Skip to main content
Racconti Erotici Lesbo

A CASA DI MANUELA

By 4 Dicembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo quella serata speciale a casa di mia zia, il mattino dopo, ancora piuttosto frastornata, mi preparo per andare a trovare la mia amica Manuela.
Verso le 10 del mattino arrivo sotto casa sua, ancora in dubbio se raccontarle tutto quello che mi era successo con mia zia o se tenermi stretto il segreto; ma con Manuela ci siamo sempre detto tutto, pensavo fra me; &egrave la mia migliore amica!
Quella mattina mi ero vestita carina per lei, avevo una mini bianca, una maglietta arancione senza reggiseno, faceva troppo caldo per portarlo, e gli slippini bianchi e scarpe da ginnastica.
Suono al citofono.
Non mi risponde neanche e apre subito, sapeva che ero io. L’ho sempre rimproverata per questa sua mania di non voler chiedere chi &egrave al citofono’ Un giorno o l’altro, le dico ridendo, ti troverai un maniaco a casa senza nemmeno saperlo!
Arrivo al terzo piano e Manuela, tutta sorridente, aveva già aperto la porta e mi stava aspettando sull’uscio. Appena arrivo dalla porta, mi abbraccia teneramente e io lo stesso con lei.
– Ale, tesoro, finalmente ti sei degnata di venire eh?
– Manu, mi sei mancata!
Ero sincera a dirle che mi era mancata, anche se quell’anno ci avevo pensato meno degli anni precedenti, le avevo telefonato meno volte.
Manuela era bella, radiosa come al solito; quel mattino aveva gli short beige e una canottierina bianca.
– Vieni Ale! Mi prende per mano e mi porta in camera sua.
E’ una bella cameretta, tutta colorata, con moltissimi peluche, il letto a una piazza e mezza con le lenzuola rosa, il tavolo del computer e per lo studio e una piccola libreria dove tiene solo i libri di scuola e qualche oggettino.
Ci sediamo sul suo letto una a fianco dell’altra.
– Dai Ale, raccontami tutto! Cosa hai fatto e soprattutto con chi hai scopato!!
Ci siamo messe a ridere.. Io sono diventata rossa in viso quando me lo ha chiesto con quell’aria sbarazzina e da furbetta, con quello sguardo complice che solo lei sa fare, guardandomi un po di sbieco, con quegli occhi neri e intensi.
– Manu, guarda che io non sono mica come te! Le dico sorridendo.
– Cosa vuoi dire, che io vado col primo che capita?
– No non dico questo, ma dai lo sai che tu sei piu estroversa di me, mi hai insegnato un mucchio di cose!
– Appunto perché te le ho insegnate, voglio vedere se hai appreso la lezione!!
– No Manu, quest’estate non ho scopato con nessun maschietto!
Manu mi guarda allibita, spalancando gli occhi.
– Vuoi farmi credere che hai passato un mese intero a casa di tua zia e non hai scopato con nessuno?? Guarda, neanche se me lo giuri ti credo!
– E’ la verità, ti dico!
Manu mi guarda fissa negli occhi, con un mezzo sorriso, con quello sguardo cosi intenso e dolce nello stesso tempo e mi dice:
– Tu Ale non me la conti giusta, non me la dai a bere! Avanti.. sputa l’osso!
Ero tremendamente imbarazzata e anche un po in colpa verso di lei a raccontarle quello che avevo fatto, ma alla fine, prima tra mezze parole, incespicando un po nel discorso, sono riuscita finalmente a raccontarle la verità.
Manu mi guardava a bocca aperta, ma il suo stupore non era di repulsione per il rapporto con mia zia, non era schifata dal rapporto di parentela stretto.
Finito di raccontarle, avevo abbassato la testa perché avevo vergogna di essermi lasciata andare nel racconto, di non aver tralasciato i particolari, ero rossa in viso.
Manu mi mette un dito sotto il mento e mi alza la testa, mi guarda severa..
– E brava, mi fa, te la sei spassata, meglio che con un maschietto quasi!
– Dai’ le dico senza aggiungere altro.
Vedevo che la mia amica era un po contrariata, forse un po offesa; era stata lei a darmi i primi baci sulle labbra, a insegnarmi a baciare, ma non eravamo andate oltre anche perché ero io ad essermi opposta a sentimenti piu profondi e lei se l’era presa.
Adesso sentivo di aver in qualche modo tradito la sua fiducia, la sua amicizia, e ne stavo male.
– Senti Manu, ti prego’
Ma lei non mi fece dire altro, appoggiò fulmineamente la sua bocca alla mia per baciarmi; mi abbracciò e sentii le sue labbra a contatto con le mie, le sue labbra che iniziarono a succhiare le mie e la sua lingua che cercava lo spazio per entrare; io, ancora eccitata dal ricordo della sera prima, non mi feci pregare, aprii la bocca per unire la mia lingua alla sua.
Iniziammo a baciarci e ad abbracciarci in modo sensuale e frenetico, con le mani che ora cingevano le spalle dell’altra, ora accarezzavano i capelli; eravamo due diciottenni, amiche per la pelle, che si stavano finalmente rendendo conto che la loro amicizia era forse qualcosa di piu!
Dopo quegli interminabili minuti, non so dire quanti, di abbracci, la sua mano si infilò furtivamente sotto la mia maglietta, accarezzandomi la schiena nuda fino ad arrivare quasi all’altezza delle spalle; facendo questo movimento, la mia maglietta era ormai metà sollevata. Le sue mani passarono dalla schiena ai miei fianchi e finalmente al mio piccolo seno. Smise per un attimo di baciarmi e mi sfilò velocemente la maglietta e lo stesso lei fece con la sua; sempre senza dire nulla, riprendemmo a baciarci, mentre le sue mani stavano ora tormentando il mio seno. I miei capezzoli erano ormai turgidi e la loro forma leggermente circolare risaltava nettamente nel loro colore rosso scuro sulla mia aureola rosa chiara.
La sensibilità dei polpastrelli di Manuela era stupenda quanto la sua capacità di massaggiarmi i capezzoli; improvvisamente la sua testa si abbassò a succhiarmi avidamente i capezzoli che sembrava volessero inturgidirsi ancora di più; io ormai ansimavo, gemevo, eccitata, con il desiderio di provare il mio primo orgasmo con Manuela, di averla tutta per me, di svegliare quel nostro desiderio che era rimasto sopito per troppi anni’.
AL prossimo racconto la continuazione!
Scrivetemi sempre e ne approfitto per ringraziare le tante lettrici e i tanti lettori che mi hanno scritto per farmi i complimenti!

Leave a Reply