Skip to main content
Racconti Erotici Lesbo

Comunque io sono Gloria

By 25 Febbraio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevo deciso che questo 2014 sarebbe stato all’insegna del ‘rimettermi in forma’. Dopo un lungo periodo di inattività fisica, mi ero resa conto di essermi lasciata troppo andare, che avevo un bisogno estremo di cambiare e di tornare nei ranghi. Per questo motivo, insieme ad una dieta molto rigida, ho deciso di iscrivermi in palestra per tonificare il corpo a seguito della mia perdita di peso. La palestra, per me, non &egrave il massimo della vita: detesto gli ambienti troppo affollati, dove c’&egrave un rumore molto alto e zero spazio vitale. Per questo ho deciso di iscrivermi in una palestra piccola e poco frequentata: non volevo nessun tipo di distrazione, ma solamente la possibilità di allenarmi in santa pace, senza nessuno che mi facesse pressioni sulle macchine da utilizzare o sul tempo impiegato per la corsa.
Solitamente, vado in palestra dopo il lavoro, ad orari decisamente variabili: ecco perché tutte le facce che vedo mi sembrano sempre nuove. Per me &egrave un vantaggio: zero confidenza, zero distrazioni.
Quel giorno, quando entrai, vidi però che c’era qualche cosa di diverso dal solito: quella ragazza bionda era la quarta o quinta volta che la incontravo e avevo la netta impressione che il suo sguardo fosse un po’ troppo insistente su di me e sul mio corpo. Avevo domandato agli istruttori se anche lei fosse una docente, magari di uno di quei corsi che reputo inutili, ma mi avevano detto di no, che era una ragazza solitaria che amava allenarsi da sola, un po’ come me.
Lasciai che la mia mente sedimentasse quella informazione, ma poi la lasciai andare: in fondo non mi interessava molto! Eppure’ Per tutto il tempo dell’allenamento, ebbi la netta sensazione di essere osservata in ogni minima mossa. Sentivo i suoi occhi sulla mia schiena, sul mio viso, sulle mie mani. Mi sembrava che ogni mia mossa fosse messa al microscopio e che nessun dettaglio sfuggisse alla biondina sconosciuta. Era una sensazione, perché ogni volta che mi giravo, in realtà, il suo sguardo era altrove. ‘Forse avrò delle manie di persecuzione’, pensavo fra me e me mentre continuavo a faticare sul tapis roulant. E così il mio allenamento proseguì senza grosse emozioni, seppure con la costante sensazione di essere sotto esame.
Ero riuscita a correre per oltre trenta minuti e a fare delle serie di addominali alti e bassi che mi avevano particolarmente soddisfatta. Dopo essermi concentrata anche su una serie di pesi per le braccia, avevo deciso che per quel giorno avevo faticato abbastanza e che mi meritavo una doccia come si deve. Entrai nello spogliatoio delle donne e mi resi conto che non c’era più nessuno. Mi sentii sollevata all’idea di avere la doccia tutta per me, e così iniziai a spogliarmi con calma, lasciando i vestiti bagnati di sudore accanto alla mia borsa. Un’occhiata veloce allo specchio mi rimandò un’immagine che quasi stentai a riconoscere: il mio corpo si stava lentamente rimettendo in forma, acquistando tonicità e mettendo su muscoli in punti dimenticati. Mi lasciai sfuggire un sorriso di soddisfazione e mi lanciai sotto il getto bollente dell’acqua calda. All’inizio ebbi un brivido, a causa della differenza di temperatura: poi, lentamente, la mia pelle iniziò ad abituarsi a quella piacevole sensazione e anche le mie mani, dapprima un po’ incerte sul corpo, iniziarono a scivolare sicure su di me. Mi sembrò di entrare in una specie di dimensione parallela e presi ad accarezzarmi con cura e attenzione. Prima il collo, poi scesi sulle spalle e sui seni. Presi a pizzicare i capezzoli che reagirono subito al ‘trattamento’ impartito. Li tirai più volte, li torsi e li rilasciai, alternando carezze e tormenti. Sentivo che il mio corpo iniziava a reagire agli stimoli e non mi sarei fermata per niente al mondo. Mentre la mano destra continuava a tormentare il seno, la sinistra prese a scivolare in profondità verso il ventre, accarezzando la rada peluria che concedevo al mio pube. Sentii come una scossa elettrica pervadere il mio corpo e capii che ero sulla strada giusta per concedere a me stessa il meritato relax dopo una lunga giornata. Le mie dita, sicure e birichine, presero a giocare con le grandi labbra, divaricandole un poco e lasciando in bella mostra un fiore rosso e lucente, di acqua e di umori. Le dita sapevano dove sfiorare, quanto in profondità penetrare e quanto scorrere sulla pelle rossa, accesa da un desiderio improvviso. Si muovevano lentamente dentro di me, mentre la mia mente si lasciava andare a mille pensieri diversi. La mia mano si stava muovendo dentro di me con maggiore energia quando, all’improvviso, sentii un’altra mano sulla