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Racconti Erotici Lesbo

LAURETTA cap. 2 La mia perversione.

By 7 Ottobre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

La mia passione per Lauretta mi coinvolge maggiormente ogni giorno che passa. La settimana seguente non sono mai stata completamente sola e quando lo ero non avevo mai la certezza che il mio uomo non sarebbe tornato in modo inaspettato e come potete immaginare, nelle cose riguardanti il piacere è meglio essere prudenti. Questo non vuol dire  che mi sia privata interamente delle gioie che può dare una ragazzina disinibita e porcella.

Ci siamo viste praticamente ogni giorno, poco dopo le 2 del pomeriggio e io l’aspettavo con trepidazione anche se sapevo che avremmo potuto fare ben poco a causa del timore di essere sorprese ma si sa che la speranza e sopratutto la voglia aiutano a superare gli ostacoli. Ormai ho preso il vizio di masturbarmi con le palline che mi infilo nella vagina già dal mattino.

Voi uomini non potete mettere nulla di simile e quindi non potete sapere il piacere che può dare; al massimo potete mettere un plug come fanno alcune donne, me compresa per darsì piacere, ma bisogna usare delle precauzioni sopratutto nel camminare, noi femminucce siamo avvantaggiate in quanto i tacchi che portiamo imprimono alla nostra andatura quei movimenti che ci danno l’illusione di avere nell’ano il membro di un amante esperto che lo muove adagio e… si, il più delle volte riesco a venire e in questo mi aiuta il pensiero che è il membro del mio amante che immagino di sentire nel culetto e non di rado mi devo fermare e appoggiarmi per non cadere durante il mio orgasmo.  

Lunedi appena è arrivata ho dovuto arginare i suoi slanci e anche i miei in quanto la piccola era in jeans e sarebbe stato molto imprudente anche solo abbassarglieli. Abbiamo parlato e lei si è aperta non nascondendomi nulla; ianch’io mi sono confidata ma non completamente in quanto ho reputato che certe cose è meglio che glie le faccia scoprire a poco a poco e vi assicuro che é già sulla buona strada.

Ha cominciato a masturbarsi fin da giovanissima ma solo questa estate ha scoperto quanto fosse stimolante giocare con dei veri membri provando infine a prenderli in bocca. Per fortuna si è limitata a questo con due suoi amichetti separatamente, le è piaciuto molto e io non faccio fatica a crederle.

Poi ha voluto rivedere i plug e al riguardo mi ha fatto molte domande sul loro scopo, se fanno male ecc… Le palline le avevo nella fica, anche queste ha voluto rivedere e mi ha fatto godere la porcella, giocando con la cordicella e con le dita, ha chiesto se c’erano palline più piccole adatte a lei, ho risposto di no anche se so che ce ne sono di tutte le dimensioni ma… ogni cosa a suo tempo!

Martedi è arrivata con una gonna pesante, una cosa facile da togliere e da poter rimettere rapidamente in caso di pericolo, siccome anch’io indossavo qualcosa di simile ci siamo sbarazzate di questi indumenti e delle nostre mutandine. Non posso pensarci senza toccarmi, si, anche adesso mentre scrivo.

Ci siamo date piacere, molto piacere e poiché non era prudente usare il letto e il tavolo non lo abbiamo reputato abbastanza comodo per starci in due, il 69 lo abbiamo fatto sul tappeto e abbiamo goduto insieme, una nella bocca dell’altra ma non è stato come farlo interamente nude.
Non ha voluto che togliessi io le palline dalla mia fica, tirava la cordicella con i denti e mi leccava,  tirava e leccava, gli spasimi continui cui ha sottoposta la mia fica mi hanno fatto godere come una pazza diverse volte.

La stessa cosa mercoledi ma senza le palline, Giovedì l’ho aspettata invano, sono rimasta tutto il giorno con le mie palline nella fica e ho camminato, camminato per tutta la casa e anche quando ero ferma ancheggiavo poi ho ballato, si, da sola, per godere e ho goduto più di una volta.

Il Venerdi successivo Lauretta ha voluto rivedere i plug e li ha presi in mano poi ha detto indicando quello più piccolo di 1,5 cm ( è la dimensione della parte stretta vicino alla base, il cui scopo è quella di dilatare l’ano e rendere le sue pareti elastiche): “questo è per me e questo è per te!” Ha detto porgendomi quello più grande, quello che indosso quando ho in previsione un incontro imminente che prevedo anche anale, la guardai esterrefatta e anche impaurita. 

