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Racconti Erotici Lesbo

Il club del bikini dorato cap 6: la convivenza con Elena

By 26 Ottobre 2022No Comments

Elena è diventata la partner di Lucrezia essendone stata affascinata da già da tempo. Ennio ormai per lei conta solo come ex compagno, il desiderio è tornare nell’isola di Santa Lùcia e vivere lì con dove si respira aria di sesso. Elena è piacevole per tanti motivi: la sua natura gentile e amorevole, la sua personalità vivace, le cose che dice e fa, quanto è bella sia vestita che spogliata, il modo in cui guarda Lucrezia a cui ogni volta vengono i brividi e poi proprio tutto di lei. Infine senza dubbio cosa eccita di più è il suo sedere caldo e dolce con quel buchetto al centro nascosto tra due glutei non grossi. Lucrezia pensa che quel sedere sia stato rubato ad una ragazzina della metà dei suoi anni poiché quella parte è così elegante, così stretto, così turgido, così sexy ed ha anche un accenno di pienezza, di curve arrotondate che le dà il fascino magico di una donna adulta. Elena è una donna che conosce il proprio corpo e sa bene come ricevere e dare piacere. Ha imparato molto nel suo girovagare per il mondo lavorando come assistente di volo a bordo degli aeroplani e soprattutto fermandosi in località calde dove ci sono belle spiagge ed eleganti hotel.
Essendo una donna di mondo le cui preferenze sessuali sono ormai ben chiare, sa che è una combinazione che sconvolge ogni volta Lucrezia che ne resta ammaliata e lei lo sa soprattutto quando indossa jeans attillati.
Lucrezia vive con lei quasi tutti i giorni in attesa di partire insieme per Santa Lùcia. All’arrivo dell’estate va giro per casa, in giardino ed anche in vacanza, indossando pantaloncini di jeans blu tagliati così in alto sulla gamba che è facile vedere il tassello del suo perizoma e quando fa caldo, poiché lei è calda, gira senza mutandine sotto. Lucrezia lo sa e si accorge di ciò arrapandosi anche per strada riuscendo a malapena a camminare nei momenti di maggior eccitazione.
Elena non lo fa apposta ma conosce l’effetto che il suo meraviglioso sedere ha sula sua dolce amante.
L’altezza di Elena è poco meno di 1.70 ed è solo un po’ più alta di Lucrezia. La figura della donna appare agile e snella con belle gambe lunghe e tornite che si elevano fino a natiche curve e sporgenti che si uniscono tra di loro nell’ampio spazio magico dove è facile intuire che c’è il giardino segreto delle delizie, il paradiso in terra.
A volte, quando durante una passeggiata o nei negozi, nel fare la spesa, oppure anche tornando a casa a piedi, lei sapendo esattamente cosa Lucrezia desidera, Elena appoggia una mano sull’avambraccio dell’altra il cui cuore al contatto perde un battito per la gioia del gesto, le sussurra all’orecchio ed il suo respiro caldo la fa tremare “Conta fino a dieci, tesoro! Andiamo a casa!”
Elena ormai sa quando Lucrezia è disponibile a fare sesso e poiché vuole essere sfacciata ma anche libera di farlo, con quelle poche parole riesce ad eccitarla e la convince a trattenersi fino all’arrivo sul grande letto king size dove si godranno una la figa dell’altra.
Il carattere di Elena è forte e, poiché è sempre lei a chiedere di fare sesso, nel rientrare a casa cammina avanti a Lucrezia di un passo la quale la segue ammirando il bel sedere che le si presenta. Infatti Elena lo fa per il piacere di essere viste e che Lucrezia si eccita ed il saperla eccita anche lei. Quella donna, che di mestiere fa l’assistente di volo e che l’ha sedotta, mette nella camminata quell’ondeggiare sensuale in modo che diventi un vaneggiamento e dicesse “scopami” al solo dimenare i suoi fianchi a ogni passo. In quei momenti Lucrezia non riesce a staccare gli occhi da quel sedere e dal segno dei glutei che si nota nel sedere dovuto ai jeans attillati o nei pantaloni che indossa solitamente.
Per Lucrezia, che ama indossare le onne, è un bene che ne abbia indosso una e non i pantaloni altrimenti ci sarebbe un’enorme macchia di umido nel cavallo poiché la figa è aperta e sbava, le mie mutandine sono bagnate ed appiccicate alla pelle circostante depilata, inoltre il suo polso batte forte, i suoi palmi sono sudati, la sua gola è secca e mi sta mordicchiando il labbro inferiore.
