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Racconti Erotici Lesbo

Prima lesbicata

By 2 Ottobre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Fin da quando ero ragazzina sono stata sempre corteggiata. Mi reputo una ragazza semplice e per la mia mia disponibilità e simpatia ho sempre avuto un buon rapporto con chiunque. I miei rapporti con il sesso non sono stati precoci come li hanno le ragazzine quindicenni. L’educazione familiare, l’ambiente scolastico e delle amicizie mi ha portato ad avere il mio primo approccio al sesso quando realmente mi nella mia mente ritenni di essere pronta ad abbandonare la mia figura di bambina e prendermi, anche se inconsciamente, le mie responsabilità per quel che facevo. Mi sentivo ragazza e volevo sperimentare il sesso per verificare se ciò che le mie amiche dicevano fosse vero.
Ho trovato un ragazzo meraviglioso che mi ha fatto innamorare pazzamente e che mi ha e ancora mi appaga molto sessualmente.
Mi sono sempre chiesta come potesse essere avere un rapporto con una ragazza. Le mie amiche me ne parlavano e mi raccontavano che era diverso e bellissimo ma ho sempre lasciato che ciò restasse una semplice curiosità non essendomi mai capitata l’occasione per provare.
Questo fino a qualche mese fa.
Era un bel giorno estivo ed ero all’università in attesa di scoprire l’esito di un esame. Li tra una chiacchera e l’altra con una compagna di corso che avevo notato altre volte in dipartimento ci confrontavamo sugli esami e sulle difficoltà dello studio. Lei era simpatica e davvero carina, molto simile a me fisicamente; gli occhi erano marrone scuro, era mora, carnagione olivastra, magra e di forme gradevolissime tanto che ogni vestito sembrava fatto apposta per lei.
Nel parlare con lei sentivo crescere dentro di me una strana sensazione; mi sentivo attratta da lei e ciò non mi era mai successo nel parlare con nessun altra ragazza.  Anche lei cambiò atteggiamento diventando quasi provocante nei miei confronti, esprimendosi in modo malizioso e sotto intendendo molti significati.
Venimmo poi convocate per gli esiti dell’esame e vedemmo che entrambe avevamo preso il voto massimo. La felicità era davvero tanta e decidemmo di festeggiare sia l’esito sia la nostra conoscenza, così ci recammo verso un bar della piazza, molto frequentato e ordinammo due aperitivi.
La ragazza con cui festeggiavo si chiamava Bettina.
Incontrammo altri amici che si fermarono con noi e io, così come lei, non mi accorsi che si era fatto tardi.
Poiché si era fatta sera e imbruniva mi chiese se volessi restare a cena da lei e poi far due chiacchiere insieme dato che abitava in un appartamento vicino alla facoltà ed era sola perché non aveva trovato ancora un coinquilino. Io accettai subito e da brava figlia avvisai i miei genitori che quella notte sarei rimasta fuori casa a cenare dalla mia amica
Ci incamminammo verso casa sua e quando arrivammo entrai in un appartamentino molto carino; era un bilocale ben arredato, colorato e pieno di foto di tanti generi alle pareti.
Preparammo la cena e dopo aver finito di mangiare ci sedemmo sul divano per chiacchierare.
Ad un certo punto Bettina mi chiese se mi andasse di vedere un film ma dato che era già tardi e dovevo rientrare ho rifiutato nonostante le sue lusinghe. Allora lei mi chiese se volessi restare a dormire a casa sua; il letto c’era e non avrei creato disagi perché l’unica abitante dell’appartamento era lei. Accettai con grande piacere ed entusiasmo forse anche perché mi aspettavo che sarebbe successo qualcosa con lei. Infatti il suo modo di fare mi piaceva molto e lo gradivo tanto.; mi stava seducendo ed io ero ben felice di esserelo.
Approfittò della situazione e ripropose di vedere il film a cui aveva accennato pochi minuti prima; era diverso dal solito e parlava dell’amicizia tra due ragazze lavoratrici in un ufficio. Inizialmente non era un gran che ma da una scena si capisce che le due protagoniste hanno una relazione sentimentale.
Mi venne da pensare che Bettina avesse scelto quel film con uno scopo; supposi che stava cercando di portare me a fare un’esperienza simile a quella del film insieme a lei.
Fui presa dal panico. Ero inesperta ed allora pensai a cosa avrei dovuto fare e a come mi sarei dovuta comportare. Questa situazione mi mise in agitazione ma allo stesso tempo ero curiosa e anche eccitata.
La prima mossa di Bettina non tardò ad arrivare; durante le scene iniziali Bettina mi prese per mano e quando iniziò la seconda scena hot del film poggiò la stessa mano sulla gamba e aspettò la mia reazione.
Forse aspettava che le dicessi  qualcosa o che levassi la mano che già mi accarezzava lascivamente.
Vedendo che non reagivo e non la ostacolavo nelle sue carezze, iniziò ad avvicinarsi delicatamente verso l’interno delle mie cosce. Bettina guardava il film e allo stesso tempo continuava nella sua azione. Mi sentivo bene e anche decisa ad affrontare una esperienza lesbica con lei. Mi dicevo che dovevo decidermi a farla questa esperienza e che prima o poi qualche amica, anche se non Bettina, mi avrebbe sedotto o costretta a farla. Qualche anno prima le mie compagne di scuola mi riferivano e parlavano di esperienze simili in cui ci si leccava e si godeva succhiando la figa della compagna e raccontavano anche di giochini fatti con sex toys.
Con la coda dell’occhio vedevo Bettina che con movimenti decisi a continuava a toccarmi avvicinandosi sempre più alla mia sorgente di piacere.
Per l’eccitazione Iniziai a bagnarmi e sentivo che il piacere che ne conseguiva mi saliva dentro come un brivido piacevolissimo che andava dalle gambe fino alla testa.
Poiché tardava a toccarmi il clito che desideravo mi titillasse per poter godere pienamente, presi con decisione ma delicatamente la sua mano e la misi sotto la mia gonna per farle toccare con mano il mio perizoma di pizzo già umido per eccitazione.
