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Le scoperte di Roberta ed Elena

By 1 Marzo 2020No Comments

Roberta da alcuni mesi aveva scoperto il piacere solitario della masturbazione e anche tre volte o più volte al giorno si dedicava a questa dolce operazione. Le sue ore preferite erano al mattino prima di levarsi dal letto, dopo pranzo e poi la notte quando la mente può sognare.

Era di mattina di un giorno di primavera quando gli ormoni si svegliano ed irrompono prepotentemente facendole venire tanta voglia di toccare il grilletto che richiede attenzioni senza sosta. La voglia di un ditalino solitario era tornata prepotentemente.

La madre era uscita di casa e lei non sapendo che fare perché le scuole erano chiuse per vacanza, era andata a curiosare in soffitta tra le scatole che contengono quelle cose che non servono mai ma sono ricordi di periodi passati e che le ragazze vanno a cercare per curiosità tutta femminile.

Si era fatta carina raccogliendo i capelli dietro la testa, in alto e scegliendo gonnellina e camicetta leggera, aveva indugiato sulla lingerie se indossarla o no.

In casa era sola e si sentiva padrona e sicura ma non ha pensato a chiudere a chiave la porta d’ingresso.

La madre le aveva lasciato il pranzo pronto e le aveva raccomandato di farsi bella. Roberta ha obbedito ma il gusto della scoperta l’ha presa e la curiosità di rivedere ciò che c’era in soffitta l’ha portata a salire, aprire la porta ed entrare.

Camminando in quel locale aveva paura di sporcare con la polvere la sua bella gonnellina blu cobalto ed anche la camicetta traforata e ricamata però, eliminata la polvere con uno telo, si è seduta su una sedia e sollevando con lentezza le gambe, ha pensato di togliere il piccolo perizoma. Si sentiva eccitata ed in quel locale dove nessuno sarebbe salito a cercarla poteva essere il suo nido ed allora ha pensato di dedicarsi alla sua operazione preferita. Nel farlo guardava accuratamente con sguardo carico di voglia la pelle liscia delle gambe slanciate ed i suoi sandali alla schiava senza tacco che erano allacciati alla caviglia sostenuti ai piedi da una striscetta sulle dita. Tutto ciò che la circondava non la interessava; ora era lei al centro della sua attenzione e si comportava da narcisista ninfomane con le gambe spalancate e la fighetta larga.

Roberta aveva imparato seguendo i consigli delle sue amiche più intime i passaggi per arrivare a sbrodare. Ora in quel luogo così riservato e non certo ospitale, se la stava menando che era un piacere e quando stava per sbrodare spingeva il ditino sul clitoride raggiungendo un orgasmo incredibile.

Ormai presa dalla lussuria ed avanti nella sua goduria e nel suo darsi piacere, non si è accorta della presenza di Elena, una ragazza coetanea che abitava nello stesso piccolo palazzo. Questa ragazza non le era simpatica forse perché era carina ed appariscente come lei ma più attraente ed i maschi la preferivano. Loro due non erano mai andate d’accordo in nulla.

Era da un po’ che Elena la stava osservando. L’aveva scoperta nel passare per andarci essendo anche lei una frequentatrice avendo scoperto che il rifugiarsi lì su nella soffitta accanto a quella di Roberta era il luogo ideale per le sue pratiche sessuali intime.

Nel passare davanti alla porta della soffitta di Roberta aveva visto che la porta che di solito era chiusa ora non lo era e le è venuto istintivo fermarsi a guardare. Le era apparsa Roberta che si sgrillettava e quei gesti l’avevano arrapata oltre il solito facendole mettere la mano sotto la mutandina per toccarsi.

Proprio nel momento in cui Roberta stava per avere l’orgasmo, voltandosi verso la porta se l’ha trovata davanti che con sguardo estasiato ammirandola a bocca aperta respirando affannosamente ma anche silenziosamente.

Per Roberta era inutile chiudere le gambe e cercare di nascondere le mutandine, ormai Elena aveva visto tutto e le ha detto sarcasticamente “Ma brava la santarellina che si fa i ditalini in soffitta!”

A Roberta era venuto da piangere per la vergogna, per la sua intimità violata e per la scoperta di un segreto da parte di una sua coetanea ed oltre tutto ciò ci si aggiungeva anche l’antipatia per questa stronza che non si faceva i cazzi suoi e che le aveva fregato anche un ragazzo che le piaceva.

Elena aggiungeva “Adesso che lo racconterò a tua madre e alla mia. Voglio proprio vedere che cosa dirai a tua discolpa”

Quelle parole erano una condanna, Roberta era disperata, già si figurava l’incazzatura della madre e gli schiaffi che avrebbe preso per aver fatto una pratica che i genitori non sicuramente non avrebbero tollerato ed anche la vergogna di dover far sapere quello che faceva quando andava in soffitta anche alla madre di Elena.

