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Racconti Erotici Lesbo

Una vedova giovane

By 23 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Una vedova giovane

Questa che sto per raccontare &egrave una storia avvenuta molti anni fa, avevo 29 anni, ed ero vedova da cinque anni, forse alcuni, certamente i più giovani, si stupiranno, ma a quel tempo la vita era diversa.

Dunque, mi chiamo Mirella, alta 1,73, capelli biondi cenere portati lungi, occhi azzurri, un nasino impertinente, labbra carnose, una terza di seno, tutte le curve al posto giusto, e gambe lunghe, mi sono sposata all’età di 19 anni, Roberto mio marito ne aveva 24, per l’epoca era normale sposarsi giovani, il nostro &egrave stato un matrimonio d’amore.

Avevo 16 anni quando ho incontrato Roberto, giocavo a pallavolo nella squadra dell’oratorio, e la capitana aveva organizzato una festa in casa, come si faceva allora, quando l’ho visto sono rimasta folgorata, alto, moro, occhi verdi, mi sono sentita rimescolare dentro.

Anche lui mi aveva notata, mi ha invitata a ballare, abbiamo ballato sulla mattonella per tutto il pomeriggio, un sogno .. ero persa fra le sue braccia … mi faceva la corte discretamente come conveniva.

Verso le 18, quando &egrave finita la festina, Roberto mi ha chiesto se poteva accompagnarmi fino a casa mia, era proprio la domanda che aspettavo ed arrossando ho detto di sì, da quella Domenica non ci siamo più lasciati.

Alcuni mesi dopo, egli &egrave venuto a casa mia ed ha chiesto ai miei genitori il permesso d frequentarmi, loro sapevano già che Roberto mi corteggiava ed avevano preso le loro informazioni, non hanno avuto problemi a dare il loro consenso.

Dovete sapere che da noi la rivoluzione sessuale non era ancora arrivata e le ragazze per bene si stringevano forte le cosce fino al giorno del matrimonio, ed io ero una ragazza per bene.

Prima di sposarmi ero un po’ preoccupata, tutte le mie amiche già sposate mi dicevano che la prima volta non era poi così piacevole, anzi era doloroso, e temevo di fare brutta figura con lamenti fuori luogo, oppure rigidità eccessiva che avrebbero reso la perdita della mia verginità ancora più dolorosa-

Ma erano preoccupazioni inutili, Roberto si &egrave dimostrato delicato ed attento al mio piacere, egli ha agito lentamente, mi ha tranquillizzata, baciandomi e colmandomi di carezze portandomi ad un tale punto di eccitazione che tutti i miei timori si sono dissolti come neve al sole e ho provato l’ebrezza del piacere dei sensi.

Nel corso dei cinque anni di matrimonio Roberto mi ha svezzata, mi ha fatto conoscere tutte le sfaccettature dell’amore carnale, non mi ha risparmiato niente, ma agiva sempre in modo tale da farmi giungere piano ad ogni nuovo traguardo senza che me ne accorgessi ed ero felice di ogni nuova scoperta.

Ma le cose belle non durano, Roberto era un perito tecnico, faceva l’assistenza tecnica ai clienti della ditta per la quale lavorava, istallazione e messa in motto di nuovi impianti, oppure il servizio di assistenza dopo vendita, era un buon impiego, guadagnava bene e vivevamo agiatamente, però era sempre in giro con la sua FIAT 600, e così un giorno si &egrave trovato sulla strada di un autotreno al quale si erano rotti i freni.

E’ morto sul colpo, lasciandomi sola e disperata, la mia vita era andata assieme al mio marito, avrei voluto morire, e per completare il quadro ero incinta da un paio di mesi e ho perso il bambino.

Per mia fortuna sono stata circondata dall’affetto dei miei genitori, dei miei suoceri e delle mie amiche. Un mio parente, che &egrave avvocato ha preso in mano la mia situazione e in poco tempo mi ha fatto aver un cospicuo risarcimento, che mi ha permesso di aprire un negozio, calze da donne e lingerie, che mi assicura l’indipendenza economica.

Per i primi tempi, passata la disperazione, ero diventata malinconica, Roberto mi mancava tremendamente, ed anche, mi vergognavo di ammetterlo, fisicamente, me lo sognavo di notte e spesso mi svegliavo, scossa dall’orgasmo, con la mano stretta sulla fighetta.

Da ragazza, non mi ero mai masturbata, prima si incontrare Roberto non avevo mai sentito il richiamo dei sensi, e poi non sapevo come fare e la paura del peccato mi fermava, una volta quando avevo circa 12 anni, spinta dalla curiosità, mi ero infilato un dito nella fighetta, mi ero fatto male e non ci avevo più provato.

Invece rimasta sola, non potevo immaginare di concedermi ad un altro uomo, ma il mio corpo aveva le sue esigenze e non riuscivo a fare a meno del piacere dei sensi, e così ripensando a Roberto, alle sue carezze, alle nostre scopate, alla sua lingua sulla mia figa, al suo cazzo fra le mie labbra, mi impastavo le tette, mi torturavo i capezzoli e mi spingevo tre dita nella figa, come mi faceva Roberto, fino ad addormentarmi sfinita.

Per anni sono vissuta così, oramai Roberto era diventato un caro ricordo, tutti mi incoraggiavano a rifarmi una vita, ero troppo giovane per vivere sola, mi dicevano ‘sei una bella donna, non ti sarebbe difficile trovarti un uomo che sarebbe felice di sposarti’, ma io non volevo, non perché avessi qualche timore di tradire la memoria di Roberto, ma conoscendo la mia passionalità avevo paura di innamorarmi e di rischiare di rimanere da sola una volta ancora.

Ma il destino &egrave sempre in agguato e ci riserva delle sorprese, quella mattina &egrave entrata in negozio una bella ragazza mora, era una rappresentante di lingerie.

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Erano quasi le 12:30, stavo per chiudere il negozio quando Arianna fece il suo ingresso trascinandosi dietro un trolley di media dimensione, ebbi un attimo di fastidio, l’avevo individuata e classificata, una rappresentante … ma proprio ora doveva venire ad offrirmi la sua merce, ma poi la guardai meglio e subito ne fu attratta.

Arianna era alta circa come me, mora, occhi marroni, capelli tagliati corti che le davano un aria sbarazzina, un bel viso, gambe lunghe, due tette da sballo ed un culetto a mandolino, indossa un top bianco che la lascia scoperta da 5 cm. sotto il seno fino alla cinta della minigonna inguinale, lasciando l’ombelico in bella vista, un giubbino di jeans, calze nere, probabilmente autoreggenti, décolleté di vernice nera con un tacco alto 13 cm.

Mi si avvicino porgendomi la mano ‘Buongiorno, sono Arianna, rappresenta la maison xxxxxxxxx rinomata per la sue lingerie intrigante e sexy, vorrei poter mostrarle il mio campionario, sono certa che lo troverà interessante e che potremo combinare buoni affari per la nostra reciproca soddisfazione.’

Ascoltavo imbambolata, fissandola … mi scossi e presi la mano per stringerla ‘Piacere sono Mirella … aspetti un attimo … tiro giù il rotolante prima che un vigile zelante mi metta la multa per non aver rispettato l’orario.’

Lei assenti sorridendo ed io mi affrettai a girare la chiavetta che metteva in motto il rotolante metallico, eravamo chiuse all’interno, sole al riparo di sguardi indiscreto.

Devo precisare, non sono mai stata attirata dalle donne, mi era sempre sembrato una cosa contro natura, quando da ragazza giocavo a pallavolo, avevo visto le mie compagne spogliarsi per cambiarsi, le avevo viste nude, quando dopo la partita facevamo la doccia, ci lavavamo la schiena a vicenda, certo ci scappava sempre uno schiaffetto sul culetto oppure una strizzatina alle tette, ma erano gesti allegri e scherzosi, fatti senza malizia. E poi, tutte noi sognavamo il Principe Azzurro, bello e romantico, nel nostro immaginario era una specie di angelo asessuato che ci colmava di attenzioni e ci recitava parole dolci, non pensavamo certamente al lato fisico dell’amore.

Ma vedere Arianna mi fece venire un brivido nella schiena e lei si accorse del mio imbarazzo.

‘Signora ho sentito molto parlare di lei, tutti mi hanno detto che lei &egrave una bellissima donna ed ora che ho il piacere di incontrarla devo confessare che non era un esagerazione.’

A quelle parole arrossii come una cretina, mi bagnai il perizoma ed i miei capezzoli si indurirono spingendo sul raso bianco della mia camicetta, erano ben visibili visto che non avevo indossato il reggiseno.

