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Alla Ricerca del camper giusto – Capitolo 5

By 25 Marzo 2020Marzo 29th, 2020No Comments

Capitolo 1: https://raccontimilu.com/tradimento/alla-ricerca-di-un-camper/
Capitolo 2: https://raccontimilu.com/tradimento/alla-ricerca-del-camper-giusto-capitolo-2/
Capitolo 3: https://raccontimilu.com/tradimento/alla-ricerca-del-camper-giusto-capitolo-3/
Capitolo 4: https://raccontimilu.com/tradimento/alla-ricerca-del-camper-giusto-capitolo-4/

Ci siamo addormentati, così, sul pavimento della roulette io e Luca ancora nudi, Gelso e Antonio ci hanno svegliato, avevano fatto la doccia, si erano vestiti, avevano pranzato e ora con le tazzine di caffè in mano erano rientrati nella roulotte e con dei calcetti ci hanno fatto riprendere.
Mi guardo intorno un po’ intontita, vedo che anche Luca è nella stessa situazione, abbiamo provato emozioni forti e molto provanti in questi ultimi due giorni, non ce lo aspettavamo e siamo discesi così in profondità nella scala sociale da ubbidire a ordini che ci vengono impartiti da estranei per il loro piacere.

Gelso si rimette sul letto e porta Luca con se, la vedo accarezzarlo, ormai completamente glabro su tutto il corpo, fiera del lavoro che ha compiuto.
Il mio Luca offrire a lei le sue nudità, il suo cazzo pulito dalla mia bocca riprende piano piano vigore intanto che Gelso lo accarezza e lo massaggia facendolo crescere nelle sue mani. Antonio si gode la scena e mi lascia li sul pavimento senza degnarmi di uno sguardo.

Luca è di nuovo eccitato e per sicurezza Gelso si alza e prende un altro profilattico, lo infila direttamente sul cazzo di Luca
– Ricordati che non puoi venire se non sono io ad ordinartelo
– Si padrona – è la pronta risposta di Luca, Gelso lo prende di nuovo per la testa e lo mette fra le sue cosce per farsi leccare la fica, cosa che Luca fa di buon grado, in questa posizione mostra il culo verso di noi e evidentemente ad Antonio viene un’idea umiliante, si avvicina a Luca, gli allarga il culo e infila due dita dentro, Luca fa un gridolino di piacere, o di dolore non saprei dire, mentre riceve le dita del mio padrone fino in fondo al culo ormai allargato dalle penetrazioni precedenti, mentre io giaccio ancora sul pavimento, ignorata da Antonio, così mentre Luca lecca la fica a Gelso e contemporaneamente si fa inculare da Antonio io mi avvicino strisciando al mio padrone e mi aggrappo alla sua gamba che inizio a baciare per cercare di assopire la sensazione di abbandono e di inutilità del mio misero corpo. Antonio si gira e mi apostrofa
– Gelso hai visto la troietta si sente esclusa, non ti preoccupare ora ci divertiamo anche con te – un sorriso si dipinge sul mio volto sperando di essere scopata dal mio padrone che toglie le dita dal culo di Luca e mi fa alzare
– Ora facciamo il trenino dell’amore – ridono Gelso e Antonio – Leccagli il culo –  mi ordina, resto ferma non capisco e Antonio mi prende e porta la mia faccia dentro al culo di Luca e mi mette a novanta gradi, inizio a slinguazzare il suo ano depilato leccandogli bene il buco e sentendo il suo piacere crescere, Antonio si piazza dietro di me e allargandomi le cosce mi infila il suo cazzo ben teso dentro tutta la fica

– Ecco la tua parte troietta, vedi che non mi ero dimenticato di te, sei contenta? – si finalmente mi sento una donna, anche se sto leccando il culo di Luca, il mio padrone mi sta scopando, mi sta usando per avere piacere, posso dar piacere al proprio padrone e rispondo con veemenza
– SI PADRONE – la gioia incontenibile di essere di nuovo scopata dal mio padrone mi da nuovo vigore e lecco il culo di Luca con più passione infilando anche due dita dentro, cosa che lui apprezza molto e lo spinge a leccare la fica di Gelso e succhiargli il clitoride cosi intensamente da sentire Gelso che improvvisamente grida dal godimento
– Siii bravo Luca lecca tutta la mia fica!!! Bevi il mio succo non devi lasciarne neanche una goccia – e mentre Luca beve il succo di Gelso anche lui esplode dalla goduria nel profilattico, lo sento ansimare e cercare di trattenere un gridolino mentre il suo sfintere si dilata tanto che le mie due dita ci stanno larghe e per punirlo di essere venuto leccando la broda di Gelso gli infilo dentro un altro dito e le mando giù fino in fondo al suo culo depilato.

