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Racconti Erotici Lesbo

Ragazze in spiaggia

By 19 Maggio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Solo due giorni dopo il giro fatto alla Baia insieme a tutti gli altri, con Michaela decidiamo di ritornarci, ma questa volta senza nessuno che ci segua, prendiamo un trenino locale che in pochi minuti ci porta nel cuore del paese che la scorsa volta avevamo semplicemente intravisto attraverso gli spuntoni di roccia sui quali ci eravamo arrampicati.

 

“Spero che non ci veda nessuno, sai l’altra volta…” dissi mentre scendevo dal trenino subito dopo lamia amica che prontamente mi interruppe prima che io finissi la mia frase; “Non ti preoccupare!” infatti, replicò “a quest’ora sono non c’è nessun pericolo, qui ognuno sta per i fatti suoi e poi dei nostri nessuno sa dove siamo.”

 

È giovedì pomeriggio e cercavamo un posticino tranquillo per studiare qualcosa in vista del rientro dopo le vacanze estive, non che l’estate stesse finendo ma non volevamo ridurci all’ultimo secondo come ogni anno… uscimmo dalla stazione dirette verso la spiaggia che sentimmo due voci femminili chiamare “Mickyyyyyy!!!” mi girai di scatto mentre la mia amica era tranquilla e si girò con più calma, due tipe a dir poco schizzate stavano correndo verso di noi emettendo degli strilletti idioti verso quella che sembrava la loro compagna di scuola “ma daiiiiii, ciaoooooo, siiiiiiiii” e si abbracciavano entrambe su Michaela che con non poca affettuosità acconsentiva all’abbraccio ma mantenendosi più composta “ragazze, ma che cazzo gridate?” disse subito Micky azzittendole subito “vi ho invitate per studiare non per fare casino” e loro abbassando lo sguardo non proferirono nulla se non uno “scusa!” simultaneo.

 

Non credevo ai miei occhi, Michaela riusciva a dominarle con estrema facilità, poi mi sorrise e disse “proseguiamo?” e facendole un occhiolino riprendemmo il cammino con le due al seguito; “Ma chi sono?” chiesi sottovoce alla mia amica e lei “compagne di scuola rompipalle ma con un grande fisico!” quando mi disse così non capivo che cosa avesse in mente ma iniziavo ad intuire che forse non eravamo li per studiare.

 

La nostra fortuna era che la giornata era abbastanza soleggiata e arrivate intorno alle 14 la spiaggia era praticamente deserta, camminando Michaela mi presentò alle altre, parlammo del più e del meno, comprammo qualcosa da mangiare ma la nostra idea era di stendere i nostri teli da mare quanto prima.

 

La stazione ferroviaria è situata sulla parte superiore di una collina che conduce verso il basso dove, praticamente diritta di fronte a noi, c’è la spiaggia che possiamo vedere mentre camminiamo giù, il mare poi, era uno spettacolo molto invitante; in più il suono dei gabbiani, l’odore dell’acqua salata, insomma tutto ciò che usualmente si percepisce avvicinandosi ad una spiaggia.

 

Appena arriviamo sembra come se tutta Italia avesse avuto la nostra stessa idea con mio sommo piacere “caspita Micky, non avevi detto che non ci sarebbe stato nessuno?” e Michaela sorridendo “Era l’unico modo per farti venire” e sorridente iniziò a farsi largo tra la gente cercando un posticino per noi, cosa resa difficile dalla marea che essendo alta aveva alzato il limite della battigia al che sbottai “Credo che dovremmo camminare per un po’ prima di riuscire a trovare un buco abbastanza grande per tutte e quattro!” chiaramente seccata anche per la presenza delle altre due.

 

“Seguitemi!” disse Michaela indirizzandosi verso il porticciolo “è sempre più calmo da quella parte!” e noi come tante pecore la seguimmo senza dire nulla. La piccola striscia di sabbia non coperta dal mare era coperta di gente in tutto il senso di marcia, ma Micky mantenne la sua andatura.

 

“Dove ci stai portando Micky?” chiese quasi gemendo Jessica, una delle compagne di scuola della mia amica, e lei “Dovremmo essere vicini ma se siete stanche potete tornare indietro, c’è un bel seminario di Geografia in paese.” a quella battuta Jessica iniziò a correre inseguendo Michaela e afferrandola per i fianchi rideva e diceva “ti faccio vedere io se sono stanca” intanto mentre le due si rincorrevano in mezzo alla gente noi altre due eravamo ormai vicini alla camminata del porticciolo e avanzavamo lentamente nella loro direzione lasciandoci alle spalle il lungomare e il lembo di sabbia pieno di gente.

 

“Sembra libero qui!” esordii subito io incredula di tanto spazio e di fine sabbia libera non occupata da alcun telo da mare. “È proprio lì che vado di solito” incalzò Michaela avvicinandosi a noi e indicando con l’indice una caletta circoscritta da alcuni ciottoli e una pineta a far da cornice, il posto sembra così bello da trovarmi favorevole… ci avvicinammo ancora un po’ affondando i nostri piedi nella sabbia calda tanto da intravedere due insegne, subito l’altra compagna di Micky in preda al panico intuì di cosa si trattasse, io già sapevo cosa era quel posto, Luca mi aveva lasciato un bel po’ del suo sperma dentro di me laggiù, ma Caterina, la’ltra amica di Michela no e chiese “Ma non è che … non mi dire che è… una zona per nudisti?” sgranando gli occhi lesse che la sua sensazione era proprio esatta, Michaela ci stava portando nuovamente nella zona nudisti.

