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Cuckold, livello 1: tradimento in diretta

By 30 Gennaio 20234 Comments

Sono sposato con Giada da qualche anno, ma con il tempo siamo stati sopraffatti dalla routine e dagli stress quotidiani. Stavamo cercando un modo di ravvivare la nostra vita di coppia. Lei non ha mai avuto particolare propensione alle avventure o a originali fantasie ma, ad un certo punto, la strada apparentemente estrema dei triangoli sessuali ha sollecitato le corde della nostra eccitazione.

È così che Giada mi ha promesso che realizzeremo presto questa fantasia: timore, coraggio, eccitazione… non saprei descrivere cosa si prova nell’attesa. Bello è che lei, forse per scegliere il momento a lei più adatto, forse per tenermi sulle spine, mi dice che sarà una sorpresa. Insomma, non so quando ci proveremo per la prima volta, fatto è che non scopiamo da quasi due settimane e la cosa non mi entusiasma per niente.

In ogni caso bè, eccomi qua, come al solito rientro a casa dal lavoro. Lei non c’è. Casa vuota. Chiusa. Non che sia del tutto inusuale, tolgo la giacca e mi metto comodo quando ecco che il telefono squilla: è Giada, rispondo.

Lei: “Ciao Amore, sei a casa?”

Io: “Certo, sono appena tornato, stavo giusto per chiamarti… dove sei?”

Lei: “Aspetta, aspetta… c’è una sorpresa per te. Vai in camera. Guarda sotto il tuo cuscino.”

Vado e ci trovo un paio di mutandine di pizzo nere e rosse, uno dei suoi completi che preferisco…

Lei: “Trovate? Beh… le ho indossate tutto il giorno finché non sono uscita…”

Io: “Sei… sei uscita senza mutande? Dove sei?”

Lei: “Dal mio amico… a casa sua…”

Io: “Ah… eh… ma allora…”

Lei: “Indovinato! Annusale… senti il mio odore. Mettile in bocca. Fra poco qualcun altro sentirà quello stesso odore, quello stesso sapore, molto meglio di te, amore mio.”

Io: “Quindi ci siamo…” sospiro eccitato e confuso, davvero non me lo aspettavo oggi, quasi non credevo, in realtà, che lei lo avrebbe mai fatto!

Lei: “Adesso siamo sul divano e mi sta accarezzando le cosce, aspettavamo di chiamarti, abbiamo bevuto un paio di calici di vino. Ma non vediamo l’ora di iniziare.”

Io: “Cosa indossi, piccola?” le chiedo con la voce tremante, brividi confusi mi attraversano la schiena.

Lei: “Il vestitino rosso aderente che tanto ti piace, sotto ho i miei soliti collant neri, tacchi a spillo, i miei occhiali neri…”

Io: “Non lo metti mai con me quel vestito, sai che mi fa eccitare da matti… e immagino che il reggiseno sia…”

Lei: “Quello abbinato alle mutandine che hai in mano, sì. Il mio amico non stacca gli occhi dalla mia scollatura…”

Io: “Nessuno staccherebbe gli occhi dalle tue tette…”

Lei: “Direi che è ora di fargliele toccare… mmm… sì, eccolo, sì, mmm…”

Io: “Troia… mm… ” sospiro mentre inizia a diventarmi duro nei pantaloni, sono geloso, stupito, eccitato….

Lei: “Sì amore, mi sta toccando le tette, adesso me le sta baciando, ho la sua faccia sul petto… mmm… e intanto sappi che gli sto palpando il cazzo da fuori i pantaloni. Direi che c’è l’ha già bello gonfio. E tu porcello mio?”

Io: “Cazzo se ce l’ho duro, vorrei essere lì…”

Lei: “Mmmm! Oh…adesso mi sta toccando la fica, da sopra le calze, senza mutande… sono già umida, allargo le gambe… si sta inginocchiando qui davanti a me… sì, ho la sua testa fra le gambe amore. Sì, strappami queste calze, strappa, dai!”

Io: “Porca!” le dico, mentre mi apro i jeans e tiro fuori l’uccello, iniziando a segarmi come si deve.

Lei: “Amore… sì, sì, sei il mio segaiolo vero? Adesso ho le calze strappate e mi ha infilato dentro la lingua, mi sta leccando la fica… altro che le tue mutandine usate che ti ho lasciato…mmm… sì, sì… mmm… come lecchi bene tesoro… mmm… vieni qui.”

Io: “Eh…?”

Lei: “È di nuovo fra le mie tette, mi sta tirando fuori i capezzoli dalla scollatura, ho tutto il vestito slargato… come me li succhia bene… io intanto gli ho aperto i pantaloni e gli sto segando il cazzo. Ti assicuro che è durissimo…”

Io: “E ci credo, troia. Amore di troia che sei… anche il mio cazzo è di marmo”. Mi butto sul letto e mi sego a gambe larghe mentre la ascolto gemere, mentre mi fa la telecronaca di questa cornificazione che posso solo immaginare, ascoltando lei e i gemiti di lui, porco fortunato. Lo immagino lo stronzo che succhia quei meravigliosi capezzoli turgidi, larghi, su quei seni morbidi, abbondanti e avvolgenti. Oddio!