Lucrezia la raggiunge quando Elena sta per aprire la porta d’ingresso di casa e, poiché è fuori dalla vista delle altre case vicine, si avvicina da dietro, fa scivolare le braccia intorno alla vita e poi su di lei per prendere a coppa le sue tette. Farlo è ancora più facile se è estate quando Elena indossa solo una maglietta. Infatti passa le mani sotto la maglietta e stringe le tette anche con l’ostacolo del morbido reggiseno, oppure a volte lei non lo indossa e Lucrezia accarezza la morbida e calda pelle. Solitamente Lucrezia la tira a sé premendo le sue tette contro la sua schiena, portando la curva del suo sedere tra i suoi fianchi sfregando l’inguine contro. Per provocarla ulteriormente cerca con le labbra il lobo dell’orecchio, lo lecca e lo mordicchia, e le sussurro all’orecchio che è una tentatrice e che tra poco avrà proprio ciò che si merita non appena saranno dentro casa.
A quella dolce aggressione Elena ferma il respiro e armeggia con la serratura perché è desiderosa quanto la sua amante ed ha lo stesso bisogno e desiderio che le brucia nella figa.
Appena la porta si apre, le due si precipitano all’interno lasciando cadere borse e borsette, gettando da parte giacche, cappelli e sciarpe e tutto il resto cadendo l’una nelle braccia dell’altra come se fossero separate da molto tempo.
Lucrezia, più vogliosa che mai, afferra il davanti dei jeans dell’amica, ne sgancia il grosso bottone di ottone anteriore, tira febbrilmente la cerniera in modo che si apra ed immediatamente tuffa una mano dentro trovando e stringendo a coppa il monticello di Venere, con l’altra mano afferra uno dei glutei impertinenti e poi tira a sé mentre le dita nei suoi jeans stanno passando su e giù la sua fessura della figa da sopra il tessuto trasparente e bagnato del tassello del perizoma fin troppo succinto.
Elena emette un debole gemito di piacere e Lucrezia le bacia la bocca, il collo, dicendole quanto è fantastica, quanto la vuole, quanto la ama.
In quei casi Elena o sta sfilando la canotta sopra la testa di Lucrezia oppure le sta sbottonando la camicia per lasciarla cadere sulla schiena e sulle braccia, lei desidera poggiare le mani e la bocca sulle tette che le piacciono tanto; sono una 4B quindi c’è molto con cui giocare. Una volta che il top è stato aperto, Lucrezia si aspetta che Elena sganci il reggiseno sul retro e lo lasci cadere sul pavimento del corridoio oppure, se non proprio non può aspettare, abbasserà le coppe del reggiseno e lascerà fuoriuscire le tette. Solitamente Elena presa dalla frenesia impasta le tette stringendo tra le dita i capezzoli rigidi eccitati facendo sussultare Lucrezia la quale, per segno di apprezzamento, aumenta la pressione sulla figa dell’altra. Infine Lucrezia mette da parte il tassello del perizoma e spinge un dito nella figa facilmente e senza intoppi la cui conseguenza è l’apertura delle labbra della bocca per aumentare il respiro di Elena che diventa più profondo e la figa trasuda succhi più di prima, per Lucrezia è come scivolare nel burro morbido. Mentre le dita la penetrano, Elena inarca la schiena per il piacere premendo il suo ventre piatto contro l’amica cavalcando la figa sulle dita centrali della mano sollevate e tenute rigide ed è bravissima a piegare il bacino in modo che il clito contro sfreghi sul palmo della mano.
Elena vuole godere con Lucrezia e per farlo lascia le tette e dopo aver eccitato molto bene molto bene l’amica, che sussurrando la ringrazia, afferra l’orlo della gonna e lo soleva arrotolandolo intorno alla vita. Ora sono le mutandine di Lucrezia che vengono violate da una mano che cerca il buchetto della figa tra le grandi labbra ed il clitoride e quando infila due dita nella figa, la fa esplodere, la fa saltare in aria.
Le due donne si ritrovano ad essere attaccate una all’altra con i jeans che non sono stati levati completamente dalle gambe ma che scivolano in parte lungo le cosce lisce. Le due barcollano per pochi metri fino ad arrivare al soggiorno, non c’è tempo per andare verso qualcosa di diverso come un letto poiché la loro fame l’una per l’altra è molto forte.
Elena e Lucrezia si inginocchiano sul tappeto con le braccia intrecciate, si baciano appassionatamente e le loro lingue vagano nella bocca dell’altra.
