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Racconti Erotici Lesbo

Al mare con Carlotta

By 3 Gennaio 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Era l’estate dei cambiamenti.
Le cassette del mio walkman erano passate dai più grandi successi di Cristina D’Avena agli 883 e Jovanotti, la cesta delle bambole era stata portata in soffitta, il settimanale Topolino fu rimpiazzato dal “cioè” e il mio abbigliamento d’un tratto assunse un importanza vitale. Anche il mio corpo assecondava la mia crescita: il mio seno stava cominciando a poter essere considerato tale, il pezzo sopra del costume finalmente svolgeva una funzione anche pratica, la mia patatina cambiava ed il pube iniziava a contare i suoi primi peli.
Era l’estate dei cambiamenti.
Mia madre ed io passavamo la prima settimana di luglio nella casa vacanze al mare della sua cara amica Carlotta. Per me era quasi una zia, qualche anno più giovane di mia madre, single e piena di vita, era l’adulto che aveva sempre cercato un rapporto di complicità con me facendomi sentire più grande. Sempre molto gentile ed affettuosa aveva partecipato a tutta la mia vita, dalle prime feste di compleanno alle vacanze era la mia amica grande, un po’ zia.
La sua splendida casa si trovava a pochi minuti dalla spiaggia, vantava una splendida piscina dotata di spogliatoi e docce, aveva un campo da tennis e molte stanze.
Per quanto ogni anno mi godevo ogni istante del tempo passato li, quell’estate qualcosa era diverso, un mio desiderio di distacco dai genitori mi aveva in qualche modo allontanato dai genitori come succede ad ogni adolescente che si rispetti. I cambiamenti dei miei gusti erano stati improvvisi e i miei, che ancora vedevano in me la loro “bambina”, non li avevano compresi.
Era l’estate dei cambiamenti.
Tutto sommato le giornate passavano in modo piacevole tra una nuotata in mare, abbronzature in piscina e la piacevole compagnia di Carlotta, l’unica che sembrava aver visto la mia maturazione.