 

Micky cercando di fare l’innocente disse tranquillamente “beh, che c’è di strano se è qui che vengo di solito?” e poi continuando “poi, non è detto che dobbiate spogliarvi e soprattutto completamente, chi non vuole non lo fa!” al che Caterina chiese sgranando gli occhi “Ma tu lo fai?” e la mia amica con estrema scioltezza “di solito…” poi dopo una piccola pausa inframezzata da un sorriso malizioso riprende “ Secondo voi, come faccio ad avere un’abbronzatura così perfetta in tutti i punti del corpo?” … io non dissi nulla ma avevo notato quella perfezione le tante volte che ci eravamo cambiate insieme nelle cabine dei bagni dove andavamo, era veramente bella.

 

Nel frattempo, raggiungemmo i grandi mucchi di pietre, accatastate ovviamente vicino al segnale che delimitava l’inizio della spiaggia nudisti in modo da fornire una barriera visiva tale da mantenere una certa riservatezza per gli ospiti.

 

“Forza ragazze è arrivato il momento di far vedere chi siamo!” disse Micky iniziando a lasciare per terra sacca e telo da mare seguita a ruota da me Jessica, invece preoccupata “ma non hai paura che qualche pervertito ci possa molestare vedendo le nostre tette?” e si guardava intorno monitorando la spiaggia come se nascondesse furtivamente qualcosa. “Ma dai, non si che il 99% dei ragazzi qui è gay?” disse Micky che sembrava conoscere perfettamente la zona e si mostrava informatissima sulle usanze nudiste del luogo e continuando “molti di loro non solo si girerebbero dall’altra parte vedendovi nude ma addirittura se voi andaste a mettervi a gambe divaricate sulle loro teste e vi faceste un bel ditalino sulle loro facce loro chiuderebbero anche gli occhi e pregherebbero perchè voi la finiate”.

 

“MICKY!” esclamò arrabbiata Caterina alle parole volgari della mia amica, nel frattempo io vagavo con lo sguardo percorrendo in lungo e in largo la spiaggia e notavo diverse coppie stese a prendere un’abbronzatura integrale e che tutto sembrava tranne che vedere gay o comportamenti affini, in più c’erano diverse coppie di anziani e anche ragazze sole o in coppia, uomini single, insomma c’era di tutto ma nulla lasciava pensare che la maggior parte di loro fosse gay; passando poi a cosa indossavano c’era chi vestiva un semplice asciugamano, oppure chi aveva un semplice o mini bikini o chi era in topless ma la maggior parte era completamente nuda come mamma l’aveva fatta, la cosa certa è che vestite saremmo state al centro delle attenzioni di tutti e non come aveva detto micky.

 

“Bene, io mi fermo qui!!!” e con fare sicuro e deciso porta entrambe le mani sui bottoni della camicetta smanicata che indossava “..e mi spoglio anche!” continuava a dire imperativamente mentre le sue dita iniziavano a sbottonare ad uno ad uno tutti i bottoni dal primo all’ultimo mentre si apriva sul davanti la camicia lasciava trapelare l’intimo, al che io pensai tra me che forse il suo intento era quello di spogliarsi nuda da prima della partenza dal momento che non indossava il costume come tutte noi… nel frattempo la camicetta scivolò dietro le sue spalle e le sue mani andarono dietro la schiena staccando i gancetti del reggiseno; anche il reggisenso scivolò sul suo telo come se niente fosse rivelando l suo piccolo seno con dei capezzoli anch’essi piccoli ma già induriti, forse perchè già l’idea di essere nuda la eccitava da morire, con estrema calma poi portò le mani sul bordo degli shorts e sfilò via pantaloncini e mutandine facendoci vedere la sua gattina perfettamente depilata.

 

Completamente nuda, allungò le mani sopra la testa stirando le braccia e appiattendo il seno sul torace mentre diceva “mmmh… come si sta bene” sembrava stesse facendo le fusa “… mi piace il calore del sole sulla pelle.” Nel frattempo io avevo tolto la maglietta e i pantaloncini jeans ripiegandoli per bene nella mia sacca mare e rimanendo nel mio bikini a strisce bianche e rosse.

 

Vedendo ciò che faceva Michaela mi sentii incoraggiata a togliere tutto e senza preoccuparmi di occhi indiscreti slacciai i laccetti dietro la nuca facendo scivolare giù le coppe del bikini, girai al contrario il pezzo superiore del costume e slacciai anche i lacci che prima erano sulla schiena, roteai in aria la parte del bikini quasi fosse una liberazione e lo lanciai verso la sacca mare che era ad un paio di passi di distanza da me, poi scivolai con le mani lungo i fianchi accarezzando la parte superiore delle cosce e sorridendo verso Micky risalii verso i laccetti laterali del pezzo di sotto afferrandoli con le estremità di indici e pollici e slacciandoli lentamente per lasciarli cadere una volta tirati fino alla fine… il risultato fu quello di mostrare a tutti il mio monte di venere dove era presente una piccolissima arricciatura di peli proprio sopra il mio fiore, nel frattempo, girando lo sguardo, anche Caterina era completamente nuda e sistemava le sue cose nel suo zaino piegata verso di esso e mostrandoci le sue natiche ben modellate e dalle splendide rotondità che sembravano uscire da un video rap afroamericano.

