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Racconti Trans

Chiamami Cinzia

By 2 Maggio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

A volte fantastico come potrebbe essere … dall’ altra parte della “barricata”.

Dovevo passare a casa di alcuni conoscenti per controllare dei lavori che erano stati fatti alcune settimane prima.Era una coppia che conoscevo ormai da molti anni e con cui avevo anche passato alcune volte le vacanze insieme. Avevano anche un figlio, ormai diciottenne,che viveva con loro;era un ragazzo molto tranquillo ed educato, di corporatura minuta e delicata. Eravamo d’ accordo che sarei passato nel pomeriggio e che qualcuno di loro sarebbe rimasto a casa ad aspettarmi per farmi entrare. Quando arrivai rimasi perciò sorpreso nello scoprire che nessuno rispondeva alle mie suonate di campanello. Immaginai che fossero nel garage e non potessero perciò accorgersi del mio arrivo, non sarebbe stata la prima volta. Così girai intorno alla casa e andai davanti al portone del garage che trovai socchiuso, ma nessuno era dentro. Entrai comunque e salii le scale che portavano in casa, ma anche al piano terra non trovai nessuno. Pensai che fossero tutti usciti dimenticandosi il portone aperto e mi accinsi ad andarmene quando udii un rumore sommesso provenire dal piano superiore dove si trovavano le camere da letto. Insospettito salii silenziosamente dirigendomi verso la fonte del rumore che giungeva da una delle camere da letto che aveva la porta appena socchiusa. Appoggiai l’ occhio alla fessura e rimasi stupito da ciò che vidi.
Si trattava infatti del figlio dei miei conoscenti che, perfettamente travestito da donna, si stava masturbando davanti allo specchio. Non ci potevo credere, guardai con maggiore attenzione,aiutato dal fatto che lui mi dava la schiena e non poteva accorgersi di me, ma era proprio così, ed era uno spettacolo che meritava.
Ho già detto che il suo fisico era molto femminile e quello che vedevo non poteva che rafforzare tale impressione. Indossava infatti un paio di autoreggenti bianche che entravano in un paio di scarpe nere con un tacco molto pronunciato che gli fasciavano le gambe ben tornite e slanciate e che terminavano in un culo tondo e sodo, inguainato in un paio di mutandine, anche loro bianche, molto svasate e piccole. I fianchi molto stretti inoltre evidenziavano la bellezza e rotondità delle sue chiappe e gli permettevano di mostrare una schiena che era assolutamente femminile anche senza portare reggiseno. Si era inoltre sciolto i capelli che gli scendevano sulle spalle incorniciando un volto che facevo fatica a riconoscere. Si era infatti truccato con grande abilità evidenziando gli occhi, le guance e soprattutto le labbra che aveva ricoperto di un rosso acceso e brillante. Così vestito si era messo davati allo specchio e si stava masturbando lentamente lasciando uscire il cazzo dagli slip e tenendo gli occhi chiusi.
Lo spettacolo era veramente arrapante. se non fosse stato per il cazzo sarebbe stata una figa sensazionale e in breve, mentre continuavo a spiarlo , il mio cazzo iniziò ad indurirsi.
Aprii leggermente la porta per potere vedere meglio, ma lui si accorse di essere spiato e si girò di scatto. Rendendosi conto di essere stato scoperto si bloccò come paralizzato mentre il suo volto diventava rosso dalla vergogna. Poi tentò di nascondere il cazzo dentro gli slip, ma quelle minuscole mutandine non potevano contenere il suo membro ingrossato e così saltò fuori di nuovo. Lui cercava in tutti i modi di nasconderlo, ma non c’era niente da fare, il suo pisello duro continuava a fare mostra di se. Alla fine decise di coprirlo con le mani e guardandomi tentò di giustificarsi farfugliando qualche scusa senza senso. Io continuavo a guardarlo e , tutto vergognoso come era, lo trovavo ancora più arrapante, così decisi di passare in azione e mi slacciai i pantaloni e estrassi il mio bel cazzo già intostato. Come vide i miei movimenti aprì gli occhi dallo stupore e mi chiese cosa volessi fare.
