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Racconti Trans

L’addio di Paula – Terza parte

By 7 Ottobre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Abbiamo passato tutto il venerdì e il sabato barricati in quel residence a fare l’amore e parlare dei suoi progetti. Sono uscito solo per comprare qualcosa da mangiare in una rosticceria vicina e delle bottiglie di spumante in un supermarket. Ogni tanto ne stappiamo una per festeggiare le cose più assurde,ma senza mai ubriacarci.
Il sabato decidiamo di uscire,solo che io mi devo ritrasformare in Deborah. E’ una volontà di Paula alla quale,come al solito,non so dire di no.
Ormai non ho problemi a farmi truccare e indossare abiti femminili,inoltre so che nessuno mi potrebbe mai riconoscere.
Passiamo tutto il giorno a girare senza meta,l’unica sosta &egrave in un centro commerciale dove compriamo due completi d’intimo rossi uguali,sono di pizzo e raso come piacciano a tutte e due,con reggiseno a balconcino e perizoma con fascia alta. Ce li mettiamo nei bagni del centro,non sapendo resistere al tenerli nel sacchetto,quindi ceniamo in una pizzeria e torniamo alla macchina.
“Senti Deborah,non &egrave che conosci qualche localino un po’ hot,dove possiamo divertirci ?”
La richiesta mi pare strana,&egrave l’ultima sera insieme e volevo passarla sola con lei,ma in fin dei conti un antipasto non ci starebbe male.
“Certo,conosco il posto giusto,sali che andiamo,non ci vuole molto.”
In realtà conosco solo il locale dove mi ha indirizzata l’anno scorso Giorgio e dove ho conosciuta Vittoria,ma in fin dei conti &egrave il locale giusto per soddisfare i suoi desideri.
In macchina non facciamo altro che toccarci a vicenda col risultato di arrivare belle cariche.
Prima di entrare notiamo un ragazzo che pare non sappia cosa fare,dev’essere indeciso se varcare la soglia o andarsene. Paula mi prende per mano e gli si avvicina,poi con tono sensuale al massimo gli chiede:
“Allora bel ragazzo,entri o ci lasci sole ?”
Il tipo inizia a balbettare frasi sconnesse,l’unica cosa che capisco &egrave che si chiama Matteo e che non sa cosa fare,vorrebbe entrare,ma ha paura non so di cosa.
“Senti entriamo insieme,ci sediamo ad un tavolo e ci spighi bene quello che vuoi,io e la mia amica non ti possiamo mica mangiare,non trovi ?”
“Ma siete due donne vere ?” – riesce a dire tutto d’un fiato.
“Perché se non lo fossimo avresti dei problemi ?” – &egrave sempre Paula a parlare mentre ridacchio da solo.
“No anzi,forse &egrave quello che cerco.”
Entriamo e ci sediamo in un tavolo appartato,ordiniamo tre margherita tanto per alzare il tono della serata e ci mettiamo ad ascoltare quel ragazzo.
Matteo ha diciannove anni,e non ha mai avuto una relazione stabile con una ragazza. Per lui la colpa &egrave che nonostante sia un bel ragazzo con un fisico atletico,sotto &egrave ai minimi termini. Non ha però mai avuto coraggio di andare con un uomo e pensa che una trans sia la soluzione dei suoi problemi.
“Scusa perché lo credi ?” – per la prima volta apro bocca e cerco d’avere una voce femminile con discreto risultato.
“Non lo so di preciso,ma &egrave come se lo sentissi dentro.”
Abbiamo ormai finito i cocktails e vorrei ordinare un altro giro quando Paula fa la sua proposta.
“Senti Matteo,perché non usciamo e andiamo da me a vedere se hai ragione ?”
Lui &egrave chiaramente spiazzato,non se l’aspettava o forse voleva bere ancora per acquistare quell’incoscienza che da l’alcool,ma alla fine accetta.
Appena fuori gli chiedo come &egrave arrivato li.
“Con la metro,ho la macchina dal meccanico.”
“Non c’&egrave problema sali con noi,solo che ti metti dietro e stai buono,promesso ?”
Annuisce e saliamo in macchina. A quest’ora il traffico &egrave minimo e in mezz’ora siamo al residence.
Appena entrati ci togliano le giacche,dentro fa piuttosto caldo,e beviamo qualcosa di fresco.
Matteo &egrave imbarazzato,non sa cosa fare fino a quando Paula non gli toglie il bicchiere di mano e si appoggia al suo fianco.
“Allora sei sempre sicuro di quello che vuoi ?” – lo dice in maniera talmente erotica che si eccito anch’io.
“Si certo.” – &egrave la sua risposta.
Paula prende la sua testa e l’abbassa verso la sua,poi lo bacia a lungo finché non sono io a cercare la sua bocca. Lo bacio piano,con calma poggiando la mano sul suo petto,ora &egrave in mezzo a noi due e con le mani cerca i nostri corpi. Iniziamo a spogliarlo senza fargli prendere mai fiato,ha sempre una bocca contro la sua fino a lasciarlo coi soli boxer.
Tutte e due gli mettiamo una mano dietro per palpargli il sedere e l’altra davanti sul pacco. Solo che questo sembra essere realmente poca cosa perché,nonostante sia eccitatissimo,&egrave di dimensioni ridotte.