mia schiena. Sgranai gli occhi e quello che vidi mi lasciò senza fiato: la biondina che pensavo mi avesse osservata durante tutto il mio allenamento era entrata nella doccia, accanto a me, e aveva posato le sue mani proprio appena al di sopra del mio sedere. Sgranai gli occhi e feci per gridare quando la sua mano si posò sulla mia bocca in segno di tacere. I suoi occhi erano piantati nei miei, quasi a chiedermi il permesso di continuare. Io non sapevo che cosa fare: non mi ero mai trovata in questo genere di situazioni, ma una forza sconosciuta dentro di me mi spinse a non emettere un suono e ad addolcire lo sguardo. La biondina captò quel segnale come assenso e si avvicinò alle mie labbra, stampandomi un bacio dolce e pieno di passione. Sentii la sua lingua fare forza nella mia bocca per entrare e io, dopo una blanda resistenza, la lasciai fare. Le sue labbra erano morbide e la sua lingua molto, molto più esperta della mia. Non doveva essere la prima volta per lei, mentre per me lo era senza ombra di dubbio. Lentamente, il suo bacio si fece molto più appassionato e le sue mani audaci, tanto che mi ritrovai ‘prigioniera’ delle sue braccia, addosso alla parete della doccia. L’acqua corrente rendeva la situazione molto eccitante ed io mi resi conto di essere un lago di umori.
La biondina mi guardava con occhi maliziosi e iniziò a leccarmi il collo, a partire da dietro l’orecchio. ‘Sei mai stata scopata da una donna? Hai mai provato l’ebbrezza di essere penetrata dalla mano femminile? Hai mai provato l’eccitazione di una lingua di donna fra le cosce?’ Più lei mi parlava così, con voce roca e sensuale, più la mia eccitazione cresceva a dismisura. La volevo, la desideravo, ma non avevo il coraggio di dirglielo. Lentamente la sua bocca scese sul mio petto, fino a raggiungere i capezzoli, che prese a mordicchiare, tormentandoli senza sosta. Io stavo godendo ferocemente, ma non volevo che la sensazione di piacere e di eccitazione si esaurissero tanto brevemente. Dei mugolii di piacere uscivano dalla mia bocca, che lei riempì prontamente con le sue mani. Mi trovai così a leccare le sue dita, mentre lei indisturbata si stava occupando del mio seno. I miei capezzoli fra i suoi denti divennero in un istante turgidi e dritti come fusi. Sentivo le sue labbra morbide e carnose sulle areole e mi sentivo in estasi. Lentamente la sua bocca scese ancora e la biondina senza nome si ritrovò in ginocchio, proprio con la sua bocca davanti alla mia intimità. Non desideravo altro che la sua lingua mi penetrasse, sentire quel contatto che avevo sempre considerato proibito e lontano da me. Inarcai il bacino verso di lei, per farle capire che non sarei stata in grado di aspettare oltre. Lei sorrise, con un’espressione beffarda e soddisfatta e si lanciò fra le mie cosce, senza troppi complimenti.
Non posso dimenticare quella lingua dentro di me che si muoveva come mai quella di uomo fu in grado di fare. Sicura, lenta, appassionata, sembrava conoscere perfettamente cosa mi piaceva e cosa no, dove sfiorare e dove fare pressione, dove usare la punta e dove la parte piatta. Con le dita allargava per bene le labbra, carnose e umide, mentre con la bocca si impossessava di me, della mia parte più nascosta e preziosa. Mi sembrava di non sentire più nemmeno il getto bollente dell’acqua, tanto grande era la mia eccitazione e il mio desiderio. La mia mente non riusciva a essere lucida e razionale in quella situazione: la sola cosa che desideravo era essere posseduta da quella bionda sconosciuta che mi stava facendo godere come nessuno mai prima di quel momento. Fu un attimo e le sue dita furono dentro di me, con una delicata decisione che mi fece trasalire. Si muoveva proprio come fosse un uomo, ma con l’attenzione e la dedizione che solo una donna può concedere. Mentre le sue dita si impossessavano della mia intimità, la sua bocca continuava a tormentare il mio clitoride, che in quel momento mi sembrava davvero il centro del mondo. Io non capivo più nulla, e sentii la mia voce pronunciare ‘fammi godere. Non ne posso più, fammi godere’. Sentii le sue labbra succhiare il clitoride e le sue dita raggiungere un punto che mi fece sussultare ed esplodere in un orgasmo violentissimo. Le mie gambe tremavano e tutto il mio corpo stava vibrando, squassato da un piacere totalmente nuovo, mai provato prima. Gridai, come non avevo mai fatto, mentre il mio cuore andava a mille. La sentivo muoversi dentro di me, e più lei lo faceva, più io godevo. Fu un orgasmo che mi parve infinito, che mi lasciò con il fiatone, tanto violento e potente e inaspettato fu. Lei non disse una parola, ma prima di lasciarmi nella doccia, a godere ancora dei miei brividi, mi sussurrò all’orecchio ‘comunque io sono Gloria’.

Leave a Reply