Avevo voglia di cazzo. Non so voi , ma ,a volte, a me prende una incredibile,imspiegabile, inestinguibile voglia di cazzo. Di un bel cazzo duro, come dico io, da sbaciucchiare , succhiare , ingoiare ,e , soprattutto, un cazzo da infilarmi su per il culetto smanioso. Non ci posso fare niente. Quando la mia anima da maialina decide di venire a galla non riesco a resistere. Mi sento tutto un gran formicolio dentro, un desiderio di essere puttana , ma puttana sul serio e di sfinirmi di cazzi, un numero enorme di cazzi , caldi, duri e gocciolanti.
Chi mi conosce sa già cosa faccio in quelle circostanze. Mi chiudo in casa e passo il pomeriggio a trasformarmi nella dolcissima Tizy , la succhiacazzi più arrapante della città. Quando termino la mia metamorfosi e mi guardo nello specchio non posso che inorgoglirmi. Vedo infatti una bellissima , sensualissima , arrapantissima fighetta. Certo , con il cazzo tra le gambe , ma questo è un particolare che già sapete. Un particolare , a volte , molto apprezzato.
Ma in quei momenti mi sento solo donna e voglio essere trattata come una donna. Lusingata , blandita , coccolata come una donna e soprattutto scopata come una donna. Voglio essere impalata , squartata, devastata da un cazzo che mi rompa gli intestini e mi sfondi per bene , poi voglio bere tanta buona , calda sborra e infine addormentarmi felice. In fondo la dolce Tizy si accontenta di poco.
Se avete letto qualche altro raccontino sapete però che non mi servo del primo maschio che trovo. Sono esigente. Una bella figa si merita un bel maschio. Un bel culetto si merita una bella nerchia. Una bella bocca si merita una bella cappella. Per fortuna in questo periodo ci sono molti,begli uomini che cercano donnine come noi. Non so perchè , ma quando scoprono la sorpresina che ho tra le gambe sembrano impazzire tutti di desiderio e mi trovo spesso a dovere essere io a frenare le loro irruenze e i loro desideri. Eh si , si è proprio rovesciato il mondo.
Beh , comunque , per farla breve , quella sera mi ero tirata a lucido per benino. Ero stata invitata a una festa ,tramite una amica-sorellina, ed ero pronta a dare il meglio di me.
La Luana era una delle poche persone che conosceva la mia seconda identità. Sapeva chi ero di giorno, sapeva chi diventavo nei fine settimana. Insieme uscivamo ogni tanto per andare a fare spesucce oppure per metterci in mostra nei locali del centro e far sbavare un po’ di persone.A volte andavamo anche a caccia insieme anche se poi ognuna seguiva la sua strada. Ci piacevano cose diverse e così non ci facevamo concorrenza.
” Tizy una festa , ma una festa che neanche ti immagini ”
” Ehi , guarda che io posso immaginare un mucchio di cose ”
” Davvero,una figata. In un locale, un club privato a *** , ci saranno un mucchio di persone , di tutti i tipi … e sai cosa intendo”
” Mah , non so. E poi è lontano, ci vorranno due ore di auto”. Non è che me la volessi tirare, ma sono un po’ allergica alle feste e ai festini. Preferisco l’ avventura a tutto campo nei posti dove non sai mai su chi capiti e dove nessuno sapesse a priori quale fosse il mio sesso.
” Dai Tizy , ci sarà da divertirsi un sacco. Non essere la solita musona “.
E dai Tizy qua , e dai Tizy là , la Luana riuscì a convincermi. Sabato sera saremmo andate a quella festa, era deciso. L’ attesa di quel giorno , poco alla volta era cresciuta. Dapprima l’ avevo presa come un fastidio , ma ,giorno dopo giorno, il fastidio si era trasformato in desiderio.
” Vedrai Tizy , certi manzi da lasciarci gli occhi sopra e tutti pronti a sbatterti come panna montata”. Beh , forse quelle erano state le parole che mi avevano convinto. Ed ora non vedevo l’ ora di incontrarli.
Ecco perchè quel giorno avevo voglia di cazzo, una volgia fisica , quasi da starci male.
