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Racconti Trans

L’addio di Paula – seconda parte

By 5 Ottobre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Arriviamo in poco tempo al centro estetico,Paula non ha detto una parola su quello che ha in mente ed io muoio di curiosità. Parcheggiamo in una zona riservata ai clienti ed entriamo mano nella mano. E’ un grosso centro e ci accoglie una graziosa ragazza con un bel sorriso.
“Buongiorno,la signora desidera ?”
“Buongiorno,ho prenotato un trattamento a nome Lorenzini,&egrave per il mio amore.” – anche Paula sorride,mentre io sembro uno scemo.
“Un attimo che controllo,ecco trovato,Lorenzini,prego si accomodi,l’aspettano al salottino numero sei,&egrave la terza porta a destra.”
Entriamo in una stanza molto calda dove c’&egrave una minuta ragazza in camice verde.
“Buongiorno signora,sono Loredana,vuole che suo marito aspetti fuori,gli posso trovare qualcosa da leggere.”
Paula ora ride,e di gusto,essere scambiati per marito e moglie la deve divertire parecchio.
“Veramente &egrave per lui ed io vorrei assistere,sempre che sia possibile.”
L’inserviente sembra sorpresa,ma con fare professionale dice che lei può restare e le avvicina una poltroncina.
“Allora signore se vuole cominciare a spogliarsi,resti pure con gli slip,a quella zona penseremo alla fine.”
“Scusi,ma cosa mi vuole fare ?”- non ho ancora capito nulla e mi sento un imbecille.
“Depilazione integrale,perché non lo sapeva ?”
“No.” – interviene Paula – “E’ una sorpresa che gli sto facendo.”
“Se &egrave per quello non ci sarei mai arrivato,comunque siamo in ballo e balliamo.”
Mi vado a spogliare dietro un paravento e torno con indosso solo gli slip.
“Si sdrai pure a pancia all’aria che cominciamo.”
In realtà ho un po’ di paura,ma cerco di camuffarla,inizia a farmi la ceretta sul petto e non &egrave una cosa gradevole. Per le parti sensibili,come sotto le ascelle,usa delle strisce diverse,meno dolorose,ma non ho il coraggio di chiederle perché non usi solo quelle.
Quando finisce una zona mi spalma una lozione lenitiva che rinfresca e anche molto.
In poco tempo non ho più un pelo,se non sotto gli slip,ma anche quelli sono destinati a sparire.
Sono a pancia sotto quando mi dice che devo toglierli.
Paula allora si alza e,dopo uno sguardo complice con la ragazza mi afferra il sedere.
“Questi li tolgo io.”
Quindi li afferra per i lati e me li sfila delicatamente,ma soprattutto in maniera lenta e sensuale.
Io sono già in imbarazzo ed il suo comportamento non fa che aumentarlo.
Loredana ridacchia mentre mi depila il culo,devo dire che non &egrave doloroso,anzi piacevole.
“Qui abbiamo finito,ora può girarsi.”
E’ sempre seria quando parla,ma io inizio a sentire che mi sto eccitando e tardo a muovermi.
“Su non faccia storie,&egrave normale che un uomo si ecciti,ma stia tranquillo,non ci faccio caso,solo non si faccia cattivi pensieri.” – finisce sorridendo quasi a stemperare il clima che si &egrave creato.
Alla fine mi giro,vergognandomi come un cane,ma lei &egrave già pronta con un taglia-capelli in mano.
“Prima diamo una sfoltita,da come si presenta lei non si &egrave mai depilato.”
Annuisco mentre sento il ronzio del suo strumento.
Finisce l’opera con le solite strisce,mi spalma la solita crema,che raffreddando la pelle,fa calare anche l’eccitazione del mio pene.
“Ho finito,se vuole darsi una specchiata prima di rivestirsi.”
Mi guardo e mi sembro strano. Non che sia mai stato particolarmente peloso,ma di essere stato così non ho proprio memoria. Mentre mi rivesto ho delle sensazioni strane,sento maggiormente i tessuti sulla pelle,ma soprattutto non capisco il perché di quella depilazione.
Quando esco dopo aver salutato Loredana,vedo che Paula &egrave al bancone e sta pagando con la carta di credito. Non riesco a dire nulla che ha già finito e prendendomi sottobraccio,mi porta fuori.
“Ora possiamo tornare al residence,così capirai cosa ti ho preparato.”
“Spero solo sia meno doloroso.” – le rispondo con un mezzo sorriso.
“Certo sarà molto più piacevole,stai tranquillo.”