Per levarsi rapidamente il top che le copre le tette, Lucrezia si ferma per un secondo ed a volte le sue dolci tette a punta oscillano libere con i capezzoli già rigidi pronti per essere baciati. Lei è solita indossare un reggiseno di tessuto leggerissimo e trasparente, Elena si prende sempre un momento per accarezzarle sopra il tessuto prima di infilare le mani sotto e palparle con grande piacere della sua amante. Quelle tette rendono deliziosa ed appetitosa sessualmente Lucrezia rese ancor più eccitanti perché le tette sono tenute da una mezza coppa di pizzo oppure qualcos’altro che ha comunque dei piccoli tocchi decorativi femminili. Lei di lingerie molto femminile ne compra spesso e pensa sempre all’effetto che avrà su Elena e su coloro che la vedranno sull’isola caraibica quando andrà lì.
Nel fare sesso Elena porta la testa indietro per un secondo dando una scossa ai suoi capelli castani lunghi fino alle spalle e Lucrezia le bacia la base della gola facendo un gesto di possessività che il significato di ”tu sei mia, tutto mia, solo mia”. Poi dà un tocco deciso alle sue tette e velocemente allunga la meni dietro la schiena per levarle il reggiseno per poi prendere in bocca uno dei suoi capezzoli rosa acceso leccandolo, succhiandolo e mordicchiandolo con i denti mentre l’altra mano tiene saldamente l’altra mammella.
I jeans di Elena cadendo rivelano il perizoma azzurro cielo con il tassello davanti alle grandi labbra blu scuro. Una mano cerca di nuovo il tesoro ma questa volta tra la pelle ed il tessuto ed il pollice preme sul suo clitoride mentre l’indice si piega spingendosi verso l’alto nella sua vagina.
Elena è un tesoro, gradisce le attenzioni di Lucrezia con gli occhi chiusi e un sorriso beato stampato sul viso, quando li riapre fa capire che vuole assolutamente Lucrezia ed il nome che pronuncia sibilando, suona nelle orecchie della sua desiderata come le campane.
Elena la rilassa con tenera cura amorevole, e lei si mette sdraiata supina sul tappeto a pelo lungo, nuda dalla vita in su. Se il Lucrezia avesse il reggiseno addosso, lei lo leverebbe prima. La gonna è arrotolata intorno alla vita, e Lucrezia sapendo e volendo che Elena le levasse il perizoma o le mutandine, unisce per un momento le gambe mentre lei le tira giù per levarle e poi le riallarga ben sapendo che è così che Elena ama vederla di più.
Prima di uscire, quel giorno Lucrezia ha indossato una delle combinazioni che piace di più ad Elena: la gonna a tubino nera che arriva a un paio di centimetri sopra le ginocchia, delle semplici autoreggenti nere trasparenti e stivali in pelle nera. A vedersi così vestita Lucrezia si bagna ed allora per compiacere la compagna si distende sulla schiena con le braccia e le gambe aperte, gonna sollevata e ginocchia divaricate la cui conseguenza è la figa completamente esposta con le labbra gonfie leggermente aperte.
Elena per un momento si ferma sulla sua amante, godendosi la vista che le piace tanto. In un attimo si leva tutto di dosso e quasi senza rendersene conto infila una mano nelle sue mutandine per accarezzarsi delicatamente.
Lucrezia la guarda negli occhi tenendo i suoi socchiusi e si allunga languidamente sollevando le tette verso l’alto ed inarcando le cosce aperte il più possibile. È un’offerta irresistibile della figa che sembra gridare forte “chiavami!”.
Elena deglutisce e si lecca le labbra, gli occhi le brillano, con un rapido movimento in piedi, prima su una gamba e poi sull’altra, si sfila le scarpe oppure qualche volta quegli adorabili stivali da cowboy marrone chiaro che sono la sua passione, i suoi pantaloni e la sua lingerie, restando nuda con le mani appoggiate sui fianchi e le tette a punta. in quella posizione Lucrezia la può guardare direttamente la sua figa tra le sue gambe. Elena si mette a cavalcioni sulla sua amante e poi si abbassa delicatamente piegando le gambe per posare il suo splendido sedere sulla faccia dell’altra. Mentre si sistema per un reciproco 69 orale, Lucrezia fa scorrere le mani sui suoi fianchi per proseguire giù ad aprire le sue natiche e finalmente poter leccare sia la figa che lo sfintere. Elena fa respiro profondo quando sente la punta della lingua cercare lungo la sua fessura il clitoride e poi un sussulto più forte quando Lucrezia la afferra saldamente le cosce tirando la sua figa sul viso. Solo allora chi sta sotto le spinge la lingua come una lancia nella sua vagina spalancata, leccando i succhi, assaporando il gusto speciale della donna, la sua amante lesbica.
