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Racconti di Dominazione

UNA BRUCIANTE SCONFITTA

By 21 Gennaio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

A fianco al negozio di Mario vi era una parrucchiera la cui proprietaria, Laura era una bella ragazza sui trent’anni, alta circa 1.75, formosetta ma non grassa, i capelli corti e biondi e lo sguardo fiero e curioso. Mario dal canto suo non si poteva dire che fosse un brutto ragazzo, anche lui sulla trentina con un bel fisico scolpito dai suoi passati sportivi, la barba spesso incolta gli dava quell’aria trasandata che piace molto alle donne, recentemente, però si era lasciato un po’ andare ed era comparsa inevitabilmente un pò di pancetta nel suo giro vita.

I due ormai si conoscevano da parecchi anni, durante i quali tra i due era nata una certa complicità iniziata con piccole confidenze che con il tempo si erano fatte sempre più intime. Ultimamente complice la calura estiva ed il poco lavoro sempre più spesso l’argomento sesso era al centro dei loro discorsi.

Molte volte dopo il lavoro finivano in pizzeria per mangiare qualche cosa assieme. Quella sera Laura invito l’amico a casa sua, durante la cena racconto che con il suo ex spesso prima di scopare facevano veri e propri incontri di lotta libera. Mario dal canto suo le disse che era una cosa stupida anche perché fisicamente era impossibile che una donna riuscisse a battere un uomo senza usare colpi proibiti. Tra i due nacque un’animata discussione sull’argomento e alla fine dopo l’ennesima birra decisero che per risolvere la faccenda avrebbero lottato loro due. ‘Però chi perde paga pegno’ disse Mario sicuro di una facile vittoria. ‘Va bene, cosa proponi come pegno?’ rispose Laura.

Mario prendendo la palla al balzo: ‘Qualcosa di piccante? tipo ‘.’. Laura lo interruppe: ‘Sei il solito porco, facciamo così. Domani sera il vincitore deciderà il pegno da far pagare a chi perde. Sai la notte porta consiglio’.

L’accordo era raggiunto, avrebbe perso il primo che si sarebbe arreso, non erano validi colpi tipo calci e pugni o schiaffi, l’intento era quello di immobilizzare l’avversario fino alla resa di quest’ultimo.

Laura volle mettersi un costume da bagno per essere più libera, Mario si spoglio restando con i boxer. Si misero uno di fronte all’altro, ‘avanti omaccione mostrami cosa sai fare?’ esordì, ‘ti accontento subito’ rispose Mario, fece una finta e poi scivolo dietro Laura bloccandole le braccia da dietro, lei si divincolò sfilandosi verso il pavimento. Allora lui si mise sopra di lei cercando di bloccarla a terra, ma la donna fu lesta a spostarsi. ‘tutto qui quello che sai fare?’ lo scherni la donna. I due continuavano a punzecchiarsi a vicenda e tra una presa e l’altra Mario n’approfittava per dare a Laura qualche palpatina.

Ad un tratto lui riuscì ad afferrarla abbracciandola da dietro appena sotto le ascelle, lei gli spinse le braccia verso il basso, ma nel movimento si ruppe il filo che teneva alto il reggiseno del costume, le tette di Laura saltarono fuori e Mario lascio la presa.

Lo sguardo di lui inevitabilmente si fisso sulle due sfere alle cui estremità vi erano due splendidi capezzoli turgidi.

‘Che succede, non hai mai visto un paio di tette?’ disse quasi indisposta dalla reazione dell’uomo. Si arrotolo il costume verso il basso e si scaglio verso Mario con più foga di prima, visto il suo movimento scomposto per Mario fu facile schivarla, Laura cadde sul pavimento di pancia, rotolo su di un fianco e Mario n’approfittò. Si sedette sul suo petto e con le ginocchia le blocco le braccia a terra. Laura distesa sulla schiena era bloccata con le tette schiacciate tra le gambe dell’uomo.