Per tornare ci mettiamo un po’ di più che all’andata,inizia il traffico del pomeriggio che mi rallenta mentre io vorrei volare per sapere cosa mi aspetta. Durante il tragitto non riesco a toglierle la mano dalle cosce,ma lei fa in modo che non salga più del bordo delle calze,facendo salire in me la voglia di ricominciare a fare l’amore.
Finalmente arriviamo e ci precipitiamo subito dentro la camera.
“Fammi vedere bene il lavoro che ti ha fatto.” – me lo chiede curiosa,ma &egrave quasi un ordine.
“Cio&egrave mi devo spogliare ?”
“Certo come faccio sennò stupidino.”
Mi spoglio nudo mentre lei si toglie solo cappotto e giacca,non fa freddo,ma certo qualcosa addosso non guasterebbe. Prende a girarmi intorno,ispezionandomi con calma e controllando con le dita nei punti dove ha dei dubbi se siano rimasti dei peli.
“Bene sei perfetto,ora possiamo cominciare la trasformazione.”
“Trasformarmi in che cosa ?” – sarò anche tonto,ma non ho ancora capito dove voglia arrivare.
“In donna,ti trasformerò in una superba femmina,degna di starmi di fianco.”
Ora io ho avuto qualche esperienza gay,ma nulla di eclatante,certo con le trans non ho problemi e lei ne &egrave una conferma anche se non &egrave mai stata attiva,ma soprattutto non ho mai sentito l’esigenza di travestirmi.
“Scusa Paula,ma perché.”
“Voglio che tu provi per qualche tempo quello che provo io in queste condizioni.” – &egrave seria come quando mi ha detto della sua prossima partenza – “e poi ti voglio e non ci riuscirei mai vedendoti uomo. Ovviamente se non vuoi non se ne fa niente,ma tu lo vuoi,vero ?”
Non &egrave una domanda,perché sa già la risposta,eppoi quando mi parla così non so dirgli di no.
“Va bene cosa devo fare.”
“Siediti e rilassati cominciamo col trucco.”
Ci sediamo uno di fronte all’altro e lei prende a truccarmi il volto.
Non posso vedere quello che fa perché lo specchio &egrave alle mie spalle e non mi posso muovere,però ci mette del tempo cambiando spesso attrezzo,anche se veramente ci capisco poco di quello che sta facendo.
Alla fine mi tira su i capelli e li ferma con delle forcine,poi tira fuori una parrucca nera a caschetto e me la fissa in testa.
Quindi passa alle mani,mi aggiusta le unghie prima di applicare quelle finte già smaltate,non sono molto lunghe,ma mi danno subito un po’ di fastidio.
“Prometti di non guardarti allo specchio,voglio che lo faccia solo quando avrò finito.”
“Va bene,non mi giro,ma cos’altro hai in testa ?”
Paula non mi risponde,&egrave tutta presa dal trasformarmi nella sua bambola.
Da un borsa tira fuori un sacchetto che ne contiene uno più piccolo e una scatola molto elegante.
Dalla busta piccola escono due protesi di silicone che mi attacca con dell’adesivo,mentre dalla scatola tira fuori un completo di raso bluette,con reggiseno a balconcino e un perizoma a fascia alta.
Indosso il reggiseno che lei mi aggiusta dietro,poi metto il sotto ed &egrave una sensazione nuova.
Sento il raso che copre il pene mentre una sottile strisciolina mi entra nel solco delle chiappe.
Solo stando fermo così mi eccito,quella stoffa ha la capacità di far crescere il desiderio col solo contatto.
Alla fine mi fa indossare un vestito blu a tubino,le calze autoreggenti nere e degli stivaletti col tacco neri. Sono soprattutto le calze ad aumentare l’eccitazione che ormai &egrave quasi incontenibile,vedere,ma anche sentire,le mie gambe fasciate dal nylon stuzzica ogni mia fantasia.
“Ora puoi girarti.”
Lo faccio e mi guardo allo specchio.
Non riesco a riconoscermi,quell’immagine &egrave di una donna,anzi di una gran bella donna.
“Ti piaci ?” – mi sussurra all’orecchio.
“Si tantissimo.” – sono meravigliato e in estasi per quel risultato – “Sono veramente bella.”
“Brava,parla al femminile ora sei una donna,ti manca solo un nome,decidi tu.”
Non me ne viene nessuno che sia adatto,poi mi viene in mente un vecchio film.
“Va bene Deborah,con l’acca.” – le chiedo ridacchiando.
“Se a te piace ora sei Deborah.”
“Certo non sarà originale,ma sento che mi si addice.”
