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Racconti Erotici LesboTrio

VERO

By 3 Settembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Ci sono fatti e circostanze della propria esistenza che non possono essere riferite ad amici o conoscenti, perchè se ne teme il giudizio ovvero perchè le dette circostanze sferzano l’intimità di una coppia e per gli stessi si prova vergogna. Però l’eccitazione di quello che hai vissuto e vivi è tale che cerchi un modo per condividerlo.
Poi ti imbatti in un sito del genere ed intuisci che qui puoi soddisfare la tua esigenza di partecipazione, con uno sfogo libero perchè anonimo.
Cosa mi è successo direte voi?
Pensandoci nulla di particolarmente scabroso. Rivolgendo la mia attenzione al gossip o semplicemente dando uno sguardo alla realtà che mi circonda, scorgo molte situazioni analoghe o vicine, e la moltitudine fa sembrare la cosa del tutto normale.
Andrò diretto ora…la mia lei è bisessuale.
Caratteristica che anche lei ha scoperto solo di recente e questo per via di una sua amica ‘ Sara – persa di vista dopo il liceo ed incontrata per caso un paio di anni fa.
Da allora una cena qualche incontro, diversi pranzi e la frequentazione è rinata. L’amica dapprima fidanzata ora è tornata single!
Sin dalle prime uscite avevo notato qualche atteggiamento strano ambiguo, ma poichè fatto alla luce del sole, ovvero davanti a tutti, non ci vedevo alcuna malizia o secondo fine. D’altra parte neppure il suo compagno batteva ciglio. Insomma nessuno dava più di tanto attenzione a quello che poteva passare per uno scherzo o per un’amica espansiva.
Abbracci, baci e palpeggiamenti vari aumentavano sempre di più. In discoteca cominciava a dare spettacolo strusciandosi addosso alla mia lei per il piacere di tutti i presenti. Vi lascio immaginare i commenti. Per questo ho sempre chiesto chiarimenti alla mia lei, che con serenità mi ha sempre rassicurato sostenendo che non era nulla.
Ma un giorno d’estate anche la mia lei si dovette ricredere. Giunsero al suo numero di cellulare 4 mms di Sara. Nel primo c’era anche scritto “Quale perizoma mi metto?”. Seguivano tre foto del culo di questa ragazza con tre diversi perizoma. Nell’ultimo mms c’era, invece, una foto di Sara a figura intera. Indossava gli slip ma non il reggiseno ed il grosso seno nudo era trattenuto e poco coperto dal braccio sinistro…aggiungeva una domanda ” avanti confessa…cosa mi faresti?” L’espressione di Sara in quello scatto era conturbante. Ed evidentemente qualcosa aveva turbato anche la mia compagna, tanto da parteciparmi l’accadimento. Si vedeva lontano un miglio che era era imbarazzata, ma di certo non infastidita…anzi rideva e la sua ilarità era davvero strana. Per rendervi l’idea dava l’impressione di essere eccitata per aver capito di interessare a Sara. Sta di fatto che quella sera in discoteca, approfittando delle centinaia di persone presenti, sparirono tutte e due per una almeno tre quarti d’ora.
Avevo detto che sarei andato al bar per un drink, ma accortomi di aver lasciato i soldi nella pochette della mia lei dovetti tornare indietro. Non le trovai! Si erano dileguate.
Forse volevano approfittare della mia prolungata assenza per via della fila interminabile al bar ed andare in bagno. Aspettai, ma qualcosa mi suggerì di tenermi a distanza dal punto in cui le avevo lasciate. Dopo 45 minuti abbondanti le vidi tornare sorridenti. Sara le cingeva i fianchi da destra. Si guardarono intorno forse per scorgermi e non vedendomi si rimisero a ballare. Feci finta di giungere per la prima volta dal bar.
Stranamente Sara esordì lamentandosi della lunga attesa e rappresentava la necessità di recarsi alla toilette per un bisogno fisiologico impellente che non aveva potuto soddisfare, giacchè io ero al bar’ La mia compagna mi chiese allora se non mi scocciasse attenderle.
Ma allora cosa avevano fatto prima? Un dubbio atroce pervase la mia mente e comincia a pensare che la mia ragazza aveva visto il perizoma della sua amica…e stavolta dal vivo. Di evidente non c’era nulla; di presumibile invece c’era molto.
