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Racconti Erotici LesboTrio

Confessioni di una diciottenne

By 20 Giugno 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi aveva telefonato per il solito problema di matematica da risolvere. E, come al solito si era fiondata a casa mia in pochi minuti dato che abitiamo a poche centinaia di metri.
Era arrivata un po’ affannata e sudata perché aveva fatto la strada di corsa perché, come al solito, il motorino non era partito.
Era carina, un po’ cicciottella, seni grandi e rotondi, capelli lunghissimi castani, la faccia sempre sorridente.
Il problema di mate non era un granché quindi feci la mia solita bella figura facendola ragionare in modo che arrivasse da sola alla soluzione.
Sei un mito Max. mi disse alla fine, con un gran sorriso.
Fino a qui niente di nuovo, era una scena che si era ripetuta tante volte nel corso degli anni.
Come fu naturale parlare della sua festa dei 18 anni della settimana precedente.
– Ti sei divertito Max?
– si, davvero, non pensavo di trovarmi a mio agio con tutti i tuoi coetanei, ma siete stati divertenti e gentili con il reparto anziani!
Ed adesso come ti senti da ragazza maggiorenne?
– Ecco, mi sembra di essere più libera, come se non dovessi più dipendere dagli altri, come se potessi fare quello che fino ad oggi non ho potuto.
– M ti ho visto sempre libera con un controllo dei tuoi non troppo asfissiante.
– Ma figurati! lo sai che mia madre con la scusa dei controlli periodici dal ginecologo mi faceva controllare la verginità?
– Questa è bella! ed io che credevo che la vostra generazione fosse, come dire, della scuola di “Dalla”!
– Fra le mie emiche sono tante quelle che ci hanno già provato, ma io no, se no lo sai che casino con la mutter!
– quindi niente esperienze da quel punto di vista?
– Oddio niente proprio no, sono solo vergine, ma….
La guardo con un sorriso, è troppo divertente, un po’ titubante ma così sveglia ed aperta. Con la sua camicetta bianca aderente sul seno rotondo, la gonna a pieghe corta e le sue ballerine.
– Max, ma ti posso raccontare una cosa? Non è che poi mi fai un cazziatone anche tu?
– Ok, sarò una tomba.
– Sai come ho avuto la prima esperienza oltre i soliti baci e toccamenti vari da sopra i vestiti?
– No, racconta, sarò serissimo.
– Eravamo in discoteca con i miei amici, io, per la verità avevo un po’ bevuto alla faccia delle leggi sulla vendita degli alcolici!
Ero seduta ad un tavolo, in una zona fuori mano, accanto ad Andrea, sai quello delle lezioni di chimica, e dall’altra parte c’era Antonia, una nostra amica.
Io ero un po’ appisolata, te l’ho detto che ero un po’ bevuta, quando mi sono accorta che Antonia aveva tirato fuori il pisello di Andrea e lo stava masturbando. Ci sono rimasta basita perché non mi era ancora capitato di vedere una cosa del genere, e poi, non so cosa mi sia scattato nel cervello, mi sono fiondata sul pene di Andrea e l’ho preso in bocca. Antonia si è incazzata e, lasciato il pene, mi ha dato una manata sulla testa che mi ha fatto entrare il coso di Andrea fino alle tonsille, poi mi ha preso per i capelli e mi ha spinto su e già come una furia facendomi sbattere il pene in fondo alla gola mentre io ero come in trance e mi ricordo solo che mi piaceva un casino. Mi piaceva il sapore, la situazione e sentire le pulsazioni di quel bell’arnese. Dopo poco ho sentito Andrea che si irrigidiva e il suo coso diventare ancora più duro e gonfio e poi un fiume in piena mi si è riversato in bocca che quasi mi strozzava.
Andrea ha fatto un sospiro mugugnato e così quella stronza di Antonia ha capito che era arrivato ed ha smesso, finalmente di spingermi la testa.
Mi sono alzata e, dovevo proprio essere fuori di testa, mi sono buttata su Antonia, l’ho presa per i capelli e l’ho baciata allargando le sue labbra con la lingua e facendogli assaporare lo sperma di Andrea.
