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Racconti Erotici Lesbo

TD Tea Dansant

By 9 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

T.D. Tea Dansant

 

Cara Gio,

ti scrivo questa mail direttamente di ritorno da una delle serate più folli e sconvolgenti della mia vita, per cui non fare caso se faccio errori o se salto di palo in frasca…ho ancora l’alcool nel sangue…e soprattutto l’ADRENALINA!! Come ti ho detto ieri stasera sono infine andata ad uno di quei famosi TD di cui tutti qui in uni parlano…a quanto pare sono un’istituzione qui in Belgio, e nessuno può esimersi dal provare ques’esperienza! Sinceramente, da quello che avevo sentito, non è che mi attirassero più di tanto (ubriachi ovunque, birre che volano, puzza e sporcizia…) però Sophie, la ragazza del mio corso di antropologia culturale, stamattina ha insistito un sacco affinchè ci andassi con lei e i suoi amici. Alla fine ho deciso di andarci, anche per iniziare a conoscere un po’ di ragazzi madrelingua…se no, se me ne sto sempre con gli Erasmus, non imparerò mai bene il francese!!! Quando mi sono avviata verso il capannone in fondo al campus ho iniziato a vedere frotte di ragazzi, alcuni con i tipici cappelli o mantelle delle confraternite, altri semplicemente vestiti molto…male!! Sophie mi aveva avvertito di mettermi cose vecchie, scarpe brutte ecc…ma io avevo comunque pensato che per quanto sporca, una festa con della musica necessiti comunque di un certo stile, e così mi ero messa quella vecchia canottierina a fiori mezza trasparente che usavo sempre qualche anno fa, un paio di normalissimi jeans e le mie vecchie ballerine nere. Eppure ero la più elegante di tutti!! Lì tutte le ragazze portavano jeans sdruciti, maglie macchiate o canottiere di quelle sportive che nessuno mai metterebbe in una serata…anche Sophie, che è sempre vestita molto curata, oggi sfoderava un look da monellaccio, con una canotta della Becks di taglio maschile. Comunque evito di perdermi nei dettagli come sempre (anche se…anche i dettagli sono importanti, credo io) ed entro nel vivo del mio racconto…la festa era davvero divertente, c’era musica allegra, un po’ di tutti i generi, tanto ska, ma anche musica popolare rivisitata e cose diverse…l’ambiente era veramente conviviale, tutti che saltavano e si lasciavano andare…aiutati dall’alcool devo ammettere…che costava veramente pochissimo! Anche io ci ho dato abbastanza dentro, ma senza esagerare, dato che volevo essere sufficientemente lucida da respingere i soliti marpioni…però quello che è successo è che le avance mi sono arrivate da un fronte davvero inaspettato…

Ti ricordi quando mi dicevi che Claudio aveva ibernato la mia libido, e che speravi che la mia esperienza all’estero facesse esplodere tutte le potenzialità che avevo fino allora represso?? Alla luce di questa sera devo dire che forse avevi ragione…ed è solo due settimane che sono qui!!! Immagino sarai curiosissima, quindi non tergiverso ulteriormente e procedo a raccontarti cosa è successo…con dovizia di particolari…proprio come piace a te!!!