Le seguii con lo sguardo e per un attimo avevo pure pensato di seguirle e così feci. Le vidi mettersi in fila davanti a bagni per le donne; le guardai tutto il tempo, ridacchiavano si abbracciavano ma niente di plateale. Infine dopo parecchi minuti di attesa entrarono in bagno una alla volta.
Uscirono e riavviarono verso la pista.
Prima avevano fatto sicuramente qualcos’altro che non potevano dirmi e per questo hanno mentito.
A cosa dovevo dare credito? Alla lealtà e fedeltà della mia compagna o al quadro che la mia mente sulla base degli elementi acquisiti, cominciava a delineare.
Durante la notte le mie congetture cominciarono a prendere forma. Vedevo il culo di Sara esibito con lussuria alla vista di Federica ‘ la mia compagna ‘ e lo sguardo eccitato di lei. Le vedevo strusciarsi toccarsi, accarezzarsi i seni e baciarsi con passione’ Mi ritrovai eccitato. Mi girai verso Fede, cominciai a toccarla nell’intimità quel poco per destarla dal sonno e coinvolgerla in quel turbinio di sesso che si era sprigionato dalla mia mente ed era confluito tutto nel mio pene. Per tutto l’amplesso pensavo a lei e Sara insieme. Ai loro corpi congiunti ed alla lussuria che questa attrazione poteva procurare loro.
Dopo quella prima notte, decisi di approcciare alla circostanza con piglio serio. Stavo insieme a Federica da 4 anni ormai e questa nuova circostanza se vera, avrebbe di sicuro avuto importanti conseguenze sul nostro rapporto, forse anche dirompenti.
Allo stesso tempo ritenni non maturi i tempi per un confronto diretto con lei.
Da quello che avevo potuto inturire, se qualcosa era accaduta, era accaduta per la prima volta quella sera.
Pertanto decisi di osservare il loro comportamento e di studiare le loro reazioni ed atteggiamenti, al fine di comprendere meglio e presentarmi al cospetto di Federica con qualche elemento saldo, ovvero per fugare ogni mio dubbio e sconfessare ogni mia presunzione.
Per quanto però mi sforzassi di trovare elementi che la scagionassero, immancabilmente mi si proponevano elementi contrari quasi incontrovertibili.
Come quando un mio amico sosteneva di aver visto un fugace bacio fra di loro. L’attendibilità oltre che dalla fonte, promanava anche dalle circostanze con cui la notizia pervenne a me, ovvero de relato attraverso un altro mio amico al quale il primo aveva riferito la circostanza.
Ovvero come quando al bar di un lido che frequentavamo, mi ritrovai ad ascoltare la conversazione di due ragazzi, uno dei quali stava descrivendo con entusiasmo ed eccitazione all’altro il corpo di due ragazze che aveva visto sulla spiaggia.
Due fisici da sballo. Entrambe snelle e formose, una coi capelli lisci e l’altra coi capelli ricci. Quest’ultima con una espressione da maiala super.
Il tizio riferiva di un bacio dato dalla ragazza coi capelli ricci sul culo dell’altra e poi di essersi ingrifato particolarmente nel vederla spalmare l’olio abbronzante sulle coscie e sul culo della ragazza distesa. Un massaggio intenso e passionale. Gli era diventato duro in un attimo.
Capirai ‘ pensai ‘ quante ragazze possono esserci oggi in spiaggia, mica è detto che stia parlando di Fede e di Sara.
Mi avviai verso di loro e quando giunsi mi accorsi che la pelle di Fede era particolarmente lucida e le dissi’ Amore senti caldo?.sei tutta sudata’ . La risposta per me fu glaciale: ‘No’ rispose ‘ Sara mi ha gentilmente passato l’olio abbronzante, amorevisto che tu non lo fai’ chiuse la frase con una risatina.
Erano quindi loro le protagoniste di quel racconto esposto dal tizio al bar.
Si faceva sempre più convincente l’idea che per portare avanti la mia indagine dovevo osservarle da lontano. Vedere e non essere visto, dato che le due sembravano scatenarsi non appena io mi allontanavo.
Finchè io infatti rimanevo nelle vicinanze poteva scapparci una carezzina o un bacino affettuoso, un palpata spacciata per scherzo e goliardia. Ma nulla di più.