 

Infine rimaneva la sola Jessica che non pareva aver voglia di spogliarsi “Penso di restare con il mio bikini addosso…” ma con nostra somma sorpresa portò le mani dietro la schiena e con un semplice movimento la sua abbondante quarta misura sballonzolò fuori resistendo efficacemente alla forza di gravità, la osservai con una punta di invidia per quel grosso seno che sicuramente avrebbe acchiappato molti più sguardi della mia terza, ma ero orgogliosa della mia silhouette che nessuna delle presenti poteva sfoggiare… proprio in quei momenti, forse per non essere da meno di noi che eravamo completamente nude, vidi che scrollò le spalle e mentre diceva “e che cazzo, perchè no?” tirò via velocemente anche la parte di sotto lasciandoci a bocca aperta per il suo gesto repentino, ma dandoci la possibilità di vedere la sua vagina carnosa e con due grandi labbra abbastanza gonfie… la sua timidezza però le impose una certa compostezza nei movimenti, ma per la prominenza della sua zona genitale non passava certo inosservata.

 

Ora eravamo tute e quattro nude e iniziavamo a sistemare i nostri teli mentre ci osservavamo e confrontavamo i nostri corpi, Michaela fu quella a uscirne con le ossa rotte, perchè, anche se era carina di viso, era la più magra di tute, seno quasi inesistente vista la sua seconda scarsa, sedere poco prominente e gambe secche, Caterina vinse la palma di vincitrice per il sedere e Jessica per il seno, a me fu data quella del corpo che era meglio bilanciato anche se l’altezza mi penalizzava un po’.

 

Passammo dalle parole a metterci su un po’ di crema solare e devo dire che quando tocco a me non rimasi indifferente alle mani che mi accarezzavano, infatti ricoprirono ogni centimetro del mio corpo passando dai seni, sulle spalle, la schiena, i glutei e persino già sulla vagina, dove Micky ci mise un po’ di più finendo con il dirmi nell’orecchio “eri tutta bagnata!” mi scostai un attimo fissando i miei occhi nei suoi e mentre lei tornava al suo telo, effettivamente iniziavo ad avvertire una certa eccitazione.

 

Eravamo distese in fila, ognuna sul proprio telo, e mentre Jessica leggeva un suo libro di chimica, Michaela e Caterina sembravano aver preso le vie di Morfeo, schiacciando un pisolino. Dopo circa un’oretta che ero distesa al sole, una ragazza, completamente nuda anche lei, che era sistemata a pochi passi da noi, si alza e avvicinandosi a noi chiese gentilmente “Scusate ragazze, potete dare un’occhiata alle mie cose mentre mi faccio una nuotata?” molto discreta e compita nel proferir parola e al nostro assenso sorride avvicinando a noi telo e sacca da mare e si avvia verso l’acqua; giusto il tempo per qualche bracciata ed è già di ritorno dicendo un sorridente “grazie mille” mentre in viso era diventata tutta rosa e sembrava emettere una luce diversa, appagata direi… “se doveste buttarvi in acqua anche voi, ricambierò il favore, è bellissimo… una volta entrata dentro l’acqua sembra cullarti”.

 

Al suo ritorno avevo abbastanza caldo dopo tanto sole e quindi sentirla parlare era un dolce suono per le mie orecchie, così convinco le altre ad accettare l’invito della sconosciuta e in punta di piedi, cercando di evitare spuntoni di scogli che fuoriuscivano ogni tanto dalla sabbia, ci dirigiamo verso l’acqua; io e Caterina ci buttiamo senza paura dritte in mare, mentre le altre due fanno le difficili entrando poco alla volta; Jessica ha l’acqua fino alle ginocchia mentre Michaela “E’ fredda!!!” esplose mentre noi ci divertivamo in acqua.

 

“Poche storie.” disse Caterina iniziando a schizzarla da dietro “aaaaahhhh” Michaela si rannicchiò gridando il suo disappunto mentre Cate continuava a schizzarla dicendo “Dai che è bello una volta dentro, tu devi solo buttarti!” e nel frattempo sentimmo uno”splosh” che attirò la nostra attenzione, era Jessica che vedendo la festa di spruzzi di cui era oggetto Micky aveva deciso di immergersi, ma lo fece di getto sollevando una specie di onda anomala, ciò che vedemmo fu solo la sua riemersione, dopo il rumoroso tuffo, che era letteralmente boccheggiante visto l’impatto che inevitabilmente era freddo sulle prime, ma ciò che risaltava agli occhi fu lo sballottamento delle masse del suo seno che riemergendo di scatto; Jessica dovette contenerne il rimbalzo con le braccia “Dai Micky… una volta dentro è bellissima!” e così dicendo stacca un braccio dal suo seno ormai rilassato e fermo e con la mano lancia un po’ di acqua verso Michaela guardando come le gocce aderivano al nudo corpo della nostra amica.

