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Racconti di DominazioneTradimentoTrio

Tradimento col capo di mio marito capitolo 4

By 21 Maggio 20204 Comments

capitolo 4

La relazione con cesare proseguiva, da giovane mamma di 29 anni quando ero appena arrivata a Guidonia adesso ne avevo già 32 e cesare regolarmente all’insaputa di mio marito veniva a scoparmi tutti i giorni, ma il casino successe quando prese il vizio di portarsi un amico, erano 4 volte che si portava un amico e mi faceva scopare con loro due, ma quella volta, l’ultima volta, fu fatale, si perché rimasi incinta, mi misero incinta del mio secondo figlio, anche se riuscii a coprire tutto con mio marito e fargli credere che fosse sua io vivevo momenti di panico interiore, non sapevo se fosse di cesare o dell’altro, provai a farlo presente a cesare ma lui per tutta risposta mi disse…e mo che cazzo vuoi da me? Tu sei na cagna in calore che si fa prendere da tutti, e ora mi vuoi accollare sto bambino mo che ti hanno impanzata come na cagna…

Io:

Guarda che sono con te sono venuta da quando vivo a guidonia…

…ma che cazzo dici Roberta? Ti sei dimenticata davvero i cazzi che hai preso? Dai che sei una puttana e lo sai, che pensi che sei sempre la timida mogliettina incinta che eri a 29 anni quando sei venuta a vivere qua?

…cesare, io solo con te sono venuta, te lo ripeto, ho tradito mio marito solo con te…

…mo mi fai incazzare davvero robèè, oltre a essere troia sei pure una cretina di merda, sono venuto a scoparti 5 volte con altri uomini e secondo te chi erano? Operai colleghi di tuo marito cosa ti pensi, lo sanno tutti ormai al capannone che sei una gran signora ahahah, per non dire una scrofa.

…stronzo, e mo io che faccio

…fai credere al cornuto che è suo che cazzo te ne frega ascolta a me è meglio per tutti

…eh la fai facile tu

…robèèè vedi di non combinarmi qualche casino che ti vengo a prendere a calci nella sorca a te e a quel cornuto di tuo marito, tieniti sta panza e non rompere i coglioni a nessuno, ci sentiamo signora Lamamma.

Quella fu l’ultima volta che sentii cesare in quel periodo, la gravidanza continuava, riuscii a far credere a mio marito che fosse suo, era una femminuccia e io intanto ero arrivata al settimo mese di gravidanza, ogni tanto mi arrivava qualche messaggio di quegli operai che mi avevano scopato con frasi del tipo che mi avrebbero voluta vedere impanzata, a Roma in dialetto si usa questo termine per dire ingravidata, con la pancia.

Il messaggio più porco me lo mandò proprio quello che mi aveva messa incinta insieme a cesare, ci stava scritto:

…buongiorno signora, come stai? Vorrei vederti a 4 zampe con la panza come una scrofa lo sai? Te lo metterei nel culo ti farei venire l’emorroidi…

Io risposi al messaggio di non permettersi più di chiamarmi altrimenti facevo scoppiare il casino, e lui mi rispose:

…che casino fai scoppiare signora? La puttana qua sei tu hahah dai vediamoci che ti voglio insulare con la pancia come una vacca.

Non risposi più, fino a quando un giorno, come al solito mio marito dovette partire stranamente, e io restai a casa da sola, ormai ero quasi all’ottavo mese, quando arrivò la telefonata di cesare, che stranamente, abituata al fatto che fosse sempre venuto lui a casa mia a scoparmi, questa volta mi invitava ad andare ai castelli romani.

Io non volevo andare, aver fatto la zoccola con lui mi aveva portata a essere messa incinta e a tutti questi casini, poi ero in quelle condizioni, ero quasi all’ottavo mese, non volevo, ma cerare sapeva essere convincente e allora per tenermelo buono, accettai.

Misi un vestitino, blu scuro, corto, da donna incinta naturalmente, era inizio giugno e aroma in quel periodo si muore di caldo, senza collant naturalmente, dei sandali ai piedi, e andai, m misi in macchina con quel caldo per raggiungere cesare ad albano.

Arrivata, seguii le indicazioni del navigatore perché si trovava un po in campagna questo posto, e comunque riuscii ad arrivare, era una casetta vecchia di campagna, con il pollaio, la porcilaia, sembrava non ci fosse nessuno, e invece la macchina di cesare era la, era come se fosse stato innaffiato, erano le 11 del mattino, con quei sandali bassi anche indossavo avevo paura di sporcarmi i piedi in quella terra bagnata, sicuramente mi sporcai le scarpe.

