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DA SIGNORA MATURA INSOSPETTABILE A TROIA SOTTOMESSA (20)

By 22 Dicembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Il giovedì mi piombò in casa Miriam con un carpentiere (o qualcosa di simile), dato che ho un appartamento, un attico, molto grande, camera padronale dove potrebbe starci uno di quei letti tondi da privè dove ci chiavano sopra insieme 4-5 coppie, (io però ho una bella camera in stile ma normale), bagno, interno alla camera, tipo all’americana, vasca grande con idromassaggio, box doccia dove in 2 si stà comodissimi, 2 lavandini armadi water bidè ecc, cabina armadio che è come una camera singola, dall’altro lato 2 camere, che erano quelle dei figli con un bagno in comune, salone di c.a. 50 m2 con camino, zona cucina grande, zona pranzo grande, una stanza uso studio, un salottino con un divano letto, che era progettato per eventuali ospiti momentanei, disimpegno con lavatrice asciugatrice e piccolo bagnetto di servizio, dal salone una specie di via di fuga per andare sul grande terrazzo, ma su la via di fuga a sinistra uno spogliatoio per eventuali ospiti che volessero mettersi in costume in terrazza, a destra un bagno abbastanza grande con box doccia, lei si diresse proprio verso questo bagno e mi disse che doveva farci dei lavori, preoccupata la presi da parte dicendole che ogni tanto quando venivano a Milano a trovarmi, veniva mia figlia oppure mio figlio, non potevo metterci cose strane, ma lei mi tranquillizzò, spigandomi che poteva esser scambiato per un qualcosa di ginnico e che avrei certo trovato una scusa. In pratica fece mettere sul soffitto una specie di carrucola disse che sollevava più di 120 kg, quasi mi offesi, sarò anche paffutella, ma certo non mi avvicino neanche lontanamente a quei pesi, lei ridendo disse meglio essere abbondanti, che rischiare tu cada.. stava finendo di impiantare il tutto, anche 2 ganci poco più distanti, quando suono un la portineria centrale del complesso, dicendomi che c’era un fornitore di XY, stavo per dire che non ne sapevo niente, quando Miriam intervenne dicendomi di farlo salire che aveva ordinato lei alcune cose, portò su un armadietto metallico che Miriam gli fece posizionare appunto in quel bagno, ed altre cose che non volle che vedessi che mise appunto nell’armadietto chiudendolo a chiave e intascandosela, dicendomi, appena furono andati via sia l’artigiano che il fattorino, che domani avrei visto cosa erano.
Erano c.a. le 14 e 30 che sia l’artigiano col suo aiutante, sia i fattorini se ne erano andati, così mi avvicinai a Liriam, a farle delle coccole sperando così mi desse un anticipo di ciò che aveva intenzione di fare, ma lei, prendendomi per l’anello sul capezzolo sinistro, torcendolo tanto da farmi cadere in ginocchio per il dolore, mi disse: ‘devo scappare, corro a casa a fare una doccia, poi alle 18 ho appuntamento dal parrucchiere infine di nuovo a casa a cambiarmi, devo accompagnare il cornuto ad una cena con alti papaveri, che pizza, ma sai, d’accordo che lui si fotte un sacco di troie, ma mi lascia chiavare con chi voglio e mi dà mano libera con la carta di credito, devo pur ricambiare qualche cortesia! Comunque non preoccuparti, domano avrai da divertirti, anzi, io mi divertirò e tu piangerai, ma per te è uguale, eh eh eh.’