 

Non so perchè lo feci ma, vedendo che la altre spruzzavamo Micky, sollevai un po’ di acqua gettandola in aria verso la mia amica e cercai di afferrarla gridando “Forza ragazze, BAGNIAMOLA TUTTAAAA!!!” ma lei vedendomi agguerrita iniziò a scappare verso il bagnasciuga schizzando acqua dappertutto, era quello che volevo e mi misi ad inseguirla, dopo qualche attimo riuscii ad afferrarla per la vita snella e liscia e proprio quando sembravo aver serrato la presa iniziò a dimenarsi per fuggire, quindi sollevai un braccio per tenerla a me e mi aggrappai al suo piccolo seno destro e avvertii subito che il capezzolo era diventato dritto e duro, respirando affannosamente spingeva indietro busto e bacino alternando i movimenti e spingendo il suo sedere contro il mio nudo pube…

 

Il risultato fu quello che entrambe iniziammo a barcollare finendo entrambe in acqua provocando un’enorme spruzzata; continuammo una sorta di combattimento in acqua, lì dove non è più alta delle ginocchia, e tutte è due cercavamo di avere la meglio sull’altra… nel mentre sentii prima una mano stringere il mio seno sinistro a mano piena mentre l’altra strofinava contro la parte alta della vagina, chiusi le gambe intrappolando la mano mentre fra me e me dissi che sicuramente era stato un movimento di Michaela accidentale, tuttavia quei tocchi non mi lasciarono indifferente, ma non potevo lasciare la presa e nel frattempo eravamo quasi ritornate a riva, dimenandoci e ridendo contemporaneamente, non potei non osservare con l’acqua scorreva in mezzo ai suoi piccoli seni lambendo i capezzolini irti e duri che parevano indicare il mio corpo per poi far ridiscendere l’acqua dai lati del busto una volta sollevato dal basso fondale.

 

Questa mia distrazione permise a Micky di darmi due pizzicotti ai capezzoli, questo mi procurò abbastanza dolore da farmi allentare la presa, in questo modo lei si staccò da me e nuotando si avvicinò alle altre due che ridendo a crepapelle le dicevano “hai visto che è meglio così?” e ancora affaticata dalla lotta con me rispose “Non è proprio calda come dico io… e poi di solito io non vengo qui per fare il bagno!” seccata e visibilmente contrariata.

 

Tutto sommato ci stavamo divertendo, rimanevamo in acqua a farci cullare dal mare, improvvisando giochi d’acqua o corse a nuoto che puntualmente vinceva jessica o perlomeno fino a che decideva di vincere dal momento che era la più brava tra noi a nuotare; l’acqua non era calda per la presenza di una fonte proprio vicina a dove ci eravamo buttate e Michaela lo sapeva bene e fu quello il motivo di tante storie prima di costringerla ad immergersi con noi; il fresco di quell’acqua a contatto con la nuda pelle mi stava rinvigorendo tutto il corpo ed era piacevole il contatto di quella frescura soprattutto mentre nuotavo, la potevo sentire scivolare in mezzo al seno quasi a volermi accarezzare, ma più di tutto mi piaceva l’effetto delicato che avvertivo vicino al monte di venere.

 

È così tra una nuotata ed uno gioco uscimmo tutte insieme ritornando alle nostre cose visibilmente felici e appagate per nulla preoccupate di essere completamente nude come se ce ne fossimo dimenticate.

 

Dopo tutto questo movimento arrivammo ai nostri teli affamate e subito, la prima a tirar fuori dalla sacca un gran panino fu Jessica, a ruota tutte facemmo lo stesso anche per via dei rumoretti dello stomaco udibilissimi dalle altre; ci sedemmo in tondo e Jessica, la più organizzata tiro fuori una tovaglietta che mise al centro mettendo su altri contenitori con del cibo dentro, prendendone uno in mano, intravidi una sorta di insalata con funghi e melanzane arrostite, anche gli altri contenitori erano pieni di diversi tipi di insalate e mentre guardavo ancora il contenitore nelle mie mani Jessica tiro fuori alcune forchette di plastica dicendo “coraggio ragazze… ce ne è per tutte!” e così dicendo iniziò ad aprire i contenitori; fatto questo Jessy e Cate si sedettero sui loro teli una di fronte all’altra con le gambe di una su quelle dell’altra e i piedi di entrambe a lambire i nudi fianchi comodamente adagiati sui loro asciugamani, mentre Micky si venne a sedere proprio di fronte a me a gambe incrociate, fu inevitabile l’effetto visivo delle sue grandi labbra che si aprivano leggermente facendo intravedere parte dell’interno di un colore rosaceo…

 

*Perchè non riuscivo a spostare lo sguardo da un’altra parte?* Pensavo tra me e in più avvertivo che la mia micetta iniziava a farsi bagnare da piccolissimi rivoli di umori che dribblavano le anse vaginali cercando di scivolare fuori… nel frattempo cominciava a salire una certa ansia, dentro di me speravo che lei non notasse la mia eccitazione o che, eventualmente, pensasse a qualche goccia di mare che era rimasta li a bagnare le mie intimità.

 

Appena finito di mangiare ripresi il mio tubicino di crema solare e me ne spalmai un po’ dappertutto, così fecero anche le altre, soprattutto Caterina e Jessica che ridevano mentre si spalmavano a vicenda la crema soffermandosi sulle loro parti posteriori, nel mentre loro continuavano o mi distesi pancia sotto per prendere un po’ di sole e iniziai a dormire cullata dai raggi solari che riscaldavano la mia nuda pelle.

 

Il tempo passava e io sonnecchiavo sotto il sole; ad un certo punto qualcosa mi fece svegliare inducendomi ad aprire gli occhi; la prima cosa che vidi fu il viso di Michaela intento ad esaminare ed osservare il mio corpo.