Avrei agito nell’ombra. Così di tanto in tanto mi allontanavo o così facevo credere per osservarle da lontano.
Una sera sempre di quella estate, uscimmo tutti e quattro insieme, io Federica, Sara ed il suo compagno. Andammo in una discoteca estiva. Subito Fede e Sara cominciarono a ballare l’una vicino all’altra nel consueto strusciamento a cui ormai avevo fatto il callo. Con una scusa mi allontanai insieme al compagno di Sara e mi posizionai lontano senza però perdere il contatto visivo. Fu allora mentre parlavo con Claudio, che mi accorsi della mano sinistra di Sara che si intrufolava sotto la minigonna di Federica, mentre con la destra la cingeva a se. Attorno un nugolo di ragazzi che sbavano per la scena. Ma alle due sembrava, fortunatamente non interessare più di tanto. Dopo qualche istante le vedo allontanarsi mano nella mano e dirigersi in bagno ed entrare li insieme.
Ormai non avevo dubbi, neppure su quanto mi facesse eccitare la situazione. Se prima non volevo parlarne per timore di brutte reazioni, adesso il mio silenzio era dettato dal timore di interrompere queste goduriose situazioni. Al contempo tribolavo per il comportamento di Fede che stava facendo tutto a mia insaputa, nascondendomi tutto.
Ma era un dannato circolo vizioso, perché la frustazione per il tradimento amplificava la mia eccitazione in maniera esponenziale.
Ogni volta che tornavamo a casa di ritorno da quelle serate, il sesso che facevamo io e Federica era semplicemente stellare.
La possedevo in ogni posizione e dominavo ogni suo orefizio. Il cavo orale era quello più gettonato, forse perché tendevo a voler ristabilire un equilibrio.
La foga e la passione si trasformava anche in qualcosa di virulento, tanto da provocarle qualche reazione di disappunto per il dolore, invitandomi a maggiore dolcezza.
Ma io le rispondevo che non mi era possibile, in quanto il suo corpo mi faceva eccitare al punto da non avere il controllo.
Le mie parole la eccitavano a sua volta e si dimenticava del dolore provato ed evacuava tutta questa eccitazione in ansimi degni della migliore porno diva.
Fede e Sara erano divenute le mie osservate speciali.
Adesso mi allontanavo di proposito non certo per indagare, ma solo per lasciarle sole e per guardarle e riempirmi di piacere per poi sfogarlo a fine serata.
Immaginavo di tutto.
Mi eccitavo da matti a vedere le loro carezze che si concedevano reciprocamente fugacemente e di nascosto. Gli sguardi lussuriosi che si scambiavano mettevano a serio rischio le mie coronarie. Immaginavo la testa riccia di Sara fra le coscie di Federica, ovvero la lingua di questa tormentare i capezzoli dell’altra. Qualsiasi cosa pensassi mi provocava forti sensazioni a sud dell’equatore. Ma il piacere provoca assuefazione e volevo sempre di più. Volevo vedere quello che invece immaginavo, ma non era facile.
Passò infatti del tempo e giunsero le festività natalizie. A casa nostra un nugolo di amici si era riunito per passare una serata allegra in compagnia. Vino rosso a fiumi, risate e spensieratezza, per un istante avevo distolto lo sguardo da loro due, giusto il tempo di perderle di vista. Casa nostra è grande ma di certo non è la reggia di Caserta.
Le rintracciai in camera da letto, nella nostra camera da letto. Porta rigorosamente chiusa a chiave. Dalla serratura potei vedere poche cose, ma gli ansimi dicevano tutto. Riconobbi il tatuaggio di Fede sulla caviglia destra, all’altezza del malleolo.
Era distesa sul letto, ma di Sara nessuna traccia. Eppure sentivo ansimare, stava succedendo qualcosa’ma non riuscivo a vedere. Pazienza, tieni pazienza mi ripetei più volte, domani vedrai tutto.
Da tempo infatti, all’insaputa di Federica avevo fatto installare delle telecamere nascoste ad alta definizione. Al tizio che le aveva installate avevo riferito esigenze di sicurezza personale, e difatti le avevo fatte installare in tutto l’appartamento, ma in realtà la ragione di quelle telecamere era connesso con il piacere di rivedere Federica mentre faceva sesso con me, perché durante l’amplesso mi perdevo molto del suo corpo meraviglioso.