Con un vivace scossone della testa, Elena fa scivolare, passandole sotto, le mani intorno alle cosce di Lucrezia per tenerle ben distanziate e poi la fa strillare facendo scorrere la lingua fino al cappuccio del clitoride nella parte superiore della figa, infila due dita di una mano nell’apertura della figa mentre la sua lingua con agilità avvolge il clitoride, stuzzicandolo, strofinandolo e mordicchiandolo. Una volta che l’ha tra le labbra, le sue dita iniziano una rapida penetrazione, facendo sollevare il sedere di Lucrezia come reazione ogni volta battono sulle grandi labbra bagnate.
Presto entrambe si ricompenseranno con l’urlo liberatorio dell’orgasmo.
Le due donne sono veloci, molto eccitate e molto lussuriose l’una per l’altra.
Lucrezia, che sta sotto divora la sua figa con la bocca ringhiando con passione e piacere mentre gli occhi sono fissi sullo stupendo sedere cdi Elena he sta dondolando a pochi centimetri su di lei e che sta cominciando a trattenere il fiato facendosi un ditalino di cui non perde mai un colpo e che diventa sempre più veloce.
Rapidamente, forse troppo presto, le due raggiungono il culmine quasi insieme.
Lucrezia pensa di essere la prima a venire, ma solo di pochi secondi, ha tutto il corpo che trema come sotto l’impatto di una rapida raffica di proiettili di piacere. Elena si fa abbracciare sempre più forte ed avvicinarsi alla bocca affinché la lingua strofinare meglio il suo clitoride succhiato così forte che si sta allungando notevolmente, nel contempo emette un lamento gutturale e trema tra le braccia di Lucrezia quando il suo succo caldo e piccante, con quel meraviglioso sapore e odore, si riversa sulle labbra e sulle guance della sua amante.
Per un momento restano esauste ed Elena appoggia la guancia su una coscia sudata tenendo gli occhi chiusi, le labbra e il naso al lato della figa. Poi si rilassa e crolla all’indietro lasciando la presa delle gambe, poggiando la testa vicino a quella sua amante che sta ancora osservando le dolci rotondità del sedere a pochi centimetri su di lei.
Elena appena ripresasi dall’ondata di piacere, volta lo sguardo ed alla sua amante le fa un sorriso felice e soddisfatto, le passa la lingua intorno e sulle labbra come fosse un gatto che ha appena svuotato una ciotola di crema, e Lucrezia ha fatto la crema con la figa, quindi si alza in piedi e, se è una giornata calda, prende la maglietta e se la rimette scendendo fino ai fianchi sottolineando, se ce ne fosse la necessità, la disponibilità della figa nuda e del culo. L’effetto è più sexy della nudità completa perché i suoi capezzoli sono punti visibili che si conficcano nel cotone sottile. La prospettiva vista da sotto dà una vista meravigliosa del sedere mentre Elena va come danzando verso la porta dell’ingresso dove si ferma e si gira verso Lucrezia assumendo una posa artistica contro lo stipite della porta con le gambe divaricate e la figa in mostra.
“Ti mostrerai così quando saremo a Santa Lùcia? Mi sa che non avremo così tanto tempo e che quei machi non ci daranno tregua!” le fa Lucrezia.
“Tu dici? Io sono la preferita quando c’è da lesbicare mentre tu sarai la donna di Baptiste che sicuramente avrà degli amici”
“Quando potremo andarci?” chiede Lucrezia.
“Non so. Dopodomani devo lavorare. Andrò a Londra e poi ad Amsterdam. Tornerò nel primo pomeriggio. Mi sa che sarò di turno per Santa Lùcia fra due settimane e mi dovrò fermare lì per dieci giorni. Ti farò un biglietto speciale come mia convivente e così ci divertiremo” precisa Elena.
“Perché non ti fermi lì definitivamente?”
“Tesoro mio! Devo lavorare. Tu sei più giovane di me, l’ha dimenticato? Tu puoi restare lì e figliare, scopare con chi vuoi e con quanti vuoi. Loro ne saranno felicissimi. Vedrai che guadagnerai anche tanto”
Qualla conversazione pone fine alla discussione ed anche al resto. Di fare sesso se ne parlerà alla notte.

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