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Racconti Trans

Manuelah

By 10 Luglio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono le 20, ho finito di lavorare e corro a casa. Oggi è il giorno dell’appuntamento, cercato con cura sul sito trav, contattato più volte per far crescere il desiderio, di vederci, toccarci, goderci. Lei, mia moglie è fuori, sono solo e sono pronta per la trasformazione’ ‘appena sono pronta ti chiamo, ci incontriamo per strada e poi, su da te’.
Ho dentro quella frenesia che mi prende di fronte alle grandi cose, ed oggi è un grande giorno. Ho voglia di fumare ma non posso farlo perché il tempo lo devo sfruttare al meglio, e poi senza rossetto non si fuma, oggi!
Allora mi spoglio e corro in bagno, solo con l’acqua sboccia il fiore che è dentro di me; subito una bella pulizia interna, un bel clistere perché voglio essere tua e lo sarò, pulita dentro e fuori, mi insapono e mi sciacquo togliendo ogni residuo di maschio da me, con il rasoio mi completo le ceretta che ho fatto ieri da Mirella, la mia estetista compiacente, che vuole strapparmi i peli solo se, distesa sul lettino, ho i piedi laccati di rosso acceso e con il perizoma.
Mi avvolgo nel mio asciugamano bianco legato sotto le ascelle e, davanti allo specchio, mi rado con la massima cura, mi rinfresco il viso con una delle mie creme e mi guardo ancora una volta da maschio, che sono, lanciandomi una sfida: ‘oggi vai da lui e ti fai riprendere, perché ti voglio vedere e sentire mentre godi, voglio vedere che ti perdi di fronte ad un cazzo tutto per te, Manuela’. L’immagine riflessa mi sorride e scalpita, non ce la fa più ad essere un maschio, vuole essere Manuela’ coraggio, muoviti!!!
Sono piena di prodotti per makeup e oggi voglio provare un trucco più marcato, per via delle riprese; il fondotinta è bello fluido e scuretto perché sono già abbronzata, poi cipria per fissarlo. Agli occhi voglio dare due tonalità di grigio, kajal nero dentro e fuori la palpebra ed il mascara sulle mie lunghe ciglia naturali. Ora la bocca’ la voglio rossa accesa come lo smalto che ho sui piedi ma la voglio disegnare grande, la voglio luminosa e duratura; oggi ti voglio guardare mentre affondi il tuo cazzo nella mia bocca da vera bocchinara, e mi riprendi mentre stai godendo il mio fantastico pompino.
Bella, sei bella, mi piaci da impazzire; ogni volta che trovo Manuela dentro lo specchio, ne sono innamorata, si, ti amo perché esisti e per questo sei bellissima. E se ti senti bella, tanti trovano il modo di confermare che lo sei, traspare da ogni poro la tua bellezza, la tua voglia di esistere.
Ok come sempre, quando mi vedo, mi perdo, ma sto sempre più vicina alla trasformazione. Ora corro in camera a vestirmi: Bustino stringi vita con reggicalze very fetish di pelle nera, sexy calze a rete per guepiere, maglia a lupetto (il petto è il mio vero handicap e mai lo posso mostrare, sigh!) e la mini di pelle nera. Ti ricordi, ti ho chiamato per chiederti se volessi la mini di pelle o la super mini? Tu mi hai detto ‘ovviamente la super mini’ beh, troverò il modo di farti prendere un colpo quando mi vedrai’
Ora le scarpe, il fondamento su cui nasce e cresce Manuela, perché da quando sono piccola, con le scarpe di mamma ai piedi, che mi chiedo perché io non possa camminare ogni giorno con questi oggetti del mio piacere indossati.
Ma bando ai rimpianti, scelgo, per questa sera, dei sandali con la zeppa col tacco a spillo finissimo, lungo 15,3 cm, terminanti con il tacchetto di metallo, per farti assaporare ogni mio passo, per farti ricordare il rumore che fa Manuela quando vuole scopare con te. Sui sandali sono proprio io, mi posso descrivere; sono alta 1,95 con quei tacchi, magra, slanciata, una pelle liscia che non sembra di una 50enne, un culetto bello tosto frutto di anni di sport e cavalcate sui tacchi, La parrucca bionda platino con i boccoli mi rende veramente affascinante. NON CE LA FACCIO PIU’ ma devo ancora fare di più, il gran colpo di classe; mi arrotolo una canna e do il via allo sballo: mi attacco una alla volta le unghie che mi ero preparato per la serata da stamattina. Lo stesso smalto dei piedi ed il colore del rossetto, per ogni dito ripeto il rito della colla dietro l’unghia e la pressione sul dito, mentre fumo e tengo dentro lo sballo che si accresce in piedi davanti allo specchio che riflette la mia immagine intera. L’immagine di una fica da sbattere, stasera.
Ora ho finito, posso uscire ora che sono le 22? Macchè’ devo aspettare la telefonata di buonanotte di mia moglie.
Continua….