Era ormai in suo potere. ‘certo che ne ho viste di tette’ disse lui passando le dita attorno ai capezzoli, ‘e devo dire che le tue sono veramente belle’ Laura non rispose, impegnata a cercare di liberarsi, ma l’uomo era troppo pesante.

‘Allora ‘fichetta’ ti arrendi?’ disse Mario strizzando leggermente il seno della sua amica;

‘Smettila maiale?’ ‘e perché, guarda anche a loro piace questo giochino’ disse lui indicando i capezzoli di Laura che sotto le sue mani si erano visibilmente induriti; ‘Arrenditi!’, ‘Mai, piuttosto mi faccio violentare’ rispose lei con fare malizioso. ‘Ti prendo in parola’ scherzo lui, allungando la mano dietro la sua schiena e iniziando ad accarezzarle il clitoride attraverso il costume.

‘Stronzo, cosa fai? Finiscila subito’

‘Perché le regole non impediscono di toccare’ rispose Mario continuando a stuzzicare l’amica.

Nel cercare di infilare la mano dentro il costume di lei però si sbilancio indietro e Laura n’approfitto per sfilare le braccia da sotto le sue ginocchia e liberarsi dalla presa.

‘Sei uno stronzo’ disse rimettendosi apposto il costume ‘ora ti faccio pentire di quello che hai fatto’.

Con un’abile mossa giro attorno a Mario e facendo pressione sulle sue ginocchio con le proprie lo fece cadere sul pavimento di culo. Mario con un rumoroso tonfo si ritrovo seduto per terra, disteso su di un fianco. Alzo la testa verso lo specchio e l’immagine che vide era: Lui seduto con il busto disteso sul fianco destro, il braccio destro bloccato sotto la coscia di Laura. Il braccio destro della donna infilato sotto l’ascella e con la mano lo bloccava da dietro il collo. Sopra la sua figura bloccata spuntava trionfante l’amica con le tette al vento la faccia raggiante ed una mano completamente libera per poter infierire su di lui. ‘Bene bene bene’ inizio ‘ora che mi dici grand’uomo?’ lo scherni ‘come vedi la situazione si è ribaltata?’ Mario non rispose. ‘non mi dirai che una donnicciola è riuscita a sconfiggerti vero? Che fai ti arrendi subito?’, ‘appena mi libero ti faccio vedere io’ ringhio Mario; ‘bene, cosi potrò divertirmi un po’ a torturarti, sai che voi ometti avete delle parti del corpo particolarmente sensibili?’ disse Laura con tono finto minaccioso. ‘Non vorrai’. ‘ disse Mario quasi preoccupato, ‘tranquillo non sono così crudele. Le tue palline non le toccherò’ disse accarezzandolo tra le gambe. ‘per farti cedere mi bastano due dita’ e inizio a torturare i capezzoli dell’uomo. L’effetto fu immediato, il cazzo di Mario inizio a gonfiarsi dentro i boxer ‘vedo che anche a te piace farti palpare le tette come a noi femminucce’ Laura abbasso l’elastico e inizio una lenta sega dicendo ‘vuoi che mi fermi o preferisci arrenderti?’. ‘Sei una vacca, cosi non vale’ rispose l’uomo, ‘Davvero, se non ricordo male poco fa non eri dello stesso parere. Ti conviene arrenderti, sarà molto più piacevole’ suggerì lei continuando la lentissima masturbazione ‘Mai appena mi libero ti faccio vedere io come vanno trattate le femminucce come te’.

‘Meglio cosi il divertimento durerà di più’ ghigno lei. Mario cerco di liberarsi, ma ormai le forze lo stavano abbandonando, intanto la sua carnefice ormai trionfante continuava la lenta tortura ‘Arrenderti, ormai sei allo stremo. Solo se ti dichiari sconfitto riuscirai a sfogarti altrimenti continuerò finché le palle non ti esploderanno’.