All’inizio si è irrigidita, poi di colpo ha ceduto, ho sentito lue labbra ammorbidirsi, la sua lingua intrecciarsi con la mia e la sua mano che artigliava la mia passerina da sopra le mutandine. Nella mia testa è scoppiato un fuoco artificiale mentre nella mia passerina succedeva di tutto ed ondate di calore mi scuotevano tutta.
Mi sono abbandonata sul divanetto semi incosciente, le gambe allargate, gli occhi chiusi.
Mentre cercavo di riprendere fiato ho sentito le mani di Antonia allargarmi le gambe e poi spostare le mutandine, la sua lingua mi ha leccato da sotto fino al clitoride facendomi di nuovo impazzire poi si è fermata sul mio bottoncino lo ha succhiato come una forsennata continuando a leccarlo con la punta della lingua.
Io stavo di nuovo per esplodere quando ho sentito in suo dito che cercava di entrare nella mia passerina, veloce come un fulmine l’ho bloccata, e gli ho detto – ti prego no, sono vergine!- lei allora ha alzato la faccia e con un’aria strana mi fa: ma povera puttanella vergine-!
Poi si rituffa sul mio clitoride, mi tira le gambe facendomi arrivare con il sedere fuori dal divano e, nello stesso tempo mi ha cacciato un dito nel sedere e mi ha morso il clitoride.
Ho sentito un male cane non so se per il dito (io non aveva mai provato a farlo da sola) o per il moro sul clito ma so che sono venuta di nuovo con una scarica elettrica che mi attraversava il corpo dal cervello alla passerina.
Antonia si è alzata, mi ha guardato con aria trionfante e mi ha detto: ” adesso sei un po’ meno vergine, zoccola ed impara da me a scopare davvero.”
Nel frattempo Andrea era rimasto come un pirla con il pene duro, la faccia allibita e la bocca aperta. Antonia si è seduta su di lui, si è spostata le mutandine e con un colpo solo si è impalata su quel bell’arnese.
Pochi colpi ed ho visto di nuovo Andrea diventare tutto rosso e gemere di nuovo mentre Antonia si inarcava su di lui e godeva come una pazza. confusa, con la testa che mi scoppiava sono andata in bagno, il clito mi faceva un male boia, l’ho toccato ed ho visto che sulle dita c’era una gocciolina di sangue. Ma è bastato toccarlo che il bruciore si è trasformato in fuoco mentre la solita scarica elettrica mi esplodeva nel cervello.
Sono tornata fuori, Andrea ed Antonia erano spariti ed io sono tornata a casa con il mio motorino, confusa e rintronata come mai ma anche euforica ed orgogliosa per quello che avevo fatto, da verginella inesperta avevo fatto la mia prima lesbicata ed il mio primo pompino. Mi restava solo un dubbio, anzi due, come sarebbe stato fare sesso davvero come aveva fatto Antonia e, mi era piaciuto o no la penetrazione anale? Antonia era stata troppo violenta ma il dubbio mi rimaneva.
Aveva finito il racconto, le gote arrossate ed un’espressione sull viso come dire: forse mi sono lasciata andare un po’ troppo””.
Poi con la massima tranquillità mi ha chiesto un ghiacciolo, lo sa che io sono goloso ed ho sempre la scorta nel frigo.
Certo, le ho detto, serviti pure.
Si è alzata per andare al frigo, ha aperto il cassetto in basso dove ci sono i ghiaccioli e, così facendo la gonna ha scoperto il sedere fasciato da un paio di mutandine bianche da verginella pudica.
E’ tornata a sedere davanti a me, succhiando il ghiacciolo e, con aria angelica, mi ha chiesto, “sono stata troppo sincera con te? Ma sai, sei l’unico grande che conosco al quale penso di poter raccontare le mie storie”.
Io, facendo finta di essere calmo, ma con la voce che è uscita un po’ stridula, le ho risposto, “ma no, figurati, mi fa piacere che tua ti fidi di me, anzi, se vuoi sono a tua disposizione sia per mate che per i tuoi problemi” – Grazie zio Max, allora non sono stata una zoccola a fare quello che ho fatto, vero?
– ma figurati, sono le esperienze della vita!
Falso come Giuda ma che potevo fare, non sapevo se mi stava prendendo per il culo o se era davvero così innocente!
Allora zio Ma x devo raccontarti ancora una cosa ma mi vergogno un po’.

