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Racconti Erotici Lesbo

inyeccion

By 24 Maggio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Come ogni anno Giulia e Ilaria erano partite per la prima vacanzetta in qualche posto caldo, giusto quei quattro o cinque giorni a cavallo di aprile.
Visto che le loro finanze glielo permettevano, quest’anno avevano scelto le Canarie come meta.
Non il solito soggiorno a Tenerife, ma sull’isola de La Palma, la più vulcanica dell’arcipelago.
Pur avendo poco più di vent’anni, non erano alla ricerca dei divertimenti delle isole maggiori, ma di un soggiorno rilassante in un posto paesaggisticamente molto bello.
Le giornate passavano tra escursioni vulcaniche e abbronzature sulle spiaggette a sud dell’isola.
Il clima era davvero favorevole, se non che la sera era solito alzarsi un forte vento che probabilmente proveniva direttamente dall’oceano.

Giulia, sempre freddolosa, stava ben attenta, vestendosi in maniera adeguata, mentre l’amica un po’ per esibizionismo, un po’ per svogliatezza usciva sempre poco coperta.

Era il terzo giorno di vacanza, circa a metà, il paesino in cui dormivano quella notte era Fuencaliente un piccolissimo e caratteristico agglomerato di case. I soliti negozi basilari, la Pension Central dove alloggiavano e qualche ristorantino.
Quella sera il vento non lasciava veramente tregua e anche Ilaria, che di solito lo sopportava benissimo, iniziò a lamentarsi, proprio appena uscite da una trattoria.
– Giuly, ti scoccia se rientriamo in albergo?
— Sono stanca e questa ‘bora’ mi ha fatto venire pure mal di schiena!

Giulia, dormigliona com’era, con la pancia piena, non si fece pregare.
– Tranquilla, tanto sto paesino lo abbiamo già girato due volte in lungo e in largo!
— Non ti senti bene piuttosto?
– Nulla di che, devo aver preso un po’ freddo e mi fa un po’ male la schiena. Un Aulin passa tutto!!

Dopo aver salutato il buffo portiere salirono in camera, verso le undici di sera.
Avevano due lettini singoli separati da un solo piccolo comodino, ma erano abituatissime a dormire insieme, conoscendosi da tanti anni.
Prima dei soliti preparativi però Ilaria cercò subito qualcosa per calmare il dolore.
Smemorata com’era, era molto se si era portata il beauty case!
Che infatti si rivelò contenere solo delle creme per il corpo e un misera bustina di mesulide.
– Giuly tu non è che per caso hai qualcosa di più forte?
Le chiese sventolando la bustina.
– No, anch’io ho solo della roba blanda.
— Ma vedrai che se lo prendi ora domattina starai già meglio!!
Le rispose senza prestarle troppa attenzione mentre era intenta a spogliarsi.
Ilaria, abituata alle risposte distratte dell’amica, riempì un bicchiere con dell’acqua e vi versò il medicinale e nell’attesa che la polvere si sciogliesse iniziò a spogliarsi anche lei.

Erano abituate a spogliarsi insieme, conoscevano i loro corpi, non avevano mai provato imbarazzo. Giulia era più alta, non molto formosa, gambe lunghe, un sedere nella norma, il seno piccolo e ancora sodissimo. Ilaria era più bassettina e più formosa; aveva le curve più femminili, che sfociavano in un culotto tondo e sodo, che Giulia spesso le invidiava.

Visto il caldo che faceva la notte entrambe dormivano con solo gli slip, i muri dell’albergo le riparavano dall’aria e il caldo a volte si faceva quasi insopportabile.
Giulia come al solito indossava un tanga in cotone che per la notte era solita cambiare con un paio di slip più comodi.
Ormai semi nuda, abbassò anche quelli, scoprendo completamente il suo corpo, mostrando senza nessun imbarazzo anche le parti intime, ricoperte da una leggera peluria bionda.
In un istante si infilò gli slip e si coricò nel letto, si girò verso il letto dell’amica che si era già quasi addormentata.
Il sonno arrivò in fretta, solo un lenzuolo di cotone copriva i loro giovani corpi, ma forse per Ilaria era troppo poco.
La mattina non tardò ad arrivare.

