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Racconti Erotici Lesbo

La scoperta della vera Greta

By 28 Febbraio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

La notte non ho fatto che pensare a Greta.
Mi riesce ancora difficile credere in ciò che ho visto.
Vederla così,senza alcuna remora farsi sbattere da degli sconosciuti,mi lascia ancora perplessa.
Mi faccio una doccia per rinfrescarmi le idee,ma non serve a nulla.
La devo chiamare,non c’&egrave altra soluzione.
La telefonata &egrave breve,anche lei mi vuole vedere e mi chiede solo il tempo di preparasi dopo aver pranzato.
Quando arriva &egrave la Greta di sempre,col suo vestitino minimalista,il trucco appena accennato,ma soprattutto &egrave impacciata come non l’avevo mai vista prima.
Ci accomodiamo in salotto per parlare con calma,ed &egrave lei a prendere la parola senza darmi il tempo di chiederle come sta.
“Laura tu sei un’amica e non vorrei ti facessi qualche idea sbagliata sul mio conto. Quello che &egrave successo qui ieri sera non fa parte di me,anche se non posso negarti che mi sia piaciuto e anche molto. Ma non &egrave quello che voglio,non essere trattata così,come una puttana disposta a tutto. Oggi mi sento uno schifo,non riuscivo a guardare mio marito in faccia,anche se lui non &egrave certo uno stinco di santo. Solo che non so cosa fare,non voglio perdonarlo,ma neanche fare cose come quelle di ieri. Ti prego dammi un consiglio,almeno tu sei sempre stata sincera,non abbandonarmi adesso.”
Il suo sfogo non mi sorprende,neanche adesso che sta piangendo sulla mia spalla.
Solo che consigli posso darle io.
Cercati un dolce amante ?
Però qualcosa le devo pur dire,quindi mi faccio forza e inizio a dirle il mio pensiero.
“Greta cara,tu sei passata dalla monotonia alla pazzia pura,&egrave normale avere dei dubbi,cerca di darti del tempo per pensare a quello che vuoi.”
“Io voglio…si te lo dico,io voglio godere.”
“Questo &egrave normale,chi non lo vuole.”
“Non mi hai capito,voglio te. Voglio che tu mi faccia godere e so che lo vuoi anche tu.”
“E pensi che questa sia una soluzione ?”
“Non lo so,però quello che provo con te &egrave unico,tu mi fai sentire donna,sai come prendermi,cosa desidero in quel momento,non mi fai sentire sporca,ma solo amata.”
Mai nessuno mi aveva parlato così e non so cosa fare.
Vedo i suoi occhi dolci e avrei voglia di saltarle addosso,ma non posso essere la sua valvola di sfogo,forse si sta davvero prendendo del tempo e ha scelto una via piacevole per passarlo.
“Greta tu vuoi un uomo vero e non lo vuoi ammettere a te stessa.
“No,non &egrave vero io voglio te.”
Me lo dice sforzandosi di essere convincente,ma ho colpito nel segno.
“Allora oggi sarai la mia donna,e capisci bene,ti tratterò come se io fossi un maschio,certo non ho il cazzo,ma a quello si può sempre rimediare,ma te lo ripeto,se mi vuoi sarai la mia donna.”
Mi guarda stupita,non si aspettava di certo quella risposta,ma ormai si &egrave spinta troppo oltre per tirarsi indietro.
“Va bene,faremo come vuoi tu,però ora baciami,non resisto.”
Si avvicina alla mia bocca,ma la tiro indietro con decisione.
“Prima spogliati,ti voglio nuda e fallo con passione,mi devi eccitare.”
“Ma non l’ho mai fatto !”
“C’&egrave sempre una prima volta,pensa ad una musica,alzati e spogliati.”
Si alza stizzita,ma subito dopo leggo in lei la sfida,vuole sapere fino a che punto posso arrivare prima di concedermi come vuole.
Inizia a muoversi,non &egrave una gran ballerina e si vede,ma ci mette l’impegno.
Il suo vestito cade a terra quasi subito,mostrandomi la sua sensuale lingerie rosa.
Si tocca il seno attraverso il pizzo,già vorrei scoparla come hanno fatto ieri quei ragazzi,ma mi trattengo anche quando mi da le spalle per toglierselo. Con una mezza piroetta si gira verso di me,le mani coprono i capezzoli che già sono duri per poi mostrarmeli in tutto il loro splendore.