“Indovina, piccola troia” gli risposi mentre mi avvicinavo lentamente. Lui tentò di spostarsi dicendo che avevo frainteso e che stava solo facendo delle prove,ma io non lo lasciai scappare.
“Si, prove per fare la figa e andare in giro a prendere dei cazzi” gli risposi. Lui intanto si era fermato e aveva cominciato ad osservare il mio cazzo come ipnotizzato, era ovvio che l’ attrezzo gli interessava e anche parecchio. “Sei proprio una bella fighetta così vestita lo sai? Adesso però devi fare come tutte le vere donne e prendermelo in bocca …”
Lui abbozzò una scusa dicendo che non lo aveva mai fatto e che sarebbe stato la prima volta, ma io lo bloccai per le spalle e lo obbligai a mettersi in ginocchio di fronte a me. “C’&egrave sempre una prima volta troia” gli dissi mentre gli appoggiavo delicatamente il cazzo sulle labbra socchiuse. Come si trovò in quella situazione chiuse gli occhi e sussurrò “Chiamami Cinzia”, dopo di che aprì la bocca e iniziò ad ingoiare la mia nerchia.
Iniziò con molta titubanza, evidententemente era davvero la sua prima volta, ma dopo pochi secondi prese coraggio e cominciò a succhiare con maggiore decisione. Per aiutarlo gli misi le mani sulla testa per dargli il ritmo giusto e farlo pompare avanti e indietro come doveva. Si lasciò guidare docilmente e in breve iniziò anche ad usare con bravura la lingua . Alternava leccate a succhiate e in pochi minuti era divenuto un vero esperto in pompini e iniziò a farmi godere in modo davvero professionale. Mi mise le mani intorno alla schiena e cominciò ad accarezzarmi le chiappe mentre prendeva tutto il mio cazzo fino in fondo aspirandolo come un’ idrovora. La cosa gli piaceva decisamente poich&egrave aveva cominciato a mugolare e ad ansare come un mantice. Non avevo più bisogno di tenergli la testa, ormai andava con il suo ritmo avanti e indietro succhiando, mordendo e insalivando come un’ esperta bagascia. In breve mi portò sull’ orlo dell’ orgasmo, ma, per non venire subito, mi allontanai da lui e lo feci alzare. Gli feci poi togliere gli slip, lo misi in ginocchio sul letto e gli appoggiai la cappella sul buco del culo per fottermelo per bene.
“Si, si , avanti … inculami tutto, sfondami con quel tuo cazzo d’ oro,… per favore,… inculami, inculami … dai, … dai …” iniziò a piagnucolare. Non mi feci certo pregare e avendo l’ asta già bella insalivata iniziai a penetrarlo lentamente. Aveva un culo bello stretto, proprio da vergine, e mentre lo infilzavo sentivo la rigidità dei suoi muscoli che cercavano di opporsi alla mia inculata. “Aaahhh, aaaahhh, si, si, siiiii, … che bello, che bellooooo, continua, sventrami tuttoooo …”. Dopo il primo istante di dolore si lasciò vincere completamente dal piacere e iniziò a mugolare sempre più forte sbavando , mordendosi le labbra e iniziando a dimenare il bacino per prendere ogni centimetro di carne. Il suo culo bello stretto e caldo e la sua incontrollata troiaggine mi riportarono in breve sull’ orlo dell’ orgasmo. Lo presi allora per i fianchi e iniziai a spingere sempre più rapidamente e con sempre maggiore forza finch&egrave non eruttai nel suo ventre con una copiosità inaspettata tanto che la sborra cominciò addirittura a uscirgli dal culo anche se il mio cazzo era ancora dentro. Diedi gli ultimi colpi per svuotarmi per bene tenendogli la testa girata per poterlo anche limonare e lui rispose appassionatamente con le labbra rosse e vogliose. Estrassi il cazzo dal culo mi rivestii e, dopo averlo baciato ancora sulla bocca, lo lasciai riverso sul letto, con il respiro affannoso e il corpo ancora tremante per il piacere.