Arianna sicuramente se ne accorse, ma con molto savoir-faire, fece finta di niente ‘Col suo permesso Signora le mostrerò la nostra collezione.’ e così dicendo, senza aspettare una mia qualsiasi risposta, aprii il trolley iniziando a deporre la sua merce sul bancone. C’era di tutto, tanga e perizoma di raso e di seta, culotte e minuscoli slipini di velo trasparente con inserti di pizzo, reggiseni che coprivano solo la parte inferiore del seno lasciando scoperti i capezzoli e le aureole, reggicalze, e gu’pi&egravere di velo e pizzo, insomma tutte cose fate per stuzzicare il narcisismo delle donne, per fare impazzire i maschietti e destinate ad essere levate subito, guardavo affascinata, incapace di distogliere lo sguardo pensando a come mi starebbero addosso.

Arianna non mi dava tregua ‘Signora tutto quello che vede &egrave assolutamente made in Italy, non c’&egrave niente di cinesi o di indiano, dalla materia prima alla lavorazione artigianale, perché i nostri prodotti sono fatti a mano dalle nostre specialiste, sono un po’ cari, ma quale &egrave la donna che non vorrebbe possedere almeno uno di questi completini, se me lo concede glieli farò vedere indossati.’ prese un tanga ed un reggiseno ed andò a spogliarsi nella cabina delle prove, senza neanche tirare la tenda, ed io a guardarla che si denuda per indossare il tanga ed il reggiseno.

Pochi minuti ed ecco che esce, addosso ha solo il tanga, che riesce a malapena a coprirle il pube, quella miniatura di reggiseno che le sostiene le tette senza coprirle, le autoreggenti e la scarpe, fa 4 passi in mezzo al negozio, gira su sé stessa con fare malizioso … mi fissa dritto negli occhi … prende una culotte di velo nero ed un reggiseno assortito porgendomeli ‘Vada ad indossare questo intimo, vedendoselo addosso potrà giudicare meglio la qualità dei nostri articoli’ tace e sorride maliziosa ‘ed anche l’effetto che fanno su che li indossa … per l’effetto che può fare su chi li vede indossati potrà solo immaginarlo per il momento.’

Sorrido e senza esitare un attimo prendo quello che lei mi tende e vado a spogliarmi nella cabina, e come lei lascio la tenda scostata, lei si avvicina e rimane lì a due passi a guardarmi.

Fa un altro passo verso di me, quasi mi tocca, col pretesto di sistemarmela bene passa le dita sotto l’elastico della culotte, fremo un brivido mi percorre tutta … aspetto la sua prossima mossa … le dita girano sui miei fianchi, sul mio pancino … appena sopra il solco del mio culetto, poi mi lasciano … vorrei gemere ma mi controllo, mi solleva le tette per adagiarle bene nella coppa del reggiseno, le accarezza lievemente con le punta delle dita ed il suo pollice mi sfiora i capezzoli eretti e duri, mi trema la figa e mi bagno.

Giro la testa verso di lei, il suo viso quasi mi sfiora e quando le sue labbra toccano le mie non esito a dischiuderle, la sua lingua penetra cercando la mia … la trova … la succhia … la lecco .. le succhio la lingua .. mi giro completamente e l’abbraccio … ci baciamo … la sua saliva mi cola nella bocca … la mia saliva le cola nella bocca … gemo di piacere .. lei geme e mugola … le sue mani scendono sui miei fianchi … mi abbassano la culotte … una mano si inserisce fra le mie cosce … non posso fare a meno … allargo le gambe … mi stringe la fighetta … mi spinge tre dita dentro … inizia a masturbarmi … ‘Ooohhh … ssssììììììì … cosìììììì … ancoraaaaaaa … ‘ ora sono io ad abbassare il suo tanga … vado a toccarle la fighetta e la masturbo .. &egrave lei a gridare di piacere …

Siamo sfinite … ci guardiamo in silenzio .. lei toglie la mano dalla mia fighetta e se la porta alla bocca .. si succhia le dita … si lecca il palmo della mano … mi fissa ‘Mmmmm che buono … mi piace il tuo sapore … dai assaggiami.’ ed io senza pensarci mi succhio le dita .. mi lecco la mano … mi piace quel suo sapore leggermente salato … le sorrido ‘Mi piace … &egrave buono’

Ci stacciamo … ci guardiamo … non so cosa pensare … o piuttosto so benissimo cosa pensare … una cosa sola … LA VOGLIO !!!!! … avvicino la bocca al suo orecchio … con la punta della lingua le stuzzico il lobo e mormoro ‘Ti voglio … non ti lascio scappare.’

Lei mi si stringe e le sue labbra cercano la mia bocca.

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Ci baciamo, non smetterei mai di baciarla, erano anni che non scambiavo un bacio vero e solo ora mi rendo conto di quanto quel gesto d’amore mi mancava, dobbiamo separarci ci manca il fiato, mio stacco un po’ da lei, la prendo per mano ed andiamo nel retrobottega, dove ci sono gli scaffali con la merce ed un piccolo ufficio, con scrivania, computer, stampante, telefono, fax, classificatori ed un piccolo divano.

Chiudo la porta, stacco il telefono e spingo piano Arianna sul divano, la faccio sdraiare e piano le sfilo il tanga, le levo il reggiseno e le scarpe, lei mi sorride e si lascia fare .. le prendo le caviglie e le sollevo le gambe … mi abbasso con il viso fra le sue cosce ed avvicino la bocca alla sua fighetta depilata, non l’ho mai fatto ma ricordo benissimo come mi faceva Roberto … le mordicchio le grandi labbra .. gliele apro e con la lingua vado a stuzzicarle le piccole labbra ed il clito … lei allarga le gambe e mugola di piacere … succhio il clito … lo stringo piano fra i denti … le spingo tre dita nella fighetta … lei mi ricompensa con fiotti di nettare della sua figa … si impasta le tette … si tortura i capezzoli .. la vedo che gira il viso da destra a sinistra e vice versa non si controlla più … URLA!!!

Mi stringe la testa per tenere la mia bocca sul suo fiore ed io ora le spingo la lingua nella figa … le dita bagnate dei suoi umori le scopano il culetto …

‘Sìììììì !!!! cosìììììììì !!!! continuaaaaa !!!! mi fai morire … ti amoooooo …’

L’orgasmo la coglie all’improvviso, come un fulmine a cielo sereno, urla .. pronuncia parole senza senso … si affloscia come una bambola di pezza … sta lì con gli occhi chiusi … ansima … le labbra appena dischiuse … un leggero lamento di piacere le esce dalla bocca, la stringo al mio seno accarezzandole il viso piano … le metto un capezzolo fra le labbra … lei inizia subito a mordicchiarlo ed a succhiarlo con avidità … sento come delle scosse … allontano la sua bocca e la bacio … un bacio lungo … sensuale … erotico …

Si libera dal mio abbraccio … mi guarda sorridendo ‘Caspita Mirella sei un ciclone … nessuno mi ha mai ridotta come hai fatto te … ora tocca a me giocare con te.’ mi spinge indietro facendomi sdraiare … in un attimo mi spoglia lasciandomi nuda … inizia a baciarmi su tutto il corpo … mi lecca tutta iniziando dai piedi mi succhia le dita una ad una facendomi impazzire dal desiderio … mi lecca la piega dietro le ginocchia … mi lecca l’interno delle cosce là dove la pelle &egrave più sensibile … le pieghe dell’inguine … mi succhia le tette … le lecca … le mordicchia … mi lecca sotto le ascelle e quando finalmente posa le labbra sulla mia figa non capisco più niente … sono persa … non ragiono più …

Giaccio senza forze … sono anni che non ho più provato un piacere simile … mi stringo ad Arianna … voglio sentirla … voglio godermi la morbidezza del suo corpo premuto contro di me … finalmente mi scuoto … guardo l’ora .. dovrei aprire il negozio … mi muovo per sedermi sul divano ..

‘Tesoro devo alzarmi e vestirmi, devo aprire il negozio, tu fai pure con comodo, se non ha impegni puoi stare qui fino a quando vuoi .. ma copriti amore o prenderai freddo.’ così dicendo mi alzo e prendo dall’attaccapanni il mio spolverino e la copro.

Lei mi sorride languida e si stira come una gatta … sussurra ‘Ho un unico impegno … si chiama Mirella.’

La bacio e vado in bagno a rinfrescarmi la fighetta in fiamme … una spazzolata ai capelli, un trucco leggero … mi guardo allo specchio, vedo un gran pezzo di figa che sorride felice … erano anni che non mi sentivo così bene.

Mi vesto, la camicetta, la minigonna, non trovo il mio perizoma, chissà dove &egrave rimasto, indosso la culotte di velo, &egrave umida ma non posso stare senza l’intimo in negozio, vado ad aprire il negozio e metto un po’ di ordine fra le cose lasciate sparpagliate da Arianna, non ho ancora terminato che si apre la porta ed entra una giovane donna.

‘Buongiorno Signora, cosa posso fare per lei?’

La cliente si avvicina al banco, mi sorride un po’ maliziosa ‘Buongiorno … vorrei qualcosa di sexy .. per una serata speciale … un po’ come quelle cose che ha lì.’ indicando il campionario di Arianna.