Passai il sabato a prepararmi. E alla fine indossai abitini e scarpine nuove. Con lingerie di seta ovviamente. Guardandomi allo specchio ebbi una prima erezione. Ero davvero una figa da sballo così conciata. Vestitino nero molto aderente che lasciava in vista la schiena e fasciava le mie chiappette tonde. Reggicalze e calze di seta nera su un tacco da 12 che mi slanciavano e donavano alle mie gambe ben depilate un fascino incredibile. Anellini , braccialettini e collanina giuste con una piccola borsettina di vernice lucida e infine il mio viso truccato. Uno splendore. Dopo tanti anni passati davanti allo specchio sono una maestra del trucco. Posso crearmi un volto da virginale educanda così come da puttana da bordello. Per quella sera scelsi quello da “signora che se mi piaci te la da”, una delle mie preferite.
Luana passò a prendermi all’ ora prevista.
“Tesoro , sei splendida , mi fai venire voglia di lesbicarti tutta”.
Anche lei però si era acconciata non male con un abito rosso fiamma che la faceva sembrare un piccolo diavoletto tentatore.
“Ma come sei sciocchina amore.” Ci scambiammo due bacetti e due carezzine e poi partimmo. Guidava lei, le piaceva. Non era ancora riuscita a togliersi questo vizio da maschiaccio. Due ore dopo , come pianificato , arrivammo. Luana mostrò all’ ingresso gli inviti e ci fecero entrare.
Non male il locale , devo ammetterlo. Anzi , proprio di classe, non dozzinale. Non uno di quei tristi lupanari da mignotte da quattro soldi, ma un ambiente signorile e ricercato. Bene , la prima impressione era stata positiva. Ora bisognava badare al sodo.
Un buon numero di maschi ben suddivisi tra giovani e maturi , molte sorelline , qualche trans , forse anche qualche donna real. A occhio e croce non meno di un centinaio di persone. Tutti e tutte alla ricerca di una sola cosa. Si , credo proprio che mi sarei proprio divertita quella sera!
La festa sembrava già ben avviata.Al centro della sala numerose coppie erano già impegnate a ballare mentre sui divani altre coppie erano già impegnate a fare dell’ altro. immaginate invece cosa stesse succedendo nei separè o nelle camere al piano superiore.
Uno sguardo e un sorriso alla Luana “Ciao cara , io mi butto” e in breve mi trovai al centro della pista pronta a scatenarmi al suono della musica. Adoro ballare , adoro agitarmi e dimenarmi come un serpentello, adoro farmi osservare mentre il mio corpo disegna figure nell’ aria. Cinque minuti ed ero già amica di tutti e il mio culetto aveva già ricevuto una buona dose di giuste e meritate palpatine. Non volevo però concedermi subito. così danzai e parlai con molte persone mentre facevo selezione e cercavo qualche invitante bocconcino. La media era decisamente alta però e ben presto mi resi conto che se avessi voluto farmi inculare da tutti gli uomini attraenti avrei dovuto avere almeno tre buchi di culo perchè uno solo non sarebbe bastato.
Dopo una mezz’oretta di cazzeggio decisi che era giunto il momento di darmi da fare in modo serio. Sentivo un disperato bisogno di essere sfondata in tutti i miei invitanti orifizi. La maialina Tizy stava riemergendo e , a gran voce, reclamava la sua dose di sano cazzo.
Scelsi un quarantenne dai capelli corti, ben messo , con braccia forti e muscolose. Se anche il resto fosse stato così ben allenato avrei trovato il paradiso. Due frasi di circostanza e subito le nostre lingue si intrecciarono. Le sue mani mi strinsero avidamente , mani forte , mani sicure. Aderii prontamente al suo corpo e sentii la sua nerchia gonfiarsi contro il mio ventre. Eh si , avevo visto giusto anche questa volta. Andai con le mani sotto la sua camicia e trovai addominali forti e delineati. Iniziai ad accartezzarlo. Lui ricambiò infilando una mano dentro lo spacco che avevo sulla schiena e cominciò a giocare con le mie chiappette.Slinguammo per un po’,poi mi portò verso un separè. Appena arrivati mi fece girare, sollevò la gonna, spostò le mutandine e iniziò a inumidirmi il buchetto. Usava la lingua e le dita. Bagnava , leccava e penetrava. Mi stava preparando proprio per bene. Io ero già tutta un bollore , il mio cazzo dritto , il mio respiro affannoso, il mio cuore batteva accelerato. Mi tittillò per un paio di minuti poi sentii che si alzava. Pochi secondi e la sua cappella bussò alla mia coroncina. Mi chinai per bene a 90 gradi e lo feci entrare. Scivolò dolcemente e senza problemi dentro. Un bel cazzo ,caldo, duro e lungo il giusto. Iniziò a sbattermi con lentezza e sapienza mentre con le mani mi teneva per le spalle. ricambiai i suoi movimenti e ben presto ci trovammo in piena sintonia. Sentivo le sue palle sbattermi contro e poi lo sentivo uscire fino a tenere dentro solamente la punta della cappella. Poi ancora dentro tutto , fino in fondo.