 

“Oh Nicky, mi dispiace se ti ho disturbata” disse “ma sembrava che tu stessi prendendo troppo sole e cercavo di proteggerti” la guardai cercando, con la mano, di evitare che il sole ferisse le mie verdi iridi e nel frattempo, sollevandomi dal telo e girandomi di lato verso la mia amica dissi “Hey Micky sei davvero dolce…” e mentre le parole escono dalla mia bocca noto con sgomento che delle altre due non c’è più alcuna traccia “Dove sono Caterina e Jessica?” chiesi immediatamente rivolgendo lo sguardo sull’ultima rimasta. Lei sorridendo riprese “Oh, già, ne avevano abbastanza di prendere il sole e hanno deciso di fare un giro fra i negozi in paese” disse per poi riprendere subito dopo un attimo di pausa “per me non c’erano problemi e ci siamo messe d’accordo che alle cinque ci saremmo ritrovate al caffè dell’orologio in stazione”.

 

“Se ne andranno via delle ore allora…”dissi subito incalzando nuovamente “soprattutto avendo conosciuto quanto Jessica è patita dello shopping” e sollevai le sopracciglia riconoscendo in me un pizzico della stessa mania. Michaela scoppiò a ridere dicendo “Non fare finta che non ti piaccia anche a te” scuotendo il capo mentre parlava per poi riprendere subito “… e poi non volevamo disturbarti visto che eri beatamente tra le braccia di Morfeo, comunque se vuoi possiamo raggiungerle.” a quel punto presi parola interrompendola “No, Micky, restiamo qui, mi piace e poi…” inspirando l’aria salubre del posto ingrossai il torace, per l’enorme quantità di aria inalata, sollevando di conseguenza il seno “ … poi… tu sei rimasta qui con me, no?” espirando l’aria appena presa facendo ritornare tutto al proprio posto mentre le elargivo un lauto sorriso.

 

Lei si mise subito in ginocchio di fronte a me, le gambe unite con il sedere che poggiava sui suoi talloni, il suo piccolo seno era proprio all’altezza dei miei occhi e lei, guardandomi, sembrava essere nervosa, come se volesse comunicarmi qualcosa che non aveva il coraggio di dire; non riusciva a contenere il mio sguardo e sposto la direzione dei suoi occhi sul mio florido seno, sembrava accarezzarlo per come lo stava esaminando attentamente, un piccolo rossore colorì le sue guance. Iniziavo a capire cosa volesse dire, ma volevo essere sicura, volevo sentirlo dire da lei quindi presi la parola dicendo sommessamente “ Hey Micky, sai che puoi dirmi tutto vero?” e a quelle parole sollevò i suoi occhi nei miei e comparve un piccolo sorriso sul viso della mia amica.

 

“Oh, Nicole, sei così bella!” quelle parole mi scossero dall’interno ma ancora non mi sembravano tali da darmi la certezza di quanto lei provasse e quindi risposi “Dai Micky anche tu lo sei e anche molto” cercando di dare un tono meno intimo ma lei allungando una mano sul mio braccio riprese “lo pensi davvero?” e io, dal momento che dicevo la pura e semplice verità “Ma certo, che cosa vai a pensare?” allora lei, senza dire nulla, si appoggia sopra di me e, delicatamente, morbidamente rapidamente mi bacia nervosa sulle labbra.

 

Sulle prime ero frastornata, non ne ero sicura ma da tempo pensavo che Michaela si fosse invaghita di me ed io di lei, ero attratta da lei quanto dal sesso opposto e il contatto con le labbra di Micky mi diede la conferma che potevo considerarmi bisex.

 

Il sapore di quelle labbra era così buono che portai le mie mani sulla sua piccola vita e avvertendo che lei si stava allontanando la tenni ferma a me dicendo “Continua Micky, non fermarti!”

 

Con nuovo slancio mi baciò ancora. Questa volta, lascio una mano in vita mentre sollevo l’altra cingendole il busto e la tirai sopra di me mentre io mi sollevavo… i nostri corpi si unirono schiacciandosi uno all’altro mentre i nostri seni si scontravano, i suoi piccoli e pungenti contro i miei un po’ più grossi e ben modellati… il suo corpo era riscaldato dal sole e potevo avvertire i suoi capezzoli che iniziavano ad indurirsi, ma sapevo bene che lo stesso effetto lo avevano anche i miei e infatti ne ebbi la conferma dalla mano di Micky che risalii dal fianco andando a posarsi a coppa sul mio seno destro iniziando a titillarmi con le dita proprio il capezzoli che ormai era dritto e duro.

 

Le nostre labbra si separarono momentaneamente… “Oh, Nicky, aspettavo questo momento dall’istante in cui ti ho incontrata…” le sue parole non facevano altro che aizzare i miei sensi e non riuscii a dire altro che “mmmmh, sssshhhhh, baciami ancora” e mi gettai sulle sue labbra come in altre circostanze avrei fatto con un uomo.

 

E forse anche l’uomo avrebbe mosso le sue mani come stava facendo Michaela, infatti scese nelle mie parti intime constatando che mi stavo bagnando al solo tocco delle sue gentili mani… “Diavolo Nicky. Ti voglio così tanto.” alche non riuscii a trattenermi e dissi “anche io… anche io ti voglio Micky”ma a quel punto il solito senso di angoscia attanagliò il mio cuore “ma non possiamo farlo qui, qui sulla spiaggia, sotto gli occhi di tutti…” una mossa pudica e quanto mai sconveniente per la mia amica che voleva farlo proprio li davanti a tutti e infatti me lo fece capire portando un dito sull’apertura della mia ferita e muovendolo su e giù mi lubrificava l’ingresso iniziando a spostare le grandi labbra in modo da liberare l’ingresso “ho avuto un’idea…”disse cercando di tranquillizzarmi “mettiamo il mio telo su di noi in mezzo alle gambe”.