Sorrido ed annuisco con aria complice ‘Capisco Signora, guardi pure e scelga non lo rimpiangerà sono certa, mi scusi un attimo chiamo la persona adatta a servirla.’

Lei mi guarda un po’ sorpresa ma non dice niente, io vado e passando vedo il mio perizoma per terra nella cabina, lo raccolgo e vado in ufficio, Arianna &egrave ancora sdraiata.

‘Forza amore alzati e vestiti, di là c’&egrave una signora interessata ai tuoi articoli.’

Arianna si alza in fretta, va a chiudersi in bagno, pochi minuti ed esce pettinata e truccata, si infila il tanga, il reggiseno e la scarpe ‘Sono pronta andiamo.’

Sono esterrefatta ‘Amore non vorrei andare in negozio così?’

‘Certo i miei vestiti sono rimasti lì, non preoccuparti vai ed annuncia la sfilata.’

Torno in negozio ed invito la cliente a spostarsi un pochino, ci sarà una piccola sfilata di lingerie per lei.

Un po’ sorpresa la Signora si sposta ed ecco che giunge Arianna, &egrave splendida … solare e nel vederla torna a tremarmi la figa.

La cliente guarda interessata e poi chiede se si può vedere qualche altro completo, Arianna annuisce e preso altri pezzi va a cambiarsi … quella sfilata dura un bel po’ di tempo facendo alzare il livello della mia eccitazione, oramai la culotte &egrave fradicia, ma per finire la cliente acquista diversi pezzi ed inizia la seduta delle prove.

Arianna mi fa di occhietto, si &egrave rivestita ed accompagna la cliente nella cabina, lascia la tenda leggermente scostata … posso vedere tutto ….aggrotto la fronte … sono gelosa … inizia ad aiutare la donna a spogliarsi … sgancia … sbottona … scioglie … i vestiti cadono al suolo … le mani passano da un gancio ad un asola veloci e delicata, sfiorano i fianchi, si attardano un attimo sulle tette … i polpastrelli seguono i contorni delle aureole e premono un attimo sui capezzoli, inizialmente la donna tenta una breve protesta, ma poi si abbandona alle mani di Arianna che lentamente la denuda … le fa infilare uno slipino di velo nero con inserti di pizzo, che ovviamente non nascondono niente, poi le fa indossare il reggiseno e col pretesto di sistemarglielo per bene le solleva le tette per deporle nelle minicoppe dell’indumento, il tutto ovviamente accompagnato di carezze alle tette e da strizzatine ai capezzoli.

Credo che mi farà venire un travaso di bile dalla gelosia, ma lei mentre accarezza la donna si volta a guardarmi e mi soffia un bacio … quella vigliacca gioca ad ingelosirmi.

Vedo però che &egrave molto abile … alla fine la cliente esce dopo aver speso parecchi soldi e promettendo di tornare con le sue amiche.

Appena sole l’aggredisco ‘Sei una vigliacca, come hai potuto farmi questo … accarezzare quella donna sotto il mio naso .. sei cattiva.’ e mi metto a piangere.

Arianna mi abbraccia, mi coccola, mi accarezza il viso … avvicina la bocca al mio orecchio.

‘Taci stupidina e smetti di piangere … toccavo lei ma pensavo a te … volevo mostrarti quello che avrei voluto farti … dai fa la brava … dammi le tue labbra che devo baciarti non posso aspettare oltre.’

Ed io, asciugandomi le lacrime e tirando sù il naso le offro la mia bocca … ci baciamo … le nostre labbra rimangono incollate finché resistiamo in apnea … una roba da infarto … da terapia intensiva … da camera iperbarica … ci separiamo ansimanti, mi dice ‘Ti amo.’ ed io rispondo ‘Ti amo.’ … torna il sereno.

Dopo questa vendita Arianna si fermerà a casa mia … in qualche modo diventerà la mia socia, si occuperà della vendita della lingeria sexy, nel retrobottega farò ricavare una stanza per le prove, a volta molto impegnative, che metteranno a dura prova la mia gelosia.

Avevo detto ‘Ti voglio … non ti lascio scappare.’ ed &egrave così.

per commenti brubu@yahoo.it Finalmente sono le 19:30, spengo le luci delle vetrine e giro la chiavetta che mette in motto il rotolante metallico … si abbassa … apro il registratore di cassa per prelevare l’incasso e poi procedo a tutte quelle operazioni per stampare i risultati della giornata.

Arianna sta seduta vicino al banco, mi guarda incuriosita, mi domanda ‘Devi fare tutto quel rito ogni sera?’

Annuisco mentre compilo la distinta di versamento per la banca, la metto con i soldi in una busta di tela che, quando usciremo, andrò ad inserire nella cassa continua della vicina banca.

Arianna si alza e mi si avvicina piano, sento la sua presenza alle mie spalle, il suo fiato sulla mia nuca, sono cosciente che, fra un secondo o due, la sua mano mi accarezzerà … aspetto col fiato sospeso.

Passano pochi secondi, mi sembra un tempo interminabile, e la sua mano si posa sulla mia spalle … stringe un pochino poi scende lungo la schiena … lentamente ,,, molto lentamente .. un brivido mi percorre tutto il corpo … parte dal basso ventre … sale piano verso il petto e raggiunge il cervello .. poi altrettanto piano torna indietro verso il basso … sono un lago … sento i miei umori colarmi fra le cosce … non posso ricordare quando mi &egrave successo l’ultima volta.

Mi volto … prendo il suo viso fra le mani e la bacio … spingo la lingua fra le sue labbra … lei mi accoglie festosa … ci stringiamo … ci tocchiamo … passo la mano sotto la sua minigonna e la impasto il culetto … anche lei mi impasta il sederino.

Con voce rauca mormoro ‘Arianna amore, basta andiamo a casa, avremo tutta la notte e staremo più comode.’

Si stacca da me, mi fissa allegra … ‘Sì andiamo a casa, facciamo come dici tu.’

Prende il suo trolley, indosso il mio spolverino, raccolgo le mie cose ed usciamo dalla porta del retrobottega che dà sul cortile … da lì 4 passi a piedi fino alla banca e deposito l’incasso del giorno.

Andiamo al parcheggio dove tengo la mia Lancia Ypsilon, carichiamo il trolley di Arianna e ci avviamo verso casa, usciamo dal centro per raggiungere la zona residenziale dove abito.

Finché siamo in centro, il traffico, caotico a quest’ora, richiede tutta la mia concentrazione, ma poco dopo la circolazione si fa più fluida e posso dare più attenzione ad Arianna, anche lei lo ha capito perché la sua mano si posa sulla mia coscia, l’accarezza piano risalendo sempre più sù … sento la mano oltrepassare il balzo di pizzo delle autoreggenti … le punte delle sua dita mi accarezzano la coscia nuda salgono verso l’inguine … &egrave più forte di me … allargo le gambe … sento le grandi labbra aprirsi e rilasciare un fiume di miele … la mano passa sotto la culotte mi stringe la figa.

Riesco a mormorare ‘Amore ti prego sta fermo, così non posso guidare.’ per tutta risposta lei stringe più forte, siamo vicine ad un parcheggio pubblico, faccio uno sforzo … mi ci dirige e parcheggio la macchina.

‘Arianna tesoro, vuoi farci ammazzare?’ non riesco a dire altro … la sua bocca &egrave sulla mia e mi spinge la lingua fra le labbra e mi spinge anche tre dita nella figa iniziando a masturbarmi. E’ troppo, non posso resistere e reprimere le mie voglie, le sollevo la minigonna per abbassarle il tanga fradicio ed anche io le spingo tre dita nella figa, andiamo avanti così … raggiungiamo l’orgasmo in fretta … riprendiamo la strada e giungiamo a casa mia.

Aziono il telecomando, si apre il cancello … mi dirigo verso il garage per parcheggiare la macchina.

Prendiamo l’ascensore, Arianna osserva tutto con curiosità, mi ha preso la mano e la stringe, la guardo … mi sorride … e con le labbra mi sfiora la bocca per un bacio veloce.

Entriamo in casa, la guido verso la camera da letto per deporre il suo trolley, poi inizio a spogliarmi per andare in bagno, mi devo fare la doccia, sono sudata ed ho la figa e l’interno delle cosce impiastricciata delle mie secrezioni vaginali, anche Arianna si spoglia ed andiamo a fare la doccia insieme.

Fare la doccia con Arianna si trasforma subito in una esplorazione reciproca dei nostri corpi, una specie di corso di anatomia comparata … scherzosamente confrontiamo e valutiamo le dimensioni delle nostre tette e dei nostri culetti, lei ha la figa depilata, io no, tengo il mio cespuglietto ben curato, ma il praticello triangolare c’&egrave, tutte e due abbiamo belle gambe, belle mani ed un bel viso … insomma concludiamo siamo due strafighe.

