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Racconti Erotici Lesbo

Amiche in gita

By 7 Luglio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti, mi chiamo Giulia, ho 19 anni e pochi mesi fa sono andata con la scuola in gita a Parigi. In classe con me c’è Monica, una mia amica d’infanzia con cui sono legata da uno splendido rapporto. Ovviamente al momento della scelta delle camere ci siamo subito proposte di stare in camera insieme dato che ne io ne lei potevamo immaginare persona migliore con cui condividere una gita in una città così splendida come Parigi, ma di sicuro non sarà la torre Eifell ol ricordo più bello di quella gita. Appena arrivate in camera Monica è andata a farsi una doccia mentre io disfavo le valigie di entrambe ridacchiando ogni tanto quando vedevo qualche reggiseno o mutandina particolarmente provocante di Monica. La cosa non mi provocava ne scandalo ne imbarazzo, il nostro è un rapporto anche fisico, tante volte per eccitare i ragazzi ci baciavamo davanti a loro, l’idea era stata di Monica qualche anno prima e mi aveva detto che quando ci baciavamo per eccitare il suo ragazzo la scopata che ne seguiva era di qualità decisamente migliore e anche io non avevo potuto fare a meno di notare la stessa cosa. Normalmente i baci non erano con la lingua ma in particolari serate in cui l’alcool aveva avuto particolarmente effetto ne io ne lei disdegnavamo una bella limonata per la gioia dei presenti, ma oltre ai baci non eravamo mai andate fino all’ultima notte della gita. Quella sera eravamo stati tutti nel ristorante dell’albergo a bere e a festeggiare la fantastica gita che sarebbe finita con il viaggio di ritorno del giorno dopo. Quando ormai erano quasi le due sia io che Monica tornammo in camera per andare a dormire. Monica andò a farsi una doccia mentre io cercavo di prendere sonno nonostante i giramenti di testa provocati dal troppo alcool, certo non ero ubriaca ma brilla decisamente si. Monica uscì dalla doccia con solo l’accappatoio addosso e da come camminava era facile capire che nemmeno lei era rimasta immune all’alcool della serata. Ad un certo punto si tolse l’accappatoio rimanendo completamente nuda e si mise a letto come se niente fosse. ‘Che fai non ti vesti ?’ le chiesi io ma lei mi rispose che non ne aveva voglia. Non l’avevo mai vista nuda e per la prima volta mi accorsi di desiderare una ragazza. Il primo istinto fu quello di arrossire e di girarmi dall’altra parte, ma Monica si accorse subito del mio gesto e mi chiese se c’era qualcosa che non andava. Non mi andava di fare la figura della bambina, quindi mi rigirai verso di lei e le dissi che non c’era niente e che andava tutto bene. Cominciammo a parlare del più e del meno ma non riuscivo a staccare gli occhi da quel suo corpo nudo e bellissimo, lei se ne accorse ma la cosa non sembrava turbarla anzi, sembrava eccitarla. Ad un certo punto mi disse ‘allora hai finito di guardarmi la figa?’ mi scusai e divenni rossissima e le dissi che non era niente e che ero rimasta incantata pensando ad altro ma penso che non credette nemmeno per un secondo a quella bugia. In tutta risposta mi venne sopra e mi baciò mettendoci tutta la lingua che potè. In quel momento era l’ultima cosa che mi aspettavo e non ebbi ne la forza ne la voglia di ribellarmi in quanto mi piaceva la piega che stavano prendendo le cose. Non era la prima volta che ci baciavamo ma sentivo che era diversa da tutte le altre, questa volta non c’erano ragazzi a cui volevamo farlo venire duro, c’erarvamo solo noi e la bellezza di quel momento me la porterò dietro tutta la vita. Ad un certo punto mi mise la mano in mezzo alle gambe, sotto i calzoncini che usavo come pigiama e sotto le mutandine. La mia figa era un lago e Monica accorgendosene cominciò a masturbarmi prima con uno e poi con due dita facendomi venire dopo pochi minuti. ‘Sei venuta eh’ mi disse, io le risposi con un cenno del capo e tentai di ribaciarla ma lei mi disse che adesso toccava a me e mi mise la mano sulla sua figa già fradicia. Io la guardai con sguardo malizioso e le dissi che c’erano parti del corpo migliori che le dita per far godere una donna, lei sembrò non capire e io mi avvicinai con la bocca alla sua figa e iniziai a leccarla. Appena inizia gemette di piacere e ciò aumentò ancora di più la mia eccitazione già alle stelle. Continuai a leccargliela cercando di spingere più in fondo possibile la mia lingua mentre lei continuava a bagnarsi sempre più fino a che non mi venne in faccia soffocando un urlo di puro piacere. Subito dopo essere venuta ricambiò il favore iniziando a leccarmela e a farmi godere come mai avevo goduto. Andammo avanti in quel 69 per ore e dopo essere venute varie volte sulla faccia dell’altra ci addormentammo abbracciate l’una all’altra. La mattina dopo appena sveglie ci demmo il buongiorno con uno dei baci più lunghi e belli che abbia mai dato o ricevuto, quella notte la nostra amicizia e la nostra complicità si sono rafforzate molto e ancora oggi se la situazione è particolarmente propizia non ci tiriamo certo indietro ad una notte di puro divertemento e piacere tra noi.

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