‘Ok basta, hai vinto mi arrendo, ora liberami che ho voglia di scoparti’ ‘davvero’ fece Laura aumentando il ritmo della sega, secondo me non resisteresti neanche un minuto, no meglio risparmiarsi per un altro volta. Ricordi ora devo fartela pagare per avermi toccato senza il mio permesso’. Lascio l’uccello dell’uomo si bagno le dita e riprese la tortura ai capezzoli, ‘sei una troia’ ringhio Mario, dopo aver torturato allo stremo il seno dell’uomo riprese in mano il cazzo e masturbandolo con più vigore rispose ‘no tesoro qui la troia a cui piace farsi palpare le tette sei tu. E alla fine di una sega alle femminucce piace ingoiare la sborra vero tesorino?’ cosi dicendo indirizzo la cappella dell’uomo verso il suo viso e con la mano dietro il suo collo gli abbasso il viso. ‘Ferma” ma era troppo tardi dal cazzo partirono una serie di schizzi biancastri che finirono sul viso ed in bocca al povero Mario, che sconfitto dovette subire anche l’umiliazione di essere inondato dal suo stesso sperma.

Laura lascio la presa, si alzo in piedi e guardando trionfante l’amico ancora a terra così ridotto scoppio a ridere, ‘Allora femminuccia piaciuto l’incontro?’, lui non rispose ancora travolto del recente orgasmo.

‘vedrai che domani sera ci divertiremo ancora di più’ aggiunse lei, mentre con un dito toglieva una goccia di sperma finito sulle sue tette.
Il giorno sucessivo Mario cerco di evitare Laura il più possibile infatti temeva che l’amica lo umiliasse per quanto successo la sera prima.

Verso mezzogiorno però Laura piombo nel suo ufficio con aria raggiante, al suo saluto lui abbassò lo sguardo.

“Buon giorno! Come stiamo oggi?”

Alla gentilezza di lei rispose cercando di assumere un atteggiamento disinvolto come se quanto successo non lo avesse affatto turbato!

“Buon giorno! Ti vedo in forma?”

“Certo, sono sempre in forma io, non come certi ometti….” lo scherni… “Beviamo il caffè?”

Mario accusò il colpo e si preparò a subire le continue frecciatine di Laura che naturalmente non perse l’occasione per sottolineare il più possibile la sua vittoria con frasi del tipo “oh guarda ti e rimasta un pochino di panna sul labbro… oppure è qualcos’altro….” .

Verso sera a Mario arrivo un sms dell’amica. “Ti espetto per le otto e mezza a casa mia per ritirare il mio pegno… a dopo femminuccia..”

Alle otto e trenta precise Mario si presentò dall’amica convinto di poter cavarsela con qualcosa tipo un massaggio rilassante a piedini o simile e sperando in una successiva bella scopata, in fondo la sera prima Laura (mentre lo masturbava) aveva detto di voler goderselo…

Laura si presentò all’amico con indosso il reggiseno del costume che aveva usato la sera prima per lottare, e un pareo che le copriva le cosce.

“Sai ho pensato che vista la serata era meglio che mi mettessi comoda… non trovi…”

“Certo…certo” balbettò l’uomo che non si aspettava che l’amica lo accogliesse in modo così sfacciato e naturale allo stesso tempo. Ma si riprese subito e con aria un pochino straffottente disse: “Allora fichetta…. che pegno hai deciso di farmi pagare? oppure”

“oppure…..” lo interruppe Laura “….ti sembra di essere già stato umiliato abbastanza ieri sera e quindi pensi di passarla liscia?”

Mario fisso la donna per alcuni secondi in evidente imbarazzo, lei gli si avvicino con una mano gli pizzicò il capezzolo attraverso la maglietta, il ricordo di quanto accaduto unito allo stimolo provocò l’immediata reazione del cazzo che subito si inturgidì, Laura con l’altra mano ne tasto la consistenza. “Wow senti come reagisce in fretta, secondo me non gli dispiace affatto essere maltrattato un pochino, tu che ne dici FROCETTO!”