Ovviamente tutti quei confronti portano a delle palpatine, le succhio le tette … le lecco e le mordicchio i capezzoli, appena alzo il viso lei ricambia le mia attenzioni … si inginocchia di fronte a me e mi scosta le cosce … mi lecca la figa, mi mordicchia le grandi labbra, mi scopa con la lingua portandomi ad un ulteriore orgasmo, ora sono io ad essere inginocchiata intenta a spingere la lingua nella sua figa.

Appena uscite dal bagno, senza neanche prenderci la briga di rivestirci, andiamo in cucina, la cena &egrave pronta in un attimo, prosciutto crudo di San Daniele, insalata capricciosa, grissini e una bottiglia di tocai friulano fresco al punto giusto che, se fosse necessario, allontanerebbe tutte le nostre inibizioni, e per finire un buon caff&egrave.

Andiamo in salotto per vedere la TV, mi siedo sul divano e scherzosamente la prendo in braccio … &egrave come una scossa elettrica … sentire il suo culetto nudo sulle mie cosce nude mi provoca una ennesima tempesta ormonale … dopo tanti anni di astinenza e di masturbazioni non riesco a frenare i miei istinti, ed Arianna non fa proprio niente per aiutarmi, anzi sembra godere nello scatenare quelle tempeste.

Infatti mi mette le braccia al collo e mi spinge a lingua in bocca, poi si fa seria ‘Mirella hai un uomo?’

‘No tesoro da quando &egrave morto Roberto non ho più fatto l’amore con un uomo … tu sei la prima persona con la quale faccio l’amore da quando sono vedova.’

Aggrotta la fronte ‘Ma non ti mancava … ‘ esita prima di proseguire ‘senti sei stata sposata e, da come ti conosco ora, sei molto passionale … scusami se sono sfacciata … non ti mancava il cazzo?’

‘Certo che mi mancava … ma avevo paura di innamorarmi .. le occasioni non mi sono mancate … ma nessuno di quei uomini mi amava … volevano solo il mio corpo oppure i miei soldi.’

Annuisce seria ‘E come hai fatto a resistere?’

Rido ‘E’ semplice amore … mi sono arrangiata da sola.’

Lei mi guarda perplessa … mi stringe forte ‘Da sola come? povero amore mio … ora ci penserà la tua Arianna a te.’

Mi stringo forte a lei, dopo anni di solitudine queste parole mi fanno bene al cuore …

‘Masturbandomi tesoro … conosci un altro modo?’

‘Capisco non hai mai usato certi giocatoli.’

Arrossisco a disagio ‘Amore non avrei mai il coraggio di entrare in un negozio dove vendono quei … giocatoli come li chiami.’

Lei annuisce e lascia perdere quel discorso.

Ci coccoliamo, ma senza giungere alle carezze audaci, per queste c’&egrave tutta la notte, ma comunque quei baci, quelle carezze, quelle leccatine alle tette, quelle succhiatine ai capezzoli non sono fatti per calmare le nostre voglie, rimanendo allacciate ci scambiamo le nostre confidenze, ma le nostre carezze si fanno sempre più spinte, finché non resistiamo più … andiamo a letto dove daremo libero sfogo a tutte le nostre fantasie.

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Siamo sdraiare, teneramente allacciate, a lungo stiamo zitte, felice di goderci la reciproca compagnia, ho passato il braccio sotto la nuca di Arianna, la sua testa &egrave posata sul mio seno, la stringo a me quasi avessi paura di vedermela scappare, le accarezzo piano il viso, sento le sue mani percorrere lentamente il mio corpo … sono nella beatitudine, e così mi decide a raccontare ad Arianna la mia storia.

Parlo dei tempi andati, quando facevo parte della squadra di pallavolo dell’oratorio, di come noi ragazze eravamo, di come ho conosciuto Roberto che &egrave diventato mio marito, dei giorni felici del matrimonio, dell’incidente che mi ha rovinato la vita, della mia solitudine, della mia insofferenza alla castità ma anche della mia paura di affrontare un nuovo matrimonio.

Parlo dai pochi incontri con uomini che mi venivano presentati dai parenti o dalle amiche, e dell’impressione che essi mi facevano, li classificavo in due categorie, o volevano solo scoparmi, oppure ben sapendo della mia situazione economica, ritenevano di poter approfittarne, da lì le delusioni e la decisione di chiudermi nel mio piccolo mondo, visto che nessuno di loro sembrava interessato ad amarmi.

Da parte sua Arianna mi racconta tranquillamente di essere bisex, le piacciono le donne ma non rinuncia agli uomini, però mi confessa che quando &egrave entrata nel mio negozio e mi ha vista si &egrave innamorata di me all’istante e poi a fatto di tutto per sedurmi, cosa che le fu facile dato il turbamento che la sua vista mi causo.

A questo punto il discorso si fa più intrigante e con molta franchezza Arianna mi chiede ‘Te l’ho già chiesto, ma tu non senti la mancanza del cazzo? io con te provo degli orgasmi strepitosi, ma vorrei sentirmi riempita … vorrei sentire un cazzo duro, lungo e grosso dilatarmi la figa e premere sul collo dell’utero .. capisci cosa voglio dire?’

‘Certo tesoro che ti capisco, anche io impazzivo quando Roberto mi scopava… ma tu non hai un compagno … un fidanzato … oppure un amico?’

Mi bacia, un bacio leggero e veloce sulle labbra ‘Beh … io ho Mirella … e non voglio cambiare.’

Ricambio il suo bacio ‘Sei un tesoro … ma guarda che sono possessiva e gelosa … credo che lo hai già capito … dunque pensaci bene prima di impegnarti con me, non sono disposta a dividerti né con donne né con uomini.’

Con un veloce movimento si muove e me la trovo seduta a gambe aperte sulla mia figa, sento la sua figa premere sulla mia … si china in avanti e mi spinge la lingua in bocca per un bacio mozzafiato.

Si raddrizza, appoggiando le mani sulle mie spalle, quasi volesse immobilizzarmi, mi fissa sorridendo ‘E chi ti ha mai detto che voglio dividermi, sono anni che ti cerco … ti ho trovata e non ti mollo più.’

Poso le mani sui suoi fianchi per tenerla saldamente su di me, le nostre fighe sono strette l’una sull’altra, il suo miele si mescola con il mio, il profumo di femmine eccitate si espande nella camera, mormoro ‘Parla di meno ed agisci di più … che aspetti a baciarmi?’

E lei torna a chinarsi sul mio viso … le nostre labbra si incontrano … le nostre lingue si cercano, si trovano ed iniziano quelle danza erotica tanto eccitante.

Non passa molto tempo e ci ritroviamo impegnate in un fantastico 69, ognuna con la testa fra le cosce dell’altra, con la bocca incollata alla figa a succhiarla … leccarla … e scoparla con la lingua, non duriamo a lungo, l’orgasmo non si fa aspettare … si presenta … cresce … si ingigantisce … ci sommerge … URLIAMO di piacere

‘Sìììììììììììì !!!! amoooo ,, reeeee !!! continuaaaaaa …. ancoraaaaa!!!’

E lei mi fa eco ‘Ammoooreeee !!! ooohhhhh !!! sìììììììì !!!! cosìììììì !!!! non fermartiiii !!!’

Giacciamo senza forza … sfinite … ansimanti … il cuore che batte a mille …. tengo gli occhi chiusi respiro profondamente per recuperare il fiato … sento Arianna muoversi .. si alza … apro gli occhi ‘Amore dove vai?’

Non mi risponde … me mette un dito sulle labbra ‘Sssttt … chiudi gli occhi ti voglio fare una sorpresa.’

Ubbidisco, la sento che armeggia nel suo trolley … torna sul letto … si inginocchia fra la mie gambe ancora scostate … passa un lungo momento … ora sento la sua mano sulla mia fighetta … mi apre le grandi labbra … sento una pressione … faccio per muovermi

‘Sta ferma amore … non guardare … aspetta.’

Improvvisamente mi sento penetrata … lentamente … non ci credo … sembra un cazzo che si muove dentro e fuori … incoscientemente allargo le gambe e sollevo il bacino da quando sono rimasta vedova non sono più stata scopata … sembra che il mio pertugio si sia ristretto … mi sento lacerata .. un dolore misto di piacere … apro gli occhi … vedo il viso sorridente di Arianna a poca distanza … faccio per parlare, ma un bacio mi chiude la bocca che la lingua fruga .. le butto le braccia al collo e mi lascio andare.

Mi scopa dolcemente … senza fretta … chiudo gli occhi per ascoltare meglio il piacere che nasce nel mio grembo … assaporo i sui baci … fremo sotto le sue dita che mi accarezzano, sento il suo corpo adagiarsi su di me … mi bacia … mi lecca il collo … mi succhia il lobo dell’orecchio … una mano mi impasta le tette … l’altra usa il suo ‘giocatolo’ una copia di membro maschile di gomma o di plastica … non ne ho idea, non l’ho ancora visto … mi sussurra ‘Ti piace essere scopata eh porcellina cara? dimmelo dai! di chi sei tu? mi ami?’ e così via …

‘Sì mi piace.’