Gioca colle mutandine come una lap-dancer,il bordo scende e risale più volte facendo salire in me un’eccitazione che controllo a fatica.
Si gira di nuovo,la stoffa &egrave dentro le natiche,sembra quasi che siano diventate ancora più sode,poi finalmente anche l’ultimo indumento cade a terra.
Mi guarda voltando solo la testa,ha uno sguardo provocante,sensuale oltre ogni misura.
“Cosa vuoi che faccia adesso.”
E’ quasi un sussurro,ma lo sento benissimo.
“Sdraiati sul tappeto e toccati.”
Greta non fa una piega,si mette per terra e inizia a toccarsi il seno.
Le sue dita stringono i capezzoli ormai turgidi,si sfiora il seno,poi lo palpa mugolando a bassa voce.
Come in trance una mano inizia a scendere fino ad arrivare in mezzo alle gambe.
La figa si apre al primo contatto schiudendosi in tutta la sua bellezza.
Il dito che percorre lo spacco &egrave già umido,posso quasi vedere ogni singola goccia del suo piacere.
Lo stesso dito le entra dentro,non &egrave certo sufficiente a farla venire,ma il suo viso sembra dire il contrario.
Non voglio che goda adesso,deve desiderare l’orgasmo fino a pregarmi di darglielo.
“Ora basta,vieni sul letto con me.”
Andiamo in camera e mi spoglio in un attimo,poi mi stendo al centro del letto.
“Leccala.”
Non glielo chiedo, glielo ordino!!
Come prima non dice nulla,si accuccia fra le mie gambe e inizia a baciarmi il sesso.
Devo essere un lago perch&egrave la sento come se stesse bevendo,ma poi mi lascio alla sua bocca, morbida e calda,che mi chiude la fica in una morsa.
Mi sento succhiare mentre la lingua fa impazzire il mio clito circondandolo di toccate e fuga.
Ogni suo movimento con la bocca mi fa gemere,quelli con la lingua urlare.
Sto venendo senza nulla dentro,e adesso non lo vorrei neanche.
Le stringo la faccia contro la fonte del piacere e vengo.
Un orgasmo dolce e violento mi scuote il cervello,non riesco a non farmi sentire mentre la stringo fra le gambe.
Poi finalmente il mio corpo irrigidito si rilassa lasciandomi sconvolta.
Approfittando del mio stato Greta inizia a masturbarsi, ma me ne accorgo quasi subito e tirandola per i capelli la faccio smettere.
“Ahi così mi fai male.” prova a protestare.
“E tu non fare quello che non voglio.”
Mi guarda come un bambino sorpreso con le mani nel barattolo della Nutella,facendomi tenerezza.
Ma il suo viso cambia a spetto quando mi vede prendere lo strap-on.
Lo lego a me con calma,stringendolo bene appena sopra l’inizio delle grandi labbra.
Mi metto in piedi sul letto davanti a lei che &egrave sempre in ginocchio,in trepidante attesa.
“Ora prendilo in bocca,anzi prima leccalo partendo dalla mia fica.”
Non so chi abbia più lussuria negli occhi,di certo non sembriamo nel viso due suore alla messa domenicale.
Greta mi apre le gambe,e partendo dal buchetto,lecca lentamente tutto quello che trova fino ad arrivare alla punta del fallo. Poi con la stessa quasi esasperante velocità torna giù per rincominciare daccapo. Ogni volta che passa su di me &egrave una scarica elettrica,se volevo che lei mi eccitasse di nuovo,sto ottenendo anche fin troppo bene il mio scopo.
Alla fine non resisto più,la spingo a gambe all’aria e mi metto sopra di lei.
“Scopami Laura,non farmi aspettare ancora.”
“Si Greta, sei mia…”
Non devo fare nessuno sforzo,lei &egrave un lago e il fallo entra rapidamente regalandole il primo orgasmo.
Mi fermo una volta infilato tutto e la bacio fino a toglierle il respiro.
Poi prendo a cavalcarla,&egrave uno spettacolo della natura vederla contorcersi dal piacere.
Anche se &egrave finto si sta godendo quel cazzo con tutta se stessa,ne apprezza ogni piccolo movimento rendendomi partecipe del suo piacere
Mi fermo solo quando viene,lo fa in continuazione,ormai non conto più neanche le volte in cui urla il suo orgasmo.