La serata passò non troppo velocemente. Le due lasciarono la camera dopo una mezz’oretta abbondante e fortuna loro tutti erano un po’ troppo brilli ed allegri per notare la loro assenza. L’indomani mattina, tornato di soppiatto a casa, mi rinchiusi nello studio e mi posizionai davanti al computer. Ricercai il file che mi interessava, lo aprìì e sbottonai i pantaloni. Quello sarebbe stato un momento tutto mio, perché sapevo cosa avrei visto.
Le vidi percorrere il corridoio che conduce alla camera. Davanti Federica ed a ruota Sara. L’audio non era eccezionale per via del baccano che proveniva dalla zona living, ma potei capire che stavano discutendo di un nuovo reggiseno. Aprirono la porta della camera da letto e prontamente Sara la richiuse dietro di lei, serrando la serratura.
Quant’è bona la mia Fede, pensai irresistibile pure per le donne. E d’altra parte quella sera in molti gettavano gli occhi sulla scollatura regalata dal corpetto nero che indossava. Io stesso non potevo distogliere lo sguardo pur conoscendo a memoria quello che sotto era celato.
Si chinò davanti al comò ed estrasse l’ultimo cassettone. Dietro di lei Sara che imbambolata le fissava il culo ed il perizoma che faceva capolino dal jeans a vita bassa. ‘ Eccolo’ esclamò Fede all’indirizzo di Sara mostrando il nuovo reggiseno., ‘guarda che bello’. Era un reggiseno nero ad apertura frontale. Aveva i dettagli in fucsia ed era leggermente merlettato. ‘Provatelo!’ tuonò Sara, ‘fammi vedere come ti sta’.
Con due semplici gesti Federica abbassò le spalline del suo corpetto, prima la destra e poi la sinistra. Il suo seno esplose, ormai non contenuto, davanti a Sara che rimase imbambolata con lo sguardo fisso sul seno di Federica.
Le si avvicinò con la sensualità di una pantera nera e con entrambe le mani prese delicatamente le due mammelle, avvolgendole in un massaggio delicatissimo e sensuale. Con i pollici le stimolava i capezzoli, che carnosi ed irti sporgevano prepotentemente. Con la mano destra Federica afferrò la testa di Sara e la condusse verso uno dei due seni, mentre con la sinistra ricambiava la cortesia. La lingua di Sara lambiva il capezzolo destro mentre la sua mano scendeva verso la vita di Fede e facendosi largo nei jeans, violava le sue intimità.
Federica alzò la testa e socchiudendo gli occhi si abbandonò al piacere inteso che la sua amica le stava regalando, emettendo un flebile ansimo. Ora il tocco di Sara divenne più intenso ed impetuoso e Fede alzò instintivamente la coscia destra avvinghiandosi al corpo di Sara.
Mai avrei pensato di vedere tanto. Le due bocche erano ormai congiunte e fremevano per l’intenso lavoro delle due lingue che letteralmente scalpitavano al loro interno.
Presa dall’impeto Sara spinse Federica sul letto, sollevò la minigonna sopra l’inguine e, a cavalcioni, si posizionò su Federica offrendole la sua insenatura. La mia Federica stava leccando la fica di Sara e nel farlo doveva essere particolarmente brava, visto che il viso di Sara era percorso da espressioni di intenso piacere.
Ormai allo spasmo venni copiosamente sulla mia mano e sulla scrivania. Le scene che la mia Fede a sua insaputa mi aveva regalato erano troppo forti.
Stavo per spegnere il computer, quando il mi accorsi di un file registrato qualche giorno prima. Destò la mia curiosità perché quel giorno a casa non doveva esserci nessuno e le telcamere registrano solo se percepiscono movimento all’interno delle stanze.
Sebbene fosse tardi ed io esausto aprì il file e’
Il file era stato creato tre giorni addietro. Sebbene l’allarme non si era attivato e in casa non mancava nulla e tutto era in ordine, il mio pensiero andò a qualche intrusione.
La prima telecamera ad attivarsi era stata quella installata nell’ingresso. I miei flebili timori di aver subito una violazione del mio domicilio, furono subito scacciati dalla testa ricciuta di Sara che fece subito capolino da dietro la porta.