Non ho voluto che se l’infilasse da sola, le ho fatto vedere come andava bagnato, lei rideva muovendo la bocca su di esso, in quel momento l’ho immaginata alle prese con un cazzo e mi sono sentita bagnare. Ho preso il tubetto del lubrificante, una sorta di gel, l’ho fatta distendere sopra il tavolo e le ho sollevato le gambe che lei ormai esperta ha agganciato e ha tirato a sé spalancandole del tutto.

Avrei voluto che E. . .fosse con me (oh come avrei voluto giocare anche con il suo cazzo!), uno spettacolo eccitante da impazzire non tanto per la vista della sua fichetta e del suo culetto entrambi aperti, ma per l’ingenua spontaneità con la quale mostrava quei tesori con una assenza di inibizioni disarmante. Ho spalmato il gel sul suo buchino poi dentro, ne ho unto le pareti poi ho presentato l’estremità conica e arrotondata alla punta del “suo” butt plug anch’esso unto e ho spinto adagio ruotandolo, poi avanti e indietro come avevo fatto con il dito guardando in viso la porcellina, facendolo entrare ogni volta un poco di più.

All’inizio ha resistito sorridendomi persino, poi le sono venute le lacrime agli occhi, le ho chiesto se dovevo smettere ma lei ha scosso la testa, allora ho continuato avanti e indietro  sempre più in profondità, ha gridato quando la parte più grande (più di 3 cm nel diametro maggiore, non uno scherzo per una debuttante, ha cominciato ad aprirla veramente, allora ho coperto la sua fichetta con la mia bocca e l’ho baciata, l’ho leccata mentre spingevo più forte. Ha gridato, tanto che ho temuto che la sentissero dalla strada.

Ma ormai il plug era entrato, l’ano si era ristretto serrandosi attorno a quella che credo sia per lei (per adesso) la dimensione ottimale. 
Respirava con affanno sorridendo fra le  lacrime, ho lasciato il plug piantato nel culetto e mi sono spostata a baciare la sua boccuccia, mi sono accorta che era eccitatissima. Ha respinto quasi subito la mia testa verso il basso, ho capito e sono salita anch’io  sul tavolo con le ginocchia ai due lati del suo capo, il tavolo non era poi cosi stretto se si è una sopra l’altra, mi ha abbracciata alle reni. . .

E’ poco che ci frequentiamo ma ha già imparato a conoscere ogni angolo del mio corpo, conosce le mie debolezze e sa quello che mi fa godere maggiormente, ma in quel momento l’ho invidiata perché godeva con la sensazione impagabile di avere un membro che le allargava l’ano; chissà se anche lei ha avuto questa sensazione non essendo mai stata inculata (per ora), fatto sta che ha scalciato mentre veniva lamentandosi nella mia fica, baciandola e leccandola perdutamente e io sono venuta nuovamente.

Siamo scese dal tavolo, l’ho aiutata a camminare sostenendola ma fatti i primi passi ha proseguito da sola, avrei voluto che fosse con noi E . . ., sono sicura che alla vista di quel culetto dal quale appariva la base del plug, il suo cazzo sarebbe diventato duro e io ne avrei approfittato e forse lo avrei offerto anche alla porcella. Dopo un po la sua camminata si è fatta ancheggiante poi si è fermata dondolandosi sulle gambe, rossa in viso per l’effetto che le faceva quello che aveva nel didietro.

Ha chiesto di tenerlo quando tornava a casa, non ho voluto ma le ho proposto di vestirci e di uscire. Ho approfittato del suo turbamento per sostituire il plug che non avevo ancora “indossato” con quello medio, l’ho spalmato di gel e guardandola in viso l’ho spinto nel mio culo poi mi sono girata per farle vedere che anche a me se ne vedeva la base.

Non voleva rimettere le mutandine ma io l’ho persuasa spiegando che all’inizio il suo culetto avrebbe provato a espellere il corpo estraneo e che le mutandine servivano a trattenerlo. Abbiamo rimesso le nostre gonne, lei il giubbino io il giaccone e siamo uscite dirigendoci verso le luci del centro del paese.

