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Racconti Erotici Lesbo

Un grande amore

By 21 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Tania era appena tornata dal lungo viaggio che l’aveva portata, per motivi di lavoro, in Germania. Era stanchissima. All’aeroporto la venne a prendere la sua adorata Flavia,la ragazza con cui stava da quattro anni e con cui condivideva un appartamento al centro di Roma. Flavia era una ragazza molto riservata, capelli castani, occhi vispi verdi, un fisico minuto e androgino. A differenza Tania era una persona più socievole, estroversa, con un gran bel seno, una terza abbondante, capelli neri e una paio di gambe mozzafiato. Si amavano molto e durante il suo viaggio aveva sentito molto la mancanza della sua compagna.
-‘Amore’mi sei mancata’-
-‘Tesoro’finalmente! A casa ci aspettano tutti per la cena’-
Flavia aveva organizzato una cena con degli amici per festeggiare il ritorno della sua adorata. La casa era stata preparata con cura al suo ritorno e gli amici più cari l’aspettavano al suo interno. Avevano preparato una cenetta favolosa. Si accomodarono a tavola e Tania cominciò a raccontare della sua esperienza estera, delle diverse usanza, pei pregi della popolazione locale e di quanto la cucina locale la facesse inorridire. La cena scorreva tranquilla. Mentre Tania parlava Flavia la osservava dall’interno della cucina, osservava le sue movenze, i suoi gesti. Era mancata un mese da casa e lei aveva una voglia matta del suo corpo. Tania contraccambiò lo sguardo malizioso della sua compagna, le sorrise e tornò a discutere con i suoi amici. Verso la fine del pasto, Flavia andò in cucina per preparare il caff&egrave, mentre nella sala accanto gli schiamazzi delle persone le tenevano compagnia. Si sentì afferrare i fianchi da dietro, si voltò. Era la sua splendida donna. Quanto le erano mancate quelle mani, quelle braccia, quel viso così celestiale! Aveva una voglia matta di possederla. Tania con un gesto le scostò i capelli dalla fronte –‘Avevo dimenticato quanto sei sexy piccola’-
-‘E io avevo dimenticato quanto mi eccitassero le tue mani addosso’-
Le due fremevano già di voglia. Tania la baciò delicatamente con le labbra dischiuse e al contatto della sua lingua un brivido attraversò la sua schiena. Il bacio si fece più intenso. Le carezzava i capelli, le prese l’esile collo tra le mani cercando di sentirla il più possibile sua. Quel languido bacio si trasformò immediato in eccitazione, carnale, viscerale. I respiri corti e affannosi tradivano i loro corpi semirigidi. Le mani tremanti di desiderio vagavano in cerca di sollievo. Flavia infilò la sua delicata mano dentro i pantaloni dell’altra. Al suo tocco Tania scattò dal piacere mordendosi le labbra per non emettere mugolii. Flavia voleva averla più di qualunque cosa.
-‘Non ora. Non qui. Liberiamoci di loro e poi ti giuro che ti farò impazzire’-
Finirono di cenare, anche se l’aria si era fatta pesante. Tania per l’eccitazione si era fatta taciturna, guardava la sua ragazza e la spogliava con gli occhi.
Pian piano gli ospiti lasciarono l’appartamento. Nella casa risuonava il silenzio. Erano sole finalmente!
Tania esausta si gettò sul letto a braccia aperte. Il letto era morbido sotto di lei. Era uno di quei letti enormi, con la testiera in ferro battuto, come piaceva a lei. L’avevano scelto assieme.
Sentì il materasso muoversi e d’un tratto sentì la presenza di Flavia su di lei che la osservava impaziente.
-‘Ehi! Piccola ho voglia di te!!!’- Si tolse lentamente il maglione.