 

Così senza neanche aspettare il mio parere mi distende sul telo appoggiando il suo dalla vita in giù, le si accomoda di lato e fa scivolare sotto il telo la sua mano che riprende il contatto con la mia vagina accarezzandola in lungo e in largo, spaziando fin su le cosce per poi ritornare sul monte del piacere.

 

“Non ti muovere Nicole…” mi disse Michaela dal momento che il suo tocco mi faceva un certo effetto al quale non potevo essere indifferente e mi faceva inarcare la zona lombare ogni volta che mi sfiorava il clitoride “… stai calma e tranquilla e nessuno ci noterà… chiudi gli occhi e rilassati”.

 

Chiusi subito i miei occhi. Il mio respiro divenne affannoso e il mio torace saliva e scendeva ad ogni atto respiratorio, sincronizzato con i tocchi della mano di Micky sulle mie parti intime. Cercai di tenere il controllo del mio respiro ma riusci a farlo solo quando la mani di Michaela si fermò sul mio pube.

 

Delicatamente e in modo quasi impercettibile avvertii una delle dita della mia amica che iniziava a segnare il mio monte di venere, lo faceva in modo da non muovere il telo che mi copriva e mi produceva una sensazione bellissima mentre incedeva sulla pelle nuda e glabra della mia vagina, non riuscivo a trattenermi oltre e mantenendo gli occhi chiusi emanai il più piccolo dei gemiti tanto da essere sicura che a sentirlo fosse la sola Michaela.

 

Potevo sentire il suo dito fare dei piccoli cerchi intorno alla vagina per poi restringerli fino intorno alla parte superiore dove il clitoride mi pareva quasi scoppiare nascosto nel suo nido, sentii il suo dito rovistarci sopra finchè il pollice andò in soccorso facendo uscire fuori il grilletto non senza darmi un elettrizzante formicolio che devastava tutto il mio corpo.

 

Aprii leggermente gli occhi e le lanciai un’occhiata, notai subito che era molto vicina a me, quasi si appoggiava su di me lasciando palesemente scoperto il suo nudo sedere al resto della spiaggia, il suo seno mostrava tutta la sua eccitazione per come svettavano i capezzoli nella sua misera prima e il suo viso era talmente arrossato da mostrare definitivamente tutta la sua eccitazione.

 

Il suo dito si manteneva sul mio clitoride muovendosi rapidamente su di esso, la mia eccitazione cresceva a dismisura e lei sapientemente alternava movimenti rapidi ad altrettanti delicati e lenti, intanto io cercavo di trattenere tra i denti quei gemiti di piacere che in altre occasioni non avrei cercato di frenare.

 

A questo punto il suo dito iniziò ad indugiare sull’ingresso, quanto basta per scivolare dentro con estrema facilità provocando in me un piccolo singulto di piacere, sentivo la bellissima sensazione del dito che roteava dentro la mia vagina toccando le pareti e smuovendo un po’ di umori che sentivo scivolare fuori sull’interno delle cosce, pensai tra me “mmmhh è meglio di quando lo faccio da me”. D’un tratto avverto il dito uscire da me ed riemergere da sotto il telo completamente bagnato dai miei succhi. Non capivo cosa avesse in mente quando Michaela si tirò su, nuovamente seduta e disse “Oddio Nicky ho bisogno di prendere di più da te e così non è possibile” a quelle parole e in preda all’eccitazione dissi “Anche io vorrei di più, ma cosa dobbiamo fare?”.

 

Perentoriamente si alzò prese il mio bikini e lanciandomelo disse “Nicole, vestiti!” e mentre anche lei si rimetteva il suo costume continuò “dobbiamo trovare un altro posto!” Entrambe scattammo come se fossimo ai nastri di partenza di una gara e ci vestimmo velocemente ma al pezzo di sotto del costume entrambe evitiamo di mettere il pezzo di sopra per non perdere tempo con lacci o gancetti e messe su magliette e pantaloncini eravamo pronte per spostarci di luogo. Ci incamminammo ritornando da dove eravamo venute fino ad arrampicarci su alcuni spuntoni di roccia, non so cosa avesse in mente Michaela, forse la toilette di un grande magazzino piuttosto che un camerino di prova? Di certo c’era solo che la nostra voglia ci faceva muovere nervosamente e, invece, avevamo bisogno di calma per non dare nell’occhio.

 

“Hai visto qualcosa?” le chiesi notando una certa preoccupazione mista a determinazione “Penserò a qualcosa Nicole…” fu la sua risposta quando… prese la decisione di dirigersi verso il centro abitato e allora accadde un miracolo, un segno che qualcosa o qualcuno ci amava e ci voleva vedere felici…

 

Alla nostra destra notai una donna che usciva da un hotel, prima di entrare nell’auto aperta da un autista, portò la mano nella sua borsetta estraendo un cellulare, ma insieme ad esso non si accorse che tirò fuori, facendolo cadere, anche qualcosa di altro…

 

mi avvicinai mentre parlava al cellulare e nessuno si accorse che ero li, mi accovacciai e vidi che era un qualcosa di simile ad una carta credito, mi alzai e mentre la donna entrava nella sua auto mi mossi per cercare di raggiungerla ma fui subito fermata da Michaela che disse “ma hai visto cosa é?” abbassai lo sguardo e notai il nome dell’hotel, una volta rivoltata la scheda, e lei riprese “è una swipe-card!” a quel punto i miei occhi si illuminarono, alla donna era caduta la chiave magnetica della sua stanza d’albergo e noi potevamo avere l’occasione di stare insieme…

 

…subito mi prese il mio sempre presente senso di angoscia e sollevando gli occhi verso la mia amica “ma non è che facciamo reato?” chiesi cosciente che forse non dovevamo entrare in una stanza che non era la nostra “dovrei riportarla indietro!” dissi subito ma lei mi interruppe nuovamente fermandomi ancora “NO!!!” pareva avere un fuoco demoniaco nei suoi occhi “adesso andiamo in quella stanza!” riprese gettandomi nel panico “ma cosa dici…” cercai di riportarla alla ragione “… e se si dovesse accorgere di averla persa e decidesse di tornare indietro?” lei si girò e con un tocco di malizia disse “a quel punto noi saremo già fuori di la, andiamo, forza!”