Io non sono ancora venuta e neanche Antonio che mi sta scopando
– Brava la troietta che ha fatto venire il ragazzo, anche se non si capisce quale dei due sia l’uomo e quale la donna – il mio padrone gode nell’umiliarmi e io inizio ad andare fiera che possa provare piacere a maltrattarmi e umiliarmi
– Ora mi svuoto nella tua fica così vediamo se sei veramente una donna e ti crescono le tette – Le sue parole mi riempiono di gioia immensa, il mio padrone vuole donarmi la sua sborra esattamente come ha fatto con la moglie, mi ritiene degna di ricevere il suo orgasmo nella fica e questo mi fa eccitare, inizio a muovere i fianchi e spingere il culo indietro per prenderlo meglio nella fica e ricevere tutta la sua sborra fin dentro l’utero, voglio essere la sua donna, la sua schiava, voglio farmi venire le tette grandi per donargliele e farmele stringere tra le sue possenti mani da padrone
– Oh guarda come spinge la troietta, vuole la mia sborra tutta nella fica eh.
– Si padrone dammi il tuo seme, riempimi di te – urlo mentre ho ancora le dita nel culo di Luca e le spingo in fondo per fargli male, il cazzo di Antonio si muove dentro la mia fica la allarga e la fa diventare della sua misura, il mio padrone mi chiava mi possiede lo sento entrarmi tutto dentro fino alle palle e uscire per potermi sbattere di nuovo il suo cazzo dentro le viscere e possedermi, come ha posseduto Gelso, innalzarmi al livello della moglie, farmi sentire l’oggetto del suo desiderio di maschio vero che possiede le sue donne, che dona loro il suo sperma per ingravidarle e far crescere la sua progenie, si sono io la sua vera donna.

Continua a scoparmi la fica sento il suo cazzo crescermi dentro, sento la sua eccitazione pronta ad esplodere nella mia fica, il mio desiderio di essere ingravidata da lui fa crescere la mia eccitazione spingo più in fondo il culo per prendere il suo cazzo fino in fondo alla mia fica
– Si padrone ingravidami – urlo ormai senza più ritegno, mi sento un oggetto nelle sue mani, voglio essere sua per sempre, Antonio continua a penetrarmi con foga la fica spingendolo tutto dentro di me, sono quasi in procinto di venire, sto per urlare il mio godimento e… proprio prima che questo accada… Antonio esce dalla mia fica, mi prende e mi spinge sul letto accanto a Gelso e da dietro si avvicina a Luca e… lo incula… il mio padrone, il mio maschio sta inculando Luca che ormai aperto dalle mie dita lo fa entrare senza sforzo, Antonio lo mette tutto dentro il suo culo spinge forte due… tre… quattro volte finche con un urlo animalesco viene dentro il culo di Luca, lo tira a se con le mani aggrappate ai fianchi e gli svuota tutta il suo seme dentro, spingendolo forsennatamente a lui per mandarglielo giù fino in fondo, mentre Luca inebetito dalla situazione lo prende tutto nel culo senza dire una parola e anzi facendosi accarezzare la testa da Gelso che lo incoraggia – Bravo fatti riempire da mio marito, il tuo si che è un culo da femmina che merita di farsi svuotare dentro tutta la sborra di mio marito – e lui ormai completamente sottomesso – Si padrona, ricevo tutta la sua sborra nel mio culo da femmina.
Io inizio a piangere, era per me, la sborra di Antonio doveva essere per me, l’avevo meritata e invece l’ha data a Luca, perché a Luca e non a me.

Gelso mi alza il viso – Non sei degna di prendere il seme di mio marito, sei un mezzo maschio, tu puoi soltanto ripulire i cazzi dopo che si sono svuotati, questo è il tuo compito, quindi sbrigati vai a ripulire il cazzo di Antonio senza frignare e poi fa lo stesso con Luca – mi alzo dal letto, e sempre con le lacrime che solcano il mio viso imbocco il cazzo di Antonio che uscito dal culo di Luca richiede la pulitura
– Vieni qui e fai il tuo dovere di bidè ripulisci tutto e fallo bene – mi rimprovera Antonio e io a sentire la sua voce mi faccio piccola piccola e mi avvicino al suo cazzo iniziando a succhiarlo, lo bacio e lo ciuccio dentro la mia bocca mentre le lacrime si uniscono allo sperma di Antonio lo succhio con amore fino a bere tutto il seme rimasto e sentirmi sua almeno in questo piccolo atto d’amore.
Con il sapore di Antonio ancora in bocca mi sposto a succhiare il cazzo di Luca che ormai moscio mi provoca ribrezzo, quello che consideravo il mio uomo in realtà non si è rivelato che un misero schiavo che si è fatto venire nel culo dal mio padrone, rubando il suo sperma a me e ora sono costretta a ripulire il suo squallido cazzo, lo prendo in mano, tolgo il profilattico pieno di sperma, glielo sfilo e prendo in bocca quel cazzetto.