Quando tiriamo giù i boxer quello che si presenta &egrave quasi patetico.
Il pene &egrave lungo meno di una decina di centimetri con la circonferenza di un pollice ed i testicoli sono anche loro molto piccoli,come due amarene.
Non ci mettiamo a ridere per non umiliarlo,anzi continuiamo a masturbarlo e a toccarlo dietro finché non viene quasi subito.
Paula si porta alla bocca le poche gocce di sperma che Matteo ha tirato fuori,poi sensuale sussurra al suo orecchio.
“Ora farai godere noi.”
Lui annuisce,ma non sa che fare e rimane immobile.
“Spogliaci,ma fallo lentamente.” – &egrave l’ordine di Paula.
Matteo comincia a toglierle l’abito facendo scorrere in basso la zip posteriore rimanendo colpito dalla sua bellezza. Quando tocca a me si inceppa la chiusura,allora mi giro per facilitargli l’operazione,ma &egrave troppo nervoso per riuscirci. Tocca a Paula togliermi il vestito e lasciarmi con l’intimo che &egrave uguale al suo.
“Allora siamo di tuo gradimento ?” – gli chiedo provocatoriamente.
“Si siete bellissime,fatemi tutto quello che volete,basta che non mi facciate male.”
“Stai tranquillo,vogliamo solo godere insieme a te.” – lo tranquillizza Paula.
Lui inizia a baciare entrambe sul collo,&egrave inesperto,ma volenteroso e Paula si toglie il reggiseno per portare la sua testa tra le sue tette.
Io mi sdraio e mi godo lo spettacolo,sono eccitata,ma non ho fretta.
Matteo porta poi una mano sul sesso di Paula che ha un fremito di piacere.
“Per quello &egrave meglio che ci sdraiamo tutti non trovi ?” – gli indico invitandolo a me.
Lui si inginocchia al mio fianco e comincia a baciarmi gli slip arrapandomi sempre di più.
Sento la sua mano scivolare dentro quel triangolo di seta e sfiorarmi il cazzo duro che inevitabilmente esce fuori. Non dice niente,prende a baciarlo con dolcezza togliendomi quell’indumento ormai inutile.
Paula si spoglia anche lei restando con le sole calze e si siede vicino a me.
“E a questo due baci non li vogliamo dare ?”
Matteo si gira e comincia a leccarle l’asta in tutta la sua lunghezza mentre Paula sospira piano.
Mi alzo per curarmi di quel bel culetto vergine,gli faccio sentire la mia lunga lungo il solco delle chiappe molte volte,prima di fermarmi all’orifizio.
Lo lecco avidamente,mentre il suo piccolo cazzo torna in erezione,ma non &egrave lui quello che m’interessa.
Cerco di far entrare un dito,ma &egrave troppo stretto,prendo allora il barattolo di vasellina e inizio a ungerlo senza risparmio alcuno. Ora il dito scivola dentro senza problemi e dopo il primo anche il secondo. Mi preparo a sverginarlo quando alza la testa e si rivolge a Paula.
“Ti prego,prima tu,il tuo &egrave più piccolo.”
“Va bene” – gli risponde Paula – “però ora rilassati,sennò sentirai più male.”
Lascio con dispiacere il posto,Paula mi bacia come per consolarmi e si unge la cappella.
Lo penetra con una calma incredibile,facendo entrare poco alla volta la sua mazza e fermandosi spesso per fare in modo che lui si abitui a quella nuova presenza.
Matteo non ha un gemito di dolore,ma solo di piacere e raggiunge un primo orgasmo quando sente i testicoli di Paula sbattere sui suoi.
Io sono al fianco di Paula e comincio a baciarla e a palparle il culo.
Ho il dito ancora unto e lo faccio entrare nel suo buchetto per eccitarla il più possibile.
Mentre lei comincia a spingere,lui gode senza alcuna inibizione,ora ha scoperto la sua vera natura e non vuole perdersi neanche un momento di quel rapporto apparentemente perverso.
Anche Paula gode e geme sempre più forte fino a quando raggiunge un improvviso orgasmo liberatore sborrandogli sulla schiena.
Penso che Matteo voglia riprendersi un attimo e invece mi dice subito.
“Ora tu Deborah,scopami anche tu.”
Cerco di fare piano anch’io,ma il mio cazzo &egrave nettamente più lungo e grosso e gli scappano alcuni lamenti di dolore,ma presto &egrave di nuovo sulla via del piacere.
Paula mi tratta come ho fatto prima io con lei,tanti baci e un bel dito dietro che non può che darmi ancora più voglia di scopare quel ragazzo.
Alla fine vengo anch’io solo che &egrave Paula a raccogliere con la bocca il mio sperma per portarlo alle labbra di Matteo. Io gli pulisco la schiena e mi metto a baciarlo anch’io in un continuo scambio di lingue.
Alla fine non resisto alla curiosità.
“Allora Matteo ti &egrave piaciuto ?”
“Si,certo,non credevo di poter godere così,quando possiamo rivederci.”
Gli spieghiamo che siamo di passaggio e che dovrà cercarsi qualche altra trans.
Lui &egrave dispiaciuto,ma alla fine gli chiamiamo un taxi e se ne va.
Quando se ne va ci mettiamo a parlare di quella nuova esperienza a tre,prima di tornare a fare l’amore tutta la notte.