Nel sentire che mi ero bagnata lei ebbe una scarica di adrenalina e passione; in un attimo mi si avvinghiò alle labbra e mi baciò con passione, le nostre lingue si incrociarono e sembrava che nessuno avesse potuto più staccarci.
Eravamo eccitatissime e pronte per avere un vero rapporto sessuale lesbico.
Staccatasi dalla mia bocca , Bettina mi fece mettere in piedi, le luci già soffuse creavano nella stanza un’atmosfera calda ed intima dove la complicità nel fare un atto lesbico contrario alle norme della società era ottimale.
Mi spogliò baciandomi ovunque comparisse in un lembo di pelle durante la svestizione. Mi sciolse prima i lunghi capelli vaporosi per farli cadere sulle spalle, poi mi baciò vicino al collo e dietro le orecchie sospirandomi “Ti voglio mia adesso!”, poi prese le mie braccia e le sollevò per potermi sfilare con facilità la canotta aderente che indossavo, mi slacciò il reggiseno e accarezzò le mie mammelle soppesandole e mordendo e leccando i capezzoli che si indurirono subito. Continuò a spogliarmi slacciando la chiusura della gonna che cadde ai miei piedi, poi prese a giocherellare con l’elastico del mio perizoma per poi aiutarlo a scendere a terra come la gonna.
Ero nuda e eccitata come non mai.
Poi fu il suo turno per spogliarsi ma volli farlo io. Le tolsi con delicatezza la maglietta che indossava, anche lei aveva i capelli lunghi raccolti a coda ed allora li sciolsi ed poi le slacciai i pants che con il mio aiuto caddero per terra. Prima di denudarla feci scorrere la mia mano calda sul suo seno e poi sopra il suo il suo perizoma; senza andare al di sotto di esso accarezzavo il suo pube piano per farla eccitare ancora di più.
Mi avvicinai al suo collo e la baciai con passione. Le venne un brivido evidenziato da una leggera pelle d’oca, infine levai anche il perizoma e la feci sedere sul divano di fronte a me e con le gambe aperte.
Pur non avendo mai avuto esperienze lesbiche fui attratta come da una calamita dalla visione della sua figa deliziosa e curata come la mia. Pur inesperta mi lanciai contro sprofondandoci la mia lingua all’interno della vagina.
Finalmente per la prima volta sentivo il profumo ed il sapore di un sesso femminile che non fosse il mio.
Le leccai succhiai e baciai il clitoride tante volte e nel frattempo, man mano che leccavo mi avvicinai con le dita anche alla sua rosellina posteriore; poi tornai a baciare e leccare la sua figa e le misi più volte le dita dentro spingendo forte e provocandole un piacere immenso che culminò con il primo orgasmo in cui lei gridò di continuare e di non fermarmi nel muovermi nella sua fighetta giovane.
Era la mia prima volta con una donna ma era stupendo.
Entrambe sapevamo cosa piace ad una donna e cosi lo mettevamo in pratica con ottimi risultati
Dopo il suo orgasmo si alzò e mi fece sdraiare sul divano, mi allargò le gambe e mi leccò tutta fra le gambe, mi infilò le sue dita che muoveva con grande abilità che pensavo fosse dovuta ad esperienze di questo tipo già avute.
Mi fece un trattamento fantastico.
Mi leccò anche lo sfintere, vi infilò un dito che mosse per farlo dilatare maggiormente poi infilò anche un secondo e terzo dito fino a farmi dilatare completamente.
Prese un dildo e del gel lubrificante da un cassetto vicino al divano e me lo mostrò. Non avevo mai visto prima un oggetto simile. Gli amici ne parlavano ma pensavo fossero fantasie.
Mi mise il dildo dietro tenendo allargato lo sfintere, prima lo fece con estrema delicatezza e lentezza poi con spinte sempre maggiori. Era fantastico! Stavo godendo come non mai e lo scopo non tardò ad arrivare; sfociai in un primo meraviglioso e intenso orgasmo!
Lei continuava a penetrarmi dietro con il dildo, poi la fermai; le chiesi se potesse prestarmelo e lei non esitò ad acconsentire.
La feci sdraiare di fianco a me, mi leccai due dita e gliele infilai una per volta nel suo buco posteriore. Era la mia prima volta e non avevo mai fatto niente di simile a nessuno, quindi andai con calma. Presi poi il dildo e e lo infilai a poco a poco nel culo molto delicatamente perché era stretto…
Poi sentii che lei si stava abituando a tenerlo dentro così iniziai a penetrarla sempre più forte e con l’altra mano le toccavo il clitoride finché anche lei non venne gridando a voce alta un orgasmo bellissimo! Stavamo godendo come non mai e non avrei mai voluto smettere..
Mi ricordo della sua povera fighettina che aveva bisogno di maggiori attenzioni quindi la bacio e le ficco dentro la mia lingua.
Vado in bagno per orinare e per lavare il dildo. Tornata a letto la vedo masturbarsi furiosamente ed allora per aiutarla a godere le metto anche davanti il dildo spingendolo fino in fondo sempre più veloce.
Bettina prende la mia mano e la accompagna con la sua fino a quando non ha anche il suo terzo orgasmo.
E’ stravolta dal piacere e anche io.
Mi chiede di alzarmi per poi sdraiarmi in modo tale da ritrovarci a fare un 69.
Inizia a leccarmi tutta tra la figa e la rosetta che scopro per la prima volta essere molto sensibile e darmi sensazioni uniche e meravigliose. Ci mette dentro la lingua, morde, succhia; mi fa impazzire, poi prende il dildo e me lo mette nella figa vogliosa. Mi penetra con forza come piace a me finché non arrivo anche io al mio nuovo orgasmo.
Toglie il dildo e mi accarezza ancora un po’. Siamo esauste e decidiamo quindi di smettere e a riposare..
Ci diamo la buonanotte con un bacio passionale e dormiamo contentissime..
L’indomani la saluto con la promessa di ripetere il tutto molto presto. Lei risponde si in un secondo e poi torno a casa. Il mio ragazzo non immagina nulla e forse un giorno saprà di me e di Bettina. Per ora non gli farò sapere niente e continuerò a lesbicare con Bettina senza negare al mio maschietto la figa perché tra il dildo ed un vero sesso maschile giovane c’è differenza.