La domanda era legittima; che cazzo ci faceva Sara con le chiavi di casa mia?
Dopo un attimo di esitazione Sarà entrò dentro e, rivoltasi verso l’uscio, con la mano sinistra fece cenno d’entrare. Ma a chi? Mistero svelato immediatamente. Riconobbi subito il nipote di una nostra coppia di amici. Era Carlo ragazzo ventenne che spesso e volentieri si univa a noi ed agli zii nel periodo estivo, soprattutto per le gite o le giornate trascorse in barca.
Si ma che cazzo ci facevano sti due a casa mia? La risposta era ovvia e pertanto divenni subito furibondo e, iracondo, stavo per commettere un errore madornale oltre fatale.
Avevo il mio iPhone in mano e dalla rubrica avevo selezionato il numero di Federica per ottenere spiegazioni. Ovviamente lei doveva esserne a conoscenza. La rabbia stava per non farmi considerare il fatto che Federica non fosse, invece, a conoscenza delle telecamere. L’improvvisa rivelazione mi sarebbe costata cara. Non solo non avrei saputo nulla di quell’accadimento, ma sarei stato tacciato di perversione. Da quale pulpito, avrei potuto rispondere, ma si sa con le donne non c’è avvocato che tenga e con Federica poi tutto è più arduo.
Saggiamente riposi il cellulare sulla scrivania e rivolsi l’attenzione di nuovo al monitor.
I due stavano già copulando nell’ingresso. O meglio Carlo era con le spalle alla porta mentre Sara, inginocchiatasi scambiava due chiacchere con il pene del suo Toy Boy. Ah però pensai, guarda come è brava la Saretta a praticare queste cose. Una maestria nella fellatio encomiabile. Prima dolce e delicata, con la lingua tintinnava il glande del ragazzo, un instante dopo con voracità e foga inghiottiva tutto il membro fino a farlo sparire quasi completamente. Il ragazzo fisicamente dotato, effettivamente scopariva un po’ nella zona inguinale. Istintivamente diedi uno sguardo al mio fratello minore e sornione mi compiaqui per la differenza di dimensioni.
Non sapevo che quelle telecamere mi avrebbero regalato così tante emozioni. Le avevo installate per vedere me e Federica, ma adesso era meglio della programmazione hard di Sky.
Il ragazzo oltre che corto era anche breve e venne subito nella bocca di Sara. ‘Ingoia!’ esclamai. Sara cominciava davvero ad intrigarmi. Non è che non l’avessi mai notata. Davvero è una strafiga, non bellissima nei lineamenti, ma ha un fisico da applausi. Ma poiché la mia Federica è fisicamente superiore, non ho mai dedicato alcun pensiero a Sara.
Adesso però cominciavo a vederla sotto un’altra ottica e la sua frenesia sessuale cominciava davvero a prendermi.
Dopo il primo coito, Sara prese per mano il ragazzo e se lo portò in camera da letto. Cazzo il mio letto!Fece posizionare Carlo davanti alla mia alcova e con una piccola spinta lo fece sdraiare. Iniziò così a spogliarsi molto lentamente con gesti sinuosi e flessuosi. Davvero! Mi ricordava le movenze di una pantera e cominciavo a desiderare i suoi artigli sulla mia carne
Sbottonati i suoi blu jeans a zampa di elefante, li fece scivolare lungo le sue gambe sino alle sue snelle caviglie. Funambolica su quei tacchi alti, sollevo’ prima il piede destro e poi quello sinistro per liberarsi dell’indumento. Le telcamere mi offrivano la visione di quel fantastico culetto a mandolino reso sodo da estenuanti sessioni di step ed acquagy, ma reso ancor più sporgente per via della postura imposta dai tacchi alti.
Uno striminzito perizoma nero, poi, esaltava quei fantastici glutei e adesso cominciavo seriamente ad invidiare Carlo, che se l’era scopata.