Ritorniamo alla serata…più o meno verso l’una di notte, nel pieno della festa, mi è scappata forte la pipì e Sophie mi ha accompagnato al bagno. Evito di descriverti lo stato dei bagni, una con la puzza sotto il naso come te non ci avrebbe mai messo piede!! Comunque, Sophie è entrata insieme a me nella toilet, il che mi ha stupito un po’, dato che non siamo così tanto in confidenza, ma nemmeno mi ha schoccata, dato che è una cosa comune tra ragazze. La cosa che trovai bizzara fu che, anziché voltarsi, lei si mise a fissarmi con un sorrisetto malizioso. Io pensai che volesse sfidarmi e stetti allo scherzo. Le dissi che non mi metteva soggezione e mi rispose che le piaceva vedere le passerine altrui pisciare. A Sophie piace a volte usare dei termini volgari quando parla, il che mi mette un po’ in imbarazzo a volte, dato il modo puritano in cui mi hanno cresciuto i miei, ma dall’altro mi diverte e mi intriga un sacco, soprattutto perché viene da una ragazza colta e affascinante come lei. Credo lo faccia per schoccare gli altri, per sfidarli. Ha talmente tanto fascino che anche questo suo peculiare modo di parlare entra a far parte del suo personalissimo sex appeal…sapessi quanti ragazzi sbavano per lei!! E non posso dire che non si meriti queste attenzioni…è veramente bella. Anzi, forse definirla bella è sbagliato, direi che ha tantissimo fascino. Per i canoni italiani è un po’ troppo formosa, ha sì il seno prosperoso, ma anche i fianchi larghi e le gambe non sottilissime. E’ molto tonica ma non si può certo definire magra. Poi ha la pelle olivastra, i capelli neri, i lineamenti da gitana un po’ irregolari e gli occhi grandissimi di un grigio-verde magnetico… comunque (come vedi mi sono persa di nuovo) ero rimasta che ero al bagno con lei. Quando è stato il suo turno di fare pipì mi ha chiesto se io non la volevo guardare. Stetti al gioco e mi girai verso di lei. Anziché abbassarsi veloce i jeans mentre si accovacciava, Sophie li fece scendere piano, mostrandomi un perizoma di pizzo trasparente bianco, che risaltava sulla sua pelle scura e stonava con l’abbigliamento trasandato. In trasparenza si vedevano i ricci ribelli del suo pube. Poi si abbassò anche il perizoma e mi fissò. Io rimasi incantata di fronte alla sua naturalezza e impudicità. Vedere infrangere con tanta tranquillità le regole non dette del buon costume mi affascinò moltissimo e desiderai essere come lei e togliermi di dosso quel retaggio di inibizioni che mi portavo dietro…Poi ritornammo a ballare, ma la mia testa rimase per un po’ su quel momento in bagno…bevvi ancora e la testa mi diventò sempre più leggera. Io e Sophie andavamo continuamente al bar e, dato che siamo entrambe carine, ci hanno offerto un sacco di volte da bere. A quel punto si può dire che fossi ubriaca, ma non fuori del tutto. Mentre saltavamo come delle pazze, Sophie prese ad abbracciarmi sempre, e così gran parte del tempo la passammo a saltare abbracciate. I ragazzi volevano mettersi fra noi, ma io e lei ci divertivamo molto di più sole, in quell’atmosfera di intima complicità femminile…ridevamo un sacco e ci dicevamo cose senza senso all’orecchio. Dopo un po’ il caldo nella sala divenne insopportabile e Sophie mi propose di uscire un po’a sederci sull’erba per prendere aria. Antoine, un amico di Sophie, venne con noi, ci sedemmo nel mezzo del prato, circondati da ragazzi che, come noi, prendevano aria, o si sdraiavano, stremati dall’alcool, dal fumo e dalla festa. Lui fece una canna e ce la fumammo ridendo di un nostro amico che si era baciato con una tipa bruttissima e di un altro, la cui tipa aveva baciato un suo amico di fronte a lui. Io ridevo, sentendomi in un mondo diverso, dove tutte le regole nelle quali avevo vissuto non valevano più e dove, se si voleva, si poteva semplicemente seguire i propri istinti del momento, senza essere giudicati. Ho assoporato il sapore dolce e trasgressivo della libertà, dirai tu…bé sì, e devo dire che quel sapore mi è piaciuto molto!! Antoine vide una ragazza che puntava da tempo e ci lasciò con una pacca sulle spalle “Je vais drager, mes chères mademoiselles!” (=vado a rimorchiare mie care signorine…che brava in francese, né??)