Fin da quando ero giovane, sono sempre stata corteggiata. Mi reputo una ragazza semplice e, per la mia disponibilità e simpatia, ho sempre avuto un buon rapporto con chiunque. I miei rapporti con il sesso non sono stati precoci: l’educazione familiare, l’ambiente scolastico e quello delle amicizie mi hanno portato a vivere il mio primo approccio quando ritenni, realmente, di essere pronta a prendermi, anche se inconsciamente, le dovute responsabilità per ciò che facevo. Così, dopo aver compiuto la maggiore età, decisi di voler sperimentare le gioie del sesso per verificare con tutta me stessa se ciò che dicevano le mie amiche fosse vero. Per questo ho trovato un ragazzo meraviglioso, di cui mi sono follemente innamorata e, ancora oggi, riesce ad appagarmi sessualmente. In quegli anni. però, mi chiedevo sempre come potesse essere intrattenere un rapporto sessuale con un’altra ragazza. Quando sentivo le mie amiche parlare a tale proposito, mi raccontavano spesso che era diverso ma, allo stesso tempo, bellissimo. Non avendo mai avuto occasione per testarlo in prima persona ho sempre lasciato che restasse una semplice curiosità, ma qualche mese fa le cose cambiarono radicalmente. Quando trovai l’occasione, era un bel giorno estivo ed ero in università, in attesa di scoprire l’esito di un esame. In quei frangenti stavo scambiando un po’ di chiacchiere con una compagna di corso che avevo notato in dipartimento altre volte e con cui mi stavo confrontando circa gli esami e le difficoltà nello studio. Si chiamava Bettina, era simpatica e molto carina, oltre ad essere fisicamente molto simile a me: i suoi occhi erano di un marrone scuro, la sua capigliatura mora era lucida e vaporosa, di carnagione olivastra, magra e con forme gradevoli, tanto che sembrava che ogni vestito fosse fatto apposta per lei. Nello stesso tempo che parlavo con lei, sentivo crescere in me una strana sensazione: mi sentivo stranamente attratta da lei, e ciò non mi era mai capitato con nessun’altra ragazza prima d’ora. Inoltre notai che dopo un po’ un po’ di chiacchiere aveva cambiato atteggiamento nei miei confronti, spesso era provocante e si esprimeva con una tale malizia, sotto intendendo parecchi significati. Una mezz’oretta dopo fummo convocate nell’aula per gli esiti dell’esame e scoprimmo di aver preso entrambe il massimo dei voti. Eravamo veramente felici e decidemmo di festeggiare sia il buon esito sia la nostra nuova amicizia recandoci in un bar della piazza, molto frequentato dagli studenti. Sedendoci nei tavolini all’interno ordinammo due aperitivi, incontrando molti amici che si fermarono con noi, mentre le ore scorrevano rapide e non ci eravamo accorte che si era fatto tardi finché anche l’ultimo cliente ci lasciò sole nel locale, e il barista ci intimò di andarcene visto l’imminente chiusura. Poiché si era fatta sera e imbruniva, Bettina mi chiese se volessi restare a cena da lei per poi terminare la serata con altre chiacchiere, giacché abitava in un piccolo appartamento tranquillo vicino alla facoltà che frequentavamo ed era sola, poiché non era ancora riuscita a trovare un coinquilino. Io accettai subito senza pensarci troppo: ormai ero più che maggiorenne e, da brava figlia, avvisai i miei genitori che sarei rimasta a casa dalla mia nuova amica e gli avrei fatto sapere se sarei tornata a casa dopo la cena. Così ci incamminammo verso casa sua e quando arrivammo restai colpita: il bilocale era discreto e carino, completo di molti comfort, colorato e ben arredato. Bettina, da amante della fotografia, aveva appeso alle pareti foto di ogni genere. Non perdemmo tempo e preparammo subito qualcosa da mettere sotto i denti, e dopo aver finito di mangiare, ci sedemmo insieme sul divano per fare altre chiacchiere. Bettina mi riempiva costantemente di lusinghe ma, a un certo punto, mi chiese se avevo voglia di vedere un film con lei. Ci pensai un attimo, poi gli chiesi se c’era un letto anche per me. Non avevo voglia di tornare a casa, e con Bettina mi trovavo proprio a mio agio. Lei mi rispose che c’era un materasso disponibile per entrambe e che non avrei creato nessun tipo di disagio, perché lei era l’unica abitante di quel bilocale. Dopo aver avvisato i miei con un semplice sms, accettai con grande piacere ed entusiasmo, forse perché mi aspettavo che quella notte sarebbe successo dell’altro. Così mi ripresentò la trama del film a cui aveva accennato poco prima: era una pellicola un po’ diversa dal solito, parlava dell’amicizia che scorreva tra due ragazze che lavoravano nello stesso ufficio. Inizialmente il film si rivelò un po’ noioso, tanto che rischiai più volte di addormentarmi, ma all’improvviso arrivò una scena che mi fece capire che tra le due protagoniste scorreva un rapporto sentimentale. Mi venne subito da pensare che Bettina avesse scelto quel film apposta per uno scopo: portarmi a vivere insieme a lei un’esperienza simile a quella delle ragazze nel film. Il panico mi assalì in un battito di ciglia. Ero inesperta con le ragazze il non sapere come comportarmi mi mise un po’ a disagio, agitandomi, ma allo stesso tempo ero curiosa ed eccitata. 

