Skip to main content
Racconti Erotici LesboTrio

La gita del Liceo: due amiche del cuore

By 13 Novembre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Anna e Silvia erano migliori amiche, ma io conoscevo bene solo Silvia. Eravamo cresciuti nella stessa via, ci conoscevamo bene fin da quando eravamo bambini. Diciamo che per lungo tempo siamo stati quasi fratelli, poi crescendo lei ha cominciato ad uscire con qualche ragazzo di fuori paese, io ho avuto i miei impegni fra calcio e ragazze e quindi abbiamo avuto meno possibilità di stare vicini. Il nostro rapporto &egrave comunque molto bello e nelle occasioni in cui possiamo parlare un po’, &egrave come se il tempo non fosse mai passato.
Anna &egrave diventata la sua migliore amica da quando hanno iniziato il liceo. Sono in classe insieme e sono inseparabili sia a scuola che nelle uscite serali.

Fui molto contento quando scoprii che le nostre classi sarebbero andate in gita insieme. Avrei avuto occasione di riallacciare i rapporti con Silvia: mi mancavano le nostre lunghe chiacchierate.

Durante il viaggio verso Roma in pullman vedevo che Silvia mi guardava in modo strano e più di una volta sorpresi Anna che guardarmi, ma ogni volta distoglieva lo sguardo con aria colpevole.
Fin dal primo giorno della gita avevo capito il loro gioco. Era evidente che Anna aveva una cotta per me e che Silvia, da brava amica, si era incaricata di sondare il terreno per un mio eventuale interesse.
Durante tutto il pomeriggio Silvia aveva trovato ogni pretesto per parlare di Anna e capire cosa ne pensavo di lei. Io stavo sul vago, gli facevo complimenti, ma subito dopo cambiavo argomento, per farle capire che qualche possibilità c’era, ma per non darle la possibilità di approfondire e tirare in lungo quella situazione, che mi divertiva tanto.

Devo dire che il pomeriggio era stato molto bello. Da tempo io e Silvia non stavamo per così tanto insieme ed in men che non si dica eravamo tornati ad essere super affiatati. Scherzi, risate.. Stavo proprio bene con lei. Devo ammettere che quando mi prendeva sotto braccio e camminavamo stretti per non far sentire ad altri quello di cui parlavamo, il contatto con il suo corpo mi provocava dei brividi. Si, stavo prendendo una cotta per la ragazza sbagliata’ Lei voleva accoppiarmi con la sua amica ed io mi innamoravo di lei. Proprio un idiota.

La sera durante la cena in albergo Silvia si &egrave presentata da me con Anna sotto braccio e mi ha invitato in camera loro per vedere un film. Anna era davvero tenera. La sua timidezza gli impediva quasi di guardarmi negli occhi. Devo dire che fare un effetto del genere ad una ragazza mi riempiva d’orgoglio.
Accettai la proposta, ma dissi che sarei andato un po’ più tardi, perché prima avevo appuntamento per un poker in stanza di alcuni amici.

Durante la partita a carte bevemmo parecchio e quando fui pronto per andare in stanza dalle ragazze devo dire che ero decisamente su di giri. Quando Silvia aprì la porta e mi si presentò davanti a piedi nudi e con un pigiamino rosa, il mio cuore ebbe un sussulto. Sapevo che lei aveva organizzato la serata per farmi rompere un po’ il ghiaccio con Anna: voleva che io e lei iniziassimo a parlare un po’ e lei avrebbe fatto da ponte fra noi due.

Anna mi salutò da sotto le coperte e mi invitarono a stenderci tutti nel lettone per vedere un film. Silvia scelse una commedia demenziale, sperando che le risate avrebbero sciolto un po’ la tensione di Anna. Io mi tolsi le scarpe e rimanendo con la tuta da ginnastica mi infilai sotto le coperte con loro. Silvia volle mettermi al centro, per costringermi a stare vicino ad Anna. Io accettai di buon grado.