Così arrivò venerdì mattino, saranno state le 8 e mezza, stavo finendo la colazione, arrivò Miriam, devo dire con mio gradissimo stupore, non è mai stata mattiniera, ed a quell’ora, da casa sua, quasi in centro Milano, sino da me, ci vuole almeno un ora, poi sapendo che Diane sarebbe arrivata con la sua cagnetta, non prima delle 12 e mezza o la una, mi lasciò di stucco. Bevve una tazza di caffè , poi mi disse (in pratica mi ordinò) di andare in camera, prepararmi, ossia mettermi gli anelli darmi una rinfrescata ecc, mettermi solo un camicione sino a quando non fosse andata la colf (le avevo detto che avevo bisogno che mi portasse una busta dal commercialista a Milano, perciò sbrigate le cose essenziali alle 10.00 doveva andare e sarebbe stata libera sin domani) lei intanto prese la scaletta e si chiuse nel bagno dove aveva fatto fare i lavori. Alle 10 la colf ci saluto, entrai nel bagno e vidi che aveva finito di montare delle robuste corde di nailon alla carrucola ed altre pendevano dai due anelli al soffitto, mi disse di far sparire immediatamente il camicione e tornar nuda. Appena tornata mi si fece vicina, mettendomi un collare tipo quelli per cani, poi dall’armadietto estrasse alcuni pesi da muratore veramente grossi, e li applicò a gli anelli dei capezzoli e delle grandi labbra, questi mi obbligavano a camminare a gambe larghe, come una papera, suscitandole risatine e commenti pesanti, mi diceva : ‘ma come cammini, guarda che ancora non ti abbiamo sfondato il culo’ e così via, infine mi mise delle manette, dicendomi che era per accogliere bene la nostra amica ed il suo animale. Mentre riponeva i vestiti, restando in perizoma, autoreggenti, notai sul famoso armadietto di metallo che il giorno prima aveva ordinato, un boccale con dentro del liquido giallo un po’ meno di metà, notò il mio sguardo e mi spiegò : ‘prima c’era la tua colf, non potevo mica chiamarti per pisciarti in bocca, così l’ho fatta lì (2 volte), ormai aspettiamo che arrivi Diane, così nel frattempo ne farò ancora, e poi te la scoli anche davanti a lei alla nostra salute, contenta? Magari alla fine fai anche il ruttino’ Poi mi fece vedere che nella doccia aveva messo un contenitore con cannula che servirebbe per le irrigazioni vaginali, contiene sino a 2 lt di liquido e mi disse che per pulirmi invece delle classiche perette mi avrebbe fatto un bel clistere con quello, poi andò in camera, portò tutti i gode che avevo anche quelli esagerati, prese il barattolo del lubrificante tanto per arrivare al momento dell’appuntamento.
Non era ancora l’ora convenuta e Miriam ricevette la chiamata da Diane che chiedeva istruzioni per il parcheggio e come salire, Miriam, come fosse lei la padrona di casa, dette tutte le indicazioni del caso, e quando infine suonarono alla porta io ero nuda inanellata col collare e guinzaglio in mezzo alla stanza, e Miriam, da perfetta padrona di casa aprì la porta accogliendole, baciò in bocca Diane, senza neanche curarsi della ragazza. Diane, mi diede un occhiata e disse, hai già preparato la vacca, intanto che senza neanche un ordine la ragazza si metteva nuda, Laura, questo era il suo nome, adesso che la guardavo bene, morettina, seppi che aveva effettivamente 27 anni, ma sembrava una bambina sui 14-15, forse anche meno, alta penso meno di 1.50, non anoressica ma comunque molto esile, seno quasi inesistente, seconda, ma molto scarsa, praticamente quasi senza fianchi, da dietro poteva sembrare un ragazzino di 14 anni, forse meno, chiappettine quelle sì belle sporgenti ma piccole, non dico mario, che ha delle manone, ma anche io potevo prenderne una completamente in mano, in quel momento mi venne in mente, quando Diane, per dimostrarci le sua sottomissione, l’aveva fatta chinare ed era entrata, senza neanche una minima resistenza, con la mano tutta nel culetto in mezzo a quelle minuscole chiappe, d’accordo che Diane a mani piccole, ma vederlo entrare così senza preparazione tutto dentro, era sempre un bel vedere; come fisico di me già sapete, sui 55 anni, c.a. 165, paffuta, più o meno 70kg, tettona sulla 4′ abbondante, Miriam invece splendida quasi 50enne, alta c.a. un metro e 75 piena sui c.a 68kg, peno oltre la 3′, fianchi larghi, culo magnifico senza cellulite, sul castano chiarissimo, ancora più chiara di me, Diane invece c.a. 45enne penso non arrivasse al metro e 60, pienotta, seno maestoso forse oltre la 5a, fianchi larghi culona, mora non mi aveva mai visto inanellata, così, si avvicinò, arpionando l’anello su la mammella sinistra e con l’altra mano i pesi che avevo appesi alle grandi labbra, cominciò a tirarli e torcerli, mandandomi al cervello stille di dolore, ‘carina così, adesso capisco il tatuaggio su la fica (slut-puttana) è veramente appropriato’ si voltò ed iniziò a mettersi nuda anche lei.
