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Racconti di Dominazione

Voltapagina

By 22 Agosto 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo molto tempo riprendo a postare le mie storielline molto piccanti che negli anni passati hanno fatto rizzare cazzi e bagnare fighette’

Lasciando ancora in sospeso ‘La sfondata ‘ inizio a scrivere di Luisa una quarantenne che dopo anni di sesso non appagante viene risucchiata in un vortice di passione trasgressiva sfrenata e perversa, da un parente del marito’ per poi essere lasciata a se stessa in preda alla sua libidine’…

Mi chiamo Luisa &egrave ho compiuto quarantanni da due anni’. Fino a undici mesi fa non avevo avuto rapporti con alcun uomo al di là di mio marito’.

Mi sono fidanzata con mio marito a 14 anni, a 20 anni mi sono sposata.. I rapporti con lui sono stati sempre appaganti, fino qualche anno fa frequenti, negli ultimi tempi l’intensità degli orgasmi &egrave diminuita’. Anche se la mia voglia &egrave cresciuta a dismisura.. Anche perché spesso sollecitata dai commenti degli altri uomini e i vari corteggiamenti, la visione video di sesso estremo sul pc , mi ha disinibito molto..

Ma io &egrave mio marito andiamo su due frequenza diverse , &egrave ciò che accaduto forse &egrave stato inevitabile..
Mio marito negli anni mi ha sempre penetrato la figa, il mio culetto fino a qualche periodo fa &egrave stato vergine, ogni tanto me la lecca e qualche volta mi fa ricambiare il favore.
Con lui passo molti momenti di affetto. Io volevo di più .Con lui non mi sono mai sentita una cagna in calore’

Ho un figlio ventenne che studia all’estero. La sua partenza ha dato inizio alla mia perdizione’
Negli ultimo anno ho smesso di lavorare, dunque mi sono dedicata a fare la casalinga. Vivendo a casa io e mio marito, dunque con una casa sempre in ordine, mi sono trovata spesso sola a masturbarmi come una folle, dopo avere visionato video sul pc.

Io sono alta 175, dai capelli lunghi e lisci, occhi neri, snella, ultimamente so che ho un bel culo a mandolino, un seno di terza misura, dopo la gravidanza abbondante ancora gonfio e sodo, le aureole che fanno contorno ai capezzoli molto larghi. Tengo il mio corpo sempre liscio e depilato, ultimamente mi lascio a volte solo una piccola striscia verticale , di peluria sopra il pube.
La mia figa a causa del parto naturale di mio figlio, nato di cinque kili, &egrave molto capiente, ma ancora elastica, ma stimolata a dovere si slarga. Infatti quando nuda sulla poltrona mi sciroppo i video porno, mi penetro con zucchine di tutte le misure anche grandissime. Ciò causa il riempimento della mia accogliente vagina. Stantuffandomi con una mano selvaggiamente e con l’altra titillando il mio clito, molto pronunciato, raggiungo degli orgasmi molto potenti.

Ho iniziato a comprare della lingerie molto audace, perizoma, tanga, culottes ricamate, slip con velina trasparente davanti, reggiseni velati e a balconcini presi di misura terza cosi mi stringono i seni e li evidenzino allo sguardo dei porci. Amo indossarli sotto i vestiti e girare soprattutto quando sono sola a casa, solo con quelli.

Prima che la situazione si sbloccasse il settembre scorso, stavo passando dei momenti molto duri, avevo segni di bipolarità’ Momenti quando stavo sola a casa e eccitata diventavo una ninfomane , desideravo essere usata, mi riempivo la figa di zucchine, ortaggi, e dedicandomi alla visioni di video molto spinti, iniziavo a masturbandomi mettendomi anche dei morsetti sui capezzoli e sul clito e in quei momenti volevo essere usata da molti uomini , parlavo sola , usando linguaggi da turpiloquio.
Volevo essere tratta da schiava, costretta a subire tutte le umiliazioni,cinghiate , sculacciate, pissing, gang bang’ Poi dopo, se capitava che venivo interrotta da una telefonata , una citofonata, mi ritrovavo sola con gli ortaggi conficcati e la depressione saliva alla massima potenza, mi sentivo patetica. Con mio marito lo facevamo, riuscivo ad avere degli orgasmi vaginali, a volte qualcuno buono, ma non ero appagata . cercai anche di chattare con degli uomini, volgarità e proposte ne trovai in quantità, ma la paura di una situazione al buio, mi bloccava..

L’estate stava finendo , non era stato un periodo positivo problemi familiari, nervosismo, mio marito mi porto alla casa al mare, ma non riposai. Avevo sempre ospiti , mio figlio mi porto la ragazza, feci per un mese la serva’ Ma non nel senso che speravo io ‘ Ma l’ultima settimana di soggiorno si prospetto subito stimolante. Si preparava un periodo che mi avrebbe portato a volta pagina radicale.

Era appena passate le 12,30, era quasi ora di pranzo, quel lunedì mattina ero già molto arrabbiata , annoiata, stanca. Non vedevo l’ora che la settimana appena iniziata volasse via e ritornassi alla mia vita monotona, ma cittadina.
Stanca di parenti, pranzi e cene da cucinare, mogli di amici , vipere e ipocrite. L’unica nota positiva era stata quella di passare del tempo con mio figlio. All’improvviso squillo il cellulare, era Roberto , mio marito che mi avvisava di preparare a pranzo per un ospite, senza dirmi di chi si trattasse..

Avevo solo un vestitino fiorato senza biancheria intima avevo appena finito di farmi la doccia’. Una forma lieve di eccitazione mi girava per il corpo, anche se la parola ospite in quel periodo mi faceva imbestialire , in quel momento li , anzi mi calmo, era come se percepissi qualcosa.

Mi sedetti su una sedia e alzandomi il vestitino, presi a sfiorami la fighina, a uscirmi una tetta e alzandomela ad altezza della bocca, presi a ciucciarmi un capezzolo..
Immaginai di trovarmi con un ragazzo di colore che era stato molto carino con me in spiaggia il giorno prima, ma più che il ragazzo mi ricordai del grande randello tra le gambe che coperto si capiva nella sua grande maestosità, nascosti dai pantaloni . Io ero distesa e mi sollevai appena per guardare i foulard che aveva nella sua sacca, mentre io tranquillamente cercavo , lui si ammirava i miei seni che dalla scollatura del costume si presentavano nella loro rotondità, mentre i capezzoli nascosti dal tessuto si presentavano al suo sguardo, perché turgidi ed eretti.
Lo volevo dentro di me, avevo voglia di provare a succhiare quel membro, proprio come una vera succhia cazzi, non avevo fin o a quel momento avuto un rapporto orale completo, ma ovviamente immaginavo di essere trombata, volevo sentirmi stantuffare, farmi innaffiare di caldo seme maschile.

Concentrata ed eccitata nella mia masturbazione, riuscì appena a venire, mentre ansimavo ancora, lasciandomi andare con la testa a ciondoloni , che Roberto apri la porta’..
‘Amore, ciao’ ..
Mi ricomposi appena in tempo, ma essendo solo con il vestitino non ebbi problemi, ma il mio viso doveva essere lo specchio della mia libidine, per chi sapeva guardare, ma l’ospite di mio marito,sapeva guardare, mi senti il suo sguardo virile e maschio addosso, come a spogliarmi’

‘Luisa , ti ricordi di Franco?’ Dopo un attimo di smarrimento mi ricordai , era il suo figlioccio, me lo ricordavo ragazzino. Invece ora era un giovane uomo di quasi trentanni.. Ovviamente lo salutai, e dandogli la mia mano destra con le dita ancora umide dei mie umori, lo baciai sulle guance. Lui con fare da uomo duro, ma cordiale, con un gesto impercettibile dopo avermi stretto la mano se la passo al naso, come ad annusare, ebbe una espressione del viso, appena accennata, maliziosa. soddisfatta’
‘Luisa, sei sempre bellissima..’
Ero contenta, eccitata, immediatamente ero rinata, gioiosa di avere , come ospite quell’esemplare di maschio giovane, che aveva odorato in modo discreto i mie umori di donna vogliosa.

Mentre presi un ritmo da iperattiva, preparai il pranzo , sistemai alcune cose ..Mentre svolgevo le faccende di casa ascoltavo e intervenivo nella discussione tra Roberto e Franco..
Loro non si vedevano da anni anche se si sentivano spesso, Franco lavora e studia all’estero ed era al mare con la fidanzata , ma aveva litigato, capi per motivi di gelosia, ascoltando di nascosto i due seppi, che Franco era stato scoperto a scopare dalla ragazza che lo aveva buttato fuori, lui stava andando da un amico, ma Roberto incontrandolo lo portò a casa. Ero eccitata, lo guardavo era un bel ragazzo, molto virile dallo sguardo, con il viso da maschio porco.

Roberto si dedico a Franco e momenti rimanevo isolata, anche se quando mi abbassavo per servirlo Franco tuffava lo sguardo nella mia scollatura, essendo senza reggiseno, gli riservavo un bello spettacolo. Ad un certo punto dopo pranzo andai nel bagno, mi cambiai misi un perizoma nero, e un vestitino più aderente. Mi fermai allo specchio e parlando tra me e me cercai di ragionare..’Luisa &egrave il figlioccio di tuo marito , che vuoi fare la troia con lui? Se si accorge di questo tuo atteggiamento Roberto? ‘

Mentre mi confrontavo allo specchio, la mia mano scivolo tra le gambe, spostai il perizoma, e iniziai a sgrillettarmi il clitoride..’Si, voglio il cazzo di Franco , tra le mie gambe, lo voglio tutto dentro di me..’ Mi guardai con lo sguardo libidinoso allo specchio, mi ricomposi , cercai di nascondere la mia libidine e mi presentai ai due uomini.

Roberto mi prego di far vedere a Franco dove era il bagno, lui mi segui e mi sentivo guardare, quando gli apri la porta, prima di entrare mi fisso da testa ai piedi, e mi sussurro’Sei una gran figa, Luisa’ Diventai rossa ,tornai da Roberto.

Il pomeriggio trascorse velocemente io e Franco flirtavamo tranquillamente, anche se il giovane maschio faceva l’indifferente, mi fissava spesso, soprattutto quando spazzando la casa mi abbassavo mettendo in mostra il mio culetto..Ma spesso i nostri sguardi si incrociavano. Roberto mio marito se lo porto al mare e mi comunicò che Franco sarebbe rimasto a dormire da noi. .
Dire che ero contenta era poco, ma ero consapevole che non mi potevo lasciarmi andare’.

Cmq loro andarono al mare, lasciandomi sola. Roberto ultimamente , mi trascurava troppo, mi usava come un elettrodomestico’ Il mio matrimonio stava venendo assorbito dalla quotidianità e dalla routine’

Ma io quel giorno ero molto eccitata, e mi andai a fare una doccia mi depilai tutta, mi passai cremine tonificanti.. Per la sera mi feci trovare con un tubino scuro, molto attillato, che mi modellava il corpo e metteva in evidenza il sedere e le tette., sotto indossai degli slippini neri con veletta trasparente davanti ed un reggiseno a balconcino’

Quando Franco mi vide ebbe un sussulto, si spreco in complimenti, mi spoglio con gli occhi, vidi il suo viso maschio prendere un espressione da maiale’. Nell’indifferenza di Roberto mi misi in mostra tutta la serata, mentre prendeavamo l’aperitivo feci in modo di allargare le gambe in modo che seduta lui poteva intravedere la mia fighettina depilata coronata da il ciuffetto di pelo ‘
Lui se ne accorse &egrave io da sgualdrinella impertinente accavallai subito le gambe , tenendo in viso un sorrisetto molto malizioso..

Parlammo molto con Francesco che si dimostrò un ospite , molto simpatico e buon interlocutore’ io e Roberto bevemmo parecchio, Franco bevve di meno’,.
Dopo cena mi andai a preparare per la notte,indossai una camicina da notte molto trasparente, l’unica che mi era rimasta, tolsi slip e reggiseno , mi guardai allo specchio si intravedeva tutto. Le aureole dei capezzoli presentavano i miei capezzoli eretti, il mio pube era in mostra’..

Usci dal bagno, Roberto e Franco erano sul terrazzino, dalla porta affacciai appena la testa per augurare la buona notte a Franco, ma Roberto mi coinvolse a bere un porto con loro, si può dire che ero nuda, , considerando che Roberto era ubriaco &egrave il terrazzino era poco illuminato mi sedetti anche io , Franco invece era sobrio, e non mi stacco , gli occhi di dosso, ero imbarazzata..

Roberto era molto brillo, erano anni che non lo vedevo cosi’ scherzava, mi faceva alzare in continuazione a prendere bicchieri , snack, tovaglioli, quando ritornavo spesso mi palpava il sedere. Mentre io mi alzavo in continuazione Roberto si guardava la sfilata di me in camicia di notte senza maniche e praticamente con il corpo in mostra’

Mentre Roberto ricevette una telefonata, Franco si dedico a parlare con me , scherzavamo ridevamo e mentre gli offri delle fettine di melone, persi l’equilibrio , lui molto pronto, sollevandosi dalla sedia, mi afferro per la vita e mi sorresse, ma con questo movimento mi appoggio il suo membro sul mio pube, senti un bastone duro e grosso premere contro il pube, mi eccitai tantissimo lo fissai intensamente, ero eccitatissima.

Mi ricomposi e andai in cucina, presi un foulard colorato e lo misi sulle spalle, sparecchiai e pulì il tavolo, dopo poco andammo tutti a dormire’ Dormire per modo di dire, Franco si sistemo nel soggiorno sul divano letto , io e Roberto andammo nella nostra stanza da letto.

Roberto era molto ubriaco, non chiuse la porta e la distanza tra il nostro letto e il divano di Franco era meno di dieci metri. Roberto preso da una inusuale passione non mi diede il tempo di sdraiarmi sul letto che mi abbraccio e inizio a baciarmi il collo, e baciarmi in bocca.

Roberto era molto eccitato il suo cazzo premeva sulla mia figa.., mi sollevò la camicia da notte e me la fece sfilare ero nuda davanti a lui, mi fece sedere sul letto. Rimasi sorpresa, perche dopo molto tempo mi porse il suo membro da succhiare. Mi entro la cappella in bocca’
‘Luisa amore, leccamelo bene’che dopo ti voglio scopare tutta’.

Obbedì al mio maritino, avvolsi la mia lingua su la già conosciuta cappella, e presi a lucidarla, mentre con la mano afferrai il tronco e dolcemente lo menai . Me lo usci dalla bocca, e presi a leccargli l’asta per poi dedicarmi alle palle, ero indemoniata, la situazione mi coinvolgeva, immaginavo che Franco se voleva poteva affacciarsi e gustarsi la scena, ero diventata esibizionista.

Mio marito aveva il membro duro come non mai, mi sollevo,e mi sbatte a forza su letto, prese il cuscino e me lo sistemo sotto i glutei, si tuffo tra le mie gambe spalancate che mostravano la figa umida e lubrificata, prese a leccarmela, lo afferrai per i capelli e spinsi la testa sul mio pube.
La sua lingua prese a slinguarmi il clitoride e le grande labbra, gemevo a voce bassa, e guardando verso la porta intravidi una sagoma era Franco’.

Mentre un marito ritrovato mi leccava , mi avvicinai il seno in bocca cosi presi a succhiarmi il capezzolo. Ero molto sconcia, il pensiero che Franco mi guardava mi eccitava al massimo’
Ero diversa, disinibita’. Ansimavo, ma era il momento di averlo dentro’. ‘Amore ti voglio’. Roberto mi accontento. Si alzo e mi conficco il pene dentro’.. Inizio a darmi dei colpi in sequenza, prima di assestamento, lenti ma profondi e intensi come spinta, poi sempre più forti.. Il cuscino sotto le mie chiappe faceva entrare il suo membro dentro tutto, dandomi delle forti sensazioni..

Sollevai le gambe e con i talloni a sfiorarli la schiena , davo, come una vogatrice, il ritmo.. Mi sentivo come la protagonista dei tanti video a cui ormai ero abituata a guardare’
Incurante dei rumori del letto, nemmeno delle nostre parti intime che sbattevano furiosamente, mi pompo con ardore, finche ‘. .mordicchiandomi l’orecchio ,mi sussurrò..
‘Vengo , tesoro, ti riempio tutta ahhhh’
Mordendomi le labbra per non urlare arrivai all’orgasmo anche io, godendomi quegli spruzzi di sborra dentro di me’ .
Roberto crollò sopra me e mentre respiravo profondamente per recuperare dall’orgasmo cosi forte, mio marito crollo ‘
Gli effetti dell’alcool e della intensa scopata furono un sonnifero tremendo’

Mi spostai e liberandomi del peso del mio uomo, soddisfatta e finalmente appagata, mi alzai e infilandomi la camicia da notte, scalza sgoiattolai verso la cucina, ma passando per il soggiorno dal divano letto senti la voce di Franco, che a tono basso mi chiamava
‘Luisaa’ . Io arrossi, mi sentivo lo sperma colarmi tra le gambe, mi avvicinai tenendole chiuse,’ ‘Luisa ho sete , mi potresti prendere un bicchiere , d’acqua, per piacere?’ .. Come una geisha gli risposi di si.

Notai nella penombra che era nudo a letto e teneva il mano un cazzo grande lungo e grosso.
Eccitata , ma imbarazzata e soprattutto brilla, gli portai l’acqua.
Io barcollavo, ondeggiavo, dunque mi sedette su un lembo del letto e gli porsi l’acqua..
Bevve con avidità, non mi diede il tempo di alzarmi che appoggio la mano con cui prima teneva ben stretto il membro, sul ginocchio , facendola scorrere velocemente ma leggermente tra le gambe , in direzione della figa.
‘Grazie , Luisa,’. Ti sei divertita con Roberto, stanotte?’ .. Cercai di fermagli la mano, appoggiando la mia sulla sua per fermarlo, ma con poco convinzione.
‘Franco , ma cosa fai? Scusa per prima, se siamo stati con Roberto, rumorosi, eravamo ubriachi, siamo anche tutti parecchio brilli , fammi andare a dormire &egrave meglio, si potrebbe svegliare Roberto’.

Ma lui incurante delle mie preoccupazioni , sollevandosi , si dedico a baciarmi dolcemente il collo per poi leccarmelo, mordicchiandomi appena il lobo dell’orecchio’
‘Luisa .. Lo conosco Roberto quando beve dopo non lo svegliano nemmeno le cannonate . E poi lo so che vuoi essere sfondata tutta da me::’ prese e leccarmi tutto l’orecchio, stavo per dargli un ceffone che mi bloccò la mano, con modo deciso ma dolce.
‘Dai,Luisa’ Non fare la perfettina, che lo so che ti piace, che sei una donna calda.. ::’ Mi parlava all’orecchio molto piano con la sua voce intensa, mi stuzzicava , abbassai le difese, mi arresi.
Colse l’occasione, mi abbasso le spalline , usci entrambi i seni, con le sue mani da maschio, si abbasso e inizio a ciucciarmeli, a palparmeli, a stuzzicarmi con le labbra i capezzoli. Si dedicava prima un seno e poi l’altro, mentre con l’altra mano violo la mia figa bagnata, infilo due dita dentro in modo facile, dato che ero molto lubrificata e piene del seme di Roberto, le sue dita mi frugavano internamente , mentre con il pollice mi stuzzicava il clitoride..
Cercavo di alzare l’ultima inutile resistenza’ ‘No, Francesco’ Ah, ah,ah’ Ti prego’ mmmm’

Ma mentre ormai il mio blando rifiuto era un’inutile retorica, la mia mano andò a impugnare quel meraviglioso membro. Lo afferrai con la mia presa , lo senti duro tra il palmo della mano, senti un eccitazione salirmi a dismisura, ‘
Franco arrivo a infilarmi la sua lingua in bocca alla ricerca della mia , sentivo le sue labbra toccare prepotentemente le mie, le nostre lingue si intrecciarono in un bacio passionale e erotico, lui a momenti lasciava la mia lingua per mordermi il labbro e tirarlo’.

Io ispezionavo il suo bastone con la mano, costatandone , l’altezza, la larghezza, con il palmo della mano accarezzavo la cappella, che era molto grossa, la mia mano di conseguenza andò a impugnare quel pene pulsante e presi a masturbarlo, ma lui raggiunto un punto di eccitazione molto alto , smise di baciarmi’. Mi diede un morso erotico a lobo allungandolo, ‘Prendimelo in bocca’ Troia’.
Ero allibita, mai nessuno mi aveva parlato cosi.
Questo modo di fare mi turbava ma mi caricava eroticamente, volevo essere trattata in questo modo.
Afferrò con la sua mano i miei capelli sciolti , li raccolse nella sua mano e premendo con la mia nuca , mi obbligo ad abbassarmi’
‘Spalanca la bocca e prendilo tutto in bocca fino alle palle’ Avevo la bocca aperta, mi entro per prima la cappella che mi riempi subito la bocca, le mie labbra accolsero quel cazzo ne percepivo la carnosità, la mia lingua la avvolse’
Ma non si limito a questo, spingeva sempre la mia nuca, in modo che entro anche il tronco, lui spingeva, dovetti allargare a dismisura la bocca e aspirare per evitare di soffocare. Ne lascio un pezzo di cazzo fuori,’ ‘Usa la lingua e pompa, pompinara’!!!’
Mi piaceva essere trattata come una volgare succhia cazzi, presi a pompare, ma lui voleva scoparmi la bocca, dunque oltre ai miei sforzi, mi dava il ritmo ordinando i movimenti del mio capo con la mano.. Pompai a forza, e con l’altra mano gli palpavo i coglioni, che si presentavano gonfi.
di spermatozoi.

Stavo effettuando una pompa con grande trasporto, mi sentivo bene, era quello che desideravo, con l’altra mano mi teneva il collo, mi costringeva a momenti a ingoiarlo tutto, avevo delle difficoltà, ma lui mi bloccava la testa e mi costringeva per alcuni interminabile secondi a rimanere ferma , lo avevo tutto dentro, avevo difficoltà a respirare , il mio naso era schiacciato sul suo corpo, un senso ”, poi mi liberava la bocca , mi faceva prendere aria , e afferrandomi per le orecchie mi obbligava a riprendere a pompare, ci fu un momento che presa di forte libidine , per quasi un minuto forzai nel pomparlo sentivo la nodosità del suo membro, e percepivo il sangue e lo sperma salire all’interno di quel cazzone .

Franco mi tiro per i capelli e mi fece uscire al volo dalla bocca ,il suo cazzo’
‘Fermati , insaziabile ciuccia cazzi., mi sta facendo esplodere le palle, vienimi sopra e cavalcami’ Cagna !!!’

Mi alzai, rimasi con un piede appoggiato per terra il corpo a superare il divano letto e l’altro piede appoggiato a terra dall’altra parte..Mi abbassai, lui prese il mano il membro e lo puntò sull’entrata della mia figa, la cappella scivolo facilmente. Avevo le gambe divaricate al massimo mi facevano male, ad un certo punto lascio la presa del membro e mi prese sotto le ascelle con le mani, mi abbasso un altro poco , in modo che oltre la cappella mi penetrasse anche una parte del tronco, il suo cazzo era lungo sicuramente almeno di 20 cm.
.’Dai cavalca , troia,’. ‘
Mi piaceva sentirmelo dentro ma lo volevo tutto, mi muovevo lentamente , mi stavo riscaldando , sentivo che quella nuova intrusione faceva colare lungo l’asta la sborra di Roberto.
‘Brava , muoviti lentamente, e al momento fermati, alla sola cappella ‘ Lascio la presa delle mie ascelle, mi sfilo e fece togliere la camicetta, e con i pollici e i medi andò ad afferrare i capezzoli. Li tirava, poi lasciava la presa di un capezzolo, e con la mano mi schiaffeggiava lievemente le guance..’Lo vuoi tutto dentro? ‘ . Stavo per rispondere, quando mi infilava quattro dita della mano in bocca,in modo che per dirli si dovevo abbassare il capo’.. Mentre gli ciucciavo le dita, avidamente, non ero più la mogliettina, che aveva solamente fantasie, ma una vera puttana’

‘Lo vuoi vero,? Rispondi’ Mi lascio libero la bocca e prese con tutte e due mani a schiaffeggiarmi i seni. Rispose la mia lussuria’Si lo voglio’.. Dammelo tutto dentro, sfondami la figa’..:’
A questo punto , mi afferro con modo brusco nuovamente sotto le ascelle , mi spinse in alto in modo che la cappella uscisse e poi la riappoggio. A questo punto, in un solo colpo mi spinse verso il basso forzandomi la figa e facendomelo entrate tutto, fino alla base dell’utero tanto era lungo e possente il membro, non mi trattenni più.
‘AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH, ‘ Emanai un urlo di piacere’..ma lui mi piazzo una mano sulla bocca .’Stupida vacca vuoi svegliare Roberto?”:.

Mi ero fatta prendere dalla lussuria più sfrenata, stavo impazzendo ,ero con le ginocchia appoggiate sul lettino e il cazzo tutto conficcato .
.’ Resta ferma, &egrave in silenzio’ Mi sentivo troia ,traditrice e stupida,il cuor emi batteva a mille.
‘.Ci fermammo il silenzio regnò, sentivamo russare Roberto.
‘Muoviti piano, fai intostare bene il cazzo,vacca!’
Obbedì.. mi accovacciai su di lui e con dei movimenti lenti e ritmati lo inizia a cavalcare, in modo lento ma continuo, risentii il cazzo ritornare duro come l’acciaio, lui nel frattempo..mi aveva afferrato le chiappe, come ad aprirle cosi entrava tutto ed in fondo’.
‘Aumenta di ritmo che ti voglio innaffiare tutta, scrofa!’ ..

Ormai non aveva rispetto per me e mi parlava in modo volgare, ma questo mi piaceva tanto, ero trattata come la peggiore delle troie..
Cavalcavo selvaggiamente, le mie chiappe sbattevano con le sue palle, ne generava un rumore’ che rimbombava nella stanza,’ Lui con un dito della mano forzo, il buco del culo, mi irrigidì un attimo’ …’Ma sei vergine di culo, puttana!”.
Realmente diciamo di si , anche se io con le mie dita a volte mi ero penetrata e una volta anche con una zucchina, ma mi facevo male dunque, non proseguivo’
‘Si , Nessuno mai me lo ho rotto’ Parlavo come una vacca..
Mi infilo due dita bocca’:
‘Insalivarle che te lo svergino”

Avevo poca saliva, ma li ciucciai bene,’.Mentre me lo fottevo lentamente , cavalcando, lui impudente , mi appoggio le due dita sul buco stretto, lo forzo, di botto me li entro, apri la bocca per il grande dolore , ma a questo punto lui mi inizio a dare dei colpi forte, la mia figa reagiva a gli stimoli. Mi scopava io lo cavalcavo e in più lui mi pistonava il culo con le dita’.
‘SI , sfondami , riempimi, sono la tua troia!’

Mi stava facendo orgasmare, usci le due dita dal culo e me li diede in bocca, leccale cosi senti il sapore del tuo culo ..Schifosa.’ Da lurida schifosa , li leccai e succhiai , mi piaceva il sapore del mio culo.. ‘Ora ferma che ti spacco la figa”

Mi riafferrò per le chiappe e prese a colpirmi con dei colpi tremendi, le mi tette ballavano il mio corpo fremeva io ero ferma era lui che con dei terribile colpi di schiena mi puniva con fiondate di cazzo. Ansimavamo piano ma con passione, tutti e due insieme .

Ero li usata nella mani di questo giovane uomo molto porco , passò del tempo continuava a darmi colpi forti ritmati era instancabile, gridavo dentro di me, mi mordicchiavo le labbra , finche godendo a bassa voce mi inizio a scaricarmi prima un getto caldo e potente che mi riempi tutta la figa poi altri fiotti di sperma ero arrivata ad un orgasmo multiplo, muovevo i fianchi lo feci scaricare tutto. .
Ci fermammo.. a prendere fiato ,’ quando sentimmo dei passi ‘
‘Stai ferma immobile’

Era Roberto che andava in bagno ‘. Mi gelo il sangue , ma la potenza dell’orgasmo appena raggiunto, non si placava. Roberto chiuse la porta del bagno.

. ‘Dai lurida baldracca, prima che stanotte succede una tragedia. Scivola via di qui prendi la tua camicina e vai senza far rumore a letto.,che non si &egrave ne accorto che non ci sei, tanto &egrave ubriaco.’
.
Mi alzai di colpo, un fiume , di sborra usci dalla figa, prontamente Franco mi piazzo una mano sotto la raccolse, e mentre e ero chinata a prendere il mio indumento, me spalmo con libidine la sborra sui seni e in viso e velocemente mi porse la mano da leccare, porco fino al’ultimo .
Come una gattina leccai quella mano avevo in bocca il sapore dello sperma..
‘Che gran puttana che sei ‘
Si congedo di me con questa esclamazione che mi feci diventare ancora eretti i capezzoli, mi rivesti ed arrivai a letto.
Ero sporca e sudicia, piena di sborra che fuoriusciva dalla figa, avevo la bocca impastata..

Mi misi dal mio lato dando le spalle a Roberto che dopo poco arrivò.
Era ancora nudo si appoggio strofinando il suo cazzo semi moscio sulle mie chiappe, ero imbarazzata, eccitata mi dovevo andare a sciacquare.

Avevo fatto il pieno di sborra come una puttana , la sborra di due uomini, io che fino a qualche ora avevo avuto solo mio marito. Quella giornata era stata un volta pagina per me, dopo qualche minuto a Roberto ridivento duro il cazzo, era in dormiveglia, ma con lo strusciarsi, si era eccitato, senti la sua mano che prese il suo membro e cercava di entrare nella figa , alzandomi la camicetta e allargandomi le chiappe, e mettendomi in una posizione tale che lo potevo agevolarlo nel penetrarmi ancora una volta, riuscì nell’intento.

Il suo cazzo trovo l’entrata, fu facilissimo, scivolo dentro , sempre dormendo mi diede qualche colpettino e io facendo finta di dormire, con le chiappe contribuì a farmi inchiappettare, ma dopo qualche momento prese sonno rimanendo immobile, avevo il cazzo di Roberto dentro nella mia figa che era piena del suo sperma e di quello di Franco , ed ero ancora eccitata abbassai il mio capo e la mia schiena verso il centro del letto, allargai con le mani le chiappe e iniziandomi a muovere con ritmo me lo scopavo, lui per un attimo si risveglio’ ‘MA non ti basta mai , stasera” Prosegui a dormire, io continuai piano ma con ritmo finche uno schizzetto si riverso ancora una volta ad innaffiare la mia figa fradicia di seme maschile, esausta e serenamente mi addormentai.

Quando mi svegliai quella mattina, ero ancora stordita dai fumi dell’alcool, spossata per la notte di sesso con Roberto e Franco e poi ancora una sveltina con Franco dormiente, ero stata riempita e farcita ben bene, appiccicati sul mio corpo e dentro di me portavo ancora i segni di umori, sperma, saliva. Roberto mi fece aprire gli occhi dandomi un bacetto sulla guancia , avvertendomi che stava partendo e non sarebbe tornato prima di due giorni. A quel punto dovevo preparare tutto per tornare in città. Mi fu spontaneo chiedergli con il cuore in gola dove era finito Franco.

Roberto tutto tenero &egrave innamorato mi manifesto con delle parole dolci e intense,la sua felicità per avere passato dei momenti di passione e intimità con me molto speciali, era stato felice della nottata di sesso appena trascorsa, mi comunico inoltre che Franco era partito e mi salutava’. Gli dissi che anche per me era stato molto bello, e che mi sarebbe mancato.,più rilassata ma assalita dei sensi di colpa, ancora insonnacchiata richiusi gli occhi.

Entrai in dormiveglia, ben presto tenni a bada la mia coscienza, lasciai libera la mia lussuria, ripensando e rivivendo nella mia mente le scene erotiche di qualche ora prima. Introdussi la mia mano nella figa ancora umida e impiastricciata , infilai due dita ,me la rovistai a puntino, per poi portarmi le dita in bocca , mentre li ripulivo e leccavo, con l’altra mano andai a masturbarmi con piacere.

Ero eccitata, non mi capacitavo cosi mi stesse capitando , nel corso del furioso toccamento, uno stimolo mi imperverso per il corpo dovevo andare in bagno a liberarmi la vescica, mi alzai e sempre scalza mi avviai, giunta davanti la porta di ingresso , il campanello suono, certa che si trattasse di Roberto apri la porta, dandogli le spalle e senza assicurarmi che era lui gli disse ‘Cosa ti sei dimenticato? Amore ‘ Mi scappa ”

Mi sedette sulla tazza , mi sfilai la camicina ,dopo avrei fatto una doccia.
Socchiusi gli occhi con un sospiro di sollievo diedi inizio al gesto liberatorio per eccellenza,.fui sollevata quando il primo getto usci dal mio forellino’.
Ma la voce di chi non ti aspetti, mi blocco.
‘Che bel spettacolo vederti pisciare, tutta nuda. Mmmmhhh!!!!’
Istintivamente mi misi le mani davanti le tette ..
‘Franco, ma cosa che ci fa qui? Non dovevi partire? ‘
Prendendo un tono severo lo ripresi per quel comportamento da maleducato.
‘ Ma ti sembra modo di invadere la mia privacy con queste maniere.!!
Esci fuori’!! Aspetta nel soggiorno. Noi dobbiamo parlare”!!’
Ero nervosa, incavolata, &egrave stavo impazzendo perche mi trattenevo , volevo fare una pisciata gigantesca ‘.

Impassibile ,l’uomo con impudenza, si sedette sul bid&egrave accanto , afferrandomi con dolcezza, ma deciso,per i capelli li tirò, facendo abbassare la mia nuca ,verso di se , vedevo come sfondo il soffitto della stanza.
‘Tranquillizzati, dolcezza!!!
Roberto &egrave partito , ci siamo sentiti per cell &egrave aveva fatto il check in, perciò rilassati.’

Alle sue parole tenni il broncio, non tolleravo che un ragazzo che quasi poteva venire figlio , anche se era un maschio, sessualmente eccezionale, non poteva trattarmi in quel modo.
Compresi da li a poco, che &egrave giovane, ma che &egrave un maschio dominante..
‘Mia bambolina prepotente’ Se vuoi farla , deve pisciare davanti a me..’

Lascio la presa , riportai la mia testolina in una posizione più adeguata, lui mi fissava con sguardo intenso e un sorriso beffardo
Lo fulminai con gli occhi. pieni di rabbia, ma dentro di me quel suo modo di essere prepotente, autoritario mi eccitava, era quello che cercavo finalmente in un uomo.
Ma non potevo mollare, ma il mio corpo voleva essere dominato.

Ammutolita scaricai l’urina. Sospirai , come liberata da un peso.
‘Brava, ora andrà meglio’ Tenevo le gambe larghe , lui allungo una mano e l’appoggio nell’interno coscia., mi anticipo arrivando alla mia figa gocciolante e raccogliendo le ultime gocce con tre dita, la sfiorò tutta ‘
Fu rapido nel gesto e cogliendomi di sorpresa, mi porto le dita bagnate in bocca, mentre con l’altra mano mi immobilizzò tirandomi ancora i capelli e portando la testa indietro.
‘Leccami e asciugami le dita!!! ‘

In coscienza volevo disobbedire, ma leccai le sue dita fatta dalla mia pipi.
Quel sapore intenso e dolciastro nello stesso tempo , mi causò indurimento dei capezzoli. Quante volte avevo immaginato nelle mie fantasie scene estreme.
.
Ma mi liberai di quella presa ai capelli, mi liberai la bocca dalle dita ormai asciutte, &egrave mettendomi in piedi in una ultima difesa della mia dignità , girandogli le spalle e guardando lo specchio sopra del lavabo per sciacquarmi la bocca e lavarmi le mani, in modo isterico gli gridai.
‘BASTA!!!! Per chi mi hai preso!!!!. Sono la moglie del tuo padrino , mi devi portare rispetto .
Esci fuori da questa stanza e da questa casa!! IMMEDIATAMENTE!!!. ‘

Il tono della mia voce era ancor più bisbetico, che quasi vicino al pianto trattenuto, ma feci un errore ,il mio corpo come parte autonoma dal mio cervello si inclino leggermente verso il lavabo, mi misi in una posizione, alquanto equivoca ed eloquente, con il culo sporgente, che favori una sua sculacciata al mio sedere , il rumore come una frustata ‘slash’ interruppe gli attimi di silenzio, presa alla sprovvista appoggiai le mani alla base di marmo del lavabo,ero curvata con il sedere ancora più in mostra.

Diede a lui la possibilità con quel gesto di prendere in mano la situazione.
Quella sculacciata, mi trasformo da donna ferita nella dignità a una femmina infoiata. Bastava la mossa giusta ,che ero pronta per essere fisicamente e psicologicamente presa in pugno.

Lui fu maestro in questo, mi si avvicino piazzandosi dietro le spalle, non si strusciò inizialmente, fece scorrere le sue braccia sotto le mie ascelle, per prima con le mani strizzarmi le tette, per poi con le dita appuntirmi i capezzoli tirandoli lentamente come ad allungarli.

‘Schifosa cagna!!!! Guardati allo specchio, come sei ridotta, prima di gridare!!!??
Alzai lo sguardo per specchiarmi, ebbi la consapevolezza che diceva la verità.
Sembravo una squallida prostituta.
‘Tutta nuda, lurida di sperma appiccicato e rattrappito su tutto il corpo. Ti senti una signora ?’
Io con lo sguardo stupito e schifata da me stessa , mi guardai ancora per un attimo allo specchio, costatai la verità’
Al mio prolungato silenzio, lascio di tormentarmi i capezzoli e afferrandomi per le braccia mi girò come una bambola e mi fece sedere sulla base del lavabo, mi allargò le gambe , mi mise tutta scosciata davanti a lui, fui costretta a mettere indietro le mani dietro appoggiate sul marmo, in questo modo avevo la figa al vento e le mammelle gonfie esibite.

‘ Rispondimi , puttana.!!!! ‘
Al mio umiliante silenzio, prosegui.
‘Non ti permettere di nominare il nome e l’onore del mio padrino.
Sei una disonorata, messa qui tutta scosciata in una posizione sconcia,che si addice alle puttane, non alle signore normali, madre di figli’ Vergognati e taci..!’

Si abbasso usci la lingua e mi diede una leccata alla fregna larga e lucida, dal basso verso l’alto arrivando fino all’clitoride, poi per sottolineare il suo dominio , sputò sulla figa, che penetro con tre dita, entrarono come del pane nel burro, rovisto e raccolse i miei nuovi succhi, frutti dell’eccitazione, e anche i residui della notte precedente.

Usci le sue dita sgocciolanti e me li conficcò in bocca.
Succhiai avidamente, ero ormai succube e conscia che non potevo più tornare indietro,cercavo a quel punto solo di godere volevo fortemente solo quello.

‘Vedi!!Non puoi parlare , perche non hai difesa. Cosa diresti a Roberto?.
Che se fosse qui ti vedrebbe esposta come un puttana senza ritegno che mi lecchi le dita fatte dalla sborra che ti sei fatta scaricare da me e da lui.!!!
Che hai le labbra ancora umide della tua pipì!!!’.
Sei una lurida e fetida puttana, cosi trasandata che non ti sei nemmeno degnata di ripulirti.
Sei una cagna schifosa ‘
Stai tranquilla che tra noi uomini ci capiremmo.
A me potrebbe anche togliere la parola, ,ma a te ti scaccerebbe via come una cagna . Ti ridurresti a battere per strada’!!!’
Le sue parole mi lasciarono in un mutismo estremo , ormai ero li a sua completa disposizione fisicamente e mentalmente .