Un attimo e anche la camicia rossa era stata dismessa. Parecchio maiala, Sara stava in piedi davanti al suo giovane amante con soli tacchi ed il perizoma come indumenti. La porca non indossava reggiseno. Si girò per offrire al suo amante la visione del suo culo spettacolare, ignara di offrire a me lo spettacolo del suo seno. Prima di allora lo avevo visto, ma male, nello mms che aveva inviato a Federica, ma grazie alle telecamere lo potei ammirare meglio. Grosso ma non enorme, verosimilmente una terza coppa c ma troppo ben tornito per essere naturale. Qualcuno aveva dovuto lavorarci su. Ad ogni modo Carlo era nuovamente pronto ma pure io stavo nuovamente scoppiando nonostante l’eiaculazione precedente. Attendevo e fremevo per vederla scopare, ma il desiderio voyeuristico di venire insieme a loro mi fece attendere. Sara senza levarsi le scarpe salì sul letto ( forse Federica non avrebbe approvato) e flettendo le cosce si accovacciò sul bacino di Carlo procurando la penetrazione. Piccolo e poco ingombrante il pene di Carlo non ebbe difficoltà ad insinuarsi in quella matura insenatura che doveva essere calda e scivolosa come il burro fuso. Sara iniziò a cavalcarlo, prima piano poi con sempre più foga, voracità e velocità. Iniziai a seguire il ritmo anch’io vedevo la punta estrema del mio pene ormai fucsia e gonfissima. Era irrorata di sangue come non mai. Stavo esplodendo di nuovo, pregavo che i due facessero in fretta’ma niente Sara continuava sempre più forte, ma i suoi ansimi sembravano dovuti più per la fatica che per il piacere.
Non era una mia impressione, da li a poco fece cambiare posizione a Carlo gli si sdraiò di fianco dandogli le spalle ed offrendogli il culo. Carlo approfittò subito e prese a penetrarla da dietro. Un gemito di piacere fu emesso da Sara ma rimase isolato.
Iniziai a sentire quelli di Carlo che si facevano più intensi e preludevano ad una imminente eiaculazione. Estrasse il suo pene e le venne su i glutei imbrattandole anche parte della schiena ed immancabilmente anche il perizoma. Era troppo! Venni anch’io.
Carlo ed io bissammo l’orgasmo, ma Sara invece era rimasta a quota zero e questo doveva essere il motivo dell’amara espressione rivolta a Carlo, che esausto non lo notò.
Il ragazzo aveva però capito che la sua amante non aveva provato l’orgasmo e ringalluzzitosi subito non perse tempo a penetrare nuovamente Sara.
Avrei voluto vedere se riusciva a farla godere, ma si era fatto davvero tardi e dovevo andare. Chiusi il file, spensi il computer e andai via. Ma ormai la frittata era fatta. Sara era divenuta la protagonista delle mie fantasie e la immaginavo protagonista delle storie di sesso più improponibili ed improbabili.
Ormai io sapevo e loro non sapevano che io sapessi. Un grande vantaggio questo perché le due pensavano di poter agire indisturbate in quanto insospettabili, ma invece io avevo aperto i loro armadi ed ero a conoscenza di questa loro vita segreta. Vederle ballare nei locali notturni era divenuto ancora più bello. Mi allontanavo sempre e le lasciavo sole, ma da lontano le osservavo e godevo. Godevo nel vedere gli altri sbavare per loro due che impavide si strusciavano sempre con più evidenza, poi come da copione si allontanavano dalla pista nella ricerca dell’angolo più buio e remoto del locale. Inizialmente pensavo che facessero le loro cose in bagno, ma seguendole scopri che prediligevano gli angoli nascosti che sfruttavano per il tempo di un bacio passionale e per carezze più spudorate, niente di più.
Passava il tempo e Federica continuava a tenermi all’oscuro. Non mi partecipava nulla. Ovviamente casa nostra era divenuta la loro alcova segreta ed approfittavano della mia assenza per lavoro per sfogare la loro passione. Osservandole attraverso le telecamere partecipavo al loro piacere anche se a distanza ed isolato. Mi accorsi che nel loro rapporto e nei loro amplessi cominciavano a cercare anche la presenza di qualcos’altro. Spesso infatti usavano bottiglie, se non vibratori, altre volte espedienti casalinghi come una banana acerba che Sara intinse nella vagina di Federica. Che spettacolo lussurioso.
Fu questo particolare che fece maturare in me un idea che ovviamente non misi in atto, ma che coltivai e feci crescere nella mia mente, riservandone solo per me il piacere.
Nel mio gioco fantasioso, assunsi come domestica il più bel trans della città.