Iniziai a mugolare. Lo faccio sempre quando mi sento veramente femmina. Chiusi gli occhi e mi preparai ad assaporare tutto il piacere possibile.
La tenda del separè si aprì improvvisamente. Un altro maschietto completamente nudo apparve da non so dove. Guardò la scena per pochi secondi e in silenzio, poi capì tutto. Si avvicinò e, sempre senza dire nulla, mi infilò il cazzo in bocca. La serata stava andando di bene in meglio. Si fermarono un attimo e mi fegero togliere gli abiti. Rimasi come so che arrapa maggiormente i maialini, cioè solamente con il reggi, le calze e i tacchi a spillo. Mi rimisero a pecorina e mi ripenetrarono. Un cazzo in culo ,uno in gola, come un bello spiedino da rosolare per bene. Con le mani cinsi la schiena del nuovo arrivato mentre ingoiavo la sua nerchia fino alle tonsille. iniziai a lavorarmelo per bene . Di lingua , di gola e di denti. Le pompate che mi venivano da dietro mi davano il ritmo anche per il succhiasucchia davanti. Il tipo doveva però essere già bello carico perchè dopo solo un paio di minuti di dolci aspirazioni venne senza preavviso riempiendomi la bocca di nettare caldo. Succhiai per bene e inghiottii tutto. Come insegna il galateo non sta bene lasciare del buon cibo nel piatto. Quando ebbi finito di pulirlo per bene il tipo se ne uscì ,sempre senza dire una parola. Da dietro Mr muscolo continuava a incularmi con sapienza e ritmo sempre più elevato.
Non ebbi neppure il tempo di respirare che entrò un nuovo uomo. Ah, andavamo bene ! Forse si era già sparsa la voce? La più grande pompinara della zona era in città! Un altro cazzo bello duro , un altro bell’ ingoio. Pochi minuti un’ altra bella , densa sborrata. Mmmmhhh, meglio che al ristorante. Un self-service a cinque stelle.
Un altro ancora.E poi ancora e ancora. Accidenti, ma cosa c’era fuori , la fila? Erano tutti lì con il numero ad aspettare il loro turno? Ma fare pompini è una specie di missione. non ci si può tirare indietro così mi lavorai per bene anche questo . Il mio inculatore doveva avere dei lombari d’ acciaio. Non si era fermato neppure per un istante. E io avevo avuto tutto il tempo di farmi almeno una decina di succosissimi pompini. Ormai era giunto pure lui al limite.Lo sentivo soffiare e gemere. A un certo punto uscì dal culetto e si mise anche lui davanti alla mia faccia a far compagnia all’ ultimo arrivato. Bene , un pompino stereo.Nessun problema , fino a quattro li so gestire. E’ quando sono di più che vado in difficoltà.
Lavorai i due cazzi di bocca e di mani come so farlo io. vedevo le due cappelle gonfie e pulsanti pronte ad eruttare. Ma una vera artista si riconosce dai particolari e io , in certi campi, sono più che un’ artista. Volevo che venissero insieme. Adeguai perciò le mie leccate , le mie succhiate e i miei giochi di mano per poterli portare all’ orgasmo contemporaneamente. Sbagliai di pochi secondi , Cosa volete , nessuna è perfetta, ma la doccia di miele che si scaricò sul mio viso fu spettacolare. Due bei getti. Non riuscii a berli tutti. La sborra uscì dalla bocca mentre un altro schizzo mi lavava la fronte e le guance. Raccolsi avidamente con le dita quel nettare sfuggitomi e me lo infilai nuovamente in gola. Una vera delizia.