Lui era dentro, io avevo questo pancione, a 33 anni mi trovavo con un figlio piccolo e un altra gravidanza che non era di mio marito, questo pancione enorme quasi all’ottavo mese, pensavo questo, ma cesare aprì la porta, e con fare gentile disse:

…buongiorno signora come stai?

Gentile ma con una tonalità di sfottò.

Io risposi…sto bene, che vuoi, perché mi hai fatta venire fino a qua in queste condizioni?

…signora rilassati, che ci sta pure un amico qua con noi.

Gennaro, l’operaio napoletano che mi scopoò con cesare quando rimasi incinta, che mi venne dentro insieme a cesarea sua voce di colpo che rispose:

…perche ti chiamiamo signora, vediamo se sei pure un po intelligente oltre che bona, ti chiamiamo quando ci vogliamo svuotare le palle, davvero pensi che sei una signora? Sei la nostra scrofa tu, e da dietro cesare prese a abbracciarmi, stringendomi le sette che ormai all’ottavo mese erano diventate delle lettone, mi abbassò le spalline del vestito facendomele uscire di fuori in quel reggiseno che le conteneva a fatica, mentre Gennaro si avvicino a me davanti mettendomi una mano tra le cosce, poi mi abbassò il vestito lasciandomi in reggiseno e mutande, con quel seno enorme e quel pancione, un po mi vergognavo, io una mamma in quelle condizioni in mano a quei due senza dire niente, avevo delle mutande che non erano da donna incinta e contenevano a fatica tutto con la pancia che le copriva, erano come se fossero velate quasi trasparenti, Gennaro quando le vide infierì dicendo:

…e dillo al cornuto che ti compra n paio di mutande nuove, che è sta schifezza, te le compro io un paio di mutande queste sono vecchie non riadattano a una signora come te e me le sfilò a fatica, tra che erano strette, tra il sudore perché faceva caldo, mentre cesare, anche se con fatica riesci a sganciarmi il reggiseno facendo cadere quelle tettoie che mi erano diventate, e prendendole da dietro a mano piena commentava:

…che lettone che hai fatto maiale genando:

…che mammelle scure che hai.

Poi mettendomi la mano tra e cosce mi fece entrare 4 dita dicendo:

…madonna quanto sei dilatata ci entra una mano cesare guarda qua

Cesare mise la mano tra le cose e mise 4 dita pure lui dicendo:

…ahah mo si che sei come una scrofa davvero

Mi fecero inginocchiare e succhiare i loro cazzi, mi feci togliere le scarpe prima per comodità, e presi il loro cazzo n bocca inginocchiata davanti a loro che mi incoraggiavano dicendomi parole di ogni tipo:

…dai brava fai quello per cui sei nata…..dai scrofa hai visto che qua fuori ci sta il porcile, la dentro ti chiudiamo con le tue simili dai succhia leccami le palle….voglio una spagnola in mezzo a ste zinnone che mammelle da vacca.

Succhiato bene bene i loro cazzi, genando fu il primo a mettermi il cazzo fra le sette come aveva promesso e dicendomi di stringere il seno attorno al suo cazzo mi fece una spagnola, poi incoraggiò cesare a fare lo stesso:

…cesare metti il cazzo la in mezzo fidati

E lui lo fece e fece una spagnola due lui, erano le 12, era già un ora che stavo la, , poi mi fecero stendere su un tappeto a terra, pancia sopra e cercando di alzarmi le gambe Gennaro prese l’iniziativa e mi mise il cazzo dentro iniziando a scoparmi ma le gambe non riusciva a tenermele alte, avevo la pancia troppo grande, allora lasciò che le tenessi aperte normalmente, intanto cesare mi stava facendo leccare le palle, poi la voce di Gennaro :

…non mi piace è troppo dilatata non sento niente, tu senti qualcosa troia?

Io:…si sento

E lui:…ma non dire cazzate scema

Poi disse cesare:

…fai provare a me

Ma anche cesare diceva che sentiva troppo largo allora tolse il cazzo dalla mia fica, e mise 4 dita nella fissa iniziando a masturbarmi, dicendo…però alla signora la dobbiamo fare venire ahahah

Mi strinse il clitoride tale labbra masturbandomi veloce, mentre Gennaro si era messo in ginocchio sulla mia faccia e mi diceva di leccargli le palle mentre mi strizzava i capezzoli e diceva…leccami le palle Roberta, mi fanno impazziste sti mammellonati scuri che hai.

Io di colpo feci quello che non avevo mai fatto, mi partì dalla fica un getto di liquido e strillando dicevo…si si hahah si mi piaceeeea godooooo.

A quel punto cesare prese l’iniziativa, e disse:

…ti piace scrofa? Vieni con me alzati, mi aiutarono Ada alzarmi, e mentre camminavamo Gennaro mi diede uno schiaffo sul culo, cesare mi teneva dalla mano, aprì la porta e io mi fermai dissi:

…che vuoi fare?

