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Un pomeriggio al sexy shop

By 18 Novembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Oggi mi è arrivata la solita email del sexy shop vicino casa che mi informa
delle nuove oggettistiche possibili da comprare nel negozio. Insieme ad essa manda i suoi soliti
cordiali saluti molto caldi.Attentamente guardato i nuovi arrivi
vedo una nuova tutina a stile collant, aperta sulla fichetta e culo, e sopratutto sul seno.
Decido di comprarla per la mia schiavetta. Dopo aver controllato decido di rispondere
alla proprietaria essendo ormai una mia cara amica.La conosco ormai da anni, è una mistress molto
bella.Alta sul 1 e 75 senza tacchi,che non manca mai di mettersi per slanciarsi ulteriormente
capelli tinti rosso corvino, un seno molto prosperoso, un culetto da ceffoni, ma soprattutto
un viso molto regale.Io spesso e volentieri nonostante io abbia già una schiavetta le ho
fatto molte avances, nella vana speranza di farla diventare per una volta
la mia cagnetta, ma niente a sempre rifiutato con una risata.
Le scrivo
” cara Giada, dopo domani passo a prendermi l’artico xxxxxxx, per la mia schiavetta,
fattelo trovare a dosso, lo voglio intriso dei tuoi umori
baci Fede”
Non era la prima volta che le scrivevo messaggi del genere, era il nostro gioco, sapevo già
che non si sarebbe fatta trovare cosi, purtroppo, ma io ci provavo comunque.

Due giorni dopo mi dirigo alle 5 del pomeriggio con la mia schiavetta al seguito, vestita
come una puttana. A dire il vero anche la mia schiavetta è molto bella, anche se non gliel’ho
mai detto ovviamente.

Si chiama Martina Alta anche lei sul 1 e 70, roscetta sul arancione rame, lentiggini , molto magrolina e molto
remissiva, con un culo che ormai non ha più bisogno di convenevoli. Ben addomesticata orbai
ubbidisce senza problemi a tutte le mie sevizie.

Entriamo nel negozio, lei dietro di me si fa piccola e un po’ vergognosa.
Entrando esclamo ” Il padrone è arrivato” con tono tra il giocoso e il rude
vedo spuntare da dietro il bancone Giada, che per la prima volta ha ubbidito ai miei ordini
e si è messa la tuta che le avevo chiesto, insieme a dei tacchi vertiginosi e
mi aspetta con in mano un frustino da cavallo.
Il frustino non mi spaventa, capisco subito che se ha eseguito i miei ordini è pronta a sottomettersi
anche se non ha il coraggio di ammetterlo.
Decido di prendere subito la palla al balzo.
Giada mi saluta, dice qualcosa sul frustino, cerca di sfottermi, ma io non sono già più in me.
Le vado in contro senza rispondere con passo molto deciso, le arrivo davanti e senza dire niente
le afferro la folta chioma rossa da dietro la testa e le dico
” ho detto che è arrivato il padrone, e quando arriva il padrone tu ti metti in ginocchio ”

Giada non sa che dire, non l’ho mai trattata cosi effettivamente, rimane senza parole.
Prende e rimanendo a bocca aperta mentre l’accompagno nel inginocchiarsi.
Appena scesa continuo dicendole
” Visto che sei stata maleducata oggi sarai la schiava della mia schiava”
Martina non si aspettava una frase del genere, ed effettivamente neanche io visto che in 3
anni non le ho mai fatto un regalo, tanto meno un regalo di questo genere. La vedo visibilmente
felice, mentre Giada non lo è per niente infatti prova subito a contro ribattere.
Giada :” ma..”
la blocco subito con un sonoro pizzone che le gira il volto e dico
fede: ” Allora non ci siamo capiti, Martina prendi lo strap on nello scaffale e mettitelo”
Martina esegue l’ordine in meno di un secondo ha già levato la gonna e si è infilata l’arnese
pronto all’uso.

Io afferro nuovamente Giada con una mano e con l’altra le tiro fuori il pene, e senza troppi
convenevoli glielo infilo tutto in bocca fino in gola.
Inizio a stantuffarla con forza mentre do un nuovo ordine a Martina
Fede :” prendi quel dildo con la cosa e infilaglielo dentro”

Ancora una volta Martina ubbidisce velocemente e prende anche iniziativa. Prende il dildo poi
si avvicina, prende di prepotenza i fianchi di Giada e la fa mettere a pecora.
Poi con molta calma le mette lo strap on nella fica e il dilatatore con la codina nel culo
Strappando entrambe e le volte dei mugulii di piacere. Giada subisce la doppia scopata posteriore
della mia schiavetta mentre lecca e ciuccia per bene la mia asta.