I due , dopo essersi liberati, se ne uscirono lasciandomi sola sul divanetto. Mi adagiai lentamente per riprendere fiato , ma non ci riuscìì. Pochi secondi e riecco un altro maschio. Beh chiamarlo maschio era fargli un torto. Un armadione nudo con due spalle che non finivano più e una mostra di muscoli da sembrare un libro di anatomia su cui preparare un esame universitario! Wow , ma da dove veniva quello ? Me lo mandava Babbo Natale perchè ero stata una brava bambina per tutto l’ anno? Ma la cosa più stupefacente non era il suo corpo , ma quello che aveva tra le gambe. Non era un cazzo , ma un tronco , un’asta turgida, un enorme bastone di carne.
Forse lo sapete a me i cazzi troppo grossi non fanno impazzire. Per carità, ottimi da spompinare, ma quando poi si tratta di prenderli dentro è un’ altra cosa. Il mio culetto delicato non sempre è d’accordo.
“E’ qui che c’è la regina dei pompini?”
“Angelo mio , sei proprio nel posto giusto”
“Mica male eh, tutto per te troietta”aggiunse con fierezza prendendoselo in mano e cominciando a menarselo
“Oh,tesoro, chissà quanti premi hai vinto con quello !”
Mi avvicinai inginocchiata. Da vicino quel serpente era ancora più mostruoso. Lo presi con entrambe le mani e iniziai a menarlo lentamente. Poi partii con dei bacetti lungo la canna mentre con le mani gli solleticavo i testicoli gonfi da far paura.
“Bravo puttanone , continua così e darò un bel premio anche a te”
Continuare così ? E chi aveva voglia di fermarsi. Mi immersi anima e corpo in quel girone lussurioso che era la sua bega durissima. Me la infilai in bocca. Per un attimo pensai di non riuscire a farla entrare. Spalancai per bene la bocca e la cappella entrò. Avanzai con il collo per prenderlo tutto, ma non finiva mai. Me lo sentivo giù in gola arrivare alle tonsille. Ebbi un urto di fastidio. Di più non ce ne stava, era impossibile. Aprii gli occhi e vidi che ce ne era ancora fuori. Ma quanto cazzo era lungo quel cazzo? Non potevo parlare e respiravo a fatica. La mandibola mi faceva male dallo sforzo.
Mi girava la testa. Sentivo quel tronco pulsare strisciando contro il mio palato e la mia lingua. Avevo esaurito tutta la saliva per poterlo lubrificare per bene. Con le mani stringevo due testicoli grossi e gonfi. Mi sentivo piccola piccola, una bambina che il giorno di Natale scarta un regalo bellissimo.
Ingoiavo , leccavo , lappavo, succhiavo , mordicchiavo facevo tutto ciò che era possibile con quello scettro della depravazione. Il mio umile lavoro da povera pompinara era però apprezzato.
“Ma che frocetta brava che sei, un vera artista. Mmmmhhh continua e fammi godere puttanella. Succhia così , si , dai mangiamelo tutto, brava troietta, sei la regina delle troiette . Vedrai che non te ne pentirai!”
Spompinai per dieci minuti buoni. Sentivo il suo respiro irregolare accelerare mentre me lo lavoravo per bene. Stavo pensando a come farlo venire quando l’ armadione si stacco da me. Mio Dio no !!!
“Avanti frocetta ora tocca al tuo culetto santo” . Stava scherzando vero? Uno sguardo bastò a farmi capire che le sue intenzioni erano molto serie. Cosa fare? Non avevo mai preso dei cazzi così grandi. Avevo il culo allenato da tante nerchie , ma quella era una fuori concorso. Pensai di rifiutarmi , di dirgli di no. Avessi avuto due neuroni ancora funzionanti sarei scappata, Ma sentivo dentro di me il bisogno di un estremo sacrificio, un sacrificio che mi portasse sul più alto e sublime livello di piacere possibile. Cercai nella borsetta il flacone con il lubrificante anale ,ringraziai mentalmente il cielo di non averlo dimenticato a casa e inziai a ungere per bene.
Ce ne volle più di mezza bottiglietta.Quando ebbi finito lui mi sollevò come se fossi un fuscello , mi strinse e mi baciò slinguandomi dolcemente. Ero perdutamente cotta. Avrebbe potuto squartarmi che non avrei detto niente. ero disposta a tutto per lui.
“Vedrai angelo mio , sarà bellissimo, devi solo rimanere tranquilla”. Brutto stronzo , non dire a me come si prende un cazzo in culo, sono la regina delle piglainculo, ma quello non era un cazzo era una cosa di un altro pianeta. Stare tranquilla , facile a dirsi , non era mica lui che doveva imbustare quell’ missile intercontinentale , ero io.