Ormai infoiato come un toro , si sbottono la cinghia dei pantaloni’si abbasso la cerniera, il suo cazzo visto alla luce del giorno era più grosso e lungo di come me lo ricordavo’
‘Brava hai capito, che oggi sarai a mia disposizione. Sei la mia cagna”
Mi infilò senza nessun preavviso il cazzo dentro la figa, nel modo come lo si fa con le mignotte, del resto ero ormai diventata ciò..
‘Lo sai perche son ritornato? ‘ Lo guardai negli occhi con curiosità e rassegnazione al mio ruolo, colsi il suo sguardo perverso .
‘Solo spaccarti il culo sverginandolo e allargandolo a dovere e farti per un giorno intero tutte le porcherie possibili, domani parto. Ti ridurrò oggi una schiava del sesso’

Mi bagnai tutta la figa, lui si eccitò altrettanto, tolse il cazzo dalla passera e di colpo me lo entro tutto sorreggendosi con le mie cosce che afferro con forza.
Vidi il petto villoso che grondava di sudore, mi assestò dei colpi violentissimi, vedevo la sua muscolatura che era tesa, il mio corpo, vibrava sotto quei colpi , la mai figa accoglieva quel membro che prendeva a sfondarmi e grondava succhi e umori.

‘AHH..AHH.. SI…SI..SI.. Sfondami..Spaccamiiiii’ AH.AHH., mhhhhhhhhhh, fai di me ciò che vuoi’.Siiiiiiiiiiiii, cosiì mi fai morire..!!’

Alle mie parole aumento il ritmo , mi provocò un orgasmo mai avuto, non mi interessava più niente, ne di nessuno volevo godere, desideravo cazzo a ripetizione.

‘Dillo che sei la mia schiava, puttana? AH..Uhm..Quando sei zoccola’!!’
Allargavo a dismisura le gambe , il cazzo mi trapanava tutta, le palle sbattevano con le mie chiappe a ritmo di una danza ,,,.
‘AHAHAHHAAAAAAAAA’..Si sono la tua schiava, la tua cagnaa! Farò tutto ciò che vuoiiiiiiiiiiiii !!!’

Era ciò che voleva sentire , non fermandosi , ma tenendo il ritmo altissimo del pompaggio, apri la bocca e la avvicino alla mia spalancata figa, in quello istante mi getto uno sputo sulla lingua’.
‘Sei una lurida , schifosa baldracca, ingoia’abituati a bere il mio sperma..’
Dovevo essere schifata da quel infimo gesto, ma io invece mi leccai le labbra ,ingoiai , le socchiusi per un attimo, in modo che ne fuoriuscisse della saliva’
Dovevo essere volgare e sconcia, a gambe allargate appoggiata al lavabo con un toro che mi stava sfondando e del liquido che mi colava dalle labbra.

Io ero in orgasmo perenne, lui abbasso il ritmo della scopata, in quell’istante squillo un cellulare, era il suo . Rimanendo con il cazzo conficcato dentro me, prese il suo telefono dai pantaloni abbassati e rispose’

Rimasi paralizzata, quando senti che parlando con un amico senza nessun problema gli parlò di me..
‘ Che sto facendo? Non te lo immagini? Mi sto trombando quella porca della moglie del mio padrino. Dovresti sentire quanto &egrave maiala?’
Il suo interlocutore doveva essere interessato all’argomento.
‘Ora ti faccio sentire quanto &egrave puttana e urlatrice..non staccare’
Ero allibita, ma lui riprese a pomparmi di brutto.
Pur se incassavo con piacere quella serie ripetuta di colpi,che mi facevano sobbalzare le mie tette e gemendo come una cagnetta in calore, cercai ancora una volta, ma inutilmente di ribellarmi..

‘Ah.ah..ah.., Roberto,ah..ah..ah. ma che fai? NO!!! Ah,ah,ah,,, non puooiiiiiiiiiii!!’

Ma per ripristinare i ruoli, mi mollo un ceffone, non forte ma efficace.

‘Zitta stupida troia!’Con le labbra serrate e lo sguardo minaccioso, mi ammoni.
Non si fermo nel trombarmi mi assesto dei colpetti di media intensità, dati bene e ritmati , che mi portarono ad orgasmare e venire come una fontana e mi lasciai andare con degli gemiti di piacere che chi era dal’altro capo del telefono doveva tenere il cazzo durissimo.

‘AHHHHHHHHHHHHHHHHHHH’ !Sei ”Un’ ‘.bastardo ah ah.ah.ah..!’
Si fermò , tenendolo tutto dentro, con le mani pressava le mie cosce costringendomi ad divaricare la gambe ancor più, .
‘Hai sentito , quante &egrave porca, stasera ce la scopiamo insieme!’
Era pazzo, folle, pensai tra me e me , mi sputtanava anche con suo amico.
Io che fino al giorno prima non avevo mai tradito di fatto mio marito, ero sfondata e offerta ad altri’.
In poche ore diventai una puttana di quattro soldi.
Saluto l’amico., dandogli appuntamento per la sera.

. Sapevo che Franco non mi avrebbe dato chance, che come erano messe i gioghi mi restava solo di sottomettermi a lui, del resto io stessa avevo consentito ad arrivare a tale punto. Dovevo far concludere la situazione senza nessuna conseguenza nel rapporto con Roberto.

Ma il mio orgoglio non me lo permetteva, tentai un ultimo tentativo, mi ribellai cercando di svincolarmi, ma non avendo più il coraggio e la dignità di parlare’.
A quel punto in modo rabbioso, mi afferro a due mani il collo, credevo che mi volesse soffocare, invece, riprese a fottermi selvaggiamente, era una locomotiva , un martello pneumatico, un trapano elettrico, un instancabile bastardo.
Urlavo e venivo senza tregua , ero un lago tra le gambe,
‘Ti piace essere spaccata in questo modo, troia?
Voglio sentirti dire che ti farai scopare anche dal mio amico e da quanti altri vogliamo noi’. Dimmelo!! ?’
In preda a quei godimenti multipli, ansimando fino a quasi a farmi scoppiare il cuore, in quel momento firmai la mia sottomissione.
‘Si.!Mi farò rompere , da tutte e due, da altri’Io son la vostra puttana. AHHHHHHHHHHH! .::’

Vedendomi in quello stato di delirio sessuale, consapevole che ormai poteva farmi ciò che voleva, concluse di scoparmi senza , venire, pur che percepivo il suo cazzo pulsare, mi fece concludere l’orgasmo, rallento finche si fermo’..
‘Ora devo pisciare troia!’
Mi afferro per un braccio, lo guardavo con curiosità, ormai remissiva”
Mi fece sedere sul bid&egrave’.
‘Allarga le gambe e toccati, mentre piscio’..’

Ero allibita, ammiravo quel membro nodoso teso, con la punta lucida e la cappella bagnata dai liquidi, frutti dei miei orgasmi.
Mi afferrò la mano e la poso sotto le sue palle gonfie’
‘Massaggiami il cazzo!!! Che le ho in tensione, falle rilassare!!’
Le mie dita iniziarono un massaggio, a quei testicoli , ciò permise di far uscire dal suo pisello, meno nerbuto, dei getti di urina.
Vedermi in quella scena, dove mai al mondo poteva starci mio marito: un uomo che piscia, io seduto accanto che mi masturbo e gli massaggio le palle, che cagna che ero diventata.
Mi eccitava vedere quel liquido dal colore bianco con delle striature paglierine, che si depositava nel gabinetto e il rumore che faceva quando incontrava l’acqua di scarico.
Ero senza nessun dubbio una donna perduta e perversa.

Vidi cadere le ultime gocce di pioggia dorata, il suo membro era più floscio, ma sempre grande, gocciolava vistosamente’
‘Asciuga cagna!’
Aspettavo solo questo , mi abbassai e senza pensarci due volte avvolse con le labbra la cappella. La mia lingua si mise a leccare e assorbire quelle gocce.

Ma sentì le sue mani prendermi per la nuca spingere il membro dentro la bocca ..e scaricarmi un ultimo getto di piscio in gola.
‘Non avevo finito, scusa’
Rideva , ma mi aveva immobilizzato,il capo non potevo fare altro che ingoiare, mentre aumentavo a masturbarmi.
Bevevo quel liquido con il sapore quasi acro e godevo. Degluttai profondamente, e venni ancora una volta, ero inebetita dagli orgasmi’
‘Brava la mai cagna. Hai capito che ti conviene ubbidirmi. In questo modo godi tantissimo’..
TI prometto che manterrò il segreto con Roberto. Da domani potrai tornare ad essere la mogliettina di sempre;, forse un pò più sfondata..’
Presi respiro, mi sentivo spossata, senza forza, in calore, avevo ancora voglia, ma mi rendevo conto che ero caduta troppo in basso, lo guardai e con gli ultimi scampoli di orgoglio ferito.
‘Sei un bastardo e porco’
Lui rideva, mi afferro per i capelli mi fece mettere in ginocchio’
‘Ora ho voglia di scaricarmi i coglioni nella tua bocca che puzzerà come una latrina.’

Ero una latrina, una donna che beve il piscio lo &egrave, ma mi piaceva, si mi piaceva, amavo essere umiliata’IN ginocchio apri la bocca, mi inforno il suo cazzo che mi riempiva la bocca, mi afferro per i cappelli li strinse alla mia nuca., spinse il cazzo fino quasi alla gola, apri dismisura la bocca e aspiravo per accoglierlo tutto.
‘Ora ti scopo in bocca.
Bada bene di non sputare la sborra, ingoia il primo getto e anche il secondo poi riempiti tutta la bocca , che ti faccio fare un giochino, veramente perverso..’

Non capivo cosa volesse fare, ma non ebbi il tempo di pensare. Prese a fottermi la bocca , come se mi stesse facendo la figa, con dei colpi tremendi che mi scuotevano il cervello, mi saliva il sangue alla testa mi usava a suo piciamento,le sue palle sbattevano forte con il mento.
Gemeva , mi diceva che ero una grande succhia cazzi’.

Io muovevo la testa partecipando alla scopata, la mia mano torno ad tormentare la figa, sentivo il cazzo che stava per esplodere. Mi dava una serie impressionanti di colpi, poi lo infilava tutto fino alla radice, lo teneva fermo, io manifestavo difficoltà nel respirare allora lui lo usciva mi dava il tempo di recuperare e rientrava il membro per proseguire, a pomparmi.. Io avevo la bocca lubrificata il membro scivolava facilmente, la mia gola stava ormai abituandosi a quell’intrusione che durava da parecchi minuti, lui era sul punto di esplodere. Mi colpiva con dei colpi ripetuti, poi ad un certo punto quando ormai sentivo i nervi del suo cazzo pulsare, me lo fermo in gola. Non potevo respirare, lui accentuo la difficoltà otturandomi con le mani le narici.

Spingeva il suo membro ancora più in fondo alla mia gola, quando vide che il mio colore del viso diventava violaceo, usci il cazzo e come in trance mentre io raccoglievo aria per recuperare del quasi asfissiamento, mi grida.
‘Troia sputa sul mio cazzo!!! Ah..ah..ah!!”
Con la poca saliva rimasta sputai su quel cazzone dalla cappella rossa.
Usci la lingua iniziai a leccarlo con libidine, distribuendo per tutta la cappella e il tronco la saliva in modo equo, dopo di che me lo conficcai in bocca e presi a pomparlo.

Franco lascio i capelli, a mi teneva per il capo per darmi la cadenza del ritmo, si muoveva anche lui, continuando come prima a scoparmi la bocca, basto qualche minuto che gridando per il piacere mi scarico un getto potentissimo di sperma in bocca.

Mi fermo la testa e spingeva lui infierendomi dei colpi tremendi e tremando mi scarico un fiume di sborra.
Fui costretta a deglutire ed ingoiare una parte di sborra, e a fatica riuscivo a non farla uscire dalla bocca.
Franco ne scarico tanta di sborra nella mia bocca, che dei rivoli mi bagnarono le labbra, scendendo fino al mento.

Ricevere quella quantità inimmaginabile di seme per me fu come un orgasmo, si scarico completamente.
Franco libero dal cazzo la mia bocca, trabocco del seme che lui raccolse con le mani e me lo spalmo sulle aureole dei capezzoli, chiusi immediatamente la bocca .

‘ Non sputare ne ingoiare tieni in bocca, che ora ci divertiamo bella cagna.!!! ‘
Raccolse la mai camicetta me la fece indossare, non capivo cosa vuole fare, ci avvicinammo al lavabo, apri il rubinetto si bagno le mani e se le asciugo sulla camicetta all’altezza del tette, con l’effetto dell’acqua ero vestita ma nuda.
‘Guarda cagna come sei lurida con la bocca slargata e piena di sborra il corpo fasciato da questo camicetta che &egrave inesistente. Andiamo in cucina a fare colazione’

Mi osservai ancora una volta, non vidi più la Luisa che conoscevo, ma un oscena cagna, tutta bagnata , nuda con la bocca piena di seme maschile, la figa sfondata e pronta ad assecondare le perversioni di Franco, questo giovane uomo che piombato nella sua vita ,la stava stravolgendo.
In silenzio lo segui in cucina.
Ormai lui si muoveva come se fosse a casa sua , mi fece sedere a tavolo , mi disse di chiudere gli
occhi.
Curiosa e con una voglia perversa in crescendo ancora una volta acconsenti, mentre chiusi gli occhi, senti le sue mani che mi abbassavano le spalline e mi uscivano le tette, avevo i capezzoli con la sua sborra appiccicata , per un minuto circa rimasi in quello stato sospeso.

‘Apri gli occhi puttana , e preparati a fare colazione’
Mi trovai davanti lui che mi metteva davanti la bocca una fetta di pane carre, e sul tavolo un mio bicchiere e una bottiglia di vodka ghiacciata.
‘Luisa puoi scaricare il mio seme sul pane, cosi fai colazione, piccola mia!’

Era un bastardo perverso , queste scene li vedevo nei film, dove porci dopo essersi sfondati le baldracche di turno gli facevano mangiare la sborra .
Aprii l la bocca liberandomi del seme, ne avevo ricevuta tantissima che riempi quasi tutta la fetta, lui subito pronto con un coltello, la spalmo in modo eguale per tutta la fetta, mi porse da leccare il coltello.
Anche questo mi faceva fare, apri la bocca ritirai la lingua per non tagliarmi e succhiai la sborra rimanente su quella lama.
Mi verso un bicchiere di vodka ;’Bevi troiona che dopo inizi a fare colazione’.
‘Senza quasi volontà bevvi in un sorso , mi senti come un pugno nello stomaco, mi senti salire il fuoco alla testa , afferrai la fetta pronta per fare colazione’.

”.’

Apri la bocca, mi guardai allo specchio, posto di fronte al tavolo. Non mi riconoscevo più.
Vidi riflessa su quello specchio, una troia trasandata che con le tette di fuori &egrave uno straccetto addosso teneva in mano una fetta di pancarr&egrave, imburrato alla sborra..
Come mi ero ridotta.!?! Pensavo tra me e me.
Io che fino al giorno prima nella vita di tutti i giorni ero una moglie fedele, ora invece ero una lurida e fetida cagna, in mano a quell’uomo dominante, che in poche ore aveva intaccato tutte le mie sicurezza., portandomi in stato di sottomissione.

Anche se non posso addossare le colpe a Franco, la mia facile arrendevolezza fu dovuto alla libidine repressa degli ultimi anni, contribuì a questo trasformazione a questo voltare pagina le centinaia di video hard che avevo visto , in particolare quelli più estremi, non avevo giustificazioni, avevo bisogno solo di un pretesto per lasciarmi scivolare nei tunnel della perdizione.

Il darmi una giustificazione a questo mio comportamento mi aiuto a convicermi che ormai avevo intrapreso una via, che mi piaceva. Io amavo essere sottomessa . Dunque dovevo solo convivere con la Luisa moglie fedele e non fare alterare il mio equilibrio familiare.

Addentai il pancarr&egrave con le labbra mi assaporai la sborra, fu una sensazione strana, un sapore acre e dolce, senti una scossa di piacere per tutto il corpo, finito di masticare, ecco che Franco mi verso un altro bicchiere di vodka.
‘Continua a bere troia, che ora ti devo sverginare il culo!!!’.
Bevvi in un sorso, la vodka, la senti salire al cervello…
Presa dall’alcool, lo provocai.
‘Mi stai facendo ubriacare , mi vuoi fare ancora porcate?’

Presi a dare un secondo morso e un terzo, in breve tempo mi divorai la fetta .
‘Guardati bene!!! Sei , ancora, convita di essere una donna di famiglia? ‘
La risposta era nei fatti e nelle immagini che vedevo nello specchio, anche perche , in quell’ istante Franco strofinava sulle tette il suo cazzo a penzoloni.
Affermai a voce alta e con dignità di sottomessa la verità
‘Non vedo una signora, una donna rispettabile.
Vedo una cagna, io sono una cagna da usare!!!’

Rideva soddisfatto , e mi sbatteva la cappella scoppolata sulle labbra e sulle guance, per poi strofinarla per il viso.
‘Brava ‘.Stai assimilando la lezione. Solo una cagna si mangia la sborra a colazione , e si fa strofinare in viso l’odore della minchia sul viso , si tocca in presenza di un uomo che non &egrave il marito’

Mi stavo toccando, era vero, ubriaca, libidinosa, volevo di più.
‘Ne sono consapevole. Franco oggi sono la tua cagna.
.Voglio ancora cazzo, sei mi vuoi fare scopare dal tuo amico sono pronta.!! ‘

Ero ormai giù di testa., Franco mi porse il terzo bicchiere , dopo averlo bevuto, andai in sballo. La vodka mi faceva perdere ogni inibizioni. Continuavo a sgrillettarmi, come una forsennata, senza limiti volevo solo orgasmare. Lui mi osservò attentamente, vedendomi cosi fuori di testa, cambio tecnica, ma realmente prendeva possesso della mia mente.

‘Luisa, cagna puttana, mi sembra che stai superando il limite’
Mi mise a altezza delle labbra il suo cazzo ancora a penzoloni, presi a uscire la lingua e a leccarlo per poi dedicarmi alle palle.
‘Come ti troverà Roberto? Oggi non so se ti sfonderò ancora e ti faro spaccare dal mio amico!!??’
Lo guardai stranizata.
Prima mi aveva ridotto cosi ed ora si tirava indietro?
‘Non mi guardare cosi , vacca!!’
Sembrava che leggesse il mio pensiero.

Mi tiro un ceffone in viso, facendomi diventare le guance rosse, ma facendomi bagnare ancora , persi la presa di bocca del cazzo..
‘Ieri quando ti ho visto mi hai provocato per tutto la serata. Pensavo oggi di scoparti, e tutto finiva lì, al limite valutavo se portarti dal mio amico.
Ma tu ti sei dimostrata più cagna di quando io prevedevo.
Hai bevuto senza battere ciglio il mio piscio, hai mangiato la mia sborra.
Tu sicuramente hai qualche segreto che,non so ‘..
Dimmi come che sei cosi orientata alla dominazione?’
Lo guardai con la lussuria in corpo.
‘Io guardo sempre video estremi sul pc e chatto con porci, ma &egrave la prima volta che le mie fantasie, si avverano.’
Con tono supplichevole.
‘ Ti prego trattami da cagna, usami fammi sfondare’.’
Mi afferro per i capelli , mi fece girare il viso, verso di lui.
‘Ho capito , troia.. Mi sembra che dovrò avvisare il mio padrino’
Mi sputo in faccia, in senso di spregio’
Ma ero troppo ubriaca e eccitata, mi spalmai la saliva come fosse , sborra’
Aveva preso il sopravvento su di me la Luisa che orgasmava nel vedere i video estremi..
‘Ti prego farò ciò che vuoi ti ubbidirò, ma non glielo dire niente! Lo vuoi vedere che giochini perversi faccio quando visiono i filmini”

Ero nelle sue mani , manipolata anche psicologicamente.
‘Voglio vedere, a che livello di perversioni arrivi . Dopo decido se resta un segreto tra di noi, o ti sputtanò con il mio padrino. MA mi devi ubbidire completamente’.
Prima di tutto da ora in poi , mi chiami padrone’
Ormai era chiaro mi aveva sottomesso’
‘Ve bene. Padrone’Se andiamo in camera da letto , glielo faccio vedere’

Mi alzai, e stavo per andare verso la stanza, ma con una sculacciata tremenda mi fece ricadere sul tavolo.
‘Puttana, nuda devi girare, come una cagna.. Sfilati , quello straccio lurido e schifoso che hai addosso!!!’
Mi tolsi la camicia e sgoiattolai in stanza da letto.
Aprì un cassetto’
‘Che stai facendo.? ‘

In silenzio presi tre mollette usate normalmente per appendere i panni, di colore argento e di grandezza piccola, lui vedendoli, si limito a guardare’.
Allargai le gambe, mi bagnai due dita con la mia saliva, per inumidire il clito, mentre mi applicai il morsetto, lo guardavo negli occhi passandomi la lingua sulle labbra.

‘Brava, schiavetta. Continua cosi, vediamo a che livello sei.!’
Mi guardava estasiato, eccitato, con lo sguardo di fuoco.
Sentivo un pizzico forte sul clitoride, mi bruciava, ma mi eccitava molto questa pratica.
Prosegui con lo show’
Mi sollevai il seno sinistro e portandomi più vicino alla bocca, sputai sul capezzolo, per poi con la lingua, leccarlo in modo che si bagnasse tutto. Poi fu la volta del destro. Uno alla volta me li applicai ai capezzoli. Me li sentivo tirare, ma il mio corpo esplodeva di piacere’

Afferro il telefonino &egrave mi scatto una foto, e traffico per mandare un msm..
‘No !!!:Foto , no ..!! Ti prego!!’

Mi fulminò con lo sguardo, era giovane, ma conosceva il mondo della sottomissione molto bene, nella realtà, mentre io ero solo abituata ai video , in quel momento tramutavo le fantasie perverse in vita vissuta
‘Troia, schifosa! Mi hai rotto i coglioni. Se continui cosi , la mando a Roberto questa foto!’
Il terrore si stampo sul mio sguardo:’
‘Stai tranquilla schifosa, che non sei riconoscibile, ti ho inquadrato fino alla bocca. Lo ho mandata al mio amico. In questo modo si regola, a che livello sei di sottomissione, come organizzare la serata. Sempre se mi decido di portarti.
Ma te la sei cercata tu’.
Il mio amico &egrave molto , ma molto più predisposto di me, per sottomettere cagne. .
L’ultima che ha avuto, gli ha fatto anche provare il brivido del marciapiede..’

Ero in uno stato di paura, ma di eccitazione’.
Ammutolita, ma con la figa che grondava umori’.
‘Povero Roberto che cagna che ha per moglie, e quel povero figlio tuo che madre che ha? Una sporca baldracca.”
Mettiti a quadro zambe sul letto troia’.Che ti devo punire bene’.

Confusa e turbata dalle sue parole, aveva parlato di mio, figlio. Che vergogna, andai in confusione, ma sempre eccitatissima ero..
‘Cosa vuoi fare?’
Ormai non mi stupivo di niente del resto, anche io stavo facendo la mia parte, provocandolo.
Ero tutta nuda con dei morsetti applicati ai capezzoli, e un altro al clitoride, che cosa pretendevo se non obbedire.
‘Cagna!!!Sali sul lettone. Taci!!!’

Mi posizionai come mi aveva ordinato.
‘Mi carico una sculacciata che mi fece abbassare la testa sulle lenzuola proprio dove c’era una macchia molto grande.
Si avvicino e sputo sulla macchia sul lenzuolo più volte, ravvivando lo sperma che era attaccato al tessuto.
‘Lurida, schifosa, hai visto che tutta la sborra che avevi in figa &egrave scivolata sulle lenzuola. Ora lecca’ Mi afferrò per i capelli usci la lingua e presi a leccare le tracce della sborra.
La mai testa era pressata verso il materasso mentre, il mio culo era in bella mostra, senti un rumore dietro di me , capi che si stava togliendo la cinghia’.

‘Brava la mia cagna! Basta non leccare, alza la testa , ma tieni lo sguardo giu.
Fai schifo!!!
Hai le lenzuola sporche , la casa un manicomio, sei in preda alla libidine,come farai a preparare tutto per domani sera o dopo domani quando rientrerà Roberto?’
Veramente me lo chiedevo anche io, inoltre ero anche ubriaca’
‘Sciac’ Mi diede sulle natiche un colpo di cinghia dalla parte , per fortuna,dalla fibbia di pelle.
‘Mhmmmmm!!! ‘
Rimase ammutolito.
‘Sciac.. Sciac’
Avevo il culo che mi bruciava, i capezzoli turgidi e il clito eretto entrambi tirati verso giù dai morsetti , brividi di piacere mi arrivarono dritti al cervello.
‘SIIIIIIIIIII, dai ‘Frustami.’
Altre due frustate mi colpirono le chiappe, questa volta traballai, mi sentivo la pelle bruciare
‘Cazzo! Godi anche con le frustate.!
Ma sei realmente una puttana da mandare in strada. Non sei una moglie’.Sei una schiava’
Questo mi fece impazzire dalla voglia ero li a pecora frustata, volevo toccarmi.
‘Ti prego fottimi, ti scongiuro’
Mi afferrò per un braccio mi getto sul pavimento..
‘Mi devi ubbidire, vediamo fin dove arrivi, cagna?A pecora dai’
Oramai da cagna, in delirio mi posizionai nuovamente a pecorina’

Uso la cintura come collare , infilando la fibbia , nella cinghia’.
Tiro il guinzaglio fui costretta a seguirlo.
‘Sei una cagna , questa &egrave la tua vera natura.’
Franco camminava per la stanza con me a guinzaglio, avevo le ginocchia dolorante ,ma ero realmente una cagna, ,mi eccitava la situazione di umiliazione a cui ero sottoposta, nuda sporca, con i morsetti nei punti sporgente del mio corpo ero stata frustrata , ondeggiavo per la casa, di improvviso si fermò.
Cambio atteggiamento, da tonfo di avere una schiavetta al guinzaglio a crudele di farmi soffrire psicologicamente.

‘Ora chiamo a Roberto e glielo dico come sei diventata! Racconto tutto!!’
Paralizzata mi accuccia verso i suoi piedi.
‘Ti prego no, non lo fare!!!’
Umiliata, prostrata., nelle mani di quell’uomo spietato, ma erotico.
‘Brava, implora!!!
Leccami i piedi cagna, in questo modo la tua trasformazione &egrave completa .’
Alzo il piede destro nudo e io aprii la bocca.
Me lo porse da leccare, con la lingua insalivai e ciucciai il pollice
‘Perdonata cagna, stavolta te la sei cavata.
MI forzo il piede in bocca. Grata di avermi risparmiata, spalancai la bocca entrarono le dita..
Usci dalla mia bocca il suo piede. Mi liberò il collo dalla cintura.
Prese a ridarmi ordini, obbedire a lui e alla sua depravazione quella sera per me diventò molto facile.
‘Inginocchiati e fammi diventare il cazzo duro , mena e lecca’

Sempre più giù, sempre più umiliata’
Avevo i capezzoli che mi facevano male, il clitoride mi bruciava.
Ma lui oramai leggeva il mio corpo, meglio di me.
Tiro i morsetti dai capezzoli e poi dal clito, mi senti sollevata, li gettò a terra.
Prese in mano il suo cazzo rinvigorito, schiaffeggio le mie guance.
Cercavo di leccarlo e lui non me lo facevo agguantare .
Mi afferrò per i capelli e inforno l’ uccello in bocca, prese a chiavarmela.

Ero abituata al suo membro, mentre passiva subivo i suoi colpi facevo scorrere la lingua sotto il bastone.
‘Sputa troia perché ti sto per inculare, se non vuoi che ti faccio sanguinare, bagnalo, non userò creme!!’

Sputai su quel cazzo per ben tre volte, me lo infilai in bocca, lui lo spinse dentro fino alla base.
Si fermava e mi chiuse nuovamente le narici.
‘Signora’. Sei diventata una puttana da casino: Schifosa!!’
Queste parole, mi scatenarono resistivo, a non respirare, il cazzo in bocca ormai era duro come il ferro. Mi liberole narici usci il cazzo, respiravo affannosamente’.
‘Spaccami il culo!!!’

Lo provocai, lui mi prese per i capelli e ritornando in posizione a quattro zampe, mi venne dietro.
Mi diede un cinque sculacciate, senti molto i colpi’
Ahi..ahi’. Gridai’
‘Griderai quando ti rompo questo culo vergine.
Punto il cazzo sulla figa, mi penetro, mi scopo con dei colpi , in modo che mi lubrificassi bene’.
‘SI’ah.ah’..Padrone’..:’

Ero la sua schiava e questo mi bastava.
Lo usci dalla figa umida’Non entro dita nel culo, appoggio appena la cappella, il buco era stretto, si abbasso’.
‘Toccati baldracca’.!’
Misi una mano sulla figa l’altra mi sorreggevo, abbassai la testa verso il pavimento, ma lui posiziono, il suo piede all’altezza della bocca, mi fu spontaneo infilarmi il pollice e succhiare.
Mi apri con le mani le chiappe, sputo dentro la rosettina.
SI alzo, punto il cazzo e entro appena la punta.
Sentivo un dolorino-
‘Te lo sfondoOOOO!
Con un colpo intenso e forzando parecchio entro, quasi a lacerarmi le pareti anali, anche se la saliva contrbui a rendere la sodomizzazione più tenue
‘Ahiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii’ Un grido di dolore riccheggio per la stanza, e rimbombò nel mio cervello.
MI stava sverginando il culo, il dolore fui pazzesco, ripresi in bocca il pollice, e mugolavo come una cagnetta bastonata.
Sentivo l’ano avere difficoltà a dilatarsi, l’intrusione di quel cannolo di carne era imponente.
Anche lui aveva difficolta a pomparmi, il culo era strettissimo.
‘Me lo stai stritolando”

Prese la cinghia che era a lato, mentre si muoveva con dei colpi in aumento, prese con la cintura piegata in due a colpirmi ripetutamente la schiena, con colpi efficaci.
Quelle scudasciate mi fecero venire, mi usci il cazzo del culo lasciandomelo un po’ largo e me lo pianto nella passera.

Continuo a colpirmi la schiena’.e a scoparmi in figa.
Venni nuovamente’
‘SIIIIIIIII. Scopami , rompimi il culo, frustami..mi fai impazzire.
Voglio essere la tua cagna a vita’
Usci il cazzo dalla figa gocciolante e lo pianto nel culo con un colpi di rene forte entro bene.
MI inculo con dei colpi tremedi, lo riuscì, per rientrarlo’
Mi stava fottendo il culo in un modo meraviglioso’
Mi dava una serie di centinaia di colpi, mi faceva traballare le tette, lo usciva quasi tutto per poi rientrarlo mi stava dilatando il buco.
Riprendeva a caricarmi di brutto, poi si fermava e entrava e usciva, facendo entrare dell’aria’
‘Sei una rotta in culo adesso. E lo riempio di sborra. Puttana’!!’
Mi fece letteralmente abbassare la testa sul pavimento, mi afferrò le tette strizzandole in modo maldestro. Prese a incularmi a sangue, si fermo solo quando mi inondo di seme il culo.
Sentivo i fiotti di sperme inondarmi l’intestino..
Anche se non mi toccavo godevo..
Mi piaceva essere inculata.
Anche se aveva finito di svuotarsi le palle dentro il mio culo rotto, lo tenne dentro. Lo sentivo meno duro..

Senza fiatare mi fece alzare sempre lasciando il cazzo dentro.
‘Andiamo in bagno che completiamo la tua sottimissione’..
Non mi chiedevo cosa voleva fare , mi aveva fatto e fatto fare quasi tutto, umiliata in mille modi.
Arrivati in bagno entriamo nella vasca, mi fa abbassare ..

Inizio a pisciare dentro il culo’
‘AhH.che sollievo , cagna il tuo culo spaccato &egrave un meraviglioso cesso.’

Sentivo l’urina colarmi per le gambe’.
Mi piacev aero umiliata usata da water, di me non rimaneva nessun barlume di orgoglio.
Nemmeno quando , si fermo nell’urinarmi nel culo , e uscendo il cazzo gocciolante , facendomi inginocchiare continuo a liberarsi la veshica nella mia bocca.
Ne faceva tanta, ero a bocca aperta e lui a poco distanza, gli zampilli raggiungevano la mia bocca .
Lui poi si dedico a pisciarmi in faccia , sulle tette.
Sentire quel liquido caldo sul corpo, gocciolare dal culo mi fece andare in estasi..

Finendo si aciugo sulle tette.
‘Che cagna meravigliosa che sei..’
Ero una lurida, lui si lavo si profumo e mi diede appuntamento per le 20 in punto davanti la casa del suo amico. Mi diede l’indirizzo, era poco distante. Rimasi sola dopo poco. Tutta rotta , sfondata sporca dentro e fuori. Mi rimisi la camicetta e diedi una pulita alla casa, verso lel 3 del pomeriggio finalmente mi andai a lavare , a pulirmi. Feci una doccia , ma avevo voglia di cazzo.

Finalmente ero pulita, profumata’.Mi guardavo allo specchio del bagno, mi piacevo..
Ma avevo voglia ancora , di cazzo. Mi sentivo spossata , i fumi dell’alcool si erano già attenuati..
Il mio culo sverginato, mi faceva male, la figa invece grondava sempre umori.
Giravo per casa nuda e rivivevo i momenti più piccanti della giornata.
Franco era andato via, volevo essere ancora sottomessa, umiliata, usata’..
Mi sedetti e mi misi a bere altri due bicchiere di vodka, mangiai delle pesche.
Volevo qualche condimento speciale, tagliata in due la pesca, la infilai nella mia figa., per poi mangiarla pregna dei miei succhi..
Ubriaca nuovamente , indossai un costumino che non usavo mai, molto striminzito con i laccettini. Guardandomi allo specchio vedevo che il pezzo di sopra metteva in risalto le tette.

Ero pronta per andare a mare, misi pure degli short.
Infilai degli infradito, usci di casa con la mia smart mi recai lungo la strada che recava a mare, non scesi al lido ma andai verso la pineta marittima, una zona già più isolata.
Imboccai la strada sterrata in pineta, quella zona non la bazzicavo mai, amici di mio marito dicevano che era frequentata da gente equivoca, esibizionisti, guardoni’.

Una zona dove gli aficinados ne combinavano di tutti i colori.
A ripensare a quelle parole, degli amici di mio marito, mi eccitai , moltissimo, mi inoltrai nella pineta e mi fermai in una zona isolata, scesi dalla vettura, in lontananza vidi un vecchio che si menava il cazzo, mentre guardava in direzione di una vettura ferma vicino a lui , penso che c’era una coppia che scopava. Al rumore dello sportello, il vecchio maniaco si giro verso di me, vedendomi , strabuzzo gli occhi’ Io guardandogli il cazzo in mano , fece finta di ignorarlo e prosegui verso la spiaggia,’

Sculettavo perché la strada era piena di sassolini,arrivai in spiaggia non c’era nessuno’.
Il cielo era nuvoloso, mi tolsi il pezzo di sopra, e mi sdraiai, allargai leggermente le gambe ,sentivo la figa bagnata, mi alzai e entrai in acqua’. Ero sola in quella spiaggia, nuotando e guardando verso riva, vidi in diversi angoli della pineta degli uomini anziani, mi stavano osservando’
Mi slacciai il pezzo di sotto, mi godevo l’acqua che mi accarezzava la fighina’.

Decisi di fare un pò di show, per gli spettatori nascosti in pineta.
Oltre ai guardoni non cera nessun altro . Usci come mamma mi ha fatto, mi asciugai, senza guardare verso la pineta, massaggiandomi le mammelle e i glutei, mi rimisi il pezzo di sotto, conficcando tra le labbra il bordo del costume, lasciando una parte di fica scoperta, mi sdraiai a farmi baciare il corpo dagli ultimi raggi del sole estivi, sentivo passi sulla battigia, ma non mi alzai, e non feci nessuno movimento, tranne quello di allargare le gambe.

Ero osservata, ma nessuno si avvicino ne mi abbordò..
Quando fui tutta asciutta, mi sistemai, e solo con il costume di sotto mi avvicinai alla macchina apparentemente non c’era anima viva, ma mi sentivo osservata.
Ero diventata anche esibizionista, vagare per la pineta in topless-
.
Apriì lo sportello , della mia smart.
Da vera cagna, mi girai in direzione della pineta mi accovacciai, spostai il costume, liberai la mia vescica, sparando dei getti di urina a bagnare la strada sterrata , un liquido bianchissimo di colore, grazie alla vodka. Ero eccitatissima, mentre uscivano dal forellino gli ultimi zampilli , mi bagnai una mano, me la misi in bocca, me la leccai.
Ero una schifosa, ma il pensiero che mi stavano guardando &egrave possibilmente si stavano segando, questo mi faceva perdere ogni inibizione, , mi succhiai un capezzolo del seno sinistro.
Che vaccona che ero diventata, . Volevo essere usata, bagnata, scopata’
Mi misi la mano nella figa socchiusi gli occhi e presi a toccarmi stavo rischiando grosso’
Senti dei passi, apri gli occhi e a qualche metro da me, mentre mi sollevai e mi sedette alla base del sedile d’avanti con i piedi piantati sul terreno e le gambe larghe , vidi un vecchio grasso basso con un membro , non lungo, ma grosso , che si toccava in modo volgare e rozzo,’continuai a toccarmi, guardando in direzione del membro, lui si avvicinò , e senza dirmi niente, si presa la confidenza di mettermi una mano sulle cosce. ‘.

‘Che bella troia che sei, ora te la infilo!!’ Lo provocai mi misi un dito in bocca, il tono della sua voce era volgare e di un uomo molto poco educato, si avvicino, e si sistemo tra le mie gambe, che dovetti allargare, ulteriormente, e mi porse il cazzo in bocca’
‘Succhia, Troia!!!’
Non era pulitissimo, con la lingua lo assaggiai
Ma lui confermandomi la sua grande educazione, mi prese per la nuca con la sua mano molto callosa, e mi costrinse a prenderlo in bocca.
‘Troia !!! Ti ho detto di succhiarlo!!! ‘
Mi trovai quel cazzo tutto in bocca, stringendolo con le labbra, diedi inizio a un pompino.
‘AH..AH.ah.!!!Che bocchinara. Succhialo tutto, fino alle palle’!!!’
Rivolgendosi ad un suo compare di avvistamento..
‘Non temere, entra in macchina e divertiti anche tu.
Questa cagna, mi assomiglia la tipa dell’anno scorso.
Ricordi?’
L’uomo accomodandosi in macchina senza nessun permesso, si mise in ginocchio sul sedile del passeggero, mi tocco la schiena, per poi afferrarmi le tette, strizzandole in maniera forte.
‘Ricordo, parli di quella lurida, legata dal suo uomo ad un albero per due ore all’albero vicino la casetta.?’
Sentendo quelle parole immaginai che si trattasse della schiavetta di cui mi parlava Franco.
Mi entrai parte delle palle dell’uomo , fino a rimanere con il naso attaccato alla sua pancia, fino a perdere il respiro, per poi riiniziare a pompare, mentre il suo amico che aspettava la replica, non perdeva tempo a lasciare le mie tette e mettere entrambi le mani a frugarmi la figa’
Il vecchio porco a cui stavo regalando uno splendido pompino, prosegui nei ricordi.
‘Ti ricordi bene, la lurida aveva scritto con un rossetto sulla pancia, pisciatoio e sborrratoio,. Quel giorno la usammo noi e almeno una cinquantina di uomini, la sua bocca accolse sborra e piscia fino a causarli nausea, era piena in tutto il copro, il suo padrone dopo che era ridotta come un cesso, se la porto via.’ Rivolgendosi a me, mi ordino di fermarmi.
‘ Basta troia che cosi mi prosciughi le palle”
Sentivo colare la figa, stavo impazzendo sentendo quel racconto, l’uomo mi tolse il cazzo dalla bocca, mi fece sdraia re tra i due sedile con la testa che usciva dall’altra parte della macchina ed era a penzoloni, l’altro porco l’uomo che nel frattempo si era spostato , non perse tempo mi sali sopra il viso e mi porse il cazzo in bocca e le palle mi sbattevano sul naso. Il suo cazzo era normale di dimensione e di grandezza media. Lo ingoiai tutto, prese a pomparmi.
‘Dai troia che ti uso come mio sborratoio. Vaccaa!!’
Mi afferrò le tette e prese a strizzarle, per poi schiaffeggiarle
L’altro a cui prima stavo tirando un pompino’ invece mi allarga le gambe , anzi mette la destra, appoggiato sul finestrino con il piedino che usciva fuori, mi cadde l’infradito., l’altra gamba fu sistemata a toccare il tetto della macchina ero scosciata, l’uom mi slaccio il pezzo di sotto.
. ‘Ti sfondo e ti sborro la figa, troia!
Sono sicura che una troia come te prenderà qualche schifezza di anticoncezionale’.
Il suo cazzo in tiro, penetrò la mia passera bagnata come una vacca.
Non avevo mai avuto due cazzi dentro nei mie buchi
.Mi stavano pompando come una schifosa..
Non potevo parlare ansimavo con quel bastone tra le labbra , che mi entrava tutto sfiorando la gola, con i colpi che i due uomini mi infliggevano in figa e in bocca, presi a venire.
L’uomo che mi scopava la bocca, mi lascio le mie tette e si dedico ad allargarmi la bocca, in questo modo si dava la spinta per infilarmelo tutto, anche lui era rozzo e volgare, un uomo più magro ma anziano.
‘Vengo troia ti faccio soffocare!!’
Arrivo tanta sborra, non potevo inghiottire in quel modo sarei soffocata, mentre l’altro porco innaffiava la mia figa di sperma .