Dopo qualche minuto di film, effettivamente il ghiaccio era rotto e anche con Anna parlavamo del più e del meno come fossimo vecchi amici. Faceva continue battute sul film e mi accorsi che oltre ad essere molto spiritosa, aveva anche un’intelligenza vispa e brillante, caratteristica che apprezzavo tantissimo in una donna.

Anna era sempre più a suo agio e Silvia rideva contenta, convinta che sarebbe riuscita ad aiutare la sua amica a conquistarmi. Devo dire che ero combattuto. Da un lato il pomeriggio passato con Silvia era stato bellissimo, dall’altro Anna era stata una vera scoperta. Se avessi ceduto ad Anna, Silvia ne sarebbe stata felice, ma avrei perso ogni possibilità di provarci con lei. Se invece ci avessi provato con Silvia, probabilmente le avrei perse entrambe. Non sapevo che fare.
Tra chiacchiere e risate il film era finito. Decidemmo di metterne un altro, ma questa volta Silvia optò per qualcosa di più romantico e questo contribuì subito a modificare l’atmosfera.
Pian piano le chiacchiere calarono e tutti e tre ci concentrammo nella visione del film. Ogni tanto mi giravo verso l’una o l’altra e le osservavo intente a guardare il protagonista cercare di conquistare la ragazza dei suoi sogni. Sarà stato l’alcool o l’atmosfera che si era creata, ma mentre in tv passava la romantica scena di un bacio, mi ritrovai a cercare la mano di Silvia, nascosta sotto le coperte.

Era stato puro istinto. Non saprei perché avevo cercato la sua e non quella di Anna: il mio corpo aveva agito da solo. Quando sentii il contatto con il suo palmo, pensai che si sarebbe ritirata e che avrei rovinato tutto. Invece nel silenzio della camera, lei intrecciò le dita con le mie.
Nessuno dei due si mosse. Continuammo a guardare il film come se nulla fosse, ma il mio cuore stava battendo all’impazzata.

Dopo le prime timide carezze fra le mani, iniziai a scorrere lungo il suo corpo. Ad ogni centimetro temevo che lei si sarebbe alzata e mi avrebbe cacciato dal letto, invece mi lasciava fare, ed anzi, sentivo la sua mano che cercava la mia coscia.
Le avevo messo una mano sotto il pigiama e le accarezzavo la pancia. Scendevo lentamente verso il basso ed era chiaro che l’obiettivo delle mie carezze era arrivare ad infilarmi nella sua intimità. Proprio quando stavo scostando l’elastico dei suoi pantaloni, Anna fece una delle sue battute, commentando la scena del film. Mi bloccai, mentre ridevamo tutti e tre di gusto, ma non ritrassi la mano dalla posizione che si era conquistata.
Risposi alla battuta e ci scambiammo qualche opinione sul film, mentre Silvia non diceva una parola. Pensavo che ormai l’atmosfera fosse cambiata e feci per ritrarre la mano, ma Silvia la bloccò con la sua. Davvero non me l’aspettavo. Mi voleva. Voleva che la toccassi, anche se nel letto accanto a noi c’era la sua migliore amica.

Ora era lei ad avere l’iniziativa. Io continuavo a parlare a vanvera con Anna, mentre Silvia con la mano appoggiata sulla mia, la spingeva sotto l’elastico e sopra le mutandine. Ero sbalordito. Mi girai verso Anna per capire se si fosse accorta di qualche movimento, ma pareva di no.

Sempre con la mano di Silvia poggiata sulla mia, continuavo ad accarezzarle la figa da sopra le mutandine. Sentivo il tessuto inumidirsi sempre di più e sentivo il suo respiro farsi pesante. In pratica si stava masturbando usando la mia mano, mentre io parlavo con la sua migliore amica. Ero stordito, ma incredibilmente eccitato.

