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Racconti Trans

Lei è…

By 30 Settembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Finalmente avevo deciso, vado. La strada scorre e sono fin troppo attento a dove vado, l’autostrada qui è illuminata solo dalle luci provenienti dalla città e quando la luna lo vuole da una stupenda luce biancastra.
A Novembre dovrebbe esserci il freddo, ma qui non ha il coraggio di arrivare, in questa terra che ha contratto matrimonio con il sole e con il calore. Così è Lei, calda come la sua terra, calda che anche senza nessun contatto fisico ti lascia senza parole come il caldo che ti colpisce quando esci da un locale fresco in piena estate.
Finalmente la vado a trovare dopo incontri virtuali pieni di feeling, gle lo devo.
Arrivo in un paese confuso tra una statale e delle distese di campagna, povero di movimenti nonostante sia l’orario in cui quasi tutti cenano. Io stasera non ho ancora fame.
Ci siamo sentiti molte volte al telefono per farmi indicare la strada, ho la sensazione che se mi dovessi perdere qui, impiegherei ora ed ore ad uscirne.
Seguo le sue indicazioni, parcheggio, spengo la macchina e lo stereo smette di borbottare, predo tutto e scendo controllando bene la zona. Mi avvio dove mi ha indicato, sento il cuore che inizia a battere, un po’ per l’emozione un po’ per l’eccitazione, la richiamo quando sono al punto da lei indicato, davanti a quello che mi dice essere il cancello di casa sua, squilla, e cerco con lo sguardo un movimento una presenza, in un porticato di una palazzina di 4 piani.
‘Pronto’ dice lei sempre contenta di sentirmi anche ogni minuto
‘sono qui dove mi hai detto’ le dico, senza nemmeno dire ciao
sente che sono emozionato, lo so, ma sa anche che sarò tutto suo! Passa qualche secondo
‘Ti vedo’ mi dice mentre a me salta il cuore in gola e cerco di capire se sono messo bene, tutto sistemato, se cammino bene, se le piaccio davvero.
‘dove sei’ le chiedo ingenuamente
‘sono all’ultimo piano, non esco per non farmi vedere dalle vicine pettegole’ mi risponde
‘Entra fino al portone, è aperto e sali fino all’ultimo piano, ti aspetto!
Salgo le scale strette e rivestite di un freddo marmo travertino, arrivo al terzo piano è pieno di piante sul pianerottolo
‘sali ancora’ una voce nelle scale.
Accenno un timidi sì e inizia l’ultima rampa di scale fino ad arrivare davanti alla porta che si apre e si affaccia lei, bellissima, vestitino nero che solo a guardarlo si sentono le cuciture del pizzo, come a toccarle, con una mano sul bordo della porta e l’altra vicino alla bocca contornata da un rossetto rosso che già immagino che fine farà, mi dice ciao e sorride, la saluto e mi fa spazio per entrare. Una casa accogliente ha le luci soffuse, ma non riesco a guardare altro se non lei. Mi invita a sedere, sente il mio imbarazzo, si siede di fianco a me, con le gambe accavallate verso di me e per farmi sciogliere mi chiede che me ne pare della casa, ma in realtà credo che voglia chiedermi, cosa aspetto a togliermelo e farmi fare un bel pompino.
Mentre mi parla di discorsi inutili mi accarezza e mi fa sentire quanto è donna e quanto ha voglia di cazzo duro! Quando capisce che la mia timidezza ci sta portando alle lunghe, si butta e mi bacia, solo un paio di secondi le labbra si toccano e poi sento la lingua infilarsi tra le mie labbra che si aprono con un riflesso ritardato’. Chiudo gli occhi e le faccio capire che sono eccitato, la bacio e lei continua a muovere la lingua facendomi capire che più che di baci la bocca la sa usare meglio per altro.
Le mai iniziano a scendere e io con quel bacio mi sto eccitando, lo sento crescere nelle mutande e lo sente anche lei quando arriva con la mano sul mio cazzo che si sta indurendo ed è messo di lato. Lei lo sente e lo massaggia, con la mano curiosa di scoprirlo dai pantaloni.
Sento i suoi guantini di seta accarezzarmi e slacciarmi i pantaloni. Ormai è durissimo e appena apre i pantaloni e bassa le mutande salta fuori molleggiando.
Lo ferma lei con la mano e con un gesto naturale lo scappella. E’ suo, lo sente pulsare, sente l’odore di maschio che le fa cambiare espressione, da una donna sensuale a una puttana ninfomane.
Inizia a leccare lo scroto, e poi giù fino a quasi il buco del culo. Le piacciono i sapori forti di maschio. Intanto continua a tenerlo in mano e inizia a segarmi. Dopo poco non resiste più, Prende la cappella fra le labbra e accarezza con la lingua tutta la punta. Quando meno me lo aspetto lo fa affondare tutto nella bocca e inizia a pompare e lo fa bene, è divina. Si sente ogni tanto il vuoto d’aria che creano le sue labbra rosse e aperte piene di un cazzo duro. Mi guarda mentre lo succhia, mi fa capire che le piace tanto, lo aspettava da tanto!
Io approfitto e la mia mano scorre sui suoi fianchi fino ad arrivare fra le chiappe, le devo prendere il culo, e lo farò molto forte. Voglio che la puttana urli di piacere, si senta sottomessa, con il culo che sanguina. Voglio sentire con le dita com’è il suo buchetto. E’ stretto lo forz un po’ con un dito e la sento gemere . Il verso è smorzato dal mio cazzo che avidamente sta succhiando! Continuo a insistere, so che le piace, più premo più lei succhia bene.
‘quando vengo, ti sborro dove capita’ le dico preso dall’eccitazione di quelle labbra calde
Mi guarda negli occhi e continua a succhiare come per farmi capire che avrebbe fatto tutto quello che io desideravo’.
Non si ferma, e io la adoro, la desidero, desidero farle sentire il sapore del mio seme caldo e tutto per lei’ e così dopo vengo e le spingo il cazzo fino in gola, e schizzo per due, tre quattro, sei, otto volte, tanto! Così tanto che le cola dalle labbra e mi guarda felice di riceverlo e di sentirne il sapore. Sono sfinito, e felice e desideroso ancora di piu’ di lei! Ma questa è una nuova storia”’.

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