Lunedì mattina &egrave un dramma.
Sono di nuovo in me,Marco,e so che fra qualche ora resterò solo senza il mio amore.
Sono tanto a pezzi che non riesco neanche ad aiutarla a chiudere le valige.
Alla fine &egrave lei che in anticipo su quanto preventivato il giorno prima mi dice di andare.
Carico tutto in macchina e partiamo per l’aeroporto.
Durante il tragitto non vola neanche una mosca,l’aria &egrave così spessa che la si potrebbe tagliare con un coltello.
Arrivati al check-in non riesco a bloccarmi.
“Paula non &egrave giusto che parti,pensa a me,a noi due.”
“Sto pensando a noi,credimi,dammi il tempo di sistemarmi e vieni in California.”
Cerca di sorridermi senza riuscirci,so che in fondo ha ragione ad andarsene,ma egoisticamente la vorrei tenere a me.
Quando arriva il momento di lasciarci,la stringo forte in un abbraccio,lei piange e ora sono io che cerco di consolarla.
“Amore vai,chiamami sempre quando vuoi e rincomincia da capo,fallo per tutti e due.”
Si avvia al controllo passaporti girandosi solo per un attimo.
Sulle labbra le leggo un “Marco ti ricorderò per sempre” prima di sparire dalla vista.
Mi siedo in un posto isolato e comincio a piangere,non so per quanto tempo,ma non riesco a fare altro.
La prima persona alla quale avevo aperto il cuore,mi ha appena lasciato e non riesco a reagire.
Ad un certo punto &egrave un inserviente che mi mette una mano sulla spalla e mi chiede se va tutto bene.
“Si &egrave tutto a posto,ora vado via.”
Guido fino a casa come un automa,una volta arrivato prendo la scatola che &egrave nel bagagliaio e salgo nel mio appartamento.
Mi spoglio di giacca e soprabito e mi sdraio sul letto con la scatola senza avere il coraggio di toccarla.
Alla fine l’apro.
Dentro ci sono il vestito e i completi d’intimo che mi ha regalato Paula.
Li stringo e riprendo a piangere,questa volta nessuno verrà a disturbare il mio dolore.

A presto una nuova storia
“Eva – prima parte”

Chiunque voglia contattarmi per curiosità critiche o commenti &egrave libero di farlo.
Il mio indirizzo &egrave
blacklussury@gmail.com

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