A Roberta è venuto spontaneo dire piagnucolando “Ti prego Elena, non dire niente a nessuno! Se posso farti un favore te lo faccio volentieri, ma tu mantieni questo segreto ed io ti ripagherò come vuoi”

Erano quelle le parole che Elena si aspettava di sentire ed entrata nella soffitta ha chiuso la porta a chiave ed ha denudato la sua fighetta togliendosi le mutandine ed in tono autoritario ha detto “Adesso mi fai un ditalino e poi vediamo che altro puoi farmi!”

Le due ragazze erano sole e nessuno poteva sentire il loro dialogo in un luogo dove a quell’ora nessuno sarebbe dovuto salire.

A Roberta le richieste di Elena le sono sembrate eccessive e le è venuto un po’ di ribrezzo nell’esaudirle anche perché non aveva mai fatto o pensato di poter giocare con il sesso di un’altra ragazza.

Elena vista la titubanza ha insistito e le ha ordinato “O mi fai un ditalino, oppure vado subito da tua madre e le racconto tutto!” e prendendola per un braccio l’ha fatta sollevare dalla sedia per sedersi lei con le gambe oscenamente aperte.

Elena era rossa di capelli e di conseguenza anche i peli della figa dello stesso colore.

Roberta non aveva mai visto una figa che non fosse la sua, neanche quella della madre con cui aveva molta confidenza e per di più quando andavano dal ginecologo ai controlli della madre lei non assisteva e veniva allontanata. Ora si trovava davanti una fighetta rossa, molto pelosa che non aveva un buon profumo ma dal momento che ci doveva mettere la mano controvoglia ha iniziato a farle un ditalino con poca perizia e ad Elena non piaceva il modo come veniva toccata. Le dita di Roberta si muovevano di mala grazia e non come dovrebbe essere fatto un ditalino. La reazione di Elena è stato un pizzicotto sulla guancia dicendole ”Lo so che la mia figa puzza. È da ieri sera che non me la lavo ma se continui a menarmela così male te la faccio leccare”

A quel punto Roberta cercava di sditalinarla meglio in modo che Elena venisse prima possibile.

L’accelerazione fatta nei movimenti e forse i passaggi più frequenti sul clitoride hanno migliorato la situazione diventando duro e molto sensibile e, incredibile nonostante il ribrezzo iniziale. era piacevole quello che stava facendo. Roberta avvertiva anche che Elena le stava aprendo la camicetta e, tirandole fuori una mammella, aveva iniziato a leccarla succhiandole il capezzolo facendolo indurire e facendola eccitare nuovamente.

Quella lingua era indemoniata sul suo capezzolo e quasi mentre stava per venire, Elena l’aveva presa per il collo e portando la bocca sulla sua, segno che ormai era quasi inevitabile che l’eccitazione fosse irreversibile.

L’orgasmo era ormai imminente.

Le due ragazze si baciano con le lingue che si attorcigliate una con l’altra e in più Roberta sentiva la mano dell’altra passare sulla fighetta.

Era la fine.

Roberta era andata in soffitta per farsi dei ditalini e scoprire ciò che le avrebbe dato il suo ancora piccolo sesso. Aveva scoperto da poco le sbrodate e come farle. Ora sotto l’abile manipolazione di Elena, molto più esperta di lei, ha allargato le gambe e finalmente ha prodotto una sbrodata abbondante nello stesso momento che veniva Elena.

Era una rarità ed entrambe non pensavano di venire insieme.

Elena che era seduta ha scosso le gambe, reclinato la testa all’indietro mentre Roberta si è piagata ed è quasi caduta sul pavimento; si è sporcata di polvere la gonnellina ma l’avrebbe tolta appena in casa.

Per la forte emozione provata si è appoggiata alla sedia, mentre l’altra era seduta esanime sulla sedia respirando a fatica.

Riprendendosi lentamente dalla scarica delle emozioni stordenti dell’orgasmo si sono si guardate negli occhi e, iniziando con un sorriso, sono scoppiate a ridere; era una risata rilassatrice che dava inizio ad una ritrovata e rinsaldata amicizia.

Poiché di carattere Elena era più diretta, spudorata ed intraprendente le proponeva ”Uff, che caldo! Mia madre adesso non è in casa. Che ne diresti se tu venissi da me? Prima ci facciamo una doccia per toglierci la polvere ed il sudore e poi si potrebbe ripetere, magari a letto, ciò che abbiamo fatto ora e stiamo anche più comode. A me sembra che ti sia piaciuto, ma adesso non voglio costringerti. Ormai la tua penitenza l’hai fatta e stai tranquilla che non dirò niente a nessuno. Tranquilla!”

”Ma sai che ti dico? che anche a me è piaciuto… e poi le cose in due vengono meglio che da sole, non ti sembra?” le ha confermato Roberta.

