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Racconti Erotici Lesbo

La prima volta di Monica

By 9 Marzo 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Eccomi qua, mi chiamo Monica e volevo raccontare la mia prima esperienza con una ragazza. E’ successo tutto il primo anno di università, in una afosa giornata di giugno mentre l’esame si avvicinava mentre studiavo con una mia compagna di corso che ora non vedo ne sento più.
Torniamo a quella meravigliosa giornata.
Era da circa un anno che provavo una certa attrazione per le ragazze e le donne più grandi di me, pensavo spesso a come sarebbe stato fare sesso con una donna e altrettanto spesso finivo col masturbarmi pensando alle più disparate situazione che si sarebbero potute realizzare.
La mia amica, Agata, era una studentessa siciliana fuori sede che condivideva un appartamento a Milano con altre tre studentesse. Quel pomeriggio eravamo a casa sua da sole a studiare per l’esame della settimana seguente, entrambe molto svestite, ricordo ancora quel suo vestitino con i fiorellini, un vestitino leggerissimo che iniziava con delle spalline molto strette e finiva con una gonnellina molto corta. Non portava il reggiseno e questo lo capii da subito, i suoi capezzoli che premevano sulla leggera stoffa non lasciavano dubbi a riguardo. Agata era proprio la tipica siciliana doc, pelle e occhioni scuri da cerbiatta, labbra carnose che avrebbero fatto perdere la testa a un santo.

Eravamo nella camera che Agata condivideva con la sua amica Cristina. Li c’erano i due lettini singoli ai lati opposti della camera e addossata al muro la scrivania. Cominciammo a studiare sedute vicine e nella posizione in cui mi trovavo, essendo anche un bel po’ più alta di Agata avevo una stupenda visione dentro la sua scollatura.
Guardavo il suo seno così perfetto nella forma e lo immaginavo tra le mie mani, quando lei si piegava un po’ più in avanti ecco il capezzolo, così scuro e grosso, chissà cosa si prova ad averlo tra le labbra pensavo tra me e me. Intanto quei pensieri stavano scaldando la mia passerina.

Continuavamo a fare esercizi su esercizi quando, senza che Agata se ne accorgesse, stando piegata di lato e chinata, una spallina del suo vestito scese sul braccio scoprendo un suo seno. Restai incantata a guardare quel seno dalla forma perfetta, bellissimo, con un capezzolo bello grosso e scuro. Guidata dall’istinto e non dalla ragione allungai una mano e l’accarezzai.
Agata si mosse di scatto staccando il suo seno dalla mia mano dicendomi “Ma che fai?”
Io non risposi ma mi avvicinai di più a lei e la baciai sulla bocca mentre la mano ritornava sulla sua tetta ancora scoperta.
Finito il bacio mi fermai, Agata mi guardò negli occhi e disse “Che stiamo facendo?”
“Sei meravigliosa, lasciati andare.” Le risposi io e la ribaciai, questa volta ricambiata.
Continuammo a baciarci molto e a lungo mentre io con le mani continuavo ad esplorare il suo corpo, avevo scoperto l’altro seno e le mie mani scendevano poi più in basso. Accarezzandole la gamba liscia e soffice salivo sotto la sua gonnellina, raggiunsi le mutandine e da sopra quella sottile stoffa cominciai ad accarezzarle la fica. Le mie dita scostarono poi le mutandine scoprendo il suo sesso, sentivo i peli lunghi e crespi sotto le mie dita, le aprii le grandi labbra schiudendo il suo tenero sesso e comincia ad accarezzarli con delicatezza.
CI alzammo contemporaneamente e ci sdraiammo sul sul lettino che era li vicino a noi. Le sfilai il vestito e le mutandine, Agata era li tutta nuda nella sua naturale splendore davanti ai miei occhi. Mi spogliai anche io e nella nostra nudità mi sdraiai sopra di lei riprendendo a baciarla. Le baciavo il collo e scendevo sempre più in giù fino a raggiungere il suo seno. Le succhiavo avidamente i suoi capezzoli alternandomi sull’uno e sull’altro che diventavano sempre più grossi e duri mentre dalle sue labbra uscivano sospiri di puro piacere. Scesi sempre più giù fino a quella foresta di peli neri folti e incolti, con entrambe le mani le aprii la fica che cominciava ad essere calda e bagnata. Appoggiai la mia bocca sul suo sesso e inizia a leccare lentamente sia il clito che le piccole labbra. Continuai così per alcuni minuti poi mi spostai e passammo ad un sessantanove. Io avevo la fichettina depilata ai lati e con una sottile striscia di peli corti al centro. Agata cominciò a baciarla, prima sopra le labbra chiuse poi l’aprì con le dita e iniziò a leccarmi il clito mentre io continuavo a prendermi cura sempre più avidamente della sua passerina pelosa. Il rapporto durò molto a lungo finch&egrave Agata non mi portò quasi sull’orlo dell’orgasmo mentre io facevo altrettanto con lei. A quel punto mi alzai e mi misi in ginocchio su di lei portando la mia fica sulla sua boccuccia. Lei riprese a leccarla e io mi muovevo sopra la sua bocca cercando più piacere possibile, le sfregavo la passerina sulle labbra, le stavo impiastricciando quel suo bel visino con i miei succhi. In breve tempo venni e fu un orgasmo devastante, uno di quelli che &egrave impossibile descrivere a parole ciò che si prova. Quando mi ripresi mi tuffai di nuovo tra le gambe di Agata a ricominciai a leccarla infilandole due dita dentro. Era bagnatissima, un rivolo di umori usciva dalla fichettina e io me li bevevo con gran gusto! Dopo pochi minuti anche Agata venne ed esauste ci sdraiammo una di fianco all’altra abbracciate.

Da quel giorno io e Agata iniziammo una relazione abbastanza stabile che durò mesi, finch&egrave lei non si fidanzò con un ragazzo e decise di troncare il nostro rapporto con enorme dispiacere di entrambe.

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