Dopo circa una settimana ricevetti una sua telefonata sul cellulare. In breve mi disse che ci dovevamo vedere e che lui non viveva più senza di me e che aveva voglia di sentirsi ancora donna in tutto e per tutto. Così ci accordammo per incontrarci nel successivo fine settimana. Avrebbe raccontato ai suoi che doveva andare al mare con dei suoi amici e invece sarebbe venuto da me.
“va bene- gli risposi io – ma ricordati che se vuoi essere trattato da donna devi anche vestirti da donna” “Non ti preoccupare – mi sussurrò – non ti deluderò”. E io mi misi in piacevole attesa perch&egrave quella scopata di pochi giorni prima mi era proprio piaciuta.
Arrivò il venerdi previsto e verso le sette di sera sentii suonare il campanello di casa. Andai ad aprire e per poco non mi venne un colpo. Davanti a me infatti si presentò una figa di straordinaria bellezza e sensualità.Era lui, praticamente irriconoscibile. Si era infatti travestito in maniera impeccabile tanto da lasciarmi senza parole.
“Beh, non mi fai entrare” mi sorrise. “Certo, entra pure … scusami, ma non ti ho riconosciuto subito. Sei talmente bella …” risposi ancora sorpreso. “Dai, non prendermi in giro” si schernì. “No, no &egrave vero. Sei meravigliosa, credimi”. E in effetti era davvero così. Ora che potevo osservare con maggiore calma mi resi conto di quanto fosse arrapante così vestito.”Ho passato tutta la giornata per prepararmi e farmi bella per te- aggiunse girando su se stessa molto provocantemente- e mi sono fatta aiutare da una mia amica…”.
Decisamente aveva fatto un ottimo lavoro bisognava riconoscerlo.
Indossava infatti un abito bianco molto fasciante con una scollatura da cui si notava un reggiseno nero ben imbottito e con una gonna che terminava ben aldisopra delle ginocchia e permetteva di mostrare le sue lunghe e snelle gambe inguainate in un paio di calze di seta nera. Una alta cintura nera con una fibbia dorata gli stringeva i fianchi evidenziandone la vita stretta.Completava il tutto un paio di orecchini dorati che facevano il paio con una collana a girocollo e una borsetta di pelle nera. Ma lo spettacolo vero era come si era truccato, era un sogno. Doveva essere andato da un parrucchiere poich&egrave aveva i lunghi capelli ondulati, e con un paio di colpi di sole, che gli cadevano leggeri sulle spalle. Il viso ,truccato con grandissima cura, ne evidenziava gli occhi marcati con delle sopraciglia finte e la bocca su cui aveva steso un velo di rossetto rosa e lucido. Inoltre si era smaltato sempre di rosa acceso le unghie delle mani che erano lunghe e curate. Tutto questo bendidio stava su un paio di scarpe di vernice rossa con un tacco a spillo semplicemente esagerato.
Mi avvicinai e, fissandola in volto, le presi i capelli dietro la nuca e glieli tirai leggermente. Lei aprì le labbra per protestare, ma io non le lasciai il tempo per dire nulla e le infilai la lingua in bocca iniziando a ravanare con la lingua. Lei rispose subito con passione e buttatomi le braccia intorno al collo iniziò ad abbracciarmi freneticamente e a slinguarmi con passione. L’abbracciai anch’io e iniziai a fare scendere le mani lungo la schiena e poi sul suo culo bello sodo, alzai la gonna e misi le mani sulle chiappe stringendole con forza.
Restammo così a baciarci con passione per un paio di minuti dopo di che lo sentii sussurrarmi all’ orecchio “Ti voglio, ti voglio tutto, fammi godere di nuovo …”. Lo presi per una mano e lo portai in camera da letto dove mi spogliai completamente. Poi mi avvicinai a lui e, lentamente, iniziai a togliergli i vestiti. Prima gli sfilai la camicetta, poi la gonna e infine il reggipetto lasciandolo solo con le scarpe, le mutandine nere di pizzo, le calze velate e un favoloso reggicalze nero con ricami rossi. Era bellissima e il mio cazzo era già duro e pulsante di passione.Anche cosi denudati passammo alcuni minuti a baciarci e ad accarezzarci. Infine lui si abbassò e iniziò a baciarmi e leccarmi prima il collo, poi i capezzoli e infine arrivò al cazzo che ingoio con infinita voluttà iniziando un pompino incredibile che mi portò in estasi. Succhiava con avidità, ma senza frenesia alternando il lavoro di lingua con quello di mano e facendo colare continuamente della saliva sull’ asta e sulle palle per poi succhiare il tutto con una forza incredibile. Spompinava a occhi chiusi per meglio godere di ogni sensazione di piacere e dopo poco andò con una mano verso i suoi slip, li spostò estrasse il suo cazzo e cominciò a tirarsi una sega. Io gli tenevo le mani sul capo e muovevo a ritmo il bacino per poterglielo infilare tutto fino in gola ripetendogli di continuare così e di quanto fosse bravo.