Non capivo da chi venivano le sconcerie che sentivo a me dedicate , perché ero in orgasmo, ero un organo sessuale sessuale, per me fu fantastico sentire ‘Troia, ti riempio ‘
‘ Vacca’,
‘Puttana’
‘Sborratoio da casino’
Avevo difficolta a respirare.
Il porco che stava sborrando mi pompava la bocca in continuazione, causandone la fuoriuscita, visto la posizione, mi scendeva dentro il naso sugli occhi ,quando mi alzava la nuca anche sul mento.

L’uomo che mi aveva riempito la bocca si alzo’
Si rivolse all’altro uomo.
‘Guardala ha il viso fatto di sborra, fa schifo’
Avvicina il suo viso e mi sputa in bocca, in quel momento con i muscoli interni della vagina, strinsi il cazzo che aveva fin to di scaricarsi dentro la figa, ne ottenni una altra spruzzatina.
. ‘Che vacca mi stai spremendo i coglioni, mi afferro per il collo e lo tenne tutto dentro, continuo a scaricare sborra. Non ebbe il tempo di accasciarsi su di me , che fu azlato da un altro cpmpare.
‘Bastardi vi state sfondando questa zozza, e non mi chiamate?’
Sentivo le risate degli altri due, ero stordita, ancora che godevo di quella situazione perversa, alzai il capo e vidi tra le mie cosce stavolta un grosso cazzo, il padrone era un uomo più giovane muscoloso, c on il viso da porco.
Mi infilo il cazzo in figa, mi alzo le gambe portandole all ‘altezza delle mie spalle.
‘Schifosa, ora ti faccio veder e come ti scopa un vero uomo!’
Mi diede dei colpi fortissimi, la mia figa era scivolosa, il suo membro entrava tutto , ma scivolava e usciva’. Godevo di quel trattamento ero in una posizione scomoda, volgare.
Fottuta a ripetizione mi sentivo una vacca, il suo cazzo usci ancora una volta a causa della troppa sborra , dalla figa. Puntò il cazzo per rompermi il culo, entro tutto, sena nessun problema, prese a incularmi come fosse un animale, il mio culo si dilatava a dismisura sotto a quei colpi, finche godendo mii sborro dentro”..

‘Sei una troia sfondata ” Mi afferrò per le braccia mi fece alzare’
Inginocchiati troia che ora ti puliamo, che fai schifo!’
Aveva ragione, mi fecero abbassare a qualche metro della smart, senza preavviso i tre porci inziarono a riempirmi di piscio, sul viso sulle tette , sui capelli’
‘Bevi porca!’ Il mio sodomizzatore, mi diede un ceffone, e fui costretta ad aprire la bocca. Gli zampilli mi riempivano la bocca. Dopo qualche minuto finirono, mi salutarono, dicendomi che mi aspettavano per la prossima volta.
Rimasi sola, ebbi un pò di timore ,mi asciugai con la asciugamani, e con la mia smart corsi a casa, erano le sei mi dovevo preparare.

Mi tolsi gli short , il costume di sopra, li raccolsi, insieme al telo di mare li portai in lavanderia, erano sporchi , luridi , puzzolenti’

Io non ero altrettanta pulito, mi sentivo l’urina addosso e anche lo sperma appiccicato sul corpo oltre che nei miei buchi. Avevo fretta mi dovevo lavare, dare una depilata, sistemarmi le unghia , truccarmi.

Ma dovevo fermarmi , riflettere, cosa stava succedendo dentro di me’
Avevo preso tanti cazzi in poche ore, mi avevano sfondato la figa, allargato il culo, riempito la bocca. Avevo bevuto il piscio di quei tre porci che mi avevano anche lavato, in più anche di Franco.
Mi ero eccitata pensando alla cagna legata per ore e usata come sborratoio e pisciatoio.

Mentre pensavo questo mi misi a pecora, presi a sculacciarmi le chiappe, e con l’altra mano mi toccavo.
Volevo essere io come quella cagna, si volevo bere tutto lo schifassimo piscio di gentaglia ch bazzicava la pineta. Sognavo anche di avere scopato la bocca da tutti quei porci ‘.

Andai verso il frigorifero , presi la bottiglia di vodka, tracannai dalla bottiglia.
Mi fermai solo quando senti come una scossa la cervello’
Ne avevo bevuta tanto..

Mi squillo il telefono, ero stonata , eccitata’.ubriaca’
Era mio marito, mi chiese come mai quasi balbettavo..Gli dissi che ero stanca ed ero appena tornata dal mare. Roberto si fidava di me, diciamo meglio , non pensava che sua moglie fosse una cagna..

Mi disse che aveva avuto problemi di lavoro e doveva stare almeno un altro giorno, dunque io potevo fare tutto con calma’
Ci salutammo rimanendo che ci saremmo sentiti l’indomani sera.
Questo nuovo fatto mi tranquillizzo, potevo tranquillamente dedicarmi a fare la troia con l’amico di Franco’..

Si ero sempre più schifosa. Erano le sette e 30 . dovevo pensare a prepararmi. Mi feci una doccia, mi tolsi anche il ciuffettino di peli sul pube, ero liscia come la seta’. Finalmente profumata, mi ero sciacquata le mie parti intime insozzate da sborra di diversi uomini’
Ero linda, indossai un perizomino nero, non misi reggiseno.
Infilai un vestitino aderente a fiori, corto. Le mie tette erano in bella vista, mi misi un trucco molto

Accentuato, con un rossetto rosso fuoco, calzai delle scarpe con un tacco dodici di colore rosso. Guardandomi allo specchio mi resi conto, ma volevo questo che sembravo molto troia, ero molto esibita’. Presi una borsetta rossa e usci.. Ero troppo ubriaca per guidare, la casa dell’amico, era vicinissima. Per strada non passava nessuno, era ormai settembre, il luogo di villeggiatura era deserto, questa situazione mi autorizzo ad accentuare la mia camminata, dovevo sculettare a causa delle altezza del tacco, si accosto un auto’ ‘Quando vuoi bellezza, per divertirci?’

Mi aveva preso per una prostituta, ma lo sembravo.

Lo guardai con sfacciataggine,’mi piaceva la parte.
‘Vado di fretta’.’ Girai lo sguardo e prosegui, ma la macchina mi seguiva’
‘ti prego sei uno schianto’.L’ho capito che no sei di strada’..’
Non pensavo che sapevo immergermi nella parte’
‘Bravo ho uno appuntamento, sarà per la prossima volta’
Non mi mollava, si abbassa, i pantaloni,mi mostra il cazzo duro..
‘Mi fanno male le palle ti prego”.’

Non avrei mai pensato di fare ciò che feci, ma se ero a quel punto un motivo c’era.
‘Fermati dai dammi venti euro, e ti faccio un pompino con l’ingoio.’
L’uomo con una frenata brusca arrestò la macchina , mi apri lo sportello, usci dei soldi che caddero per terra, afferrai la banconota e me la misi in borsetta.

Presi con la mano a segare quel cazzo..mi abbassai subito , ad accogliere quel membro .

Tenendolo in bocca, leccai l’asta e la cappella, lo feci scomparire, tra le labbra..
Presi a fare su e giù con le testa , stavo tirando un pompino, nelle vesti da battona da strada.
Mi stavo prostituendo, per venti euro un bocchino con risucchio.

Gli massaggiai le palle .’Sii , da brava continua cosi , mi fai esplodere ahhhhhhhhhhh’
Se ne venne immediatamente , bastarono quattro pompate , ingoiai la sborra , come una professionista, leccandomi le labbra’.

‘Sei contento tesoro:’ L’uomo con il cazzo moscio di fuori, mi fece i complimenti.

‘Sei una fata, mi hai tirato un bocchino da sogno. Quando ci possiamo rivedere ?’
Apri la portiera e scesi, chiudendo lo sportello gli dissi , mettendomi a pecora e infilando appoggiata al finestrino della vettura,poi provare in questi giorni da queste parti, ma mi raccomando silenzio , perche di solito non lavoro in questo modo’.
Non fare pubblicità!!”.

L’uomo ammirandomi le tette, che non aveva avuto il tempo di gustarsi, tutto innamorato mi saluto’

‘Certo dea, ‘.’ Feci un cenno di saluto con la mano , apri la borsetta presi lo specchietto mi sistemai il rossetto che era un po’ sbavato’.

Sculettando più del dovuto, consapevole, di essere ormai anche un puttana da marciapiede mi avviai verso la casa del amico di Franco.

Mi gustavo il sapore dello sperma del mio cliente, sempre più meravigliata di me stessa della mia repentina trasformazione.

Diciamo la verità aveva da anni che le mie fantasie mi conducevano su questa strada, ma non credevo mai che avrei abbattuto cosi rapidamente il muro che separa le fantasie erotiche dalla realtà.

Avevo guadagnato venti euro con il mio corpo, realmente con la bocca.

Mi ero sentito un oggetto, forse si’.

Ma il punto che mi piaceva essere considerata un oggetto sessuale, mi piaceva far esplodere nella mia bocca i membri di uomini vogliosi, berne il loro seme, farmi usare, il pensiero di andare a fare la cagna, da Franco e dal suo amico, mi stava facendo bagnare come un lago.

Arrivai a destinazione, l’amico di Franco stava in un piccolo villino, circondato dal verde’

Sul citofono non c’era nominativo, aspettai un attimo prima di suonare.
Parlai tra me e me.
Luisa, se suoni oltrepassi un alinea di cui non potrai tornare indietro.
Se entri in quella casa non solo ti scoperanno, tutti i buchi, ma ti useranno a loro piacimento ,sarai trattata da cagna , da schiava” Non potrai negargli niente..

Ero combattuta ma convinta suonai’..
Si lo volevo, desideravo essere una cagna, ma per tutto il giorno lo ero stata , sottomessa da Franco, usata dai guardoni,ero stanca della solita vita, succedeva ciò che doveva succedere’

Una voce sconosciuta rispose , al citofono”Chi &egrave?’

Quella voce era molto maschile, profonda, intensa’
Per un attimo tremai, e con voce tremula risposi’
‘Sonoo Lui sa ,l’amica di Francoo!…

Attimo di silenzio, poi quella voce mi dimostrò ciò che pensavo, che oltrepassando quella porta la mia vita avrebbe preso una strada ben diversa della mia vita passata.

‘Entra, cagna!!!!’

Si apri il portoncino, davanti a me c’era un piccola passerella in ghiaia attorno un giardinetto curato, un porta sotto un arco spalancata mi attendeva, varcai la soglia della abitazione, vidi un corridoio illuminato da delle candele, rimasi ferma’.
Quando all’improvviso due mani mi coprirono gli occhi’.
‘Ti sei fatta aspettare cagna! ‘
Ero immobile, muta, spaventata , ma eccitata’
‘Te lo ha spiegato , Franco !: Che entrando in questa casa il tuo ruolo &egrave quella di cagna sottomessa?
E’ devi ubbidire a tutto ciò che voglio farti e fare?’
Uso un tono era autoritario.’
Sommessamente risposi’.
‘Si, me lo ha detto’

Mi tolse le mani dagli occhi, e mi palmo il seno , per poi spostando le spalline e uscendo le tette dal vestitino, li strizzo per poi soppesarle’
‘Belle poppo degne di una vacca come te’.’
Le sue mani si dedicarono a rovistare le mie parti basse, una mano si dedico a palparmi il culo e l’altra a frugarmi la figa. Entrambe spostarono il perizoma, nel breve tempo possibile mi trovai un dito dentro il culo e due infilati nella.
Prese a pomparmi con le dita i buchi spanati.
‘Sei bella accogliente , troione’ci divertiremo! Tieni gli occhi chiusi che ti devo preparare per portarti di là’

Difatti dopo qualche attimo di pompaggio, che sta mi faceva colare la figa, tolse le mani dai buchi, prese una stoffa e mi bendò.

‘Ci sono momenti in cui la cagna deve stare al buio, per godersi a pieno le umiliazioni’
Cercai di ribellarmi ‘.
‘Non può trattarmi cosi sono una signora!’
Mi scappò una cazzata tremenda’.

‘Mi giro la testa mi infilo la sua lingua dentro la mia bocca, mi slinguazzo per un attimo, poi mi sputo in gola.
‘Schifosa ti senti una signora? Sei seminuda con il perizoma, sembri una battona, con la bocca che sa di sborra.. Prima di venire qui ha sparato qualche pompa? Putttana, rispondi?’
Cosa dovevo dirgli , lo sapevo che superando quella soglia avrei perso ogni dignità, che sarei diventata una femmina vogliosa e sottomessa.

‘Si ha ragione sono una cagna, non una signora!’
Lui mi allaccio un piccolo collare borchiato, aggiunse un guinzaglio.
‘Brava ha i capito che sei una cagna’.
Ora cammina sempre dritto , poi ti dico quando ti devi fermare’.Cagna!’

Da sottomessa, accettai il mio destino mi mossi piano a causa del buio causato dalla benda legata forte, ero li al guinzaglio come una bestia, un animale da monta, ma questo mi faceva bagnare ancor, di più, tiro il guinzaglio, io mi fermai obbedendo al comando, ero una vera cagna.
.
‘Siamo arrivati!!!Brava la mia cagnetta.
Mettiti a quattro zampe continua a rispettare il ruolo che ti tocca.’

Mi alzai con le mani il vestitino mostrando le chiappe, mi posizionai a quattro zampe, il nuovo padrone apri la porta , tiro il guinzaglio ed entrammo nella stanza, sentivo brusio di voci, capì che ci dovevano essere diverse persone..

‘Signori, vi presento la cagna Luisa!’

Tirava il guinzaglio e io con difficoltà a quattro zampe mi muovevo nell’oscurità, un applauso accolse la mai entrata.
‘Luisa, &egrave la cagna di Franco, ma da questo momento &egrave per un giorno la mia, vero Franco?’

Mentre passavo per la stanza, qualcuno mi toccava i seni, qualcun altro le chiappe, ero una bestia in esposizione.

‘E’ vero!. Luisa &egrave la moglie di quel cornuto di mio padrino. Un uomo tradizionalista, dedito al lavoro. Ora e fuori per lavoro, mentre la sua mogliettina , madre di un ragazzo che studia all’estero &egrave qui come una volgare cagna, sottomessa in poche ore da me.
Ora la passo al mio amico, che mi deve dare euro cinquecento, per questo affitto. Ha,.ha,ha, !!’

Franco mi rideva proprio vicino alla orecchio, ero umiliata , venduta, passata di mano a mano’
‘Vedi cara Luisa, non dico niente a Roberto, perché &egrave un bravo uomo,. Ti ho sottomesso e ora ti passo al mio amico, lui sa come renderti obbediente e slave. Sei questo cara Luisa, una schiavetta, che imborghesita fai la madre di famiglia e la brava moglie, ma in poche ore guarda come sei diventata?’
Silenzio nella stanza, il tutto faceva pesare le continue umiliazioni verbali che i due uomini mi infliggevano.
‘Guarda chi &egrave la cagna!!?
La moglie dell’Ingegnere, vengono sempre in macelleria.
Lui arrogante, lei sempre molto snob, ma l’avevo capito che sotto , sotto era una puttana, ma non potevo immaginare che la avrei trovata ridotta in questo stato, io soldi che ho dato per questa sera ci valgono tutti!!’

No!!!Era il macellaio, quell’uomo rozzo , con il gran nasone, che ogni volta mi spogliava con gli occhi, ed ora io ero esibito davanti ai suoi occhi. Ero spaventata, non solo ero riconosciuta, ma mi stavano vendendo come una vacca,ero esposta come ad una fiera; L’alcool mi martella va il cervello, ma soprattutto la situazione che si evolveva velocemente’.
‘Hai ragione, Luisa sembrava &egrave una donna ipocrita, che fa la brava mogliettina.
Ma vi sembra una signora per bene, questa cagna? La vedete come &egrave messa a quattro piedi , possiamo dire nuda, pronta a farsi fare tutte le porcherie, dimenticavo beve il piscio la vacca, ingoia la sborra, insomma amici uno sborratoio e un cesso ambulante,ahahahahaha!’

Ero ferita , eccitata , ma ferita’.
Iniziai a gridare..
‘Basta, porci ‘..:’
Non feci il tempo a continuare, che una sculacciata tremenda mi fece perdere l’equilibrio e fini con il viso per terra.
‘Dimenticavo ama essere frustata e sculacciata!Marco !!!’

Capi che il mio nuovo padrone si chiamava Marco .
‘Pagami che io vado via perché ho da fare, mi raccomando usa questo lurida ma non lasciagli segni’., quel cornuto del mio padrino non deve sapere nulla di tutto ciò’.Io vado via perche in un giorno la troia mi ha prosciugato le palle , ora vi dovete divertire voi’.’

Non capivo perché se ne stava andando.

Qualcuno mi sposto il perizoma, me lo fece scivolare fino alla caviglie, rimasi senza .

Franco si avvicino, mi sussurrò.
‘Sei splendida Luisa, io vado via. Stai tranquilla che Marco &egrave un padrone molto bravo, ti sottometterà completamente, ma rispetta i patti,domani sera potrai ritornare alla tua vita, sempre se riuscirai a non farti prendere dalla libidine. Devi accettare che sei questo: una cagna sottomessa. Ti ringrazio di avermi fatto divertire.
Relativo ai soldi non sono un problema per me, ma servono a sancire la tua sottomissione.
Gli ospiti di Marco hanno invece pagato , perché oltre che la sua cagna sei la sua puttana.
Ci rivedremo questo inverno a casa tua, vi verrò a trovare. Ricorda sei la mia cagna.!!’

Mi infilò a forza il mio perizoma fradicio di umori, stavo venendo come fontana.
Franco andò via, dopo avere salutato tutti i presenti, non sapevo quanta gente c’era, ma realmente seppi dopo che erano sei compresi il padrone.

Sentivo delle mani che mi toccavano, altri si lasciavano andare a commenti sconci..
Ero lì esibita, al guinzaglio’
Marco mi tiro e mi fece camminare per qualche metro’
‘Ora Luisa ti lasceremo nuda, una cagna deve stare nuda e esposta.
La tua borsetta l’ho presa io , per un giorno sarai nelle mia mani, a mia completa disposizione , levati il vestito!!!.’
Mi alzai e mi tolsi il vestito. Nel buio mi senti più nuda del dovuto.

Mi dicevano che ero stupenda , bellissima tutta da sfondare, Marco mi trascino in piedi per un altro metro e mi fece sistemare su un tavolo bendata e nuda.

Un sculacciata mi fece arrossare le chiappe, Marco mi mise una mano tra le cosce, a tastare la figa.
‘Questa vacca &egrave bagnata” Ridevano..ero confusa , ubriaca, indifesa, franco era andato via e non conoscevo visivamente gli individui che mi stavano guardando, ne tantomeno il padrone che usava a suo piacimento il mio corpo.

Marco mi apriva con le mani le chiappe, ero nuda nelle loro mani, con il perizoma in bocca.
‘Dovete pensare cari amici che questo culo fino a stamattina era vergine”
Si abbassa e mi sputa due volte nel buchino’
I cinque spettatori sembrano increduli, difatti sento i commenti quasi contrariati dei presenti.
‘E’ possibile che una cagna come questa aveva fino oggi il culo vergine’?’

‘Uuuuuuuuuuuuu, non ci credo!!’ ‘In un giorno da santarellina a lurida cagna? Mah non c’&egrave più religione!!!’

‘Io ci credo , aveva la puzza sotto il naso, quando veniva in macelleria, mi guardava quasi dall’alto in basso ”
L’ultimo era il macellaio che parlava, il sangue mi raggelava, anche se il mio corpo per le umiliazioni verbali subite, era un vulcano tanto caldo ed eccitato.

Un sputo mi arrivo sulle guance.
‘Ora &egrave qui davanti a me , ridotta ad una lurida schifosa, cagna, che riceve sputi e beve piscio’.
Ma appena ti ho sotto le mia mani ti sfondo tutta cagna’.Per il momento ti scatto una foto e me la metto in macelleria ahhaha.!’

Mi sentivo quasi morire, mi stavo alzando, quando, due sculacciate tremende mi fecero traballare’.
‘Cagna tu stai tranquilla. Ci penso io.
Nessuno si arrischi a fare foto, lei &egrave una cagna sotto la mia custodia, non voglio che finisca nei casini. Ha una vita sociale, un figlio , un marito.
Foto che girano possono mettere a repentaglio la nostra sicurezza e quella della cagna.
Avete capito, caproni?.’

Mi sentii risollevata, ero si in balia di questo perverso, ma che metteva delle regole, questo mi fece tranquillizzare, mi rilassai, nell’oscurità del gioco perverso mi lasciai andare alle sensazioni.

‘Ed ora mignotta apri le cosce facci ammirata la tua rosetta del culo che ancora sembra integra . Penseremo noi ad sdillabrarti l’ano, trasformando il buco di culo in un traforo ah,aha’!’

Tutti si misero a ridere, ero ubriaca, confusa, bendata, esposta, nuda , con un collare al collo, il mio perizoma in bocca e per finire, un porco che mostrava a tutti i miei buchi aperti e da rompere completamente’

Il padrone sputo due volte sul buchino , per infilare direttamente due dita dentro.
Fu piacevole essere riempita, mossi leggermente le chiappe il mio corpo con dei brividi di piacere , dimostro a tutti gli spettatori, la mia approvazione a quella penetrazione, i miei capezzoli esposti divennero più turgidi,emisi un sospiro di piacere, la mia bocca tappata dall’indumento si allargo , facendo uscire dei suoni lamentosi ma di godimento, la mia figa quasi gocciolava, per questo l’uomo con l’altro mano entro tre dita dentro.
‘Guardate che spettacolo questa vacca sta sbrodolando tutta. Tocca a voi ragazzi, eseguiti i miei ordini, avvicinatevi , e mentre la sfondo con le mani fica e culo . potete rovistare il suo corpo.’

Prese a pistonare con la mani i mie tormentati orifizi..
‘mmmh.. mmmh’mmmmhhh.MHHHHHHHHHHH.’

Presi a mugolare gemiti e sospiri di piacere , aumentarono di intensità quando il mio corpo fu preso d’assalto da tante mani.
Chi mi strizzava le tette che mi massaggiava la schiena, chi mi schiaffeggiava lievemente il viso , chi mi graffiava il fondo schiena, chi mi sculacciava’.
Le sconcezze su di me, fioccavano a decine’
‘Porca’! Cagna’! Godi !!! Maiala!!! Scassata!!! Sfondata!!! Rottainculo !!!! ‘

Godevo nell’essere violata, riempita, per tutto il corpo di attenzioni maschili.
Le mie tette strizzate, palpate, maltrattate schiaffeggiate sobbalzavano ai colpi del padrone nel fottere con le mani entrambi in buchi.

L’intensità del mio godere era dato anche dal fatto che non potevo veder a causa della benda.
Questo aumentava la mia capacità percettiva.
Il padrone gestiva i giochi e i tempi, mi aveva fatto venire e se ne era accorto’

‘Stop, ragazzi, venite a vedere come se ne viene questa troia.!! ‘

Libero i miei buchi per vedere come ero umida in figa e lubrificata nel culo.

‘Questa &egrave nata per farsi riempire i buchi, che signora e madre di famiglia? E’ da mandare a vita in un bordello a svuotare palle!’
Un fremito di piacere in quelle umiliazioni verbali mi invase il corpo.

Ad un certo punto senti una pallina penetrarmi l’ano, ne segui un ‘altra e ancora un ‘altra.
‘Tenete le chiappe aperte, che a questa troia gli facciamo provare la collana anale, guardate come glielo allarghiamo questo culo!.’
Infatti mi entrarono tutte le palline della collana anale, l’ultima era la più grande’
Ero confusa eccitata, avevo la collana conficcata dentro, usciva solo un filo, mente delle mani mi allargavano entrambe le chiappe.
Di botto mi usci due palline, il rumore fu quello simile a stappare un spumante, avevo aria nel culo , causato dal pompaggio selvaggio delle dita’

‘Avete visto che cosa sa fa fare questa signora con le colllane?Da vera signora!!!AHAHHA’
Ridevano tutti, ero messa alla berlina….
‘Senza mostrare il viso potete fotografare questo culo con collana anale infilata e la figa sbrodolante’ Mi rientro una pallina e ne lascio una di fuori’
Sentivo gli scatti di cellulare immortalarmi in quella situazione sconcia.
‘Ora basta signori, posate cellulari e iniziamo a sottomettere questa cagna’
MI usci di botto tutte le palline, sobbalzai’ volevo il cazzo”Gemetti, con difficoltà a causa
del perizoma, Mhmmmm, ‘.
‘Avete visto come gode’.’
‘Splash, splaSh:’

MI carica due sculacciate sulle chiappe, le avevo arrossate..

‘Macellaio, metti sul tavolino 50 euro e ti do l’onore di divertiti con questa zoccola, mi sembri che hai una questione in sospeso. Ma non sborragli dentro mi raccomando per ora la dobbiamo solo sfondare’., per ora maltrattala un pochino, prima di scoparla, ma non le fare male ne lasciargli i segni..Ora ti do un altro giocattolo da mettergli nel culo…’

Mi lasciava nelle mani di quel tizio, rozzo , animalesco, mi ricordavo come rideva e come mi spogliava con gli occhi, con quella aria di bifolco, quando insieme a Robert andavamo a comprare la carne.

Mi aveva comprato per cinquanta euro, aveva tutto l’intenzione di umiliarmi.

‘Bella vaccona’ahahahah1
Amici io sono abituato a trattare con le vacche ahahahaha!!’

Rideva mentre con le sua mani callose mi afferrava le chiappe per poi sculacciarmi, me ne diede parecchie , mi sentivo le ginocchia che mi stavano per cedere, una mano mi libero la bocca del perizoma era di Marco e mi infilo a forza tre palline della collana, erano umide di saliva e degli umori anali.

‘Lecca le palline, maiala!’ Mentre il macellaio mi palpava le tette, mi stringeva la figa’
‘Signora, le piace questo trattamento? ‘ Io ero impegnata a lucidare con la lingua, Le palline

Non rispondevo, mi tiro per i capelli e mi sputo sulle labbra.
‘Cagna devi rispondere, non sei più con quel cornuto di tuo marito !? Ora sei mia disposizione’

Nel frattempo che risposi di si ,poggiando sul tavolo le palline che leccavo, Marco porto un toys erotico che consegno nelle mani del macellaio.
‘Ecco questo plug di media grandezza, serve per allargare culi!
Usala bene macellaio dilatala a dovere’!’

Lo senti subito appoggiato al buchino, un oggetto di gomma di forma appuntita ma rotonda,mi fu entrato fino ad un certo punto, più entrava più si allargava la circonferenza, mi sentivo aprire l’ano, ma non avevo dolore.

‘La signora &egrave capiente, già siamo a buon punto.’
Si rivolse a me con sdegno ed a sottolineare la mia posizione di umiliazione.

‘Moglie dell’ingegnere ora ti spacco il culo con questo plug, poi ti scopo in figa ,baldracca.!’

Mi diede una sculacciata sulla chiappa sinistra, forte, ondeggiai, mentre ora leccavo come una lurida cagna tutte le palline appoggiate sul tavolo. I
l macellaio con il palmo della mano diede una botta molto forte alla base del plug, spingendomelo tutto dentro il culo.
‘AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH’
Urlai del dolore, perche mi senti sventrata, tutto quel plug nella parte più grossa mi apri lo sfintere per poi scomparire nel culo lasciando fuori un collo sottile e la base .

L’avevo tutto dentro. Ma il tizio non si fermo a questo, incoraggiato da un coro da stadio, prese ad uscirlo ed entrarlo, quando lo usciva di colpo mi faceva entrare aria, per poi infilarlo nuovamente tutto, il mio culo rumoreggiava’

‘Avete visto che vaccona,? la signora’ scoreggia aria!!!.’

Il macellaio si divertiva con il mio culo, usci meta del plug lasciandomi il buchino dilatato a causa della circonferenza del Toys, quando in un solo colpo entrò a sorpresa il suo cazzone nella figa., spalancando la mia passera fradicia’

‘ Tieni vacca!! Divertiti! Quando venivi in macelleria non mi degnavi di una parola, mi snobbavi, dicevi a bassa voce a tuo marito , che volevi la salsiccia sottile e piccola .
Ora beccati la mia salsiccia grossa, puttana!!.AHAHAHAH’

Tutti scoppiarono a ridere, quelle risate di maiali infoiati mi rimbombava nell’orecchie..
Avevo il membro del omone nella figa, il plug mi fu i sfilato tutto, di botto ,continuavo a sfiatare e gettare aria’.
‘Vaccona scorreggiona, spalanca la bocca!!’

Mi diede una pacca sulle chiappa sinistra che mi fece traballare, restai in equilibrio solo perché avevo il cazzone dentro. Porto all’altezza della mia bocca il plug che aveva devastato il mio ano.
Avevo la punta di quel giocattolo all’altezza delle mie labbra .Mi tolse la benda, resta stordita di tanta luce’

‘Troia!!!! Lecca la punta di questo giocattolo”

Come una serva ubbidiente, con la lingua presi a sfiorare l’oggetto, sentivo il sapore dei miei umori anali.
Mi dedicai con passione e lussuria a leccare la parte grossa del plug..Il mio lavorare di lingua , con maestria , scateno la platea , ero confusa avevo la luce delle piantane che illuminavano la stanza che mi disturbava la vista , ma vedevo gli altri uomini che se lo menavano e udivo i loro commenti sconci e volgari, ma ero li con un cazzone completamente conficcato in figa, il culo esposto e aperto’ero una lurida cagna alla merce del mio destino fatto di sottomissione e libidine’

‘Che lingua’ ‘Che vaccona’ ‘Non ha una lingua ma un pennello’ Viva la pittrice del cazzo.AHAHAH’ ‘Signora se nata per ciucciare e lucidare cinghie!!’

Schernita , umiliata ,esposta, non ero più la signora rispettabile moglie di una professionista, ma solamente una vacca da umiliare e usare. Questo nuovo status stava realmente coinvolgendomi, stavo vivendo le mie fantasie erotiche e perverse,mi sentivo come le protagoniste dei video estremi che visionavo nei mesi precedenti al pc., stavolta ero io la protagonista di umiliazioni e giochi erotici.
L’atmosfera che si respirava nell’aria, faceva aumentare l’eccitazione del macellaio, che con dei colpi di reni mi scopo ripetutamente facendomi sobbalzare le tette, ero una vacca. L’uomo pianto il cazzo fino in fondo nella mai vagina, con una mano mi tiro i cappelli fino a farmi guardare con lo sguardo il soffitto, con l’altra mano ficco il plug nella mia bocca , facendo entrare tutta l parte tonda lasciando solo la parte finale fuori, avevo le guance gonfie, difficoltà nel respirare, dalle mie labbra scendeva saliva’ero uno spettacolo perverso’ Libero le sue mani dai miei capelli e dal plug, ormai era conficcato nella mia bocca slargata, allargo le mie chiappe e prese fottermi’.

‘Che vacca che sei ti sfondo la figa!’
Io miagolavo piacere , anche se avevo la bocca invasa dal giocattolo’. Mi fece venire’.
Capendo che ero arrivata con le sue manone mi sculaccio forte le chiappe’

‘Baldracca ora ti spacco il culo!!’

Mantenne la parola, lo usci dalla passera e allargandomi i mie tormentati glutei segnati dalla sue mani forti, infilo , prima la cappella, dopo con un colpo di reni riempi il culo.
Prese a montarmi con guasto avevo la bocca e il culo pieni’

‘MMMmmmhmmmm’ godevo per la situazione perversa’. Mi stritolo le tette con le mani , questa azione fu dolorosa, ma tutto contribuiva a darmi piacere’.dopo questa inculata selvaggia, mi svuoto il culo per riempirmi nuovamente la figa gocciolante di umori.
. ‘Squish, squish’
Il rumore del mio sesso alla penetrazione di quella bestia infuocata di carne, si udiva per tutta la stanza’ Il macellaio era concentratissimo, tolse di botto il plug dalla mia bocca, senza darmi tregua, me lo infilo nel culo, pure avendo l’anello largo dilatato , avevo difficoltà, dunque da esperto maiale, usci il cazzo dalla figa e entro nel culo il plug..Tutto dentro l’avevo quel giocattolo, riempiendomi e gonfiandomi lo sfintere, a quel punto apri le chiappe e rinfilò la sua bestia che stavolta raggiunse il collo del’utero’ Un applauso scrosciante,del pubblico eccitato con i loro uccelli dritti, accompagnò quella furiosa trombata, sentivo la pancia del macellaio sbattere sulla mia schiena , le sue grosse palle con le mie chiappe, il suo grande cazzo mi spaccava la figa’

‘AHAHHAHA, si porco , spaccami”

Lui si fermo mi tiro i capelli mi fece girare il collo , ora mi guardava fisso negli occhi , a causa dei capelli tirati avevo la bocca aperta, mi sputo dentro.

‘Guardami!!! Troia, schizzinosa ”’ Quando ritornerai con tuo marito in negozio ricorda di abbassare lo sguardo davanti a me, ricorderai questo momento dove io sono il tuo toro e tu la mia vacca. Avrai sempre il dubbio che tutti i miei clienti e i miei lavoranti saranno a conoscenza di quanto sei schifosa e troia!!!.’

Mi morsi le labbra e inghiotti quella saliva , ero bagnatissima. Lui mi afferro per i fianchi e mi scopo la figa fine a farmi venire nuovamente .. Usci quella lama di carne e dandomi tre sculacciate, si allontanò da me, per spuntarmi davanti al viso prendermi ancora una volta per i capelli facendo alzando la testa e infilandomi in bocca quel cazzo , grosso, nodoso, lucido di umori’
‘Succhia, puttana, puliscilo bene!!!’
Quel membro mi arrivò in gola, feci scorrere la lingua, raccolsi i miei umori anali..
Nel mentre, sentì la voce di marco che incitava gli altri ‘
‘Porci , avete visto che spettacolo? Mettetevi in fila e sfondate questa vacca’
Marco sfioro le chiappe’ mentre il macellaio mi pompava la bocca, senti un cazzo , farsi strada’
Passarono molto tempo’. Nella mia figa si alternarono tutti cazzi dei presenti.. MNEntre il macellaio si divertiva ad umiliarmi sbattendomi il suo cazzo sulle guance , strofinandomi la cappella sul viso’ per poi infilarmi il cazzo nuovamente in bocca, fino in gola’
Fu la volta di Marco a chiamarmi , che dopo avermi tastato la figa , mi tolse il plug dal retto e mi infilò il cazzo.
Diede il plug al macellaio.

‘Ti sei divertito abbastanza a farti lucidare il cazzo e leccare la palle da questa scrofa , tappagli bene la bocca, ed ora sedetevi che la prepariamo a diventare lo sborratoio pubblico”

Il macellaio mi tolse il cazzo dalla bocca , mi afferro per il mento e mi sputo in bocca

‘Serva, preparati a pulire questo plug fatto dal tuo culo schifoso’

Me lo ficco in bocca il plug, quasi stavo soffocando, mentre marco mi stantuffo il culo..
Poi si fermo,, mi tiro per il guinzaglio mi fece scendere dal tavolino, mi fece inginocchiare..
Marco orgoglioso mi esibiva come una schiava del sesso..
‘Signori, assisteremmo all’esibizione della cagna Luisa, ex signora , trasformata in sottomessa pronta a tutto’ . Apri un cassettino prese delle corde e con maestrie mi lego le tette, facendo i nodi dietro la schiena.. Avevo le tette strette, diventarono subito rosse, come due palloncini’
Il macellaio sorrideva, mentre Marco prese a schiaffeggiarmi le due tettoni, strette dalle corde’
‘Luisa , dillo che sei la mia schiava?’
Rimasi immobile, rossa per la vergogna, perché mi guardai allo specchio e mi vedi come un’animale, legata al guinzaglio, con il plug sconciamente infilato in gola’

Mi tolse il plug’presi a respirare , rimasi in silenzio..Marco mi colpi con un schiaffone, mi fece traballare,’.
‘Rispondi , cagna”
Mi veniva da piangere’.
Singhiozzando risposi, sommessamente.
‘Sono la vostra cagna , padrone’.’
Con sguardo soddisfatto, mi fece sistemare li accanto vicino ad un cuscino adagiato per terra,.
Ero con il capo appoggiato ad un piccolo cuscino la schiena adagiata sul gelido pavimento, la parte del fondoschiena adagiata su un cuscino, il culo in aria le gambe alzate epiegate in modo che le caviglie sfioravano le mie spalle, prese altre corde e mi lego i polsi e le caviglie, ero legatea con i buchi sollevati’
Mi sali sopra, dandomi le spalle posiziono il suo cazzone tra lal figa e il buco del culo, iniziando a picchettare con la cappella

‘Signori lo sborattoio pubblico &egrave pronto’scarichiamoci le palle’
Gli amici iniziarono , incitarlo’ ‘Spacchiamola , tutta questa vacca’..
Marco prese a infilarmi la figa, per poi , sfondarmi il culo’. Non mi fece arrivare , si alzo e lascio il posto al macellaio’
‘Io mi scarico dopo, divertitevi voi’
Il macellaio prese il posto.di Marco, Prese sculacciarmi a pieni mani le chiappe, quasi a farmi svenire’
Mi infilo il cazzo nella figa, prese a fottermi, ero in balia , di quel porco nuovamente con le mammelle strette , il viso stravolto dal piacere, le chiappe infuocate e rosse, la pelle mi bruciava, ma stavo godendo
‘Maiale , vengo , spaccami piu forte” stavo ansimando come una mignotta’. Dopo che venni per l’ennesima volta il macellaio si alzo, stavolta si posiziono guardandomi negli occhi e mi inculo’
‘Ti spacco il culo puttana’.’ Mentre mi stantuffava il culo, invito un altro amico a prendermi la figa..
Venne il tipo e mi infilo la passera vuota. Ero riempita , nel culo e nella figa’Fu la mia prima doppia’
Presero a pistonarmi, mentre Marco schiaffeggiava le mia tette e mi sputava in bocca’ Gridando come dei porci ,mi vennero in figa e in culo’.
Il macellaio mi innaffio tutta’
‘Sei uno sborattoio’ anche l’altro arrivo , riempiendomi la figa’
‘AHHHHHHHHHHHHHHH, siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, fatemi tutte le porcherie”
Vennero gli altri due che mi possederono completamente i due buchi anche essi esplosero con delle vigorose sborrate’
Non capivo piu niente ero in balia di quei porci volevo che non finissero più
I tipi stanchi , ma soddisfatti mi lasciarono a buchi pieni e vuoti.
Marco si avvicino a me e parlo agli altri.
‘Signori , avete scaricato la palle su questo sborattoio umano, ma i giochino , con questa lurida slave non sono finiti, l’umiliazione continua”
Prese il dildo e lo ficco nella figa, entrava che era un piacere, poi lo usci .’.fece la stessa cosa nel culo, per poi poi forzare la mai bocca, la sborra dei maschi , gocciolava sui seni ormai ridotti a dei palloncini’.
‘Lecca la sborra che ora ti riempiremo come un otre’
Non capiva quello che diceva, sentivo pero la platea ridere , il macellaio mi scherniva sempre , mentre beveva una birra’
‘Luisa, chiama a tuo marito , fatti vedere come sei ridotta!!!!AAHAHAH’

Marco prese un imputo enorme grandissimo con un becco lungo almeno venti centimetri

‘Signori lo sborattoio ora diventa il pisciatoio pubblico”
Le umiliazioni non finivano mai. Ero ridotta ad un cesso, ma il mio corpo fremeva, stavo godendo ancora’.