Fai tu, io sarò sempre disponibile ad ascoltarti.
Ok, mi dice, ti racconto.
Ti avevo detto che ero rimasta turbata quando mi ha infilato un dito dietro, mi aveva fatto un male cane ma anche un certo piacere, diverso da quando mi accarezzo la passerina.
Continuavo a pensarci, poi un giorno ho deciso di provare da sola, ero nel letto, ed ho provato ad entrare con il medio, ma non sono riuscita, forse la paura o forse non so cosa ma mi faceva solo male e non riuscivo ad entrare.
Continuavo però a pensarci e mi domandavo come diavolo facessero quelli che fanno sesso anale, a me non entrava un dito figurati qualche cosa di più grosso.
Un giorno però ho trovato in bagno una scatoletta di cartone che non avevo mai visto prima.
La prendo e vedo che si tratta di un divaricatore anale, almeno così era scritto sulla scatola.
Dentro c’erano un tubetto di crema e tre cosi che sembravano supposte, uno poco più grande di una supposta, gli altri due erano più grandi, uno come un dito e l’altro come un pollice.
Ho capito, leggendo le istruzioni che li aveva dimenticati mia mamma che, avuto un intervento alle emorroidi, li doveva usare per far ginnastica al muscolo dell’ano.
La curiosità è stata troppo forte, ed ho capito il trucco, ci voleva un lubrificante per non sentire male.
Mi sono sdraiata per terra, ho alzato bene le gambe ed ho messo una bella ditata di crema sul buchetto e sul divaricatore più piccolo, l’ho puntato contro il forellino rosa, ho respirato a fondo ed ho spinto.
Dopo un momento di indecisione è entrato senza problemi. L’ho spinto ancora un po’ col dito ed è entrata anche la prima falange del mio dito medio.
Poi ho spinto come per andare in bagno e il divaricatore è uscito così veloce che mi è schizzato via.
Mi è venuto da ridere però l’ho ripreso ed ho cominciato a farlo entrare ed uscire sempre più veloce mentre il buchetto si dilatava e diventava bello umido come fa la mia passerina quando mi tocco.
Piano piano ho cominciato a sentire crescere un piacere sottile, diverso da quello della masturbazione.
Però il divaricatore era troppo corto e continuava a scivolarmi, allora ho provato con quello medio, ho rifatto la procedura giusta (tanta crema sul buchetto ed anche un po’ dentro visto che la punta del dito entrava facilmente) ed h provato ad entrare, è andato con poco sforzo ed ho sentito però lo sfintere che si dilatava ed il piacere crescere. Mi sentivo però insoddisfatta, la voglia di osare era tanta ed ho preso quello più grande, ho dovuto forzare di più sentendo anche un po’ di male.
Non mi sono arresa, ho spalmato di nuovo bene il buchetto dentro e fuori ed ho provato di nuovo, piano piano è entrato ed ho cominciato a sentirmi riempita ed il piacere crescere come un’onda dentro il mio ventre. Sempre più forte sempre più veloce finché ho avuto un orgasmo che mi ha lasciato senza forze.
Sono rimasta lì, a riprendere fiato poi ho toccato il mio fiorellino e l’ho sentito aperto più del solito, un po’ sensibile ma non troppo mal ridotto.
Ho unto un dito ed ho provato ad entrare, questa volta non ci sono stati problemi, anzi, entrando più a fondo, mi faceva decisamente più piacere.
A quel punto ho deciso, volevo esagerare, ho unto anche il secondo dito (erano l’indice ed il medio) ed h provato a spingere.
Per quanto ci provassi però era veramente difficile e non volevo farmi male.
Ma non mi sono persa di coraggio, una nuova passata di crema, un respiro profondo, evia di nuovo ho provato a forzare l’apertura spingendo nello stesso tempo come se dovessi fare la cacca. Piano piano ho sentito il muscolo rilassarsi, aiutato dai mie movimenti alternati di spinta e di carezza sul buchino.
Ho sentito che ce la potevo fare ed ho spinto con decisione, come per miracolo ho sentito il muscolo cedere e le dita sprofondare fino in fondo, il piacere è partito come uno tsunami dal basso ventre su su fino al cervello facendomi perdere la luce dagli occhi e girare la testa come se dovessi svenire.
Ho tirato fuori le dita gemendo ancora dal piacere.
Ho visto però che non erano pulite, insomma c’era un po’ di ” La cosa mi ha fatto un po’ schifo e mi sono detta: che cavolo non posso mica rinunciare a provarci di nuovo! Devo trovare la soluzione al problema dello sporco.
A questo punto mi ha lanciato un’occhiata divertita e mi ha detto:
Ti saresti mai aspettato un’allieva così intelligente?
Senza lasciarmi il tempo di dire qualche cosa (avevo la gola secca come un cammello dopo la traversata del deserto) p andata a prendere un altro ghiacciolo con la stessa scena di prima: gonnellina che scopre le chiappotte rotonde e mutandine da verginella colegiale.
