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Racconti di Dominazione

Un po’ di svago

By 3 Maggio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

La donna era nella classica posizione a pecora ma però legata ad una specie di supporto, che gli permetteva di appoggiarsi. Aveva le mani legate davanti a se e anche i piedi erano bloccati da delle fasce in cuoio; era bendata e imbavagliata. Ma la cosa più eccitante per l’uomo che gli stava davanti era che essa fosse completamente nuda, in più messa in una simile posizione era ancora più invitante.
Gli girò intorno e poté vedere molto bene il culetto sodo e lo spacco della vagina, coperta da alcuni peletti; gli si avvicinò e con un dito iniziò a toccarla, partito dalla sommità del collo scese giù lungo tutta la schiena, a tratti toccando, a tratti sfiorando la pelle, provocando nella donna dei brividi.
Con entrambe le mani prese a massaggiare i glutei, con dei movimenti esperti li frizionò provocando nella donna leggeri gemiti, udibili anche se imbavagliata. Dopo aver finito con i glutei, si mise carponi, con la faccia proprio davanti al culo e prese a lapparlo.
Fece passare la lingua dentro al buchetto e con una mano prese a massaggiare delicatamente la fichetta depilata, con dei movimenti flessuosi della mano e delle dita iniziò a penetrarla dolcemente, mentre poteva sentire arrivare i primi umori, accompagnati dai gemiti soffocati della donna.
Continuò per diversi minuti finché non sentì gemere più forte la donna e i suoi liquidi bagnarono completamente la sua mano.
Si alzò e si piazzò davanti al viso della donna imbavagliato, con una mano sciolse il nodo del fazzoletto e con l’altra accarezzò le labbra, inumidendole con i suoi stessi umori. Lei in risposta si passò la lingua sulle labbra, assaporando il suo stesso sapore di donna mentre l’uomo si piegò in avanti per baciarla.
Dopo la rapida effusione si spogliò completamente anche lui, mettendo in mostra una vistosa erezione; avvicinò il cazzo al viso della donna e iniziò a passarglielo sulla faccia, sul naso e infine sulle labbra.
La donna capì immediatamente cos’era l’oggetto caldo che la stava toccando il viso e appena lo sentì sulle labbra, iniziò a toccarlo con la lingua, dandogli brevi leccate, a passargli la lingua sul glande; poco dopo l’uomo si fermò e penetrò la donna in bocca. D’apprima la fece abituare con lente penetrazioni e poi aumentò il ritmo ma dando sempre il tempo alla donna di respirare e dominare l’impulso di vomitare. Adesso era lui a gemere di piacere. Quella situazione lo stava eccitando da morire, e sembrava che anche alla donna non dispiacesse.
Stava per venire e decise di fermarsi. Si allontanò dalla donna e cercò di rilassarsi e di calmarsi, facendo calmare anche il suo membro.
Dopo che la sua eccitazione si fu un po’ calmata, andò verso un tavolo vicino dove erano disposti in fila vari oggetti erotici del tipo un frustino, alcuni vibratori, vari dildo di diverse dimensioni e un flaconcino di lubrificante. Prese un dildo lungo circa una ventina di centimetri e largo circa cinque o sei centimetri, tornò dalla donne e glielo passò sulle labbra e dopo la penetrò, come aveva fatto poc’anzi con il pene.
Dopo ciò gli andò dietro e prese a penetrarla nel culo con dildo ormai insalivato; ancora stava forzando e quindi le spinte erano molto delicate e lente; poi mentre le pareti si adattavano a quelle dimensioni aumentò le penetrazioni e il ritmo, facendola mugolare di piacere; aumentò ancora il ritmo e fece venire la donna, liberando un urlo di profondo piacere, ormai sconquassata dall’orgasmo.
Tolse il dildo, andò al tavolo e ne prese uno più grosso e senza tanti complimenti lo infilò nel buco ormai abbastanza largo eppure fece provare alla donna un brivido e una fitta acuta di piacere; ormai il suo membro aveva ripreso le precedenti dimensioni e volle anche lui godere, quindi spinse in profondità il dildo e lo lasciò infilato mentre lui, dopo aver sfiorato col membro varie volte la fica ormai grondante di umori, glielo infilò con un colpo secco e iniziò a penetrarla con foga, premendo sempre più ad ogni spinta mentre la donna gemeva ad ogni spinta che riceveva tant’è che i gemiti e i gridolini della durarono molto poco visto che un’altro orgasmo l’avvolse mentre l’uomo ancora la pompava.
Anche lui stava per venire e quindi dopo altri tre o quattro colpi, tolse il membro dalla fica, strappò il dildo e glielo buttò dietro tutto d’un colpo e ri-iniziò a penetrarla con forza; ad ogni spinta estraeva quasi tutto il cazzo e poi glielo rispingeva tutto dentro, aumentando sempre di più il ritmo finchè non venne anche lui, e venendole dentro, riempiendola di sperma. Lei che non si era ancora ripresa dal dolce torpore del precedente orgasmo, ne ebbe un’altro questa volta ancora più forte dei primi che le fece tremare in tutto il corpo e per fortuna era legate e sostenuta da quel panchetto sennò si sarebbe accasciata per terra.
Anche l’uomo ormai allo stremo, liberò gli occhi e le mani della donna, rivelando alcune lacrime fermate dal fazzoletto e la baciò con profusione, accarezzandogli i seni ormai liberi mentre la donna si trastullava col membro ancora in erezione ma sul punto di cedere.
Si abbracciarono e continuarono a baciarsi mentre il membro dell’uomo, nello strusciarsi contro la donna aveva ripreso vita e stava timidamente toccando i peletti della fichetta, facendogli provare un immenso piacere.
La donna si staccò dall’uomo, guardò in basso e sorrise, con occhi maliziosi gli disse: ora che ti sei divertito, tocca a me !
Si diresse verso il tavolo e prese il frustino in mano, indicandogli con la punta della frusta il tavolo ormai libero per essere ancora usato…

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