A un certo punto si staccò dal cazzo, si rialzò e mi guardò negli occhi mentre mi teneva il capo con le sue mani e mi accarezzava “Sono la tua troia, hai capito? Sono la tua puttana infinita, la tua vacca da scopare,sono la tua donna, amore, la tua donna da fottere a sangue. Ho deciso di essere tua, amore mio, tutta tua. Fammi godere, riempimi, sfondami, fammi sentire davvero donna, da ora sono solo la tua puttana, hai capito, la tua puttana troiona …”. Lo strinsi con forza a me “Se &egrave questo che vuoi lo avrai … sarai la mia donna e ti farò godere fino a morire…” gli risposi baciandolo con una passione e una frenesia improvvise.
La feci girare, le sfilai le mutandine, la misi alla pecorina e la inculai con forza. Come la penetrai iniziò a guaire e a soffiare. Il suo culo non era ancora abituato a certi sforzi e il mio cazzo non era mai stato tanto grande e duro come in quel momento. Gli sfondai i muscoli con voluttà godendo della strettezza del suo buco. Potevo sentire la cappella trapanarlo sempre più in fondo aprendosi la strada verso il suo ventre caldo e accogliente. Lo inculavo con colpi forti e lenti estraendo ogni volta quasi completamente la canna per poi reinfilargliela tutta con violenza. Ad ogni colpo lanciava un urlo sommesso e stringeva le lenzuola con forza quasi graffiandole mentre con la testa girata girata verso di me si mordeva le labbra.
“Aaaahhh ….aaahhh …. aaahhh …. siiiii …. siiii ” continuava a ripetere senza sosta mentre infierivo selvaggiamente dentro il suo sfintere. Sempre tenendolo infilzato mi chinai in avanti appoggiando il mio corpo sulla sua schiena e senza smettere di pistonarlo con le braccia gli cinsi il dorso e andai ad accarezzargli e pizzicargli i capezzoli. Intanto con la lingua gli leccavo il collo e le orecchie. La troia era completamente partita. La sentivo fremere e tremare in tutto il corpo per il piacere che le stavo dando. Ormai non riusciva neppure più a parlare solo un continuo, indistinto mugolio le usciva dalla gola. Ma non era ancora il momento di regalarle il mio sperma. Mi sfilai da lei e la feci mettere distesa sulla schiena.Poi le presi le caviglie con le mani e le aprii le gambe per divaricargli per bene il culo. Così oscenamente aperto, con il cazzo duro e pulsante e il culo inumidito le sferrai ancora una serie di colpi che la fecero mugolare e contorcere,poi mi sfilai e presi a baciarla sul volto, sulle labbra, poi scesi sul collo, andai a mordicchiarle i capezzoli,infine iniziai a leccarle il ventre, i fianchi e l’ ombelico. “Amore mio, non ti fermare … continua così … che bello, che bello…” erano le uniche cose che riusciva a dire mentre con le mani mi accarezzava i capelli. Poi scesi verso i piedi e iniziai a baciargli le caviglie e a leccargli le gambe sinuose ancora inguainate nelle calze di seta nera. Baciai i polpacci e risalii verso le cosce dedicandomi particolarmente alla parte interna e alternandi baci, leccate e morsetti. Risalivo un centimetro alla volta per rendere il piacere più duraturo finch&egrave non arrivai all’ inguine. Qui gli feci aprire ancora di più le gambe e cominciai a leccargli il buchetto e le palle mentre con la mano gli prendevo il cazzo. Come sentì quella presa la sua nerchia si irrigidì ingrandendosi e allungandosi come non mai. Io continuai il mio lavoro senza fermarmi per un paio di minuti, poi quando sentii che il suo cazzo pulsava dalla passione a malapena repressa spostai il capo e inghiottii la sua virilità tutta in una volta. Era un cazzo dal sapore fantastico e lo spinsi giù fino in gola per assaporarlo meglio, lo leccai, lo mordicchiai, lo spompinai con passione portandolo più volte sull’ orlo dell’ orgasmo. Come mi accorgevo