Non mi fermerei mai,godo nel vederla godere,la sento mia come neanche gli uomini di ieri sono riusciti ad averla. Se ieri in lei c’era solo rabbia e voglia di vendetta,oggi cerca solo piacere e io amo donarlo,soprattutto ad una donna come lei.
Smetto solo quando sono esausta,uscendo da lei e sdraiandomi al suo fianco.
Respiriamo a fatica entrambe ed impegniamo del tempo a riprenderci.
Quando però risento un minimo di forze,mi sfilo lo strap e lo porto in mezzo a noi due.
E’ ricoperto del suo piacere ancora caldo e lo lecchiamo entrambe fino a finire col baciarci appassionatamente.
“Ora ti voglio.” mi sussurra in un orecchio.
“Anch’io Greta” &egrave la mia flebile risposta.
L’aiuto ad indossare lo strap-on,poi mi metto a carponi per facilitarla,non &egrave certo pratica quanto me e non vedo perch&egrave non semplificarle la vita.
Lei si mette dietro di me e inizia a massaggiarmi la passera,lo fa con un tocco leggero che mi eccita più che si mettesse le dita dentro.
Poi si porta la mano alla bocca e lecca le dita.
“Sei pronta.”
E’ la sentenza che aspettavo,abbasso la testa e aspetto che mi faccia sua.
Greta inizia a sfregare la cappella del fallo sulle grandi labbra,poi sulle piccole raccogliendo i miei umori.
Poi finalmente mi penetra.
Entra in me con forza,quasi con brutalità,ma lo desideravo troppo per protestare anche debolmente.
Mi afferra per i fianchi e inizia a spingere.
Gemo ad ogni suo colpo,ha capito fin dalla prima volta come usare lo strap-on, e ora mi godo la mia allieva. Vuole che la rassicuri in continuazione,ma ormai le rispondo gemendo di piacere.
Passa con naturalezza dalla dolcezza alla violenza,rallenta e accelera come il più consumato dei maschi,e non mi rimane che rimanere li,e lasciarmi travolgere dall’orgasmo.
Urlo e lei si ferma come impaurita,le dico di continuare subito,ma non mi ascolta.
Cerco di spingere all’indietro,ma non trovo il fallo,ma la sua pancia.
“Greta che fai ?”
“So quello che ti piace,non fare la santarellina.”
La guardo senza capire niente,vedo solo un sottile ghigno sul suo viso.
Mi afferra il culo prendendolo a piene mani,i pollici si avvicinano al buchetto e lo massaggiano con calma.
“Non ti toccare finch&egrave non ho finito.”
Le faccio un cenno con la testa,ora ho capito.
Me lo allarga con le dita,poi lo infila dentro fino a mettercelo tutto senza un attimo di pausa.
“Ahh,mi spacchi il culo così.”
“Ma &egrave come ti piace,me lo hai sempre detto.”
“Sii,&egrave vero,ma fammelo godere per bene.”
Mi tira se,le sue mani corrono sui miei seni,sul bacino,sulla fica.
Sono io a muovermi,con calma per abituare lo sfintere a quella presenza così piacevole.
Quando inizio a spingere con più decisione mi spinge le spalle in basso.
“Ora toccati come vuoi,al tuo bel culo penso io.”
Non me lo faccio ripetere due volte,la mia mano corre subito verso il clito per stimolarlo a dovere.
Greta adesso mi incula come sa che mi piace,colpi lunghi e decisi,autentiche mazzate che arrivano dritte al cervello.
Gli umori mi colano sulle cosce,l’orgasmo che prima &egrave stato bloccato riesplode ancora più maestoso,non riesco quasi a respirare e finisco sdraiata senza più forze.
Mentre lei si gode il sapore dello strap-on che si &egrave sfilata,io cerco di riaccendere la luce nella mia mente.
Greta &egrave l’amante che qualsiasi persona vorrebbe,sensuale e passionale,disposta a scoprire nuove vie del piacere e con una grande voglia addosso. Ormai ci conosciamo da tempo,sappiamo quella che l’altra vuole e come donarlo. Solo che lei vuole possedere chi ha nel letto,anche quando sembra il contrario &egrave sempre lei a condurre il gioco e questo non mi piace.
Però quando mi si mette vicina non riesco a dirle nulla,la sento parlare di tutto,annuisco ogni tanto,ma qualcosa mi blocca dall’esprimere i miei pensieri.
Alla fine si riveste e dopo un lungo bacio,torna a casa sua.
Forse la sua grandezza &egrave nel fatto che nessuno riesce a dirle di no.

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