– giulia, giulia’

Si svegliò sentendosi chiamare a bassa voce.
Quando riuscì a connettere aprì gli occhi e vide davanti a lei il volto dell’amica davvero sofferente.
– ‘ ho un male cane!
— Ho la schiena bloccata, appena mi muovo mi manca l’aria!

Giulia si riattivò subito vedendo l’espressione di Ilaria.
– Hai anche finito le medicine’
— Vuoi che vada in farmacia a prenderti qualcosa?
Ilaria le avrebbe evitato questa noia, ma il male era davvero troppo!
– Se non ti scoccia?
— Ma come farai a farti capire?
– Un modo lo trovo. Tranquilla!

Si alzò velocemente dal letto.
– Vado subito!
Con la faccia ancora assonnata prese il primo vestitino che aveva a portata di mano, lo mise senza nemmeno il reggiseno. Infilò le infradito e si avviò verso la porta.
– Arrivo subito, la farmacia è vicina, spero di trovare qualcosa.

Ilaria si appoggiò in attesa dell’amica, cercando la posizione che le desse meno fastidio.

In un paio di minuti aveva raggiunto la piazza del paese, ed ecco la farmacia, la Munoz. La fissò un istante, pensando a come farsi spiegare, fece un bel respiro ed entrò.
La spiegazione non fu immediata, ma tra gesti e qualche parola in italiano un po’ maccheronico della signora della farmacia, uscì con i medicinali. Si avviò di nuovo verso l’albergo, con il sacchetto della farmacia, pensando a Ilaria, pensando che adesso sarebbe venuto il peggio, pensando che l’amica non sarebbe stata molto contenta.

Ilaria nel frattempo era rimasta il più immobile possibile, vestita solo di un paio di mutandine di cotone verdi, visto il caldo che già iniziava a farsi sentire di mattina. Aspettava impaziente il ritorno dell’amica dalla farmacia, non sopportava più quel male in fondo alla schiena; avrebbe fatto di tutto per farlo passare’ quasi tutto.
L’attesa finì, la porta della stanza si aprì.

Giulia aveva in mano un sacchetto un po’ voluminoso che fece subito incuriosire e preoccupare l’amica.
– Cosa ti hanno dato?
Sapeva che l’avrebbe presa male, ma era un rimedio efficace e anche su di lei quando le capitò la stessa cosa fece effetto in pochissimo tempo.
– Ha detto che devi fare delle iniezioni.
Una doccia fredda si abbatté su Ilaria, che rimase muta per alcuni istanti fissando l’amica ancora in piedi davanti a lei. Poi scoppiò.
– Starai scherzando vero? Sai che odio le iniezioni! Che cazzo di idea hai avuto? E poi, chi me la farebbe???
Giulia lasciò sbollire l’amica, era naturale che fosse arrabbiata! Ma aveva già un piano!
– Innanzi tutto calmati! Siamo su un’isoletta minuscola, con una farmacia minuscola in cui non parlano la mia lingua! Nessuna è mai morta per una puntura nel sedere!
La replica non tardò ad arrivare.
– Ma poi ‘delle iniezioni’ plurale? Ma perché? E poi ti ripeto chi me le fa?? Ti hanno dato anche un’infermiera nella scatola??
Giulia si spazientì un pelo ma cercò di mantenere la calma.
– ‘delle iniezioni’ è perché almeno per un paio di giorni le devi fare per far sfiammare il muscolo’
— E le punture te le faccio io!

Ilaria rimase ammutolita un secondo. Giulia l’aveva buttata lì, non sapendo nemmeno se aveva fatto la scelta giusta.
– Tu? E quando hai mai fatto un’iniezione?
– Mai! Ma ho visto mia sorella farne un sacco, a me o a sue amiche.
— Preferisci che vada a cercare qualcuno? Casomai un vecchio che ti guarda anche il culo??

Ilaria, che in tutto ciò non si era mossa di un millimetro dalla posizione in cui era, non ebbe molte scelte, e il male si faceva sempre più forte!
– Secondo me stiamo per fare una cazzata! Ma non vedo alternative, quindi facciamo queste punture!