Lei: “Adesso fammelo succhiare. Mmm… mmmm! Mmmmmmm!”

Io: “Che troia. Hai la bocca piena…” Giada sa succhiare divinamente, non ingoia, ma come lavora di bocca lei non c’è n’è nessuna…

Lei: “Certo amore, glielo succhio per bene, lecco la cappella, le palle, lo voglio duro. Duro! Mmmm… mmmm… Amore lo sai, lo sai come lavoro di bocca, di lingua. E adesso lo sto succhiando a un altro, sentilo come gode. Credo che non veda l’ora di infilarmelo fra le gambe. Dai, scopami adesso, tesoro, vieni qui. Ah!”

La sento sbattere ritmicamente, gemere, godere, sento lui che gode dall’altra parte del telefono. E io qui a segarmi, con una mutanda in mano che mi passo sulla faccia per assaporare quel poco sapore e odore che può darmi…

Io: “Come ti stai facendo sbattere, stronzetta?”

Lei: “A cosce larghe sul divano… le tette fuori dal vestito, le calze strappate, sentilo! Senti come mi sbatte il mio amichetto!”

La immagino… mi arrapa da morire… da me non si è fatta mai scopare con quel vestitino da troia addosso. Ho il cazzo troppo duro, le palle gonfie…

Lei: “Adesso mi giro a pecora così mi sbatte da dietro. Senti… ascoltaci e continua a segarti amore, ho tutto il cazzo dentro…”

Io: “Oh… mm… che stronzi che siete… ti immagino su quel divano, il tuo culo tondo…”

Lei: “Dai!”

Sento lei che lo incita… Sento le prime sculacciate, lei che gode, poi ancora sculacciate più forti e le urla di piacere di lei, più intense, mi sego con forza, non ne posso più… la immagino lì, trombata da un altro, che gode come una matta, il culo rosso di schiafi, e io qui che godo a sentirli scopare, a immaginarla godere… ho la cappella del cazzo gonfia come non mai. Dopo due settimane di astinenza, cazzo, non ne posso più.

Lei: “Adesso mi giro… ascolta bene amore… perché adesso, sì… sì, tesoro! Sborrami in faccia! Forza! Dai!”

Io: “Eh?!”

Lei: “Siiiiì! Mmmm!”

Sento lui, i suoi ultimi gemiti, gli ansimi… poi… lei… lei che non ha mai voluto lo sperma in faccia, tantomeno ingoiare…

Io: “Ma… amore… amore…”

Lei: “Mmmm… fammi finire di succhiargli la cappella. Mmmm…sì, adesso sì che gliel’ho pulita per bene… Sì amore, mi ha schizzata addosso, un po’ in faccia, qualche goccia è finita sulle tette, si è sporcato un po’ anche il vestito… sì…”

Io: “Ma… tu…”

Lei: “Sì, l’ho fatto… ho appena succhiato un cazzo sporco di sperma. Ne ho bevuta qualche goccia. Il resto è sulla mia scollatura, e un po’ sul mio vestito. Tutto per te… se le vorrai…”

Io: “Non ci posso credere… ho il cazzo in fiamme…”

Lei: “Ancora non sborri? Dai che aspetti… schizzati tutto, sborra nelle mie mutande, fammi sentire come godi… io intanto smanetto il cazzo al mio amichetto… lo succhio ancora un pochino mentre vieni. Immaginami bene, con questo cazzone ancora in bocca, la mia lingua sulla sua cappella.”

Io: “Troia… sì, eccomi, sto schizzando per te! ah! sì… sì… mmm… ecco… cazzo… sono tutto schizzato addosso… sì, mmmm… e ho sporcato le tue mutandine, come volevi.”

Lei: “Allora posso tornare… e fra un po’ voglio che mi lecchi la fica scopata da un altro, e la mia pelle sporca della sua sborra. Sei il mio schiavetto, amore.”

Io: “Mi farai diventare matto… Non sai quanto avrei voluto vedere tutto.”

Lei: “Magari la prossima volta… chissà. A fra poco, amore. Preparati a leccarmi. Ciao porcellino mio.”

Io: “Ciao…”

Non so che pensare. È successo davvero, l’ha fatto, l’ha scopato e mi ha chiamato per farmi sentire tutto. E io mi sono arrapato come non mai… e adesso la desidero come un pazzo. Non vedo l’ora che lei torni, capire che è successo davvero.

Voglio la mia Giada, voglio possederla, leccarla, scoparla, servirla sessualmente. Non so. Non so cosa voglio farle o cosa lei vorrà che io faccia. Tra poco sarà qui. Semplicemente non vedo l’ora.

E intanto mi chiedo già come sarà la prossima volta.

Continua…

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