Mi mossi un poco per celare la prorompente erezione che avevo. Per fortuna le coperte coprivano quello che stava succedendo, ma mi pareva incredibile che Anna non sentisse l’odore di sesso che pian piano stava riempiendo la stanza. Probabilmente interpretava il silenzio dell’amica come un farsi da parte per lasciare a lei spazio con me. Forse interpretò anche il mio movimento come un tentativo di avvicinamento. Si avvicinò a me, poggiandosi completamente al mio fianco e mi sussurrandomi all’orecchio mi chiese se Silvia si fosse addormentata. Io risposi ad alta voce, in modo che anche lei potesse sentire, che si, Silvia dormiva. Speravo di coprire così quello che stavo facendo, ma complicai solo le cose.
Anna, pensando che l’amica dormisse e di avere quindi maggiore privacy, si allontanò leggermente dall’orecchio per darmi un bacio sulla guancia. Io mi girai verso di lei e ci baciammo. Era incredibile. Stavo baciando una ragazza, mentre toccavo un’altra. Ero totalmente fuori di testa.
Silvia sentì i nostri movimenti e capì immediatamente cosa stava succedendo. Non urlò, non scappò, non fece nulla di quello che immaginavo. Invece prese la mia mano e la portò sotto le mutandine, a diretto contatto con la sua fighetta completamente bagnata. Io la accarezzavo dolcemente ed iniziai a passarle un dito fra le grandi labbra. Poi pian piano mi spinsi più a fondo ed iniziai a penetrarla. Teneva sempre la mano sinistra sulla mia e mi dettava il ritmo. L’altra mano invece stava facendosi strada su di me e prima che io potessi muovermi me la trovai sotto i pantaloni. Mi prese in mano il cazzo ed iniziò a segarlo lentamente. Stavo scoppiando.
Ora il movimento delle coperte era esplicito ed era solo questione di istanti prima che Anna se ne accorgesse. Per fortuna era troppo intenta a baciarmi per rendersi conto di ciò che stava succedendo. Era un bel bacio. Dolce, ma allo stesso tempo appassionato. Io non potevo muovermi, ero letteralmente in balia delle due ragazze.

Anna, continuando a baciarmi, mi poggiò una mano sul torace. Il suo gomito ora era a pochi centimetri dalla mano di Silvia intenta a masturbarmi ed infatti accadde l’inevitabile.

La mano di Silvia toccò il braccio di Anna, che si pietrificò. Dopo un istante di smarrimento, si girò ed alzò le coperte, rimanendo sgomenta alla scena che le si parava davanti. La sua migliore amica stava facendo una sega al ragazzo di cui era innamorata, mentre lui le infilava un dito nella fighetta. Il tutto a pochissimi centimetri da lei. Immagino che si sentì umiliata e tradita perché mentre scoppiava a piangere riuscì solo a dare della troia a Silvia.
Uscì dal letto in preda alle lacrime e corse verso il bagno chiudendosi dentro.

Io non sapevo cosa fare o cosa dire. Ero pietrificato e riuscii solo a biascicare delle scuse, che nemmeno io sapevo a quale delle due ragazze fossero rivolte. Silvia si ricompose in fretta e corse alla porta del bagno, non degnandomi di uno sguardo. Chiedeva scusa all’amica attraverso la porta, ma dal bagno provenivano solo singhiozzi.
Anche io mi avvicinai alla porta e per vari minuti entrambi ripetemmo scuse imbarazzate. Dopo parecchio tempo, Anna accettò di aprire la porta e Silvia corse ad abbracciarla. Nonostante le resistenze di Anna, lei la stringeva a sé e cercava di spiegarle quello che era successo. Essere stata tutto il pomeriggio con me le aveva risvegliato una cotta di tempi passati e non aveva potuto controllare i suoi sentimenti. Non voleva farle del male, ma sdraiata con me a fianco non aveva potuto trattenersi. Continuava a chiedere scusa e dire che era tutta colpa sua.