 

Lei si incamminò con decisione verso l’hotel mentre io gettando un’occhiata in giro notai che la macchina ormai era sparita dalla mia visuale e che in strada non c’era anima viva che potesse notarci…

 

la raggiunsi mentre spingeva le porte girevoli, eravamo dentro e fortunatamente alla reception sembravano tutti tanto occupati da non presenziare sul luogo, dentro di me pensai che forse vista l’ora anche gli addetti avevano bisogno di pranzare… Michaela sembrava essere in confidenza con il luogo e speditamente si incamminò verso gli ascensori afferrandomi per una mano e tirandomi a se, mi lasciò solo per premere il pulsante di chiamata e nello stesso tempo notai che il suo sguardo era sulla card “nono piano… stanza 23… troppo facile!” esclamò sorridente mentre le porte dell’ascensore si aprivano dolcemente emettendo un “ding” ; neanche il tempo di protestare che mi ritrovai dentro la cabina con le porte che si richiudevano e la lingua di Micky nella mia bocca… non c’era nessun all’interno e lei mi strinse a se iniziando ad intrufolare la sua mano sotto la maglietta afferrando il nudo seno destro e stringendolo molto forte…

 

…dentro di me sapevo che quell’approccio aveva un certo effetto e infatti mi stavo eccitando tantissimo… provai, anche io ad infilare la mano sotto la sua maglietta ma lei respingendomi mi fece appoggiare con il sedere sulla parete dell’ascensore e sollevando la maglietta espose il mio seno avventandosi subito sul capezzolo sinistro…

 

la bocca di Michaela era piacevole e sentivo i denti mordicchiare il dritto capezzolo, questo mi mandava in estasi e produceva in me sensazioni che non potevo reprimer; infatti, posando le mani sul suo capo la tenevo stretta al mio petto invitandola a continuare avvicinando con l’altra mano il seno destro. “Cazzo Nicole, voglio di più!” e contemporaneamente sentiamo il suono dell’arrivo al piano… una cartello è la prima cosa che vediamo e questo invitava ad avere rispetto degli altri ospiti e di non produrre rumori molesti, appena le porte lasciarono lo spiraglio per uscire sgattaiolammo fuori ed io a petto nudo mi facevo trascinare dalla mia amica alla ricerca della stanza…

 

“20, 21, 22, 23… eccola” dissi felice mentre Micky passava la card, uno scatto e la porta era aperta… mi cinse il fianco tenendomi ferma al muro in pieno corridoio e baciandomi forsennatamente con l’altra mano fece si che mi togliessi completamente la maglietta… a questo punto porto entrambe le mani sul seno una mano per ogni semisfera e le strizzò così forte da farle arrossare… osservava i miei capezzoli indurirsi sempre di più, tanta era l’eccitazione del momento, e riprese a morderli, anche facendomi male, uno per volta, in modo violento e irriguardoso…

 

lei spinse la porta con il mio corpo e entrambe fummo dentro la stanza, non riuscimmo a raggiungere il letto che eravamo in terra, sulla moquette, a spogliarci completamente, baciarci, avvinghiarci e rovistarci a vicenda i corpi che erano schiacciati uno sull’altro, capezzolo contro capezzoli, bacino contro bacino e mani che dal sedere salivano lungo la schiena e ritorno…

 

nel girarci e rigirarci, io mi ritrovai sopra di lei, la baciavo appassionatamente e cercavo di sfregare la mia gattina sulla sua al punto da sfregare il clitoride con rude fermezza, stavo arrivando ad ebollizione e lei, accorgendosi della mia voglia spinse il pube in avanti in modo da favorire i miei movimenti e avvolgendomi i piedi intorno alle gambe, strinse le mie cosce su di lei.

 

Ad ogni movimento potevo sentire i nostri umori mischiarsi e ungere le nostre parti intime e tutt’intorno e proprio quando un basso formicolio iniziava a montare in me lei stacco la sua bocca dal seno e respingendomi si stacco da me dicendo “69, Nicky! Voglio assaggiare la tua fica!”.

 

Appiccicaticce e sudate, con desiderio ci mettemmo in posizione e subito lei si mise sopra di me e senza aspettare si gettò sulla mia patatina iniziando a leccare immediatamente il clito. Potevo sentire la sua lingua giocare con il mio clitoride e scendere su grandi prima e piccole labbra poi per risalire leccando i miei umori che colavano da tutte le parti e ritornare sul clito; nello stesso tempo io studiavo la sua glabra fichetta spostando con le dita le grandi labbra abbastanza protruse ed esponendo ai miei occhi l’interno dentellato della sua vagina, emanava un intenso profuso che riempiva le mie narici e infilando un dito nel cuore del suo fiore la prima cosa che vidi fu l’uscita di fiotti di caldi umori vaginali che inondavano il dito scivolando giù nel suo interno delle cosce, quello spettacolo misto alle sensazioni forti della sua lingua sul mio fiore mi fecero infilare anche un altro dito iniziando una lenta penetrazione.