Alla prossima.
raccontisegreti@libero.it
La cosa mi stava stuzzicando, e la domanda sul come evitare problemi con il sesso anale era troppo provocatoria.
Quando è tornata indietro col suo bravo ghiacciolo, leeho detto:
– guarda che se vuoi ti spiego come evitare quel proble, non credere a quelli che fanno sesso anale senza problemi, devi imparare da chi fa i film porno. Come farebbero a ciucciare un pene appena uscito dall’ano?
Spiegami dice lei.
– Semplice devi fare un bel lavaggio interno sia per scaricare l’intestino, sia peer lavare bene l’interno.
Ad esempio ci sono dei prodotti al miele che sono un toccasana per scaricare e pulire. L’ho trovato proprio ieri in farmacia.
Alllora mi fai vedere dice lei!
Certo.
Vado in bagno e preno un enteroclisma per adulti al miele e glielo faccio vedere.
Lei ride e dice – ma da sola come faccio? In effettti non è facile, dico io.
Ti devi mettere in ginocchio e poi abbasssare la testa fino a terra.
A quel punto scarichi tutto il flacone dentro, aspetti un po’ e poi vai in bagno.
Mi pare complicato, perché non mi aiuti?
Anche se mi viene da sudare dico con grande calma, certo, vieni in bagno.
Mi segue docile in bagno, si toglie le mutandine con grande semplicità e mi mostra un culetto rotondo ed una passerina con una peluria dorata da sogno.
Facendo il serio le dico, dai mettiti in ginocchio e abbassa la testa.
Obbedisce e mi mette in mostra il suo culetto rtondo.
Stappo il flacone, ne faccio uscire qualche goccia sul mio dito indice e comincio a massaggiare il buchetto piano piano per prepararlo al clistere.
Quando vedo che è bella rilassata appoggio la cannnula e spingo fino in fondo, lei sospira e dice: che bello, non mi hai fatto male sei stato proprio gentile. Adesso ti inietto il liquido le dico e comincio a schiaccirae il flacone. Lei geme piano e capisco che sta godendo. Intanto vedo che una sua mano si è spostata sulla passerina ed ha cominciato a masturrbarsi.
Il liquido scende piano, lei geme più forte. Quando è finito estraggo la cannula e poi la rimeto dentro. La scopo un po’ così sentendo che non è lontana dall’orgasmo. Continuo piano, peccato che ho usato la canula piccola!
Poi viene con un sospiro profondo.
Mi alzo e le dico, adesso ti lascio sola, dimmi quando hai finito.
Torno in sala e dopo poco sento lo sciacquone e poi la sua voce che mi chiama.
Adessso sono pronta? mi chede.
No adesso è meglio fare un paio di lavaggi così sei sicura che tutto è pulito.
Prendo una siringa d aclistere e scelgo una bella cannula lunga 20 cm e grossa come un dito.
Riempio lla siringa con acqua tiepida e ci metto un po’ di sapone intimo.
Lei cpisce la cosa, arrossisce un po’ e si rimette in posizione.
Lubrifico bene il buchetto e poi comincioad entrare.
Faccio più fatica di prima, le chiedo di spingere bene e poi piano piano entro, lentamente i 20 cm spariscono nel culetto e lei sento che gode di nuovo, raggiungo una profondità che lei non conosceva e poi comincio ad iniettare. Quando ho finito le dico di andare sulla tazza e scaricare l’acqua.
Lo fa e poi mi chiede, dai fallo ancora è troppo bello sentirlo così in fondo. Ripeto l’operazione e spingo la cannula fino in fondo e poi, mentre inietto il liquido vado avanti e indietro mentre lei si accarezza ed esplode in un altro orgasmo.
Si scarica e mi chiede: adesso va bene?
Direi di si, dico, vuoi controllare?
Si mette a ridere e mi dice: dai prof, controlla se ho fatto bene i compiti, e si rimette in ginocchio col culetto alzato.
Prendo un lubrificante, mi spalmo bene il medio, poi ungo l’estrno del buchetto, comincio a spingere e la sento morbida, rilassata tanto che scivolo fino in fondo senza difficoltà- Dentro è morbida, calda ed avvolgente.
Comincio ad entrare ed uscire spingendo più in fondo che mi sia possibile.
Poi decido, unisco il medio e, dopo un’ulteriore spalmanta di vasellina. entro deciso e non trovo ostacoli, lei geme in continuo, è scossa da brividi e sta avendo una raffica di orgasmi. Continuo finché le ginocchia non la reggono più e si sdraia sul fianco con gli occhi chiusi.
Ha le labbra semi aperte ed io le avvicino le due dita che l’hanno scopata a fondo e le faccio entrare nella sua bocca golosa. Per un attimo è sopresa, poi le succhia con avidità.
Le tira fuori, mi guarda negli occhi, e doce: sono proprio profumata e saporita, e mi succhia di nuovo le dita.
Per ggi mi fermo qui, ma ci saranno sviluppi interessanti, almeno spero. Come l solito i consigli e le critiche sono ben accetti.
raccontisegreti@libero.it