– Gelso non ti sembra di guardare un maschio che fa un bocchino ad un altro uomo? – ridono di me mentre lecco il cazzo e lo ripulisco degli ultimi risvolti di sperma che fuoriescono, sono l’unica a cui non è stato ancora permesso di venire in questi due giorni.
Finito il mio compito Gelso mi chiama a se – Vieni qui, sul tavolo e allarga     le cosce che ora è il tuo turno di essere depilata, ho aspettato anche troppo tempo, mi siedo sul tavolo e spalanco le cosce davanti ad una donna che riprendendo la lametta e la schiuma inizia a depilare la mia fica dei pochi peli presenti, svolgendo il suo compito lentamente mentre mi infila nella mia fica piena di umori due dita e mi masturba penetrandomi fino al palmo della mano, sono oscenamente aperta dal desiderio di venire
– E’ talmente troia che ci entrerebbe tutto un braccio nella fica – ride mentre continua a deflorarmi con le dita – Ha voglia di venire da quanto liquido espelle da questa fica la troietta – risponde Antonio iniziando a tirare il clitoride e contorcendolo – E’ talmente duro che sembra un cazzetto – continuano a deridermi entrambe    finché finalmente finisce di togliere tutti i peli pubici, mi guardano – Ecco così almeno non ti si potrà confondere con un uomo, girati e fammi vedere se hai peli anche nel culo – Gelso mi sottomette con le sue parole taglienti, mi giro e allargo le natiche lasciando esposto il mio culetto a tutti, Gelso controlla accuratamente e con le pinzette toglie i pochi peli presenti facendomi un male terribile e contemporaneamente mi infila un dito nel culo, lo manda giù fino in fondo e mi toglie un pelo, sento un dolore atroce mischiato al desiderio di venire una sensazione mai provata prima continua ad invadere ogni centimetro del mio corpo mentre Gelso mi incula con un dito, spinge giù quando con le pinzette toglie un pelo e poi lo ritrae, sono sconvolta dal piacere e prima che finisca di togliere tutti i peli un incredibile orgasmo mai provato prima di travolge, urlo dalla gioia di essere finalmente venuta anche se è stata Gelso deflorandomi l’ano a farmi venire, non sento più nulla ormai sono in paradiso.

– Anche il culetto flaccido era orribilmente aperto è venuta come una vacca, dimmi Luca te la sei già inculata?
– No padrona non l’ho mai fatto
– E non lo farai mai – ridono – non ci piacciono i rapporti omosessuali tra maschi – mi viene di nuovo da piangere per le parole di Gelso finché finalmente finisce strappando l’ultimo pelo e togliendomi il dito dal culo.
Si siedono al tavolo  – Venite qui in ginocchio voi due – ci avviciniamo carponi davanti a loro, io di fronte ad Antonio e Luca di fronte a Gelso, sono ancora frastornata dall’incredibile orgasmo avuto che ricomincerei a succhiare il cazzo di Antonio e spero che mi ordini di farlo.
– Queste sono le regole che dovrete rispettare da oggi in poi:
primo, niente più rapporti sessuali tra voi due, da oggi siamo noi che decideremo della vostra sessualità.
secondo, tu troietta gli dovrai fare un massaggio prostatico al giorno, vogliamo trasformarlo in una donna visto che tu non sei all’altezza e deve avere il culo ben preparato e imparare a non venire in continuazione come un coniglio.
terzo, dovrete essere sempre depilati come vi abbiamo fatto oggi, questo è il segno della vostra sottomissione a noi
quarto, i week end li passerete nel cortile di casa nostra, nel camper, abbiamo un ingresso secondario dove verremo a cercarvi quando ci farà comodo e se ci farà comodo, fintanto che sarete li rimarrete completamente nudi a disposizione, la vostra porta dovrà essere sempre aperta. E’ tutto chiaro?
– Si padroni – rispondemmo all’unisono io e Luca appoggiando le labbra alle loro mani e baciandole, questa remissività piacque ai nostri padroni che ci diedero un buffetto sulla testa, ormai eravamo i loro oggetti e i loro schiavi e io mi sarei sentita sola e con il vuoto nel cuore finché Antonio non mi avesse penetrata di nuovo, con il segreto desiderio che un giorno svuotasse il suo seme dentro di me così da trasformarmi in donna.

FINE.

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