Martina continua a stanturfarla con forza e presa dal gioco di essere per la prima volta padrona,
inizia a mollarle delle sonore pizza sul culo. Io a quella visione me la ridacchio e cerco di strozzare
ulteriormente la puttana Giada.

Dopo diversi minuti di questo gioco decido di cambiare posizione, voglio scopare io il culo di Giada e quindi
inizio a comandare.
fede:” Martina vatti a mettere a gambe aperte sulla sedia dietro il bancone che ora la puttana Giada te la
deve leccare”
Continuo afferrando nuovamente i capelli di Giada che smette di succhiare e mi guarda con odio profondo
fede: mentre tu ora ti metti a 90 sul bancone e lecchi la figa di quell’altra troia come te”

Entrambe obbediscono ai miei ordini, anche se Giada è visibilmente incazzata, ma non osa proferire parola
Io invece apro dal negozio una corda di 2 metri e mezzo e la uso per legare dietro la schiena le braccia,
il seno seno e il collo di Giada, lasciando un lembo di 40 cm come guinzaglio (in caso volessi portarla a spasso)
ed in più levo il dilatatore dal suo culo e le infilo dentro la fica uno dei dildi più grandi che vendeva (25 x 5)
a velocità massima

Giada inizia a leccare mentre Martina le schiaccia visibilmente la testa contro la sua figa.
Quasi non respira ma riesce a dare ugualmente segni di gradire l’intruso elettronico. Ora arriva il mio turno,
la afferro il culo, guardo che magnifico lavoro ha fatto il dilatatore,le sputo dentro il retto e entro
senza troppi complimenti, cercando veramente di farle male. La scopai con una forza inaudita, la scopai cosi forte che
praticamente il dildo per gli urti le era uscito dalla fichetta troppo bagnata.

Ovviamente stavo per venire ma decisi che doveva essere il momento di massima umiliazione per Giada

Ordinai ad entrambe di mettersi davanti a me in ginocchio e a pena entrambe ebbero eseguito dissi
fede: ” Giada visto che oggi hai finalmente che razza di pezza da piedi sei, capirai perché non posso sborarti in bocca,
infatti io verrò nella bocca della mia schiava e poi lei, se vorrà deciderà cosa farne”

Presi la mano di Giada e la obbligai a segarmi mentre Martina attendeva la sua razione di sperma a bocca aperta.
Venire nella bocca di Martina fu veramente divertente mentre venivo guardato dagli occhi piedi di odio di Giada.
Venni come sempre copiosamente, 45 fiotti caldi le colpirono il palato.

Appena ripulito tutto il pene Martina si alzò, andò dall’altro lato della stanza e sputo poco a poco per terra lo sperma,
appena ebbe finito mi guardo e disse
Martina :” mi scusi padrone ma devo umiliare questa puttana di merda, che l’altra volta mia ha preso per il culo per ore”

Io inizia a ride, tutto mi sarei immaginato tranne che una situazione del genere.

Martina si diresse verso Giada, la afferro anche lei per i capelli e la costrinse a camminare per tutta la stanza sulle ginocchia
mentre le diceva
Martina :” Adesso chi è il cane è ? chi è la schifosa sguattera? ti senti una puttana? senti quanto fai schifo? adesso capisci come
ci si sente a sentirsi una pezza da piedi ? è? rispondi? RISPONDIII?”
e le mollo una serie di ceffoni sul culo

poi la riprese per i capelli e la face arrivare fino davanti alla piccola pozzetta di sperma e le chiese
martina:” la vuoi?”
Giada :” si..” con tono strozzato
Martina allora afferrò i suoi capelli ancora più saldamente le alzò la testa e disse
Martiana :” e invece non l’avrai e sai perché? perché lo sperma del padrone tu non lo meriti neanche dopo che è stato per terra e
dentro la mia bocca.
Al che si abbasso e lo bevve di nuovo e lo ingoio, davanti lo sconcerto di Giada, che si sentiva ancora peggio di una piccola slave

Appena finito lo spettacolino ordinai a Martina di rivestirsi e di rimettere al proprio posto l’oggettistica usata, mentre io slegavo
Giada che non riusci a proferire parola per quanto era scossa. Noi ce ne andammo con il mio acquisto per la cagna marti e Giada era ancora
in un angolo

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