…tranquilla ci sta il cancello a inizio discesa non può venire a vederti nessuno vieni con me, mi porto alla rete della porcilaia, una puzza che non vi dico senza contare quel terreno bagnato che mi averva sporcato i piedi di terra bagnata, a un tratto di nuovo la sua voce…mettiti qua metti le mani qua e apri le gambe.

Mi fece tenere dalla rete della porcilaia, ero oscena, poggiata con le mai la, la panciona che mi pendeva in avanti e quei seni enormi a penzolarmi, mentre sentivo il grugnito dei maiali davanti a me e dietro Gennaro che mi puntava il cazzo sul culo e di colpo spinse dentro e io inculata la davanti a dei maiali veri, mentre mi tenevo con le mani da quella rete sudicia, i piedi nel fango e un cazzo nel culo, mentre cesare, mi teneva dai capelli e mi diceva:

…ti piace qua in mezzo ai tuoi simili vedi questo sei tu una scrofa.

E intanto Gennaro mi incollava con forza sentendo il rumore del suo corpo che sbatteva contro il mio e io che nonostante mi schifassi di quella situazione, mi stavo bagnando di continuo, la voce di Gennaro ruppe i miei pensieri, mentre io continuavo a ripetere…ah ah ah ah ah ah 

Una sboccata calda e intensa nel mio sedere come un getto di pipi calda dentro di mea sperma di Gennaro che mi disse:

…te l’ho detto che ti facevo venire l’emorroidi ti piace scrofa?

Io:

…si mi piace si mmmm

Cesare:

…allora se ti piace facciamo cosi

Mi fece togliere le mani dalla rete, e mi fece mettere a 4 zampe sempre la vicino alla rete, a quel punto ero veramente oscena, a quattro zampe in quel modo con la pancia e il seno che mi penzolava e cesare che mi dice:

…cosi sei più a tuo agio vero la tua posizione naturale

Sentivo quei maiali vicino a rete che grugnivano, ogni tanto mi tornava al naso quella puzza, e poi il cazzo di cesare nel mio culo, pure lui a potermi forte, veloce, con le mie lettone che penzolavano avanti e dietro a ritmo dei colpi del pazzo, ero bagnata, mi piaceva, colavo, Gennaro non perse l’occasione di nuovo per stringermi i capezzoli e tirarmi il seno in giu, mentre ogni tanto mi stringeva le mammelle, e poi cesare che tolse il cazzo dal mio culo per mettermelo nella fica di nuovo e schizzarmi tutto il suo sperma dentro, due schiaffi sul mio culo, il maiale col suo naso alla rete acanto a me che grugniva, e io che sembravo davvero una scrofa in quel momento, poi l’idea di Gennaro che mi fece tornare in me:

…perche non la facciamo scopare con un maiale davvero?

Neanche diedi il tempo a cesare di rispondere mi alzai e dissi:

…non scherzate adesso non esageriamo, aiutami ad alzarmi, ero sporca i piedi sporchi di fango le ginocchia pure, dissi a cesare s potevo farmi una doccia che dovevo andare a prendere il Bambin al nido, ma lui mi disse che in casa non ci stava acqua che potevo sciacquarmi li piedi con l’acqua del tipo che usava per innaffiare, cosi feci, mi tolsi quel fango dai piedi, ero ancora nuda mentre mi lavano, tolsi il fango ma non la puzza che mi sentivo addosso, no lo sperma nei miei buchi, lo la puzza di ascella che sentivo addosso a me per il sudore, entrai in casa nuda ma Gennaro non mi diede le mutande mi disse:

…te ne vai senza ste cose vecchie, te le compro io delle mutande nuove signora.

Senza mutande ,i misi in macchina tutta sfatta, maleodorante, e mentre guardavo nello specchietto quei due che se la ridevano mi resi conto che erano le 14 e avevo solo un ora per andare al nido a prendere il bambino.

Una settimana dopo mi vennero davvero l’emorroidi, chi dice che vengono a tutte le donne incinta chi dice altro, io penso ancora certe volte che me le fecero venire loro due con quell’inculata all’ottavo mese, chi lo sa, sicuro nella prima gravidanza non mi vennero, ora ho 35 anni e due figli, e le esperienze con cesare e i suoi operai mi hanno cambiata davvero la vita, dalla mogliettina timida e incinta arrivata a Guidonia a 29 anni, ora sono una mamma di due figli e ho 35 anni.

Circa due mesi dopo ho partorito, e all’ospedale venne a trovarmi pure cesare e i colleghi di mio marito tra cui quelli che mi avevano scopato che con fare sarcastico davanti a lui mi chiavavano signora e mi davano del lei.

Per qualsiasi commento di ogni tipo roblam2019@libero.it

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