‘Guardate come si bagna la troia!!!’..

Mi infilo il becco dell’imputo nel culo fino in fondo’lasciando la circonferenza dell’imputo in bella vista’
Tutti si misero a ridere’ Marco arrivo con due bottiglie d’acqua di plastica di circa un litro e mezzo ciascuno.

‘I cessi prima di usarli si devono disinfettare’ Tutti si misero a ridere’

Inizio a versa la prima bottiglia dentro’Piano, piano, mentre tutti i presenti guardavano curiosi.
Sentivo il rumore dell’acqua , scendere per l’imbuto. Appena si &egrave riempito tutto , Marco si fermò , mentre il mio sfintere si riempiva , gonfiandomi piano pian lo stomaco.. Svuoto la prima bottiglia, prese un tubetto di vasellina, lo scarico dentro l’imbuto, poi per farlo sciogliere con l’acqua della seconda bottiglia.. Avevo il sangue alla testa stavo scoppiando con lo stomaco pieno, le tettine doloranti, ma oltre questo l’eccitazione era a mille’ Svuoto anche la seconda bottiglia dentro’., mi sentivo piena, l’acqua scolo dentro il culo molto lentamente’ Marco si fermo’.

‘Preparate gli uccelli per piscare in questo culo’ Mentre con la mano mi masturbava la micina’.

‘Troia ma prima devi bere pure tu ‘

Si abbasso , mi tolse il plug, respirai a pieni polmoni’.
Dopo poco mi infilo fino alla gola un piccolo imbuto, mi fece scendere della vodka gelata, lentamente ‘..Quella bevanda alcolica , mi diede subito alla testa’ Con la mano prese a masturbarmi ferocemente , ma con maestria il clito’

‘Ti sei dissetata vacca?’

Abbassai la testa, in senso affermativa’ Lasciandomi l’imbuto in bocca’.mi disse..

‘Preparati a diventare il nostro cesso’

Si mise sopra di me punto l’uccello verso l’imbuto , iniziarono a arrivare gli zampilli’
Nella gola arrivo il primo piscio , presi a tossire, mi sollevo la testa..in modo ch potevo ingoiare, cosi in varie riprese , divenni il cesso umano . Finito di urinare, mi tolse l’imbuto , chiamo ad uno ad uno i suoi amici , per riempirmi il culo di pioggia dorata’

Il primo fu il macellaio , che scarico tutta la su aveschica, poi seguono gli altri , mentre mi riempivano il culo ormai pieno mi masturbavano’ io oramai senza nessuna dignita ..

‘Sono il vostro cesso, la vostra schiava’..’

L’ultimo che mi piscio dentro disse’.

‘Il cesso si &egrave otturato’ infatti Marco tolse imputo e dei rivoli di pioggi a mi ricoprirono il corpo..
A quel punto Marco prese il plug e me lo conficco dentro il culo spaccato, sborrato e pieno di pioggia dorata. Usci molto liquido ma il plug otturò il mio culo.

MI slego le mani , mi fece alzare ero dolorante, i seni non li senti piu .
Mi prese per il collare e mi disse ‘.
‘Cagna facciamo una passeggiata per la stanza che poi iniziamo l’interrogatorio”
Mi tiro per il guinzagli oe presi a camminare come una cagna, ero ‘

MI slego le mani , mi fece alzare ero dolorante, i seni non li senti piu .
Mi prese per il collare e mi disse ‘.
‘Cagna facciamo una passeggiata per la stanza che poi iniziamo l’interrogatorio”
Mi tiro per il guinzagli oe presi a camminare come una cagna, ero ‘

‘in uno stato di sottomissione totale, sporca, sudata, con le tette stritolate dai nodi delle corde, avevo i seni come dei palloncini rossi, il plug grossissimo che mi tappava il culo pieno di sperma, di piscio , di acqua infatti avevo l’intestino pieno, avevo lo stomaco gonfia come gravida, i capelli sudaticci, facevo schifo, ero consapevole della mia situazione.
Marco fu implacabile, mentre a carponi con difficoltà mi muovevo per la stanza come una cagna, mi sculacciava le natiche’

‘Cammina lurida cagna, che i giochi non sono finiti’..’

Infatti mi appose ai capezzoli dei miei seni tormentati, due mollette’
Il dolore fu immenso, ma il piacere aumentava ogni secondo di quel trattamento sempre di più.
Ero stordita, confusa , ubriaca, spossata per tutto il trattamento che avevo subito. In un giorno avevo preso tanti di quei cazzi che in tutta la mia vita li avevo solo sognato.
Realizzavo la mie perversioni, stavo subendo tutto quello che guardando i video al pc , fantasticavo, vivevo quella realtà: ero una slave.

Marco con fare rifaceva avvicinare a tutti quegli uomini che mi avevano usato e scaricato le loro palle dentro di me.
Gli uomini si stavano rivestendo, stavano andando via, ad uno ad uno mi si avvicinavano al viso e per salutarmi mi sputavano in faccia, mi davano delle pedate leggere sul culo. Ad un certo momento senti suonare il citofono, Marco andò a rispondere accompagnando alla porta i miei scopatori all’eccezione del macellaio a cui fui affidata’
Il macellaio rimasti soli mi spinse per terra , mise un piede sul mio viso.

‘Cagna, no credere che tra noi due finisca qui!! Quando verrai con tuo marito in macelleria, sarai preda degli sguardi miei e dei mie dipendenti e affezionati clienti, a cui racconterò tutte le porcherie che ti abbiamo fatto stasera. Quando verrai sola , cerca di venire ad orario di chiusura, sarai la mia puttana e ti farò scopare da chi voglio, ma non ti pagherò..’

Mi fece rialzare, lasciandomi sempre a quattro zampe’

‘Leccami i piedi, Troia’

Mentre leccavo con disprezzo il pollice del piede del macellaio Marco entro con un nuovo ospite’
L’uomo rimase meravigliato della scena che gli salto agli occhi, una slave che leccavi i piedi ad un porco..
‘My God!!! Che cagna!!! Marco ma dove l’hai trovata?…. ‘

Un tipo esile molto, con una voce molto effettuata, seppi dopo che era un parrucchiere per signora, Giulio &egrave un bisex che ama molto il fetish’marco lo aggiornò sulla mia situazione.

‘Giulio, questa per due giorni &egrave la mia nuova schiava, fra poco la sottoporremmo all’interrogatorio &egrave ho bisogno di te”

Marco invito il macellaio a sedersi, rimase sul divano per godere dello spettacolo.

Giulio non voleva credere che io fino al giorno prima ero una signora normale, con il culo vergine..
‘Non ci credo , Marco ‘.Una cagna che si fa usare in questo modo , non può avere ventiquattrore di esperienza”
Mi infila due dita in bocca, mi guarda negli occhi’

‘Durante l’interrogatorio mi racconterai tutto!!!’

Si sfila la cintura dei pantaloni la piega e dalla parte della pelle mi carica sulla schiena una frustrata’
‘AHihhhhhhhhhhhhhh’

Emisi un grido di sorpresa, misto ad un leggero dolore, ma carico di eccitazione’
Mi infilò la mano tra la cosce’

‘Non ci posso credere &egrave bagnata come una lago, questa troia gode anche a farsi frustrare? Ci sarà da divertirsi’ ‘

Il tono sadico della voce mi fece raggelare, ma il mio essere perversa mi portava a godere a tale atteggiamento, non avevo nessuno freno, scendevo le scale della perdizione a velocità ,.senza nessuna remora, non c’era in me nessuna rimorso, nessun rimpianto di essere esibita in tal maniera , nel perdere la mia dignità, nel diventare uno sborrattoio pubblico,. amavo essere usata ed abusata, dare piacere, perch&egrave godevo fino allo svenimento, ero in uno stato confusionale a causa del vertiginoso andare della situazione che mi aveva portato ad essere in quello stato., ero lucida, rinnegavo l’essere una moglie fedele, che si accontenta dell’orgasmo vaginale che un marito stanco quando &egrave in vena ti può regalare’ stavo orgasmando in continuazione , ciò era quello che mi interessava, non pensavo a quello che il futuro mi poteva riservare ero in balia ed ero fiera di ciò che stavo facendo , padrona della mia vita, anche nel degrado estremo, del resto nessuno mi aveva obbligata ero stata io ad iniziare tutto nel provocare ed accettare le avance del figlioccio di mio marito..

Mentre ero immersa nel mio compiacermi della situazione stessa, il nuovo arrivato rovistava la mia figa fradicia di umore ed seme di maschio, sentii il rumore della cerniera , si usci il cazzo’

‘Porca me lo hai fatto diventare duro, ma guarda hai anche il dildo conficcato nel culo!!!’

Mi apri le chiappe, con una mano tenne la base del dildo fermo e mi penetrò la figa..

‘Giulio, il suo culo &egrave farcito riempito a dismisura di piscio, sborra, acqua’, stai attento se no ti fa la doccia di tutte quelle porcherie’
L’uomo si fermo per un attimo. Quasi con disgusto , mi diede una altra frustrata sulla schiena’

‘Stai accorta troia non mi sporcare, che te la faccio pagare!!!.’

Non capivo più niente, muovevo le chiappe in modo che favorivo la penetrazione.

Il nuovo arrivato , inizio ad entrare il suo cazzo , dentro la mia figa bagnatissima, sia di sborra che di eccitazione’ Mi afferro le mie martoriate tette, e tolse le mollette.. e tiro i capezzoli arrossati..

‘Sei una troia deliziosa’sei tutta aperta, bagnata, mi fai godere’da pazzi’
Il suo cazzo era molto sottile, lui era un tipo molto effeminato , seppi dopo che era anche bisex’
Ma non si fermo solo a scoparmi , mi fece avvicinare al macellaio che gia aveva i cazzo dritto’
L’animale mi afferro per i capelli e mi porto il suo cazzo a tiro. Mi prese per la nuca e me lo infilo nuovamente in bocca..
‘Succhia puttana!!!.’
‘Ero veramente in uno stato di sottomissione , con il plug nel culo, le tette strizzate dalla corda un cazzo di un frocetto in figa che mi stantuffava e un altro cazzo di grandi dimensioni in bocca ‘Avevo il culo pieno e lòa vescica che mi stava per scoppiare, le tette ormai eron anestetizzate al dolore’.Il piacere della depravazione, prendeva il sopravvento..

Il macellaio mentre gli sparavo un pompa da urlo, io stavo godendo da impazzire. Mi premeva il capo con forza fino ad ingoiare con difficoltà tutta l’asta, ma non era contento di ciò, era un essere sconcio ed insaziabile, amava vedermi umiliata e prostrata alle sue turpe voglie, mi tappava per alcuni secondi il naso , stavo quasi per soffocare, ma lui mi lascio respirare’
Ansimavo’.
Giulio mi venni in figa’. IO realmente non ce la facevo più volevo urinare, avevo la vescica e lo stomaco pieno il mio culo stava per scoppiare’
Pregai il padrone ‘

‘Padrone Lo scongiuro devo fare pipi, ho il culo pieno non ce la faccio piu. Dopo farò tutto quello che lei e i suoi amici volete’.!!’
Si misero tutti a ridere’ il macellaio , mi prese per la testa

‘Succhia .fino a farmi esplodere il cazzo. Zitta nullità’.Pompa e resiste’baldracca!!!!

Mi scopò la bocca finche no me la riempi’ Dovetti ingoiare tutto , godevo anche con sofferenze , ma sentire tutto quel seme maschile che invadeva la mai gola mi fece andare in estasi’
.
Marco manco per qualche secondo ritorno e mi pose sotto la pancia una grossa bacinella’intanto Giulio con il cazzetto moscio e a penzoloni si era staccato da me’

Marco con tono autoritario ‘
‘Ferma , non pisciare, te lo do io il permesso’..
Non potevo resistere .

‘La prego padrone farò ciò che vuole, sarò la sua puttana, la sua serva, mi faccia liberare i buchi. La supplico!’
Ero senza dignità, non avevo piu orgoglio, ero diventata la vergogna delle donne, ma ciò mi piaceva, questo stato di sottomissione mentale e fisica, mi procurava un di smisurato piacere.

‘Splash splah’

Mi arrivarono due cinghiate sulla schiena, fortissime , per sottomettermi maggiormente..

‘Ovvio, lurida scrofa’sarai per questi due giorni la mia schiava’ abbiamo un programmino in mente, che ti riduciamo in un cola brodo i rtuoi buchi. Tuo marito troverà una puttana delle peggiori specie’Cmq per ora non pisci . Ora iniziamo l’interrogatorio’

Marco mi lascio a pecorina in quello stato’ Mi diede cinque frustrate’
‘Guai a te se se urini’..’
Dopo avermi minacciatomi lasciarono sola nella stanza per dieci minuti..
Passo un tempo interminabile per me . Ripensavo a quelle ore a come la mia vita stava cambiando , a quello che poteva accadere’Se mio marito lo veniva a sapere sarei stata cacciata , sarei diventata una schiava ..una puttana , uno sborratoio’
Ma più pensavo al mio possibile futuro non da borghesuccia, molgie di un professionista, che conduceva una vita falsa ed ipocrite, piu mi eccitavo ero bagnatissima..Pur nella sottomissione stavo vivevo una vita diversa, questo mi esaltava ‘

Marco e i suoi due amici tornarono ad occuparsi di me, spensero la luce e accesero una piantane , indirizzando la luce verso il mio viso , avevo difficoltà a vedere bene, quella luce era accecante..
Stava per iniziare l’interrogatorio. Marco aveva in mano una videocamera, il macellaio indossava una maschera di carnevale che gli nascondeva il viso, si addiciva alla perfezione, perché era una maschera di maialino’ Giulio aveva gli occhiali da sole,

‘Padrone , ma mi vuole riprendere?’

Venni assalita dalla angoscia, era ripresa voleva indicare che sarei stata ricattata a vita’
Stavolta, non mi frustarono, ma Marco mi afferrò per i capelli e mi sputo sul viso.
‘Devi stare zitta!!Cagna!!! Dovevi pensarci prima’ Non devo darti assicurazioni, ma di certo non comprometto la mia cagna’.Ora iniziamo’
Dire che mi tranquillizzai &egrave eccessivo diciamo che mi calmai , accettai la mia sorte ‘.

Giulio mi porse una ciotola con della vodka, mi spinse la testa in direzione ‘.

Il macellaio si sedette sulla poltrona , il mio sguardo era direzionato verso il suo grande cazzo.

Giulio si mise davanti a me e prese a riprendere’

‘Bevi!!!!’

Mi abbassai come un’animale, svuotai la ciotola, quella bevanda alcolica mi arrivo subito al cervello ero ubriaca e sottomessa’

Marco inizio a tempestarmi di domande’
‘Come ti chiami?’
Risposi sommessamente anche perche ero imbarazzata dalla telecamera..
Ero nuda legata, con la saliva dello sputo che mi colava sul viso’
‘Luisa’
Mi arrivo una frustata data da Giulio, Marco replico’

‘Errato’..Ripeto la domanda ‘? Quale &egrave il tuo nome?’

Compresi quello che volevano sapere’
‘Cagnaluisa, padrone!’
Il macellaio applaudiva come allo stadio….

‘Brava, cagnaluisa’. Accertiamo e certifichiamo che qui oggi abbiamo la cagna luisa. Una donna perversa che in un giorno si &egrave spogliata dalla maschera di brava donna e moglie , per mostrare a tutti la puttanan ,perversa e sottomessa che &egrave’..’

Marco prosegui” Possiamo togliere il dildo conficcato nel culo della cangaluisa, dopo averla riempita di sborra e piscio’ La cagnaluisa &egrave anche un pisciatoio oltre che essere uno sborratoio pubblico’. ‘
Giulio mi tolse di colpo il dildo, si avverti un rumore simile allo stappare di un vino’.. Subito il mio culo rovescio nella bacinella il piscio , l’acqua , lo sperma nella bacinella’

‘Ora può svuotarti la vescica cagna , sbrigati che poi proseguiamo.!’
Finalmente potevo liberare la vescica .

‘ Ahhhhhhhhh”. Emettevo un grido di sollievo e di goduria, mentre i zimbelli di pioggia dorata cadevano dentro la bacinella, nel frattempo dal mio sedere spanato fuoriusciva un fiume.

Marco come in una diretta televisiva commentava in modo volgare la mia performance..

‘Non resta niente della signora falsa e ipocrita di qualche giorno fa. La cagnaluisa &egrave un animale, una bestia da monta che dopo essere stata usata , evacua senza ritegno pubblicamente., senza dignità’

Le sue parole mi ballano nella mente, arrossivo, mi sentivo umiliata, degradata ed eccitata , mentre Marco si rivolgeva a Giulio, mentre dal mio culo ormai scendevano solo delle scolature di piscio, acqua e sperma, mentre la mia pisciata era colossale..

‘Controlliamo che il culo di questa vacca &egrave vuoto, in ogni caso aiutala a svuotarlo tutto questo cesso di culo , voglio vedere come gode questa schifosa , vergogna di tutte le mogli!’

Non si fece pregare . Mi infilo in un solo colpo il plug, fino in fondo, senza trovare nessuna difficoltà, prese ad entrarlo e uscirlo , iniziando questa azione di pompaggio dal mio culo dilatato rumoreggiante, colavano altri liquidi, mentre continuavo a pisciare, Giulio prese a tintillarmi il clitoride, persi la ragione, presi ad godere a ansimare’.

Marco si eccito da morire continuava a riprendere, mentre Giulio mi fotteva il culo, allargandolo a dismisura con il plug.

‘Maialino tappagli la bocca a questa scrofa, con il tuo piede, faglielo leccare e lucidare, questa sudicia, deve capire quale &egrave il suo ruolo!!!’

Il macellaio non si fece pregare, mi afferrò per i capelli e mi spinse in bocca il suo piede’

‘Lecca e succhia puttana, non vedo l’ora che ritorni nella mia bottega, per vederti arrossire davanti a me e ai miei lavoranti’.. Brava hai capito che il tuo ruolo &egrave quello della schiava sottomessa.’

Quel piede mi forzo la bocca leccavo la pianta, mentre il macellaio mi sputò in viso, guardandomi negli occhi, trattandomi con disprezzo, per un attimo riflettevo di come ero caduta in basso, non solo scopata, ma sottomessa anche da quel meschino uomo , non potevo tornare indietro’

Fini di urinare, anche Giulio si fermo , ero svuotata completamente’ Marco riprese ad parlare , riprendendo con la video camera, stava immortalando la mia completa sottomissione, non sarei più stata la donna di prima, quell’esperienza stava cambiando per sempre la mia vita,

‘Bene ,bene abbiamo svuotato questo cesso, Giulio ispeziona il culo di questa baldracca, anzi prima sposta la bacinella , mettila in direzione del suo viso, chissà potrei anche ritenere giusto di farle bere queste schifezze!!’

Stavolta non mi eccitai per niente ero schifata, ma la mia espressione di titubanza svanì al colpo di cinghia che mi arrivo sulle spalle, data da Giulio’
.
‘Bravo cosi si trattano le slave titubanti ed indisciplinate’!!!’

Ormai non leccavo più il piede del macellaio che si era nuovamente sbivaccato sul divano e giocava con il suo cazzone moscio..

‘Proseguiamo con l’interrogatorio!!! Giulio, mi raccomando ravviva la schiena della puttana , mi sembra deconcentrata’..

‘Splash , splash , splash, splash, splash..!!’

Cinque tremende cinghiate si abbatterono sulla mi schiena rigandola , non erano date forti ma un po’ la pelle mi bruciava, anche se le frustrate mi eccitavano da morire, i capezzoli erano turgide a le tette erano rossissime a causa della stretta delle corde.

‘Ti piacciano questo tipo di frustrate, troia?’

Con un nodo alla gola per l’umiliazione verbale e fisiche risposi.

‘Si padrone , mi eccito!!! ”

Marco con voce trionfante

‘Brava, cagna Luisa!!!!’
Toccati davanti a noi, facci vedere quanto sei troia insaziabile!’

Rimasi a pecorina reggendomi solo con una mano, con la altra presi a masturbarmi..

‘Ecco !!Splendida vacca, questo &egrave il tuo ruolo, questo dovrebbe essere il modo di passare le giornate’!
Iniziamo con una domanda molto piccante, prima di ieri , il giorno in cui da anonima signora , ti sei trasformata in cagna, come godevi? Raccontaci tutto !!’

Ansimavo mentre Giulio , metteva della crema nel mio culo e infilava due dita dentro, poi tre poi quattro, .

‘Padrone, da qualche anno , guardo dei video porno al pc,”

Marco si avvicina alle mie natiche e al mio culo allargato dalla mano di Giulio che con un fisting, mi riempiva tutto l’intestino, aveva entrato la mano, per fortuna che l’aveva esile, ma il fastidio c’era mi sentivo piena, ma continuavo a masturbarmi, con due sculacciate sulla chiappa sinistra , Marco riprese l’interrogatorio’

‘Squaldrina!! Invece di fare le faccende di casa, la signora che faceva guardava filmati spinti!!!
Cagna Luisa, che facevi mentre guardavi i film sporchi?’

Ormai Giulio rovistava con la mano il mio culo’, godevo anche per questo, tutta l’atmosfera ormai mi portava solo ad orgasmare, non pensavo ad altro’.

‘AHAH, Padrone, quando vedevo i video di sottomissione, mi mettevo dei morsetti ai capezzoli, per poi infilarmi in tutti i buchi grosse zucchine. Padrone sono una vacca senza speranza, merito questo trattamento!!’

Andavo a ruota libera’.

Marco , fece smettere il fisting a Giulio, anzi gli disse di slegarmi le tette dalle corde’.
Le mie mammelle furono liberate, tirai un sospiro di sollievo , mi facevano molto male.

Marco mi fece posizionare in ginocchio’

‘Vacca metti le mani alla nuca !!!’

Con la sua mano libera schiaffeggio le mie mammelle ‘
.
‘Avete visto amici, che belle tette gonfie ha questa cagna?
Sono ideali per fare delle spagnole fantastiche !!! ‘

Mi punto la fotocamera in viso!

‘Cagna, domani sera passerai un’altra notte con me?’

Rimasi di stucco, solo io sapevo che mio marito , non rientrava prima di alcuni giorni, cosa dovevo fare ero confusa, ero ormai alla merce di questi individui senza scrupoli, mi avrebbero schiavizzato completamente, ormai non capivo più niente , riprendendomi mi ero venduta totalmente, mi poteva capitare la qualsiasi cosa, ma quella situazione di degrado sessuale mi stava trasformando , accettavo tutte le conseguenze, la mia vita sarebbe diventata incerta, tutte le sicurezze di una vita agiata cadevano, dovevo vivere nel dubbio, ma con la consapevolezza di vivere il piacere assoluto, ero una creatura sottomessa dedita alla perversioni più assurde ed avere come unica ragione di vita il raggiungimento del piacere.

‘Si !!! Padrone sono a sua disposizione’fate di me quello che vuole, ma fatemi godere!!!.

Marco continuava nel filmarmi’

‘Bene allora con Giulio organizzeremo per domani sera un party molto speciale dove berrai molto, avrai lo stesso trattamento delle altre mie cagne!!’

Giulio prese dei grossissimi dildo di colore nero e mentre ero in ginocchio , il piu grosso e lungo circa 30cm , me lo pianto in figa, l’altro altrettanto grosso me lo infilo nel culo, ero piena, mi fece abbassare leggermente le chiappe in modo che la base dei dildo toccavano a terra, a quel punto ma erano gia messi d’accordo sul trattamento, mi mise tra le tettone un altro dildo sempre di colore nero, prese la mie mani che erano alla nuca li abbasso , in modo che tenevo strette le tette , cosi il dildo non cadeva..

‘Bravo Giulio!!! Facciamo vedere a tutti gli spettatori che domani al locale vedranno questa video registrazione, come &egrave capiente cagnaLuisa .
Il culo rotto, la figa piena, le sue tette sono solo buone per fare spagnole!! ‘
Ti piace essere ridotto e riempita in questo modo, cagna?’

Ero stralunata, non comprendevo ciò che avevano in mente, ormai venivo esibita in pubblico, ma che sarebbe stato di me?.
Questo mi frullava in mente, ma l’ essere strapiena mi faceva solo colare la figa, mi piaceva sentire quei giocatoli dentro di me , tentennavo nel rispondere , quando un ceffone dato da Marco mi fece comprendere chi comandava.

‘Cagna rispondi e muovi il bacino cosi questi cazzi, finti ti sfonderanno i buchi!!’

Muovevo il bacino e flettevo le gambe, mi fottevo io stessa con i grossi dildo, gemevo vergognosamente…

‘AH,ah,ah,,,Mi piace essere sfondata, riempita, farcita..Sono solo una cagna!!!
Marco, mi pianto l’obbiettivo sul viso,..

‘Cagnaluisa, ma tuo marito sa di come sei diventata ?’

Un brivido caldo mi percorse il corpo.

‘No, padrone!! Mio marito, non pensa minimente che la sua mogliettina, prima si &egrave fatta sfondare dal suo figlioccio, poi &egrave andata a fare la vacca con i guardoni alla pineta al mare, dopo ha fatta una marchetta per strade, per finire sono stata usata in tutti i modi sia da sborattoio che da pisciatoio. Non immagina’ AHAHAH’ In questo momento mi rendo conto..ahahahha’

Non era più un interogatorio ma stava diventando una confessione, mi stavo liberando dai miei dubbi orami orgasmava con il dildo in figa e godevo con l’altro nel culo, non mi importava piu niente sudavo per tanto piacere ricevuto’

‘Cosa ti rendi conto? Troia, continua sta uscendo la tua vera natura”

Giulio mi afferro le tette cadde il dildo per terra, Marco lo raccolse e me lo pianto in bocca’

Leccavo quel giocattolo erotico, continuavo a pistonarmi i buchi, tra una leccatina a quel bastone di gomma ‘
‘AHAHAH, sono una puttana affamata di cazzi, vogliosa di essere usata’..Non mi importa se lo viene a sapere mio marito””

Marco , impazzi alla mia risposta’..

‘Brava cagnaluisa!!! L’interrogatorio &egrave finito, ma continuo a riprenderti, perché lo spettacolo ancora non &egrave finito, ci hai fatto ridiventare i cazzi duri”

Mi spinse il cazzo finto in gola quasi non rispondevo piu’..

‘Sfondiamola’

Marco diede inizio alle danze, Giulio mi tolse i dildo e mi spinse verso il macellaio’

‘Vieni qui troia insaziabile, che oggi mi stai svuotando il cerrvello’

Ero sopra di lui e mi fece impalare sul suo cazzo, la mai figa lo accolse tutto fino ai grossi ciglioni, avevo il culo in mostra ma non rimase vuoto a lungo, Giulio me lo sfondo con il dildo enorme’Marco riprendendo mi tiro il capo e lo porto all’altezza del suo cazzo’

‘Abbassa la cerniera e succhiami il cazzo, troia.!!’

Mi attaccai al cazzo del mio padrone , mentre i mie buchi venivano riempiti, il macellaio, mi strizzava i seni, dopo qualche colpo violento mi sentii riempita la figa, Marco me lo usci dalla bocca interrompendo la pompa, che gli stavo tirando per sborrarmi in viso’. Giulio a quel punto, tolse il dildo &egrave infilo il suo cazzetto, non lo sentivo, ma lui mi pompava e dopo qualche minuto senti un schizzetto dentro ‘

Marco prese a riprendere il mio corpo i miei buchi sborrati e vuoti, fui afferrata per i capelli e posta a pecorina davanti la bacinella piena dei liquidi che erano nel mio corpo.
Giulio, spinse la nuca in modo che con il viso e i capelli andavo a sporcarmi con il contenuto del recipiente, ero con il culo a ponte, delle tremende cinghiate mi fecero sobbalzare le tette’

‘Bravo Giulio , ecco come finiamo il filmato la cagna sfondata si lava con il piscio ,lo sperma e acqua lurida.
Giulio voglio vedere come la fai bere”

Giulio non deluse Marco, mi porse il cazzetto davanti la bocca, io la tenni spalancata, con una mano mi masturbavo’.

‘Brava , toccati mentre Giulio ti usa come pisciatoio e tu macellaio dopo lavagli la faccia’.’
Godevo, solo questo sapevo fare.

Giulio inizio con degli schizzetti di piscio, che riempivano la mia bocca’

‘INGOIA TROIA!!’

Mi gridava Marco, ingoia tutto, il disgusto non esiteva più, il sapore era forte, ma bevvi tutto, duro qualche minuto e ne fece tanta. Ero sazia, difatti il macellaio mi piscio in faccia sulle tette’
Marco concluse il video’

‘Amici domani l’avrete voi a disposizione al club’a presto’.’
Ero sfatta , in orgasmo continuo, Marco , mi disse di andarmi a farmi un bagno , a pulirmi perche la serata non era conclusa dovevamo uscire’. . Il macellaio mi sputo in bocca e mi saluto.
‘Ciao cesso umano a presto, salutami l’ingegniere!!’ Ridendo si allontano da m, fui lasciata nella mani di Giulio..

‘Bambolina, vai nel bagno e pulisciti , rilassati che ora ti rigenero io , tesoro”
Ondeggiando mi rifugiai nel bagno..
Entrai barcollando nella stanza da bagno, ripresi fiato, ero ridotta a brandelli , sporca sudicia, con i buchi spompati, ‘ il mio corpo aveva bisogno di relax e di essere rigenerato, entro con me Giulio, nel frattempo Marco gli rammentò di non dimenticare la collana anale prima di uscire e raggiungerlo nel bar stabilito, gli dava un’oretta tempo per mettermi in sesto e farci trovare al locale Ero molto perplessa., di ciò che si prospettava’

Giulio mi fece spogliare completamento , mi disse che avrebbe pensato a farmi rinascere.
Aveva ragione, da esperto in bellezza femminile in meno di un’ora mi fece rinascere’. Cambio tono e atteggiamento, mi trattava da regina, non come a qualche minuto prima da cagna’.
Mi fece ripulire la vagina con delle lavande, con dei mini clisteri l’ano e lo sfintere’.Feci un bagno nella vasca idromassaggio di quelli che si ricordono, mentre Giulio da checca chiacchierone mi raccontava di Marco e delle cagne che aveva avuto..
Compresi che di solito le aveva ventenni, ma mai una quarantenne, cmq Giulio mi avvisava che le umiliazioni e le sottomissioni non erano finite’ anzi’

Alla fine del bagno, mi aiuto ad asciugare.. nel frattempo da bisex incallito, mi palpava tutta, finito di asciugarmi mi porto nella stanza da letto di Marco, una camera con mobili di design, mi fece mettere a pecorina nuda su quel lettone, prese a spalmarmi delle creme rigeneranti, mi massaggiava tutto il corpo, in certi momenti mi palpava le chiappe con ardore e pian piano prendeva possesso del mio corpo, infatti aprendo i glutei mi sputo tra il buchino e la passera’

‘Bellezza!! La bella vita &egrave finita e anche le coccole, ti preparo per trasformanti in una baldracca sconcia e volgare pronta a soddisfare le voglie dei tanti porci con cui Marco ti vorrà vedere usare , da cui prenderà molti soldi stasera e domani”

Allargando i miei glutei prese a leccarmi la figa, sentivo quella lingua impossessarsi della mia farfallina, era molto eccitato’
Realmente aveva abbandonato i modi gentili, di qualche minuto prima’
‘Cagna !!! Girati e sdraiati sul letto a gambe larghe, !!’

Con la passera fradicia di umori , obbedì ‘.

Ero a gambe spalancate su quel lettone, Giulio mi mise un cuscino sotto la schiena , in modo che ero sollevata’.Mi osservavo alla specchio : ero una troia pronta a soddisfare le voglie di un bisex cinico. Ero molto eccitata, sentivo il contatto della mia pelle con le lenzuola linde e profumate, sentivo i seni gonfi e i capezzoli duri’ Sollevai con la mano destra il seno sinistro e portai la mia bocca da pompinara sul mio capezzolo, uscendo la lingua presi a leccarlo’

Questa mia iniziativa prese di sorpresa Giulio’

‘Luisa!!! Tu sei nata per farti fottere, per prender cazzi a ripetizione, il tuo destino &egrave un bordello!”

A queste parole lo guardai con malizia, lascia il seno sinistro, per ciucciarmi il capezzolo del seno destro’

A questo mio ultimo atto, Giulio afferro un grosso dildo fluorescente grandissimo e molto lungo e me lo infilo nella figa’mentre le mie dita continuavano a tintillare il clitoride, emisi un gemito di sorpresa ‘Aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh’, sentivo quell’oggetto gigantesco entrare tutto, con i muscoli vaginali ne costatavo la sua enormità., il mio corpo godeva per l’intrusione di quel magnifico toy’

‘Cagna ti basta questo bastone di plastica? ‘
Mentre staccandomi dal capezzolo portai il capo all’indietro ansimando a bocca aperta, mentre uno sputo mi arrivo in gola’

‘PUhhhh!!!! Lurida cagna, stanotte ti sfonderemo!!’

Forzò il dildo in figa, pompandomi e fottendomi con quel finto cazzo’.
Avevo la testa a penzoloni nel vuoto dato che ero sdraita sul letto in modo orizzontale rispetto al capezzale’

‘Fotttimi, spaccami, sfondami’sono solo una troia’..’

Giulio si esalto’. Mi fece alzare le gambe e flettere, il dildo era dentro di me , mi arrivava alle ovaia, Giulio con maestria lo faceva scomparire tutto dentro la mia figa, per poi uscirlo, non mi avviso ma mi infilo il suo cazzetto nel culo, non ebbi nessun fastidio anzi, mi eccitai ad avere i buchi ancora una volta pieni, mi sali addosso, mi lascio il dildo conficcato e prese a incularmi, mentre mi leccava le tette, il collo, per poi baciarmi in bocca, le nostre lingue si intrecciavano , mi mordeva le labbra , tirandomele..

Finalmente qualcuno che mi baciava con passione questo mi procurò un orgasmo, ma lui non si accontentò di incularmi usci il suo cazzo, che pur di dimensioni medie, era durissimo, e forzo la mia figa gia piena del dildo, ero completamente scosciata.

Mi scopava con forza’raggiungevo orgasmi in continuazione, gli piantai le unghie sulla schiena, per poi afferragli le chiappe’.liscie e morbide..
‘AAHAHAH|Mi fai morire in questo modo ,cagna!? Ti sfondo!!!’..’

Mi baciava, come mi baciava bene, mi sentivo una donna vogliosa e amata con passione non solo un oggetto sessuale.. Essere usat mi eccitava ma in quel momento mi sentivo co,pletamente femmina’.

Ad un certo punto si stacco, si alzo del letto, avevo solamente il dildo conficcato nella fregna umida ‘me lo ritrovai dietro mi infilo tenendo i piedi appoggiati per terra il suo cazzo in bocca.

‘Ora ti scopo la bocca , bastarda!!!’.

Gli insulti mi eccitavano ancor più mi imboccai quel cazzo facendo entrare anche le palle, sentivo il sapore della mia figa’ lui si abbasso su di me slinguandomi il clitoride, anzi a momenti me lo mordicchiava, mentre con la mano mi fotteva con il dildo’ Ero troppo fuori di me eccitata, Giulio orgasmava allo sfinimento, tra me e me pensavo che era questo che volevo della vita, ero stanca di fare la signora ipocrita e frustrata non mi importava piu niente della mai vita passata, qualunque fosse stato il mio destino, prendere cazzi per me diventava l’unico o scopo della vita’

Sapevo e intuivo che stava per venire, usava la mia bocca come fosse una figa , gli allargai le chiappe con le mani e di colpo gli infilai un dito nel culo profondamente..-
Lui ebbe un sussulto’

‘Ma sei proprio una porca , hai capito quello che mi piace , dai ‘.che ti innaffio questa latrina di bocca’..AHAAH’

Sentivo il suo cazzo irrigidirsi nella mai bocca pronto ad eruttare una cascata di sborra incandescente’, mentre continuava con tutte e due le mani a spingere e stantufarmi la figa con il dildo’. Quando fermandosi e gridando come un folle’
‘VengooooooooooooooooTroiaa’
Mi riempi la bocca di caldo seme maschile che ingoiai senza difficoltà, nel fece tanto’

Dopo avere svuotato le palle dentro la mia bocca, si ricompose, mi disse che era tardi , mi fece mettere a pecora’
‘Dai troia abbassati che ti devo infilare la collana anale come vuole il tuo padrone’!”

Cosi avvenne mi guardavo allo specchio e vedevo Giulio entrare pallina per pallina finche , quella collana spari dalla vista perche era dentro il mio culo da troia, mentre fuori si vedeva solamente il laccettino’

Inizio una vestizione, per trasformarmi in una baldracca volgare e sconcia buona sola ad essere usata, umiliata e sfondata’.

Mi pettino raccogliendo i capelli in una coda, il mio viso fu esaltato da un trucco pesante e dettagliato, la mia bocca dipinta da un rossetto che evidenziava le mie labbra da bocchinara, mentre mi truccava Giulio mi raccontava che delle cagne che erano passate dalle mani di Marco ero io ero la più puttana e schifosa di tutte’.

Dopo avermi truccato mi fece indossare delle autoreggenti neri a rete con maglie , mi fece guardare allo specchio’
‘Luisa, sei splendida’.Cosa vedi in questo specchio?’

Ero nuda solo con gli autoreggenti, il mio viso mostrava una puttana, la moglie fedele del giorno prima era scomparsa, emergeva la Luisa, che nei pomeriggi noiosi sognava di essere scopata in tutti i modi’
‘Una pompinara affamata di cazzi’
Mi afferro per il collo , mi sputo ripetutamente in bocca..

‘Esatto!!! CagnaLuisa non sei altro che un puttanone, ciucciacazzi, una rottainculo, schiava e mignotta, una tardona di quarantanni pronta a tutto’ Giulio ti farà prostituire, ti venderà a pochi soldi perche le troie schifose come te fanno tutto : bevono il piscio, la sborra, si fanno frustare’siete nate per essere sottomesse, dunque il prezzo &egrave basso’ stasera ti mostrerà ad un banda di magnaccia di colore’..per poi domani farti battee per loro nella pineta’.Ti usureranno e ti faranno usare da decina di porci che ti faranno la qualsiasi cosa’Sarei uno sborattoio e pisciatoio pubblico’.’

Lo guardai mordicchiandomi le labbra’quelle parole cosi umilianti e degradanti, mi facevano bagnare , mi si prospettava un futuro scuro e inquietante, io la moglie dell’ingegnere nelle mani di protettori di colore a battere come le peggiori battone.

MI fece indossare un perizoma nero con la veletta davanti, come misura era più piccola di quella che di solito indossavo io , il filo mi si piantava tra le chiappe, dalla parte davanti il perizoma solcava le mie grandi labbra’ Il reggiseno sempre di colore nero a balconcino con le coppe anche esse con le velette , che mostravano i capezzoli e le aureole, anche il reggiseno era una terza , generalmente io porto una quarta”Le mie mammelle erano stretti in una morsa, lui sadicamente , fece uscire i capezzoli strizzandomeli’

Rideva nel vedermi conciata in quello stato’

‘Mi piacerebbe che ti vedessero in questo stato tuo marito e tuo figlio’., darò un idea a Marco..:’

Stavolta lo guardai impaurita, tremavo, l’angoscia per essere scoperta, per essere
‘NO!!! ti prego a loro lasciategli stare’..Faro tutto quello , che volete , sarò il vostro cesso, il vostro pisciatoio, la vostra schiava , mi venderò per voi”

Rideva mentre mi faceva indossare una camicetta leopardata, stretta , mi abbottono solamente il bottone centrale lasciando tutti gli altri aperti in modo che si vedevano sia i seni strizzati dal reggiseno a balconcino che l’ombelico,, l’indumento sembrava che da un momento all’altro esplodesse’.