La prima mossa di Bettina non tardò ad arrivare. Quando iniziò una delle scene hot del film, mi prese per mano. Sullo schermo le due protagoniste iniziarono a baciarsi e cominciai a sentire la mano di Bettina sulla mia coscia sinistra, in attesa della mia reazione. Forse si aspettava che le dicessi qualcosa o che le scansassi la mano che aveva preso ad accarezzarmi dolcemente, ma vedendo che non reagivo ne cercavo di fermarla, iniziò ad avvicinarsi delicatamente verso l’interno. Mentre guardava il film, Bettina continuava la sua azione, facendomi sentire dannatamente bene. Nella mia mente mi ripetevo che dovevo andare fino in fondo e in quegli istanti mi balzarono in testa le parole delle mie amiche, che in esperienze di questo genere ci si assaporava l’intimità a vicenda, facendo anche qualche giochino con dei particolari giocattoli a me sconosciuti. Bettina però non si placava: con la coda dell’occhio la vedevo che continuava ad accarezzarmi la gonna con movimenti decisi, avvicinandosi sempre di più alla mia sorgente del piacere. Iniziai a inumidirmi per l’eccitazione, avvertendo il piacere salire come un piacevolissimo brivido, andando dalle gambe fino alla mente. In quegli istanti volevo che mi facesse godere come nessun altro prima d’allora e perciò le presi la mano, portandola sotto la mia gonna, facendole toccare il mio perizoma di pizzo. Nel sentire che ero un lago di umori, Bettina ebbe una scarica di adrenalina e passione: si girò verso di me, portando le sue labbra calde e carnose a contatto con le mie. Ci baciammo con grande foga e, dopo alcuni schiocchi, le nostre lingue si unirono e sembrava che nessuno avesse potuto staccarci, intanto che eravamo entrambe eccitatissime e pronte per vivere un interessante rapporto saffico. 