…e io e Sophie restammo lì a finire la canna che Antoine ci aveva gentilmente offerto. Uno strano silenzio cadde fra noi e Sophie mi guardò negli occhi con un sorrisetto. In francese mi disse quello che più o meno suona come: “Certo che tu sei proprio italiana da capo a piedi, anche in una serata in un posto da schifo così sei tutta coordinata! E poi quella canotta semitrasparente…bagnata di birra e sudore lascia poco all’immaginazione…” e mentre mi diceva questo avvicinò il suo indice alla piega del mio seno, sfiorandola. Io non sono certo procace, ma quella canottiera è vero che mette in risalto il poco che ho. Io sorrisi, lasciandomi guidare dall’istinto e senza pensare a nulla. “Bè, anche la tua canotta, sebbene sia maschile, su di te è di un sexy…le tue tette spiccano anche lì sotto…altro che le mie!”, le dissi. Lei mi guardò in modo strano e mi prese la mano e se la portò al seno “Quindi mi guardi le tette, sporcacciona!”. Io sentii il morbido seno di Sophie sotto le mie mani ed ebbi la tentazione di stringere la mano, ma era come se, se lo avessi fatto, avrei superato un limite oltre il quale non sarei più potuta tornare indietro…e così restai lì, come inebetita, con la mia mano immobile sul suo seno. D’un tratto Sophie si alzò e mi prese un braccio e, con poco garbo, mi fece alzare: “Dai torniamo a ballare, certo che sei di una noia tu!” mi disse mentre ritornavamo in sala. Io ci rimasi un po’ male per quello che aveva detto e mentre ballavamo non mi sentivo più spensierata come prima. Sophie iniziò a ballare con un po’ di quei ragazzi idioti che ci giravano intorno e ad un certo punto prese il meno peggio e gli stampò un bacio in bocca, di quelli che fanno soffocare, per intenderci. Poi vidi che gli prese una mano e se la portò al seno e lui iniziò subito a palparglielo con gusto. Io restai disgustata a vedere quella scena. Ci restai talmente male che mi avviai veloce verso l’uscita, senza avere il tempo di riflettere sul perché mi sentissi ferita. Avevo le lacrime agli occhi dal nervoso e fuori mi sedetti in disparte, appena dietro l’angolo del capannone. Appoggiai la testa ,che mi girava un po’, al muro, chiusi gli occhi, aprii la bocca ed inspirai profondamente. Quando li aprii vidi la sagoma di Sophie stagliarsi di fronte a me. “Dai scema entra, con quello sfigato volevo solo farti vedere come si devono fare certe cose…sei ingenua, tu, è?? Con quell’accento che hai non posso restare innervosita con te per più di mezzo secondo…il che non è da me…dai entra che non mi sono mai abbassata a chiedere scusa prima d’ora quindi sentiti lusingata.” Io la guardai sentendomi confusa, non capivo bene cosa provavo, comunque fui contenta che mi era venuta a cercare e mi alzai per seguirla. Lei mi mise un braccio intorno alle spalle e mi diede un bacio sulla guancia. Rientrammo e continuammo a ballare come prima. La mia attenzione era totalmente su Sophie e sul suo seno, che continuavo a guardare. Non avevo mai guardato una ragazza a quel modo prima d’allora… era un mix d’attrazione, invidia ed ammirazione. Dopo un po’ Sophie mi disse che le scappava pipì e se l’accompagnavo a farla. Io la seguii e lei mi disse che adesso i cessi erano troppo disgustosi e che andava a fare pipì nel boschetto lì dietro. Ci avviammo. Le figure che si stagliavano di fronte a noi erano come ombre cinesi che si muovevano alla luce tremula di una candela, i loro visi erano indefiniti, in quel posto c’eravamo solo io e Sophie. Solo io e lei. Quando arrivammo in un punto sufficientemente appartato, Sophie mi disse se non volevo fare prima io la pipì. Mi sentivo su di giri e intimidita allo stesso tempo…mi sono abbassata lentamente i pantaloni, insieme al mio perizoma di cotone rosa, come aveva fatto lei prima in bagno, e sono restata qualche istante così, con il mio monte di venere ben