‘Cosa ti aspetti che prima o poi i tuoi non lo verranno a sapere, ? che pensi ceh faccia tuo marito ?

Se non buttandoti sulla strada, ma non ti preoccupare padrone Marco &egrave comprensivo AAHAHAH’
Rideva prospettandomi una visione di vita fatta di degrado perversione , ma nonostante la paura questo scenario mi faceva bagnare’.
Difatti Marco m isfioro la figa ‘
‘IMMaginavo puttanan che eri bagnata, infatti una perversa come te , come può pensare di condure una vita da donna normale? Sei destinata a essere usata rassegnati, ma penso che in cuore tuoi &egrave questo che vuoi, ”

Aveva ragione’..
‘SI &egrave questo che voglio andiamo che ho fame di cazzi’..’

Risposi di pancia, anche se in quel momento mi assalirono mille dubbi’
Indossai una mini inguinale e delle scarpe floriscente di colore crema con un tacco dodici’

Ero realmente una donnaccia di strada uscimmo da casa, mentre Giulio chiacchierava con me raccontandomi di donne come me trasformate in cagne, mi palpava il culo , i passanti mi guardavano chi con eccitazione chi con disprezzo intravidi gente che mi conosceva, difatti mi guardavano stralunati come se non credevano a loro occhi, ero conoscenti, gente che vedevamo a volte in estate’. Ma ormai la strada era stata tracciata, ancheggiando a causa del tacco dodici sali in macchina arrivammo a destinazione dopo una decina di minuti,,, eravamo in una strada secondaria, ci fermammo ad una pompa di benzina, dove c’era un bar dall’aspetto squallido’
Giulio mi apri la portiera
‘Cagna scendi!!!’
Mi appellò in quel modo a voce alta , scesi trovandomi davanti una decina di uomini di colore che mi spogliarono con gli occhi’

Degluttai saliva, mentre mi sentivo osservata, ero li in quella piazzola di uno ”squallido autogrill, circondata da porci di ogni parte del mondo, uomini di tutti i paesi ma avevano in comune come linguaggio universale , quello del sesso. Io acconciata e vestita in quel modo sconcio e volgare attiravo la loro attenzione e’ non solo’

Al loro cospetto ero ”in mini inguinale, che si vedevano ‘le autoreggenti, sculettare sui tacchi dodici, con la camicetta sbottonata , il trucco forte e pesante, osservavo i loro sguardi’ libidinosi’. non c’era bisogno di parola per leggere le loro menti..

Segui in silenzio Giulio , mentre mi arrivarono’ i primi commenti sconci all’orecchie

‘Troia, vieni qui che ho una bestia pulsante nelle mutande’ ‘Ma da dove &egrave uscita questa puttana’ ‘Una altra baldracca per Amin?”’Femmina da sfondare”

Al mio lento e ondulante passaggio si toccavano volgarmente il loro pacco,sbirciando dalla forma dei loro pantaloni dovevano essere ben forniti, ‘altri uscivano la lingua, come ad indicare che mi avrebbero leccata tutta’Vedere ciò mi faceva bagnare enormemente.’ Vedere queste scene mi facevano eliminare ogni remore, ero felice di quel vissuto’

Entrammo in quel lurido bar, le luci dei neon riflettevano sui vetri sporchi dell’entrata, Giulio mi apri la porta ‘

‘Prego cagna ,Marco ti aspetta”’

Vidi il mio padrone ridere insieme ad un uomo di colore, alto muscoloso, vestito con una canottiera da dove uscivano due braccia muscolosi e tatuati, volse lo sguardo verso di me capi che doveva trattarsi di Amin’

‘Vieni cagna Luisa, che ti presento Amin un mio carissimo amico”

Giulio dopo una breve presentazione mise le cose’ in chiaro, Amin era un losco tipo che si occupava di traffici di vario genere : dalle armi , agli stupefacenti, alle cagne come me, mi disse chiaro e tonto che l’indomani mi avrebbe venduto per un’intera giornata a lui, dunque mi avrebbe usata e fatto usare a sua piacimento.. Ormai non solo ero diventata cagnaluisa, ma anche troia e puttana senza dignità’

Amin prese a palparmi ‘.le sue mani sul mio corpo’.

‘Marco , certo che Tanya l’ultima cagna che mi ha portato, era più giovane, carne più fresca , ma questa battona mi sembra’ anche se &egrave ‘aldilà degli anni che vada bene, se poi &egrave vero che si fa fare di tutto ..!!!’

‘ Era cosi che parlavano di me , la moglie dell’ingegnere signora invidiata e stimata fino al giorno prima’invece ero considerata una cagna, una sottomessa a cui fare’ tutte le porcherie e umiliare pubblicamente’

‘Amin, questa domani la potrai fare accoppiare con chiunque, si fa fare di tutto, può prendere minghie ‘di tutte le dimensioni, la potrai fare sfondare anche da gruppi, beve il piscio, si fa frustare’.!!!’

Ridevano, bevevano, parlottavano tra di loro a bassa voce , gia Amin mi aveva alzato la gonna, sbottonato’ l’unico bottone a suo posto, della camicetta’

Ero li seminuda , con le mammelle di fuori , Amin li aveva messe alla luce e dinnanzi allo sguardo pubblico, nuda davanti quei porci, infatti cinque amici di Amin mi avevano circondato’

Parlavano ‘nella loro lingua, ma certo non stavano recitando le preghiere’

‘Amin disse a Marco , che avrebbe dato la somma che avevano pattuito, ormai ero solo un oggetto sessuale, l’essere venduta mi stava eccitando, stavo silenziosa, mentre le mani di Amin mi soppesavano le tette, con i polpastrelli mi stuzzicava i capezzoli, che erano duri e appuntiti come delle matite.’

‘Cosa bevi cagna?’

Amin era gentile, mi voleva offrire da bere’Ma Marco mi anticipò

‘Questa cagna, stasera ha fatto il pieno di sborra e di piscio, dagli un’ acqua tonica, cosi si riprende, con una fettina di limone, in modo che si disinfetta lo stomaco ‘AHAHHAHA’

Rideva Marco , il suo schermirmi porto al riso anche Giulio e Amin.

Non avevo più volontà” Amin mi giro, mi appoggio al bancone, mi fece flettere le gambe, mi alzo la mini, mostro le mie natiche contornate dal striminzito perizoma che scompariva tra le chiappe’ Ero a culo a ponte in bar davanti una platea nutrita di spettatori arrapati

Molti degli avventori del locale , riuniti a cerchio commentarono con l’urlo di compiacimento..

‘WOOOOOOOOOOOOOOOOW!!!!’

Alcuni presero a fischiare, in senso di apprezzamento del mi abbigliamento del mio culetto espesoto e ben guarnito, mentre Amin agitava la mano verso gli avventori come a commentare con il gesto manuale le meraviglie del mio sedere’.

‘Marco, che culo da favola ha la tua cagna. Un culo sfondato ma sodo, da spaccare completamente!!’

‘Spalsh’

Amin con una sculacciata.. posssente’ mi fece allargare le gambe, si vide il filo della collana anale, che penzolava,’ ovviamente attiro la curiosità di Amin e degli spettatori di quella performance improvvisata, quella scena cosi arapante scosse il sonnolente e acido proprietario del bar’

‘Maiali’ e parassiti , subito fuori di qui!’

‘Era incazzato duro, mi guardava con degli occhi di fuoco’

”Stronzi mi volete fare chiudere il locale?’

Poi si avvicino a me mi afferro per il mento e mi grido

‘Tu, lercia di una troia, vai a battere fuori da qui!!Rivestiti’

Si avvicino minaccioso verso di me

Amin si alzo , mostrando il suo fisico possente, afferro per il bavero il barista’.lo minaccio’gli intimò da portarmi da bere, il barista si rassegnò e si ammutolii, capendo che razza di individuo era Amin’che non si accontentò di aver intimorito il barista in più lo prese in giro..

‘Frocio di merda , come puoi rimanere impassibile davanti questo culo da sballo!’

Ero contenta per i complimenti che Amin lesinava nei mie confronti, il barista senza guardarmi negli occhi mi servì.

Nel frattempo ‘mi stavo godendo la mia acqua tonica, bevendo dalla bottiglia con la cannuccia, Marco mi abbasso il perizoma fino alle ginocchia’.

‘Amin guarda come &egrave accogliente il culo di questa scrofa,ha un pomeriggio che le viene sfondato e ancora tiene””””’ !’

Tiro il filo della collana e usci una pallina’

‘Slap!’

‘ Simile al rumore di un tappo di sughero di uno spumante quando viene stappato , si voltarono tutti il mio culo fu l’oggetto del desiderio di quello squallido bar, accanto ‘si riunì una folla’ di avventori’..

Sentivo voci , ma con la caciara che si creo, non capivo bene le parole,ma visto che, ero esposta’ come una ‘vacca posizionata pecora con il perizoma ad altezza delle ginocchia , le gambe divaricate il culo nudo da cui usciva una pallina della collana anale che avevo conficcata nel culo, ovviamente non potevano essere che commenti volgari..”

Del resto io li meritavo tutti, di questo ne ero consapevole’

Amin tirò la collana facendo uscire la collana , allargo le chiappe sputo sul buchino’

Si rivolse agli avventori che mi avevano circondato che come zombi affamati volevano allungare le mani per toccarmi’

In un perfetto italiano, anche se c’erano tanti suoi connazionali li misi in riga..

‘Porci !!! State calmi, se volete usare e abusare di questa vacca ,dovete aspettare domani’

Il” malcontento fu manifestato da un coro ..’NOOOOOOOOOOOOOOOO!’

Ma Amin guardando’ Marco che con gli occhi gli diede l’assenso, mentre io finivo la mia bevanda e mi girai togliendomi il perizoma’ e consegnandolo unitamente alla collana a Giulio , che conservo il tutto in una sacca a spalla, prosegui nell’arringare la folle di maiali cazzuti che sbrizzavano lussuria dagli occhi..

‘Domani:!!! In pinetina alla solita casa, dalle nove del mattino fino alle otto di sera con prezzi modici, potrete sfondare e scaricarvi le palle con questa troia’ Ora spostatevi che dobbiamo andare’

La folla sembrava soddisfatta, di quel messaggio, come soldatini ubbidienti ritornarono alle loro posizioni, mentre Amin mormoro delle parole all’orecchio di Marco.

Amin mi prese per una mano e mi trascino fuori dal locale, mentre Giulio andò’ a pagare .
Marco mi tocco il culo ‘

‘Cagna guarda come ti mangiano con gli occhi, questi porci’domani ti faranno la festa’

Mentre la frenesia di uscire da parte di Amin mi causava problemi’ nello’ sfilare per il locale, Amin spazientito mi urlò ..

‘Bagascia , muovi il culo che ti voglio provare’.!!! Ascoltami togliti questi trampoli , in modo che cammini spedita!!’

Rimasi perplessa mi fermai ‘.

‘MA!!! Veramente!!’

Marco mi colpi con un ceffone , non forte ma di impatto’

‘Ciafff”

‘Zoccola di una cagna non fare storie rimani scalza, consegna le scarpe a Giulio, sbrigati a fare scaricare le palle ad Amin, che ancora ci sono delle persone che ti aspettano”

Rimasi ammutolita e ferita nell’orgoglio, oltre ad avere la guancia colpita , che mi bruciava’ esegui mestamente l’ordine mi tolsi le scarpe con il buon Giulio che mi fece appoggiare, mi senti piccola, piccola davanti ad Amin..

Uscimmo dal bar , Amin mi tirava verso una zona della piazzola semi buia, ero li scalza, con una mini inguinale, senza intimo con le tette che uscivano dalla camicetta, una cagna lurida ero diventata. Cercai di fare rientrare dentro la camicetta e il reggiseno le mie tette, ma Amin’ impedì’ quel gesto’

‘Sei solo una troia, che fai ti vergogni?. Lascia ballonzolare queste tettone’. . ‘

Mi tiro con tutta la sua forza e mi porta davanti i’ bagni pubblici semi abbandonati dell’autogrill Amin mi spinse dentro i bagni degli uomini, il luogo era squallido puzzolente, quel lezzo mi arrivo alle narici, il pavimento bagnato , mi senti i piedini umidi ‘.

Amin disse a Marco che mi voleva provare . Marco accetto , invito a Giulio ad aspettarmi per poi condurmi al night dove lui ci avrebbe aspettato, raccomandagli di condurmi da lui in buono stato’

Saluto Amin,Marco assicuro ‘che l’indomani mi avrebbe fatta trovare pronta sotto casa sua alle otto..

Amin mi spinse verso un luogo semi oscuro del bagno’

‘Preparati scrofa che ti sfondo”

Mi spinse dentro un bagno, socchiuse la porta’Ero in quel posto schifoso nelle mani di porco affamato’

Mi giro verso di lui, alzo la minigonna, sbottono la camicetta, prese a baciarmi buttandomi la lingua nella bocca alla ricerca della mia, sentivo il suo pacco spingere con la mia fighetta nuda, mi eccitai immediatamente’

Allungo una mano tra le mi cosce’

‘Ma sei un lago troia!!!LA tua figa &egrave fradicia di umori !!!’

Si abbassò la cerniera.

‘Abbassati , puttana, esci la mia bestia’ Vediamo se sei una pompinara brava come decanta il tuo padrone?’

MI inginocchiai lo guardai sorridendo maliziosamente, passandomi la lingua tra le labbra’

Misi una mano tra i calzoni, trovai un cannone di dimensione impressionanti’

LO usci era molto grande’.restai a bocca aperta’

‘TI piace il mio cazzo ?’

Lo impugnai lo trovai quasi duro tra le mie mani, era il cazzo più lungo e più grosso e più elegantemente bello che avevo preso..

‘Hai un cazzo meraviglioso.!!!.’

Aprii ‘la bocca e uscii la lingua..

‘Brava !!Lecca e sputagli, cosi lo lucidi a dovere,in modo da lubrificarlo , quando ti sfonderò la figa e il culo avrai solo piacere’

‘Puohhh’

Sputai sul quella cappellona, per poi imboccarlo fino a che non mi arrivò in gola, nel mentre raccolsi la saliva con la lingua e lo cosparsi per il tronco, feci questo gioco per almeno cinque volte, ero calda ed eccitata , mi sentivo volgare ed sconcia ero contenta di questo..

‘MMMMHhhhhhhhhh, mi fai morire cagna, no riesco a credere che ha due giorni che sei diventata cosi puttana? ‘

MI tiro per i capelli, mi infilo il cazzo tutto dentro,

guaivo di piacere, mi premette la nuca , fino a farmi entrare quasi tutto il suo cazzo, mi chiuse le narici mi lascio in apnea per una decine di secondi quando usci il cazzo dalla mia bocca’

presi a rifiatare’

‘Uah,,,uah..uah,,, ‘

Lo presi di sorprese, gli afferrai il membro lo misi tra le mie mammelle gonfie, strinsi con le mani i seni , lo stavo segando con il mio seno.

‘Brava Luisa, che mi stai facendo una spagnola da urlo, la metterò domani tra il tuo repertorio. AHAHAHAH’Brava cagna’!’

‘Stavo impazzendo nel vedere quel magnaccio godere, ma lui ora voleva di piu’

‘Alzati’ora ti spacco tutta’
LO guardai fisso nelgli occhi mentre mi sollevavo, ero in piedi..

‘Io voglio questo , trombami bene, riempimi , con questo cazzone, fammi sentire troia’Dai ‘.!!’

Mi accontentò subito, mi alzo la gamba sinistra facendomela piegare e abbassare sulla tavola del water, mi fu spontaneo con l’altra agguantargli la schiena, mi punto il cannone tra le grandi labbra, prese spennellarlo sul clitoride , apri la bocca nel piacere totale’

Mi sputo dentro e nello stesso istante, punto il cannone e me lo spinse con forza dentro..:

‘AHHHHHHHHHHH. .Si!!!.Si!!!. Dai pompami. Maschione mio!!!

Non si’ fece pregare prese a fottermi , con colpi ripetuti e costanti.

MI afferrò la gamba che avevo appoggiata sulla tavola e se la avvolse ‘dietro al schiena ero sollevata tenuta a lui, lo afferrai per le ascelle’ per sostenermi..

Prese a darmi dei colpi che mi facevano a ritmo sobbalzare ‘le tette.

‘Daiiiiiiiiiii., spaccami, sono’ tua , vendimi a chi vuoi fammi fare la puttana, lo sborratoio’ publico,’ ma dammelo tutto il tuo cazzo..AHHHHHHHHHH!!’

A queste parole il mio magnaccio non comprese niente sudava, sentivo tutta la consistenza del suo membro.

Ero appesa a lui con il suo enorme pisello dentro la mia passera,con le mani gli afferrai il grosso collo e mentre lui con i reni mi dava dei forti colpi mi sollevavo in modo di facilitare il suo modo di trombarmi..

Mi godevo il quel cazzone, per tutti i centimetri di lunghezza e per tutta la sua larghezza, calzava bene con la mia figona, mi avvicinai alla sua orecchia e presi a slinguarla, mentre gli sussurravo..

‘Dai, stallone, non ti fermare, ahahaahahah, dai ti voglio tutto dentro..’

Lui aumento i colpi le sue palle sbattevano forte con le mie chiappe, il rumore che ne nasceva era simile ad un ‘Slop, slop,’.’

All’improvviso si fermo ‘ rimasi delusa, stavo godendo moltissimo ma volevo un orgasmo pazzesco..

‘Scendi cagna e poszionati a pecora che ti spacco tutta’.’

MI fece scendere da quel meraviglioso cazzone’ mi posizionai a pecora appoggiando le mani sulla tazza di quel cesso, ero ridotta in quel modo, culo di fuori, tette che penzolavano, buchi pronti ad’ essere sfondati.

Mi allargo le chiappe, mi infilo il cannone in figa e spinse forte..

‘Tieniti forte che ti sventro .. tutta’!!!’

Mi afferrò per i capelli , cosi forte che mi fece inarcare la schiena e causa della presa forte alla mia coda da cavallo il mio collo fu alzato in modo che con lo sguardo vedevo lui’

I colpi furono tremendi e ben assortiti’

‘Ti piace puttana ‘?

Risposi gridando ‘dal piacere’

‘AHAHAHAAH;SIIIIIII riempimi spaccami..siiiiiiiiiiiiiiiiiiahahahooooo’Che bello avertiiiiiiiiiiiidentroahhhhhhhhhhhhhh,sborrami dentro..ti prego’.’

L’uomo gemeva come un toro di monta, mi tiro con tutta la forza i capelli.

‘AAAHHHHHHH, AHHHHHHHH, AHHHHHHHH, AHHHHHH’.. ‘

Gridando mi diede dei colpi fortissimi, meno male che ero lubrificata, mi fece venire’..

‘Tesoro vengo, vengo, ti prego innaffiami voglio la tua sborra’ahahah’

Un orgasmo che non finiva mai’.ma volevo essere innaffiata dal suo seme, amavo quell’uomo che mi stava scopando come nessuno prima’

Lo usci dalla mia figa lasciandomi delusa,ma lo punto verso il buco del mio culo’

‘Primama di sborrati la figa e ingravidarti ,scrofa, ‘voglio spaccarti il culo..!!!’

Con una mano presi a sgrillettarmi la figa, mentre lui afferrò il’ braccio con la mano con cui mi sorreggevo afferrando la tavoletta del’ water, lo giro e me appoggio dietro la schiena, dolcemente, ero in equilibrio precario ‘Spinse il suo cazzo sul buchino, che con un leggero dolorino si allargo accogliente ‘quella mazza’

‘SIIIIIIIIIIIIIIIIIIII’.Riempimi il culo’.Il mio culo sfondato &egrave pronto ad accogliere la tua meravigliosa mazza’

‘Zitta ‘rottainculo!!!! Preparati ad essere aperta in due’.!’

Prese a intostarlo nel culo , ma fummo interrotti’.

Giulio da dietro la porta intimo ad Amin di sbrigarsi , dato che era passata piu di mezzora’

Amin incazzato’ con il piede apri la porta .

‘Non mi rompere i ciglioni , stronzo , guarda come sfondo questa cagna! Goditi lo spettacolo.!!!’

Prese a rompermi il culo,mentre mi masturbavo come una forsennata,

‘Dai AmIn sfondami , ti prego , sfondami!!!!’

Amin non si fermava , piu sentivo il mio culo dilatarsi, lo accoglieva tutto.

L’uomo mi fotteva , con una mano mi teneva come la briglia di un cavallo il mio braccio messo dietro la schiena, con l’altra mano’ a momenti mi sculacciava la chiappa , altri mi strizzava la tetta..

Sentivo ansimare dietro di noi , Giulio non era solo ‘.

‘Amin ‘ Usci il cazzo ‘dal’ mio culo spanato’

Allargo le chiappe’e mostro agli spettatori improvvisati quanto largo era il mio culetto..

‘Avete visto come &egrave spaccato questo culo ‘.

‘Ora assisterete come ingravido questa puttana, le farò gonfiare la pancia nei prossimi mesi a causa dei ‘litri di sborra’ che gli scaricherò ‘dentro la figa !’

Mi rientro il cazzo nella fregna, mi afferro stavolta, tutte e due braccia, li mise dietro la schiena, ero con la faccia quasi dentro la tazza del cesso, prese a sfondarmi la figa con i soliti fortissimi colpi..

‘SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIAMINNNNNNNNNNNNNNNNVieni!!!!’

Dopo qualche minuto non si fece pregare, fottendomi a piu non posso, prese a farcirmi di sborra.,gli schizzi erono ripetuti, mi sentivo un lago dentro la vagina..

‘AHHHHHHHHHHHHHHHH!!! Bravooooooooo ‘. svuotati le palle’..ahahah..:tutteeeeeeeee!!!’

Scarico le palle con litri di seme maschile’.dentro la mia povera figa’ uscendo mi lascio un vuoto.

Giulio faceva premura per andare via, ma Amin gli disse di stare calmo, mi sposto dalla tazza del water, ci sali sopra e mi porse il cazzo sulle labbra’

‘Dai schifosa, puliscimelo con la lingua’.’

Dovetti alzare la testa per prenderlo , in bocca’

Appena lo imboccai , senti un altro cazzo penetrarmi nella figa’

Cercai di voltarmi’

Ma Amin mi afferro il collo fermandolo’

‘Lecca e succhia troiona’.non ti preoccupare che chi ti sta scopando e uno dei due mie assistenti..’

All’entrata di quel cazzo , fui nuovamente felice’scaricai su quel membro tutta la sborra che avevo dentro’

L’uomo dopo avermi dato qualche colpo mi usci il cazzo e me lo sbatte a forza nel culo, che lo ricevette come fosse di burro.

Il cazzo del ragazzo era duro e grosso, non certo come Amin, ma scivolava bene dentro il mio ano, mi scopava a ritmo, Amin mi libero la bocca, e mentre’il suo assistente mi sfondava il culo, arrivo un altro assistente di Amin..

‘Dai Said , scopa la bocca di questa lurida cagna, che domanimattina la passerai a prendere e ti potrai divertire come meglio , vuoi!’

Said si sedette sul water , era un ragazzo ventenne, mi spinse la testa verso il suo cazzo, molto grosso e lungo, lo imboccai tutto’

‘Succhia Troia!’

Mentre l’altro mi apriva il culo e’ con le mani mi strizzava i seni tirando i capezzoli, Said mi scopava a forza la bocca’erano eccitati quante che se ne vennero subito’

Ebbi fiumi di sborra in bocca , che inghiottii senza difficoltà e ‘nel culo’

‘I due fottitori mi lasciarono i buchi vuoti.. .Amin saluto me e Giulio, dicendomi che mi aspettava domani’ridendo i tre parlando nella loro lingua lasciarono me e Giulio li’

Gilio, era con la premura in corpo, nel mentre cercavo di recuperarmi per il troppo sesso fatto , mi tappo il culo sbrodolante con la collana anale, mi porse un fazzolettino per asciugarmi la figa, mi sistemai la camicetta, mi abbassai la gonna’e ci avviammo in macchina, mi girava la testa ‘

Ero stata sfondata di brutto in una latrina, ma ancora la serata fatta di sesso non sembrava finire’

Saliti in macchina, Giulio mi diede le scarpe che indossai, mi accorsi di avere gli autoreggenti un poco smagliati’chiesi se aveva un paio di ricambio . Giulio si mise a ridere mi porse una borsetta , sempre’ leopardata in tono con il resto del mio abbigliamento, dentro c’era una mini trousse, mi disse di sistemarmi il trucco.. Obbedi, mi rimisi in tiro, ma Giulio mi disse.

‘Troia schifosa, succhiacazzi guarda cosa c’&egrave in borsa?’

Apri la borsa oltre al mio perizomina, c’era un vibratore colore argentato’.

‘Indossalo!!’

Non mi feci pregare, allargai le gambe e ki sollevai , mentre Giulio mise in moto la macchina e partimmo, mi penetrai con il vibratore, lo infilai tutto’Giulio allungo le mani e trovando l’interruttore e lo accese..

‘Divertiti troia, e preparati che Marco ha ancora delle sorprese per te, ti vuole calda..’

IL vibratore, con il suo rumore intenso ma quasi silenzioso stuzzicava il clitoride e la fighina sconquassata e piena di sborra e umori, riempiendola,il culo era pieno di sborra’ ma’ otturato e riempito dalla collana anale, in quel modo farcivo mi avviavo al night dove mi aspettava Marco e i suoi ospiti’

Sentire quel vibratore classico, che sollecitava la mia sensualità, mi portò ad abbandonarmi al piacere assoluto, mentre la vettura viaggiava silenziosa nella notte, abbassai il sedile e presi a tintillare il clitoride, mentre dentro di me il toy vibrava, stringevo i muscoli della sfintere per godermi la collana anale’

Ero scatenata’Una affamata di sesso, pronta a tutto e a tutte le situazioni.

‘Voglio essere sfondata’Voglio ancora cazzi’.!!!’ Mi masturbavo e gemevo sul sedile della macchina di Giulio.

Dove era finta Luisa, non mi riconoscevo più. Sono stata sempre una donna con molta fantasia erotica, ma non credevo di poter vivere situazioni cosi forti e perverse..

Giulio stava parlando con Marco, che era arrabbiato perché non arrivavamo, Giulio gli spiego che nei cessi con Amin si sono uniti a noi nell’orgia anche altri uomini.

Giulio con Marco parlava di me in certi termini .

‘ Marco , questa troia stronza e ninfomane, si sta masturbando con il vibro conficcato in quella figa piena di sborra , mi sta sporcando tutto il sedile.. ma dove l’hai trovata?

Di tutte le tue cagne questa &egrave la più perversa &egrave insaziabile’ .

Non &egrave una signora meriterebbe di essere mandata in un casino in africa’ad essere spaccata e sventrata da cazzi asinini’.

Mentre lui si sfogava con Marco io mi eccitavo’.da morire a quelle parole’

‘Amore, digli a Marco che voglio essere mandata nei bordelli africani’

Non so cosa mi stava prendendo ero ormai senza briglie non avevo limiti accettavo tutto con serenità e voglia volevo solo essere fottuta e umiliata’ non mi fermavano nemmeno gli schiaffi.

Difatti Giulio con quelle mani di frocetto mi tiro un mal rovescio che mi colpi in pieno volto.

‘Stai in silenzio , cagna, appena arriviamo , Marco e i suoi amici ti puniranno come meriti’!!!’

Marco chiese a Giulio , di darmi il cellulare che mi voleva, parlare’

Afferrai quel telefonino, la voce roca e dura di Marco accentuava la mia carica sessuale..

‘Che cazzo combini, cagna? Qui ti stiamo aspettando, sarai punita”

Giulio mi strappo il cellulare di mano, disse che eravamo arrivati’

Infatti dopo un minuto circa , Giulio fermò la macchina, arrivammo davanti al locale’.

Stavo infilandomi le scarpe a tacco spillo che Giulio , quando appena indossate mi apri lo sportello, pensai tra me e me , che fosse molto gentile, invece mi fece scendere, per poi afferrarmi per i capelli’.

‘Brutta Troia mi ha riempito tutto il sedile di sperma, ti avevo detto di infilarti il perizoma’

Ero a pecorina con la faccia sul sedile, la mini si era alzata.

‘Splash’.Splash’.. Splash.::’

Delle sculacciata forti , che mi fecero arrossare le chiappe’

‘Pulisci con la lingua’ vacca!!!!’

Non capivo perch&egrave mi stava umiliando in questo modo
.
Mi alzai ed entrammo nel locale deserto’

Camminavo stringendo le gambe, mentre il vibratore devastava la mia passera, avevo orgasmi in continuazione, avevo voglia di sesso, Giulio mi disse di aspettarlo in angolo deserto di quel locale, sembrava che non c’era nessuno’

Rimasi sola , le luci erano spenti, ero quasi al buio’ Mi appoggiai ad una colonna e mi godevo il giocattolo vibrante che avevo dentro’

Quando una sagoma che usci dalla penombra, andò a chiudere la porta dell’ingresso’

Senti i suoi passi avvicinarsi’
Un brivido mi sali lungo la schiena’

‘CagnaLuisa?’

Rimasi basita, qualcuno mi chiamava mentre ero stata messa di lato , in quel angolo di un locale chiuso, con il vibro che continuava a darmi piacere’

Con la voce tremolante e in atteggiamento timido risposi..
‘Sono io’.’

Quello uomo , mi afferro , per i fianchi, mi alzo la gonna e prese a toccarmi le natiche, spingendomi mi portò in una zona più illuminata del locale..

‘Cagna!Mi hanno detto di condurti nel priv&egrave dove ti stanno aspettando,mi hanno anche dato delle istruzioni’.’

Stava per dirmele, che si fermo per un attimo la sua voce divenne tremolante’non potevo immaginare ciò che avrebbe detto, ma appena parlo mi raggelò il sangue’

‘Non ci possono credere, Signora Luisa” Non mi sta riconoscendo!!!’

Mi girai lo guardai , lo riconobbi, le gambe iniziarono a tremare…

Era Luca un amico di mio figlio , quanto venivamo per le vacanze , era inseparabile’.
Non sapevo che fare’Arrossii, mi senti morire, ero stata scoperta, passarono dei secondi ma per me furono una eternità’.

‘Ha bisogno di aiuto? La ricattano?’

Ero imbarazzata , umiliata, affranta , nel frattempo il vibro faceva il suo lavoro dentro di me, facendo resistere la lussuria, che a causa di quello scomodo incontro stava diminuire..

Ero molto confusa’riportata improvvisamente alla vita di tutti i giorni’

Con vergogna e soggezioni scuotendo la testa come per dire no , risposi a bassa voce quasi con la voce rotta dal pianto’

‘NO!!!!Sono ridotta cosi perché sono una troia!!!’

Mi afferrò per i capelli facendomi abbassare il capo, avevo il suo viso , di fronte al suo, mi guardava con disprezzo..

‘Puoh’.’

Mi sputo sul viso, ero arrivata al capolinea della perdizione

‘Vergogna’. Il mio povero amico, se lo viene a sapere, di avere una madre che &egrave una troia sottomessa”. !!!’

La mia dignità era sotto i tacchi, mentre la saliva mi scendeva dal viso, mi strinse il mento’

‘Lurida vacca sfondata!!Quando venivo a casa tua sembravi la mogliettina e madre perfetta, con l’aria di santarellina, nel privo ho sentito che oggi sei stata usata come un cesso”

‘Puooooooooh!’
Mi sputo sulle labbra, mi fu spontaneo aprirle e assaporare la saliva, ero ormai alla deriva..
‘Cazzo ‘..!!! Ma cosa hai merda nella testa?
Non pensi che se lo sapesse tuo figlio o tuo marito’?’
Si fermo, lascio la frase in aria era sconcertato , mi sbottono la camicetta, come un automa me la feci sfilare’

‘Basta parlare , ora ti devo preparare come mi hanno ordinato’.Troia ne hanno in mente delle porcheria da farti’ ? ‘

Ero immobile rigida, intanto il vibro continuava ad agire’.

Luca fece uscire le mammelle di fuori , prese una catenina con due morsettini e me li appose ai capezzoli.
Senti un brivido di dolore misto ad un piacere che non riuscivo a gestire ormai ero diventata solo una cagna’

‘Sono indeciso se raccontare tutto a tuo figlio”

Mi inginocchiai davanti a lui’..

‘Ti prego , non dirglielo faro tutto quello che vuoi tu ‘ Quando mio marito non c’&egrave puoi venire a casa mia in città e fare di me ciò che vuoi, ha visto che sono ormai una cagna degna di essere usata’

Il ragazzo mi fece alzare, si abbassò e mi aggancio alle caviglie due bracciali con ganci ‘

‘Me ne rendo conto che vuoi essere scopata da me ‘possibilmente lo farò, ma quando verrò in città stai tranquilla che vorrò fare dei soldi , lurida puttana.. Forse non lo dirò , ma ti lascerò sempre il dubbio schifosa’

Ero ammutolita, mi giro mi sbatte sul tavolino , rimasi a culo in aria, senti il rumo re di una cerniera che si abbassava, senti un cazzo che mi voleva penetrare, ma si accorse subito che ero farcita in figa, tolse di getto il vibratore che ronzava e me lo ficco in bocca’.

‘Ma quanto se troia, prima di consegnarti nelle mani dei tuoi padroni, mi voglio scaricare le palle puttana!’

Il suo cazzo , duro come una pezzo di acciaio mi penetro, era eccitatissimo, mi diede alcuni colpi e mi riempi subito la figa’. Non riusci a raggiungere l’ìorgasmo ma mi piacque , parecchio ero uan vacca che godeva anche con il cazzo dell’amico fraterno’

Luca , si risistemo, me lo rimise il vibro, mi fece alzare , sculacciandomi mi porto all’ingresso del prive’

‘Noi poi facciamo i conti, puttana”avrai mie notizie’Puoi essere domani, fra un mese, fra un anno’la mia punizione &egrave tenerti sulle spine’.Ma quando ti avrò sotto le mani ti spacchero proprio per il gusto di aprirti tutta, scrofa!’

Sentivo il vibro che rovistava e mescolava la sborra e i miei umori nella fica’.

‘Mettiti a quattro zampe, togliti le scarpe &egrave entra nella stanza. Cagna!’

Entrammo nella stanza che era illuminata da delle luci molto diffuse, vidi dei tavolini con delle persone’ in lontananza adocchiai Marco’

Ero li come una cagna ,muovermi a quattro zampe, con il vibro nella figa la collana anale , i bracciali alle caviglie, i morsetti ai capezzoli’. Ero senza dignità, senza pudore,,era tutto sommato eccitatissima’

Luca mi presento’.

‘Signor Alberto CagnaLuisa”..

Mi diede una sculacciata nel culo, presi immediatamente a muovermi in quella posizione di animale

Ero sotto gli sguardi di tutti’

Avanzavo piano, ancora sentivo il membro dell’amico di mio figlio, che in una sveltina velocissima aveva scaricato in me il suo seme, il suo membro giovane si era divertito, lui da sembra mi guardava , quando veniva a casa da noi con malizia e ammirazione, nemmeno nelle sue più sporche fantasie poteva immaginare di trovarsi con me in una tale situazione equivoca e perversa.

Esposta ,con mille paure, dubbi, ma conscia che ormai nel mio cervello era stato seminato il seme della perversione, ero ormai una cagna, non potevo andare indietro, dovevo accettarlo’

Alzai gli occhi e trovai una figura molto dominante ‘..

‘Buonasera , cagnaLuisa, io sono Alberto’.
Sono il titolare di questo night club , ti trovi nel priv&egrave del locale’ Qui la trasgressione &egrave di casa, le cagne come te sono benvenute’.
Solo però se si comportano da animali, quello che poi siete’., che accettano le regole del club. La cagna o lo schiavetto devono entrare nella zona priv&egrave sempre in posizione a quattrozampe.
Se i padroni muniscono gli slave di gag ball , in questo caso si sistemeranno, ovviamente in terra acconto ai loro padroni. Nel caso come il tuo, che i padroni lasciano gli animali umani con la bocca libera, questo indica che sono a disposizioni degli ospiti della zona prive’,dunque a quattro zampe, pronte a soddisfare i capricci dei soci di questa esclusiva zona’. ‘

Continuava a parlare, mentre tirandomi i capelli mi conduceva verso un tavolo dove vidi Marco, Giulio e una donna dall’abbigliamento fetish e dallo sguardo magnetico..

‘Marco ci ha parlato molto di te, difatti insieme a Alice, la dea che vedi seduta accanto al tuo padrone, abbiamo pensato per domani sera di organizzare una serata all’altro mio locale,il club prive più esclusivo del litorale, a tema’..
(Trasformazione di una casalinga in una cagna, pervesioni e degrasodi una donna matura .)
Capirai che la protagonista sarai tu’ Una serata molto fetish ed estrema’, dove tu come cagna al centro dell’attenzione collettiva del pubblico, sarai oggetto di un continuo susseguirsi di umiliazioni pubbliche con un gran finale di pissing”

Ero confusa, frastornata, con lo sguardo da ebete, a causa di quelle parole.. mi ero cacciata in qualcosa più grande di me..
Non so che mi prese, forse la paranoia causato dal velato ricatto da parte di Luca’.
Cercai di rialzarmi, alzando la testa, in un atteggiamento di timido orgoglio’.

‘Sono una donna, non sono una bestia da compatire’
Alberto mi afferrò per i capelli , mi sputo in viso’
‘Marco mi dai il permesso di punire questa cagna indisciplinata?”
IL mio padrone, abbasso il capo per acconsentire’.
Compresi subito che sarei stata al centro dell’attenzione collettiva, altre umiliazioni mi attendevano’

‘Bene!!! Alice’ avvicinati !!!’
La donna non aspettava questo vidi questa figura autoritaria, sentivo il rumore dei tacchi che calpestavano il pavimento’
Era una mora, indossava una canotta nera che mostrava i suoi muscoli da body building e il suo seno una terza scarsa, indossava dei pantaloni attilitassimi di pelle nera, ai piedi delle scarpe nere con un tacco dodici di metallo’
‘Luca e Alberto abbassate le corde che dobbiamo punire questa cagna insolente”
Nel mentre la donna che ormai mi sovrastava, senza dirmi nulla, mi fece sentire il tacco argentato sulle mie chiappe, usando la scarpa lateralmente mi diede una spinta facendo arrivare per terra.
Non mi lasco il tempo di ragionare che mi porse la punta della scarpa in bocca..
‘Cagna di merda’Vergogna delle donne’Esci quella lingua da lercia puttana e leccami la punta di questa scarpa!’
Sentivo le risa dei presenti c’erano in salo una decina di avventori compresi Marco e Giulio e Alberto’
Ero seminuda con le gambe in mostra le chiappe di fuori i seni con i morsetti in vista, il vibro che mi dava in continuazione piacere, come slave ubbidiente usci la lingua e presi a leccare quella scarpa..
‘Brava, schiava’Hai visto che hai capito il tuo ruolo. Ma adesso &egrave tardi sarai punita’

Senti il rumore delle corde che dal soffitto che scendano a cui capi c’erano dei ganci ‘compresi l’uso dei bracciali che avevo alle caviglie, mi spaventai..

La donna lascia libera al momento la mai bocca m diede in bocca il tacco argentato della sua scarpa.
‘Ora lucidami i tacchi puttana!’
Senti entrare tra le labbra quel feticcio di acciaio, lo succhiai ‘.ero in quello stato di sottomissione totale..
Alice non gli bastò, anzi si esaltò , percepì la cattiveria e la lussuria che gli scorreva tra le vene,,, tolse il primo tacco e mi mise il secondo che lucidai con devozione, si tolse le scarpe e presa a strofinarmi la pianta dei piedini sul viso alternando il destro con il sinistro per poi sempre in alternanza infilarmeli in bocca fino a farmi quasi perdere il respiro.-

‘Amici.. vi sembra una donna degna di rispetto, questa cagna?’

