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Racconti Erotici Lesbo

Gallinelle

By 2 Giugno 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Seduta in sala d’attesa, ripensa al test che ha appena terminato. Più di trecento domande a risposta multipla di cultura generale e di ragionamento. Le sembra di essere andata bene, solo poche l’hanno messa in difficoltà. Sta aspettando di sapere se sarà ammessa alla prova successiva. Sa che sarà una iniziazione, deve passare anche quella. Le due amiche che hanno presentato la sua candidatura non hanno voluto dirle niente al riguardo, solo che doveva essere pronta a tutto, ma proprio a tutto. Sorride ripensando al nome del gruppo di cui sta, lei lo spera con tutte le sue forze, per entrare a far parte: la Consorteria delle Gallinelle, meglio nota come CdG. Gallinelle! Le donne che ne fanno parte sono tutto tranne che gallinelle, hanno posizioni sociali e lavorative di tutto rispetto, al vertice della piramide. Lei ha appena iniziato la scalata, le servono appoggi e conoscenze, una rete di contatti in grado di sostenerla e aprirle porte che altrimenti resterebbero chiuse per sempre.
– Egle, se vuole accomodarsi…
Non si &egrave accorta dell’aprirsi della porta. La donna che la sta invitando ad uscire &egrave sulla quarantina, di gradevole aspetto, ben vestita e con l’aria della perfetta segretaria; sorride rassicurante e le fa strada lungo il corridoio, bussa ad una porta e si sposta per lasciarla passare.
– Avanti!
– Buongiorno.
– Buongiorno a lei, Egle.
Dietro la scrivania ci sono tre donne, quella seduta le indica una poltroncina piazzata di fronte. Ha qualche anno di più della precedente, &egrave molto bella ed elegante. Al suo fianco, in piedi, le altre due sono bruttine nonostante l’aspetto molto curato. Accennano un saluto inclinando la testa.
– Sono lieta di comunicarle che ha passato il test scritto. Con ottimi risultati, complimenti!
– Grazie, ne sono lieta.
– A questo punto, devo porle alcune domande di rito: vuole far parte delle Gallinelle?
– Sì.
– A quanto &egrave disposta pur di essere una di noi?
Egle ripensa a quanto le hanno detto le amiche, lei &egrave disposta a molto ma non a tutto.
– Molto.
– Ha appena superato un altro test. Se mi avesse risposto “tutto”, non avrei potuto ammetterla alla prova successiva, l’ultima. Prima ci serve una sua dichiarazione formale di riservatezza, eccola. La legga e, se &egrave d’accordo, la firmi.
Egle prende il foglio che la donna le porge. Dà una scorsa rapida alle poche righe che ci sono scritte: massima segretezza per tutto quello che saprà, vedrà e accadrà all’interno della Consorteria e tra le sue socie. In caso di inadempienza, sarà perseguita a termini di legge ed espulsa dalla CdG. Egle firma senza esitazioni ed appoggia il foglio sulla scrivania.
– Bene. Ora posso dirle che l’argomento dell’ultima prova &egrave il sesso.
– Il sesso?!
– Sì. Può ancora rinunciare, se non la sente. Se vuole arrivare in alto, deve essere disposta ad usare ogni mezzo a sua disposizione, compreso il suo corpo. Spiace dirlo, ma sono poche le donne che ce la fanno senza passare dal letto di qualcuno.
– Non rinuncio.
– D’accordo. Ora verrà accompagnata in una stanza dove potrà prepararsi. Arrivederci.
Una delle donne in piedi gira intorno alla scrivania ed apre la porta uscendo nel corridoio. Egle la segue, un po’ frastornata. Non avrebbe mai immaginato che…
– Qui, vieni.
Entrano in piccolo stanzino, sulla parete di fondo c’&egrave un tendaggio di velluto, nessuna finestra, nessun arredo a parte una piantana attaccapanni.
– Preferisci essere bendata prima di spogliarti o dopo?
– Spogliarmi? Bendata?
– Sì.
– Dopo.
Egle si leva gli abiti sino a restare con la sola biancheria intima.
– Anche quella, ti vogliono nuda.
– Chi?
– Le Gallinelle.
– E poi?
– Non posso dirtelo.
Imbarazzata si libera di perizoma e reggiseno, ha i capezzoli turgidi per la tensione.
– E adesso che succede?