Mi avvicinai alle ragazze abbracciate e le strinsi a me. Ora entrambe piangevano, ma la tensione ormai era calata. Ovviamente qualcosa fra noi era cambiato, ma questo ci aveva avvicinato. Spiegai loro che l’unico ad avere colpa ero io e raccontai che durante il pomeriggio con Silvia anche io avevo preso una cotta per lei, ma che poi la sera avevo scoperto che Anna era davvero una ragazza fantastica. Ero io che avevo sbagliato, perché non ero riuscito a scegliere chi delle due respingere.

Loro mi ascoltavano e avevano appoggiato la testa contro il mio petto in cerca di consolazione. Decisi di sdrammatizzare facendo una battuta sul fatto che nessun uomo al mondo avrebbe saputo resistere a letto con due donne dalla bellezza mozzafiato. Le sentii sorridere e pensai che ormai il peggio era passato.

Eravamo ancora in piedi nel bagno dell’albergo, tutti e tre abbracciati stretti. Tenendo stretta Silvia con un braccio attorno alle sue spalle, feci alzare il volto di Anna. Con un dito le asciugai le lacrime e poi la baciai. Silvia fece per allontanarsi, ma la tenni stretta a noi. Dopo una debole insistenza cedette e rimase abbracciata a noi, mentre ci baciavamo.
Mi staccai da Anna, mi girai verso Silvia e la baciai. Mi ero giocato il tutto per tutto. Avrei rovinato per sempre il rapporto con loro oppure sarei riuscito ad amarle entrambe.
Anna ci guardava a pochissimi centimetri. Fissava le nostre labbra e le nostre lingue che si rincorrevano, ma non scappava. Rimaneva lì con noi. Mi staccai da Silvia ed appoggiai la testa alle loro. Fronte contro fronte, i nasi che si toccavano, le labbra che si sfioravano. Dissi loro che avevo perso la testa per entrambe e che non avrei potuto scegliere. Non quella sera.
Le stringevo a me più che potevo e le baciai entrambe di nuovo. Prima una e poi l’altra.

Tornammo verso il letto e le feci stendere l’una accanto all’altra, vicinissime. Rimanevo sopra di loro e passavo da una bocca all’altra, gustandomi quei baci, prima titubanti e poi sempre più appassionati. Mentre baciavo una, esploravo con le mani il corpo dell’altra. Infilavo la mano sotto il pigiama, le accarezzato e poi mi spingevo su, palpando le tette di entrambe con bramosia.

Una alla volta le tirai a sedere e feci loro togliere la parte superiore del pigiama. Poi slacciai il reggiseno di entrambe lasciandole a seno scoperto. Erano veramente meravigliose. Si coprivano le tette in imbarazzo l’una per la presenza dell’altra, però continuavano a guardarsi con curiosità.

Mi avvicinai ed iniziai a baciare Anna. Con un braccio feci avvicinare anche Silvia, le presi una mano e la poggiai su un seno di Anna. Erano entrambe titubanti e non prendevano iniziativa, ma nemmeno si ritraevano.

Le avvicinai di nuovo entrambe. Bacia prima una e poi l’altra, tenendo il viso di entrambe vicinissimo. Poi le guardai negli occhi e le spinsi a baciarsi. Le loro bocche si toccarono, le labbra si studiarono un poco. Erano impacciate e impreparate alla situazione, ma pian piano si sciolsero e le loro lingue si intrecciarono. Io nel frattempo accarezzavo le loro schiene nude e le baciavo sul collo. Era la situazione più eccitante che io avessi mai immaginato.

Mentre loro continuavano a baciarsi, sempre più a loro agio in questo nuovo gioco, io spostavo le loro mani l’una sui seni dell’altra. Ora si toccavano e si eccitavano a vicenda. Erano una visione celestiale.

