Skip to main content
Racconti Trans

Milady

By 28 Giugno 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

MILADY

Si sarebbero rivisti.
Dopo tutto Milano non era una metropoli così vasta come si poteva immaginare,soprattutto se si sapeva dove cercare”. e LEI,presto,molto presto l’avrebbe saputo.
Milady era una trans di una bellezza sconvolgente,Milano era piena di trans di varia provenienza, tra loro figuravano molte attrici di films hard e vi era un ricambio continuo ma Milady era davvero qualcosa di unico.
Alta 1,80 mt era perfettamente proporzionata: una fisico mozzafiato che avrebbe fatto perdere la testa anche al più morigerato padre di famiglia.Capeli nerissimi lunghi e mossi, un viso sexy e per nulla volgare su cui spiccavano dei meravigliosi occhi verdi ed un nasino all’insù che avrebbe fatto l’invidia di molte ‘starlette’ per non parlare poi delle labbra carnose e provocanti il tutto messo in risalto da un trucco appena accennato ma che catturava alla prima occhiata.
Milady aveva un seno della terza misura con dei piccoli capezzoli appena più scuri di una pelle ambrata frutto di un’abbronzatura attenta e uniforme”. Un corpo da mulatta incredibilmente perfetto invidiato da molte sue ‘colleghe’.
Il bisturi del chirurgo aveva modellato una autentica scultura e lei ne andava fiera mantenendo tonici i muscoli e sinuose le forme grazie ad intense ore di attività fisica in palestra:un allenamento quotidiano che la rendeva desiderabile per chiunque le posasse gli occhi addosso.
A completare quel quadro decisamente notevole vi era un paio di gambe lunghissime affusolate che avrebbero fatto girare la testa a chiunque (forse anche ai gay si diceva lei sorridendo) che terminavano con caviglie ornate da braccialetti d’oro e piedini curatissimi che calzavano sandaletti neri numero 38 una rarità se rapportata alla sua altezza.
Milady era quella che si dice una ‘professionista dall’altissimo bordo’ infatti ‘esercitava’ la sua arte in un attico lussuosamente arredato nel centro di Milano e riceveva solo clientela esclusivissima e selezionata compresi insospettabili esponenti del mondo dello sport e dell’imprenditoria cittadina.
Era ricca ma amava quel suo ‘lavoro’ si faceva pagare moltissimo ma sapeva di meritare ogni euro perché le sue ‘prestazioni’ rasentavano la perfezione e questo accadeva perché intimamente amava quello che stava facendo.Non si sarebbe mai vista a fare qualcos’altro:lei si considerava trans nel più profondo di sé e il sesso le piaceva da impazzire al punto che,in presenza del cliente ‘giusto’, faticava a controllarsi tanto era forte la sua carica erotica.Non badava alla quantità, non si spingeva mai oltre il singolo rapporto a notte ma questo ne guadagnava incredibilmente in qualità don grande soddisfazione reciproca ed i clienti ne parlavano ad amici in termini entusiastici.
Milady era la classe fatta persona una donna al 110% dove per 10% in più le veniva da quel suo ‘giocattolo’ di 20 cm che sapeva,all’occorrenza,usare in un modo divino.
Non faceva distinzioni nei ruoli ma l’essere ‘attiva’ le suscitava piaceri particolare a patto che fosse con la persona giusta in grado di accendere la sua libidine che,al dispetto delle apparenze,era estremamente sviluppata.
Brasiliana di 28 anni viveva a Milano da 7 e ormai padroneggiava splendidamente la lingua (e non in senso figurato) inoltre parlava benissimo anche l’inglese sebbene anche a gesti si sarebbe potuta far capire tanto la sua bellezza era folgorante.
Raramente la si vedeva per strada e mai prima delle 03.00 del mattino ma talvolta amava indugiare fuori dalle discoteche specie nelle notti estive per godersi un poco della frescura notturna e scambiare qualche parola con delle ‘amiche’ sorseggiando un drink.
Quella notte se stava in piedi appoggiata alal portiera della sua Mercedes SLK argento intenta a chiacchierare con aria sorniona con una sua amica trans anch’essa originaria di San Paolo quando si affiancò una golf blu con a bordo tre ragazzi apparentemente intorno ai vent’anni.