– Ciao zio, ho una notizia bomba. Conosci G….. l’amico dei mie quello con tanti soldi e la passsione delle macchine d’epoca?

– Certo

– Allora ieri mi ha invitato a casa sua perché voleva farmi vedere un’auto della sua collezione, era una mini cooper sorica con tanto di scritte e logo dei rally a cui ha partecipato. Per farla breve, mentre ero lì che la guardavo imbambolata, mi ha messo una mano sul culo e mi ha detto che se fosssi stata gentile me l’avrebbe prestata di tanto in tanto. Ho fatto subito l’ingenua, puoi ben capire! Gli ho detto che sono vergine, che ho appena compiuto 18 anni e che non ho mai fatto quelle cose lì ecc.

Per tutta risposta ha tirato fuori un coso grossisssimo e lungo almeno un palmo già in piena erezione. Mi sono detta, qui è meglio fare la furba se no mi violenta davvero!

Gli ho detto che potevo solo carezzarlo perché sono vergine a patto che si mettesse seduto sulla polotrona che era dietro di lui e che tenesse ferme le mani.

Anzi, ho aggiunto, te le lego così sono sicura!

Il pirlotto ha accettato ed io prima l’ho accarezzato un po’ (la cosa mi piaceva assai dato che non mi era mai capitato un cazzone così) poi gli ho dato una leccatina e devo dire che aveva un buon profumo.

Così ha deciso, ho spalancato la bocca e l’ho ingollato fino a sentrilo in gola.

 Lui mugolava di piacere ed io eccitata come una porcellina, ho cominciato ad anadre su e giù sentendolo gonfiarsi ad ogni movimento. Era davvero un problema tenerlo tutto in bocca mi sentivo slogare le mascella. Intanto lui mugolava come un pazzo chiedendomi di fare qualche cosa di pià. Sul più bello mi ha detto che se lo facevo scopare mi avrebbe regalato la Mini. Mi sono quasi strozzzata, e per tutta risposta gli ho leccato l’uccello dallla cima fino giù ai testicoli  e poi fino all’ano. L’ho leccato per bene, poi, mentre ingollavo di nuovo il suo pene gli ho cacciat un dito nell’ano. Ha fatto un salto sulla poltrona e poi mi ha gridato: si fallo aancora siiiiii.

Per farlo contento ho aggiunto un secondo dito e lui è venuto come un fime in piena.

Da brava porcellina ho ingoiato tutto e leccata la cappella fino all’ultima goccia.

Appena ha ripresoo fiato e dopo che gli avevo slegato le mani, mi ha chiesto di nuovo se accettavo il patto, una scopata per la macchina.

Gli ho detto che non potevo, sono vergine e il cerbero di mia madre mi controlla ogni volta che si va dal ginecologo.

Però, gli  ho detto, tii farò sapere. E mi sono fatta portare a fare un giro con la Cooper guidando un po’ anch’io. Che figata zio, mi devi aiutare.

– La cosa non è facile, perché se tii fai scopare tua madre ti uccide. Però, visto che hai già lavorato sul secondo canale potresti proporgli quello, secondo me accetta molto volentieri.

– Ma se ti ho detto che ha un uccellone, io gioco con due dita con il mio forellino ma quello mi uccide!

– Per quello ci penso io, vieni da me domattina che organiziamo.

La mattina dopo alle 9 eccola con la sua gonnellinancorta e la su afaccia da santarellina.