A quel punto Miriam, che aveva preso ormai possesso del ruolo di padrona di casa, ci condusse vicino al bagno dove aveva predisposto il tutto, si era portata una boddiglia di cardone frsco 3 flute, però prima perse il boccale, ormai pieno per c.a. un terzo, flettè le gambe accostandolo alla figa e ne fece dentro ancora un po’ calda e fumante, chiese a se le scappava, con un leggero ghigno questa prese il boccale e quasi la riempi con una pisciata abbondante, ripassandolo a M lei gli chise se L avrebbe gradito e le rispose che un pochino sarebbe riuscita a berla, allora M passò un po’ di liquido in un flutte poi mise questi in mano alla ragazza, mentre passo il boccale a me, intanto versò ne gli altri due calici il vino, poi innalzando il suo ci invito a fare un brindisì e finì, che mentre lei e D sorseggiavano il loro vino, Laura, a fatica ingeriva il contenuto del suo bicchiere mentre io col mio quasi ‘ litro di bevanda tiepida, mandavo giù grossi sorsi, guardandole ne gli occhi, con un orgoglio troiesco nel farlo, fin quando il boccale fù svuotato ed io feci addirittura un rutto come a dimostrare la mia soddisfazione, che fece sorridere le due dominanti. Finito il brindisi M comunicò che doveva darmi una pulita interna, mi fece entrare nella doccia, aveva, come forse ho già detto una cabina grande, ottima anche per due persone, mi fece mettere in terra nella posizione detta a pecora, col culo molto in alto, aveva già riempito il contenitore per lavaggi con un paio di litri di liquido tiepido con dentro del sapone, mi infilò la cannula profondamente in culo, ed aprì il rubinetto, cominciai a sentirmi invadere da quel liquido, dopo un po’ comiciai a provar fastidio e stimoli di evaquare che comunicai a Miriam, ma lei dicendomi che mi ero presa appena un mezzo litro, onde evitare che schizzassi fuori prese un godemche, largo ma non particolarmente lungo e lo piantò, senza naturalmente grossi problemi a fianco della cannula a funzione di tappo. Ad un certo punto mi sentivo gonfia, sembrava che mi scoppiasse l’intestino, sentii Miriam che diceva,’ guarda l’ha quasi presa tutta’ e D ‘dai mettiamone altra’ mi sentii atterrire, vidi M che regolava la temperatura dell’acqua, poi riempiva nuovamente quella spece di sacca aggiungendoci del sapone e ricominciò ad entrare, azionò la farfalla che regolava l’erogazione dicendo che così entrava più in fretta, intanto facevano vari clisteri, ma con la pompetta a L, se ne fecero anche uno ciascuno loro, ad un tratto, dissero basta (forse si erano stancate di aspettare, con delicatezza mi levarono la cannula dal culo lasciandoci il grosso gode, mi aiutarono ad alzarmi dicendomi di tenere pigiato il gode prima di far un disastro, sentivo gorgogliare in pancia e, addirittura, mi sembrava di sentir lo sciabordio a quel punto Diane scoppio a ridere ‘hei adesso sembri in cinta, ha ha ha’, mi guardai ne lo specchione ed in effetti avevo la pancia gonfia come una gravida di c.a. 6 mesi, mi avviai verso il vater, ma piano onde evitar fuoriuscite, zampettando a gambe larghe tenendo una mano sul culo per tenrlo tappato tra le risate delle due stronze, finche non riuscii a sedermi, stappai il buco cominciando a svuotarmi con rumori adeguati a ciò che facevo, riempiendomi di vergogna mentre quelle due continuavano a ridere facendo commenti osceni. A quel punto Miriam disse, dai passiamo a cose serie, comiciò a muovere le corde della carucola e quelle messe a gli anelli sul soffitto, con la faccia rivolta verso il pavimento, mi mise due bracciali che mi prendevano sotto le ascelle, poi mi ammanetto dietro, e poi mi mise altri 2 tipo bracciali diciamo c.a. a ‘ coscia, le caviglie fissate, non strette ma che rimanevano in alto a quei fascioni, dai ganci su la figa una catenina che passando sui fianchi venne fissata a gli alluci, Diane era andata in cucina, prese 2 bottiglie di minerale e me le appese a gli anelli dei capezzoli così che le mammelle sembravano due sacche tirate giù, ed ero appesa così a c.a. 1 metro da terra, poi M con una pinza mi tiro fuori la lingua, con un elastico la avvolse almeno 2 centimetri oltre la punta e fissata ad una corda di plastica finiva in una spece, faccio per spiegarmi, di gancio tipo da macellaio, ma senza punta, c’era una grossa pallina al suo posto me lo mise da sotto ancorandolo alla figa mettendolo poi in trazione con dei cricchetti, io così restavo con la lingua tirata in fuori, e potevo emettere solo suoni inintelleggibili.
Così conciata M mi passo dietro ed usando solo un po’ di sputo e di ciprina vaginale (ero bagnata anche in quella situazione), mi inserì senza sforzo la mano in culo, chiedendo a D se lo voleva provare, cosa che certo non si fece ripetere, per un po’ si alternarono dentro il culo, mettendo anche ad un certo punto le mani insieme, poi M prese il plug gonfiabile, me lo inserì e cominciò a gonfiarlo per portarlo a larghezza oscena.