‘Cosa ti piace? voglio sentirmelo dire.’

‘Ti amo … sono tua e mi piace farmi scopare da te …. baciami!’

Lei mi bacia ed io improvvisamente vengo … un orgasmo silenzioso … lungo che mi sommerge come le onde di un mare in tempesta che l’una dopo l’altra si abbattono sulla spiaggia … ansimo stremata … sento il ‘giocatolo’ scivolare piano fuori dalla mia figa … vorrei trattenerlo ma non ne ho la forza riesco solo a gemere … quella ragazza mi consuma … mi farà morire … sento qualcosa di duro sulle labbra …

‘Apri la bocca amore … succhia e lecca devi pulire per bene quel cazzo che ti ha dato tanto piacere.’

Ed io apro la bocca, sento quel finto cazzo invadermi … lo lecco … lo succhio … &egrave bagnato del mio miele … mi piace … Arianna accosta la bocca al mio orecchio … mormora …

‘Amore come ti senti? sei felice ora? mi ami? dai dimmelo!’

Ed io glielo dico ‘Ti amo Arianna.’

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Ora Arianna mi coccola, ci scambiamo i ruoli con una velocità sorprendente, niente di previsto, tutto avviene spontaneamente, prima era io a coccolarla, poi ha tirato fuori il suo ‘giocatolo’, mi ha scopata ed ora &egrave lei a colmarmi di baci e di carezza, ma sembra che non finisce così … lei ha altri progetti in mente, dopo un ennesimo bacio si stacca da me, si alza e va ad armeggiare nel suo trolley, allungo il collo curioso, la vedo prendere, quello che mi pare un tubo di gomma di colore carne, ad occhio e croce lungo fra i 40 ed i 50 cm.

Torna indietro, brandendo quel tubo come fosse un trofeo, salta sul letto, piazzandosi fra le mie cosce e mi mette davanti al viso quel suo nuovo ‘giocatolo’, sbarro gli occhi, non avevo mai visto e neanche immaginato l’esistenza di quel coso … beh lo ammetto sono un ingenua, so dell’esistenza dei sexy shop, dei dildo (anche se non ne avevo mai visto uno prima di questa notte) ma quell’affare che Arianna mi posa sulle labbra ne ignoravo perfino l’esistenza, come avevo valutato &egrave lungo circa 45 cm. e le due estremità sono sagomate a forma di membro maschile con un realismo incredibile.

‘Apri la bocca amore’ mi dice Arianna ‘lo devi insalivare per bene.’

Non mi servono spiegazioni, ho capito al volo come lo useremo, sarò anche ingenua ma non sono scema, il solo pensiero di cosa succederà mi eccita e mi fa bagnare … lecco succhio copro di saliva quel bel ‘giocatolo’, intanto Arianna fa colare la sua saliva sulla mia figa e la spalma assieme al mio miele dal perineo fino al clito.

Andiamo avanti così per un po’, poi Arianna delicatamente con le punte delle dita mi scosta le grandi labbra, mi toglie dalla bocca quel membro di gomma bene insalivato per spingermelo nella figa, procede piano fino a toccarmi il collo dell’utero … la mia figa sgorga … mi guardo … mamma mia! … mi vedo dotata di un cazzo in piena erezione … altro fiotto di miele … ora mi cola fra le cosce.

Arianna non perde tempo si china ed inizia a leccare e succhiare il mio ‘cazzo’, lo copre della sua saliva … mi fissa diritta negli occhi, come facevo con Roberto e mi fa uno strano effetto … mi fa godere perché i suoi movimenti fanno muovere la parte che sta nella mia figa, cerco di immaginare come sarà scoparla … altro fiotto … le metto le mani sulle spalle e la spingo indietro obbligandola a sdraiarsi …

Con voce resa rauca dell’eccitazione le ordino ‘Apri le cosce che voglio scoparti’

Lei non esita un solo momento … spalanca le cosce … ‘Sìììì … scopami … sfondami la figa … fammi godere.’

Mi afferra il ‘cazzo’ e se lo guida nella figa … io spingo piano fino a quando sento il mio pube posarsi sul suo.

Inizio a muovermi cercando di ricordare come faceva Roberto quando mi scopava, prima piano, poi più forte e di nuovo piano e così via … &egrave una cosa fantastica … godo come una cagna in calore … ogni mio movimento … ogni mia spinta si ripercuote dentro di me … &egrave una doppia scopata … e poi mi eccita vedere Arianna strabuzzare gli occhi … aprire la bocca per gemere e lamentarsi di piacere …

Così sto godendo due volte, una volta per i movimenti che sento nella mia figa, un altra nel vedere Arianna godere … voglio farla impazzire … mi impegno … so come piace alle donne essere scopate e dopo alcuni tentativi trovo il ritmo giusto per Arianna.

Lei mi stringe le cosce sui fianchi … sento le sue gambe chiudersi sulla mia schiena … solleva il bacino per venirmi incontro … tutte cose che mi mandano fuori di testa … non smetterei mai di scoparla … e così &egrave questo che possono provare gli uomini nello scopare una donna ardente …

E’ una scoperta, ma per ora non ho né tempo né voglia di fare analisi … ho solo voglia di godere … di provare il piacere … e di vedere Arianna impazzire di piacere … non passa molto tempo e lei esplode in un orgasmo devastante … ma io non ne ho ancora abbastanza e continuo a spingere il mio ‘cazzo’ nella sua figa … non tardo a raggiungere anch’io il piacere e crollo su Arianna.

Rimaniamo così in silenzio, strette l’una all’altra, pancia contro pancia, tette contro tette e le bocche incollate in un bacio che sembra non dover mai finire.

Arianna mi respinge gentilmente ‘Amore, giriamoci … ora starai tu sotto ed io ti scoperò.’

Senza parlare mi muovo, mi rovescio sulla schiena e mi ritrovo con Arianna sopra di me, col suo ‘cazzo’ nella figa … lei mi fissa sorridendo ‘Amore … se stata brava mi hai scopata divinamente … ma ora tocca a me … vedrai ti scoperò come non sei mai stata scopata.’

Mi bacia ed inizia a muoversi, istintivamente stringo le cosce, sollevo il bacino e lo muovo seguendo il suo ritmo … incrocio le gambe sulla sua schiena … iniziala cavalcata.

Chiudo gli occhi, non penso a niente, vuoto la mia mente da ogni pensiero … lascio spazio solo per pensare al mio piacere … mi godo le spinte di Arianna … a volte delicate … a volte decise che mi fanno sobbalzare e tremare di piacere … la mia fonte sgorga … mi viene in mente che da ieri non ha fatto altro … non credevo di poter produrre tanta roba …

‘Oooohhhh !!! sìììììì !!! cosìììììì !!! non smettere ti pregoooo !!! …. ancoraaaa !!!!’

Vengo …. urlo ‘OOOHHHH !!! Sìììììì !!! VENGOOOOOO !!!’

Ma Arianna non smette, continua vuole anche lei raggiungere l’orgasmo … sento montare il piacere … cresce ,,, si ingigantisce … mi travolge … proprio quando Arianna esplode nella soddisfazione dei sensi.

‘AAAHHHHH !!!! OOOHHHHHH !!! BASTAAAA !!!! AMORE mi fai morire.’ non posso dire altro, ho la bocca secca …

Anche Arianna grida di piacere ‘Sìììììì !!!! MAMMA CHE BELLOOOOO !!! AMORE MIOOO !!! ‘

Giacciamo stremate … sfinite … a lungo rimaniamo senza muoverci … finché Arianna si muove … si libera del suo ‘cazzo’ poi mi toglie il mio dalla figa, mi fa strano … improvvisamente mi sento vuota.

‘Dai amore pulisci il mio ‘cazzo’ io pulirò il tuo’

Me lo mette davanti alla bocca, apro le labbra e spingo le lingua fuori … inizio a leccare gli umori di Arianna mentre lei lecca i miei.

Continuiamo così finché il ‘giocatolo’ &egrave bello pulito pronto per un’altra scopata, ma non questa notte, a malapena riusciamo a tenere gli occhi aperti … scivoliamo nel sonno senza neanche rendercene conto.

per commenti brubu@yahoo.it La luce del sole che filtra attraverso le persiane mi colpisce in viso e mi sveglia, istintivamente allungo la mano alla mia sinistra …. Arianna c’&egrave … non &egrave stato un sogno … sollevo il busto appoggiandomi sul gomito .. dorme beata, la bocca leggermente socchiusa, respira profondamente, &egrave più forte di me, non posso resistere, mi chino sulle sue labbra e la bacio … un bacio leggero e tenero … d’amore non di passione.