Milady non vi prestò particolarmente caso, non era lì per rimorchiare né poteva interessarle quel genere di clientela; indossava un abito da sera nero con spacchi laterali leggero come un sospiro, un perizomino nero completava il tutto mentre il reggiseno non era previsto in quanto poteva contare su di un seno che avrebbe destato l’invidia di una qualsiasi attrice di Hollywood tanto era bello,svettante e pronto a sfidare le leggi della gravità.Ai piedi dei sandali argento con tacco a spillo di 10 cm e delle cavigliere di platino con piccoli diamanti incastonati.Milady era una regina e chiunque se ne sarebbe accorto.
I ragazzi decisero che le trans potevano benissimo diventare il loro prossimo ‘bersaglio’ e cominciarono il solito repertorio di provocazioni,misto ad insulti e implorazioni per ‘vedere e toccare’ naturalmente a gratis.
Milady era scocciata e si voltò per salire in auto ed andarsene sebbene la golf bloccasse in pratica alla sua mercedes ogni possibilità di disimpegno.
L’altra trans scocciata stava per perdere la pazienza mentre Milady conscia che il metodo migliore per far stancare gli invadenti provocatori fosse quello di stare in silenzio e sopportare con aria di annoiata sufficienza aspettava che questi perdessero interesse per loro e se ne andassero.
Purtroppo a volte dimenticava quanto fosse sexy soprattutto quella sera che si era messa ancora più in ghingheri per un’uscita in discoteca e quindi i ragazzi la tiravano per le lunghe.
Ad un tratto una cosa catturò la sua attenzione:contrariamente al solito un ragazzo,precisamente quello alla guida,non partecipava all’eccitazione dei compagni e non insultava ma bensì la fissava con aria rapita facendole capire che se avesse potuto probabilmente avrebbe tentato un altro approccio.
Gli occhi di Milady,quei meravigliosi diamanti verdi, si fissarono in quelli del giovane che chiaramente si vergognava della situazione e Milady avvertì quello che per lei era più di un seganle inequivocabile: una sorta di prurito nel suo perizomino le fece capire che quel ragazzo la stava intrigando sia per via di quel comportamento pudico sia per una bellezza di aspetto che intuiva seppure all’incerta luce dell’illuminazione stradale.
Si fissarono per un istante interminabile e naturalmente fu il ragazzo a cedere per primo cosa che stuzzicò ulteriormente l’animo di Milady la quale decise di non indugiare oltre e,quando finalmente la golf si mosse per dirigersi probabilmente verso un altro gruppetto di trans, si affrettò ad allungare l’occhio ed a memorizzare il numero di targa.
Tornata a casa lasciò il bigliettino su cui aveva scritto l’appunto sul tavolo della cucina, si fece una doccia e sorridendo si mise a letto.
L’indomani di buon ora chiamò un suo cliente, un poliziotto di pattuglia che l’aveva soccorsa in un paio di occasioni e che in cambio lei aveva soddisfatto così bene da averlo quasi ipnotizzato tanto si mostrava estremamente servizievole ogni volta che lei ne avesse bisogno.
Inventando la classica scusa del microtamponamento con conseguente fuga del colpevole Milady riuscì in un paio d’ore a venire a conoscenza del nome del proprietario che si scoprì essere uno stimato professore universitario.Ringraziando Milady disse che non intendeva sporgere denuncia ma che contava di ottenere un risarcimento grazie ad un colloquio sereno con l’interessato.
Il pomeriggio successivo si vestì come al solito con grande attenzione indossando un miniabito nero con una gonna che le arrivava al ginocchio non rinunciando ad un pizzico di sexy senza sconfinare nel volgare e,preso il suo Cocker Spaniel, si avviò verso il centro in direzione dell’abitazione del proprietario della golf.
Era chiaro che alla guida si trovasse il figlio del professore con i suoi amici e Milady sorrise tra sé al pensiero della sua prossima mossa pregustando la sorpresa che avrebbe provato il ragazzo trovandosela di fronte di giorno,sotto casa e senza la protezione dei ‘compagni di merende’.
Milady fu fortunata (la fortuna era una costante della sua vita) e giunta in prossimità dell’abitazione del professore notò immediatamente la golf parcheggiata in doppia fila con un ragazzo in evidente attesa di qualcuno appoggiato alla portiera del guidatore.
Avvicinatasi quel tanto che bastava da dietro notò senza ombra di dubbio che si trattava di lui e non perse tempo”
‘Ciao’ disse ‘ti ricordi di me vero?’