Giulia fece una faccia quasi soddisfatta, almeno la situazione si era sbloccata!
Ora doveva raccogliere tutte le informazioni dai ricordi delle iniezioni di sua sorella Viola. E doveva farlo in un secondo, il tempo di togliere i medicinali dalla confezione e di scartare una siringa.
Quando la sorella le fece a lei mise entrambe le fiale di medicinale nella stessa siringa, ma a memoria le sembrava una siringa più grande. Quando fece quel ciclo a Camilla invece ne faceva due alla volta una per natica. La sua se la ricordò come un po’ dolorosa, mentre la cura per Camilla fu tremenda per una settimana la poverina subì due iniezioni al giorno dolorosissime! Di mischiare i due farmaci nella stessa siringa non era sicura, in più se la siringa era piccola? No, meglio fare due iniezioni’ Ilaria avrebbe sofferto un pelo di più ma tanto non sapeva la procedura, quindi le proteste sarebbero state minime!

– Ok, adesso preparo già tutte e due le iniezioni, così le facciamo una dietro l’altra e ci togliamo il dente!
– Fai come vuoi, basta che ti sbrighi!

Nella stanza non c’erano molti piani dove appoggiarsi, così si sedette sul suo letto, di fianco a quello di Ilaria e usò il comodino tra i due letti per appoggiarci il tutto.
Prese due siringhe dalla scatola, tolse la carta e le appoggiò di fianco all’amica, che non poté fare a meno di seguire passo passo tutta la preparazione.
Prese la prima fialetta, il muscoril, spezzò la parte alta della fialetta trasparente, prese la siringa e tolse il cappuccio, proprio come aveva visto fare tante volte alla sorella maggiore. Con molta accortezza infilò l’ago dentro la fialetta e aspirò tutto il liquido trasparente, poi puntò l’ago verso l’alto e con la classica mossa fece uscire qualche goccia dalla siringa in modo da togliere l’aria.
Ilaria non si perse un secondo della procedura e vedere il liquido uscire dall’ago luccicante le fece tornare alla memoria le altre iniezioni che dovette fare, questo ricordo non la fece certo tranquillizzare.

Era la volta del ketoprofene, così c’era scritto sulla confezione, da quello che aveva intuito Giulia questo serviva come antidolorifico e l’altro come rilassante per il muscolo contratto.
Ripeté le stesse operazioni della prima iniezione, il liquido questa volta era più opaco e le sembrava leggermente più denso. Le due iniezioni erano pronte, appoggiate entrambe sul comodino.
Guardò l’amica.
– Io sono pronta!
— Abbassati le mutande!

Ilaria sapeva che era giunto il momento. Si sistemò bene sul letto, con la pancia sotto poi con entrambe le mani afferrò l’elastico degli slip, facendoli scendere fino a metà coscia, scoprendo così il suo sedere formoso e sodo.
Giulia conosceva bene quel fondoschiena, erano state nude insieme un sacco di volte, ma questa volta le faceva un effetto decisamente diverso!

Aprì il disinfettante, spargendo nell’aria l’inconfondibile odore, che provocò un brivido lungo la schiena dell’amica. Ne versò un po’ sul batuffolo di cotone idrofilo e si diresse al fianco di Ilaria.
– Provo di fare del mio meglio! Tu stai rilassata!
– Ok! Ci provo, ma fai piano che ho una paura folle!!

Come aveva visto fare le altre volte alla sorella iniziò a massaggiare la parte alta della natica destra dell’amica, che al contatto col batuffolo freddo irrigidì un po’ il gluteo, sentendo però subito una forte fitta alla schiena.
Dopo qualche istante Giulia interruppe il massaggio e prese la prima siringa col Muscoril.
Tolse il cappuccio di plastica, era pronta, doveva fare la prima iniezione della sua vita, sul sedere della sua migliore amica!
– Fai un bel respiro!
Fece lo stesso anche lei, era piuttosto nervosa.
Appoggiò due dita sulla natica dell’amica e anzi che con un colpo secco, avvicinò al massimo l’ago alla pelle, per poi piantarlo lentamente sedere di Ilaria, che non la prese benissimo!
– AHIA! Non sono un puntaspilli!
– Shhh! Ila, non lamentarti, non è facile nemmeno per me!

L’ago era entrato completamente, impugnò in maniera più comoda la siringa e iniziò a premere sullo stantuffo per far entrare il medicinale.