depilato esposto al vento fresco, e sgli occhi grigi di Sophie, incantati a guardarlo. Credo starai shoccando in questo momento Gio… mi sa che ti prendi un infarto a sentire il resto!!! Comunque mi sono accovacciata e ho fatto quello che dovevo fare, quando mi sono alzata, Sohie era dietro di me e mi ha messo qualcosa tra le mani, mentre con l’altra mano mi teneva bloccata per non farmi girare….il suo reggiseno!! Poi ho sentito il suo corpo avvicinarsi al mio con lentezza esasperata, e il suo seno, non più bloccato nella gabbia del reggiseno, appoggiarsi alla mia schiena…ho sentito chiaramente i capezzoli turgidi attraverso i sottili veli delle nostre due canottiere…e ho provato una sensazione di calda morbidezza..non so spiegarti…non ci si sente così con un uomo, il desiderio che si prova in quel caso è totalmente differente!! In quel momento desideravo solo perdermi in tutta quella calda morbidezza e sentire la sua pelle soffice sulla mia…ma non sapevo come fare!! Allora Sophie mi diede una leggera spinta e mi voltai: “Che fai ancora la verginella sfigata?” mi disse ridendo e veloce corse via, addentrandosi ancora di più nel boschetto sul lato sud del campus. Mi misi a ridere anche io e cominciai ad inseguirla tra gli alberi. Tra il buio, l’alcool e le canne, inciampai un paio di volte rischiando di cadere, ma per fortuna non sono stata imbranata fino a quel punto e dopo un paio di minuti di inseguimenti raggiunsi Sophie… avevo l’adrenalina a mille e la presi ridendo e urlando, la cinsi da dietro, con un braccio la bloccai per la vita e con la mano libera le palpai il seno attraverso il cotone della sua canottiera da uomo. Sohie rise forte “Allora sei una troietta in fin dei conti, non la ragazzina innocente che volevi sembrare!”. A me veniva da ridere “Adesso ti punisco stronza!” e le schiacciai forte un capezzolo. Sophie si liberò dalla mia presa e si voltò verso di me con i capelli scarmigliati e il seno che si muoveva in totale libertà sotto quella canottiera troppo larga per lei…madonna quanto era sexy, ti giuro!! Aveva una bellezza selvaggia e animalesca…non mi sembrava di stare vivendo davvero quel momento…io…proprio io, che fino ad allora ero stata solo con Claudio!! Sophie rideva ancora e camminando all’indietro sollevò la cannottiera sopra il seno, scoprendo le sue tette grosse e sode. Aveva i capezzoli piccoli e scuri, che andavano all’insù…alla fine si appoggiò al tronco di un albero e si mise le mani sotto le tette e cominciò a palparsi. “Spero tu abbia ancora un po’ di istinti animali stasera!”…a quel punto l’inibizione mi era passata completamente e mi avvicinai a lei decisa e le presi le tette tra le mani ed iniziai ad accarezzargliele dolcemente, dal basso all’alto, soppesandole ed evitando volutamente i capezzoli. Poi iniziai a toggargliele con più foga e, tenedogli una mano sotto una tetta, con l’altra presi il capezzolo tra il pollice e l’indice e iniziai a ruotarlo con sempre maggiore intensità. Sophie iniziò a gemere ed io mi abbassai e le presi l’altro capezzolo tra le labbra e glielo solleticati con la punta della lingua. Poi presi a succiarglielo e mordicchiarglielo finchè lei non mi prese il viso tra le mani e mi mise la lingua in bocca senza troppi complimenti….madonna che strano baciare una ragazza!! Non c’è barba, le labbra sono grosse e carnose, la pelle vellutata…Sophie portava un lucidalabbra alla fragola che diede a quel bacio un sapore di fresca innocenza. Poi mi staccò da lei, prese il laccio che chiudeva la mia canottiera dietro il collo e lo aprì con una perizia e una velocità impossibile per un uomo, poi pose le mani sul mio reggiseno nero a fascia e lo abbassò di colpo lasciandomi il seno scoperto. “Avremo tre taglie di differenza” dissi io, sentendomi un po’in difetto. “Sì, le tue tette stanno in una coppa di champagne…sono così belle!” Mi prese per la vita e mi avvicinò a lei, spingendo il suo seno sul mio. Prese le sue tette tra le mani e le strinse, di modo che piegandosi in avanti arrivò a