Lei apre gli occhi, mi vede e sorride ‘Buongiorno amore, hai dormito bene?’

Rido ‘Certo che ho dormito bene, dopo quello che abbiamo fatto la scorsa notte avevo la necessità di dormire, perché tu no?’

Ora &egrave lei a ridere, mi si stringe forte, quando fa così mi fa sciogliere ‘Certo che sentivo il bisogno di dormire … era da ieri a metà giornata che eravamo impegnate.’ ridacchia ‘Mirella sei incredibile, di una ingenuità disarmante ma anche di una passionalità bruciante.’ ridacchia ancora ‘Non prendere male le mie parole, sei una porcellina fantastica.’ scuote il capo ‘Te l’ho detto ieri … ti cercavo … ti ho trovata e non ti mollo più.’

Le do un bacio leggero e mi muovo, la natura ha le sue esigenze irrinunciabile …. vado in bagno … mi libero … mi siedo sul bidet … ho la figa e l’interno delle cosce impiastricciate dei mie umori, ieri sera eravamo stanche al punto che ci siamo addormentate di colpo, senza neanche lavarci.

La porta si apre, entra Arianna, tiene qualcosa in mano, ma non ci faccio caso, mi vede seduta con la mano sulla figa resa scivolosa dal detergente liquido .. ‘Fermati amore … ci penso io alla tua bella fighetta … dai togli la manina.’ si accuccia davanti a me, si versa il detergente intimo sul palmo della mano e me la infila fra le cosce, inizia ad accarezzarmi le grandi labbra, col pretesto di pulirmi bene anche internamente mi spinge due dita nella figa muovendole, fremo e chiudo gli occhi, non resisto ed istintivamente allargo le cosce … credo che sto diventando veramente una porcellina.

Toglie la mano dalla mia fighetta, sento i polpastrelli sfiorare il perineo .. sono sul mio buchino … lo stuzzicano … mi spinge un dito dentro il culetto … sobbalzo e gemo … lei incoraggiata spinge un secondo dito nel mio corpo .. li toglie per tornare ad accarezzarmi la fighetta … quella troietta mi farà morire … ma la voglio tenere per me e la lascio fare.

Non me ne rendo conto, ma lei mi sta cucinando, mi sta portando al punto di farmi accettare qualsiasi cosa, e quando improvvisamente mi spinge una pallina nel culetto, sussulto ma non protesto … continua a stuzzicarmi la figa … sento le grandi labbra aprirsi … sono bagnata ma non credo che sia per l’acqua del bidet … la mia fonte sgorga … ora posa la mano libera sulle mie tette … le impasta prima l’una poi l’altra … mi stringe forte i capezzoli mi fa male ma mi eccita …

Gemo piano ‘ooohhhh !!! che fai? amore così mi fai morire … fammi godere … o smettila, ma non torturarmi più.’

E lei vigliacca ridacchia ‘Vuoi godere tesoro, ma non ti basta dunque mai, sei proprio una porcellina assatanata eh! va bene ora ti farò godere … ma poi mi leccherai la figa … prometti?’

‘Sì ti leccherò la figa … prometto.’

E lei senza preavviso mi spinge due palline nella figa e si alza, non mi lascia il tempo di riflettere o di protestare, mi prende le mani per farmi alzare … non capisco ma mi alzo lo stesso.

Mi bacia spingendo la lingua fra le mie labbra … si stacca ‘Cammina amore.’

Mi muovo, ma appena fatto un paio di passi mi fermo, come faccio a camminare con quelle cose nella figa e nel culetto che si muovono, ci provo … camminare &egrave come essere scopata ed inculata allo stesso tempo … tremo e mi fermo appoggiandomi al lavandino … torno a sedermi sul bidet … alzo gli occhi e vedo Arianna che mi osserva con un sorrisino soddisfatto sulle labbra ….

Insisto devo riuscirci … non posso arrendermi così … sbottò ‘Cosa c’&egrave da sorridere … credi che non ce la farò forse? e poi voglio vederti camminare con quelle palline nella figa e nel culo.’

‘Amore sorrido nel vedere il tuo impegno, non per prenderti in giro, lo so che all’inizio &egrave quasi insopportabile, vuoi vedermi … ecco ti accontento subito.’ e senza aspettare oltre si mette due palline nella figa ed una nel culo ‘Ecco fatto tesoro.’

Mi tende la mano ‘Dai vieni … camminiamo insieme .. pianino .. vedrai ti piacerà … sentirai che bello … godrai tutto il giorno … potrai levarti quelle palline per soddisfare le tue necessità fisiologiche … ma quando ci sarai abituata non le vorrai più lasciare … imparerai a godere in pubblico senza farlo vedere …. imparerai anche a fermarti in tempo prima di venire.’

Io l’ascolto dubbiosa ma non faccio commenti, prendo la mano che lei mi porge e mi alzo, piano piano la seguo … mi fa camminare nella camera da letto … andiamo in cucina e preparo il caff&egrave e le fette biscottate, il burro e la marmellata per la collazione, secondo Arianna devo imparare a fare le cose come se niente fosse ….

Guardo l’ora dovrei andare ad aprire il negozio, non posso passare la mattinata a masturbarmi con quelle sferette … palline cinesi si chiamano, me lo dice Arianna .

‘Toglitele e puliscile con la tua lingua, non vorrai mica perdere tutto quel miele che hanno raccolto nella tua figa … vero?’

Sorrido ironica ‘Certo niente va perso,’ e faccio come mi dice, &egrave eccitante … il mio sapore mi piace .. le pulisco bene … torno in bagno devo rinfrescarmi la fighetta prima di vestirmi ed andare.

Guido la macchina attenta al traffico dell’ora di punta, Arianna al mio fianco non ha di questi problemi, &egrave seduta comoda con la sinistra posata sulla mia coscia nuda, oggi fa caldo, non ho messo le calza, accarezzandomi fa risalire la minigonna oltre il lecito, glielo faccio notare, ma lei ride e continua i suoi maneggi.

Mi provoca … la sua mano si ferma a pochi cm. dall’inguine … mi fa venire i brividi … mi fissa ‘Lo sai che hai delle tette fantastiche &egrave un peccato coprirle.’ allunga la mano sulla mia camicetta, e mi sbottona altri due bottoni oltre a quelli già lasciati inutilizzati … ‘Ecco, almeno così qualcosa si vede … sei eccitante amore.’

Non posso andare avanti così, mi distrae e non vorrei andare a sbattere da qualche parte, devi tentare di distogliere la sua attenzione dalle mie tette, ma come? non so come fare o cosa dire.

Le chiedo ‘Senti quali altre sorprese tirerai fuori da quel trolley che ti trascini dietro?’

Lei ride ‘Sei una curiosa ma, dopo le palline cinesi, rimangono solo un paio di catenine d’argento da mettere alle tue magnifiche tette, possono aspettare fino a domani … abituati alle palline oggi una cosa alla volta.

Appena giunte nel negozio vuole rimettermi le palline nella figa e nel culetto, però bisogna ammettere che se le mette anche lei.

Non &egrave facile abituarsi a camminare con quella continua stimolazione, e poi la figa sgorga come una fontana, tanto che devo recarmi in bagno diverse volte per asciugarmi la figa finché decido di levarmele, l’odore della mia eccitazione &egrave troppo forte, sarebbe sicuramente gradito ed apprezzato in camera da letto, ma nel negozio non &egrave il caso.

Arianna &egrave dispiaciuta, ma conviene che effettivamente ho ragione, così rimandiamo tutto alla sera, intanto espone la sua merce in una vetrina, attirando l’attenzione di diverse Signore, e la giornata passa lentamente, siamo impazienti di arrivare alla sera per chiudere e correre a casa dove ci aspetta il paradiso.

per commenti brubr@yahoo.it Giungiamo a casa vogliose ed eccitate, per tutto il giorno &egrave stato un continuo sfioramento e palpeggiamento, poi durante l’orario di chiusura ci siamo rifugiate nel piccolo ufficio, su quel piccolo divano che già abbiamo usato per i nostri incontri amorosi.

Ci siamo impegnate in un fantastico 69, le ho letteralmente mangiato la figa e lei dava voce al suo piacere … ‘Aaaaahhhhhhh !!! oooohhhhhh !!!! sìììììììììììì !!!! ancoraaaaaaa !!!!’

E’ scoppiata nell’orgasmo, mi venuta in bocca, la sua figa a schizzato tanto di quel miele che ho fatto fatica a berlo tutto, alla fine mi colava sul mento dagli angoli della bocca.

Veramente anche lei si &egrave data da fare, mi leccava le grandi labbra, mi succhiava le piccole labbra, mi stringeva piano il clito fra i denti e mi scopava la figa con tre dita, ed io fuori di testa non controllavo più i miei movimenti e le mie parole … improvvisamente &egrave giunto un orgasmo inatteso e devastante, che mi ha invaso la mente con lampi colorati.