Il ragazzo che non si era accorto dell’avvicinarsi di Milady sobbalzò un istante sbalordito
‘Ecco io’. Veramente”’
‘Ma certo che ti ricordi’ fece lei sorridendo sorniona gustandosi l’evidente imbarazzo del giovane che era certa l’aveva riconosciuta subito.
Il ragazzo no doveva avere più di 22 anni ed era molto più bello alla luce del sole: non balestrato ma ben fatto inoltre con un bel visino imberbe e quell’aria timida che scatenava in lei le voglie più incoffessabili.
Ancora una volta sentì tra le gambe risvegliarsi il suo ‘giocattolo’ e capì senza ombra di dubbio che stava facendo la cosa giusta.
‘Beh allora? Hai perso la parola?L’altra notte sembravate così decisi così eccitati ed ora non parli più?’
Il ragazzo era decisamente disorientato e lanciava occhiate alternativamente a Milady ed all’ingresso della palazzina di fronte da dove quasi certamente si aspettava l’arrivo di qualcuno a breve.
Milady capì il suo imbarazzo e ne approfittò con la rapidità di un letale serpente
‘Allora? Com’&egrave che non dici più nulla? Abiti qui? Perché non mi inviti su a bere qualcosa? L’ultima volta sembravi così deciso’ Che c’&egrave non ti piaccio più?’
La sua voce si fece sensuale senza mai alzarsi di tono’. Sapeva che ogni istante trascorso metteva il ragazzo sempre più nei guai e lo faceva sprofondare nell’imbarazzo”
Si gustava ogni istante e proprio quando il ragazzo stava per replicare qualcosa lo vide irrigidirsi e notò una donna di mezza età che stava uscendo dalla palazzina per dirigersi verso di loro:la madre probabilmente.Ecco chi stava aspettando.
‘Ma che tesoro’ pensò Milady.
Ancora una volta reagì prontamente e senza farsi notare dalla madre intenta ad osservare che la strada fosse libera Milady mise in mano al ragazzo un suo biglietto con il numero di cellulare e l’indirizzo:era uno di quelli che era solita dare ai dirigenti ed agli atleti che periodicamente la venivano a trovare.
‘Chiamami presto.Abbiamo un sacco di cose da dirci.Ti prego non costringermi a chiamarti non vorrei disturbare o peggio dover parlare con il tuo papà’.
E così dicendo se andò poco prima che la madre del ragazzo arrivasse e la fissasse con aria interrogativa.
‘Chi era?’ la sentì dire.
‘Nulla nulla mi chiedeva informazioni per la più vicina fermata della metropolitana’.
L’evasiva risposta del ragazzo.
Milady sorrise,l’esca era stata gettata.

Tre giorni dopo Milady non aveva scordato i ragazzo e anzi al solo pensiero avvertiva ormai i segnali di un’erezione sintomo che lo voleva e non era abituata a doversi privare di qualsiasi cosa desiderasse quindi decise di prepararsi ad una nuova mossa.
Assorta NEI suoi pensieri non sentì subito suonare il cellulare ma rispose soltanto al terzo trillo
‘Sì’
Non era mai stata fintamente mielosa o sdolcinata come le altre trans ma,al contrario,manteneva sempre un atteggiamento molto ‘professionale’ almeno al telefono.
Una scossa elettrica la fece sobbalzare.
‘Uhm sì’.. ehm’ buongiorno’.. cio&egrave’.’
Era LUI
‘Chi ‘. Chi parla?’
‘Puoi chiamarmi Milady’ rispose sorridendo ‘e tu chi sei?’
‘Uh ecco io’ io ‘ beh’ io sono Andrea’
‘Andreaaa benee il ragazzo della golf vero?’
‘Ecco sì io beh io chiamavo ‘ ma forse disturbo’:’
‘No affatto Andrea dimmi tutto’ Milady voleva lasciarlo parlare, il ragazzo era disorientato e questo al eccitava’ tutto andava secondo i piani
‘Io volevo solo beh’ ecco ho chiamato per scusarmi per l’episodio di lunedì sera e volevo dire che non succederà più’
‘Che caro’ Milady era eccitata ma al tempo stesso lucida ‘ ‘Ma se pensa di cavarsela con le sue scuse il ragazzo ha fatto male i conti’
‘Volevo anche pregarla di non contattare i miei ecco’ sì insomma’ vorrei chiederle scusa e chiudere qui la cosa’
‘Eh ma mi sa che non si può mica chiuderla con una telefonata sai Andrea?Forse &egrave il caso che ci si incontri magari dovrei davvero fare un salto lì dai tuoi che ne dici?’