Se vuoi scrivimi all’indirizzo
manuhanus@yahoo.it
Non riesco più a stare ferma, ho voglia di uscire, di vivere come solo Manuela può fare’ e invece devo stare qui, davanti ad uno specchio a rimirarmi. Oggi non voglio essere bella per me, ho bisogno di coccole, carezze, tenerezze, ho bisogno di cazzo; guardo le mie mani, sono spettacolari con le unghie che escono di almeno 1 cm, lunghe, affusolate, me le passo sul corpo, mi fanno eccitare.
Ho voglia di sentirti, so che mi aspetti, che mi desideri:
‘ciao Carlo’
‘ma si può sapere che stai facendo? Sto qui ad aspettarti e tu’ mi telefoni per dire cosa, aspetta? Arrivo?’
‘ si, tesoro, sai quanto desideri strare con te ma devi aspettare, ancora un pochino, non ti pentirai di questa attesa, te lo prometto.’
‘ma che stai a fare?’
‘aspetto ancora che mi chiami, ma sono tutta pronta per te, lo sai che La mini di pelle è così corta che vedi tutti i lacci della guepiere? Ora sto giocandoci, con i lacci e con le mie unghie lunghe, rosse, ora mi sto toccando il forellino, il dito scompare dentro, poi riesce, lo metto in bocca per sentire i miei sapori’ sono pulita, so di buono.’
‘ dai ti aspetto ma fai presto’
Prendo il mio olio lubrificante e mi massaggio il buchino, poi un dito, due dita, tre dita, quattro dita’ Oh mio signore mi sto facendo prendere la mano’ infilo un attimo la mano ma subito mi ritraggo, non voglio perdermi l’emozione di farlo fare a Carlo. Devo calmarmi, vado a prendere un cuneo e lo sbatto dentro, andrò all’appuntamento con il cuneo tenuto dentro dal perizoma di poliestere contenitivo.
SQUILLA IL TELEFONO
Rispondo, ho un po’ fretta, saluto e a domani.
Ora esco, con un cappello con visiera, tuta e scarpe da ginnastica, il resto nella borsa, chiudo a chiave e giù in ascensore. Nei lunghi secondi di discesa faccio tremila scongiuri, nessuno mi deve vedere in faccia’ e così è stato.
Non vi ho detto una cosa, non ho la macchina, perché l’ha portata con se mia moglie quindi, per fare i 5 Km che mi dividono da Carlo devo andare in scooter’
Vado, non so se vi sia mai capitato di guidare una scooter con delle mani così belle? Vi posso assicurare che viene proprio difficile staccare lo sguardo da quelle dita, gesti ripetuti migliaia di volte tutti i giorni, adesso vengono fatte con le unghie più belle e lunghe che mi sia mai capitato di avere. Raggiungo uno dei miei posti di scambio, dove, una volta uscita, tolgo la tuta, sistemo la gonna, rimetto la parrucca che controllo sugli specchietti, infilo nuovamente i magici sandali e’
Chiamo Carlo
‘tesoro, sono