Una mattina mia madre propone di saltare la spiaggia per andare nella città vicina che accoglie il settimanale mercato. Le mie proteste non si fanno attendere e pretendo di poter restare a casa ed andare in spiaggia dove avevo stretto amicizia con alcuni coetanei. Mamma non vuole però che stia sola ed insiste affinché non vada con loro. Dopo qualche urlo di troppo interviene Carlotta che si offre di restare per accompagnarmi in spiaggia, e dopo un po’ di tira e molla mia madre acconsente.
Carlotta ad io ci dirigiamo quindi verso la spiaggia dove però non c’è traccia dei miei nuovi amici che probabilmente erano stati trascinati al mercato. Delusa vengo consolata da Carlotta che mi assicura che il giorno seguente li avrei potuti vedere e che quella giornata ce la saremmo goduta io e lei. Nonostante la delusione mi lascio consolare dalle sue carezze e dalle sue dolci parole. Dopo qualche ora il sole diventa insopportabile e concordiamo di salire a casa per una doccia, per disfarci di sabbia e sale e uno spuntino all’ombra.
Dopo la spiaggia Carlotta preferiva che usassimo le docce della piscina, per evitare di portare in casa la sabbia. Fino all’anno precedente non era mai stato un problema trovarmi nuda davanti ad un’altra donna altrettanto svestita, ma quell’anno avevo le mie remore, il mio corpo era diverso, non più da bambina ma non ancora al pari di quello di una donna. Così ogni giorno ero riuscita a mandare avanti Carlotta e la mamma a fare la doccia prima, così da non farmi vedere senza esprimere la mia vergogna.
Quel giorno però non avevo la scusa di lasciare loro sfruttare le due docce per prime.
Mi ritrovavo così nello spogliatoio con Carlotta che sembrava non percepire la mia agitazione per quel momento. Velocemente mi ero torta il costume, dandole le spalle per nascondere il mio imbarazzo,chiaramente visibile dal rossore del mio viso e mi diressi in doccia.
Ero decisa a fare il più infetta possibile e speravo di finire prima che Carlotta entrasse in doccia ma non fui in grado.
Entrò nella stanza delle docce e per la prima volta quell’anno la vidi nuda. Quella visione che mi sarebbe dovuta essere così familiare mi scatenò una reazione sconosciuta: d’un tratto sentivo il sangue fluire al pube e le gambe farsi più tese, lo sguardo non poté fare a meno di cadere sul suo seno tondo ed i suoi capezzoli appena turgidi. Abbassai il capo imbarazzata mentre cercavo di sembrare disinvolta e continuare a lavarmi.
Carlotta sorrideva e sembrava perfettamente a suo agio, guardava il mio corpo come se fosse del tutto normale e subito cominciò a complimentarsi, di come mi stavano crescendo le tette, di come il mio sedere era sempre più rotondo e di come il boschetto stava crescendo.
Accolsi quelle parole con sentimenti contrastanti, lusingata dai complimenti ma umiliata dalla differenza che ancora si poteva vedere tra i nostri corpi.
Carlotta sembrava leggermi come un libro aperto. Prese il sapone e cominciò ad insaponarmi le spalle mentre mi diceva di come quei cambiamenti fossero del tutto normali e di come non fossero ancora finiti, che il mio seno sarebbe diventato grande almeno quanto il suo. Mentre il suo insaponare ad accarezzare continuava e mi chiese dei ragazzi della spiaggia, se qualcuno mi piacesse o, con mia sorpresa, se qualcuna mi piacesse. Ero imbarazzata, non solo per la natura della domanda, ma anche perché non conoscevo la risposta. Poi continuò: “Hai mai baciato un ragazzo? Intendo un vero bacio, con la lingua…”
Arrosii e sussurai “..no, mai..”.
“Hai mai pensato a queste cose? Magari fantasticato su come possa essere posare le labbra su quelle di un altra persona, sentire il loro respiro nella tua bocca, la loro tiepida lingua accarezzare la tua..”
Io ero sempre più imbarazzata, ma allo stesso tempo quelle parole quasi sussurratemi mentre le sue mani sfioravano il mio corpo mi stavano accendendo, sentivo un elevata pressione nella zona inguinale. D’un tratto mi girò verso di lei e continuò: “ Le sue mani sui tuoi fianchi..”, disse portando le sua mani sui miei fianchi e guardandomi dritta negli occhi con un sorriso complice, dolce e rassicurante.
Il silenzio di quello sguardo mi spinse a rispondere alla domanda: “..si..ci ho pensato..”.
Sorrise ancora e si abbassò portando il viso proprio davanti al mio. “E’ proprio bello sai..il primo bacio non si scorda mai..e una volta che nei hai dato uno non vorresti mai smettere..” disse con voce dolce e sensuale. Mi guardò negli occhi finché sostenere lo sguardo diventò insopportabile. C’era una tensione strana tra di noi, una tensione che non avevo mi provato. Dopo queste parole si allontanò come se nulla fosse, prese due accappatoi e indossato uno mi avvolse nell’altro.
Ero ancora molto imbarazzata per le sue parole e le sue domande, ma lo stesso tempo eccitata e curiosa.
Lasciammo lo spogliatoio e andammo verso casa per cambiarci. In camera tolsi l’asciugamano e davanti allo specchio rimasi a guardare il mio corpo, comparandolo mentalmente con quello di Carlotta: accarezzo il mio seno immaginando di averlo pieno come il suo, accarezzo il mio ventre e mi avvicino al monte di ventre provocandomi un brivido. Rivivo quel momento di pochi minuti prima, così imbarazzante ma allo stesso tempo eccitante. A mia insaputa Carlotta mi sta osservando dalla porta socchiusa, indossa ancora l’accappatoio. Si avvicina a me. Vedo il suo riflesso nello specchio. Mi giro di scatto tentando di coprirmi come posso. Carlota sorride prende la mia mano nella sua e mi scorta fino al letto. Mi fa sdraiare e poi si corica accanto a me. Il suo viso è a pochi centimetri dal mio, il mio sguardo incollato alle sue labbra.
“Mi vuoi baciare?” mi chiede come per mettermi ancora di più in imbarazzo. Io sono paralizzata dalla paura, imbarazzata ma la mia eccitazione mi fa trovare il coraggio di rispondere anche se solo con un sussurro: “..Si..”.
Porta le sue labbra sulle mie, inizialmente le appoggia e schiocca un bacio “a stampo”, poi le appoggia ancora ed apre la bocca facendo si che si apra anche la mia.
Sento il suo respiro dentro di me, il suo sapore.
Poi la sua lingua si fa largo e va a sfiorare la mia.
Sento l’umido della sua saliva, il calore della sua lingua ed un brivido corre lungo tutto il mio corpo.
Inizia un bacio passionale, umido ed eccitante. La mia tensione si scioglie piano piano tra le sue labbra e nel suo abbraccio piano piano mi sento sempre più a mio agio. Il suo corpo caldo, la sua pelle vellutata sfiora la mia, le sue mani mi accarezzano la schiena, poi il ventre provocandomi dei brividi di piacere.
Dopo non saprei dire quanto tempo Carlotta interrompe il bacio e mi guarda negli occhi, facendo risalire il mio livello di tensione.
“Ora ti voglio accarezzare li’, voglio farti godere..”
Non sono esattamente certa di quello che sta per succedere, ma “li’” sento una gran tensione.
“..Va bene..” rispondo.
Carlotta allora fa scendere la sua mano dal mio ventre fino al monte di venere, accarezza i miei pochi peli e mi forza affinché io apra le gambe.
Il suo sguardo rimane fisso nel mio.
Mi sfiora l’interno coscia destro, poi il sinistro. Io sussulto inarcando la schiena.
Poi mi tocca li’.
Sento il suo dito farsi strada tra le labbra e cercare il bottoncino. Sento una sensazione di piacere immenso, mugolo e respiro in modo affannoso. Sento una crescente sensazione di umidità tra le mie cosce. I miei occhi si perdono nel suo sguardo mentre lei continua ad accarezzarmi il clitoride. Sento qualcosa in me che cresce, monta, il piacere sale e mi riempie fino a che non riesco più a contenerlo ed esplodo in un’orgasmo, nel mio primo orgasmo.
Carlotta sorride compiaciuta, mentre ancora dei brividi mi percorrono tutto il corpo avvicina la mano con cui mi a toccata alle labbra offrendomi le dita. Inconsciamente a pro la bocca e assaporo i miei succhi leccando le sue dita piene del mio sapore.

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