Un coro di no accompagno la sua domanda.
‘Posso proseguire nella punizione? ‘
Tutti risposero si , ridendo e sghignazzando, ero alla merce e alla derisione collettiva, in quello stato di umiliazione e vergogna, io godevo..
‘ Cagna , nullità imparerai che noi ti puoi paragonare a noi, sei solo nata per dare piacere ed esser usata.’
Luca si insinuo tra le mie gambe le sollevo e attacco i ganci alle cavigliere.
Dopo qualche attimo fui sollevata in aria, mi trovai a testa in giù, praticamente nuda, la gonna si appoggiava allo stomaco mostrando a tutti le mie intimità riempite dalla collana anale e dal vibro che ancora funzionava’

‘Luca portami il carrellino con i miei giocattoli che ora facciamo capire a questa puttana quale il suo ruolo nella vita’

Ero lì che vedevo il mondo da una altra prospettiva, al contrario, il sangue mi saliva alla testa a causa dell’illuminazione , dunque vedevo delle sagome che con curiosità morbosa e con il disprezzo negli occhi ‘.

Luca mi passo davanti, il suo sguardo diceva tutto , mi aspettavano mesi di ricatti e compromessi , avevo il cuore in gola’.Mi stava cadendo il mondo addosso, finche potevo mantenere il mio segreto con i mie familiari ‘.

Fui distolta dai miei pensieri e dalle mie paura, dal contatto con il frustino che Alice prese in mano, con la paletta di pelle, disegno il mio seno alla base, per poi darmi prima sulla tetta sinistra, dopo su quella destra dei colpetti, come a soppesare le mammelle’
‘Bestia hai delle tette da vacca!!!! I tuoi seni sono da frustare, legare e buone per sparare seghe spagnole”
Godevo vergognosamente, con quel trattamento.
Alice con il frustino solleva la catenina i cui capi era vi erano i morsetti’.
Con quella azione i miei capezzoli erano tirati al massimo”dei gridolini di dolore si alternavano a dei mugolii di piacere.
Alice con l’altra mano tolse il vibro gocciolante dalla figa lo spense e me lo mise in bocca:

‘Guardate questa schifosa che gode nel subire il dolore, &egrave bagnatissima’.Aveva il vibro nella figa &egrave ancora tiene una collana anale”

Tiro al massimo la collanina, i miei capezzoli sembravano quasi che si volevano staccare, lascio il mio seno in pace, con il frustino si dedico alla mia figa.

‘Splash ..splash’ spalsh”
Mi arrivarono tre scudisciate sulla figa, mi allargo le gambe, sputo sulla figa e continuò a frustrarmela per la goduria della platea dei presenti.. e
‘Ahi, ahi.ahi”’
I mie capezzoli diventarono turgidi, avevo difficoltà nell’inghittire la saliva, ero eccitatissima godevo nel dolore’
‘Marco, ma questa tua schiava &egrave fantastica.. domani faremmo una serata memorabile”

Lascio in pace la figa che mi bruciava e mettendosi dietro a me e allargandomi le gambe ,.ero sospesa in aria , senza nessuna dignità. Prese con foga a frustarmi le chiappe.
Sentivo dolore ma mi bagnavo la figa, con quei colpi nei glutei che diventarono rossi sentivo il mio sfintere stringere la collana stavo godendo..
‘SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!””
A quel punto smise di frustrami si avvicino a me e con una mano mi sollevo il capo con l’altra si mise il manico tondo del frustino tra le gambe, come se avesse un fallo e mi ficco quel manico in gola .

‘Succhia puttana!!!! ‘
Dopo aver mimato un fellatio, quel membro improvvisato e di pelle, mi entrava fino in gola io stringevo le labbra., si stacco, si abbassò i pantaloni di pelle nera fino alle caviglie e mi porse si giro si allargo le chiappe e si sedette sul mio viso’
‘Leccami il culo troia’

Usci la lingua e presi a leccare quel buchino profumato’le sue chiappe erano sode e appoggiavano sulle mie guance’
Non avevo mai avuto rapporto con le donne, mi eccitava questa situazioni, ma in quel giorno tutto nuovo per me e degradante, mi portava a avere orgasmi in continuazione’La mia lingua titillava quel buchino’.
‘Guardate questo sborattoio e pisciatoio pubblico , osservate con quale perversione mi lecca il culo! ‘
Poi rivolgendomi a me mi ordinò.
‘Brucami il culo , cagna schifosissima”’
La mia lingua si insinuo nel suo visitato culetto, era pulitissimo, brucavo con ingordigia’.
Sentivo che i presenti si avvicinavano a me , mi circondavano’ sentivo che alcuni parlottavano c’erano delle signore ben vestite, con le autoreggenti con la riga laterale, ‘
Alice si sposto, mi si avvicinò Alberto che usci il suo cazzo, non grosso per la verità ne lungo medio ‘
Me lo trovai in bocca, presi a leccarlo mentre con labbra stingevo il tronco, lo senti fino alle radici’
‘ Luisa la cagna in questa posizione &egrave un vespasiano naturale, non gli orino in gola solo perch&egrave siamo in una sala, cmq quando la riporteremo per terra, chi se la vorrà portare in bagno la potrà usare a suo piacimento’Il cesso vivente e a vostra disposizione”
Prese a pomparmi la bocca,
‘Ciuccia pompinara!!’
Mentre Alice posizionandosi dietro la mia schiena, riprese a frustrarmi le chiappe’
Nel frattempo Alberto mi fotteva la bocca, con grande ritmo , tenendomi la nuca in modo che mi arrivava tutta dentro, la sua minghia’

Ero frustata avevo la bocca trombata mi chiuse le narici con le mani, il sangue mi saliva alla testa, quando tolse il membro della mia bocca ,presi aria

‘AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHH’
Ma per poco la mia bocca rimase, vuota, un uomo elegantemente vestito, mi mise il suo cazzo, era bello ed elegante , in bocca.
Era molto profumato, con fare disinvolto mi tolse i morsetti dalle tette, gettandole per terra, prese a appuntirmi i capezzoli’

‘Giada devi provare questa bocca &egrave fantastica , me ne sto venendo!!!’
Il tipo se ne venni veramente dopo qualche mia pompata, mi riempi la mia bocca’

Alice mentre continuava, a frustarmi ormai avevo il culo in fiamme, mi ordinò di non ingoiare’.

‘Cagna apri la bocca , mostra a tutti gli amici che razza di fogna &egrave la tua bocca”

L’uomo tolse il cazzo scosciato e spinse la mogli e Giada a usare la mia bocca, mentre Giada apri le gambe, si spostò il perizoma, Alice smise di frustarmi e si mise accanto alla donna..
‘Ferma Giada ‘.che devo giocare con questa lercia..’

Con il frustino picchetto entrambi i capezzoli’. Mi sputo in bocca, oltre alla abbondante sborrata ricevevo anche la saliva di Alice’
‘Questa donna &egrave una fogna’.fate ciò che volete’.’
In questi termini parlavano di me’.
Mi ordino di ingoiare’.
Appena fini di ingoiare tutto, Giada mi sali sopra si allargo le labbra della figa e la poso sulla mia bocca’
‘Leccamela, schiava’. ‘
Ero sconvolta, godevo ero sfatta , con gli occhi rossi, portai la mia lingua fuori dalla bocca e diedi delle lappate a quella figa’.
Dopo Giada’ , mi entrarono un altro cazzo , e poi una altra figa’.
Non stavo capendo nulla’. Qualcuno degli spettatori rimase in disparte guardandosi lo spettacolo’
Alice intimo a Luca e a suo collega’ di abbassare le corde , fino a farmi toccare con la schiena i pavimento’
Finalmente ero a terra’
Alice si era tolti pantaloni era in autoreggenti e il perizoma in latex con quei tacchi a spillo era bellissima, si indosso uno strap-on di grandi dimensioni di colore nero’
Ero sempre incatenata mi allargo le gambe e me li feci flettere..
‘Guardate come con questa bestia di gomma sventro questa baldracca!”

‘AHHHHHHHH’

Urlai perch&egrave pur che sconquassata e bagnata era grandissimo quel giocattolo con cui mi stava per fottere.
Mi diede dei ceffoni in viso uno dopo l’altro’.

‘Stai ferma zoccola schifosa, ha una giornata che prendi cazzi in tutti i buchi e ti lamenti”

Mi entro quella mazza tutta mi sentii sollevata , perch&egrave tiro le corde e mi lascio con il sedere e il corpo sospeso, mentre mi infieriva dei colpi fortissimi.
Mi stava riempiendo tutta’
‘Osservate , questa cagna &egrave cosi predisposta a prendere membri che se la sta godendo alla grande,’
Avevo lasciato cadere il capo a mezzaria godevo come non mai mi mordevo le labbra’
‘Luisa la cagna dillo a questi amici cosa provi’..!’
Presi ad ansimare mentre alice tenendosi con le mani alle corde continuava a pompare, ‘
‘Godooooooooooo, padrona”.Godddooooooooooooo’.
Nella vita voglio questo..essere sempre sfondata e allargata ””e riempita ahhhhhhhhhhhhhhhhh.’

La donna ormai aveva entrato il giocattolone tutto , me lo teneva tutto dentro, per poi uscirlo quasi completamento, con queste due azioni prendeva a trombarmi come uno stallone’ arrivare allo orgasmo fu facilissimo.. :
Urlavo e gemevo mentre ero sospesa, Alberto, prese a schiaffeggiarmi forti le tette’
‘Marco avevi ragione qui abbiamo una cagna speciale.. domani al priv&egrave facciamo il seratone..’

Dopo che me ne venni come un forsennata, Alice mi tolse lo strapon dalla figa , lascoi le corde e mi appoggiai a terra rimanendo sempre a culo in aria’
In un attimo tolse la collana anale, si genero uno strano rumore’Il mio culo sfiatava’
Mi si avvicinarono tutti , le donne presenti oltre a Alice erano tre si tolsero le scarpe e si divertirono a giocare chi con le mie tette chi con i mie capelli e chi con il mio viso.
Intanto Alice, afferrò il vibratore che era caduto per terra’.
‘TI faccio morire di piacere, domani sarò la tua padrona allo spettacolo’.Ma ora preparati’Mia cara’

Mi ficco in figa tutto quasi a farlo scomparire il vibratore, lo accese’.
Punto lo strapon sul buchino’
Gridai’
‘Padrona, No!
.Nel culo, no!!
Me lo spaccherai tutto’..!!!’
Sudavo freddo, mentre il vibro continuava a darmi il piacere’
Ma Alice non fece in tempo a dirmi qualcosa, che la signora con le calze rigate, mi Sali sopra sedendosi davanti al mi viso tirandomi i capelli ‘.
‘Alice sfondagli il culo a questa vergogna delle donne’.!”
Mi sbatte il culo sulla bocca . e mi sparo uno scoreggio rumoroso’.. Fui travolta da quello evento’
‘Fogna umana leccami il culo, !!’

Mi alzo la testa appiccicando le sue chiappe sulla faccia, fui costretta a leccarle il culo che aveva appena scoreggiato’
Fu una esperienza ‘forte ‘ il suo culo era largo , leccavo’e nel frattempo Alice forzo a dismisura il mio povero sfintere..
Ero avvolta in una situazione di piacere, ribrezzo e dolore’ una miscela depravata, che mi fece perdere la cognizione del tempo., ero una macchina sessuale.. dopo il primo impatto, quel mostro di gomma ebbe ragione sul mio anello anale, lo avevo tutto dentro.
Alice mi assali con dei colpi che mi facevano sobbalzare, mentre il vibratore mi causava piacere , presi a leccare quel culo, pulendolo tutto , ansimavo in silenzio, la donna si esalto e sposto la sua figa sulla mia bocca, in questo modo riuscì anche a respirare, ,
Di certo che stavo godendo, non pensavo a niente altro, che a fare godere e perdermi nella lussuria ..
Il mio culo rumoreggiava, le mie chiappe erano rosse. E rigate a causa delle scudisciate.
Sentivo la gente che incitava Alice che mi sodomizzava, invece la signora godeva mentre le leccavo la passera, e nello stesso istante prese il cazzo di Alberto in bocca.. Sentivo il rumore del pompino , Alice dopo un forcing nel quale mi ruppe il sedere, si fermo e mi lascio il culo vuoto e mi colpi con il frustino la figa e l’ano ripetutamente come a picchettarli.
Alberto gridando se ne venne nella bocca della signora , che mi squirtò in bocca, a causa o per mia maestria, dato che quando Alice mi frusto i miei buchi, mi venne spontaneo morsicare leggermente ma con audacia il suo clito..

Alice mi spoglio completamente , Giulio raccolse i vestiti,lasciandomi accanto solo le scarpe appariscente con il tacco a spillo .
Mi fecero mettere in ginocchio , tutta nuda con le alla nuca e i gomiti alzati..
Mi lasciarono sola per pochissimo tempo, in cui ero sotto lo sguardo di Giada e suo marito, della Signora con le calze rigate e un uomo che l’accompagnava’.gli altri avventori avevano lasciato il prive’
Era ormai notte fonda , Mi si avvicinarono Marco, Giulio e Alice’
Marco mi disse che stavano andando via e mi lasciavano li..
Rimasi di sasso, ero nuda senza vestiti senza documenti,..
Sputandomi in faccia ,,,mi spiego che lui se ne stava andando, che aveva chiamato ad Amin e ceh alle 7,30 di mattina davanti al locale sarebbe venuto a prelevare Said’
Replicai che ero senza vestiti, senza documenti’
‘..Ma come me ne vado nuda?’

Alice mi diede uno schiaffone, mi trattavano come una schiava, una sottomessa’..

‘Meriteresti di uscire pubblicamente in questo stato’ma Marco &egrave magnanimo’.’

Infatti Marco mi diede delle istruzioni e delle certezze, Alberto avrebbe pensato a non farmi uscire nuda, nel night avrei potuto sistemarmi per prepararmi per andare a battere da Amin, che Giulio la sera mi sarebbe venuta a prendere nella zona del magnaccio , mi avrebbe consegnato i mie vestiti la mia borsa, dovevo avevo tutti gli effetti personali.. Avevo le mie titubanza , le mie paure, mi sentivo in balia degli eventi, sola, senza documenti’.con la prospettiva di essere data ad Amin che aveva l’unico fine quello di farmi prostituire e darmi alle voglie e ai capricci e alle perversioni dei suoi clienti’
Stavo dando in mano la mia vita personale a Marco e i suoi amici, mi potevo fidare?

Ma era tutta questa situazione che era un quesito. Il figlioccio di mio marito,che aveva acceso in me la micia della perversione e che mi aveva condotto in questa avventura, avrebbe mantenuto il segreto? Luca l’amico di mio figlio che mi aveva scopata e partecipato alla esibizione da sottomessa nel priv&egrave, mi avrebbe ricattata o sputtanata con mio figlio?
Marco mi salutava strizzandomi i capezzoli dicendomi che possibilmente non ci saremmo visti più, cmq mi diceva che gli avevo fatto guadagnare un sacco di soldi del resto Alberto gli aveva dato un anticipo per la serata a tema nel suo club prive’.
Inoltre mi diceva che si era sentito con il figlioccio di mio marito, che gli aveva detto di dirmi di stare tranquilla che mio marito non sospettava nulla’
Mi accarezzò i capelli, Alice si avvicinò al mio orecchio mordendolo e tirandomi il lobo con le labbra.
‘Tesoro ti aspetto al priv&egrave stasera, sarai nelle mie mani’. Ti aprirò completamente”
Anche Giulio si concedo da me ‘dandomi appuntamento fra una decina di ore da Amin’
‘Sa in che stato ti troverò mignatta, dopo un giorno di marchette e porcherie varie, sarai larga come una caverna’.’

Sghignazzando sadicamente andò via’
Alberto mi saluto rassicurandomi che mi aspettava al priv&egrave, che fino alle sette avrebbero cura di me Luca e Fabio i suoi assistenti’
Uscendo dai pantaloni il suo cazzo moscio , mi ordino di fargli istantaneamente il bide con la lingua..
Ormai come un automa, raccolsi sulla tutta la saliva che avevo e gli avvolsi la cappella con la lingua infilandomela in bocca.
‘Lucidamelo’.Troia’
Esegui l’operazione’
A questo punto’ Luca mi sussurrò..
‘Troia sei nelle mie mani per qualche ora, te ne farò vedere di tutti i colori, devi pagare per avere tradito tuo marito e infangato il nome di tuo figlio’
Non feci in tempo a tremare che aggiunse’.tirandomi i capelli’
‘Gentili signori a turno se volete usare questa cagna e portarla nella nostra stanza da bagno accomodatevi.. Chi la condurrà per primo nella stanza dopo averla usata la lasci li per gli altri..’

Mi afferrò i capelli la signora dalle calza rigate,’..

‘Troia metti a pecora, prendi a camminare che andiamo in bagno’
Mi sistemai come un animale avevo le autoreggenti tutte smagliate per il resto ero nuda, con le mammelle a penzoloni, ero una bestia da monda, non avevo documenti , effetti personali, ero sottomessa completamente, ma volevo godere, mi avevano tolto il vibro ma la mia fighetta sfondata era gocciolante, la signora autoritaria mi intrigava, con sottomissione presi a camminare come una cagna .
Il suo accompagnatore le disse di fare con calma ma di ricordarsi che c’era gente che doveva ancora usarmi.., la donna mi accompagnò in bagno dandomi delle frustate sulle chiappe, aveva in mano il frustino’
INsilenzio , ondeggiando vistosamente entrai nella stanza da bagno..

La severa signora, socchiuse la porta dopo che mi tiro una pedata sul culo facendomi cadere sul pavimento mosaicato.

Non mi diede il tempo di sistemarmi che trovai il suo piedino sul viso, si era tolte le scarpe..

‘Cagna obbedisci alla tua dea, onorami, adorando i miei sacri piedini!!!!’

Il suo piedino tormentava le mie guance, si faceva strada sul mio viso, sentivo lì intenso odore delle scarpe che era rimasto imperniato nella calza, ero uno zerbino umano.

Il mio volto deformato da quella impronta umana, la dea bionda di capigliatura , mi soprastava nel suo atteggiamento severo, si sfilo il perizoma che infilo nella mia bocca, obbligandomi ad accoglierlo tutto

‘Cagna bastarda, schiava !!! Hai l’onore di succhiare gli umori della mia fichina!’

Ero eccitata nel percepire il sapore del suo perizoma sporco, la sua fichina aveva prodotto degli umori che erano dolci come il miele, anche se avevano un sapore forte e intenso ‘

Si allontanò da me, mi tiro per i capelli’.
.
‘Cagna!!!! Mettiti in ginocchio davanti la tua dea , con le mani alla nuca, mostrati nella tua sottomissione, non hai nessuna scusa per giustificare la tua insignificante esistenza. Non sei nulla, sei sola degna di essere usata e abusata”

Mi girava attorno, con il frustino sfiorava i mie seni, colpendo con dei colpi le mammelle, che sobbalzavano alle sue attenzioni’
La dea mi sputo ripetutamente in viso’

‘Non hai giustificazione, tu sei nulla, niente, uno zero fatta donna, per questo &egrave giusto che sei sottomessa. Il tuo destino &egrave quello di servire e onorare i tuoi padroni.
Sei una lurida cagna, che non meriti il prelibato miele della mia fighina. Invece io te lo concedo , grazie al mio perizoma’. Ma la mia pioggia dorata non meriti di berla’

Si sedette sulla tazza, mi frusto la schiena costringendomi , a mettermi a quattro zampe, mi posiziono una gamba sulla schiena e con l’altra prese a darmi dei calcetti sul culo’

Sentivo i zampilli del suo piscio sbattere con i bordi interni della tazza’ la senti anche scoraggiare.

Ero li come sgabello umano, non riuscivo a capacitarmi come gli eventi in pochissime ore erano precipitare nel condurmi in quello stato di slave totale..

L’eccitazione non dava nessun segno di voler abbassarsi di livello, godevo in quello stato di prostrazione, anzi agognavo il piscio della dea’

La dea si alzo rimanendo con le gambe aperte si alzo, mi invito ad appoggiare la testa sul bordo della vasca da bagno rotonda che dominava nel centro della stanza’

‘Cagna!!! Sputa il mio perizoma, spalanca quella fogna che ti ritrovi come bocca e asciuga le mie parti intime’

Mi diede due ceffoni, con la destra e con la sinistra, che mi fecero arrossire le guance.

Gettai l’intimo della signora severa che mi guardava con sguardo compiaciuto per la mia sottomissione,per terra, eseguendo il suo ordine.

Mise il suo piede destro sul mio stomaco, mi costrinse a stendermi con la schiena in terra, porto il sua figa gocciolante sulla mia bocca.

‘Lecca e asciuga’., slave di merda’..!!!.’

Misi in moto la mia lingua, uscendola fuori della mia bocca a raccogliere con bramosia quelle gocce, presi a leccarle la figa, il sapore, mi diede una carica erotica senza uguali. Asciugai tutto, bagnai con la mai saliva le grandi labbra, il clitoride che succhiai, come una forsennata’.

‘Mi fai morire, in questo modo puttana’

La dea godeva, sotto i colpi della mia lingua, con il manico del frustino picchettava il mio di clito, facendomi a sua volta gemere. Mentre la dea godeva anche io da cagna usufruivo di piacere’.

La dea si sedette sul mio viso, quasi non riuscivo a respirare, infilo il manico nella mia figa umida e fradicia di umori, per la penetrazione inarcai la schiena, la dea si sollevo e appoggio il buco del culo sulla mia bocca’.

Sprigionò uno scoreggio, che sconvolse la mia mente , anche se il sapore di merda invase la mia bocca, presi a brucare il suo culo, con perverso piacere , avevo conficcato il frustino nella figa , la dea prese a tormentarsi con le dita della mano sinistra il clito, sparandosi un ditalino spaventoso, godendo’come una matta..

‘AHAHAHAHHA, dai leccami il culo , cesso umano’.. . TI voglio come slave personale, come animale domesticooooooooooooooo!!!! Continua, non ti fermare”’..!’

A quelle parole, con le mani gli aprii i glutei, lei mi agevolo nella manovra sollevandosi leggermente, per poi ricadere sul mio viso, mentre la mia lingua le penetro il culo’
Sussulto , ansimava a voce alta, quante che sentii lo scricchiolare della porta , entrava qualcuno’. La signora , vedendo l’ospite, compresi in seguito, che si trattava del suo accompagnatore, lo incitò a penetrarmi .

‘Gino’Sfondala questa lurida cagna’ ‘

Nel frattempo io avevo difficoltà nel respirare, la dea comprese il mio stato di difficoltà, si sollevo leggermente rimanendo in equilibrio, consentendomi di prendere aria, ma mantenevo la mia lingua conficcata nel suo ano, mentre glielo lappavo, lei tolse frustino dalla mia figa e se lo pianto il manico dentro la sua, il resto dello oggetto di punizione era posizionato tra le mie tette, il suo uomo mi allargo le gambe fino a scosciarmi e infilo un membro molto grosso, lo ricevetti tutto’
Prese a
pomparmi mentre mi afferrò con forza le tetta stringendole al frustino che con il manico penetrava la sua donna’

‘Hai ragione, cara, questa &egrave una cagna, un animale’..aahahahahha.La dovremmo portare a casa da noi”.AHHHH’
Non vedevo la scena continuavo, a leccare quel culo merdoso , ne assaporavo la bonta, al momento mi godevo la mazza del suo uomo che mi fotteva , i due presero a limonare, udivo il rumore delle loro lingua che si intrecciavano in un bacio rumoroso’.

Io godevo in un modo smisurato, nella mio stato di degradazione ero appagata, non pensavo ad altro che a trarre piacere del momento’
.
Mi sentivo insaziabile, scendevo sempre più giù verso il baratro della perversioni estreme, , degradata al massimo, il mio corpo insieme al mio cervello generavano degli orgasmi multipli, che si susseguivano e attraversavano il mio corpo per far diventare la mia testa incandescente.

L’uomo , mi diede dei colpi fortissimi e mi innaffio la passera, la sua donna squirto sul mio seno.

I due continuarono a baciarsi , anche se si sollevarono allontanando le loro bocche, rimasi in terra con la figa piena , la donna teneva in mano il frustino e prese a frustarmi forte la figa’..

‘Brava la cagna che si &egrave fatta riempire dal mio uomo. Non dubitare che non sono gelosa, perch&egrave ti reputo un animale’, uno oggetto da usare’! ‘

L’uomo mi afferrò per le mani, mi schiaffeggio il viso’.

‘Puttana entra nella vasca che ti faccio bere”

Rideva, la donna si sistemò il trucco, mentre nella vasca in ginocchio io aspettavo in silenzio’
La dea mi avvicino mi apri a forza la bocca, sputandomi per due volte dentro’

‘Tienila aperta , che ora Gino, ti userà come vespasiano’

L’uomo si avvicino, appoggio la cappella sulle mie labbra.
Percepivo la carnosità di quel pisello che aveva svuotato il suo carico di sperma nella mia fighetta, che nel frattempo era gocciolante’

La donna lo spronava’.

‘Tesoro libera la vescica nella bocca di questo cesso umano’

L’uomo non si fece pregare, mi innaffio la gola con uno zampillo, spontaneamente rigettai quella urina dalla bocca rovesciandola sul mio corpo, ma fui subito colpita da tre frustate sui seni’

‘Devi berla’tutta.!’

La dea era tremenda, non ammetteva disubbidienza, il secondo getto, lo ingoiai, con difficoltà, ma le frustate, l’imposizione, mi diedero piacere, arrossivo, ma godevo’..’

L’uomo me ne fece tanta in bocca , il senso iniziale di nausea fu sostituito dalla lussuria oscena con cui bevevo, come fosse una calda bevanda’.

Finito di fare il suo bisogno, l’uomo asciugo il cazzo sul mio viso’
I due dandomi appuntamento all’indomani uscirono

Non feci in tempo ad alzarmi che entrò Giada’..

‘Puttana, come ti sei fatta ridurre fai schifo !!’

Si tolse anche lei il perizoma, mi afferro per i capelli tirandomeli forte, mi fece abbassare ‘

‘Esci la lingua troia, lo vedi che hai sporcato di sborra il pavimento, puliscela’.’

Si riferiva al seme che l’uomo aveva scaricato dentro di me, subivo ulteriori umiliazioni, con la lingua leccai il pavimento, ero diventata lo straccio umano’

‘Brava, ora in ginocchio, solleva a turno i tuoi seni pisciati e leccali!!’

Mi rimisi si in ginocchio e restai ferma per qualche secondo, ma Giada mi colpi con due ceffoni, avevo il viso rosso e che mi bruciava, il dolore che mi stavano infliggendo mi faceva orgasmare’

Obbedì leccai i miei seni e precisamente i miei capezzoli a turno, avevo in gola il sapore di piscio che ritrovai sui miei seni..

Dovevo andare dovevo fare la pipì’.

‘Dea la prego devo liberarmi la vescica’!”

Ero supplicante, glielo chiesi sottovoce, ormai ero entrata nella parte della sottomessa, rimasi allibita dalla sua reazione ‘ si sdraio per terra appoggio la sua nuca sul bide’.

‘Cagna pisciami in bocca, ma lentamente , cosi posso bere’
Vidi che la donna prese a tintillarsi il clito’

Era eccitante veder quella donna con la bocca spalancata mi abbassai, senza sedermi , Giada allungo la lingua e sfioro il mio clitoride’

Gli sparai il primo getto ‘..gli riempi la bocca, mi fermai’sentii la donna degluttare’

Appena la sua bocca fu libera gli sparai il secondo getto, che bevve con ingordigia, ne sparai altri Giada era esperta bevve tutto’.

Finito di urinare la donna con la lingua mi asciugo la figa, poi mi diede un morso sul clitoride tirandomelo. .Mi fece male ‘

Mi alzai.. anche lei si alzo ”

‘Cagna !!!! Ho bevuto il tuo piscio’.ma io resto una signora e tu un animale’mi diede due ceffoni mi afferrò per i capelli e prese a baciarmi selvaggiamente in bocca, mi afferro la mano e mi costrinse a penetrarla con tre dita la figa, presi a masturbarla’
Non stavo capendo niente, Giada mi baciava e mi mordeva le labbra tirandomele, fino a farmele sanguinare’..

Smise di limonare con me, staccandosi, ormai era abitudine di tutti, mi afferro per i capelli, mi fece abbassare accanto al gabinetto , mi fece appoggiare la schiena alla tazza, alzo la tavola , fui costratta ad abbassare il capo ‘. I miei capelli erano dentro la tazza toccando l’acqua del gabinetto, abbassò la tavola appoggiandolo sul mio collo’

‘Eccoti, ora sei un cesso vivente’ ‘

Usci un attimo dalla stanza e vene con il marito’
‘Dai caro ora facciamo bere questa vacca e poi andiamo via, che sta albeggiando.’

Giada si abbasso vidi il suo culo avvicinarsi alla mia faccia, ero ridotta veramente male.

‘Apri la bocca cesso!’

Mi riempi la bocca, il viso i capelli di piscio, non mi diede i tempo di bere , scarico tutto in meno di un minuto’

Appena fini , vidi il cazzo del marito che punto il cazzo verso la mia bocca, anche lui mi riempi di piscio’.
Non bevvi la mia gola si riempiva, per poi rigettare il tutto’
Ero una maschera di urina.

Finito di scaricarsi , Giada volle il mio numero di telefono, mi avrebbe contattato, per assumermi come cagna per qualche week-end, mi disse inoltre che mi avrebbe pagato il biglietto del treno e un compenso’

Mi ordinò di rimanere in quella posizione,

Rimasi qualche minuto in quello stato , il tempo di riflettere di come ero stata trasformata, non sapevo cosa mi sarebbe successo’.

Ma le umiliazioni non sarebbe finite.
Difatti, senti la voce di Luca che entro nella stanza insieme a Luca il suo collega.

Esterno la sua meraviglia nel trovarmi in quello stato di gabinetto vivente.
Ero nuda sdraita in terra con la testa dentro il cesso e lo sguardo verso il soffitto, sopra il mi o capo la tavola del cesso’

‘Che vergogna, Luisa, come ti sei ridotta, non hai nessuna dignita, nessuno rispetto per tuo figlio”

Si abbasso verso di me vedevo i suoi occhi suo viso guardarmi con disprezzo, mi sputo in facia’

‘Fai schifo , piena di piscio’di sborra., emani anche uno sgradevole odore, se da mandarti in un squallido bordello per marinai ubriachi. Spalanca quella fogna di bocca,’..’
Si usci l’uccello e prese pisciarmi in bocca, nel frattempo con l’altra mano prese il suo smartphone e inizio a riprendere la scena’

‘Caro amico , vedi come si &egrave ridotta tua madre: Una latrina per uomini e donne’

Atterri, stava registrando un video per mio figlio’

Mentre stavo per soffocare, il piscio riempiva la mia bocca, e mi arrivava negli occhi , che apri appena capi che mi stava riprendo in quella situazione scabrosa e perversa, lo supplicai..ma a causa degli zampilli non parlavo bene..

‘Ti .preg,’. Asp’. Asp’ O ”’
Aumento il getto avevo il viso coperto da quel liquido giallo, ero terrorizzata’..
‘Stronza , bevi’ Non fare storie, che non &egrave detto che glielo mando questo video.”

Riprese a girare’

‘Amico mio che dovevo fare? Sto punendo anche io questa stronza, questa ninfomane insaziabile, da giorni si sta facendo sfondare, urinare, frustare, fra qualche ora la verrà a prendere uno scagnozzo di un magnaccia di colore per portarla a battere’.’

Raggelavo a quelle parole, lui si scosse il pisello sul mio viso, si poszionò il suo amico davnati a me anche lui si scarico la vescica.. Non bevevo piu mi veniva di vomitare , ero rigida, eccitata anche per la situazione ma terrorizzata”
Ero molto stanca non avevo dormito , doveva essere già l’alba’.

Luca mi ordino di alzarmi. .. Ero nuda davanti a quei due, Fabio mi fece abbassare e mettere in ginocchio, mi porse il cazzo a penzoloni ‘.
‘Puliscimi e asciugami il cazzo, schifoso cesso. ‘ MI afferro per i capell e mi infilo il cazzo in bocca, con la lingua avvolsi la cappella come ad aspirarla’.
‘Toccami i ciglioni, che mi sta facendo gonfiare la minghia’..’
Rivolgendosi a Luca ridacchiando’
‘Luca , le madri dei tuoi amici sono cose pompinara?’

Avevo il cazzo del ragazzo che mi si era indurito in bocca, non riuscivo piu contenerlo, lui spinse la nuca e me lo ficco in bocca, non riuscivo a respirare..

‘Ti ho detto succhia troia’

Mi colpi le mammelle con due schiaffi.., facendomi sobbalzare..
A questo punto Luca mi tiro anche lui i capelli facendomi staccare da quel cazzo, mi fisso negli occhi e con cattiveria mi disse..

‘Penso che farò vedere il video a tuo figlio”

Si mise a ridere

Gia ero in ginocchio ma a quelle parole piangendo mi buttai a piedi leccandogli le scarpe, non avevo dignità

‘Ti prego Luca, farò quello che vuoi, sarò la tua schiava la tua puttana il tuo cesso, ma non dire niente a mio figlio.. Ti supplico’!’

Lui con un pedata leggera mi sposto ,facendomi appoggiare sul pavimento

‘Bene, allora farai ciò che voglio’. Non &egrave detto che quando ritorni in città ti contatterò’ Ti lascerò friggere in padella. Se mi giro ti chiamo e mi dovrai dare dei soldi”

Ero con le spalle al muro cercavo di regagire

‘Dove li prendo i soldi?’

Mi tiro uno schiaffone, mi fece ricadere per terra..

‘Andrai a battere per me, puttana, tanto prima o poi i tuoi, ti scopriranno ‘

Poi mi accarezzo il capo mi fece rimettere in ginocchio..

‘Fra poco ti verranno a prendere e devi essere pronta, al momento facci divertire..

Sia Fabio , che Luca mi misero vicino la bocca le loro aste dure,

Riuscirono a farle entrare nella mai slargata bocca, leccavo le punte, ero ridotta uno schifo, mi facevo ribrezzo, ma con quelle aste che avevo in mano e in bocca, mi eccitai nuovamente’

‘Luca ma ha una lingua meravigliosa ‘questa zoccola, gli voglio rompere la figa’..

Luca gli diede ragione mi fece alzare’ Ero sporca , io stessa percepivo, il fetore del piscio sul mio corpo’

L’uomo,mi sollevo una gamba l’altra l’avevo a terra ,e me lo ficco in figa, in un solo colpo.

‘Ma quanta &egrave larga?”

Luca nel frattempo si posizionò dietro la mia schiena, e mi allargo le chiappe’
‘Ahahah.. MI fai ridere Fabio’ tra un istante sarà praticamente sfondata’.’

Difatti mi spinse il suo cazzo nel culo’

Avevo due mazze che occupavano i mie pertugi’

Presero a pomparmi con foga, libidine e lussuria.

Fabio mi scopava a forza e mi infilo quattro dita della sua mano in bocca..

‘Ti piace essere scopata i tutti i buchi vero Troia?’

Ansimando pur con la difficoltà di avere parte della sua mano in bocca, risposi di si abbassò il capo..

Sentivo il cazzo duro di Luca aprirmi il culo e Fabio dopo qualche colpo intenso che mi fece venire mi innaffio ulteriormente la passera’.
Si stacco mi fece abbassare e mi diede il cazzo in bocca..

‘Luca spaccagli il culo!!’ Luca no si fece pregare mi pompò fino a riempirmi di sborra lo sfintere.

Ero esausta con il culo pieno’

Luca mi disse che mi dovevo preparare..
Rimasi sola mi feci una doccia mi struccai, per poi truccarmi nuovamente’ Ero completamente nuda , avevo trovato . il necessario per lavarmi e sistemarmi in quella stanza da bagno, ma non i vestiti.
Fabio mi porto degli short grigi e un top cortissimo sempre dello stesso colore. Ma come potevo uscire con quegli indumenti cosi strimensiti.

Luca venne come una furia, mi incito a togliermi della palle che gia fuori c’era il tipo di Amin che mi aspettava..

Indossai le scarpe floriscenti, usci dal locale..

Un vento freddo mattutino fustigava la mia pelle scoperta, ero alta sui miei tacchi, gli short aderenti mostravano il mio culo aperto e disegnavano la mia fighina, mostrando le miei grandi labbra’ I miei seni ‘ erano appena coperti da top’
Ero molto sconcia con il rossetto rosso. Stanca senza dormire ma perennemente eccitata’

Said con la mano mi fece segno di avvicinarmi.
Ondeggiando arrivai dal ragazzo che era in sella ad un scooter.

‘Bambolina, sei pronta per farti sfondare totalmente?’

Io mi avvicinai a lui che mi palpò il culo, tremavo dal freddo, eravamo a fine settembre il mattino presto a causa della brezza marina pungente la temperatura era leggermente più bassa , rispetto il resto della giornata che invece era più calda, con solo indosso gli short e il top ero infreddolità.

Gli sorrisi, ricordavo ancora il pompino che gli avevo tirato qualche ora prima nei gabinetti dell’autogrill.

Said , mi fissava con i suoi occhini neri, un bel ragazzo, non aveva più di ventenni, ma era un uomo formato e ben dotato.
.
Mi porse una bevanda energetica da bere

‘Riscaldati troietta, che ora Said ,ti prepara per andare a lavorare” Lavorare !!!!??? ‘

Ridacchiava ‘.

‘Ti condurrò a farti spaccare in due da tutti i porci che verranno alla capanna di Amin per trombarti e innaffiarti di sborra!’

Mi infilò due dita in bocca, che con fare da mignotta esperta, ciucciai come fossero due peni.

Dalla tasca del giubbotto di jeans uscì una boccettina’

‘Apri la bocca che ti do una medicina che ti permetterà di farti scopare senza sentire fatica e fastidi vari, bruciori e irritazioni. Questa miscela &egrave una bomba ti potranno sfondare e dilatare al massimo i buchi , godrai in continuazione’.
Stamattina e per tutta la giornata sarai sfondata almeno da 50 cazzi , sarai usata da ogni tipo di porci, dunque devi essere anche in uno stato di eccitazione perenne.’

Come un automa libidinosa, con fare provocante e impertinente mostrai la mia lingua, pronta ad accogliere venti gocce di quella sostanza alterante di cui sconoscevo gli effetti, socchiusi le palpebre, accogliendole nella sacralità della attesa, le ricevetti tutte sulla mia lingua rossa , ma contornata da un alone di colore biancastro a residuo del seme maschile e della pioggia dorata che nel giro di ventiquattrore avevo ingerito. Inghiotti quella dose di stupefacente, dal sapore dolciastro, Said mi porse la bevanda energetica che bevvi velocemente..

Il ragazzo si accese una sigaretta e me la porse, la afferrai con le labbra e aspirai intensamente, se ne accese una anche lui, dal suo giubbotto usci un paio di occhiali da sole e me li diede in mano.

‘Indossali, troia, hai due occhiaia da paura, ma anche in questo modo non sei riconoscibile’

Sali sullo scooter e partimmo, per non perdere l’equilibrio tenendomi con i suoi fianchi, ma il ragazzo, mi prese prima la mano destra e dopo la mano sinistra e se le porto sul pacco.

‘Tieniti con il mi attrezzo, constata quando &egrave duro:!
Non ti preoccupare che prima di portarti da Amin telo faccio provare nella figa e ti spacco
il culo !’

Con questi buoni propositi sfilammo fuori il centro abitato, Said guidava lo scooter in modo veloce, in pochissimo tempo gia eravamo nella zona della pineta marina, non avevo avuto il tempo di fumare la sigaretta’ Ero stretta a lui , le mie tette appiccicate alla sua schiena, la mia figa stampata sulle sue chiappe sode, le mie mani carezzavano quella mischia durissima e pronta per me.

Pur in una situazione di degrado e incertezza ero molto infoiata, avevo una carica di energia artificiale, che non mi faceva pensare ad altro che a quel meraviglioso arnese maschile..

Ci fermammo sotto un ponte dopo che aveva preso la stradina sterrata accanto ad un torrente, lo scenario era squallido , rifiuti da per tutto, carcasse di auto e frigoriferi disseminati ovunque.

‘Sbrighiamoci Luisa, che Amin ci aspetta’.! Scendi che ti voglio fottere, per bene!’

