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Racconti Erotici Lesbo

Valentina e Stefania parte II

By 11 Dicembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

La mano calda di Stefania sulla mutandina all’altezza della vagina mi faceva avvampare di calore così come quel suo sguardo innocente ma provocante che mi penetrava gli occhi.
Si voltò nuovamente verso il mio corpo e, dandomi un bacio sulla pelle appena sopra la mutandina, me la sfilò lentamente; rimasi nuda con lei inginocchiata davanti a me che mi stava dando piccoli baci appena al di sopra del monte di Venere, mentre con le mani mi cingeva i fianchi per poi scendere sulle mie natiche e stringerle leggermente per farmi mettere ancora di piu a contatto con lei.
Istintivamente misi le mie mani sulla sua testa per premerla verso il mio corpo, mentre continuava a tapezzarmi di baci alternati a leggeri colpetti di lingua, scendendo ogni volta fino ad arrivare ai miei radi peli.
La mia eccitazione era altissima; il suo profumo, il suo modo di fare cosi dolce e amorevole, le sue coccole, la morbidezza delle sue labbra e delle sue mani, l’umido della sua lingua mi stavano riempendo di brividi di piacere.
Ma cosi come era iniziata improvvisa questa meravigliosa danza della sua bocca, cosi improvvisamente terminò.
Stefania si alzò di scatto, si mise un momento di fronte a me e, dopo un fugace bacio sulle labbra, corse via.
Io rimasi bloccata, esterefatta da un tale comportamento; ma come? Mi bacia, mi spoglia nuda e poi mi lascia cosi?
Cominciavo nella mia mente a comprendere un po il suo ex ragazzo; se lei si comportava cosi anche con lui era normale che fosse scappato! Non ci si comporta cosi!
Furono istanti molto tristi per me; rimasi nuda in piedi nella mia camera, ma poi, rassegnata, mi rimisi la mia tuta; stavo per mettermi la giacca quando sento Stefania chiamarmi.
– Vale, vieni qui per favore.
Io arrabbiata con lei non le risposi.
– Vale vieni??
Per non sentirla strillare ancora decisi di andare a vedere cosa volesse ancora da me.
Entrai in camera sua ma non c’era.
– Ma dove sei?
– Sono qui in bagno.
Entrai nel bagno e.. ‘ visione ‘ c’era Stefania in piedi nuda nella doccia; rimasi a bocca aperta, in un solo momento svanirono in me la tristezza e l’arrabbiatura per far posto alla gioia di vedere lei, splendida nel suo splendido corpo, sorridermi e farmi segno di avvicinarmi a lei dopo aver chiuso la porta a chiave.
Così feci e, chiusa la porta e tolta la tuta, corsi nuda verso di lei abbracciandola.
Sentire la sua pelle cosi morbida era un immenso piacere! Mia cugina &egrave sempre stata una bella ragazza, col suo 170 di altezza, abbastanza magra ma non troppo, con un seno che lei definisce ingombrante nella sua quarta misura ma che io definisco di allarmante bellezza sia per la sua forma molto arrotondata che per i capezzoli rosa chiari contornati da un’aureola ancora piu rosa e le sue gambe ben tornite e quella folta peluria a coprire il monte di Venere ma che sapientemente ha rasata ai lati delle labbra per renderle ben visibili nella loro forma decisamente attraente : la fessura leggermente allargata che fa spuntare le labbra scure a forma di petalo.
Mi feci intraprendente io e le diedi un bacio sulla bocca che lei ricambiò subito.
– Non volevo ferirti Vale, volevo farti una sorpresa.
– E ci sei riuscita!
Stefania prese un po di sapone liquido e iniziò a passarmelo con le mani lungo il collo, la schiena, il culetto e le gambe; mi sentivo completamente nelle sue mani, in quel momento qualunque cosa mi avrebbe chiesta l’avrei fatta.
Mi fece girare e, dopo essersi rimessa nuovamente il sapone sulle mani, me lo passò con piu accuratezza sul seno, sul torace, sulla pancia e sui piedi.
Fu cosi poi la mia volta per lavare lei e feci i suoi stessi movimenti; insaponate entrambe ci abbracciammo strette una all’altra, sentivo il mio corpo scivolare sul suo e viceversa e l’attrito della nostra pelle mi creava una piacevolissima e sensualissima sensazione di calore; uno, due, tre baci appassionati, avvinghiate l’una all’altra, con le mani nei capelli, ci fecero perdere la cognizione del tempo e non sentire il freddo della stanza.
Cosi qualche minuto dopo Stefania, facendomi cenno di aspettare, uscì un momento dalla doccia per ritornarvi con in mano una confezione di pomata di saugella.
– Prima sciacquiamoci, mi disse.
Entrambe ci mettemmo sotto il getto di acqua calda, ci sciacquammo a vicenda e, una volta uscite e avvolte dagli accappatoi, le chiesi a che servisse quella confezione.
Mi sorrise, aprì l’armadietto e ne prese un paio di forbicine e una lametta; poi si tolse l’accappatoio e, nuda nella sua bellezza, si sedette sopra il water, allargò le gambe e sorridendomi mi disse:
– Me la depili? Vorrei essere come te!
Rimasi stupita di quella richiesta cosi particolare!
– Ma ..non l’ho mai fatto a un’altra..ho paura di farti male.
– Non preoccuparti, lo so che sarai dolcissima.
Presa dalla eccitazione del momento, mi inginocchiai di fronte a lei, anche io nuda; Stefania mi porse le forbicine e io, prima con la mano un po tremante, ma poi piu decisa iniziai a sfoltirle la folta peluria. Con le dita della mano sinistra univo assieme un gruppetto di peli e con la forbice li tagliavo, facilitata anche dal fatto che, essendo i peli bagnati, potevo sia prenderne in mano di piu e il taglio era piu facile; partii dall’alto per arrivare sempre piu in basso; col volto vicino alla sua vagina potevo sentire distintamente l’odore acre della sua eccitazione e potevo vedere finalmente bene come era fatta; si vedeva chiaramente il clitoride nel suo colore rosso scuro che faceva capolino e sembra non chiedere altro che essere preso e succhiato; il mio cuore impazziva, ma dovevo finire prima quel lavoro cosi delicato.
Dopo una buona sforbiciata, era ora arrivato il momento di usare la pomata; la presi e le insaponai bene i peli rimasti facendole un leggero massaggio sulla parte interessata ma approfittai dell’occasione per toccare finalmente quel clitoride che si sentiva orfano di carezze; uno scatto di emozione di Stefania mi fece capire quanto apprezzò quella mia carezza, ma mi disse di aspettare ancora un po’ e che dovevamo finire quella operazione.
Presi quindi la lametta e, con molta calma, iniziai a raderla completamente con gesti leggeri della mano dall’alto al basso; furono sufficienti pochi tratti di lametta che tutto il suo pube era completamente rasato.
Che bella visione fu!
La sciacqui togliendole tutti i residui di peli e di sapone e ci mettemmo entrambe davanti allo specchio; tutte e due eravamo completamente nude e depilate, io solo con qualche piccolo ciuffetto.
Ci mettemmo a ridere e a baciarci; Stefania a un certo punto mi prese per mano e, dicendomi che gli zii erano usciti, ci dirigemmo verso la sua camera.

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