La tensione era palpabile, Mario era conbattuto tra il difendere la sua virilità offesa e l’abbandonarsi tra le mani di quella donna che l’aveva così pesantemente sconfitto e umiliato ma anche fatto godere come poche volte nella sua vita….

Fu ancora una volta Laura a comandare i ritmi del gioco. Si allontano dall’amico e come se non fosse successo nulla andò verso il frigo prese due birre ghiacciate, si accomodo in poltrona e disse. “Dai scemotto beviamoci una birra che è inutile farci la guerra, in fondo ci stiamo divertendo entrambi..”

Mario rincuorato da come affrontava la situazione l’amica si sedette vicino a lei, prese la birra ridendo. “E’ vero…. in fondo stiamo solo giocando e…… era da tanto che avrei voluto farli questi giochi con te….”

“Sai anche tu mi hai sempre .. diciamo ispirato” continuò lei “ma ieri sera… non sò cosa mi sia preso… il fatto di averti completamente in mio potere unito all’incazzatura per come mi avevi toccata prima mi ha eccitato da morire e ti confesso che ancora adesso nel ripensare al tuo viso sporco di sperma, come scometto tu vorresti fare con me, mi fa un certo effetto …..”

Mario rimase stupito della “confessione” della donna, durante il combattimento non si era accorto, forse perché rapito dalle sue sensazioni, di come lei si era goduta la sua disfatta.

“Ti dico questo perché ho pensato molto al tuo pegno di stasera… dalle cose più cattive a quelle più banali…. ma alla fine ho deciso di improvvisare e non sò che piega prenderà la serata!” disse lei con fare interrogativo quasi volesse avere la conferma da parte dell’uomo di voler rendere onore all’impegno preso.

“Una scommessa è una scommessa” sentenzio lui con fare austero “e io non mi tirerò certo indietro, mica sono una FEMMINUCCIA……”

“No?” fece lei con fare sarcastico “… è vero più che una FEMMINUCCIA sei un FROCETTO…” e scoppiò in un fragorosa risata

Mario rise anche lui……

Il clima tra i due amici era ritornato ad assere di piena complicità, ora tutto era pronto per il pegnò.

Finite le birre lei si alzo in piedi, si avvicinò, Lui fece per alzarsi ma Laura lo fece risedere.. “Fermo lì” il tono di voce si fece più severo “da ora comincia il tuo pegno, le condizioni sono queste: primo- non dovrai mai lamentarti, non voglio piagnistei; secondo- se scoperemo sarò solo io a decidere, non dovrai prendere nessuna iniziativa; e terzo-mostrami quanto sei bravo con la lingua…” così dicendo alzo la gonna mostrando a Mario la sua splendida figa che per l’occasione aveva completamente rasato.

Mario inizio a leccare l’amica partendo dall’interno coscia avvinandosi pian piano al centro fino ad arrivare a giocare con il clitoride che in breve si induri come un piccola cazzo, lei prese la sua testa tra le mani e tenendolo premuto inizia a mugolare”… ohhh …. si succiami li….. mangiami…..” dopo un tempo che sembrava interminabile fu sconvolta da un primo orgasmo… Lasciò la testa dell’amico e con aria sodisfatta tornò in cucina per riapparire subito dopo con altre due birre, si accomodò in poltrona e porgendo la bottiglia a Mario disse: “e bravo il mio frocetto, sei abile con la bocca, chissà se sai fare cosi bene anche i pompini?”

Mario, che non aveva mai sentito l’amica parlare in modo cosi volgare era annichilito, bevve un sorso e fece per parlare quando lei lo interruppe “Devi rassegnarti, mi diverto troppo a stuzzicarti e ti ricordo che non puoi ribellarti…. giusto..”

“… giusto…. fichetta….” disse lui.

“Bene era quello che volevo sentirti dire, seguimi” e andò verso la camera da letto, lui prima di alzarsi la segui con lo sguardo rimanendo incantato dal suo culo nudo che faceva da contrasto al fatto che avesse ancora il reggiseno.