‘NO!’
‘No la prego ”. Lei lei.. non capisce.. eppoi i miei non ci sono mai sono..ehm sono molto occupati’.’
Il ragazzo non sapeva mentire’ Milady sorrise e piazzò la stoccata.
‘Ah beh se &egrave così.Comunque a me non piace essere insultata gratuitamente; forse &egrave il caso che ci si veda lo stesso.’
‘No Signora la prego.. le chiedo scusa anche a nome dei miei amici ma finiamola qui per favore!’
‘Direi che per sistemare la cosa allora forse,ma solo per farti un favore, dovresti passare tu da me non credi?’
‘Ma.. ma io non so’ non saprei”
‘Io invece penso sia un’ottima idea’ replicò Milady senza dare al ragazzo possibilità di ritrarsi.
‘Senti oggi ho il pomeriggio libero dopo il centro estetico; ti aspetto per le 16:00 d’accordo?’
E nel dire questo le fornì anche l’indirizzo
Il ragazzo farfugliò qualcosa ma dinannzi alla decisione di Milady finì per cedere come lei aveva immaginato.
Terminata la telefonata e sbrigate due faccende Milady si diresse al Centro Estetico dove si dedicò alla più accurata preparazione di un incontro come mai aveva fatto in precedenza.Ne uscì due ore dopo assolutamente perfetta:aveva la pelle morbida, fresca e vellutata come quella di una dea, nessun uomo avrebbe potuto resisterle e giunta a casa si truccò con cura maniacale non tralasciando il minimo dettaglio.
Scelse poi con cura gli accessori e l’intimo a cominciare da un perizoma nero di La Perla ed un reggiseno dello stesso colore ultra sexy, poi si mise alla vita una collanina di oro e diamanti e scelse delle cavigliere anch’esse d’oro.
Indossò il perizomino a fatica a causa dell’eccitazione che la pervadeva ma riuscì a far scendere l’erezione e poi si mise una minigonna nera con sandaletti abbinati dello stesso colore ed anche una camicetta rosa con i primi tre bottoncini aperti a mostrare una scollatura profonda ma non volgare.
Lasciò i capelli sciolti e si contemplò allo specchio.
Ciò che vide le piacque molto.
Obiettivamente non c’era un solo punto del suo corpo perfetto dove,una volta caduti gli occhi del ragazzo, questi non si sarebbe eccitato.
Non aveva scampo Andrea e lei lo sapeva benissimo; una volta che la porta del suo attico si fosse chiusa alle sue spalle il ragazzo sarebbe caduto preda del suo fascino ‘. Era inevitabile.

Andrea arrivò trafelato alle 16:05 per nulla convinto di ciò che stava facendo ma al tempo stesso incuriosito e,perché no?, pure un pizzico eccitato.
Sapeva di stare andando all’appuntamento con una trans bellissima ma non aveva idea di cosa volesse quella donna” quella trans’. Da lui.
Suonò il campanello dopo un attimo di indecisione’ voleva scappar via”.
‘Ultimo piano.Attico’
Sentì dire dalla sua voce sensuale e lo scatto metallico del portoncino lo scossero da un milione di pensieri.
Salì le scale senza fretta,timoroso e più volte si chiese se non era il caso di tornare indietro ma qualcosa lo spingeva ad andare avanti.
Andrea si ritrovò davanti al campanello della porta dell’appartamento all’attico.
M. RODRIGUES lesse sulla targhetta.
‘Entra’ sentì dire da una voce all’interno
Quando varcò la soglia di quell’appartamento così lussuosamente arredato Andrea si calmò un istante; chissà perché aveva immaginato un bugigattolo disadorno e sporco invece si ritrovava in un vasto appartamento arioso e illuminato con un sacco di piante verdi e fiori ovunque.
‘Vieni avanti’ le disse Milady spuntata quasi per magia sulla soglia della sala.
Andrea restò a bocca aperta davanti a quella visione.
Lei’. lei era splendida’anzi di più’ una DEA.
Milady si godette quel momento impagabile durante il qule chi la ammira resta invariabilmente folgorato.