Uno di quelli per i quali è quasi impossibile distinguerli da una donna vera.
Bellissima non donna, coi capelli mori lunghi e fluenti, ginnica nella muscolatura, un bel seno grosso ed i fianchi sinuosi e glutei alti e marmorei.
Alta slanciata e provocante nella sua essenza femminea, ma ben dotata nella sua sostanza mascolina.
Dall’amplesso di Sara con Carlo avevo inteso che lei non gradiva le dimensioni ristrette o normali, mentre sapevo che Federica, non per vantarmi, era abituata parecchio bene.
Solo io conoscevo il segreto di Samantha (così l’avevo battezzata) e d’altra parte la sua avvenenza era la migliore copertura, mentre la sua personalità aperta, affabile ed affidabile, la rendevano una di quelle persone che trasudano lealtà ed ispirano fiducia.
Inizialmente la presenza di Samantha era malvista sia da Federica che da Sara, perché ostacolo che si frapponeva con la consumazione dei loro rapporti e per questo si inventavano commissioni da farle svolgere fuori casa per allontanarla. Non appena Samantha andava via, le due si concedevano intensi attimi di passione, resa ancor più forte dalla foga di fare in fretta e del tempo limitato.
Ma Samantha era programmata per sedurle.
Vestiario succinto a volte ai limiti del disinibito. Premurosa e piena di particolari attenzioni verso la sua madame e l’ospite. Non lesinava elogi e complimenti per i loro corpi o le loro mise, mentre le sue radici brasiliane la portavano ad essere particolarmente espansiva nei saluti. Baci e vigorosi abbracci erano mezzi consueti per accogliere la propria madame e la sua ospite, che subivano la fisicità statuaria della brasiliana.
Un giorno mandata via Samantha per una commissione pseudo urgente, le due si erano prontamente rintanate nella camera da letto e denudatesi velocemente, giacevano lussuriosamente sul letto in preda a tutta la loro passione. Si accorsero di Samantha solo quando questa entrò nella camera da letto.
Subito Federica lanciò una disperata esortazione: ‘ ti prego Samantha non dire nulla all’avvocato’ riferendosi a me. ‘ Va bene! Non ci sono problemi, ma” fece una pausa ‘ quale vantaggio per me?’ ‘ ‘ Certo, certo Samantha non avere timori, ti farò un bel regalo’soldi, scarpe, vestiti, insomma quello che tu vorrai’ e dicendo così lanciò uno sguardo di intesa verso Sara. ‘ No signora! Non mi serve nulla’ ‘ ‘ Non capisco!’ replicò Sara ‘ allora cosa intendi per vantaggio?’ ‘ ‘ beh io terrò per me il vostro segreto e voi non direte nulla del mio’ ‘ ‘ Continuo a non capire ‘ aggiunse Sara ‘ quale segreto? Di cosa stai parlando noi non sappiamo nulla di te!’ Samantha non aggiunse nulla. Con calma sbottonò i suoi jeans e con un lento movimento di anche li fece scivolare giù aiutandosi con le mani e flettendo le ginocchia.
Rimase con il solo tanga e le cosce ben serrate fra di loro. Sara e Federica erano a bocca aperta ma ancora non capivano. Frattanto Sara, eccitatissima, continuava a palpeggiare il seno di Federica. Samantha divaricò le gambe, infilò la mano destra negli slip e quindi estrasse il suo ragguardevole pene, ancora dormiente. ‘Ecco’ disse Samantha ‘ questo è il mio segreto’ e lentamente si andò avvicininado al letto. Ora il pene di Samantha dondolava a pochi centimetri dalle facce di Sara e Federica. ‘ Sapete io sono qua da poco, non conosco nessuno. Sono stata solo con uomini, ma mi manca tanto il sesso con una donna. Penso che voi potete aiutarmi’. Sara prese con la mano sinistra l’enorme pene di Samantha, così grosso da non poterlo afferrare con una mano solamente. Cominciò a menarlo molto lentamente fissandolo quasi ipnotizzata, poi altrettanto lentamente avvicinò la sua bocca a quella di Federica, lanciandosi in un bacio molto appassionato. Baciava Federica mentre con la mano ringaluzziva il grosso fallo carnoso. Anche Samantha cominciava a provare piacere. Il suo pene ormai svettava nel trionfo della sua stupefacente erezione, ma le sue proporzioni divennero ancora più chiare quando Sarà avvicinò la bocca di Federica afferrandola per la testa spingendola verso il pene di Samantha. Dopo un attimo di tentennamento ed indecisione, spalancò le labbra e tentò di accoglierlo tutto, ma così grosso e carnoso vi entrava a mala pena. Che goduria immaginare Federica in questa situazione, ancora ora che scrivo e descrivo tutto il gioco che ho immaginato, sento una forte eccitazione pervadere le mie membra. Nella mia testa erano divenute delle vere attrici hard ed era uno spasso immaginare di fare fare qualsiasi cosa.