che stava per venire allentavo però la presa per dargli tempo di riprendersi. Non volevo che venisse subito. Dopo che me lo ero goduto per parecchi minuti decisi che era giunto il momento per farlo esplodere. Continuando a succhiare salii con il mio corpo sulla sua faccia offrendole il mio cazzo a pochi centimetri dalla bocca. Lei ovviamente non aspettava altro e come ebbe la nerchia a portata di lingua allungò il collo e inghiottì il mio palo di carne. Iniziammo un sessantanove favoloso facendo vorticare le lingue sulle nostre virilità pulsanti e accarezzandoci i fianchi e palpandoci e stringendoci le chiappe. Inoltre io gli infilai un dito nel culo muovendolo avanti , indietro e circolarmente e cominciai a sodomizzarlo in questo modo. Lei non si fece pregare e in breve mi ricambiò dello stesso trattamento. Non avevo mai goduto tanto. Brividi di piacere mi squassavano mentre leccavo e venivo leccato, lampi di lussuria mi attraversavano il corpo mentre penetravo e venivo penetrato. Infine ansando come mantici e mugolando come troie giungemmo al più stordente orgasmo che avessi mai provato. Venendo contemporaneamente ci riempimmo la bocca di caldo sperma che ingoiammo con passione, ma l’ eccitazione sovrumana che ci guidava ci fece sborrare una quantità impressionante di liquido. Ingoiarlo tutto era impossibile così lo lasciammo colare fuori dalle nostre labbra e lungo il viso e il collo. Ci succhiammo per bene gli umori dei nostri cazzi, poi risalimmo ai nostri volti per leccarci quello che non eravamo riusciti ad ingoiare. Spazzolammo con le lingue ogni più piccola goccia di sperma dai nostri corpi e, quando tutti gli umori furono raccolti, intrecciammo le lingue nel più dolce, appassionato e sensuale bacio della nostra vita.Lei allora si rilassò distendendosi sul mio corpo e appoggiando il capo sul mio petto mentre io continuai ad accarezzarle le spalle e la schiena finch&egrave vinti dalla stanchezza non ci addormentammo.
ci risvegliammo la mattina seguente ancora abbracciati e la prima cosa che facemmo fu di baciarci appassionatamente. Improvvisamente lei si staccò da me e disse di non guardarla perch&egrave doveva essere bruttissima. A nulla valsero i miei dinieghi. Raccolse la borsetta e si diresse verso il bagno. quando uscì, dopo una mezz’ora si era nuovamente truccata ed era uno splendore con quelle calze di seta, le giarrettiere e le scarpe con i tacchi a spillo. Si ridistese su di me e ricominciammo a limonare come due adolescenti, ma ben presto le nostre verghe si intostarono e le nostre bocche corsero su quelle aste turgide. ci sparammo un pompino a vicenda da brividi insalivandoci per bene il cazzo, le palle e il buco del culo. Eravamo nuovamente vinti dalla passione più sfrenata. Lei continuava a ripetere “amore mio,… ti amo … ti voglio …” e la cosa mi eccitava moltissimo. Allora mi misi supino sul letto, allargai oscenamente le cosce e le dissi di prendermi e che volevo sentire il suo cazzo dentro di me. Esitò un attimo, ma poi si sollevò, prese le mie gambe sulle spalle e puntò la cappella sul mio sfintere già tutto inumidito. Mi penetrò lentamente, quasi con timore di farmi del male, ma io godevo troppo e iniziai a dimenare il bacino e a stringere i muscoli dell’ ano per meglio sentire la sua stecca dentro le visceri. Era un cazzo meraviglioso, bello duro e caldo. Inoltre in quella posizione la potevo guardare mentre mi pompava e notai il suo bel volto arrossato dallo sforzo e dal piacere. “Fammi una sega anche” le ordinai e lei, sempre continuando a pomparmi mi prese il cazzo tra le mani e iniziò a menarmelo. Ero al settimo cielo e godevo anch’iocome una vacca e dovevo mordermi le labbra per non urlare dal piacere.