Poi muovendosi con la grazia di una gazzella si avvicinò ad Andrea e lo prese sottobraccio facendo in modo che uno sei suoi caldi e morbidi seni (quando si era raccomandata con il chirurgo per avere il meglio e come era stata ripagata da quella spesa) si poggiassero sull’avambraccio del ragazzo che arrossì un poco.
Con i tacchi alti Milady era più alta di Andrea e questo le dava un ulteriore vantaggio.
Lo accompagnò in sala e lo fece sedere su di una poltrona mentre lei gli si mise di fronte sul divano.
Il ragazzo era in evidente imbarazzo e lei decise di prolungare quel momento chiedendo se volesse qualcosa da bere.
Andrea accettò una Diet Coke che Milady servì con una classe innata chinandosi a poggiare la bibita sul tavolinetto facendo in modo che Andrea ammirasse per un istante interminabile la sua scollatura vertiginosa.
Quando si sedette sul divano accavallò le lunghissime gambe abbronzate e cosparse di un olio tropicale che faceva risplendere la pelle lucidissima e lo fece meglio della celebre Sharon Stone.
Tutto andava per il meglio e la lenta opera di seduzione proseguiva; Andrea era terminato nella tela del ragno e non ne sarebbe uscito tanto presto”.
Il ragazzo non sapeva cosa dire così Milady ruppe il ghiaccio andando subito al dunque
‘E così ti diverti a passare le serate a insultare le trans eh?’
‘Beh no ecco’ non &egrave proprio così’.. no direi di no’
‘Ah no eh?’ incalzò Milady che lo studiava attentamente guardandolo negli occhi conscia che la propria bellezze e la propria carica di sensualità stavano rapidamente sciogliendo le difese del ragazzo
‘E dimmi ti eccita fare questo con i tuoi amici?’
‘Lo trovate divertente? E dopo che fate? Vi toccate? TU ti tocchi quando torni a casa?’
Milady lo stava incalzando e Andrea era assolutamente in imbarazzo tanto che abbassava lo sguardo restando in silenzio
‘Ecco no io’ beh Signora”
‘Ah ADESSO sono una Signora mentre l’altra notte cos’ero? Come mi avete chiamata che non ricordo?’
‘No io NO!’ Protestò Andrea. ‘Io non ho detto nulla’
Milady sorrise in parte per l’ammissione di verità di Andrea ed in parte perché avvertiva un principio di erezione e era certa che anche il giovane fosse eccitato le pareva di percepirlo nell’aria.
‘Hai forse qualcosa contro le trans?’
‘Forse la tua ragazza &egrave più bella di me? Più brava di me?’
Andrea commise l’errore che spianò la strada a Milady
‘Eh?No io no’. Cio&egrave io non ho la ragazza’
A quelle parole dette con evidente sincerità Milady capì che poteva andare sino in fondo e che il ragazzo sarebbe presto stato suo ma voleva averlo alle sue condizioni senza forzature’ la caccia sarebbe stata ancora più eccitante se la preda si fosse consegnata spontaneamente.
Da qualche minuto Andrea fissava le gambe di Milady e i suoi splendidi piedini con evidente interesse e non riusciva a dissimularlo sebbene cercasse disperatamente di volgere lo sguardo altrove.
Milady era cosciente della crescente eccitazione del ragazzo, lei stessa avvertiva i suoi capezzoli che si stavano inturgidendo ma decise di prolungare quel giochino perverso per non dare scampo al ragazzo in nessun modo.
‘Che c’&egrave hai perso la lingua?Stai guardando le mie gambe.. ti piacciono forse?Non sono belle? Forse le tue amiche sono più belle di me?
Calcò su queste parole l’accento sudamericano con intenzione e Andrea deglutì mostrando chiaramente con il linguaggio del corpo che non aveva mai visto così da vicino una donan tanto bella prima d’ora.
Quando Milady era così eccitata sapeva essere perversa nell’animo ed essere anche una fine psicologa; aveva inquadrato Andrea come un passivo latente ma anche un amante molto caldo se fosse riuscita a fargli perdere quella patina di timidezza frutto di un’educazione probabilmente troppo rigida.
E LEI,ne era certa, ci sarebbe riuscita”
‘Allora non parli più?’
‘Lei ‘ lei &egrave molto bella signora” farfugliò il ragazzo.
‘Milady.Io mi chiamo Milady. Dillo!’
‘Certo Milady’.. certo’
Milady era pronta’..voleva quel giovane’ lo voleva assolutamente così decise di non indugiare oltre e spinse più in là il confine.