A Tania non servivano parole’era in estasi! Era così eccitante quella situazione come non ne provava da tempo. Si sedette sul letto con la sua donna riversa su di lei. Le sfiorava la pelle mentre i sospiri dell’altra la invitavano a continuare quell’esplorazione. Tirò via una spallina del reggiseno, baciando delicatamente la spalla, scendendo verso il suo seno che ritrovò bello come non mai. Turgido, pieno. Sfiorò il capezzolo con il polpastrello e non riuscì a resistere. Si avvicinò e lo succhiò, inebriandosi del profumo della sua pelle. Flavia era vogliosa. Inarcava la schiena, spostava la testa all’indietro, occhi chiusi per godere di quel piacere immenso.
Con un tocco dietro la schiena Tania slacciò il reggiseno e lo lanciò a terra. La voglia si fece più sessuale. Prese i suoi seni con due mani. Li palpava con foga, succhiava i suoi capezzoli, li muoveva con spiccata maestria.
La maglia le fu sfilata delicatamente da Flavia. Era nuda sotto. Aveva già tolto il reggiseno qualche ora prima per sentirsi più comoda.
Fece sdraiare nuovamente la sua dea strofinando le sue mani sulla sua pelle. Il suo seno grande e voglioso, capezzoli ritti e duri. I suoi baci le procurarono la pelle d’oca increspando al massimo i capezzoli. La casa risuonava di gemiti.
Si scostò dal sopra e con velocità le tolse gli stivali e i pantaloni aderenti che indossava, lasciandola con degli slip micro e velati. Si vedeva il pube completamente rasato. Flavia alla sua vista sentì un’ondata di piacere nelle sue mutandine. Non resistette a lungo. Le tolse e cominciò a baciarle quel pube liscio che la eccitava da matti. Era così liscio che tutti i suoi umori si erano sparsi ovunque. Sentiva il sapore della sua donna, dolce, soave. La sentiva mentre ancora si bagnava’era un lago. L’eccitazione raggiunse il suo apice. Tania era vogliosa come non mai. Voleva essere posseduta al massimo dal suo amore.
-‘Infilami le dita dentro ti prego’-
E così fece. Le sue dita scivolavano al suo interno senza paura, senza problemi, dandogli un piacere smisurato. La sua lingua disegnava dei piccoli cerchi attorno al suo clitoride e quando aumentava il ritmo d’improvviso aumentava la forza di penetrazione delle sua mano. Tania si contorceva dal piacere. Mentre la sua amata la leccava e l’assaporava si torturava i capezzoli stringendoli forte tra le dita. Quel misto di dolore e piacere la mandava in estasi. Flavia aumentava sempre più il ritmo fino a che non sentì l’ondata di piacere della sua amata infrangersi contro le sue labbra. Succhiando quel nettare prelibato la portò all’orgasmo.
-‘Amore mi fai morire’-
-‘Piccola voglio che mi scopi. Voglio sentirmi tua’-
Tania si alzò e fece mettere a carponi la sua donna. La spogliò e la osservò con l’eccitazione suprema negli occhi. Tra le natiche si intravedevano le sue labbra rosse e carnose. Tania le leccò con generosità e allargandole le cosce le succhiava con decisione. Flavia alzava in alto il suo sederino sodo dal piacere, mentre urlante di piacere stringeva le lenzuola tra le dita.
-‘Aspetta’so io cosa ci vuole’-
Tania andò verso il cassettone e prese il loro vibratore. Ne verificò la funzionalità e riprese a leccare la sua adorata. Il piacere era estremo ma mai come quando le infilò il vibratore dentro. Flavia non trattenne l’urlo.
Lo inseriva con delicatezza, girandolo e muovendolo all’entrata della fica colante. Lo accese all’interno e cominciò a muoversi dentro con velocità sostenuta. Flavia mordeva le lenzuola dal godere. Il vibratore, di dimensioni notevoli, la riempiva, mentre la sua piccola le stuzzicava il clitoride durissimo.
Tania si sdraiò sotto di lei per raggiungere con facilità il clitoride che cominciò a leccare e a stringere tra le labbra. Intanto continuava a farla godere con il dildo che la penetrava con vigore e rapidità. L’orgasmo non si fece attendere e tra gemiti e respiri affannosi arrivò forte e deciso.
Si adagiarono senza forze sul letto, sprofondando tra le lenzuola.
-‘Quanto mi eri mancata’-
-‘Ora sono qui e non ti lascio più’-
Si erano ritrovate e riscoperte nella maniera più dolce che avessero potuto immaginare

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