Non so spiegarlo,ma mi sento donna come se fosse bastato un po’ di trucco e un vestito per farmi cambiare sesso. Ma per prima cosa voglio essere la sua donna e so che non dovrò aspettare.
“Ora se vuoi,passiamo all’ultima parte.” – &egrave tornata sensuale,sa che con quel tono non posso resistergli,e che presto sarò sua.
So quello che intende e non ho la minima esitazione ad affrontare quel passo.
Mi giro e la bacio con tutta la passione che provo,non &egrave uno di quelli con le lingue che si intrecciano,ma &egrave un bacio d’amore vero.
Paula lo ricambia con lo stesso ardore,non vuole affrettare i tempi,ma gustarsi passo per passo quel rapporto.
Sento la sua mano aprire la zip e le sue unghie che mi strisciano la schiena.
Il vestito cade da solo,quasi sapesse che ora &egrave solo d’impiccio.
Ci stacchiamo giusto il tempo di riprendere fiato,lei si sfila la gonna e si mette dietro di me.
Cerco di portare le mani sul pacco,ma mi ferma con le sue.
“A lui pensiamo dopo,ora rilassati e basta.”
Porto le mani sui fianchi obbedendogli,si stringe a me e sento il suo pene ancora fasciato dagli slip nell’incavo del mio sedere.
Paula prende a strusciarlo,per farmelo sentire meglio fino a quando non mi giro.
“Lasciati spogliare,ti voglio.” – &egrave una preghiera,non una richiesta.
“Fai pure,ma piano voglio gustare le tue labbra,Deborah.”
Le apro la camicetta che faccio cadere a terra,inizio a baciarla sul collo per scendere dopo alle spalle.
Le tolgo il reggiseno per baciarla anche li,ma ho troppa voglia di scendere e non mi dilungo.
Mi inginocchio e arrivo dove voglio,le lecco gli slip dove sono rigonfiati,vedo quella sagoma e l’appoggio ad una guancia accarezzandola col viso.
Alla fine tolgo quell’ultimo indumento e posso baciarle il pene.
Lo prendo tra le labbra,&egrave duro e sento le sue vene pulsare ad ogni toccata di lingua.
Paula &egrave sull’orlo dell’orgasmo,sarà perché desiderava tanto quel momento che non riesce a tenersi e poco dopo che l’ho preso in bocca mi viene dentro la gola,regalandomi il suo piacere.
Non me l’aspettavo così precoce,ma non mollo la presa e mando giù tutto per non sputarlo.
Lei &egrave quasi dispiaciuta per tutto ciò,ma le sorrido per farle capire che non &egrave importante.
“Sei stata brava e ora meriti il gran finale.” – sorride anche lei e ciò mi fa piacere – “Ora sdraiati e rilassati,non ti potrei mai fare male.”
Mi tolgo gli stivaletti e mi metto a pancia sotto al centro del letto,dopo lei si inginocchia sopra le mie cosce e inizia a massaggiarmi le spalle.
Arrivo presto ad una sensazione di benessere totale,mentre le sue mani sapienti toccano la mia schiena. Adesso si allunga per aumentare la corsa delle mani e sento il suo uccello che aumenta di dimensione mentre scorre tra il mio culo. Quando arriva a palparlo istintivamente m’irrigidisco,allora lei mi da uno schiaffetto su una chiappa e torno a rilassarmi.
“Ti piace ?”
“Si,fammi quello che vuoi.”
“Allora cambiamo strumento.”
Si toglie da sopra e si mette dietro dopo avermi fatto mettere carponi.
Ora &egrave la sua lingua a frugare dentro di me,la sento prima sul bordo del buchetto,poi dentro ed &egrave meraviglioso. Mi slingua a lungo,bagnandomi bene l’ano e facendo crescere l’eccitazione ad entrambi.
“Sei quasi pronta,ora basta un po’ di vasellina.”
“No Paula,non la prendere,fammi sentire tua subito” – giro la testa per guardarla negli occhi mentre le parlo.
“Ma così sentirai più male!” – &egrave stupita per la mia richiesta.
“Non importa voglio sentire la tua carne contro la mia,senza niente in mezzo,ti prego accontentami.”
Mi sorride di nuovo.
“Va bene,se vuoi così così sarà.”
Si abbassa per lasciare ancora un po’ di saliva sull’orifizio e ne mette dell’altra sulla sua cappella.
Poi la poggia sulla mia apertura posteriore e finalmente la fa entrare.
Come lo sento lancio un gemito di piacere misto a dolore e lei si ferma.
“Continua,non ti fermare.” – la supplico senza darle la possibilità di controbattere.