Così chiusa la soffitta, Roberta ha telefonato alla madre dicendole che sarebbe andata a casa di Elena.

Entrate in casa, hanno chiuso la porta e sono andate in bagno; Elena non ha fatto l’errore fatto da Roberta in soffitta lasciando la porta aperta.

La casa di Elena era particolare e nella sua camera aveva il bagno con la doccia.

Le ragazze si sono spogliate e si hanno fatto una doccia anche per levare l’odore forse poco piacevole della fighetta di Elena. Sotto l’acqua all’interno della doccia non facevano altro che guardarsi una con l’altra e toccare i loro i corpi belli, giovani e flessuosi.

Roberta era biondina e con una terza di seno, belle gambe magre di teenager, un bel culetto, ventre piatto, piedi delicati. Elena ha il seno più piccolo, una seconda, anche lei belle gambe forse più belle di quelle di Roberta, ma il culo pronunciato era uno spettacolo assai più attraente. E piaceva anche a Roberta che lo ammirava anche da prima del loro intimo incontro e ne era invidiosa. Si vedeva da lontano che era sensuale e le consentiva di essere una giovane femmina molto ricercata dai maschietti.

Roberta aveva il pube leggermente peloso ed avrebbe voluto depilarlo, stessa cosa per Elena ma dai peli rossi della sua figa spiccavano di mille riflessi ammalianti come stelle.

hanno aperto il getto dell’acqua e con il bagnoschiuma hanno iniziato ad insaponarsi.

È stata Elena che per prima ha messo le mani in mezzo alla figa dell’amica e iniziando maliziosamente più a masturbarla che a lavarla seguita quasi subito da Roberta ricambiando lo stesso tipo di massaggio che stava ricevendo.

In poco tempo si sono trovavate abbracciate a baciarsi con una passione che non credevano di possedere. L’orgasmo le coglieva abbracciate e strette come due amanti infuocate mentre continuavano a lavarsi il seno ed il sedere.

Mentre insaponava, Elena le metteva un dito dentro al buchetto posteriore di Roberta e ciò spiazzava l’amica che di esperienza ne aveva poca, lei non ha mai pensato di mettere neanche un dito lì dentro ma ora a sentirlo dentro le piaceva e, quasi per imitazione, ha fatto anche lei la stessa cosa con Elena.

Non appena le ha infilato il dito dentro sentiva la sua amica godere immensamente. Le era venuto istintivo muoverlo nel buco del culo di Elena e presa dalla frenesia ne aveva infilato un altro.

Nel sentirsi due dita dentro Elena quasi cadeva in terra per il godimento dell’orgasmo che le è venuto. Roberta le aveva afferrato una mammella ancora poco sviluppata e la stava torturando. In quel momento Elena con la bocca spalancata chiedeva un bacio che non ha tardato a ricevere occupandole tutta la bocca.

Anche Roberta ormai era preda dell’orgasmo; ora erano insieme vicine ad uno lunghissimo orgasmo e con le dita di una che allargavano lo sfintere roseo dell’altra slabbrandolo ed esplorandolo velocemente.

L’orgasmo le ha messe in ginocchio sotto il getto caldo dell’acqua, erano affannate ma non ancora soddisfatte una dell’altra e proseguivano in quel bacio saffico interminabile che le rendeva oltre che amiche anche complici.

Poi hanno preferito andare sul letto. Allora si sono asciugate e pettinate ed Elena ha chiesto a Roberta ”Lo vuoi fare un giochino con me molto divertente?”

Roberta spinta anche dalla curiosità le ha risposto “Dimmi di che si tratta almeno, non dirmi solo un giochino e basta”

Elena dal cassetto del comodino aveva tirato fuori un piccolo vibratore.

Roberta era ancora molto ingenua e sul momento non ha capito cosa fosse l’oggetto che l’amica teneva in mano puntato verso l’alto.

“Questo cos’è?”

“Non lo riconosci?” le ha chiesto Elena.

“No, non ne ho mai visto”

“Non mi dire! Sembri così smaliziata e poi non sai cos’è questo? È un vibratore”

“Ti giuro, non ho mai visto! Ma come si usa?”

“Ah! Ma allora ti devo dire tutto! Beh! Si lubrifica e poi si mette dentro. Quando lo senti in fondo giri la manopola che sta qui alla base e lui vibra. Sapessi che cosa ti dà! Ma tra poco lo saprai!”