Ansimavo col fiato corto … quasi la voce non mi usciva più … volevo urlare ma riuscivo a malapena ad emettere un lungo lamento ‘uuuuuuuuuuuhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh !!! sìììììììììììììììììììììììììììììììììì !!!! aaaammmmoooooreeeeeeeeeeeeeee !!!! annncoooraaaaaa !!!!
tiiii aammmoooooooooo !!!!’

E le ho inondato il viso del mio piacere che lei, golosa, beveva e raccoglieva con la lingua per non sprecare niente.

Eravamo distese sul divanetto, teneramente allacciate intente a coccolarci a vicenda, quando mi &egrave tornato in mente il discorso delle ‘catenine’ fatto in macchina questa mattina, non ho potuto controllare la mia curiosità.

‘Amore cosa sono quelle catenine d’argento che tieni ancora nel trolley?’

Ride ‘Sei curiosa eh! &egrave una catenina d’argento o anche d’oro che fissate ai capezzoli unisce le tette … &egrave molto sexy, pensa una bella scollatura che oltre a permettere una generosa vista delle tette lascia intravedere la catenina … manda i maschiette fuori di testa,’

‘Ma io non voglio mandare nessun maschietto fuori di testa, di maschietto ne ho avuto uno, non potrò mai dimenticarlo e quindi non ne voglio un altro, e poi ora ho te che mi soddisfa fisicamente e sentimentalmente, cosa posso voler di più?’

Mi si stringe forte e mi bacia con passione, in quel momento sento di amarla veramente, non &egrave un capriccio.

‘Amore hai mai pensato che anche io vorrei vederti con le tue fantastiche tette unite da una catenina?’

Sorrido ‘No veramente, non mi &egrave mai passato per la mente … e poi non sapevo neanche che esistessero quelle cose, avevo un vaga idea sull’esistenza del dildo, ma niente di più e non mi sarei mai sognata di entrare in un sexy-shop per scoprire cosa si poteva comperarvi.’

Lei scuote la testa e mi fissa uno sguardo pieno di compassione ‘Ma cavoli Mirella, tuo marito era sicuramente un bel maschione se non hai mai sentito il desiderio o solo la curiosità di guardarti attorno, senza per questo provare a trasgredire, ma solo per sapere’ assume un aria preoccupata ‘Mi sa che dovrò insegnarti molte cose … aspetta ora ti faccio vedere le catenine.’

Salta giù dal divanetto e va a frugare in una tasca interna del trolley, torna indietro con una scatoletta e mi si siede accanto … apre la scatoletta … allungo il collo curiosa … vedo soltanto una normalissima catenina d’argento con due pinzette.

‘Siediti e sta ferma, ora ti metto la catenina-‘

Inizia a stuzzicarmi i capezzoli, li tira, li schiaccia, li stringe, insomma li tortura e quelli reagiscono immediatamente, si induriscono e si ergono fieramente a richiamare l’attenzione … Arianna avvicina il viso al mio petto, mi lecca le aureole, mi prende fra le labbra i capezzoli e li mordicchia senza pietà.

‘Ahia … mi fai male così.’

Ma lei non desiste, anzi mi sembra che i suoi denti affondano di più nella mia carne, però sono anche sorpresa, oltre al dolore inizio a provare brividi di piacere, non capisco … mi fa male ma mi piace … ed ora Arianna passa all’azione, prima su un capezzolo poi sull’altro sistema le pinzette, veramente più che pinzette sembrano morsetti, li stringe forte incurante delle mie proteste e dei miei lamenti … si scosta e mi fissa le tette … esclama ‘Splendide … però te ne procurerò d’oro .. le tue tette se le meritano,’

Allunga la mano e strattona la catenina, mi fa un male cane, ma quei disgraziati reagiscono per conto loro … sono lì eretti … duri come chiodi e mi sembra impossibile … provo un sottile piacere nel dolore … mi bagno fra le gambe …

Arianna lascia andare la catenina … si allontana di un paio di passi … mi porge la camicetta ‘Indossala … vediamo un po’ l’effetto che fa .. lasciala aperta … almeno 4 o 5 bottoni sbottonati.’

Faccio come mi dice, lascio 4 bottoni inutilizzati … lei mi guarda con occhio critico .. mi si avvicina .. mi sistema la camicetta … mi sbottona un quinto bottone … annuisce soddisfatta.

‘Vieni a guardarti allo specchio … che figona che sei amore …’

In effetti la scolatura mostra bene il solco fra i seni e le loro rotondità senza però mostrare le aureole o i capezzoli e poi quella catenina che attraversa il petto e congiunge le tette l’una all’altra &egrave di un sexy incredibile.

‘Domani te ne metterò una d’oro … te l’ho detto prima le tue tette se la meritano.’

Piano il dolore si attenua … ma ogni volta che tira la catenina &egrave come un segnale .. le tette si gonfiano … i capezzoli si ergono la mia figa sgorga.

Non ci voglio credere ma sto cambiando, non pensavo di arrivare a questo punto .. godere nel dolore … mi sembra una perversione …

‘E tu non ti metti la catenina?’

Lei ride ‘No non me la metto … me la devi mettere tu.’

Annuisco sorridendo maliziosa e prendo la catenina .. inizio a dedicarmi alle tette di Arianna facendole tutto quello che mi ha fatto ,,, anzi, un po’ stronza, aggiungendo qualcosa di mio per farla soffrire l’attesa del piacere … ed il risultato non si fa aspettare .. prima si lamenta ma poi cambia registro.

‘Ahiaaaa !!! mi fai male … vacci piano … ahia non morsicarmi così … che fai sei diventata sadica ,,, ahia sei cattiva.’

Ma non le do retta, anche perché passando la mano fra le sue cosce trovo un lago …

‘Grida pure ma intanto ti piace … stai per allagare questa piccola stanza ,,, godi eh! dai dimmelo che stai godendo!’

E lei incespicando sulle parole … mi risponde ‘Sììììì sto godendooooooo !!! oooohhhhhh !!!! non fermartììììì !!!.’

‘No tesoro mi dovrai pregare per fermarmi … mi hai insegnato bene vero?’

Non risponde … mugola …. viene all’improvviso … la faccio sdraiare sul divanetto per coccolarla.

Ora dobbiamo muoverci, &egrave quasi l’ora di apertura andiamo in bagno a rinfrescarci la fighetta in fiamme, ci rivestiamo, lasciando le camicette sbottonate per mostrare le catenine ed anche una vista generosa delle nostre tette.

per commenti bribu@yahoo.it Dopo quell’intermezzo durante la pausa pranzo, dobbiamo riprendere un aspetto serio, e poi c’&egrave un via vai di gente, non una folle, ma 4 o 5 clienti in un’ora di tempo, non ti lasciano la possibilità di pensare a fantasie erotiche, e poi la vetrina dove sono esposte i completini intimi di Arianna attirano la curiosità delle signore, e stranamente non solo di quelle più giovani, vedo signore bene in carne guardare e sospirare nel rendersi conto che oramai non potranno indossare quei adorabili straccietti.

Prima di andare a casa ci siamo fermate, a cenare non lontano dal negozio, c’&egrave un piccolo ristorante, dove vado ogni tanto quando non ho voglia di cucinare.

Il cameriere che da tempo mi conosce, ci mangia con gli occhi, incuriosito delle catenine sbircia nelle scollature, scommetto che ci sta già spogliando mentalmente, come sempre si fa in 4 per servirci, mi assicura di essere a nostra completa disposizione, mi verrebbe da ridere, certo che sarebbe sempre disponibile … a spogliarci però ed a scoparci.

Arianna si diverte un mondo, vorrebbe mettere il cameriere alla prova e civettare, ma la stronco sul nascere, ho la mia attività commerciale a pochi passi, non mi posso permettere certi atteggiamenti e poi quel giovanotto non mi interessa minimamente, mi basta che sia cortese e faccia bene il suo lavoro, che consiste nel servire a tavola e basta.

Finalmente a casa, ci spogliamo e di corsa sotto la doccia, in due nella cabina doccia si sta un po’ stretto, ma chiaramente la cosa non ci infastidisce, ci laviamo la schiena a vicenda.

Passo la spugna sulla schiena di Arianna, la mano scende lentamente, parte dalle spalle, le scapole, i fianchi, le ascelle, scende lungo la colona vertebrate fino alla vita, fino ai glutei ornati da deliziose fossette, scosto i globi del culetto e la spugna lava il buchino, il perineo e spingendo un po’ in avanti arriva alle grandi labbra.

Arianna scosta le cosce, mi lascia fare, appoggia le mani alla parete e mugola di piacere.

‘Oooohhhh!!! ma che fai? vuoi farmi morire? uuuhhhhh!!! dai non fermarti … continua … amoreeee!!!!’