All’improvviso, però, Bettina si sciolse dalle mie labbra, prese il telecomando posto sul tavolino di vetro di fronte a noi e spense la tv. Mi ordinò di mettermi in piedi, nel frattempo che comprendevo che le luci soffuse che illuminavano la stanza creavano una complicità tale da permettere un atto lesbico contrario alle norme della società. Balzò in piedi anche lei e mi spogliò: prima mi sciolse i lunghi capelli biondi e vaporosi in modo da farli cadere sulle spalle, poi mi baciò il collo e mentre era vicino all’orecchio mi sussurrò: 

-“Ti voglio mia adesso…”-

Dopodiché mi sbottonò con dolcezza la rossa camicetta aderente che indossavo, costringendomi a sfilarmela di dosso, rivelando il reggiseno che mi slacciò con una prontezza disarmante. Fece cadere a terra quel piccola capo di intimo e subito dopo mi prese i seni, soppesandoli. Qualche istante dopo mi prese i capezzoli, mordendoli e leccandoli con avidità, bramandoli come se erano suoi. Li sentivo indurirsi sotto i suoi colpi lenti, finché non decise di continuare nella mia svestizione. Slacciò la chiusura della gonna, che subito cadde ai miei piedi, poi prese a giocare con l’elastico del mio perizoma. Ormai ogni dubbio si era sciolto e mi ritrovai in un attimo nuda ed eccitata come non mai.