Elena si è stesa sul letto e dal dove aveva preso il vibratore ha anche preso un falcone di crema bianca, poi si era messa a pecorina sul letto e le ha chiesto, agitando il tubetto per aria “Adesso spalma bene la crema sul buchino, poi ungi bene il vibratore e me lo infili nel culetto, poi, mentre me lo muovi avanti e indietro, con l’altra mano mi fai un ditalino. Mi raccomando! Il dito me lo infili un po’ nella fighetta ed un po’ dietro poi mi massaggi il grilletto. Lo devi alternare, così mi fai godere all’infinito. Sai io ho provato molte volte da sola, ma viene male quando comincio a godere ho difficoltà a fare tutte le cose insieme ed alla fine non mi piace molto”

Roberta poco prima di soddisfare la richiesta di Elena ha unto il piccolo vibratore ed il buchetto rosa esposto senza ritegno allo sguardo dell’amica. Dopo averlo fatto ha puntato il vibratore al centro dello sfintere del culetto di Elena iniziando a spingerlo dentro mettendo anche il dito nella figa. A Elena non ha potuto fare a meno di godere di nuovo arrivando quasi a sbrodare.

A quel punto Roberta doveva svolgere l’altra parte del suo compito: prendere delicatamente il clitoride dell’amica con due dita e iniziare a stringerlo e rilasciarlo. Questo procurava nella sua partner molta eccitazione che l’ha portata ad una sbrodata colossale e dire in continuazione “ti prego non fermarti, continua. Oddio quanto è bello! Continua che mi fai morire!“

Roberta ha sentito con la mano e visto che la figa era diventata una fontana ricca di umori.

Al terzo orgasmo Elena è crollata sul letto sudata e affannata, non capiva più niente essendo ancora preda del piacere profondo appena provato.

Roberta nel fare tutte quelle cose sul corpo di Elena, sentendo i mugolii e sospiri, si è eccitata molto ed anche lei colava. Per cercare di soddisfarsi si infilava due dita nel culo mentre iniziava a farsi un ditalino con la mano libera. Non ce la faceva più la voglia di urlare il suo piacere era tanto ma temeva di essere sentita nel palazzo. Ciò che aveva fatto l’aveva portata ad un livello tale che doveva sfogarsi subito. Poi si è seduta sul letto vicina all’amica e le ha accarezzato il viso come ne fosse innamorata, proprio come fossero due lesbiche in carriera.

Elena, dopo un po’ di tempo, si è ripresa dai molteplici orgasmi provati e ha fatto mettere supina sul letto la sua amica. Le ha sollevato e divaricato le gambe tuffandosi letteralmente con il viso in quel boschetto di peli soffici e radi leccando la figa veramente bene.

Roberta ha sentito un piacere mai provato. Nessuno le aveva mai leccato la figa e quello che le stava facendo Elena era veramente piacevole. Per lei era una prima volta in assoluto.

Così ha iniziato a sbrodare nuovamente senza sosta. Gli orgasmi si ripetevano a pochi secondi uno dall’altro e poi ha sentito che qualcosa le stava entrando nel culetto: era il vibratore della sua amica. Istintivamente si era allargata le chiappe con le sue stesse mani e non vedeva l’ora di sentirsi quel arnese dentro di sé.

Ormai era solo preda di un godimento senza fine.

L’azione di Elena su di lei era incessante ed ha iniziato a lamentarsi sempre più forte ed infine arcuando al massimo la schiena, avanzando le tettine ed offrendo tutto il suo sesso a disposizione dell’amica emettendo anche un’ultima sbrodata per poi crollare sul letto. Era esausta e distrutta ma felice di aver provato la lingua sulla figa e il vibratore nel culo.

Elena le si è avvicinata al viso, lo ha preso tra le mani scambiandosi un bacio tenero, dolce, pieno di riconoscenza una per l’altra.

Dopo circa una mezzora di effusioni e complimenti Elena le ha detto “Io avrei un’idea che vorrei prospettarti. Nel palazzo accanto c’è una mia amica con cui spesso ci scambiamo ditalini. È una bellissima ragazza bionda con lunghi capelli che ha la nostra età. Ormai siamo maggiorenni e nulla ci vieta di divertirci come vogliamo. Io vorrei convincerla a partecipare a un nostro incontro. Potremmo iniziare io e lei e tu nascosta nella camera vicina. Poi improvvisamente esci fuori e ci sorprendi. Così io ho finalmente il modo di incastrarla e mettergli questo vibratore nel culo. Lei non ha mai voluto. Non puoi immaginare che bel culo ha Francesca, questo è il suo nome. Tu non hai idea che piacere mi faresti”

Roberta era titubante ma Elena era sicura, ha preso il telefono e l’ha chiamata subito. Nel rispondere le ha dato appuntamento per il pomeriggio successivo alle 16 aggiungendo “Mi raccomando, ho una voglia pazza di farmi toccare da te”

Chiusa la conversazione rivolgendosi a Roberta ”Conto su di te. Domani ci divertiremo veramente tanto…. e poi sai cosa ti dico, che domani quando viene… io…. ma….. beh! Lo vedrai domani”

 

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