Mi misi alla pecorina sul divano , abbassai la testa , inarcai la schiena e con le mani mi aprii il più possibile le chiappe. Il buchetto quella sera era già stato inaugurato più volte, quindi era adeguatamente allenato e preparato . Respirai e attesi. Sentii la cappellona appoggiarsi alla coroncina. Le sue mani si appoggiarono alle mie spalle. Trattenni il fiato. Fece un movimento coordinato, mentre mi tirava per le spalle mosse in avanti il bacino. La bestia entrò. Non avevo mai sentito un dolore simile. Urlai. Lui mi strinse ancora più forte e continuò a entrare. Non pensavo si potesse soffrire così. Era come se una spada di fuoco cercasse di sventrarmi l’ intestino. Gli occhi mi si riempirono di lacrime. Respiravo a fatica, anche il solo inspirare mi procurava dolore.
“Aaaaaaaahiiiii , bastaaaa , ti supplico , esci , esci , mi fai maleee”
“Zitta mignotta , hai voluto il cazzo ‘ E ora goditelo tutto. Tutto in questo tuo culo rotto. Godi troione godi mentre ti sfondo per bene”
Non pompava veloce , ma lentamente. Entrava poco alla volta , aspettava che i muscoli si abituassero e poi dentro ancora un pezzettino , centimetro dopo centimetro. Ogni tanto si sfilava un pochino per poi ricominciare con il suo inserimento. Ormai lo sentivo dentro fino all’ ombelico. Era una senzazione indescrivibile. Un palo che ti passa da parte a parte , ti lacera le budelle , ti allarga lo sfintere. Non osavo muovermi, ero paralizzata. Singhiozzavo , mi mordevo le labbra , mi lamentavo sottovoce e null’ altro. Ero paralizzata e senza più una mia volontà.
Si prese lo spazio che gli serviva dentro il mio ventre e poi iniziò il suo dolce suegiù. Mi inculava di gusto e con le mani ora mi accarezzava la schiena , mi dava colpetti sulle chiappe , cercava i miei capezzoli e me li strizzava con foga, poi si sporgeva in avanti e mi sbaciucchiava le spalle , il collo e le orecchie.
“Sono tuaaaaa , amoreeeee , sono tutta tuaaaa. Scopami a sangue , squartami , aprimi in dueeee , Aaahhhh , dai , sfonda Tizianuccia. rompimi cosìììì , non fermarti. Aaahhh il tuo cazzo, siiii , lo sento tutto, tutto dentrooooo , mmmhhhhh”.
Sbavavo , mi succedeva spesso quando godevo troppo. Dal basso mi arrivavano fitte lancinanti , ma ormai erano più di godimento che di dolore. I miei muscoli anali erano disintegrati. Mordevo i cuscini del divano e battevo la testa a destra e sinistra come un’ ossessa.
Improvvisamente l’ armadione mi prese per le spalle e , tenendomi infilata, mi fece girare. Ora potevo vederlo in faccia , rosso, infoiato e bellissimo. Senza nessuno sforzo mi abbracciò e mi sollevò da terra. Cercai di puntare i piedi per terra. Impossibile , lui era troppo alto. Nonostante i miei tacchi da dodici non riuscivo ad arrivare al pavimento. Rimasi così , impalata , sollevata e sostenuta solo dal suo cazzo. Quei pochi centimetri che ancora non erano entrati scivolarono dentro aiutati dal peso del mio corpo.La radice del cazzo , la parte più larga della sua verga,sventrò quel poco che ancora rimaneva di sano del mio culo. Aprii la bocca , pensavo che il serpente mi dovesse uscire dalla bocca. Per sostenermi un poco abbracciai il suo corpo con quei muscoli guizzanti e lucidi di sudore. Mi avvinghiai e iniziai a sbaciucchiargli il petto e le spalle. Lui mi colpiva ritmicamente con colpi dal basso all’ alto muovendo il bacino. Il mio cazzo era duro , rosso , gonfio di piacere senza bisogno di essere manipolato. Godevo e piangevo , ma ora era un pianto liberatorio , un pianto di assoluta lussuria , di totale depravazione. In quel momento ero sicura di essere il culo più rotto della città. Mi avvinghiai al suo corpo con le gambe. Tornammo a baciarci, le nostre lingue saettarono tra le labbra e ci scambiammo saliva e morsettini e dolci paroline all’ orecchio
“Tiziana mi fai impazzire , sei la più troia che abbia mai incontrato. Sei bellissima,ti voglio , ti desidero. voglio essere il tuo stallone da monta , la tua bestia da piacere , baciami , continua a slinguarmi , amore , dolcissima”
Lo sapete ormai. Io ai complimentini non so resistere. Mi sciolgo tutta.