Inizia a farlo entrare sempre di più,lo sento che mi entra lento per adattare lo sfintere alla sua presenza. Quando &egrave entrato tutto lancio un urlo di piacere.
“Si,&egrave fantastico,sono tua,prendimi.”
“Finalmente sei mia,solo mia.”
Lo tira fuori lasciando dentro solo la cappella per poi rituffarsi in me.
Ogni colpo &egrave seguito da sospiri e gemiti di godimento di entrambi.
Avendo avuto da poco un orgasmo ora resiste molto di più e quindi il rapporto sarà lungo come vogliamo tutti e due.
Oramai lo sento scorrere senza dolore,non &egrave grandissimo e questo &egrave forse un bene,e la incito a scoparmi senza ritegno.
Quando mi giro per guardarla &egrave in preda al godimento che le da l’incularmi. Mi tiene per i fianchi per poter spingere meglio e io l’aiuto col bacino.
Alla fine arriva di nuovo,riempendomi le viscere col suo sperma caldo.
Non riesce a parlare tanto &egrave sconvolta,ma che importa,sono stata sua per la prima volta e non sarà neanche l’ultima.
Quando si riprende le torna la lussuria negli occhi.
“Quello che &egrave piaciuto a me,piacerà anche a te.”
Mi fa girare e prende possesso della mazza,gonfia all’inverosimile,con le labbra e del buchetto con un dito. Questo entra senza alcuna fatica scivolando tra quello che mi ha lasciato.
La bocca va subito ad alta velocità,quasi lo volesse staccare,il piacere che provo &egrave violento e non mi da modo d’esprimerlo tanto sento mancare il fiato.
L’unica cosa che riesco a dire e un lungo vengo prima di scaricarle a mia volta lo sperma in bocca.
Paula lo tiene dentro e va ad unirlo con quello che cola dal mio culo per potarlo alle mie labbra che lo succhiano avidamente.
Ci dobbiamo riprendere tutti e due,siamo sfiniti,ma anche vogliosi di ricominciare non si sa con quali ruoli.
Ad un certo punto Paula si siede sul letto e mi chiede se domani dovrei andare a lavorare.
“Se &egrave per quello anche sabato mattina.”
“E non puoi proprio evitarlo ?” – quando fa quello sguardo da gatta morta chi non dovrebbe perlomeno provare a farla felice ?
Prendo il cellulare e faccio il numero di Alina.
“Chi chiami ?”
“La direttrice,&egrave l’unica che può aiutarmi,però non farti sentire.”
Annuisce fingendosi dispiaciuta il che la rende ancora più sexy.
“Pronto Alina,sono Marco,ti disturbo dovrei chiederti un grande favore.”
Sa che sono io perché ha il numero in memoria,ed infatti la sua voce non &egrave quella fredda che usa a scuola,ma quella cordiale che usa con pochi.
“Dimmi Marco cosa ti serve ?”
“Due giorni di permesso.” – la butto subito secca,tanto non saprei come girarci intorno.
“E perché ?” – so che &egrave curiosa e lo sento dal suo tono.
“Vedi,allora,c’&egrave una persona a cui tengo che parte lunedì,e che non rivedrò per molto tempo,quindo voglio,cio&egrave vorrei passare questi pochi con lei,non so se mi capisci.”
“Allora,scommetto che si tratta di una bella donna e che ora &egrave vicino a te,magari mezza nuda.”
“Beh,si &egrave più o meno così.”
“Allora passamela.”
“Come scusa,penso di non aver capito.”
“Hai capito benissimo,non fare il tonto,passamela che ci voglio parlare.”
Passo il cellulare a Paula spiegandole che vuole parlare con lei.
“Buongiorno signora sono Paula,mi voleva dire qualcosa.”
La vedo alzarsi e chiudersi in bagno,mi accendo una sigaretta che brucio dal nervosismo finché lei non esce.
“Allora che vi siete dette ?”
“Che hai due giorni liberi,ti devi presentare martedì visto che lunedì non lavori.”
“Fantastico,ma cosa ti ha chiesto.”
“Queste sono cose da donna e non ti riguardano.”
“Come non sono più la tua Deborah ?” – le chiedo atteggiandomi a vamp.
Mi tira un cuscino per poi baciarmi.
Riprendiamo a fare l’amore fino a notte,siamo tanto presi dalla passione che ci dimentichiamo anche di mangiare,come se non ci fossero altri tre giorni tutti per noi.

A presto la terza e conclusiva parte

Chiunque voglia contattarmi per curiosità critiche o commenti &egrave libero di farlo.
Il mio indirizzo &egrave
blacklussury@gmail.com

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