– Sarai esaminata.
Il tendaggio di velluto si apre come un sipario rivelando un piccolo emiciclo gremito di donne. Saranno almeno una trentina, sedute su gradini digradanti dal basso verso l’alto. Prima che Egle riesca ad osservare meglio, una benda di raso nero le copre gli occhi e le viene fissata dietro alla testa.
– Coraggio, ci siamo passate tutte!
Il sussurro &egrave quasi impercettibile, Egle &egrave confortata dalle sue parole, si raddrizza orgogliosa di mostrare a delle sconosciute la sua nudità. Da un microfono una voce annuncia che la nuova aspirante Gallinella si chiama Egle.
– Sgabello! Sgabello! Sgabello!
Tutte gridano quella parola, in un coro da stadio.
– E sgabello sia! – concede la voce al microfono.
Tra le mani di Egle viene posto uno sgabello, ne segue i contorni delle gambe sino ad arrivare alla seduta, fa per appoggiarlo a terra quando si accorge che sopra c’&egrave qualcosa, lo sfiora con le dita e si rende conto che &egrave un fallo di gomma, saldamente incollato e svettante verso l’alto. Il coro da stadio si fa risentire.
– Siediti! Siediti! Siediti!
Egle ha un moto di ribellione, vuole andarsene poi ci ripensa: brutte stronze!, volete godervi lo spettacolo? me lo godrò più io di voi. A tentoni piazza lo sgabello a terra, tra i suoi piedi, allarga le gambe e ci si cala lentamente sopra. Sente le donne che la incitano, le gridano di metterselo tutto dentro. Nel momento in cui avverte il glande di gomma contro la coscia, si sposta leggermente, aggiusta la mira così che prema contro le labbra chiuse della fica. Le dischiude e si penetra con lentezza, un centimetro dopo l’altro, ignorando i sussulti dolorosi della vagina. Spalanca le cosce e si lascia ricadere di botto sullo sgabello, spingendosi il fallo fino in fondo. Le donne battono i piedi e gridano la loro approvazione. Egle comincia a masturbarsi il clitoride incurante di tutte loro, vuole solo godere, e che le puttanelle guardino pure, piene di invidia! L’eccitazione di essere osservata le fa raggiungere l’orgasmo in pochi minuti. Quando gode mugolando, scoppia un boato di applausi.
– Ruota! Ruota! Ruota!
Il grido dalle gole di tutte le donne rimbomba amplificato dall’emiciclo.
Egle sente un tramestio di rotelle, la prendono per mano e la fanno alzare. Il fallo &egrave talmente conficcato a fondo che lo sgabello si solleva con lei. Glielo sfilano, senza troppa delicatezza, ha la fica bruciante, vorrebbe lenirla con le dita bagnate di saliva ma non ci riesce: le afferrano le braccia e gliele alzano, le allargano le gambe, le bloccano con dei legacci i polsi in alto e le caviglie in basso. Avverte sotto le dita del legno, &egrave legata a qualcosa che la sostiene alle mani ed ai piedi, sul resto del corpo avverte l’aria che le sfiora la pelle.
– Gallinelle, &egrave tutta vostra! – annuncia la voce al microfono.
Il rumore dei passi &egrave fortissimo, avanza sempre più veloce. All’improvviso sente diecine di mani che la toccano, la palpano, la strizzano. Bocche voraci leccano, succhiano, mordicchiano. Dita invadenti le penetrano contemporaneamente fica, culo e bocca. Non sa quante donne ci siano all’assalto del suo corpo, le ha davanti e dietro, tutte decise ad esplorare ogni parte di lei, a strapparle gemiti di piacere e di dolore. Si abbandona completamente, si lascia andare alle sensazioni che le stanno percorrendo il corpo come scariche elettriche. Gode pìù volte, orgasmi rapidi e secchi, che non la appagano completamente ma che sono benvenuti per il sollievo momentaneo che le dànno.
– Gallinelle, accettiamo Egle tra noi?
– Sì!
Il boato in risposta alla domanda posta dalla voce al microfono &egrave assordante. Egle vorrebbe accasciarsi a terra e dormire, le sembra di essere stata in balia di queste donne per ore. Un tremulo sorriso si fa strada sul suo viso quando si rende conto che ce l’ha fatta, &egrave una Gallinella!

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