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Racconti Erotici Lesbo

Prima

By 20 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Faceva caldo quella sera e allora indossai un vestito leggerissimo e mi recai alla prima cinematografica di un film erotico. Ero stata invitata grazie alla mia passione per la scrittura.
Posti numerati nella sala.
Mi accomodo in ultima fila, vicina ad una bella bionda sulla quarantina, che se ne stava seduta con le gambe leggermente allargate per poter, come me, godere appieno l’aria condizionata.
Il film era, manco a dirlo, del mio regista preferito. Un soft hard, come piace a me, saffico, senza volgarità, con attrici bellissime ed eleganti. Manco a dirlo, la situazione era altamente imbarazzante, dato che mi ero subito eccitata, nonostante l’atmosfera mondana e un po’ seriosa della “prima”. Ero costretta a stare a gambe larghe per dar modo all’aria condizionata di asciugarmi e non avevo il coraggio di guardare la mia vicina, anche se con la coda dell’occhio mi sembrava eccitata almeno quanto me.
Ad un certo punto, mentre la splendida attrice bionda si produceva in un bacio mozzafiato su tutto il corpo di una mora spettacolare, ho sentito che la situazione mi stava sfuggendo di mano a causa della mia fica inesorabilmente bagnata. La mia vicina mi ha sussurrato: – io sono fradicia e tu?
Le ho sorriso e in tutta risposta le ho preso la mano e le ho fatto sentire la mia situazione.
Non potevamo assolutamente muoverci o ansimare, dato che la sala era piuttosto gremita e non era il caso davvero di rubare la scena a quelle splendide fanciulle che intanto continuavano a toccarsi e a leccarsi, e così ci siamo rassegnate a tenere le nostra mani ferme sulle nostre rispettive fiche. Che magnifica tortura! Verso la fine del film eravamo al limite della sopportazione, il desiderio era giunto al culmine. Ricordo a malapena le luci che si accesero, gli applausi del pubblico ( ma come avevano fatto a rimanere freddi davanti a un simile spettacolo? ), ricordo il rinfresco, ricordo che mentre stavo per chiamare un taxi pregustandomi un magnifico ditalino in tutta solitudine, una mano sulla mia spalla e un’offerta di un passaggio. Ricordo la deviazione per una stradina isolata, ricordo di essere stata assalita dolcemente ma con decisione da questo magnifico esemplare di donna bionda che mi ha stesa sul sedile e ha approfittato di me leccandomi dappertutto e facendomi urlare di piacere, mentre io, nel tentativo di restituirle il favore, tentavo di toccarla, di leccarla, di mangiarmela…
Alla fine, ma sembra un sogno, lei mi riaccompagna a casa, mi fa scendere e mi lascia un biglietto da visita.
Giunta a casa, ricordo solo di aver acceso una sigaretta e di essermi masturbata a lungo per rivivere tutta la serata.
Anche ora non posso non bagnarmi al solo pensiero.
La chiamerò.
Presto.

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