far toccare i suoi capezzoli ai miei. A quel tocco rabbrividii di piacere. Lei iniziò a fare un movimento leggero a destra e sinistra che mi faceva impazzire… sentivo la vagina umida in modo imbarazzante…a quel punto non sapevo bene che fare…credo che Sophie se ne accorse e prese la situazione in mano. “Dai la mia verginella si è bloccata di nuovo, non preoccuparti che ti faccio vedere tutto io stavolta, la prossima però ti interrogo e devi dimostrarmi quanto hai imparato…” Mi sbottonò rapida i jeans, mi fece sdraiare sull’erba umida, mi allargò le gambe e restò a guardarmi per qualche secondo…poi prese a passarmi la sua lingua su tutto il corpo, evitando però i punti più erogeni come i capezzoli o il clitoride. La sua lingua era accompagnata da delle carezze sensualissime, che divenivano più forti o più leggere a seconda dei punti, più forti sulla pancia, più leggere sul retro delle ginocchia o sulla schiena. Nessun uomo mi aveva mai toccato così, perché nessun uomo sa cosa prova una donna quando viene sfiorata in quel modo in quelle parti del corpo…l’eccitazione femminile deriva da moleplici punti, e andare dritto a quelli caldi fa perdere la parte in cui l’eccitazione cresce e diventa dirompente, al punto da essere dolorosa. A furia di evitare il clitoride ed i capezzoli stavo esplodendo di desiderio e presi le mani di Sophie e gliele misi lì, per farle capire che non ce la facevo più. Allora lei prese a leccarmi il clitoride, prima solleticandomelo leggermente con la punta della lingua, poi con un po’ più intensità, ma senza premere troppo come fanno a volte i ragazzi. Con una mano mi prese un capezzolo tra le mani e iniziò a schiacciarmelo con sempre più forza, fino a che arrivai a provare un delizioso leggero dolore. L’altra mano invece si insinuò nella mia vagina umida e calda, vi mise dentro una, due, tre, quattro dita e iniziò a muoversi dentro e fuori, allargandomi via via sempre più il buco, al punto che la sua manina delicata vi entrò completamente. Ero squassata dal piacere e non riuscivo davvero a pensare a nulla. Sophie mi disse di toccarmi da sola i capezzoli, così con la mano libera iniziò a stimolarmi l’ano con docezza. Non ci infilò dentro il dito con forza come faceva a volte Claudio, infastidendomi, ma restò a stimolarlo dall’esterno, insinuandovi dentro solo il principio del dito. Continuò così per qualche minuto ed ero sul punto di venire, quando lei intensificò tutti i movimenti, ad eccezione di quello sul clitoride, che continuò a restare leggero, e spinse interamente il suo indice nel mio ano. A quel punto non capii più nulla ed iniziai a gridare sopraffatta dal piacere che stavo provando. Restai senza fiato a giacere sulla nuda terra. Sophie si alzò e si tolse i pantaloni e il perizoma. Io ero supina e lei si accovacciò sul mio viso portandomi la sua vagina sulla bocca. Restai un po’ sorpresa nel vedere una vagina così da vicino e non sapevo bene come fare, comunque l’odore forte che emanava mi attirava moltissimo ed io tirai fuori la lingua ed iniziai a leccargliela da cima a fondo. Sapendo cosa a me sarebbe piaciuto, mi concentrai poi sul clitoride e Sophie iniziò a muoversi convulsamente in su e in giù sul mio viso, finchè non la sentii gemere di piacere ed esplodere in un urlo liberatorio. Il mio viso era completamente inondato dai suoi umori e quell’odore mi inebriava. Sophie si alzò in fretta, si rivestì in un secondo e mi aiutò a fare lo stesso. Mi guardò e rise. Risi anche io. “Allora, torniamo alla festa??” e allegramente vi ci ritornammo.

Cara Gio, questo è quanto…ti lascio al tuo sconvolgimento e alle tue considerazioni…per quanto mi riguarda sono felice di aver seguito i miei istinti e di aver passato una notte davvero incredibile…per il resto nulla cambia, mi piacciono sempre gli uomini, ma d’ora in avanti sarò consapevole che anche le donne possono riservare piacevoli soprese!!

Un abbraccio!!

La tua migliore (e un tempo innocente) amica

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