“Si , il mio toro , il mio cavallo instancabile , cazzo d’ acciaio , inculami , scopami , voglio essere la tua dea del sesso , la tua piccola bagascia sfondata , solo tua”
Mi appoggiò con la schiena sul divano. Prese le mie gambe e se le passò sopra la schiena. Ora mi inculava con tutto il suo peso penetrandomi da sopra. Entrava e usciva senza più troppa fatica. Non avevo più un buco del culo , ma una galleria , un traforo da cui sarebbero potuti passare agevolmente anche degli autotreni. Accelerò il ritmo. Mugolava come un cagnolino. Decisi di imitarlo e iniziai a guaire senza parole. Adesso i suoi non erano più colpi di cazzo , ma bordate di cannone tirati con una forza e una veemenza che mi facevano tremare tutta , fin dentro il cervello. Fissavo il soffitto e vedevo fuochi d’ artificio. Non sapevo più dove mi trovavo , non sapevo più che giorno fosse. E neppure mi interessava.
Mi accorsi che stava per venire.
“In bocca amore, vienimi in bocca” supplicai.
Uscì rapidamente mentre mi inginocchiavo di nuovo. Rapidamente per modo di dire, perchè per sfilare il suo arnese impiegò una settimana almeno. Mi avvicinai al traliccio rosa, chiusi gli occhi e aspettai. Lui se lo menò per pochi secondi ,poi sentii un mugolio più acuto e prolungato e le cateratte del piacere si aprirono. Una cosa inimmaginabilè , indescrivibile. Un idrante dei pompieri non sarebbe riuscito a schizzare di più. Il primo getto quasi mi tramortì.Un’ ondata calda e appiccicosa sbattè sul mio viso, mai provata una cosa simile. Annaspai incredula. Cercai con le mani la cappella. Raggiunsi l’ asta , la strinsi forte e me la puntai verso la bocca spalancata. Era come bere a una fontana. Inghiottii , deglutii , mi sforzai di mandar giù quanto più miele potessi , ma era un’ impresa titanica. Lo sperma usciva dalla bocca e colava abbondante sul collo. Lo sentivo scendere come un fiume di lava sul petto , ricoprirmi i capezzoli e il ventre.Me ne andò un po’ di traverso , tossii e spostai la bega che continuava a schizzare ritmicamente.
Finalmente parve acquietarsi, ancora due o tre getti impetuosi , poi il cobra abbassò la testa . Mi accorsi che stavo tremando. Era eccitazione , lussuria ,depravazione . Non so , dite voi. Con le mani percorsi il mio corpo. Era tutto coperto da uno strato di sperma denso e profumato. Raccolsi con le dita quel nettare e finìì di pasteggiare golosamente. Poi presi quel che restava di quell’ albero della cuccagna e lo pulii per bene lappando con devozione e con amore.
Soddisfatto l’ armadione se ne uscì dal separè ghignando. Mi ritrovai sul divano stremata. Sentivo male dappertutto. Ogni singolo ossicino , ogni povero muscoletto mi lanciava fitte di dolore. la pancia sembrava mi esplodesse , la testa mi girava , brividi mi correvano lungo tutto il corpo come se un’ improvvisa influenza mi avesse colpito. Chiusi gli occhi per un istante per riprendere il controllo. Quando li riaprii la Luana era davanti a me sorridente.
“Allora , avete finito lo spettacolino? Vi si sentiva fino al piano di sopra!”
Non riuscii nemmeno a risponderle. Farfugliai qualcosa senza senso.
Si sedette vicino a me.
“Però mica male. Ti sei tuffata in una vasca di sborra tesoro?”
Feci di no con la testa.
“Beh ora capisco tutte quelle urla. Avevi proprio ragione”. Si chinò e mi baciò in bocca. Nooo , Luana ,per favore , un po’ di pietà. Ero a pezzettini piccolissimi e quella troietta mi stava slinguando cercando di lappare lo sperma sul mio corpo. Non avevo la forza di dirle di fermarsi. Leccava avidamente, poi si accorse che il mio cazzo era ancora duro e in tiro.