‘Ma forse tu sei uno di quei ragazzi che si eccitano anche davanti ai piedini femminili vero? Guardali non li trovi bellissimi?’
Andrea in effetti era ipnotizzato e Milady aveva cominciato a notare un rigonfiamento nei pantaloni del ragazzo e mosse le gambe con studiata lentezza.
‘Non vorresti toccarli? Lo puoi fare se vuoi’
Ma non allungò la gamba; se avesse voluto baciarglieli Andrea avrebbe dovuto inginocchiarsi davanti a lei ed ammettere così,implicitamente,la propria sottomissione.
E così fece.
Ormai sconfitto in quella guerra di nervi ma al tempo stesso visibilmente eccitato Andrea si inginocchiò e bacio quel piedino che gli veniva teso toccando con mano tremante quelle dita smaltare di rosso e curatissime.
Al contatto di quella lingua Milady avvertì una scossa elettrica e un’erezione improvvisa sotto la gonna.
‘Ohhhh sììì’ miagolò come una gatta ‘mi piascie continua’. Amor continua’
Andrea era ormai lanciato e le leccava il collo del piede con grande applicazione
Milady adorava farsi leccare i piedini la faceva sentire una regina ma quella pratica era preparatoria a qualcosa che la eccitava ancora di più infatti poco dopo si mise in piedi e guardando Andrea dall’alto in basso gli disse
‘Spogliati! Ora!’
Il tono e lo sguardo non ammettevano repliche così Andrea eseguì l’ordine all’istante.
Ormai era in suo potere e Milady decise di mantenere l’iniziativa.
‘Ti piacciono le trans vero? VERO??’
‘sì’ rispose il ragazzo debolmente
‘Lo sapevo’ disse lei trionfante
‘E ti piacciono per quel qualcosa IN PIU’ che noi abbiamo vero?’
Nel dire questo gli pizzicò i capezzoli continuando al contempo in modo indifferente a sfregare il cazzo di Andrea con il collo del piede destro.Il ragazzo stava avendo un’erezione niente male e Milady continuò
‘Allora Andrea vuoi farmi contenta?’
Milady aveva sedotto così tanti uomini da rendersi conto perfettamente quando erano ormai in suo possesso e Andrea lo era.
‘Sì sììì’
Sollevò lentissimamente la minigonna nera ordinando al ragazzo di leccarle le ginocchia e le cosce cosa che lui fece ubbidiente.
Quindi arrivò il momento del perizoma nero”
Milady sapeva che quel momento per un uomo che si trovava per la prima volta davanti al cazzo di una trans poteva essere di shock per questo si doveva andare per gradi e portare la ‘vittima’ al punto di non ritorno completamente eccitato.Andrea era pronto.
Milady era fiera del suo cazzo con il quale aveva soddisfatto innumerevoli uomini e donen sebbene preferisse gli uomini e non se ne sarebbe mai separato per diventare completamente donna.
Ora era a circa metà erezione, non completamente duro, delle dimensioni giuste per entrare comodamente nella bocca del ragazzo.
Poi il suo uccello avrebbe raggiunto la ragguardevole dimensione di 20 cm sebbene non fosse eccessivamente largo in circonferenza.
Si piantò davanti al volto del ragazzo e gli ordinò di sfilarle il perizoma.
‘Sia cosa devi fare ora’ Non aggiunse altro e non ve ne fu bisogno
Vinto Andrea avvicinò le labbra a quel cazzo leggermente più scuro del resto della pelle di quella DEA e iniziò il primo pompino della sua vita.
Milady inarcò la schiena e la testa all’indietro’ .adorava essere spompinata e quando accadeva grazie a ragazzi giovani e timidi come Andrea la sua libidine non trovava limiti.
Per un poco lasciò fare al ragazzo gustandosi anche la sua inesperienza (in fondo era il suo primo cazzo che si ciucciava) poi il modo in cui si applicava la eccitò al punto che perse ogni ritegno e gli posò le mani dalle dita lunghe ed affusolate tra i capelli e spinse la sua tensta verso il basso mentre contemporaneamente dava dei colpi di cazzo sino in gola.
Il ragazzo tossicchiò chiaramente impreparato a quello ma milady sapeva come tenerlo sulla corda
‘Ti piace Andrea??? Sììì sì che ti piace lo sento’No noo non ti staccare tesoruccio lo vedo che ti piace’ e così dicendo osservò i lazzo del ragazzo durissimo e segno evidente che il passivo Andrea si stava gustando la situazione.