“Troia, continua così … bel puttanone… ti piace incularmi eh? continua, non ti fermare … spingi, spingi, spingilo tutto dentro, lo voglio sentire tutto … ahhhh, aaahhhhh sssiiii, inculami, inculamiiii, puttanone … gran puttanone ,non ti fermare …”. Ma lei non era abituata a queste cose e in breve tempo giunse all’ orgasmo riempiendomi la pancia con il suo sperma bollente che sentii inondarmi l’ intestino. Poi si abbandonò esausta sopra di me sempre accarezzandomi e baciandomi i capezzoli. Ora toccava a me. La feci mettere nella stessa posizione che avevo tenuto io, feci appoggiare le sue belle e lunghe gambe sulle mie spalle e senza indugi le ruppi il culo penetrandola con grande forza e violenza. Mentre la sbattevo in questo modo lei fece scivolare le gambe attorno ai miei fianchi e me le strinse attorno per potere rimanere meglio agganciata e farsi inculare ancora più a fondo. In questo modo infatti tutti i centimetri del mio cazzo le entravano nel ventre. Con gli occhi chiusi e mordendosi le labbra godeva come una pazza e in breve il suo cazzo ,nonostante la recente sborrata ritornò duro e gonfio. Allora con una mano lo presi e iniziai a tirargli una sega, ma ogni tanto mi staccavo dall’ asta, andavo verso le palle e le stringevo con forza facendola urlare di dolore. Mentre le stringevo lei per reazione serrava anche i muscoli del culo che così si avvolgevano ancora più serrati attorno alla mia nerchia aumentando il mio piacere. Rimasi così a fotterla a tutta velocità per cinque minuti finch&egrave non capii che stavo per venire. Mi sfilai rapidamente e raggiunsi il suo volto proprio mentre il primo schizzo eruttava furiosamente. La colpii dapprima sugli occhi, poi sul naso e infine sulla bocca, ma era un’ altra sborrata ciclopica e ben presto tutto il suo bel visino venne ricoperto di caldo sperma che con le mani si spalmava via per poi portarsi le dita intrise di sborra in bocca e leccarsele avidamente.
Ansante e sudata mi strinse a se baciandomi delicatamente le labbra e sussurandomi che non mi avrebbe mai più lasciato e sarebbe diventata la mia schiava di piacere.
“Vuoi essere davvero la mia schiava? … e allora preparati!” le dissi. Prima che potesse dire nulla estrassi da un cassetto del comodino un paio di manette con cui le bloccai le mani dietro la schiena e poi la feci distendere di nuovo su letto.
“Cosa vuoi farmi?” mi chiese con un tono preoccupato. “Farti godere come non mai, troietta” le sorrisi mentre ,sempre dal cassetto, estraevo un enorme cazzo di lattice, lungo non meno di trenta centimetri. Come vide quella mostruosità spalancò gli occhi dallo stupore tentando di indietreggiare, ma io la tenevo ben ferma.
“Non ti devi preoccupare, fidati di me e non te ne pentirai- le sussurrai cercando di calmarla- e adesso appoggia le gambe contro il mio petto e apri per bene le cosce”. Lentamente fece quello che le chiedevo e così, dopo avere per bene spalmeto il dildo e il suo culo con una bella dose di vasellina, iniziai a spingergli quel serpentone dentro. Come iniziai a penetrarla lei iniziò a lamentarsi e a dire di smettere che le stavo facendo male.