Appena appoggiai i piedi per terra, senti una vampata di calore attraversarmi il corpo , salendo dalle gambe ed arrivando al cervello, la testa mi girava, una forte eccitazione avvolse il mio corpo, sentivo i miei capezzoli che erano turgidi, abbassando gli occhi vidi che quasi sollevavano il top, i miei seni me li sentivo sodi, la figa era molto bagnata.

Ero completamente sballata, ero felice, contenta di essere diventata una cagna, una puttana da strada..

Su qui tacchi avevo difficoltà a seguire Said che si fermo a pochi passi da me,davanti ad un muretto di cemento’.
Il ragazzo mi sollevo e mi appoggio su quel muretto’

‘Ti spacco tutta troia. Ti faro conoscere la potenza della mia mazza !!!’

Senza alcun preliminare, mi abbasso gli short raccogliendoli alle caviglie, mi sollevò le gambe in aria.

‘Senza biancheria intima! Pronta all’uso’.! Mi parlavano dite come una signora trasformata in una vacca. Tu sei soltanto una puttana’. !!
Di borghese in te non noto niente, sei seminuda, senza mutandine, con il viso che hanno solo le troie vogliose’

Dinnanzi a lui aveva in bella vista i mie buchi’..

Annuso il profumo della mia fighetta, con la lingua la assaggio, per poi sputarci ‘.

‘Vacca ma quanti cazzi hai preso stanotte?’

Volevo essere scopata, volevo solo quello’la stanchezza svaniva, lo stupefacente, mi conduceva verso il sentiero della allegria artefatta’.

‘Tanti!Parecchi cazzi hanno violato la mia figa , hanno sfondato il mio culo’
Ti prego trombami’!!! Fai di me ciò che più desideri’.’

Il giovane non si fece pregare’ penetro con due dita la mia figa, umida’ ma dopo qualche minuto vedendomi miagolare come una gattina, lascio la fighetta vuota per tastarmi il buco del culo’, di dita ne entro tre con facilità’

‘Ti hanno allargato a dovere, anche se sei molto elastica. Non scommetterei un euro, se stasera dopo le ore che passerai in casina, se ti manterrai allo stesso modo.!!!???

Questo mi porto ad trasformarmi completamente in una ninfomane insaziabile, voglioso di penetrazione continue e violente’

‘Ti pregooooooooooooooooooooooo, Said!!!!!!!!!!!!!!! Fottimi!!!!.

Il ragazzo non perse tempo, udì il rumore della lampo, socchiusi gli occhi, le mie chiappe al contatto di quel cemento al clima mattutino, erano fredde, il mio corpo divenne incandescente quando il ragazzo prese con la cappellona a picchettare il clitoride, mentre in figa senti due dita della mano fino all’altezza del palmo, rovistare dentro.

‘Dimmelo che vuoi la mia minghia?’

Inghiotti pochissima saliva, avevo la gola asciutta , ma con una voce fioca ma carica di erotismò reclamai il mi diritto.

‘Ti prego farmi sentire dentro il tuo bastone di carne, non resisto più’
Voglio la tua minghia in figa’.Ti supplico!!!’

Mi piego le gambe fino a farmele toccare con la fronte, mi sentivo la fighetta gonfia di voglia’

‘Ti accontento subito, baldracca., ma a modo mio!!’

Punto all’ingresso del buchino la possente asta , con un solo colpo la spinse dentro, aprendomi il culo in due, pressoché a secco si fece strada nel mio sfintere collaudato. Un senso di pienezza mi procurò un piacere molto forte, anche se non era proprio il mio desiderio primario gustarmelo nell’ano’.

‘Uhm’Spaccami il culo, Said’.AHAHAHAh!! Ma dopo dammelo in figa, ti scongiuro!!!

MI strinse forte con le mani i polpacci quasi all’altezza delle caviglie, inizio una sarrabbanda di frustate di cazzo nel culo, una serie interminabile”

‘Muhm’Hai un culo fantastico’. !’

La mia figa sbrodolava umori e recriminava la sua parte…

‘Sfondami!!!!’

Le sue palle sbattevano con le mie chiappe riscaldandole, un rumore riconoscibile vibrava per la zona solitaria e squallida., i miei gemiti si mescolavano a quella dolce melodia di carne’.

Said , si blocco, lo tolse in un solo colpo lasciando in solitudine e rumoreggiante il mio culo rotto, lo pianto come una spada nella fregna fradicia e impaziente di accogliere.

Una serie impressionante di colpi, mi fecero gemere e ululare, venni subito’

‘Sei una cagna in calore , ti riempio tutta..:’

Tolse lo short lasciandolo solo raccolto nella caviglia sinistra, mi spalanco le gambe scosciandomi violentemente, mi sentivo come una pesca snocciolata.

Appoggio le mie gambe sulle sue spalle, mi sollevo appena il top, lasciando libere le mie tette, le afferro strizzandole e comincio a pomparmi’Ero nuda in quel postaccio da rifiuti della società, nuda con un ragazzo superdotato che mi stava spaccando .

‘Ti farò morire gemendo, schifosissima prostituta che non sei altro!!’

Io ansimavo copiosamente lo incitavo’.
‘Amore, ahahahaha, mi fai godere come nessuno mai
Ti amo, per te farei qualsiasi cosa’.: andrei a battere ogni giorno, diventerei la tua cagna personale da usare e fare usare’..ma sfondami, allargami , riempimi tutta’..ahahahha!!!’

Orgasmi che si susseguivano, l’uomo mi afferrò con tutte e due le mani per il collo, per darmi i colpi finali, una terribile serie che duro molti minuti’., stentavo a respirare, ma il mio corpo era diventato incandescente, una scarica violenta di sborra riempi la mia figa, godetti , come un ossessa, urlavo fortissimo, mi dimenavo, Said, mi infilò la mano destra in bocca , si fermo lentamente, ma il suo membro non perdeva l’erezione’si liberò anche delle ultime gocce di sperma’

Non si ricompose, immediatamente mi fece abbassare e dovetti pulire e lucidare l’asta’.Non voleva portarmi dal suo padrone con la figa piena di sborra, infilo la mano a raccogliere il suo seme

Dovetti leccare e ciucciare , pulendo tutto. Nel frattempo come un ‘animale, mi accovaccia e piscia per terra, finito, passai la mia mano per asciugarmi, guardandolo con provocazione, mi leccai la mano pulendola della mia pipì’.
Mi guardo dicendomi’

‘Sei una donna fantastica, perversamente schifosa, ma ti riavrò tra le mani, t faro fare tutte le porcherie possibili e inimmaginabili!’

MI diede altre gocce e ci fumammo un alta sigaretta..
Ero spersa sconvolta, Said parlava, volle il mio numero di telefono, la mia giornata di sesso selvaggio non era ancora finita, anche se eravamo di mattina del giorno successivo, il copione non era diverso . IO sfondata, che prendevo cazzi e e venivo sottomessa.

Ma a causa di quella strana droga che avevo ingerito, ma ero felice edalterata, non mi accorsi nemmeno che ero sullo scooter, difatti in un baleno mi trovai dentro la casina di Amin’
Una casupola, con la tende esterna di canna, due stanze, sentivo vocii, percepivo l’odore di sesso, intuivo l’eccitazione attorno a me, delle mani mi toccavano palpavano dovunque.
Ero confusa , le gocce facevano effetto, un senso di benessere mi tirava su, Amin’mi accolse con due ceffoni..

‘Troia!!! Sei fatta come un cavallo, entra nell’altra stanza che ti devi preparare, già alcuni clienti ti stanno aspettando.’
Amin mi tiro per un braccio entrai in un’altra stanza piccola con un materasso al centro, senza finestra, un lampadina al tetto, quella era la mia stanza di lavoro, un tanfo di stantio regnava nella stanza, Amin e Said e altri tre ragazzi di colore parlavano nella loro lingua.

Mi fecero spogliare, mi tolsi gli short e il top , rimasi nuda davanti a quegli uomini solo con le alte scarpe con i tacchi, per poi indossare degli autoreggenti rosse con ricami alla base, ,le mie tette rimasero scoperte, perch&egrave indossai un reggiseno di color anche rosso a balconcino senza coppe,le mie tette svettavano alla vista.
Amin mi fece indossare una vestaglietta trasparente che arrivava all’inguine dello stesso colore degli altri indumenti . Ero vestita ma nella realtà ero nuda, con tutte le mie vergogne esposte, ero in vendita. Amin mi spiego, che io in stanza dovevo soddisfare tutte le esigenze dei clienti. Loro avevano fissato dei prezzi popolare, d’altronde io ero come puttana vecchia, ma in più ero disponibile a fare tutto, culo bocca, figa., dove pote vano venire senza problema.

Era il cliente a scegliere se indossare il preservativo o meno, infatti mi indico dove erano messi i preservativi, ma mostro che in un angolo c’era un secchio e una bacinella con accanto due bidoni di acqua, per potermi rinfrescare, non potevano urinare , ne causare dolore , ma potevano schiaffeggiarmi. Finito mi offri una sigaretta, io barcollavo, avevo la gola secca, mi fui offerto dell’acqua fresca, usci nella stanza principale. Amin mi spiego che i cinque suoi collaboratori mi volevano scopare , ma lui gli aveva detto che a fine giornata se non ero sfodnata completamente potevano usarmi’.

Usci fuori , appoggiandomi alla porta, con la sigaretta in mano ero un puttana delle peggiori specie disposta a tutto, Vidi degli avventori mangiarmi con gli occhi e parlare con Amin..
Un uomo ciccione molto alto e muscoloso e rozzissimo dopo avere dato dei soldi ad Amin, mi afferro per la mano’

‘Dai, troia andiamo.. che ho fretta’

Mi palpo il culo e ci avviammo nella prima stanza per poi entrare nella seconda.
Entrai mi sistemai accanto al materasso , ma sentii la voce di Amin che mi ricordava’

‘Troia il tempo lo stabiliamo noi, tu pensa a sfottere, appena finisce resta in stanza, datti una rinfrescata te lo diciamo noi quando devi varcare la soglia’Buon lavoro Cagna!’

L’uomo si guardo intorno costato che eravamo soli…

 

“Inginocchiati puttana e prendimelo in bocca”

 

Esegui l’ordine, rimasi molto delusa, un panzone del genere aveva un  pisellino piccolo.

Difatti mi misi in bocca anche le palle.. L’uomo non era il massimo della libidine, mi fece accomodare sul materasso dandomi uno spintone, caddi a gamba in aria, non si mise nemmeno il preservativo, lo ficco dentro, prese a scoparmi.

 

Uno  spruzzetto misero, invase la mia vagina, mentre con il suo pancione premeva sul mio stomaco, maneggio distrattamente le tette sollevando la vestaglietta…

 

Rimasi delusa della prima marchetta,  restai a  gambe aperte,quando entrò il secondo cliente che era un ragazzotto di campagna, non mi salutò nemmeno, mi sbatte il cazzone grosso, sulle tette,  me lo strinsi tra le calde mammelle,  sparandogli una sega spagnola…

Mentre segavo quel cazzo, gli mostravo la mia libidine ondeggiando la lingua..

 

 Trattandomi da una squallida prostituta, mi diede due ceffoni in faccia, le mie guance arrossirono  immediatamente.

 

“Troia!Prendi il preservativo, prima che mi prenda una malattia. !
Del resto il tuo magna mi ha autorizzato a trattarti alla stregua di una animale da monta.

Quello che sei, realmente!!!”

 

Non ebbe nessun rispetto, ma cosa pretendevo, ridotta a prostituirmi come le peggiori battone, da usare senza riguardo, da umiliare , mortificare, quelle essere nelle mani di sconosciuti senza scrupoli mi eccitava moltissimo….

 

 Allungai la mano, afferrai il condom , ma lui si sollevo da  me , dopo aver indossato la protezione, si introdusse tra le mie gambe, senza nessun riguardo mi penetro…

 

Prese a stantuffarmi, sborrandosi nel preservativo, dopo pochi colpi , senza farmi godere di quel bello arnese incappucciato.

 

Si alzo , dopo essersi sfilato  l’oggetto di protezione, mi ordinò di alzarmi e me lo porse in mano il cappuccio pieno del suo seme…

.

“Puttana voglio che  prendi in mano questo preservativo e ti ciucci tutto lo sperma, cagna!!”

 

Non potevo ribellarmi….

“Certo padrone, la sua schiava succhierà  il suo prezioso succo di maschio!”

 

L’uomo tutto soddisfatto, mi tiro i capezzoli con forza, mi riscaldai ancor di più.

Allargai il preservativo raccogliendolo tra le mani, aveva sborrato tantissimo, lo sperma era ancora denso.

Aspirai il contenuto di quel preservativo come si succhia un ostrica in modo rumoroso e sconvenevole, quel liquido denso entro tra le mie labbra e riempi la mia lingua…

 

 Dopo di lui per un ora circa si susseguirono almeno altri   cinque  uomini,che mi possederono  in diversi modi ,tre alla missionaria,, altri due alla pecorina , questi usarono il preservativo e un altro lo montai  facendomi innaffiare la figa… 

 

Questa serie di cinque  clienti era composta da padri di famiglia, che mi possederono senza andare in pratiche estreme, parlarono poco, a quello che lo cavalcai come una amazzone e mentre ero sopra di lui con il cazzo impalato dentro mi sollevavo a turno i seni leccandomeli, gli scappo…”Sei una grandissima troia”

 

Tranne  due , tutti gli altri nel fottermi gemevano apertamente, mentre io vivevo come  in un film il mio prostituirmi, a momenti non godevo ,in altri momenti si, soprattutto era la situazione di trovarmi a fare la puttana che mi faceva bagnare e urlare di piacere, vedermi a cosce  aperte , in posizione sconcia e a momenti con le gambe avvinghiate alla schiena del fottitore di turno,vivere il peso di un altro uomo che sfogava dentro il mio corpo il suo piacere,  mi faceva sentire la protagonista di un film porno.

 

Aver realizzato le mie fantasie più perverse, mi faceva star bene con me stessa, anche se la situazione dove mi ero cacciata con una velocità supersonica, nel giro di 24 ore avevo varcato tutte le porte delle perversione, tute le pratiche estreme del sesso, mi stavo conducendo in binario molto pericoloso, molte persone potevano mettere a forte rischio la mia apparente tranquilla situazione familiare,

 

La paura che il mio tranquillo marito , nel venire a conoscenza della mia doppia scabrosa vita, potrebbe  mettermi alla porta, con tutte le conseguenza familiari, mi spaventava da morire, ma la possibilità di vivere ventiquattro ore al giorno, per 365 giorni l’anno questa esperienza di lurida cagna , perversa e lussuriosa, sottomessa ,  schiava senza diritto, tranne quello di dare piacere ed essere usata come  un animale da monta,  nella assurdità  mi avrebbe resa libera, dal pesante fardello di una vita normale, di grigia casalinga che aspetta di invecchiare all’ombre del maritino.

Ero stanca dei suoceri , della famiglia, degli amici di famiglia, di quel mondo ipocrita e falso che una realtà piccola borghese può celare.

 

Stavo per andare a darmi  una ripulita nella tinozza, quando entro Amin..

“Brava la mia cagna, in un ora sette clienti . Ci terremo in contatto. Tu sei una cagna delle uova d’oro. Ah..ah ah”
Ridava mentre mi dava una pacca sul culo.

 

Mi fece rinfrescare, per poi darmi degli ordini, per le marchette successive…

“Questo è stato solo l’antipasto. Questi ciglioni che ti hanno scopato erano delle povere cappe, delle mezze seghe. Ora ti benderò , ti sistemerai a pecorina,  entreranno due persona di cui una molto speciale…”

Ridacchiava,mentre come le puttane da baracca,  mi pulivo la figa dentro ad una bacinella di plastica, mi fece aprire la bocca per darmi altre gocce.

 

“Ingoia,  che devi essere pronta, sta volta sarà dura per te! “

 

Veramente nell’ultimo giorno, avevo fatto e mi avevano fatto di tutto, non capivo o immaginavo cosa mi aspettava.

 

 Mi posizionai a pecora sul materasso, Amin, mi spalmo esternamente e internamente dentro la figa e il culo, della vasellina…

 

“Padrone ! Mi fai un ditalino?”

 

Ormai ero entrata nel ruolo, parlavo da  gattina morta puttanissima, ad Amin,provocandolo

 

Piacevole la sensazione nel sentire internamente nei miei buchi spanati e tormentati da  cazzi, delle dita che ti carezzano e che passavano  una sostanze rinfrescante e dilatante.Amin entrava le dita della mano facilmente , riempiendomi i buchi, costatava il mio grado di dilatazione aprendo e chiudendo le dita che aveva per entrambe fessure, una sensazione piacevole mi divorava tutto il corpo.

 

Mi diede una sculacciata molto forte sul culo, avevo i glutei doloranti di quante sculacciate , palmate, pedate e frustate avevo ricevuto, ma con quello stupefacente , il dolore non lo percepivo, quando lo sentivo sulla mia pelle la mia inesauribile carica erotica lo annullava.

 

“Scherzi con il fuoco, Schifosa! Appena usciranno i prossimi clienti , sarai completamente aperta…!”

 

Usci dalla stanza lasciandomi un dubbio, non feci a tempo a pensarci su che , pur bendata compresi che i clienti erano due….

 

Il mio culo fu palpato a piene mani, per poi passare al fondo  schiena, quella mano sfiorò con il pollice tutta la colonna  vertebrale, fui attraversata da un brivido di piacere che fu notato dal cliente…

 

“Sei sensibilissima al tocco umano, figuriamoci al cazzo!” Troiana!”

 

Aveva un voce calda, sembrava un uomo maturo, ci sapeva fare con il corpo femminile, sapeva toccare i tasti giusti, quelle dita sulla schiena mi fecero bagnare ulteriormente.

Ero bendata, i miei sensi percettivi erano aumentati a dismisura, quell’uomo , mi tocco le tette, afferrandole con le due mani, poi si dedico ad appuntire i capezzoli.

 

Finito di fare con le dita il temperino umano dei capezzoli,mi allargo le chiappe, prese a parlare con l’altro cliente che era entrato insieme a lui , ma che fino a quel momento era rimasto silenzioso.  

 

“Amico , abbiamo fatto la scelta giusta, aveva ragione Amin, questa femmina è una macchina del sesso, non so se potrà accogliere la tua bestia, ma ci proviamo!”

 

Ero completamente fuori di testa , a quella parola bestia, pensai subito ad un cazzo enorme, nella mai incoscienza. sorrisi…

 

L’uomo si avvicinò alla mia bocca schiaffandomi il suo cazzo in bocca, lo aveva duro una bella mazza, lunga, grossa, profumata…

“Lavorami il cazzo con la lingua, troia!!!Non c’è niente da ridere, il mio amico ti spaccherà in due , ha un cazzo che nemmeno le puttane più larghe  e aperte , si fanno ingroppettare.

 

 Siamo qui perchè Amin mi ha detto che anche se da due giorni che fai la mignotta, tu non sei come le altre, se solo una schiava del sesso, una cagna , disposta a tutto, un animale da usare ed abusare, la tua perversione non  ha limiti, godi nell’essere sfondata, frustata, bevi il piscio  e sei il cesso umano!”

 

A quelle parole presi a pompare quel bel cazzo, mentre senti la mano del suo amico toccarmi la figa,..

 

 “Bravo, Iano, sparagli un ditalino a due mani , che mentre me la succhia la prepari ad essere sfondata”

 

Finalmente si faceva sul serio, maneggiavo con le mani le palle sode dell’uom mentre il cazzo scompariva tra le mie guance, il suo amico prese a masturbarmi con ritmo, manifestando il suo

apprezzamento.

“Bene, bene, finalmente si scopa…. Non ce la faccio pìù, ha da trentenni che non spacco un culo e una figa, ti faro divertire puttana!”

 

Passò qualche minuto e i due si scambiarono i ruoli, il bel cazzo mi prese a fottere la figa prima e poi il culo, manifestando contentezza per la mia bravura nel farmi riempire, ai suoi colpi di cazzo rispondevo muovendo in sintonia dandogli la possibilità  di intostare bene i colpi, mi godevo quello uccellone godendo in figa e traendo piacre in culo.

 

Sentivo vicino alla mia bocca il suo amigo che gemeva mentre si masturbava..

 

“Allarga la bocca al massimo, che ti faccio assaggiare la bestia”

 

Aprii la bocca, al massimo, appoggio la cappella sulle labbra, era gigantesca, cosi grande che non entrava dentro..

 

“Sputa troia due , tre volte!In questo modo scivolerà meglio!”

 

Sputai, come le troie esperte e volgari..

 

 Il suo amico visionava i miei buchi a velocità, lo entrava  tutto per poi uscirlo di botto, per poi ripetere l’operazione, due colpi in figa e due in culo, venivo trapanata a velocità in tutte e due pertugi, con ritmo… Il cazzo si faceva strada scivolando e scomparendo, in momenti diversi, nelle due mie voragini del piacere, per poi riapparire ricoperto da una patina di umori  vaginali e anali.

 

 

Mi dedicai a quella cappella mastodontica, avvolsi la punta con la lingua, l’uomo , mi forza la bocca, entrando la cappella per intero…

 

“Stai attenta con i denti cagna.!!!.”

 Era una parola , non rigargli quel fungo di carne con i denti, difatti occupava tutta la mia cavità orale. Avevo la bocca piena,  le guance mi facevano male , le labbra erano allargate al massimo.

 

Mentre l’altro si dedico solamente al mio culo pompandolo come un forsennato, l’uomo con il cazzo mastodontico,  cercava di entrare il tronco dentro la bocca, mi afferrò per i capelli , aprii oltre ogni mio limite le labbra, quel mostro mi violava la bocca, mi arrivava alle tonsille avevo difficoltà nel respirare, a causa del mio inculcatore che mi  faceva sobbalzare a  ritmo di inculata..

 

Uno schizzo lunghissimo e denso mi riempì lo sfintere, nel frattempo la cappella del cazzone, abbandono le mie labbra, dedicandosi a strofinarmela sul viso , sugli occhi…

 

“La tua faccia sarà al profumo della mia minghia…! Baldracca!!.”

Rideva…

 

“Ora preparati che ti sventro…!”

 

I due amici sorrisero, l’inculatore abbandono il mio culo spanato e sborrato, dicendo all’amico  che ero una vacca senza uguale  è l’unica donna a cui poteva  sfasciare il  culo e figa , senza che mi sarei lamentata o ribellata..

 

Con tutte le buone prospettive e la sicurezza che finalmente con me poteva scopare, dato che veniva sistematicamente  evitato e rifiutato da tutte le prostitute a causa delle proporzioni asinine del su o membro.

 

L’uomo con la grossa proboscide.. si posizione dietro di me, mi mise una mano sulla schiena, facendomi toccare il ventre con il  materasso, l’altro amico che precedentemente mi aveva spompato e preparato a dovere , mi poso la pianta del piede nuda sulla faccia, pressando sul mio viso, l’altro lato del viso era spiccicato al  materasso , con quel gesto dovevo spalancare la  bocca

 

“Compare la vacca è immobilizzata, puoi procedere a spaccarle la passera…”

 

L’uomo mi portò le braccia dietro la schiena, con la cintura li lego ero immobilizzata nelle mani di quei maiali, ero grondante di umori vaginali e di sborra dal culo…

 

 Mi spennellò il clitoride e le grande labbra con quel faraonico pennello, appoggio la punta alla fessura, con un colpo forte e deciso mi fece esclamare meraviglia a voce alta…

 

“OHOHOHOHOHOH!!”

 

Una massa di carne dura e compatta, invase la figa , entro la cappellona e parte di tronco.- Un senso di pienezza riempiva il mio corpo, l’uomo prese a fottermi, quel cazzo non scivolava bene , perché troppo grande, l’uomo mi apri con le mani le chiappe, lo usci per poi gettarlo dentro , socchiudendo con le mani i miei glutei.

 

“Ahi , ahi,  Troppo grosso, non lo posso prendere tutto!”

 Infatti mi stava sdillabrando la figa, ma l’uomo incurante lo spinse tutto dentro, facendomelo arrivare al testa dell’utero, gridai dal dolore..

 

“AHIahia, mi spacchi le ovaia in questo modo!”

 

Ma il suo amico mi ficco il piede in bocca….

 

“Chiudi questo cesso di bocca cagna schifosa..”

Il suo amico non si commosse mi penetro con forza, pompandomi fino quasi a farmi svenire, il dolore c’era, ma quei colpi strepitosi con quella bestia a forma di cazzo mi portarono, a godere..

 

“SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIporco spaccami fami morire dal piacere.”

Con quel pilastro piantato nella figa doevo moltissimo, quante che presi a squartare…

 

“Mi stai bagnando tutto il cazzo, che cazzo fai pisci’”

 

Il suo amico, tolse il piede dal mio viso,  pose il piede sulla schiena, il mio culo era messo in alto con quel palo piantato nella figa, sbrodolante

.

“Amico, non sta pisciando questa troia sta squirtando-.

Ora gli devi spaccare completamente il culo..!”

Non si fece pregare,  nell’uscire dalla figa, mi senti svuotata, me lo appoggio nel buco dilatato della precedente penetrazione…Lo implorai…

 

“La prego non mi spacchi il culo, la supplico..”

 

Il mio aspirante inculcatore o meglio dire distruttore del mio povero culo, mi diede una sculacciata tremenda..

 

 “Troia ho pagato profumatamente per usarti come volevo , ti sfonderò il culo!”

L’uomo spinse quel pilastro di carne dentro in un solo colpo, proprio a spaccarmi a sangue,

 gridai come un ossessa ..

”AHIAHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIAHIIIIIIIIIIIIIIIIII!
 NOooooooooooooooo!””

 

 Incurante lo entro tutto, lo avevo nell’intestino, mi sentivo squarciare, dentro , non solo ero sodomizzata senza riguardo, ma mi fotteva , facendomi scuotere tutta, me lo entrava per poi uscirlo, il mio culo rumoreggiava …

Il suo  manico lo incitava,…

 

 

“Bravo, sturagli il culo a questa cagna schifosa.”

 

Ad un certo punto, un rumore pazzesco accompagno l’uscita del suo cazzo enorme, ero rotta in due, ero spompata al massimo, l’anello anale , rischiava di prolissare,

 

“Troia, mi ha i cagato tutto il cazzo, ora puliscilo!”

 

Mi avvicinava con quel membro sporco e me lo sbatte in bocca, dovetti leccare tutto, mentre il suo amico mi sgrillettava…

 Non avevo ribrezzo , la mia lingua assaporava il tutto, ormai non ero altro che una schifosa, l’uomo dopo che gli puli tutto il membro, me lo entro nuovamente , mi afferrò per la bocca con le mani allargandomi la bocca, cosi non potevo gridare, prese a pistonarmi tutto, fino in fondo, non sentivo piu dolore , ero presa da quel cazzone enorme, mi bagnavo mi pisciai addosso, quando mi inondò il culo tutto…….se ne venne per due minuti abbondanti…Sembrava una pisciata , i suoi fiotti di sperma ricoprirono tutto  il mo intestino.

 

Con un rumore che si percepì nell’altra stanza mi libero il culo..

Mi ordinarono  di rimanere in quella posizione con il sedere in vista, ,  distrutto allargato pieno stracolmo di sborra, mi slegarono le mani e mi fecero tenere le chiappe aperte appoggiata sul materasso…

Uscendo dalla stanza, senti che dissero ad Amin..

“Guardale il culo glielo abbiamo ridotto come una caverna preistorica  !!!!….”
 

Ridendo uscirono dalla barracca 

Ero  in quella catapecchia ,seminuda  su un sporco materasso , in una stanza fatiscente e semibuia dove il tanfo di muffa  si mescolava con  l’odore di sesso, sistemata in posizione di pecorina con  la faccia  spiaccicata   al fetido  materasso, pregno della sborra  di molti dei miei dieci  clienti e dalla mia orina,  stravolta  in viso dagli orgasmi e con il trucco  pesante sbavato,con l’alito che puzzava anche esso di succo di uomo, in  autoreggenti rosse a rete smagliate il culo devastato e grondante di sborra dell’ultimo mio asinino avventore, ero in stato di alterazione mentale a causa dei fumi dell’alcool e delle gocce stupefacenti che avevo ingerito,  le mie mani  allargavano  le  natiche che mostravano al mio magnaccia furibondo,  con i buchi  ridotti a   brandelli, slarghi e grondanti di seme maschile  e umori anali e vaginali, con quasi un senso “di orgoglio” puttanesco, agitai il sedere  nel sentire i passi di Amin. L’uomo mi poggio sul viso il suo piede nudo liberato dall’infradito, rovistandomi il mio alterato faccino, ma presa da ormai un raptus depravante, con le labbra afferrai il pollice e lo presi a succhiare come il più agognato pene, sorvolando sul cattivo odore che quel piede impolverato emanava, vinse la mai perversa perversione a varcare ogni porta della perdizione, ne ero consapevole ma avevo una sfrenata volontà di continuare.

 Amin sembra indemoniato mi grida con tono rabbioso.”Sei un  insaziabile depravata!!!!Fai schifo!!! “

 Mi toglie il suo pollice del piede dalla bocca, che stavo slinguando con gusto e lussuria , mi tira per i capelli e guardandomi negli occhi , mi sputa per due volte in viso, la sua saliva mi colpisce in pieno, nel frattempo con le sue enormi e callose mani.  mi strofina la saliva ,prende a  umiliarmi verbalmente a tono di voce alta. 

“Baldracca schifosa, rotta in culo lercia e sfondata,  ti sei pisciata addosso! Ora bisogna fermarci per una pausa. Scrofa ti devi ripulire , dobbiamo rigirare  il materasso, hai sporcato tutto con i tuoi fori spanati e spaccati !Potevi anche evitare  di pisciare. Il tuo culo spanato cola sborra,scrofa!” 

Mi  si piazza davanti al mio sedere, mi toglie le mie mani dai glutei, finalmente posso appoggiare le mani sollevo il culo e glielo offro alla sua vista, infatti , il mio magnaccia mi infila facilmente tre dita nel culo, senza trovare , difficoltà, facendo roteare le dita per tutto il mio sfintere a raccogliere la sborra che ancora abbondante non era colata fuori.

Mi girai con il capo verso di lui, implorandolo..” Dai Padrone, scopami ancora!!!   Ho voglia  di essere riempita e usata, fammi scopare  da tanti cazzi enormi. Io sono sempre pronta, anche se mi stanno letteralmente aprendo in due..”

Ma Amin entra tutto il palmo della sua mano fino al polso , facendomi sobbalzare, con l’altra mano mi tira una sculacciata con tutta la sua forza sulla chiappa, ..

“AHAHH”, Mi scappa un grido di dolore misto a un piacere acuto.. 
“Bravo . Entra tutta la mano,  devastalo  completamente! Il mio sedere rotto è la tua galleria….mmmm”

Mi mordo le labbra manifestando la mia infinita troiaggine.

Amin esce la mano  dal mio culo, che in segno di gratitudine inizia rifiatare come un vecchio trombone, senza nessun premura o attenzione forza la mia bocca , che si schiude subito aprendosi come una fornace e pronta ad accogliere le dita sporche della sborra .. “Ma Marco dove ha trovato, una ninfomane puttana  come te ?  Io sono esperto di troia, di schiave sessuali, ma zoccola,baldracca, schifosa, depravata e masochista, come te   non è mai conosciuta, puliscimi le dita, lercia!”

Scoppia a ridere e prosegue.. “Ma come ti faccio fottere in questo stato pietoso?

 Fai letteralmente schifo,  con la figa e il culo dilatati e pieni,  puzzi di piscio e di sperma, se non ti lavi non guadagnerò un euro..Puttana di quattro soldi”

  Giro a malapena il capo, vedo dietro di  un gruppetto di uomini di colore che dalla porta si guastavano la scena. Uno di loro parlando in una lingua che non conoscevo, parla animatamente  con Amin, che risponde con tono rassegnato e compiacente, come a dare loro ragione , ma non capisco  il senso del discorso, del resto in me la titubanza, il rimorso ad essere una slave del sesso,una crisi di coscienza, la paura del ignoto, non mi sfiorano la mente, mi vivevo quella situazione perversa con gioia e voglia di continuare tutto il mio vecchio mondo affetti, parenti  non esistevano: ero Cagna Luisa, ciuccia cazzi rotta inculo e puttana.,

Finito  la contrattazione con i suoi connazionali, mi toglie la mano di bocca.

“Troia, sei accontentata, questi maniaci, sono quei tipi chi ti hanno palpato ieri sera al bar, non gliene frega niente che sei lurida e scassata, ti vogliono  trombare in tutti i buchi, io del resto ho fatto uno sconto nel prezzo. Ora preparati saranno una decina e si susseguiranno uno dietro l’altro . Volevi altri cazzi sarai accontenta, non avranno pietà! Io guadagnerò altri soldi, se ti aprono in due non me ne frega niente, vuoi essere fottuta, prego sarai servita”

Si mise a sghignazzare  con volgarità, umiliandomi anche con una risata

Mi tolse tutti gli indumenti che avevo addosso , dalla vestaglietta  trasparente al reggiseno senza coppe.

Rimasi per qualche minuto nuda a culo a ponte, con solo addosso le autoreggenti rosse smagliate e strappate in varie punti con lo sperma appiccicato e umidi di piscio, senti la presenza dietro di me di un uomo e il rumore di una lampo che si abbassava e le mani forte e calde e subito le sue parole umilianti, in un stentato italiano, mi penetrarono il cervello.

 “Puttana ha da ieri che sogno il tuo culo”

 Senza preamboli allargandomi  le chiappe, appoggio  un grosso cazzo sul buco , scopri essere  lungo e nodoso, perché me lo  fiondo in culo senza preavviso, ma immediatamente lo riuscì lasciandomi il mio ano vuoto.. ,  
“Ma hai una caverna non un sedere di una signora, sembra un traforo !”

 Dandomi una sculacciata sulle mie arrossate chiappe,  prese  a infilzarmi e  pomparmi il mio buco posteriore,lo spingeva tutto fino in fondo, io lo incitavo.

 “Dai porco! Spaccami e rompimi il culo,fammelo sentire fino alla gola!!

L’uomo non si fece pregare con una serie di colpi potenti, si scarico dentro il mio intestino, appena fini  , di svuotare le palle  dentro il mio intestino fu rimpiazzato da uno  altro uomo di colore e dopo  in sequenza   altri quattro   che  mi sodomizzarono, tutti con grandi piselli, abituata ormai a quel trattamento spesso    mi toccavo, ero completamente fuori  di testa spesso, quegli uomini mi  strizzavano le tette, mi mettevano le mani ai fianchi,trattandomi come una animale da monta..

 Poi fu il turno di un ragazzo, che forse per l’mozione non riusciva a fottermi  culo,  appena lo infilava dentro gli scivolava, ero troppo dilatata e piena di seme maschile, cercai di fare risuscitare quel pisello ottenendo ottimi  risultati.

Girai il mio sguardo verso di lui , era giovane quasi imbarazzato gli sorrisi mi passai la lingua sulle labbra mentre con la mano gli accarezzai le palle che sentivo gonfie e dolcemente e con malizia lo rassicurai.

 “Tesoro dai  scopami la figa e innaffiala, voglio la tua sborra nel pancino !”

 Saranno  state le mie parole saranno stai i miei massaggi ai testicoli, ma senti che il membro si induriva, con la mano lo indirizzai nella mia calda e accogliente passera, da molte marchette    trascurata e accompagnai con  il movimento del  bacino la penetrazioni, per qualche minuto  conducevo io il gioco e sentivo il membro ingrossare  nella mi vagina, le sue mani afferrano i miei fianchi e prese a fottermi a ritmo fino che gemendo arrivò. Prima di allontanarsi da me mi bacio un gluteo e mi disse grazie .

Ansimavo vistosamente dall’orgasmo che quel giovane uomo  mi aveva fatto raggiungere innaffiandomi di caldo liquido bianco la mia figa, pur che avevo avuto nelle ultime 23 ore molteplici rapporti vaginali e anali, quest’ultimo proprio per la difficoltà iniziale e poi per la grande passione che il mio amante, meglio dire il mio cliente ci aveva messo, rivitalizzava in me un desiderio e una lussuria che invece non accennava a calare, anche se puzzavo ero sporca, piena di tutti i residui dei rapporti precedenti . stanca, con sonno perduto , sotto effetti di sostanze e di alcool, ma fui distolta dai mie pensieri dai passi decisi del  mio ulteriore cliente che senza preavviso mi introdusse in culo il suo grosso strumento.

Mi afferro per la coda di cavallo facendomi  alzare la schiena  mostravo le tette al muro dinnanzi a me mi si avvicino all’ orecchio mordendolo e passando la lingua sul lobo, mi sussurro delle parole che non aspettavo.

“Brutta troia , mi facevi indurire il cazzo quando passavi davanti alla mia bancarella ma non credevo proprio che la schifosa battona di cui tanto  si parla in pineta  eri tu? Ti ricordi di me, zoccola ?

Era quel bellissimo giovane “vu cumpra” che durante i giorni precedenti mi mangiava con gli occhi, mentre io gli mostravo pudicamente ,ma  con sfrontatezza le mie tette celate dalla scollatura di vestitino, ma ricordavo il bozzolo che si intravedeva dal gonfiore dei pantaloni, ora lo avevo dietro me, mi aveva comprato per qualche euro per divertirsi e umiliarmi per una decina di minuti

 “Ora te lo spacco questo culo di merda, un buco rotto!”

Cosi dicendo sulla parola e tenendomi per la coda di cavallo prese a pistonarmi con potenza,  a questa azione  tremenda per intensità,le mie tette sballottavano  in aria, mentre con una certa cadenza di colpi mi sculacciava con la mano libera la chiappa destra, facendomela arrossare ulteriorelmente.
“Galoppa , cagna in calore, ti piace il mio attrezzo?”

 Mi stavo godendo la violenta sgroppata e lo incitavo

“Inculami a sangue, tesoro! La prossima volta che mi vedi alla tua bancarella , sei autorizzato a portarmi in angolo e sfondarmi, gratis!!!AHHAHAH”.

Gemevo , il suo grosso membro entrava tutto nel devastato mio ventitré  e riusciva , per poi rientrare,senza nessuna forzatura muscolare, scivolava libero , percepivo il rumore delle suo corpo, che sbatteva con il mio fondoschiena . Quella grossa minghia entrava per tutta la sua grandezza e lunghezza  nel mio ano, lo sentivo  pulsare ,al culmine del rapporto,  quel bellissimo maschio non volle venirmi  dentro ,  sel o usci e mi sborro sulla schiena …..esclamando con dire affannoso.

“Preferisco sborrarti addosso che in quella fogna di culo che hai !”

 Ero umiliata al massimo ormai non rimaneva niente di Luisa la signora,ma quei fiotti sulla schiena mi fecero   rabbrividire di piacere, mentre l’uomo si allontanava senza rivolgermi la parola, con la mano destra mi spalmai su le chiappe quel delizioso seme, mentre con l’altra mano mi toccavo. Ero una ninfomane senza futuro.

Non ebbi un attimo di tregua , Amin mi chiamo dall’altra stanza dicendomi che mi dovevo ripulire ma  prima avevo ancora cinque pompini da fare. Infatti barcollando e piedi nudi usci fuori da quella baracca, ero confusa , sballata di decine di orgasmi, indolenzita al basso ventre per  tutti quei rapporti che nel giro di un giorno avevo avuto . Si presentarono a turno cinque uomini con i cazzi di fuori che mi scoparono la bocca, senza rispetto e usandomi come una bambola, tre mi costrinsero a bere il loro sperma gli altri due mi vennero in viso, qualche schizzo mi era arrivato negli occhi, avevo la vista appannata. Mi si avvicinò Amin , mi disse che era venuto Giulio, che mi aveva portato le mie cose, la borsetta i miei vestiti, che non mi voleva  parlare, mi mandava solo a dire che  per la sera era saltato lo show al club privato e che in serata sarebbe venuto qualcuno per condurmi dalla mistress Alice, che in ogni caso in seguito si sarebbero fatti sentire loro perche avevano parecchio materiale visivo, in modo che di me potevano disporre a loro piacimento in qualsiasi momento.