La faccio salire in auto e la porto al mio sexy shop preferito. Come e ntriamo dentro spalanca gli ochhi incredula e mi chiede: ma cosa diavolo vuoi fare’

.Tranquilla, lasciati guidare e vedrai che sari contenta.

Mi viene incontro Anna, uno spettacolo di donna sui 35 mora, formosa e con due labbra da infarto.

Mi saluta con un bacio sulle labbra e mi dice_

– cosa posso fare per te e per questo fiorellino?

– Dobbiamo fare un lavoro serio. Lei ha un culetto appena aperto, da due dita insomma, ma ha un progetto molto impegnativo, dobbiamo pocurarci il necessario per allargare il buchetto senza che si faccia male e possa ricevere un buon calibro.

– Ho quello che fa per voi, venite.

Ci porta in settore del negozio dove ci fa vedere un dilatatore anale ad espansione ed una seria di plug di dimensioni crescenti.

-Vedi tesoro, dice alla mia amica, per fare un bel lavoro senza danni, si comincia ad usare il dilatatore ad espansione, lo meti dentro da sgonfio, poi cominci a pompare finché ti riesce, mi raccomando non deve essere doloroso, perché ti potresti procurare una  piccola lacerazione ed allora sono cavolacci. Quando hai raggiunto una buona dimensione lo tiri fuori ed inserisci il pllug della giusta misura, così il buchetto rimane dilatato e si abitua.

Il giorno dopo o qualche ora dopo, dipende da te, ripeti l’operazione. Io direi che se ha davvero un uccello importante, dovresti arrivare a questo plug.

e gliene mostra uno di 4 cm di diamtro che fa un po’ impressione.

Lei ha lo sguardo a metà fra lo stupito e l’eccitato.

Anna capisce al volo e le fa:

Ho capito che hai bisogno di una mano, seguici.

Ci porta nel retro del negozio dove ha il suo appartamento con tutti gli accessori ed un tubo di immancabile crema.

Prima di tutto lo sai che devi pulire il retto?

– Si si dice lei

E poi sorridendo maliziosa dice:

-l’ho fatto prima di uscire, mi immaginavo che lo zio avesse in mente qualche cosa!

– bene dice Anna, allora via le  mutandine che ti insgno ad usaare questi attrezzi.

Lei raida se le toglie, e, si mette sul divano sdraita sullla schiena con le gambe allrgate e le ginocchia verso le spallle.

Anna si avvicina, prende una manciata di crema e la spalma sul dilatatore, sul culetto e, gentilmeente con due dita la penetra per spalmaare anche l’inetrno.

Poi gentilmente entra con il dilatatore, una specie di pera strettta e lunga una decina di centimetri.

Ben unta coma si trova, entra senza problemi, anzi, con un sospiro di piacere.

Adesso, dice Anna, comincia il bello, collega la peretta di gomma al dilatatore con un tubicino e la consegna alla fanciullina. Adessotocca ate, comincia a pompare piano e senti l’effetto che fa.

Inizia e anche dalla mia posizione si vede il buchetto che si allrga. Pochi colpetti ed Anna interviene, adesso basta le dice, bisogna cominciare adagio. Le sfila il dilatatore che esce con un risucchio che mi fa girare tutti gli ormoni che ho in corpo, e poi sceglie un plug e glielo infila. Ecco, cosìla dilatazione rimane  e l’ano si abitua e diventa più elastico.

Lei è rossa in viso, si vedono gocce di umore scendere dalla fichettina quasi dell tutto depilata, ci guarda con gli occhi da cerbiatta e dice: ma io sto morendo, posso toccarmi?

Annna le sorride e dice, ti meriti di più e chinata su di lei le lecca la passerina infiammata, sale verso il clitoride e glielo succhia con avidità. L’orgasmo è quasi immediato e viene a ripetizizone mentre Anna, la lecca, la succhia e le muove avanti e indietro il plug.

La scena è travolgente ed io sento un’erezione pazzesca.

A questo punto della storia vi devo confessare un particolare, ho un problema al pene.

Quando è a ripso sembra il tappo di una dammigiana, corto, largo e tutto pieghe. In erezione diventa un problema, insomma suoera i 30 cm ed ha un diametro che nemmeno io riesco a prenderlo tutto con la mano. Insoma un bel casino perché le donne qundo lo vedono fanno un ohhhh di meraviglia e poi dicono no grazie. Anna si gira verso di me ride, perché conosce la storia, e poi mi dice: facciamo vedere alla fanciulla cosa vuol dire avere un cazzo come si deve?