“No, basta. Bastaaa … aaahhh, mi fai maleee …. aaahhhh,…. noooo, …. aaahhhh” ma io non ci pensavo neppure a smettere e, centimetro dopo centimetro, continuai a dilaniarle il culo sempre più. Il dolore doveva essere forte poich&egrave a un certo punto si mise a piangere implorando e supplicando di smetterla. Allora tolsi dal cassetto un altro cazzo di gomma, più corto, ma più largo e glielo infilai in bocca. Era così largo che a malapena riuscii e spingerglielo in gola. Così tappata riusciva a malapena a respirare e tutto quello che poteva fare era ormai solo mugolare.
“Mmmmppphhh,… mmmppphhh, … mmmpphhh” tentava di dire mentre agitava il capo per cercare di togliersi quel cazzo di bocca senza successo. “Grida pure ora troia, grida che tanto non ti sente nessuno” le dissi mentre riprendevo a penetrarla nel culo con la biscia di lattice. Lentamente glielo feci entrare quasi tutto. Con una mano intanto gli massaggiavo il ventre e potevo così sentire quell’ asta avanzare e farsi spazio tra i suoi intestini. Quando l’ ebbi impalata per bene mi misi sopra di lei e inizia a baciarla e a leccarla con passione. Iniziai dalla faccia e poi scesi sulle spalle, sul tronco , sul ventre e lungo i fianchi.
Intanto aveva smesso di lamentarsi e anzi iniziò a mugolare di piacere tendendo il suo corpo e rabbrividendo sempre più sotto l’effetto dei miei baci e delle mie carezze.
“Ti piace adesso eh, puttanone. Ti piace essere sventrata per bene troione che non sei altro!”
“Mmmmppphhh mmmppphhh” rispondeva lei spalancando gli occhi e muovendo la testa per fare segno di si. Scesi ancora più giù e gli ripresi il cazzo in bocca. Come lo appoggiai alle labbra ebbe un guizzo improvviso e si indurì in un istante.Con una mano intanto continuavo a muovere avanti e indietro il fallo di lattice che aveva nel culo. Il lavoretto evidentemente gli piaceva poich&egrave dopo pochi minuti di quel servizio iniziò a tremare tutto e ad ansimare con forza sbattendo le gambe contro il letto. Allora mi alzai, avvicinai il mio cazzo al suo e iniziai a tirargli una sega insieme al mio cazzo. LUi ormai aveva perso il controllo del suo corpo e iniziò a saltare inarcandosi e contorcendosi come se il fuoco lo stesse divorando. Sborrammo contemporaneamente e gli schizzi ci riempirono il ventre e il dorso. Sborrammo per parecchi secondi poich&egrave l’ incredibile piacere che avevamo provato ci aveva riempito le palle di sperma bollente. Con le mani continuai a masturbare entrambi i cazzi finch&egrave ogni goccia di liquido non fu uscita. Solo allora, con molta dolcezza, gli tolsi le manette, gli sfilai il cazzo dal culo e gli liberai la bocca. Come pot&egrave muoversi si gettò sul mio ventre e iniziò a leccare furiosamente ogni traccia di sperma mentre con le mani mi stringeva i glutei e i fianchi.
“Amore, oh amore, &egrave stato meraviglioso …ohhh diooo, amoreeee, …sluurp… sono tua, sluurp …sluurp che bellooo, sluuurp … che belloooo….”. Quando ebbe leccato ogni traccia di sperma mi venne a baciare sulla bocca con la dolcezza di un’ amante perdutamente innamorata del suo uomo e mi baciò e leccò tutto il corpo per almeno un’ ora. Poi andammo in bagno dove insieme facemmo una doccia che durò, tra leccate e inculate, un tempo lunghissimo.
Ormai sono alcuni mesi che lei ,con la scusa di studiare all’ università, si &egrave trasferita da me. Ovviamente a studiare non pensa proprio. L’unica sua preoccupazione &egrave farsi inculare notte e giorno e diventare sempre più vacca per il suo e mio godimento. La cura del suo corpo e degli abiti che indossa sono diventati il suo principale interesse. E’ sempre più bella e, quando riuscirò a convincerla a farsi finalmente fare due tette come si deve , sarà sicuramente una delle più arrapanti e belle fighe della città.

tizysweet@yahoo.it

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