“muoviti!” arrivo perentorio l’ordine, si alzo di scatto e corse verso la camera “nudo!”

“Come?”

“Sei sordo ti ho detto di spogliarti!”

Mario si tolse i vestiti e quasi per pudore non tolse i boxer, in fondo non si era mai spogliato “volontariamente” davanti a Laura e anche se sembrava assurdo dopo gli ultimi avvenimenti si vergongava.

“Che c’è” fece lei quasi prendendolo ingiro “ti vergogni a mostrare il tuo pisellino?” cosi dicendo gli abbasso l’elastico dei boxer, prese in mano il cazzo ancora non completamente in erezione e inizio a segarlo “vedrai che mi prenderò cura io del tuo amichetto..”

Laura finì di spogliare lei stessa l’uomo, lo fece distendere sul letto, gli lego le mani alla testiera del letto e lascio liberi i piedi. Si sedette con la figa sul viso dell’uomo. “Continua il lavoretto che stavi facendo prima …..” intanto iniziò lei stessa a giocare con il cazzo che sotto le sue mani era ormai in piena erezione. Dopo poco si stacco dalla bocca di Mario “Sei pronto? E’ arrivato il momento …..” e cosi dicendo si impalò completamente sull’asta. La donna cavalco l’amico fino a raggiungere un secondo orgasmo stando però attenta a non farlo venire.

Si sfilò l’uccello ancora in piena erezione e dando la schiena al viso dell’uomo iniziò a a massaggiarsi il buchetto posteriore, Mario eccitato dall’idea di poter sodomizzare la sua aguzzina diede un forte colpo di reni ma Laura si sposto “E no caro mio! Se vuoi il mio culo te lo devi guadagnare” e cosi dicendo si girò e inizio a torturagli i capezzoli.

“E cosa dovrei fare?” disse Mario tra un gemito e l’altro, ormai infatti il cazzo gli stava scoppiando ma Laura sapientemente continuava la tortura senza mai sfiorarlo.

“Oh è molto semplice. Dovrai semplicemente sconfiggere questa FEMMINUCCIA. Te la senti? Oppure hai paura di venire nuovamente sconfitto?……In palio c’è il culetto…”

Mario non poteva crederci gli veniva offerta la possibilità di rifarsi e inoltre avrebbe potuto rompere il culo a colei che lo aveva umiliato.

“Bene… la tua espressione vale più di ogni risposta, ma devi ancora subire il pegno” e così dicendo gli lego le caviglie, fece passare la corta dietro la testiera del letto e tiro. Mario si ritrovo così con il culo alto e l’uccello a pochi centimetri dal viso. Laura si mise sopra di lui.

“Laura cosa vuoi fare…. non vorrai….. ti prego…” cerco di fermala Mario intuiendo le intenzioni della donna.

“Certo FROCETTO… pensavi di cavartela vero….” disse lei mentre iniziava una lenta sega per godersi l’umiliazione dell’amic0. “Ti ho già detto quanto mi piace trattarti come una puttanella vero?”

“Nooo ti prego ….” implorò lui impotente.

“Ecco senti come sta salendo… tra poco esploderai …. e non potrai fare altro che godere mentre ti riempio la faccia di sperma” specificò lei per mortificarlo di più e sadicamente infilò la punta del dito nel culo di lui…

“No… ahhh….si….. ” Mariò venne copiosamente mentre Laura si godeva il viso dell’amico misto tra la goduria e la vergogna cercando di indirizzare la maggior parte degli schizzi nella bocca.

“Sei proprio un maiale” disse ridendo “ti lamenti tanto ma scommetto che anche se non eri legato non ti saresti mosso di un millimetro… FROCETTO…”

Mario che ormai aveva perso ogni dignità nei confronti dell’amica la baciò passandole il suo stesso sperma come per ringraziarla ….

“Domani ti rompo il culo FICHETTA!”

“Vedremo FROCETTO”

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