Erano da poco passate le 17 ed era già buio, nessuno notò la sua andatura incerta almeno all’inizio, fortunatamente le vetrine illuminate erano dei pretesti per fermarci e li la porcellina si dondolava da una gamba all’altra, lo facevo anch’io con la scusa del freddo soffiandomi sulle dita ma era per avere meglio l’illusione di avere dentro il cazzo di E. . . e lo sentivo veramente, capivo che anche lei stava provando qualcosa di simile e chissà a cosa stava pensando ma dopo circa mezz’ora mi ha pregata di tornare a casa.

Giunta in una zona buia si è fermata aggrappandosi a me ma ha ripreso a dondolarsi e ad ancheggiare lamentandosi sommessamente, era evidente che stava godendo; nel posto dove eravamo nessuno poteva vederci, sollevai il davanti della sua gonna e accarezzai brutalmente la sua micetta attraverso le mutandine. Venne quasi subito gemendo, aggrappandosi a me per non cadere, la sostenni durante il suo orgasmo guardandomi attorno per il timore che giungesse qualcuno.

Ritirai la mano, avevo le dita bagnate, anch’io non ne potevo più, mi appoggiai al muro, la porcellina si guardò attorno e appena ebbi rialzato il davanti della mia gonna infilò una mano nelle mie mutandine e mi penetrò con le dita, ci baciammo con golosità per tutto il mio orgasmo. Riprendemmo fiato e adagio tornammo a casa.

Andammo entrambe in bagno, quando si tolse le mutandine erano umide sul davanti e macchiate dietro. le nascosi sotto la biancheria sporca e con precauzione estrassi il plug dal suo culetto senza eccessive difficoltà. Si vergognò moltissimo vedendolo cosi imbrattato, e qui le diedi la sua prima lezione cioè quando prevede di ecc… ecc… deve aver cura di lavarsi internamente magari anche facendosi qualche peretta.

Ecco quello che è successo quel venerdì, ho raccontato tutto anche rischiando che vi facciate di me una brutta opinione.
Amiche mie, in tutte queste sere ho provocato Gianni in tutti i modi per farmi scopare, perché più godo e più sono pronta a godere e lui mi ha quasi sempre accontentata.

Comè possibile che io abbia sempre voglia? Per parecchio tempo ho pensato di essere ninfomane poi mi sono informata in rete e ho letto che la donna ninfomane è alla continua ricerca di nuovi partner dedicandosi in modo compulsivo al sesso senza mai provare appagamento. Io l’appagamento è vero che lo cerco continuamente ma lo trovo e ne godo, quindi mi definirei una portatrice sana della patologia ninfomane. Fa ridere vero?

Mi rendo conto che non riesco più a fare a meno di Lauretta, la sto depravando ogni giorno di più e lei risponde da vera porcella tacitando i miei scrupoli. Sabato sono cominciate le vacanze scolastiche che proseguiranno fino al 6 gennaio incluso e siccome Gianni è per la maggior parte del tempo assente impegnato a consegnare con il suo furgone i pacchi regalo che le ditte della zona inviano ai loro migliori clienti del Piemonte e della Liguria, sono sola e lo sarò eccetto Natale, S. Stefano, Capodanno ed Epifania e manco a dirlo, il più delle volte lei sarà con me.

Durante i giorni seguenti quel memorabile venerdi siamo state insieme, le gambe nude, i culi nudi, le fiche all’aria a deliziarci di baci e carezze e a penetrarci con le dita, io attenta a non deflorarle la fichina ma in quanto al suo culetto . . . dopo solo due giorni la porcellina si era talmente abiituata a rilassare il buchino che ho potuto infilarle il plug mediano, poi il mio dildo, all’inizio con il vibratore spento, poi ha chiesto che l’accendessi ed era un piacere sentirla godere con il dildo nel culetto e io che baciavo e leccavo la sua fichina.

Solo una volta abbiamo corso il rischio di essere sorprese dal rientro inaspettato del mio uomo ma abbiamo fatto in tempo a rimettere le nostre gonne e a ricomporci. Quella sera Gianni mi ha chiesto di Lauretta proprio mentre facevamo all’amore e precisamente mentre ero sopra di lui e scorrevo sul suo cazzo, ha dichiarato che quella ragazza le piaceva e che se la sarebbe fatta volentieri (da quanto frequentiamo scambisti ha preso l’abitudine di parlare liberamente).

Gli ho detto che doveva vergognarsi anche solo a pensarlo, ma ho immaginato la scena o meglio ho immaginato lei insieme a E. . . e sono venuta sorprendendo il mio uomo abituato a ben altra resistenza da parte mia.                                                                                                                     

Continua          

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