Ilaria strinse i denti, in effetti il medicinale non bruciava, e in circa cinque secondi Giulia lo iniettò tutto.
– Fatto! Ora ti tolgo l’ago e ti faccio un massaggino!
– Fai piano’
Tolse lentamente l’ago dalla carne e appoggiò la siringa sul comodino con ancora l’ago scoperto. Dal sedere dell’amica fece capolino un gocciolina di sangue che, andò subito a tamponare col batuffolo di cotone che aveva usato prima.
– Brava fammi un bel massaggino!
Disse Ilaria con il tono da bambina piagnucolante.
Giulia le massaggiò lentamente il culetto per qualche istante, era davvero ben fatto.
Ma avevano ancora la seconda iniezione da fare e interruppe il momento di relax dell’amica.
– Dai, sei a posto! Dobbiamo fare la seconda!
Per un istante se ne era quasi dimenticata, ma le ritornò subito quella sensazione di nervosismo che si tramutava presto in un brivido lungo tutto il corpo.
– Ufff! Ma per forza?
– Certo, se me ne hanno date due, ne serviranno due!
— Dai, non fare storie che tra un minuto abbiamo finito!

Andò dall’altra parte del letto, con in mano già siringa e batuffolo nuovo.
Appoggiò la siringa sulla schiena dell’amica e le fece un delicato massaggio al gluteo per disinfettare e anestetizzare un po’ la parte.
Ilaria appena sentì finire il massaggio irrigidì il sedere per la paura, ma passò meno di un secondo che l’amica le assestò un sonoro sculaccione sul sedere nudo!
-AHIA Giuly! Sei scema??
-Ahahahah, rilassa quel culo! Se no senti ancora più male!!
Disse ridendo.

Con un filo in più di coraggio rispetto alla prima iniezione, prese la siringa e dopo aver mirato bene il punto in cui forare, inserì l’ago nel culetto dell’amica.
Cercò di non protestare per la poca delicatezza dell’amica, d’altronde era anche la prima volta che faceva un iniezione!
Giulia non vedendo Ilaria lamentarsi afferrò sicura lo stantuffo e iniziò ad iniettare energicamente il liquido.
Ilaria si sentì il fuoco nel sedere!
– AHIAAA!!! Brucia!!! Fai piano!
Giulia vedendo una reazione così scomposta dell’amica lasciò improvvisamente la siringa!
– Brucia così tanto?
– Da morire ma cosa c’è in questo farmaco??
– Non so’ quando mia sorella me le ha fatte, mi ha fatto un po’ male’ ma resistevo!
— Cerca di stringere i denti, te la inietto piano piano!

Giulia con lo sguardo tornò sul culo dell’amica, che nel frattempo era rimasto lì con la siringa ancora mezza piena di liquido bella piantata in verticale.
Esitò un istante prima di riafferrare lo stantuffo. Il culo di Ilaria oggi le faceva un effetto diverso, non lo vedeva più con gli stessi occhi. Le iniezioni, la sculacciata, l’avere in questo istante il dominio su di lei, era diverso!

Ripartì la tortura. Giulia premeva pianissimo ma Ilaria non riusciva a non soffrire.
Per circa venti secondi fu un unico urletto di dolore che finì per farle scendere due grossi lacrimoni!
– Finito!
Disse Giulia sfilando l’ago.
– Finalmente, mamma che dolore!!
— Fammi un bel massaggio questa volta ti prego!

Giulia appoggiò la siringa con l’ago ancora scoperto sul comodino, prese il batuffolo di cotone appena usato e dopo averlo appoggiato proprio nel punto dell’iniezione iniziò a massaggiare lentamente il culetto dell’amica, facendolo leggermente ondeggiare.
Continuava a guardarlo in silenzio.
Ilaria però non riusciva a tranquillizzarsi del tutto.
-Dio mio, domani di nuovo questa sofferenza!
-Domani cercherò di essere più brava, ora però rilassati, che tra un po’ starai meglio, molto meglio!

Continuando a massaggiare il gluteo dell’amica, si piegò su di lei iniziando a baciarle la schiena nuda.
Non sapeva cosa stava facendo e perché, ma quella situazione l’aveva portata lì.
Ilaria iniziò a respirare più lentamente, un brivido di piacere le percorse tutta la schiena.
Lentamente iniziò al allargare le gambe scoprendo così all’amica tutte le sue intimità.
Giulia continuò a baciarle la schiena.
Lasciò andare il batuffolo e la sua mano scomparve tra le cosce dell’amica.

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