 

“Ahhhhhh Nicole! SI! Oh Nicole!”

 

L’eccitazione cresceva e anche la voglia di vederla godere, decisi, allora, di infilare non solo il terzo ma anche il quarto dito spingendo tutto dentro di lei finchè potevo e notai che lei gradiva quanto stessi facendo dal modo in cui si allungava per permettermi di penetrarla e facilitarmi le operazioni che non risultavano difficili dalla grande quantità di umori che continuava a produrre e che la stavano lubrificando al meglio, entravo e uscivo le quattro dita, lo feci per diversi minuti allargandola tanto da far entrare quasi tutta la mano e nel frattempo mossi l’altra mano iniziando a giocherellare con l’ano fino ad entrarvi un dito dentro forzando lo sfintere anale questo le fece emettere un gemito simile ad un ruggito felino e contemporaneamente sentii qualcosa di minuto scivolare dentro di me, era un dito della mia amica che iniziava a rovistare nella mia vagina con estrema forza.

 

“Fammi venire Nicky!… Fammi venireeee!” esclamando, quasi gridando, senza tener conto della riservatezza dell’avviso ed io le stavo dietro, non ero per nulla preoccupata e mi stavo godendo quel dito dicendo “Anche io… fammi venire, dammi di più!!!”

 

Non avevo mai avuto un tale desiderio di godere, il bisogno sessuale di venire e far venire qualcun, potevo sentire il fuoco che le sue dita producevamo in me e mentre cresceva l’orgasmo anche le dita dentro di me crescevano con l’allargarsi del magico ingresso e vicendevolmente ci penetravamo con una matta ossessione di avere un orgasmo nello stesso momento.

 

La mia mano continuava imperturbabile i movimenti quando Micky esordì “Oh Nicky… continua… siiii, sto ve..nen….doooooooooooooooooo!” ed esplose in una cascata di spruzzi che mi bagnarono il viso facendo si che la voglia che avevo in corpo crescesse a dismisura inducendo un orgasmo anche in me “Micky, oh, siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii” e mentre gridavo la mia goduria mi sentivo sopraffatta da essa, spossata, inerme e mentre io lasciai Micky e la sua patatina lei continuò a giocare con la mia penetrandola più volte e provocando altri orgasmi, anche multipli che mi lasciarono stesa sulla moquette e senza forze.

 

Mi risvegliai con lei adagiata sopra di me… il suo busto riposava sul mio seno e la sua lingua giocava con il lobo del mio orecchio destro mentre la mano giocava con gli umori che erano colati nell’interno delle me cosce… mi disse “Nicky, non ho mai avuto un orgasmo così intenso” ed io non avevo le forze per dire nula se non “meraviglioso!”.

 

Aprimmo gli occhi e ci guardammo, nude e bagnate, sulla moquette in una camera di albergo sconosciuta. La mia mente cominciava ora funzionare correttamente mossa dalla mia solita sensazione di angoscia “Forza Micky! Non possiamo stare più tanto tempo qui” e con decisione mi alzai e prendendo i miei vestiti in terra iniziai a rimetterli addosso cominciando dagli short…

 

“ma io ho ancora voglia di te tesoro” disse Michaela provocando in me una reazione quasi di stizza… presi il suo bikini e glielo lanciai “Non c’è tempo sono due ore che siamo qui!” sembrò riprendersi dall’estasi e saltando in piedi rimise in un seat il suo bikini e poi gli short… io misi su la maglietta senza pezzo di sopra del costume, proprio come ero arrivata lì e Michaela facendomi un semplice occhiolino “Tranquilla, nessuno si accorgerà di nulla, sembriamo due che vogliono andare in spiaggia” e tirando un sospiro uscimmo dalla stanza richiudendola alle nostre spalle ma quello che non avevo previsto era quello che fece dopo la mia amica alla vista del receptionist che prima non c’era… appena fuori dall’ascensore lui si accorse di noi e non potemmo evitare di avvicinarci lei subito anticipò l’uomo “eccole la chiave…” e mi intimò di allontanarmi da lì, io mi avvicinai all’uscita e dopo pochi minuti mi raggiunse e uscimmo dall’hotel.

 

Ci incamminammo verso la stazione dove ci attendevano Jessica e Caterina e le chiesi “ ma cosa hai detto al receptionist?” lei si volto e sorridendo “Niente di che, che gli abbiamo fatto un favore a restituirgli la chiave e che era un uomo fortunato…” rimase in silenzio con un sorriso sardonico sul viso alche le chiesi “ e.. come mai fortunato?” mi guardò di nuovo e ridendo “perchè tu ti eri invaghita di lui e non avevi il coraggio di chiedergli di uscire…” e scoppiando a ridere continuò “..gli ho dato il tuo numero di telefono, ti chiamerà nei prossimi giorni, non ha voluto sapere nulla altro solo il tuo nome ahahahahah” e a dir poco incazzata dissi semplicemente “stronza potevi dare il tuo di telefono!”.

 

 

 

NB: scusate se ci sono errori grammaticali o di ortografia… ho pubblicato il racconto senza rileggerlo viste le tante pressioni per un nuovo racconto, vi chiedo la gentilezza per chiunque volesse farlo di suggerirmi correzioni o abbellimenti di stile su xnicole88x@hotmail.it per eventuali commenti invece su http://it.netlog.com/xnicole88x

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