‘Sciupa sciupa ‘ Disse in portoghese convinta che tanto il ragazzo avrebbe capito
‘Ti piace il cazzo delle trans brasiliane tesoro?’
Andrea non rispose la bocca affondata intorno al cazzo di Milady e le sue mani ad afferrarle quelle chiappe sode e terribilmente eccitanti ‘. La risposta alla domanda della trans era evidente.
Nel frattempo Milady si era tolta la camicetta e fatto fuoriuscire il seno dalle coppe.. i capezzoli dritti ed eccitati stava per preparare Andrea per il prossimo numero
Si fece leccare per bene anche le palle ed il buco del culo per umiliare definitivamente Andrea e spezzare in lui ogni traccia di orgoglio residuo; quando si accorse di avere ormai in suo completo potere il ragazzo allora lo staccò da sé e lo spinse sul tappeto.
Lui la guardava in adorazione e lei mostrava con un sorriso di compiacimento il profilo curvo del proprio cazzo color caffelatte lucido della saliva del ragazzo.
‘Ora proverai il piacere di venire scopato da una trans.Ti scopo il culetto!’
‘Sei vergine vero?’
Andrea fece segno di sì timidamente con la testa.
Milady si era aspettata una sorta di ribellione mormai il ragazzo era come una marionetta nelle sue mani e la cosa la eccitava sempre di più per cui decise di non indugiare e fece mettere il ragazzo a 4 zampe sul letto poi si chinò dietro di lui e gli fece provare la delizia della sua lingua esperta intorno all’ano.Milady ci sapeva fare eccome e strappava ad Andrea gemiti di piacere ogni volta che gli esplorava il buchetto con la sua lingua.
Dopo averlo insalivato per bene ne constatò la resistenza infilandovi un ditino su cui aveva spalmato della vasellina e notò il ragazzo avere un brivido.
Milady era eccitatissima ed il suo cazzo aveva compreso perfettamente che da lì a poco sarebbe divenuto il primo inquilino di un sederino vergine.
Andrea era una ragazzo atletico e per non correre rischi che gli scappasse sul più bello Milady deise di legargli i polsi alla spalliera del letto servendosi si due sciarpe di seta nera quindi si mise di nuovo davanti al viso di Andrea.
‘Guadalo amore.Ti piace?’
‘Nessuna femmina potrà darti questo e farti provare quello che stò per farti io’
Andrea era eccitatissimo (lo si vedeva dal suo cazzo turgido) e spaventato al tempo stesso.
Milady capì che era tempo e si pose dietro al ragazzo.
Andrea emise un debole ‘Nooo’ più per salvare le apparenze che altro e questo eccitò ancora di più Milady che a quel punto cominciò a spingere la cappella sul buchino
Inutile la trans ci sapeva fare eccome! Voleva che la prima volta del ragazzo risultasse indimenticabile e lei stessa voleva godere molto e bene.
Mentre manteneva aperte le chiappe del ragazzo continuò a stuzzicare lo sfintere con movimenti decisi ma ordinati e precisi sinch&egrave la cappella non si intrufolò dentro strappando un gemito ad Andrea.
‘Shhttt buono buonoooo poi passa e ti piacerà tesoro vedraii mmmmhh’
Milady lo rabbonì come avrebbe fatto con un cavallo selvaggio e a poco a poco cominciò a montarlo sempre più a fondo godendo alal vista dei suoi 20 cm di carne scura brasiliana che sparivano nel ventre di quel giovane italiano.
‘OHHOHHHH che Deliciaaaa ohhh sììì ohhh che belloooo’
Milady non si contenne più la ventottenne trans brasiliana cavalcò Andrea che si muoveva come un pupazzo rotto e i colpi di cazzo della carioca gli sfondarono il culetto.
Senza che lei lo toccasse Andrea sborrò come un cavallo sulle lenzuola di seta ed a quella vista Milady sorrise e poi aumentò i colpi sino a poggiare le mani sulle spalle di Andrea ed a lanciare con un urlo tutto il suo sperma bollente del culetto del giovane ragazzo.
Per umiliare definitivamente il ragazzo Milady si fece ripulire il cazzo dalla sua lingua e poi gli disse che d’ora in avanti lui non avrebbe più potuto fare a meno delle trans: ora era loro schiavo.
E lo liberò con un bacio.

Leave a Reply