Ero una donna  scampo ero consapevole di ciò, ma in quel momento non mi importava nulla mi piaceva essere una cagna sottomessa. Amin mi offri una sigaretta, mi disse che al momento non mi sarei rinfrescata , perche dovevo fare le ultime cinque marchette, dato che gli era arrivata una soffiata che entro un’ora sarebbe arrivata la madama, dunque dopo mi potevo anche rinfrescare e poi Said mi avrebbe accompagnata a casa . Cosi avvenne Amin mi fece mettere le gambe divaricate sui braccioli.  Mi fece finire la sigaretta dicendomi ..

“Lercia puttana sei pronta a prendere cinque cazzi con il preservativo nella tua figa rotta, ti comunico che ti fotteranno per cinque euro a cranio, renditi conto che razza di schifosa sei …”

Ero ridotta molto male, ricattata con il dubbio che in qualsiasi momento Marco e la sua gang mi potevano costringere a fare di tutti, il figlioccio di mio marito e Luca l’amico di mio figlio mi avevano in pugno, mentre i maschi con il cazzo nel  preservativo mi  fottevano con indifferenza ma con la libidine dei maiali, si alternarono in meno di un quarto d’ora, venendomi dentro ma nel preservativo che ad uno ad uno appoggiarono su una bacinella messa a terra accanto la sedia di plastica. Rimasi con le gambe divaricate e la figa spalancata, non godetti tanto per le ultime  chiavate, ma ero ancora libidinosa e quando uno dei collaboratori di Amin mi disse ..

 “Preparati cagna che ora ci farai divertire e poi ti laviamo bene per bene prima che Said ti accompagni a casa”.

 Guardandolo in viso era un bellissimo ragazzo di colore, mi usci la lingua e mi leccai le labbra, con la mano mi tintellai il clitoride per poi con tutte e due mani mi allargai la figa mostrando quando era larga piena di sborra e gli risposi .

 

” Sono pronta!!””

Amin e i suoi collaboratori si avvicinarono a me che ero seduta su una sedia di plastica con le gambe appoggiate ai braccioli, completamente scosciata che mi sgrillettavo il clitoride, con il viso e le tette esposte  sporchi  dello  sperma rattrappito dei precedenti rapporti sessuali intercorsi con i mie clienti. Mi sentivo al centro dell’attenzione con un insaziabile desiderio di essere ancora fottuta e umiliata.

Amin , comunico  nella  loro lingua con Said che si allontanò  contrariato, nel frattempo il il ragazzo che mi aveva detto di preparami per potermi fare la festa prese la bacinella con i cinque preservativi pieni di seme degli ultimi uomini che mi avevano inficato, mi comandò di prenderli ad uno ad uno e svuotarmeli in bocca.

Obbedì come una cagna ,  me li ciuccia tutte e cinque , in tre il seme era appiccicato , negli altri due ancora era  vivo, la platea di uomini di colore che assistettero alla scena di me che con la lingua lappavo i preservativi, si misero ad urlare ed applaudire alla mia performance di succhiatrice e leccatrice di sborra

Amin si avvicino con il suo pisellone nero grande vicino alla mia bocca e toccandomi con la grossa cappella le guance mi incito  a prenderlo in bocca umiliandomi ancora una volta.

“Apri la bocca e fai vedere ai miei amici la sborra mischiata con la saliva…”

Quando spalancai le labbra  e usci la lingua, i cinque uomini iniziarono ad mostrarmi  loro i cazzi  che svezzavano, li guardavo nella loro volgarità di atteggiamento e nella loro bellezza di maschi da monta, agitavano i loro randelli , alcuni se lo menavano mostrandomi fieri la loro virilità. Avevo la bocca piena di sperma , ma Amin mi infilò il suo membro grosso, si avvicinarono tutti gli altri , chi me lo appoggio ai capelli, chi strofinava la cappella sulla piante dei mie piedini, chi mi tirava i capezzoli.  Amin mi tolse il membro, dalla bocca.

  Lo implorai, come un supplichevole serva sessuale. “Amin, ti prego farmelo succhiare, lo voglio, te lo pompo fino ad asciugarti le palle, ti imploro scopami la bocca!”

Amin mi mollo un ceffone, non forte ma umiliante.

“Stai zitta, baldracca. ora ti sfondiamo , definitivamente i tuoi  buchi sporchi e luridi , ti devastiamo la vagina e dilatiamo a dismisura il tuo culone da vacca!”

Mi fece alzare si  accomodo con atteggiamento  da vero padrone sulla sedia mi ordino di allargarmi le chiappe e di impalarmi con il culo sul sua mazza .

Appoggio il buco lubrificato e ancora largo sulla cappella, prendendola tutta , mi fermai, muovendomi con il bacino roteandoli in modo che gli feci uscire dei gemiti di piacere, provocandolo con le parole

“Amin mio magnaccia! Ti piace questo trattamento , ti svuoterò le palle più di ieri  sera!!!”

Il magnaccia  grugnendo come un animale in calore , mi diede un colpo di reni fortissimo, il suo cazzo si infilzo nel mi culo spaccato, un gemito di stupore dipinse il mio viso, allargando la bocca usci un  ‘ohhhhhh’ lunghissimo.   .

Mi afferro per il collo e prese a pistonarmi., sentivo le palle sbattere sul mio corpo .

“Ora ti spacco il culo te lo devasto e insieme ai miei amici ti facciamo andare a casa  camminando con le gambe larghe  e i buchi sfondati, vediamo quanti cazzi i tuo orifizi possono prendere simultaneamente? Brutta zoccola , rotta in culo che non sei altro!!”.

 Mentre mi dava una infinità di colpi con il suo  cazzo , ragionai sulle sue parole, per un attimo temetti il peggio, ma la lussuria prese il sopravvento, ero distesa su di lui, inarcando al massimo la schiena , mentre muovendomi  agevolavo l’impalata, mi alzo le gambe con le mani , in modo che dovetti appoggiare  le mie  mani sui braccioli della sedia per reggermi.  I suo amici potevano vedere la mia figa grondante di umori e il mio culo dilaniato dalla bestia di carne di Amin, lui stavolta parlando in Italiano disse loro .
“Ragazzi a turno spaccate la figa a questa vacca, mi raccomando fatela venire e dopo lasciate il posto al compagno, la voglio fare morire orgasmando, sputate in quella fogna di bocca!!!”

Non ebbi il tempo di riflettere dello schifo di persona che ero diventata, senza ritegno, senza vergogna, con la consapevolezza che più mi stavano trattando  da cagna schifosa, più io  godevo, volevo vivere la mie giornate in quel  modo,sconcia e usata.

 Amin con le mani lascio di tormentarmi il collo  e mi allargo la bocca nello stesso momento il primo suo amico mi carico un sputo che si appoggio sulla lingua  e infilo senza difficoltà la sua minghia nella fica..

Prese a fottermi nel frattempo Amin si fermo nell’incularmi, in modo che il cazzo, del suo collega di sandwich, si intostava  bene all’interno della mia vagina, per poi prendere e  darmi dei colpi lenti ma costanti, ero in goduria totale la bocca spalancata i seni  al vento che sobbalzavamo ad ogni serie di colpi che l’amico di Amin infieriva in figa.

Godetti come una pazza urlavo di piacere anche se con la bocca slargata forzatamente, non potevo parlare.

 L’uomo  appena comprese che me ne venni, anche se aveva i coglioni pronti a scaricare, fece accomodare l’altro che, prima di caricarmi la figa anche egli  mi sputo in bocca, dopo una altra serie di pompate raggiunsi un  altro orgasmo e cosi tutti i suoi amici mi fecero godere alternandosi in figa, mentre Amin mi fotteva con ritmo ma sempre lentamente il culo,con  l’ultimo uomo che uso il mio pertugio anteriore,  ebbi uno orgasmo strepitoso , squirtatai ,  se ne accorsero tutti, perche appena l’ultimo amico libero la mia passera del suo membro,videro gli schizzetti ricadere sul clitoride e sulle labbra arrossate della mia maltrattata farfallina. ..

 

 Ansimavo abbondantemente , ma non mi diedero tregua, Amin mi fece scomodare dal suo cazzo, si alzo anche lui , mi ordinò di sedermi sulla sedia con le gambe larghe , che piego , la mia testa era appoggiata alla seduta non sullo schienale le mie gambe furono sistemate dalle mani possenti dell’uomo sul mio corpo i mie piedi erano a penzoloni superando la spalliera, avevo il culo e la figa esposte e in direzione del cielo, Amin sculacciandomi i glutei, mi preavviso …

“Cagna , ora ti devasto il culo..”

Aveva ragione, pianto il suo cazzo nel mio sfintere si tenne con i braccioli., con tutta la sua forza mi trapano, le sue palle sbattevano forte con le chiappe, ero sconquassata  completamente,  appena mi sfiorai il clito il piacere continuo ad avvolgere il mio corpo e a sostenere la mia lussuria. Amin fottendomi a dovere mi riempie anche lui lo sfintere. Libero il mio culo e mi consegnò il cazzo da ripulire con la  bocca, mentre quella voragine che aevo  tra le chiappe scorreggiava aria e cacava sborra.

Nel viaggio tra il mio culo rumoreggiante e la mia bocca duro, alcuni schizzi arrivarono sui seni..

“Lercia puliscimi il cazzo !!! ” Ubbidiente ,  tenendolo in bocca lo leccai tutto.

In fretta terminai  la ripulitura del cazzo di Amin, che mi  afferro per i capelli mi fece alzare, consegnandomi nelle mani dei suoi collaboratori invitandoli a riempirmi e slargare a  dismisura i buchi,  non mi diedero tregua, uno di loro si sedette sulla sedia di plastica, mi fece sempre impalare con il culo sollevandomi le gambe, contemporaneamente si presento un altro amico con il cazzo duro strofinandomelo tra le cosce, non perse tempo nel sottomettermi, mi sputo più volte sul visto mi schiaffeggio ripetutamente le tette, per poi puntare il suo grosso membro verso già il mio buco di culo pieno. Lo guardai sbarrando gli occhi . “Sei pazzo me lo vuoi entrare anche tu nel culo? ” Mi diede un ceffone sul viso, gridandomi.

“Certo!!! Ciuccia cazzi” Ti squartiamo il culo”

Rimasi impietrita ma fu più forte di me, mi sgrillettai , l’uomo non perse tempo cerco spazio nel  dilatato deterano e entro a forza anche il suo.

Io ormai che vivevo per questi tipi di trattamento ero felice nella mia perversa convinzione di seppellire per sempre la Luisa donna di famiglia e favore di cagna Luisa,avevo due cazzi nel culo non riuscivano a pomparmi , stavano fermi e mi facevano sentire  aperta sfondata , mentre ridevano, parlottavano tra di loro.

 Ero in stato confusionale, balbettavo, gemevo, ero in delirio perverso e lussurioso.

“Brutti maiali! Schifosi, apritemi   tutta! Rompetemi anche la figa e spaccatemi il culo. Ne voglio uno anche nella mia fichettina se siete capaci. Porci bastardi!

Non ragionavo continuando nel mio turpiloquio, li autorizzavo ad usarmi a loro piacimento.

 ” Sono la vostra puttana!La vostra schiava sessuale,voglio sentire la vostra sborra coprirmi il corpo!”

 Nella mia perversa mente mi sentivo stuprata  con il mio consenso, degluttavo tutti gli sputi ricevuti , ma non si fermarono e mi accontentarono immediatamente, un altro amico di Amin scavalcando il corpo del secondo inculatore, senza che avessi il tempo di capire cosa succedeva mi pianto il cazzo in figa.

Rimasi incredula , erano riusciti oltre ai due cazzi che allargavano il culo ad entrarmi un  cazzo grosso nella figa, scena di tale estremità li avevo visto solo in certi video su internet. Ebbi delle sensazioni particolari, mi sentivo piena, non credevo di poter provare tanto libidine, concedermi a tutti quegli uomini contemporaneamente.

 iniziarono tutti ad insultarmi chi in italiano chi  nella loro lingua.  Un altro ragazzo si presento con sul suo cazzo offrendolo alle mie labbra, girandomi con le mani il viso. Io non restai passiva partecipai alla gang bang, presa da piacere e consapevolezza di essere un troia senza limiti , inghiotti il pisello in gola e presi  a pomparlo, gli altri scopatori che stavano  spaccando culo e figa, mi diedero delle sciabolate di cazzo, colpi isolati senza nessun  ritmo. I tre si fermarono di colpo lasciarono vuoti i  miei spanati buchi, ero una bambola nello loro mani.

Mi fecero cambiare posizione,  mi sistemarono sulla sedia con la testa a penzoloni e il  piedi sulla spalliera.

Uno di loro mi apostrofo con molto volgarità, ma la situazione lo imponeva.

“Puttana sei cosi larga che insieme non ti possiamo fottere,i nostri cazzi scivolano fuori,  ora ti scopiamo la bocca. Ti avvertiamo devi ingoiare tutto fino a soffocare. Sei una latrina pubblica uno sborratoio vivente”

 

Ricevetti a turno i  cinque cazzi che mi scoparano la bocca  venendo dentro, più che pompini furono delle ficcate. , si sedettero guardando avendo lo sguardo sui pie piedi in aria, sulla mio viso,  conficcandomi i cazzi in gola. Mentre mi fottevano alcuni di loro mi penetravano la figa esposta con due dita, godevo, e succhiavo, in certi momenti avevo difficoltà nel respirare, mi sentivo un buco da otturare , un apertura che da piacere, ero come mi avevano definito i compari di Amin uno sborratorio pubblico.

 Infatti ad uno ad uno scaricarono il loro quantitativo di sborrra, non potevo respirare spesso tossivo, mentre masturbandomi furisosamente con la mano squirtavo di continuo. A momenti ingoiavo con ingordigia, dopo non riuscivo più.

Alla fine della seduta avevo  la bocca piena di sborra, quella che non degluttavo  usciva dalla mia bocca coprendomi il viso, i capelli Ero una maschera di sborra, sentivo forte l’odore.

Rimasi per qualche attimo sulla sedia a testa in giù con il sangue che mi scendeva la cervello , e il seme di quei maschi che scendeva sul naso sugli occhi , sui capelli ero tutta iimpastricciata,con la testa confusa, tutti quegli orgasmi ma anche tutto quel liquido seminale, mi portava ad essere con la mente alterata.

Amin invito due dei suoi amici a sollevarmi ,o meglio ad aiutarmi ad alzare, barcollavo, ma ridevo.. e li provocavo.

“Porci bastardi mi avete rotto i buchi fatto bere il vostro sperma ma sono ancora pronta a continuare…”

 Amin mi diede un leggero calcio sul culo.

“Baldracca ti dovrebbe vedere tuo marito come sei ridotta.  Vedrebbe  un fetido cesso , ora ti laviamo …

Mi avvicinai verso una fontana in pietra bianca,  Amin mi fece abbassare e mettere in ginocchio .

Mi si avvicinarono tutti i maschi che avevano goduto del mio corpo, tenevano i cazzi di fuori, avevo la vista offuscata ma vidi che erano a penzoloni, li avevo svuotato le palle a quei luridi vermi.

Amin disse.”Facciamola bere questa puttana e laviamola,bene sto sborratoio puzzolente la trasformeremo in una fetida latrina , un pisciatoio pubblico….! “

Ridendo iniziarono a farmi arrivare in viso sulle mammelle sui capelli  i getti del loro piscio.
AMin non era contento .

“Apri quel cesso di bocca  e toccati, che lo so che ti piace pure questo!

Quel uomo aveva imparato a conoscermi, indirizzarono alcuni il getto sulla mia bocca, bevevo, e mi masturbavo vistosamente, confermandolo con mi mie gemiti e le mie parole che mi piaceva come mi stavano usando, altri mi lavano il resto del corpo.

“Mi piace , voglio sentire il sapore del vostro piscio schifoso”

Non avevo limiti riempivo la bocca e poi sputavo il lucqido giallo, altri istanti facevo dei gargarismi, dopo che mi avevano completamente ricoperto di piscio, si scrollarono sulle mie labbra le ultime m gocce che bevvi .

Gli amici di AMin mi salutarono sputandomi in faccia e strofinandomi il piscio e ciò che si era attaccato delle sborrate di prima. Amin chiamo Said gli raccomando di farmi ripulire e di accompagnarmi a casa senza farsi notare e di andarcene presto e se mi doveva scopare di farlo in un altro casolare . Poi rivolgendosi a me, mi disse che “Luisa, troia come te non ne ho mai incontrato, se hai bisogno sai dove trovarci e Said ti dirà come fare, nella tua borsetta sto mettendo dei soldi. AMin paga sempre le sue puttane..”

Ridendo  svanì dalla mia vista.

Rimanemmo soli io e Said…

“Bambolina ! Ti hanno ridotto male , sei inun stato pietoso, ora ti sistemi e evaporiamo da qui…Prima di lasciarti a casa tua, voglio divertirmi”

Aveva ragione puzzavo, avevo la bocca che sapeva di sborra e di urina.

Gli sorrisi , era molto gentile, anche se anche lui mi trattava per quello che meritavo di essere trattata, prima di sollevarmi pisciai anche io sollevandomi e accovacciandomi, mi sentivo i buchi bruciare e gocciolare di sborra di piscio di umori..Ero una donna gocciolante, un cesso vivente, no mi rendevo conto di come no avevo limiti.

Mi lavai con l’acqua della fontana, mi sciolsi i capelli appiccicaticci che puzzavano di sborra e piscio. Said mi diede dello shampoo e togliendomi quello che restava dell’autoreggenti mi lavai. Said mi osservava, mentre tutta nuda e sporca mi ripulivo in quella doccia improvvisata, mentre mi ripulivo a momento provocavo Said, mi toccavo la figa , gli mostravo il mio culo aperto, mi ciucciavo un capezzolo. Mi diede una asciugamano improvvisata e mi asciugai. Indossai il top e gli short e infilai il reggiseno senza coppe , mi tolsi il trucco o meglio ciò che rimaneva , per fortuna Giulioi mi aveva riportato la mia borsa e una busta con i vestiti che avevo lasciato da Marco… Mi sistemai alla meno peggio ero sempre sconcia su quei trampoli con cui ero arrivata,per raggiungere lo scooter di Said ancheggiavo vistosamente, presi la mia roba e la borsetta..

“Said , tesoro sono pronta.Quanto vuoi ci fermiamo e tu mi puoi fottere come vuoi!”

Said mi offri una sigaretta e mi diede una decine di gocce e mi diede da bere una lattina di birra che lui aveva precedentemente consumato.

 

Salimmo sulla sua moto e mentre le gocce facevano effetto e io fumavo accanitamente una sigaretta lasciammo quel bordello occasionale , dove avevo dato il meglio di me in materia di perversione e puttanaggine..

Mentre avevamo abbandonato la pineta, mi stringevo a Said, ancora una volta come la mattina su quello scooter in abiti succinti, con i mie buchi spanati , carica di gocce. Immaginavo che fossi tornata ragazzina con il mio fidanzato, ma non era cosi. Ero una moglie infedele che nel giro di ventiquattrore  ero diventata una puttana senza coscienza , senza dignità, venduta e usata, lussuriosa e vogliosa perversa capace di prendere due cazzi in culo e uno figa contemporaneamente e un altro che mi riempiva la bocca, scopata da decine di uomini . che avevano preso il mio corpo per fare ogni genere di porcherie.

Said andava veloce con la sua motoretta , non  parlava, bazzicavamo  zone deserte e stradine di campagna .

 

Ci fermammo davanti ad un contadino dall’aspetto rozzo e dallo sguardo da vero maiale, conosceva il mio accompagnatore.

Saluto Said , mentre ci fermammo davanti ad un casotto di campagna.

“Ciao Said,tutto bene? Questa figona è una altra delle troia di  Amin?”..

L’aveva capito pure lui che ero una zoccola, d’altronde di come ero agghindata, scarpe color rosso fiammante tacco dodici, min short aderentissimi e top .

Said scese dal motorino, lo saluto io rimasi in sella allo scooter stringendo le cosce  al sedile, del  mezzo a due ruote, per non perdere l’equilibrio.   Il ragazzo prese sottobraccio il vecchio e si ci misero a discutere.

Mentre parlottavano ,  il vecchio mi guardava e rideva,il fine della discussione mi era chiaro in mente mi dovevo fare cavalcare anche da quel  zotico, ormai dopo il macellaio e altri personaggi inquietanti ero abituata .

Said venne da me mi fece scendere  dallo scooter, il vecchio rimase sbalordito nel vedere i mie short aderire al mio corpo,  senza lingerie, e dunque penso o almeno avevo la sensazione che intuisse e si vedeva che ero stata abbastanza usata .Ciò mi fece eccitare moltissimo

 Said afferendomi per la mano e facendomi scendere dallo scooter mentre lui lo posteggiava mi disse.

“Bambolina, vai con Orazio che ti vuole dare  due colpi nel casotto, e poi aspettami  a gambe larghe,  che mi voglio divertire ancora con te e voglio farcirti  dovere.  ”  Ovviamente per due colpi intendeva una sveltina.

Ebbi un timido e tenue sussulto di orgoglio, ero stanca e spossata sognavo una doccia tonificante, avevo le mie fessure che reclamavano una tregua , dovevo contattare mio marito, sentire i  miei genitori, suoceri e mio figlio. Anche se pensando al mio giovanotto,  mi rimbombavano le parole minacciose di Luca, tutto sommato preferivo che mi ricattasse invece che avrebbe parlato con lui  di ciò che ero diventata.

“Said , sono stanca, portami a casa, stanotte non ho dormito, non mi reggo in piedi, ho tutte le mie zone intime arrossate e devastate !”

Said mi palpo il culo e mi obbligo a fare dei  passi in quella stradina sterrata,  con i tacconi era una impresa stavo per inciampare,  ondeggiavo vistosamente .

 “Bambolina non fare la stronza! Orazio  è un amico di Amin e dunque la devi dare gratis, in caso contrario  ti lascio  in piedi qui in mezzo al nulla”:

Abbassai il capo, in segno di accettare con rassegnazione,  avanzai  verso  l’entrata  in legno del casotto.
IL vecchio mi apri la porta e mi fece accomodare dandomi una leggera pacca sulle chiappe.

“Bambola, perché non mi vuoi, non ti piaccio? Oggi lo zio ti farà godere.! “

Mi girai sussurrando !  “Sono stanca , zio!”

Mi guardo, toccandosi il pacco, mostrando la sua virilità,, pure che era nascosto da pantaloni larghi e impolverati..
Il casotto era piccolo e buio , vi era un lezzo di sterco , girando lo sguardo vidi dei sacchi di juta, contenti delle sementi, un tavolaccio di legno e attrezzi di lavoro di campagna.

Volevo uscire. “Ma non si respira , c’è puzza?” Ma il vecchio mi mise le mani addosso, palpandomi il culo per poi risalire alla schiena.

“Ti abituerai! Sei bellissima sei stupenda, io ti voglio fottere. Ti voglio fare assaggiare il mio salame.!!”

Mi abbraccio , dopo  alzo il toppino liberando le tette che erano ancora raccolte nel reggiseno senza coppe.

“Che belle poppe che hai,  e che bel reggi tette da troia navigata”

Fini appena di parlare che inizio a toccarmele, a massaggiarle , sentivo le sue mani callose e immediatamente si tuffo con il viso sul mio seno , iniziando a leccare la tetta sinistra, per dedicarsi a quella destra, le sue mani si avvinghiarono sulle mie chiappe palpandole, e con le dita cercando di penetrami analmente, anche con gli short indosso.

“Sei bella larga di culo, ti hanno trombato bene,  Amin e compagnia!”

Risposi a tono anche se  ero ritornata in calore, disdegnavo quel vecchio perche volevo godermi il giovane Said, ma lui con il suo modo rozzo sapeva farci mi faceva gemere quando inizio a leccarmi le tette a dedicarsi a ciucciarmi i capezzoli, sentivo la sua saliva , sul corpo , per poi dedicarsi al mio collo e a leccarmi le orecchie, quel porco conosceva bene le zone erogene  delle donne.

“Datti una regolata! Mi  fai eccitare in questo modo,  specie di porco che non sei altro!

 Sentivo il suo pacco sfiorare le mie labbra della figa, mi strusciavo con  lui mentre  mi slinguava il lobo dell’orecchio sinistro , me lo  mordicchio, facendomi salire un brivido doloroso ma piacevole allo stesso tempo, per tutto il corpo.

“Che bella puledra che sei? TI faro impazzire!”

Si fermo  un attimo , chiamo ad alta voce, Said, mentre si divertiva con il mio sedere, tastandolo a dovere, avevo i piedi doloranti, mi tolsi le scarpe, certo in quel bugigattolo non c’era pavimento ma solo cemento a terra, il contatto con la pianta dei miei delicati piedini, non fu il massimo della libidine.

“Said, fratello. A da tempi memorabili che non mi fate scopare una bella figa, questa puttana è la fine del mondo, non mi puoi concedere una sveltina! Mi devi dare del tempo, ma la voglio fottere bene questa puttana !”
 Sbuffai, volevo tornare a casa,volevo o forse no, ritornare alla mia vita. Comprese a volo la mi insofferenza, si usci il cazzo dai pantaloni, mise le sue mani sulle mi spalle e con forza mi costringe a mettermi in ginocchio.

“Succhiami la minghia, razza di baldracca, fallo diventare duro come il ferro, non fare storie , non mi fare incazzare. Ti sei fatta sbattere in tutti i modi e fai la schizzinosa con me?. Ciuccia e zitta!

Rimasi ammutolita, ero una donna,ormai sottomessa, Said si mise a ridere.

“Luisa non fare arrabbiare Orazio, fa tutto ciò che vuole. Orazio è un nostro amico e se lo merita di scaricarsi le palle con una sgualdrina sfondata come te.  Non ti preoccupare  io ti aspetto  qui fuori. Per le tue cianfrusaglie e la borsetta non preoccupare li ho poggiati qui dentro accanto la porta.”

 

A quel punto asprì la bocca , presi a leccare la cappella per poi farvi scomparire il suo membro quasi tutto per la sua lunghezza, era semi moscio, ma era un bel attrezzo.  Messa in ginocchio in quel casotto mentre tiravo un pompino ad un vecchio.

Said chiese a Orazio se voleva portato qualcosa da mangiare, dato che nell’attesa sarebbe andato in un chiosco li vicino, lo chiese anche a me ,  che togliendomi di bocca l’attrezzo sessuale di Orazio , dissi di si , il vecchio invece volle solo una birra.

Poi prendendosi  il cazzo in mano che ormai sotto il trattamento delle mie labbra e della mi lingua era diventato grosso e possente me lo introdusse in bocca in bocca
Succhia e zitta , troia!” Rideva il porco, ma io presi in mano il cazzo lo guardai mentre appoggiavo la lingua sulla cappella, avvolgendola.

“Mi vuoi vedere all’opera , vecchio  porco?”

Il vecchio mi sorrise soddisfatto della mia disponibilità.

“Certo pompinara,    vediamo cosa sai fare!”

Presi  a far scivolare la lingua sulla cappella poi lungo il tronco del suo uccellone.

Il vecchio  gemeva. “Brava, bravissima sei nata per tirare pompini, … leccami i coglioni, succhia cazzi!”

Lo accontentai subito li aveva grossi e pelosi , appoggiai le labbra sulla pelle delle palle e presi a succhiarle.

“Fantastica, sei stupenda! Bravissima !”

 Accompagnava il mio lavoro di bocca sorreggendomi il capo. Leccavo mentre con la mano masturbavo quel cazzone.

Smisi di ciucciare  e strofinai il cazzo sulle tette mettendomele nel mezzo per poi stringerle con  le mani, considerando che avevo il reggiseno senza coppa, mi accorgevo di avere delle tette grosse ideali per fare questi tipi di giochetti.

“Brava bambolina , che m spara un sega spagnola da urlo.”

Lo rimisi in bocca e presi a pompare lo volevo far venire, ero eccitata ma distrutta .

Ma lui mi fece smettere, mi fece alzare e mi infilo la lingua nella bocca, Un bacio cosi passionale non me lo aspettavo, ricambiai attorcigliando la mia a la sua,  anche se aveva un cattivo alito , ma io con tutto il piscio e la sborra ingoiata, durante la giornata,  non ero di meno .. , , nel mentre con le mani mi toccava la figa che era ben evidenziata dagli short,per poi abbassarmeli, fino alle caviglie, continuava a baciarmi selvaggiamente, allargai le gambe in modo che potevo sentire la sua mano callosa, sulla figa, me la penetrò penetro, masturbandolo, gli  ricambiai  menando con forza e ritmo il suo cazzone, duro nodoso, dopo qualche minuto, che godevamo entrambi,  smise di baciarmi , mi giro e mi mise a pecora..

“Oggi mi farai morire, troia.! Mi diede una sculacciata, apri le chiappe, con quelle mani forti e vissute da decenni di contatto con la terra, per poi richiuderle e nuovamente spalancarle, senti uno sputo colpire il mio ano aperto, aspettavo il cazzo, invece rimasi meravigliata di ricevere dei colpi di lingua per tutto il buchino, prese a brucarmi internamente, per poi sputare e infilare le dita tre per l’esattezza.

“Sei una rotta inculo, ti sei fatta inculare per bene.” Mi sculaccio, dandomi degli schiaffoni nelle natiche.

“Sono una troia, con il culo spaccato, merito le tue sculacciate, ma dammi la tua minghia porco! “
A queste parole, prese a lapparmi la figa , godevo.

“AHHHH; sei meraviglioso, un grande amante, ti amo!”

Non so cosa mi prendesse, io che dicevo di amare un vecchio zotico, ma ci sapeva fare, mi stava facendo godere, tutti quei preliminari mi facevano bagnare parecchio.

“Se fradicia di umori, la tua figa ha un sapore dolce anche se puzzi di minghia”

   SI rialzo, tenne aperte le mi chiappe sempre con le mani e appoggio sulle labbra della mia figa , la sua cappella, con le mani  la appoggio alla fessura, con un rumore del tipo “slpash.Splash”, mi penetro, lo entro tutto , per poi riuscirlo, si diverti per qualche minuto a  penetrami e svuotarmi, il suo cazzo entrava con facilità e scivolava fuori  altrettanto.

“Figa stupenda e larga, te la rompo tutta!”
Bastarono queste parole per riscaldarmi, mossi il culo e il bacino, strinsi i muscoli vaginali, per tenermi dentro quel membro, Orazio lentamente ma con costanza ,mi scopò, aumentando il ritmo dei colpi. Mi afferro le tette con ad ogni colpo sbattevano e prese a  titillarmi i capezzoli e si dedico con la bocca a insalivare ancora la mia orecchia sinistra.

“TI sposerei vacca e ti fotterei fino a morire di piacere”

Ansimavo vistosamente, lo incoraggiavo.

“Fottimi , fammi venire ancora una volta, che bel cazzo che hai. Non mi aspettavo di fare con te la migliore scopata di oggi”

A queste parole il vecchio aumento i colpi facendomi venire, gridavo di piacere.
“Sono la tua troia, sborrami, la voglio tutta dentro”

Ma Orazio aspetto che completassi l’orgasmo per diminuire l’intensità delle scopata.

“No!!! Voglio il tuo culo, non è da tutti giorni avere un bel sederino accogliente da devastare. Anche se già è bello pronto e spanato”

Mi libero la figa, grondande di umori, ansimavo , respirando forte, punto  la cappella nel buchino, mi ritrovai per l’ennesima volta il culo pieno, stava iniziando a lavorarmi con dei colpi lenti ma efficaci che si fermo.

“Scusami ma devo pisciare”

Feci scorrere le mani all’indietro bloccando i suoi fianchi..

“Non uscire pisciami nel culo, la voglio sentire nel mio ano, fammi un bel clistere di piscio”

L’uomo si fermo, ma resto piantato dentro, per poi uscire una parte del suo cazzo mentre , quasi la metà del tronco e la cappella era infilzata dentro me.

“Said e AMin mi hanno fatto fotter e le loro troie, per la verità non tantissime, ho trovate buttane sottomesse, ma perverse come te mai. Sei una maila patentata e perversa!”

Mi allargai le chiappe con le mani, lui mi indirizzo facendomi fare qualche passo verso dei sacchi di fertilizzanti, da dove probabilmente proveniva quel lezzo di sterco, ma ormai con gli odori di sesso del nostro corpo i cattivi odori non disturbavano il mio olfatto deviato. Ero con il viso a contatto della juta di un sacco , l’odore che traspariva  era fortissimo e pesante, ma la mia perversa voglia mi faceva abbattere qualsiasi barriera, con un movimento di gambe mi liberai degli short arrotolati alla caviglia allargai le gambe. Nuda solo con il reggiseno aperto e le tette al vento il toppino quasi al collo con un vecchio porco che mi impalava il culo, distante da tutta la mia vita falsa e perbenista di prima, mi sentivo una puttana sottomessa ma libera.

“Pisciami nel culo , usami come un water. Sono il tuo pisciatoio, ho le mani impegnate a tenere il mio culo aperto , ti prego sgrillettarmi la figa, fammi godere il piscio!”

L’uomo  infilo un dito nella figa e con l’altro titillava il clitoride.

“Said me lo diceva che era una schifosa cagna, ora ti accontento, certo che, sei il mio pisciatoio. TI lavo questo culo lercio”

SI usci il cazzone per poi rientrare, lasciando sempre una parte, dentro.

“Preparati ad una lavaggio anale. Ecco che arriva!”

Lo senti irrigidirsi, un getto forte mi arrivo fino all’intestino, mi infilò il suo cazzo pisciante  tutto dentro, fino alle palle, mossi leggermente il fondo schiena, un altro getto potente  mi riempi totalmente, fu allora che  percepì ii  primi rivoli di urina fuoriuscire dal buco e scendere sulle cosce. Era calda , intensa, l’odore forte si percepiva anche sei il lezzo di  sterco regnava in quel fetido casotto, ma io godevo anche perche il vecchio pur non tenendo un ritmo costante a causa del urinare con il cazzo duro, mi masturbava.

 Lui si abbandono dentro  di me in  una   una lunga pisciata , il suo membro tentava ad uscire fuori dal culo perche si rammolliva, man mano  che la vescica si svuotava .

Ovviamente Orazio, con il cazzo moscio non poteva tentare di scoparmi ero molto lubrificata e larga.

“Mi sta smosciando, mi dispiace vacca ma me lo devi ciucciare per fargli prendere vigore, “

Smise di masturbarmi , mi slego la coda di cavallo liberando i miei capelli che mi arrivavano appena sotto le spalle, avevo bisogno di un shampoo me li sentivo appiccicati, sudati, io amo le belle pettinature, per questo a volte preferisco la coda di cavallo.

“Che problema c’è. Io sono la tua troia, Lo faro ritornare durissimo, pronto a d aprirmi in due.”

 Mi girai e mi inginocchiai , davanti al suo non più arzillo cazzo, apri la bocca e l’ accolsi , la mia lingua lo avvolgeva  in parte, i miei tentativi di risuscitarlo ben presto, ottennero i risultati, il suo pisello  dava segno di vita, ma non era durissimo, ad occhio e croce era semimoscio, ma già si intravedeva la struttura  del cazzo possente, capi che dovevo rimediare. Dal mio sedere uscivano getti di piscio.

 Lui di mise a ridere. Ma gli feci  notare che doveva risolvere un esigenza primaria ,prima che gli diventasse nuovamente duro.

“Tesoro secondo me devi ancora pisciare”
Aprì la bocca mostrando  la mia lingua in atteggiamento sconcio ed osceno.

“Dai pisciami in bocca, porco!. Sono il  tuo cesso  che aspetta la tua pioggia dorata”

Mentre con la mano accarezzavo  in tenuta di masturbazione il membro fino a massaggiarli le palle.

Lui apprezzo molto. La mia disponibilità.!”

“Ma eri tu? “

Con il suo cazzo semi sveglio in mano e la bocca pronta da wc itinerante, lo guardai perplessa.

“Ieri sera  alla bar che frequento i, dei guardoni con cui spesso beviamo del vino insieme, parlavano di una zoccola perversa che nel pomeriggio, si era fatta fare tutte le porcherie, anche pisciare addosso.  Son sicuro che dovevi essere tu  lurida perversa di cui tanto parlavano!?”

Mi passai la lingua sulle labbra, mi misi un dito in bocca ciucciandolo,per poi infilarmelo in figa attirando il suo sguardo e masturbandomi volgarmente.

“Tesoro, ero io . Mi hanno inculato pisciato , sborrato…. Ora voglio il tuo pisco , dopo mi devi spaccare il culo ,ti prego”

Ormai ero questa,una depravata, perversa, ninfomane e sottomessa,    avevo dubbi se sarei stata capace di ritornare la Luisa di prima , anche se la Luisa di prima  nel suo intimo era già cagna

“Io ti ho baciato, ho entrato la mia lingua in quel cesso di bocca …puoh”

Mi sputa in viso, più volte, la sua saliva si stampa sulla mia faccia ,  lo rimette il suo cazzone in bocca,

Ero in ginocchio quando prese a pisciarmi dritto  in bocca.

“Bevi  baldracca, fammi vedere la bocca piena prima di ingoiare , cesso!”

Fu in un ultimo getto caldo che mi riempieva bocca, che  feci un gargarismo mostrando la mia gola,. Certo non aveva un buon sapore ma la mia depravazione mi portava a inghiottire come prezioso liquido il piscio di quel zotico..

Finito si scrollo come avevano fatto in precedenza  gli altri sulle mie labbra, io non mi tirai indientro mostravo la lingua pronta a ricevere.

“Asciuga , il mio cazzo !”

Ma mi afferro  e tiro i  capelli e si asciugo la nerchia.
Dovevo fare per forza uno shampoo oltre la sborra avevo i capelli sporchi di piscio.

Mi ritorno a mettere  il cazzo in bocca.

“Succhia schifosa, che dopo  te lo rompo il culo”

Presi a pompare con gusto mi stava anche lui umiliando ma io volevo questo, non pensavo altro che al cazzo ed a ricevere ogni genere di porcherie.

Appena il cazzo in bocca divenne come l’acciaio mi fece alzare, mi butto su i sacchi di concime.

“Mettiti a pecora, questa è la tua posizione, maiala.”

Prese a fottermi di gran carriera la figa, facendomi godere, fu veloce e bravo  e riposizionarlo a spaccarmi il culo.

Uscendo  dalla mia farfallina lo entro in un solo colpo, quel attrezzo adesso duro come il ferro nel mio desideroso ano..

Lo avevo nuovamente tutto fino in fondo..

Non si gestiva più io ero a quattro zampe e lui di  dietro mi inculava con forza ,per moltissimo tempo.

 Il suo cazzo scivolava agevolmente   nel mio culo, quando lo usciva colava piscio,  sborra dei rapporti precedenti e umori anali,lui nell’incularmi  ansimava e respirava forte, pensavo che poteva crollare da un momento all’altro , ma dopo almeno venti minuti, in cui mi aveva allargato , completamente, si fermo proprio nell’istante  che sentivo  dentro di me il cazzo vibrare, io ero in un situazione di una semicoscienza libidinosa. Volevo che non si fermasse più mentre i l mio corpo vibrava.

 Mi prese per le braccia mi fece cambiare posizione,  mi distesi sui   su i sacchi, ero quasi nuda davanti a lui,  mi sali sopra mise il suo cazzo che masturbava violentemente tra  le mie  tette..

“TI voglio sborrare nella faccia troia poi lo devi pulire.Ho questo desiderio che difficilmente la puttane come te mi concedono.”
Mi diede le palle da succhiare per poi colpirmi con getti di sperma sugli occhi, sul viso . Una quantità inimmaginabile di sborrra mi copri tutta la faccio,  poi l a bocca, preso in un raptus erotico con le mani lo infilo ancora sborrante  fino in gola, urlava di piacere.

Appena termino di svuotarsi le palle Orazio, mi aiuto ad alzarmi.

“Troia, sei una meravigliosa puttana. Ora usciamo a destra trovi una fontana se  per rinfrescarti!”
Orazio era contento felice, da quel casotto usci per prima, ancheggiando ero nuda avevo solo il toppino, il viso impastriciata di sborra, nelle mani tenevo gli short e  le decolté . Trovai seduto su un muretto Said, che mi ordinò dilavarmi, ma non di sciacquarmi il viso. Dovevo tenere la sborra finche non si appiccicasse     

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