A quel punto D prese L che sino a quel momento era stata quasi trascurata, la pieg0 in terra e vidi sparirgli dentro quasi a secco la mano, dopo pochi colpi, la estrasse e rientrò col pugno, certo Diane non aveva mani grosse, ma per quel culino a me sembravano già esagerate, a quel punto si avvicina anche Miriam, ammira il lavoro, Diane esce completamente dal buco e rientra di colpo in continuazione, Laura sobbalzava ad ogni intrusione, ma sembrava goderne, quando lo intravedevo, il foro mi sembrava enorme confrontato con le dimensioni delle piccolissime chiappette. A quel punto come per pareggiare il fatto di avermi inculata con la mano, offri a M la possibilità di fistare il culo alla vacchetta, cosa che Miriam non si fece certo ripetere, entrando agevolmente in quel condotto anche se aveva le mani certo più grandi di Diane, ma Laura, dove esser molto ben collaudata, intanto che la mia amica svangava nell’ano della ragazza, Diane, prese le pinze, quelle che Miriam aveva usato per tirarmi fuori la lingua, e cominciò a tirare i capezzoli di Laura, che aveva, le tettine quasi inesistenti, come ho detto una seconda scarsa, ma i capezzoli sembravano 2 chiodi sporgenti, certo più di un centimetro, che però allungati, senza delicatezza con le pinze, arrivarono almeno a 2 cm, appena giudicò che fosse sufficiente infilò uno spillo, da parte a parte e poi subito un altro a croce, finito un capezzolo ripetè il gioco con l’altro, mettendo infine una spece di plastilina su le punte, intano Laura, si era limitata ad emettere dei ‘mmmmmmhhhhaaaaaammmm’ ma senza troppe scene, poi dicendo a Mirian di intensificare, magari alternando le 2 mani, fece rialzare un po’ laura, tenendola poco più alta dei 90 gradi ma sempre appoggiata con le mani al muro, Diane si avvicinò al fighino dicendo, tanto questa non la usiamo, e con 2 spille da balia la chiuse, questa volta con delle piccole urla di Laura, che lei rintuzzo con alcuni violenti schiaffi in faccia. Finiti che ebbe Miriam di fottergli il culetto, vidi Diane indossare uno stappon di grosse dimensioni, con sopra una spece di preservativo fatto con protuberanze dure, che in figa forse stimolano, ma nel culo rischiano di lasciar piccole lacerazioni, si Mise dietro Laura, la flettè in avanti leggermente e se la inculò senza alcuno sforzo, solo dopo, mentre cominciò a darle colpi sempre più violenti, notai sul volto di Laura una smorfia certamente di dolore, ma a cui non voleva assolutamente sottrarsi, ciò a dimostrare, la sicura essenza masochista della giovane. Miriam, dopo essersi fatta leccare un po’ il culo, porno da me, mi fece prima leccar le mani con cui aveva fottuto la ragazza, pulite merito delle perette, ma certo odorose del culettino, poi venne dietro cominciando a farmi andare avanti e dietro il mostro gonfiabile fino ad estrarlo lasciando in mostra la caverna. Diane, appena visto, prima ci sbatte contro il viso di Laura, affinche leccasse il bucone slabbrato, poi gli venne una delle sue idee, disse a Miriam di slegarmi, così appena liberata, fui messa in terra diciamo ad uovo, rannicchiata, culo in alto, testa quasi tra le cosce, fentivo Diane farfugliare ed occuparsi di laura, poi si avvicinarono da dietro, e fece avvicinare laura, con un piede fasciato di gomma al mio buco slabbrato, mi disse, dai proviamo il piede, Laura ha solo un 35, non ti preoccupare, così mi entro sino al fiocco anche quello, certo mi mancava!! Fu Miriam, ad impedire che Diane imponesse alla ragazza di infilarsi col calcagno, prendendo Diane, portandosela sul divano e tuffandosi in un 69 fino a che scoppiarono entrambe in un doppio orgasmo.
Arrivati a ciò, vista anche l’ora, decisero di finirla lì per quel giorno, liberarono dai vari marchingegni sia me che Laura, si fecero una doccia e andarono con la promessa di reincontrarci per altri giochi, Miriam propose a Diane di venire una volta quando ci fosse stato Mario così Laura avrebbe provato in culo una mano super da slabbrarla bene, Diane rispose che sarebbe stato bello vederla col culo così sfondato e probabilmente l’avrebbe portata, poi appena uscite, Miriam corse da me, mi coccolò, dicendomi che la prossima volta voleva appendermi per le tette, quel giorno aveva desistito per paura che Diane, assai ruvida in quei giochi, avrebbe fatto dei danni. Non avevo avuto orgasmi devastanti come altre volte, ma comunque come esperienza, una delle prime sado-lesbo di gruppo, era certo da ripetere.

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