Mi si avvicina, e mi clala i pantaloni mettendo in mostra il mostro già pronto sulla rampa di lancio.

Alla allibita fanciullina dice ecco, se sarai brava te ne potrai fare uno cos’, e, tanto per cominciare se ne fa sparire una bella parte in gola.

Mi spompina adagio cercando di non stozzzarsi e poi tirrando via le muatndine, si spalma una manciata di crema sul buchetto, sposta l’allibita fanciullina e si mette a pecorina sul divano portandosi dietro il mio uccello ed me di conseguenza.

Si splama ancora il culetto, e infila tra dita fino in fondo per far allargare bene il buchetto, le gira le manda fuori e dentro, aggiunge un quarto dito e poi si ferma, guarda la fanciulla che è rimasta rossa in  viso a guardare la scena, e la chiam, vieni le dice, ti farò provare una cosa nuova, le prende una mano, la splama di crema e poi, tenendola per il polso, l’avvicina al buchetto e le dice: chiudi le dita, e poi come una magia si infila tutta la mano nel culo e comincia a scoparsi usando la manina della povera fanciullina che impara subito e ci da dentro alla grande.

Adsso è il mio turno dico, mi metto sdraiato sul divano e Anna si impala di colpo sul mio uccello come se niente fosse. comincia a cavalcarmi poi si gira, spalle rivolte a me, si sdraia e chiede a fanciullinaa di penetrarla con la mano nella fica.

La sento attraverso la membrana ed esplod in un orgasmo gigante mentre Anna viene ripetutamente.

Si alzano entambe ed il mio cazzo è ancora duro, con fare deciso Anna prende la testa di lei e la spinge verso il mio cazzo. Leccalo le dice e senti come sono buona io.

Mente chinata su di me mi lecca ben bene il cazzo, Anna da dietro le toglie il plug e con tre dita la scopa nel buchetto mentre l’altra mano le accarezza il clitoride.

Un orgasmo multiplo termina la seduta.

Ci fa un pacchetto di tutto e ci chiede di tenerla informata. A fanciullina dice: vienimi a trovare, ci sono tanti giochini che poss insegnarti.

Anch’io vi terrò informati ed aspetto le vostre idee.

raccontisegreti@libero.it

Era passato un po’ di tempo dallla visita al sexy shop ed io ero stato via per lavoro.

Al mio rientro, trovo un messaggio sotto la porta di casa scritto da lei, la diciottenne sveglia.

C’era scritto: ti devo parlare, appena arrivi.

Stupito del fatto che non mi avesse inviato un più comodo sms, evitoo di chiamarla al telefono, ma chiamo invece sua madre con la scusa che ero appena rientrato e volevo sapere come andavno le cose.

Poche ore dopo arriva, puntuale come le tasse, solita mini a campana a raso passera.

Mi citofona di affacciarmi e, mica tanto sorpreso la vedo con la mini Cooper.

La faccio entrare e lei mi abbraccia saltandomi in bracccio e baciandomi con passione.

Calma, dico, qui c’è una storia che devo sapere poi vedremo!

Lei felice come una giornata di sole si lancia sul divano e comincia.

Come mi avete insegnato, per un paio di settimane mi sono dedicata sll’sslensmento del mio culetto. E’ stato più facile del previsto ed adesso è proprio come piae a te! dice ridendo.

Una volta che sono stata sicura del risultato, sono andata a trovare il nostro amico con la scusa di farmi fare un giro sulla Cooper.

Come mi immaginavo mi ha porat in garage, ha tolto il telo di protezione e mi ha detto che la potevo anche toccare.

Intanto mi si era messo dietro e sentivo ill suo pacco già in movimento sul mio culetto.

Mi avevi fatto una promesaa o mi sbaglio? le ho detto.

E’ divenato rosso fuoco e mi ha chiesto:

Vuoi dire che mi fai scopare?

No bello, gli ho risposto, ma ti vorrei far giocare, se accetti ti devi legare sulla poltrona come l’altra volta e lasciami fare.

Si catapulta sulla poltrona e si lascia legare. Vedo il suo paccco che sta pper far saltare i pantaloni e lo spoglio.