Mi avvicinai per prendere la mia razione di dolcezza e le baciai entrambe, poi tornai ad avvicinarle perché continuassero a baciarsi. Era evidente che piaceva molto ad entrambe. Mi scostai per gustarmi la scena. Erano a sedere sul letto a gambe incrociate, sporte una verso l’altra e continuavano a baciarsi e toccarsi.

Non potei fare a meno di tirare fuori il mio cazzo, che aveva ormai raggiunto dimensioni colossali. Mi avvicinai a loro in ginocchio, presi una mano di Anna e me la misi sul pene. Lo strinse e si staccò dal bacio di Silvia per guardarlo. Prese a fare avanti ed indietro lentamente ed il la baciai. Anche Silvia mise una mano sul mio cazzo e sentire il tocco di due donne contemporaneamente mi fece andare in estasi.

Mi alzai in piedi ed offrii il cazzo alla bocca di Silvia, che non si fece pregare e cominciò si mise subito in bocca la cappella violacea e pulsante. Faceva scorrere le labbra sul cazzo, mentre con la lingua mi baciava al cappella. Anna la osservava da vicinissimo e io spinsi la sua testa verso l’amica. Poggiò la bocca sulla mia asta ed ora avevo due paia di labbra su di me. Era fantastico.

Silvia estrasse il cazzo dalla sua bocca e lo porse ad Anna. Si invertirono i ruoli e potei apprezzare la differenza di stile. Anna era più statica con le labbra, ma giocava di più con la lingua sulla cappella. Erano diverse, ma entrambe incredibilmente eccitanti.

Tenevo entrambe le teste spinte contro il mio cazzo. Ora erano tutte e due concentrate sull’asta. Una da un lato ed una dall’altro, io facevo scorrere l’asta fra le loro labbra, incollate alla mia pelle come ventose. Una sensazione paradisiaca.
Continuarono alternandosi sulla mia verga. Ad un certo punto entrambe si avvicinarono alla cappella contemporaneamente e iniziarono a leccarla. Due lingue contemporaneamente sulla cappella, che si sfioravano e giocavano fra loro. Erano guancia a guancia, concentrate ed eccitate. Quando per un attimo alzarono lo sguardo e vidi i loro occhi puntati su di me cedetti ed ebbi l’orgasmo più incredibile della mia vita.

Spruzzai sulle due lingue, Silvia subito chiuse la bocca, con espressione sorpresa, ma la mia mano sulla nuca non la fece allontanare, così altri schizzi gli arrivarono sulle labbra e sul naso. Anna invece continuò a bocca aperta, facendosi volentieri sborrare in gola.

Quando gli schizzi terminarono, Anna si rimise la mia cappella in bocca e pulì tutto. Era evidente che il sapore dello sperma gli piaceva. Silvia osservava la scena, ma non osava avvicinarsi per fare lo stesso. Lo sperma gli colava sulle labbra ed aveva sicuramente sentito il sapore sulla lingua con i primi schizzi, ma era bloccata. Le spinsi ad avvicinarsi. Volevo che si baciassero ora, con il mio sperma ovunque e loro lo fecero.

Vedevo le loro lingue avvinghiarsi, mentre la sborra calda passava di bocca in bocca. Erano sporche ed eccitate all’inverosimile. Gocce cadevano sulle tette morbide e finivano per spalmarsi ovunque sotto le carezze delle loro mani. Anna passava con la lingua sulle labbra di Silvia per raccogliere lo sperma rimasto, lo teneva sulla lingua e poi la infilava nella bocca dell’amica.

Io mi ero sdraiato sul letto accanto al loro e mi godevo la scena. Giocarono così per alcuni indimenticabili minuti, poi si guardarono negli occhi e si misero a ridere, complici in quel gioco perverso.

Si alzarono andarono in bagno a ripulirsi, lasciando la porta aperta perché io potessi vederle. Mentre Anna si puliva, Silvia si girò verso di me e mi disse di non addormentarmi, perché adesso veniva il loro turno.

Leave a Reply