“Amore , ma cosa abbiamo qui ? Un pisellino da soddisfare!” Partì con un bel pompino mentre io avrei voluto essere dall’ altra parte del mondo. Succhiava da vera esperta. D’ altra parte anche lei era una vera regina delle pompe. Ogni tanto si fermava e veniva a cercare un po’ di sborra sul ventre , sul petto , sui capezzoli , sul viso.
“Amore , amore, amore” erano le uniche cose che riuscivo a dire. anche se ero stanchissima. La mia pelle mi trasmetteva ancora tutte le splendide sensazioni che una persona come la bellissima Luana sapeva regalare. Pochi minuti e le venni in bocca implorando il suo nome. Si riempì la gola con la mia venuta , poi risalì e mi baciò facendomi gustare il mio sapore. Ci regalammo un abbraccio lunghissimo , dolcissimo , tenerissimo. Ci scambiammo paroline ,questa volta sì affettuose e romantiche. Due sorelline che si volevano bene e se lo dicevano. Smack.
” E tu , ti sei divertita'”
“Si , me ne sono scopati un paio , ma direi che è niente in confronto a te. Prima di salire ho visto che c’era la fila davanti al tuo divano”. Sorrise stringendomi. Era così la Luana, a volte tempestosa e imprevedibile, a volte uno zuccherino adorabile e piena di attenzioni.Diedi un’ occhiata all’ orologio e trasalìì. Impossibile! Non poteva essere passato tutto quel tempo !
E invece sì , tra un pompino , un’ inculata e una trapanata gigantesca era quasi mattino. Vola il tempo quando ci si diverte!
Mi alzai in piedi e mi ritrovai barcollante aggrappata alla mia amica.
“Lulù non posso uscire così , puzzo come una gran troia”
“Perchè? Cosa altro sei?” Ah , il meraviglioso senso umoristico della Luana.
Raccolse i miei abiti da terra e poi mi accompagnò al piano di sopra. Credo impiegai una mezz’ora per fare un piano di scale. Non c’era più un solo muscolo che obbedisse al mio comando. E il culo stava riacquistando sensibilità e mi ricordava cosa avessi combinato.
Mi accompagnò in una camera da letto vuota che aveva di fianco un piccolo bagno con una doccia. Passando dinnanzi a uno specchio mi diedi un’ occhiata. Impossibile, quella non ero io. Sul momento non riuscii a riconoscermi. Un mascherone di sperma bianco e denso con tutto il trucco disfatto che mi macchiava la faccina santa e anche il rossetto che creava un alone rossastro intorno alle labbra e sopra il mento.I capelli , o per meglio dire la parrucca, impiastricciati e tutti incollati. Un vero disastro!
Con grande pazienza Lulù mi fece spogliare di quel poco che mi era rimasto addosso e mi infilò sotto un bel getto d’ acqua calda. Poi come una mammina che si prende cura di una figlioletta malandrina mi lavò tutta e per bene. Lasciai fare. non sarei riuscita neppure a tenere in mano una saponetta.
Lavata e asciugata per benino ripassai davanti allo specchio. Si ,ora ero decisamente un’ altra persona. Mi infilai i miei vestiti. Ero tornata su questa terra.
“Dai , Tizy , muoviti che è tardi e voglio andare a dormire. E devo guidare per due ore. Uffa!”
“Un attimo amore , mica posso uscire così. Devo truccarmi un pochino. Non si sa mai che incontri un principe azzurro. Mica posso deluderlo” dissi prendendo dalla borsetta il necessario per ritornare la dolce Tizy.
La Luana sorrise e si sedette paziente. Eh si,Aveva proprio ragione. Cosa altro ero se non una gran troia?
Desidero ringraziare tutti gli amici e le amiche che, nel tempo, mi hanno scritto inviandomi il loro apprezzamento per questi piccoli raccontini.Mi fate felice.
tizysweet@yahoo.it
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…
Grazie davvero, sono racconti di pura fantasia. Da quando ho scoperto la scrittura come valore terapeutico, la utilizzo per mettere…
Questo è ancora meglio...le sensazioni descritte da Mena sembrano così reali. Sanno quasi di...vissuto? ;) Complimenti ancora!