Effettivamente il suo cazzone già in erezione è davvero imponente, io mi spoglio, e mi inginocchio fra le sue gambe, lentamente comincio a leccaare la cappella e poi l’asta bagnandolo bene,

Poi lo prendo in bocca, trsttengo il fiato e lo faccio entrare fino in gola, mi viene da vomitare ma resisto e lo prendo in gola fino alla radice.

Lui mugola impazzzito ed io continuo a succchiarlo e leccarlo per fargli raggiungere il massimo dell’erezione.

Quando sento che è vcino all’orgasmo, mi alzo, dalla mia borsettaa prendo il tubo di crema me la spalmo sulla mano e, girandogli le spalle comincio a spalmarmi il culetto Entro con un dito e faccioo finta che sia difficile, lui mugola come un cane in calore. Fortuna che è legato!

Spalmato ben bene il culetto continuando la sceneggiata del dito che entra con difficoltà, mi giro verso di lui e mi metto a cavallo delle sue gambe, prendo il suo cazzone e lo dirigo verso il mio buhetto.

Scendo lentamente facendo finta di fare una gran fatica quando, il bastardo, spinge in alto il bacino di colpo e mi infila tutto il cazzo nel culo fino alle palle!

Se non mi fossi preparata a dvere mi avrebbe rotto il culo il bastardo!

INVECE ENTRA LISCIO COME L’OLIO!

Il suo bacino si muove come una fuking machine ed io l’aiuto facendolo entrare fino alle palle.

Prima che lui venga mi  sfilo e gli do le spalle, mi metto di nuovo in posizione e lui mi impala di colpo, voglio fargli vedere bene il suo cazzo che mi incula alla grande. Sento che sta per venire e mi sfilo il cazzo dal culo.

Mi giro di nuovo e mi spalmo la mano di crema, lui mi guarda una po’ stupito ma lo tranquillizzo con un sorriso, mi chino davanti a lui e lo prendo in bocca lasciando che mi scopi in bocca.

Inatanto accarezzo le sue palle, mi spingo ffino al suo ano peloso, lo incremo ben bene e poi, mentre lui sta venendo come un fiume in piena gli nfilo due dita nel culo. Adesso siamo quasi pari e devo dire che dopo un momeno di sorpresa si è rilasssato ed ha continuato a godere.

Mi ingollo tutto il suo seme, lecco ben bene il cazzone e poi tendo la mano e dico: adesso le chiavi se vuoi ancora il mio scaro culetto.

Commosso fino allle lacrime, si è fattoo slegare e mi ha consegnato le chiavi in un cofanetto. Dento c’erano anche due biglietti da 500 euro.

Mi sono sentita puttana e commossa e gli ho promesso che la prossima sarà gratis.

Ed ecco qua la storia, ho l’auto, i soldi e, naturalmente bollo ed assicurazione a carico del povero coglione!

Ti devo proprio ringraziare, mi dice, e saprei anche come:

Dice ridendo, e nel frattempo si gira alza il culetto, sposta le muatandine e mi fa vedere che ha il plug nel culetto, quelllo grosso, con una finitura sulla parte che resta fuori come se fosse un brillante.

siamo nudi in un nanosecondo e lei si precipita sul mio cazzo dicendo: finalmente lo posso aere era il mio sogno proibito.

Mi fa un pompino da favola, poi si gira, toglie il plug dal culetto, si mettte una manciata di crema sulla mano e comincia a masturbare il suo culetto, un dito, due e poi come per magia la sua mano scompare fino al polso.

Gira la testa verso di me e dice: adesso sono pronta per il grande evento. Splama ben bene anche il mioo cazzo, mi gira le salle e si mette a pecorina con la testa quasi per terra ed il culeto in alto.

Appoggio la cappella sul suo buchetto e vengo risucchiato, scivolo dentro, nonostante le mie dimensioni, senza incontrare esistenza, arrivo fino in fondo e poi, facendomi impazzire comincia a contrarre i muscoli massaggiando il mio cazzo come una mano.

Cominciao a scoparla aumenntando il ritmo mentra leei si pizzica il clito, viene a ripetizione finché non sente il mio getto inondarla.

Si gira, mi prende il cazzo e  lo ingoia, lo pulisce e lo accarezza con la sua lingua lasciando che si ammorbidisca piano piano.

Poi si mettte fra le mie braccia facendo le fusa, adesso, mi dice vorrei farlo di nuovo in tre, con la tua amica dele sexy shop, ho visto in internet dei giochini da favola, vorrei provarli con voi.

La storia continua, Alla prossima.

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