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Una notte in corsia

By 16 Giugno 2010Febbraio 9th, 2020No Comments

Il mio nome è Andrea, sono nata e vivo a Roma da oltre 30 anni. fin da piccola, quando stavo alle medie,, ho sentito molto forti i miei istinti sessuali e li ho sempre vissuti fino in fondo. qualcuno mi definirebbe come la classica ragazza facile, una troietta. Ma alla fine io mi godo e godo a pieno ogni giorno della mia vita.
Sono alta 1,69 e peso 49 kg, castana chiara, occhi verdi; pancia piatta, seconda piena, qualche volta terza scarsa, un bel sedere, gambe senza un filo di cellulite; ho un bel viso, diciamo carino, che so valorizzare con il trucco.
Ho letto tanti racconti e adesso voglio raccontare qualche pezzo della mia vita. Parto dalla fine, dalla notte passata. Stavo facendo il turno di notte in uno degli ospedali di romani, dove lavoro come medico. Comincia a far caldo e quindi si tende a vestire sempre più leggeri. indossavo una gonna al ginocchio, una magliettina aderente, perizoma, niente reggi. poi tanto in corsia indosso il camice. Però le notti sono lunghe qualche volta per fortuna si chiacchiera con altri colleghi o con gli infermieri.
Questa notte l’infermiera di turno è Daniela, è più grande di me di qualche anno. Capelli neri, occhi verdi, forse appena un pò sovrappeso, con i fianchi un pò larghi e con una terza piena. Almeno questo è quello che si intuiva da sotto la divisa.
Verso le due di notte stavamo prendendo un the freddo in sala medici, sedute alla scrivania. Parlavamo del più e del meno, spettegolando sui colleghi. La stanchezza si sentiva e poi ero sveglia da tanto e cominciavo a sentire dolore alla schiena e cercavo di stiracchiarmi.
“Mal di schiena?”
“Lasciamo stare che mi sento tutta rotta”
“Allora si sdrai un pò invece di stare seduta”
“Si, e poi mi addormento”.
“Dottoressa, se vuole le faccio un massaggio. dicono che ho un tocco magico”
“mmm… magari… ti andrebbe?”
“Su, si sdrai a pancia in sotto”.
Ho tolto il camice e mi sono sdraiata sul lettino. poi ho pensato che la maglietta era scomoda per il massaggio. così mi sono rimessa seduta, ho tolto le scarpe per essere comoda e poi la maglietta. Sotto non portavo niente e ho visto Daniela rimanere un attimo ad occhi sbarrati davanti alle mie tette. E mi sono risdraiata.
Poi ha cominciato il massaggio. avevo le braccia alzate, le mani sotto il viso. E Daniela faceva scorrere le mani sulla schiena, con mio grande piacere, che ogni tanto manifestavo con un “si, proprio lì”.
Mi accorsi che le mani si facevano un pò più audaci, scndendo di più verso la linea del sedere e scendendo di lado, passando dalle spalle ai fianchi, sfiorando il lato dei seni.
“Hai davvero un bel tocco. continua che mi piace tantissimo” e per finire la provocazione lasciai un bel mugugnio.
E le mani non attesero che pochi secondi per spingersi con un po’ più energia sui seni. Ed io lascia fare alzando anche appena un poco il corpo. Abbastanza per sentire le punte della dita sui capezzoli. Mi sono girata, per lasciar fare ancora meglio. E adesso il mio seno era esposto e gli occhi chiusi per non inibire quelle mani che scivolavano dal collo alla zona sotto l’ombelico, soffermandosi sui seni e sui capezzoli che ormai erano durissimi. Così ho mosso la mia mano, facendola scivolare sotto la casacca della divisa, direttamente sulla pelle. Fu Daniela a mugugnare e io salii verso il seno, per ricambiare il tocco sui capezzoli. E un attimo dopo ecco la bocca di Daniela sui capezzoli, e la lingua, e i denti. Oramai ero partita e con la mano libera cominciai a sollevare la gonna ed accarezzarmi. Anche in questo caso la mano di Daniela mi raggiunse in fretta e prima mi sfiorò sopra il perizoma, poi lo sposto velocemente, per giocare con le mie grandi labbra e con il clitoride. E poi un dito è entrato dentro di me mentre i suoi denti continuavano a mordere i miei capezzoli. La mia mano è scivolata sul suo corpo, sotto la divisa, fino ad arrivare sotto l’elastico dei pantaloni e poi sulle mutande e poi sotto, giocando con le mie dita con la sua peluria.
A quel punto Daniela si è staccata dal mio seno e mi ha baciato. Le nostre lingue si sono intrecciate, le nostre labbra morse a vicenda. Mi sono liberata le mani per toglierle la giacca ed abbassare i pantaloni della divisa. Lei mi ha aiutato finendo di spogliarsi. Poi mi ha tolto il perizoma ed ha cominciato a baciarmi la fica, sentivo i suoi denti mordermi il clitoride, la lingua entrare dentro di me, alternandosi con le dita che intanto erano diventate due.
Con le mie mani l’ho invitata a salire sul lettino per ricambiarle il favore in un fantastico sessantanove. La mia eccitazione saliva e saliva. Sentivo l’orgasmo dentro di me e sentivo fremere il corpo di Daniela ogni volta che affondavo la mia lingua, sentendo le sue dita esplorarmi più a fondo. Poi l’altra mano ha cominciato ad esplorare il buco del mio culetto. Nel momento in cui il suo dito è entrato dentro di me, un dito nel culo, due nella fica, i denti sul clitoride, sono venuta in maniera travolgente. Un attimo dopo, sentendo ancora Daniela sulla mia fica a bere i miei umori ho sentito venire anche lei sul mio viso.
Dopo pochi attimi ho sentito il suo corpo rilassarsi sul mio ed il mio piacere che mi lasciava un infinito senso di vuoto dentro la testa. Poi Daniela si è alzata e, mentre tenevo gli occhi chiusi, l’ho sentita vestirsi.
Quando ho aperto gli occhi l’ho vista a testa appena appena bassa.
‘Scusi, dottoressa, non lo so cosa mi è preso.
Mi sono seduta, ho recuperato il mio perizoma e ancora scalza mi sono alzata, mi sono avvicinata a lei, le ho dato un dolce bacio sulle labbra, infilandole contemporaneamente il perizoma nella tasca della casacca.
Mi sono messa le scarpe ai piedi e prendendo la maglietta mi sono avviata alla porta, l’ho aperta, ancora mezza nuda, solo con la gonnellina addosso, mi sono girata sorridendo.
‘Vado un attimo in bagno’.

Questa storia è vera’ voglio sentire commenti di uomini e donne, e magari continuerò a raccontare altre storie che mi sono successe. andrea_doria1977@live.it

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