E chi si ferma? le risciacquo la schiena a mi accuccio dietro di lei, le bacio e le mordicchio le sue bellissime chiapette … si irrigidisce e continua a lamentarsi … un gemito di protesta quando cesso di trastullarla e mi rialzo … ora tocca a lei prendersi cura della mia schiena.

Usa un approccio diverso, mi passa una mano sotto l’ascella e va a prendere la catenina … inizia a scuoterla … mi passa la spugna sulla schiena e sul mio lato B, del quale con una punta di narcisismo sono ragionevolmente fiera, mi infila la mano fra le cosce obbligandomi a scostarle, cosa che faccio più che volentieri, mi accarezza le grandi labbra … le scosta e passa la mano sul clito e le piccole labbra … mi fa fremere … mi mordo le labbra per non urlare … mi sentirebbe tutto il condominio … mi irrigidisco … oh dio! mi sta infilando nella figa le palline cinesi, ma quando me la vuole mettere nel culetto mi ribello e mi libero dal suo abbraccio …

Lei mi guarda stupita e forse anche leggermente incazzata ‘Che fai? perché non vuoi la pallina nel didietro?’

‘Senti Arianna, ascoltami bene, le palline nella vagina mi vanno bene, dammi il tempo di abituarmi e sono certa che mi piaceranno, ma nel sedere no! e poi leccare le palline che escono dalla figa mi piace … gusto il mio sapore … ma di leccare quella che esce dal culo non se ne parla … &egrave sporca e puzza quindi &egrave no!’

Lei rimane zitta mi guarda indecisa … si decide a parlare ‘Ma tesoro tuo marito non te lo metteva dietro e poi come lo pulivi?’

‘Certo, mio marito mi ha anche sodomizzata con reciproco piacere, ma dopo andava in bagno a lavarselo, se mi scopava glielo pulivo con la lingua e con la bocca, ma se mi inculava andava in bagno …. fine del discorso.’

Annuisce ‘Ho capito, ok va bene così ma che ne faccio della terza pallina?’ ridacchia ‘Te la metto nella figa.’ e senza aspettare il mio assenso me la spinge nella figa, sussulto quelle palline dentro di me mi fanno impazzire … ed &egrave proprio quello che vuole Arianna … ma non sono la donnetta fragile che lei crede e glielo farò capire.

‘E tu amore vuoi rimanere senza palline?’ e così dicendo strattono la catenina attaccata alle sue tette.

‘No aspetto che me le metti tu tesoro.’

Prendo le palline, una ad una gliele faccio insalivare per bene ‘Apri le gambe amore che te le metto.’

Lei ubbidisce ed io in rapida successione gliele infilo tutte e tre nella fighetta, non dice niente … accetta il dato di fatto … si limita a mugolare ..

‘Mnnnnnn!!! che belloooo!!!’

Ed ora giunge il momento della verità, mi toccherà muovermi, finché sto ferma &egrave una cosa eccitante sentirsi piena, ma a camminare &egrave un’altra cosa, &egrave come avere un cazzo che ti scopa … bello certamente … ma come si fa a camminare quando sei scopata?

Metto un piede fuori dalla cabina doccia, fin qui tutto bene, sono cosciente dello sguardo di Arianna che mi segue, pronta a rilevare ogni mia esitazione o deficienza, ora il secondo piede …. adesso viene il bello … il primo passo … compiuto e le palline si muovono come se fossero animate di vita propria … una fitta di piacere mi attraversa il basso ventre … faccio fatica a non urlare … tento di apparire calma … forza … un’altro passo … altra fitta di piacere .. cavoli se mi piace … stringo i denti e con fare spavaldo, almeno così vorrei che sembrasse, infilo l’accappatoio e mi avvio verso la cucina.

Arianna non dice niente, mi segue … sospira di piacere … sento il suo fiato sul mio collo … un leggero bacio sulla nuca … era proprio quello che non ci voleva … manda in frantumo le difese che mi sono costruite … mi sento un grande rimescolamento nel ventre … la mia figa sgorga in modo osceno … &egrave fuori controllo … non comando più io … comanda lei … mi fermo e stringo forte le cosce nel tentativo di riprendere il dominio ma non serve e quando Arianna mi posa una mano sui glutei per una palpatina … lei sussulta ed esulta.

Sento il fiato caldo di Arianna vicino al mio orecchio … sussurra ‘Come stai amore? stai godendo? dimmelo dai .. lo voglio sapere.’ e così dicendo mi passa il braccio sotto l’ascella e va a strattonare la catenina.

E’ il colpo di grazia … non posso più fingere … mi lascio andare ‘Oooooooo!!! che belloooo!! sto godendooooo!!! amoreeeee!!! &egrave fantasticooooo!!!’

Cerca le mie labbra … mi bacia … un bacio profondo … erotico … sensuale.

Mi fa girare … apre il mio accappatoio … siamo nude strette l’una all’altra, pancia contro pancia, tette contro tette, le fighe si strusciano muovendo le palline … il miele si mescola e cola sulle cosce .. le lingue sono intrecciate … le mani mosse da volontà propria percorrono i corpi … ci stacchiamo e senza parlare di comune accordo andiamo nella camera da letto.

Ancora prima di raggiungere il letto, gli accappatoi sono abbandonati sul pavimento … non ci sdraiamo … ci buttiamo sul letto strettamente allacciate … sta iniziando una notte di fuoco … chissà dove ci porterà questa volta?

per commenti brubu@yahoo.it Da quel giorno, quando Arianna ha varcato l’ingresso del mio negozio, ed &egrave entrata prepotentemente nella mia vita, sono passati diversi anni, da allora non ci siamo più lasciate, viviamo assieme ma ci comportiamo con discrezione, niente effusioni in pubblica, niente atteggiamenti provocatori o ambigui, apparentemente siamo solo e soltanto due ottime amiche.

Arianna continua a girare, col suo trolley, ad offrire la sua mercanzia nei negozi di biancheria intima, scegliendo accuratamente dove piazzare le sue esposizioni, devo ammettere che i suoi straccetti, come li chiamo io, riscuotono un grande successo fra le donne di tutte le età, l’unico limite &egrave la taglia non l’età, non vanno oltre il 42.

Da parte mia sono sempre impegnata col mio negozio, e devo riconoscere che la lingerie di Arianna ha aumentato il mio giro d’affari, visto che in città sono l’unica a venderla, tanto che ho dovuto assumere una commessa, l’ha scelta Arianna, &egrave un amica sua, sospetto che in passato sono state amanti, però anche se così fosse non lo danno da vedere.

Quando Arianna rientra, dopo essere stata assente per 2 o 3 giorni, a volte anche una settimana intera, impegnata a promuovere la sua collezione di lingerie, ritroviamo subito i nostri ardori, in fondo mai sopiti, e ci diamo a tenzone amorose degne di essere ricordate, allora tiriamo fuori tutti i ‘giocatoli’ che teniamo in camera da letto, dalle palline cinesi ai vari dildo, le uniche cose che non ci lasciano mai sono le catenine.

Non sono più quelle usate la prima volta, ora sono d’oro, non sono attaccate ai capezzoli con quei morsetti, veri strumenti di tortura, ma lo sono ad anellini inseriti nei piersing praticati nei capezzoli stessi, e poi sono doppie, nel senso che gli anellini sono collegati da 2 catenine, una un po’ più lunga dell’altra, così rimangono bene separate e distinte.

Arianna mi aveva proposto di farci un bel piercing al sesso, al clito o alle piccole labbra, ma mi sono energicamente rifiutata di acconsentire a quel che considero un ultima follia, non ha insistito, anche se penso che non l’abbia preso molto bene, ma io ritengo di essere stata fin troppo accondiscendente con lei, ma in fin dei conti ci amiamo e quelle piccolo diversità di veduta non influenzano il nostro rapporto.

La sera del Sabato usciamo, ci vestiamo in modo elegante e sexy, andiamo a cena fuori e poi in discoteca a ballare, evitiamo gli atteggiamenti provocanti, non vogliamo storie, già così certe volte ci &egrave difficile scrollarci da dosso certi corteggiatori troppo insistenti.

La Domenica mattina vado in chiesa e poi al cimitero a trovare Roberto, gli parlo di me, gli racconto di Arianna, pregandolo di non essere geloso, gli chiedo come si trova di là, a molti sembrerà strano e mi scambieranno per una pazza ma sono certa che lui mi ascolta, e certe volte credo che mi risponda anche; Arianna mi accompagna sempre, rimane un po’ in disparte, quando, la prima volta, l’ho chiamata vicina a me, mi spiaceva vederla lì da sola, mi ha risposto che non voleva turbare la nostra intimità … mi ha fatto sciogliere.

Adesso siamo una coppia affiatata e consolidata, non potremmo più vivere l’una senza l’altra, in fondo la nostra non &egrave una storia tanto speciale, ma ci piace così e speriamo di andare avanti ancora per lungo tempo.

Ora saluto tutti, Arianna &egrave già coricata e mi chiama

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