uscita e sto venendo da te, fatti trovare in via ‘ lascia la macchina accesa con i fari e tra 5 minuti ci vediamo.’
Metto il casco sulla parrucca e volo da lui.
Non è la prima volta in scooter per Roma, in genere, però, la gonna era un po’ più lunga. Ora guido con le calze a rete , i piedi smaltati messi in risalto dai sandali con il tacco così estremo, La gonna che non copre proprio nulla della guepiere, delle chiappe, del perizoma. Con il cuneo nel culo incomincio a saltellare sul sedile spingendolo sempre più in fondo, sento in bocca il sapore erotico del rossetto e le mani, sono sempre lì, davanti a me.
Arrivo in zona e ti scorgo laggiù, in macchina, dove mi aspettavo di vederti. OK sei mio, ora ti concio per le feste.
Parcheggio lo scooter, è sempre bello metterlo sul cavalletto con questi tacchi, mi sistemo la parrucca, accendo lo spinello e ti vengo incontro da dietro, camminando in mezzo alla strada.
‘ Ciao tesoro, sono Manuela’ così dicendo gli passo le mani tra i capelli, poi con l’unghia sul naso fin sulle labbra, gliele allargo leggermente e gli lancio un bacio sulle labbra dischiuse.
‘Caro, lo so che sei stanco di aspettare, io però voglio fumare, visto che tu non lo gradisci, allora, ascoltami: questa è la telecamera, sai come usarla?’
‘ssi, farfuglia Carlo’ in evidente stato confusionale
‘Io adesso ti fumo la sigaretta qua davanti ai tuoi fari e tu riprendi’
‘Certo’ l’idea lo ha stuzzicato, ottima scelta.
Così dicendo mi faccio una decina di metri avanti a lui e di traverso mi metto lo spinello in bocca, tiro avidamente con le dita protese, mentre lo guardo negli occhi, poi con il fumo comincio a fare degli anelli, (ricordate la mia bocca perfettamente disegnata?) poi l’unghia mi scende sulla lingua e, successivamente, lungo tutto il corpo, sulle gambe.
Intanto, mi giro e mi piego in avanti, ora il mio culo e tutto davanti a te.
Rivolgo il viso verso te e faccio un altro tiro, ora la lingua passa ad inumidire le labbra, mentre le dita indicano il perizoma, lo scostano e ti mostrano l’oggetto che mi sta dando piacere. Passando le unghie sul sedere sento una pioggia di brividi correre lungo la schiena, ma voglio che sia te a farmi impazzire di piacere.
Mi rialzo e con due falcate sono già fuori dalla tua vista. Ho voglia di sculettare, sono libera e disinibita ed un’occasione così non me la faccio scappare. Nel buio della notte i miei passi rimbombano ed è un frastuono. Io che ho sempre sfidato la notte, ora sono la padrona e posso fare ciò che più mi piace, tu sei qui dietro a proteggermi.
Fumo e sculetto, sono uno schianto, tutta depilata, mezza nuda, con i tacchi più alti e rumorosi mai avuti, incespico una volta, niente di grave, torno da te’
Questa volta, da dietro, entro in macchina al posto della passeggera e ti do la mano, tu la prendi, la guardi e lanci un WOW.
Ti avevo assicurato di aver belle mani e bei piedi, forse non mi credevi in pieno, e ti ho lasciato di stucco. Si, perché quando mi presento, sono sincera, io dico che vivo da maschio la mia vita, forse non rendo bene l’idea fino a che punto riesca a camuffare la mia virilità, quando ne ho voglia.
Ora qualche parola, tra noi, hai parcheggiato più avanti e le nostre mani cominciano a toccare i corpi, tu, greve, affamato, raggiungi subito il cuneo: ‘zozza, porca, è così che vai in giro la notte?’ e lo prendi, mi fai avvicinare le ginocchia al petto e lo tiri fuori di colpo, facendomi lanciare un urletto di piacere.
E di colpo me lo sbatti sotto il naso per mostrarmi i miei odori e lo fai scomparire in bocca, che quasi mi strozzi, e con la mano che lo tiene per non farmelo sputare mi dici ‘Troiona che non sei altro, pensi di maltrattarmi come ti pare e di sbattermi il tuo culo in faccia per farmi impazzire?’ ‘adesso ti faccio vedere io che ti faccio, puttanella in calore’.
Le cose stavano scivolando per un lato sbagliato, io poi sono sensitiva e prendo tempo.
Gli dico ‘scusami ho fatto un grosso errore ed ho dimenticato di aprire il balcone al cane, mi fa un macello se non torno a casa, dimmi dove abiti e ci vediamo su da te’.
Prendo le informazioni e scappo, sento che devo correre a casa, cambio scarpe, metto tuta, tolgo parrucca e scappo. Appena arrivo sotto casa, da non crederci, squilla il telefono ed è mia moglie’
Continua

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