò sull’incavo del culo e poi allargo le cinque dita per afferrarle le natiche più che poteva. Fermo il dito medio sul buchino posteriore della donna. Carla aveva lasciato fare fino a quando sentì il dito sullo sfintere. Cerco di fermare l’uomo con una mano ma venne bloccata con forza. L’uomo le ordinò di continuare: “dai porcellina continua a succhiare, voglio sborrarti in bocca”. Non era mai stata trattata così; come era arrivata a quel punto in una sola sera?
L’uomo non la faceva sfogare, non voleva farla venire. Quella mano sul sedere era solo una presa di possesso. Voleva darle l’umiliazione di essere una porca che fa i pompini a quarant’anni senza nessun piacere in cambio. Carla capì il gioco cattivo del dottore prima di ricevere gli schizzi di sperma in bocca e prima che le venisse ordinato di ingoiarli come la maiala che era. Fece tutto lecco ancora come le venne chiesto e poi si ricompose in silenzio ignorata dall’uomo. Il dottore parlò al telefono con un amico per buona parte del tragitto di ritorno. Carla era sull’orlo del pianto mentre lui ridacchiava del più e del meno. Arrivati sotto casa il dottore fu perfido: le disse “ti ringrazio per la bella serata ci vediamo presto”. Uscì dalla macchina senza dire nulla carina e sexy come poche ore prima e cominciò a piangere.

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