Quando decise di spogliarsi, chiese il mio aiuto: alzandole delicatamente le braccia le sfilai la maglietta nera che indossava. I suoi capelli subito si spettinarono, ma passandosi una mano tra di essi, Bettina, se li rimise a posto alla meno peggio. In seguito le slacciai la cintura dei suoi shorts bianchi, che con il mio aiuto caddero a terra. Prima di denudarla completamente feci scorrere una mano sopra al suo seno, mentre con l’altra le accarezzavo il pube da sopra il perizoma. Anche lei era un lago di umori e fu così che mi avvicinai al suo collo, baciandola con passione. Una leggera pelle d’oca evidenziò il suo brivido di piacere, e infine le levai anche il perizoma, facendola accomodare con le gambe aperte sul divano dietro di lei. 

In quel momento fui attratta come una calamita dalla visione della sua deliziosa femminilità ben curata, e basandomi su ciò che mi avevano raccontato le mie amiche, mi lanciai contro di essa, sprofondando la mia lingua all’interno della sua vagina. Per la prima volta sentii l’inebriante profumo e il dolcissimo sapore di un sesso femminile che non fosse il mio. Bettina iniziò a godere mentre le stimolavo il clitoride, baciandolo, mordendolo e succhiandolo. Il suo respiro si fece sempre più corto e ansimante, piccole grida di piacere le scappavano dalle labbra intanto che con le dita le penetravo lentamente l’intimità. 

Era la mia prima volta con una donna e sentivo che stava andando tutto alla grande, con ottimi risultati. 

Bettina venne dopo qualche minuto in un orgasmo che oserei definire super. Smisi di stimolarla, mentre rivoli di fluido bianco le uscivano dall’intimità, colando sul divano e bagnando il tessuto beige. Mi chiese di portargli un fazzolettino per asciugarsi e subito andai all’ingresso, mettendomi0 a frugare nelle tasche della borsa. Mentre tiravo fuori il pacchetto e ne estraevo uno, compresi che anch’io avrei voluto godere come lei. La mia figa era pronta per ricevere le sue attenzioni. 

Ritornai da lei e glielo porsi. Lei mi ringraziò per la gentilezza e la cortesia mostrata e gli rivelai che avevo bisogno del suo affetto. La vidi asciugarsi per bene, o almeno quello che poteva, poi si alzò e s’inginocchio. Con il suo capo si portò sotto la mia intimità, iniziando un cunnilingus veramente piacevole. Mi sentivo in paradiso con lei, la sua lingua esplorava ogni anfratto della mia vagina non lasciando nulla al caso. Gli ordinai di non fermarsi, l’eccitazione era così indescrivibile che sotto i suoi colpi lanciavo urla di piacere. Oserei dire che era tutto così “selvaggio” e pochi minuti dopo quella costatazione venni anch’io, sentendo fluidi abbandonare il mio corpo e scivolare nella sua bocca.

Quando mi ripresi ero ancora in piedi, ma ero sfinita, così come lo era la mia amica Bettina. Ci scambiammo qualche bacio, qualche carezza, ci augurammo la buonanotte e cademmo in un sonno profondo.

La mattina dopo, prima di tutto, ci ripulimmo a vicenda, poi facemmo colazione. Fortunatamente non dovevamo partecipare a nessuna lezione, ma io dovevo tornare a casa. Era quasi l’ora di pranzo quando lasciai il suo bilocale, entusiasta di ciò che avevo vissuto, riproponendoci di incontrarci un giorno per vivere di nuovo un’esperienza saffica. 

Ancora oggi il mio ragazzo non sa nulla di quel rapporto, come non sa che, ogni tanto, mi concedo qualche scappatella con lei, utilizzando anche sex toys di varia natura. Diamine, anch’io ho bisogno di concedermi un piacere diverso qualche volta, no?

 

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