Due donne e un transessuale. Cosa può desiderare di più un uomo. Vedere la goduria della propria donna per le delicate carezze di un’altra donna e vederla sussultare di piacere sotto i colpi vigorosi di un dardo maschile, senza dover subire la nauseante visione di un corpo maschile nudo.
A quel punto immaginavo Sara intenta a massaggiare lo scroto di Samantha, stimolando ancora di più il membro di quella fantastica non donna. Alternava massaggi e tintinnamenti con la lingua. Poi salendo su per l’asta senza mai staccare la lingua, giungeva su sua maestà il glande e per un attimo lo strappava dalla bocca vorace dell’amica, per farlo suo. Ma credo che Sara nella sua natura bisessuale, nasconda però una maggiore predilizione per le donne. E per questo nel mio gioco le sue attenzioni al pene di Samantha erano fugaci. Preferiva il seno di Federica che letteralmente martoriava con la lingua e coi denti. Poi sempre più giù spingendosi verso la calda vagina di Federica, che affrontava frontalmente senza disdegnare anche l’accesso secondario, facendosi strada da dietro. Lì in quelle zone Federica ha uno dei suoi punti erogeni più sensibili. Immaginare i gemiti provocati dal tocco di Sara ma soffocati dalla presenza di quell’ingombrante ammasso di carne, era sempre un colpo duro per la mia resistenza. Venivo quasi sempre a quel punto nel mio gioco solitario. Solo una volta, deciso a prendermi tutto il tempo possibile senza avere fertta di giungere al colmo del piacere, riuscì ad immaginare una penetrazione. Samantha in piedi davanti al letto. Il suo culo tondo e sodo sorretto dalle muscolose cosce, magnificate da un paio di autoreggenti neri e da scarpe con il tacco a spillo altissime. Le cosce lasciate divaricate per consentire a Sara di dedicarsi alle liscie biglie della brasiliana. Sul letto gattoni, con la schiena inarcata. Federica attende la penetrazione. Impaziente si gira verso Samantha e socchiudendo gli occhi pregustando il piacere imminente, incitava a prenderla con la forza. Enorme semplicemente enorme, ma comunque entrò facilmente. Ripetuti colpi percuotevano le carni di Federica. Un turbinio di sesso e piacere pervadeva i volti di tutte e tre. Urla di piacere venivano scagliati dalle bocche di Federica e Samantha, mentre Sara mugulava alternando succhioni allo scroto ed al glande di Samantha. Una contrazione improvvisa, Samantha estrasse il pene e venne inondando il culo di Federica, letteralmente grondante di sperma. Sara si alzò e cominciò a ripulire abilmente l’amica. Poi si occupò anche di Samantha. Il pene ormai quasi sgonfio era pur sempre sporco ed andava ripulito. Le feci dimostrare la stessa maestria che aveva sfoggiato con Carlo. Il pene di Samantha fu subito nuovamente eretto. Adesso volevo punire Sara per il fatto di scoparsi la mia Federica. Nella più sensuale delle pecorine, appoggiata alla grande poltrona che ho nella camera da letto, offerse il suo culo a Samantha e questa prontamente percosse il suo orefizio più stretto. Un urlo commisto di piacere commisto a dolore o viceversa, sottolineo lo sforzo con il quale Sara stava accogliendo Samantha dentro di se. Ma la cosa divenne sempre più agevole e adesso il pene di Samantha scorreva dentro il culo di Sara senza difficoltà più e più volte. L’espressione di Sara da vera maiala in calore, da gran troia quale aveva dimostrato di essere, sotto i colpi di Samantha, era il mio premio e me lo godevo tutto.

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