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Racconti Trans

Mya

By 15 Luglio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Il mio nome &egrave Mya e sono la trans più ricercata della città.
La mia storia &egrave per certi versi simile a quella di molte altre trans, ma nel mio caso c’&egrave un ‘piccolo particolare’ che fa la differenza: il mio pene. Perch&egrave nonostante mi sia sempre sentita una donna in un corpo da uomo, c’&egrave sempre ‘quello’ che mi ricorda chi sono. E sia chiaro non &egrave il solito piccolo pene del tutto inutile per qualsiasi scopo, ma il mio &egrave un gingillo di venti centimetri che sa come dare piacere.
Va anche detto che quando ho deciso di diventare una escort, non ho intrapreso nessuna cura ormonale per paura di perdere la mia virilità, rimandando la mia completa trasformazione a quando mi potrò permettere di vivere di rendita, il che con le mie tariffe non &egrave certo un obbiettivo lontano.
In compenso grazie ad una piccola vincita, mi sono regalata un seno taglia terza praticamente perfetto, e qualche abito di classe, per iniziare la mia attività dal livello più alto. Non mi sono certo mancati gli amanti facoltosi, compresa una donna con tanto di blasone, ma del resto si sa che il proibito ha un suo fascino particolare e che certi piaceri si pagano.
Oggi vivo in un lussuoso appartamento in pieno centro, dove ho sistemata un’intera stanza per potervi contenere la mia vera passione, le scarpe.
Ho anche un armadio pieno di vestiti in grado di soddisfare ogni richiesta in fatto di giochi di ruolo, anche se quelli che uso di più sono quelli da segretaria e da infermiera, ovviamente in versione ultra sexy.
La mia clientela &egrave composta principalmente da uomini appartenenti al meglio della società, uomini che però a volte vogliono ‘giocare’ a fare le puttanelle, o che amano sottomettersi a chi ha un’anima dominante. Ma non mancano le coppie che desiderano passare una serata diversa, magari con un lui che vuole vedere la sua lei scopare con una come me, credendo forse che sia un rapporto saffico.

Quelli che non mancano mai sono gli uomini sposati in cerca del proibito.
Come Stefano, un ricco manager, che al momento &egrave davanti a me, completamente nudo, in attesa di diventare la mia donna.
Lo guardo mentre lui &egrave vicino alla poltrona dove sono seduta, e noto che ha il cazzo già duro per l’eccitazione. Mi basta il tocco di due dita sopra la cappella per vederlo fremere, ma la tortura &egrave solo all’inizio.
Facendo finta d’essere del tutto disinteressata a lui gioco col suo pene, ora sfiorandone la base, ora accarezzandolo per tutta la sua lunghezza.
Il porco &egrave sovreccitato, potrei anche farlo venire facendogli anche mezza sega, e buttarlo fuori dicendo che in fondo ha avuto il suo orgasmo, ma lui sa bene che non farei mai nulla del genere. Perch&egrave il mio scopo non &egrave il solo intascare la tariffa, ma dar sfogo ai suoi peggiori istinti, quelli che tiene bene nascosti a familiari e amici.
“Tirami giù la lampo.” gli ordino alzandomi in piedi e offrendogli la schiena.
Le sue mani quasi tremano per l’eccitazione, ma nonostante ciò il vestito &egrave ben presto a terra, così posso tornare alla mia amata poltrona.
“Succhiami il cazzo troia.”
Stefano sa che non deve toccarmi il cazzo con le mani, quindi fa scivolare l’elastico delle mutandine usando i denti, liberando così l’oggetto del suo desiderio.
Non c’&egrave bisogna che dica nulla, il mio pene &egrave già fra sue labbra e sento distintamente la lingua che ci gira intorno. Così come non c’&egrave alcuna necessità che gli dia il ritmo, la troia sa che prima me lo fa diventare duro, e prima glielo metterò nel culo, facendolo gemere come una cagna in calore.
Gli passo il preservativo, che srotola sull’asta usando la bocca, per poi girarsi e allargarsi le chiappe con le mani.
Riesco a sodomizzarlo senza neanche alzarmi dalla poltrona, e subito i miei pensieri corrono altrove.
Penso a sua moglie, che ogni tanto si comprerà della lingerie sexy, sperando così d’avere una serata diversa, ricercando quella passione che non vive da anni. Ma penso anche ai suoi colleghi, che lo considerano un ‘uomo tutto d’un pezzo’, dai rigidi principi morali, duro con tutti iniziando da se stesso.
Ah se lo potessero vedere adesso !
Inculato peggio d’una puttana da pochi soldi, che mi prega di scoparlo come meglio credo.
“Leccami il culo, e anche le palle.” gli dico spingendolo in avanti e scivolando verso il basso, quel tanto che basta per permettergli d’eseguire i miei ordini.
Leggo nei suoi occhi la delusione per aver smesso di scoparlo, ma in fondo anche lui sa che quella non &egrave altro che una breve interruzione, e che dopo il gioco riprenderà con ancora più vigore.
Lo lascio giocare coi testicoli e soprattutto col mio buchetto, sul quale passa la lingua con tanta forza, che quasi la fa entrare dentro.
“Brava la mia troia.” gli dico accarezzandogli la testa “Fosse per me ti terrei ore a leccarmi il culo, ma so che devi tornare da quella gran cornuta di tua moglie per recitare la parte del vero maschio.”
Non gli do il tempo di rispondere, che mi alzo e gli spingo in cazzo in bocca, togliendogli il fiato.
Lo vedo sbavare, ma non sono ancora soddisfatta, voglio umiliarlo ancora di più.
Mi sfilo le mutandine e gliele infilo in bocca, per poi inginocchiarmi dietro di lui.
Questa volta sono io ad allargargli il culo, uso i pollici in modo da potergli allo stesso tempo afferrare le chiappe per avere maggior presa.
L’inculo con tanta forza che quasi mi scivola dalle mani, ma alla fine l’asta &egrave tutta dentro il suo retto, e dalla sua bocca non esce un gemito.
Mentre lo scopo non mancano insulti e sculacciate, ma &egrave quello che vuole, sentirsi una puttana per mano di una donna col cazzo.
‘Dimmi quello che sei.’
Lui non risponde così mi tiro indietro e gli infilo il pollice nel culo.
‘Dimmi quello che sei o ti faccio venire così.’
‘Sono una troia.’ mi risponde a voce bassa.
‘Non ho sentito cosa sei ?’
‘Sono una troia, la tua troia, me ti prego fottimi ancora.’
In un attimo sono nuovamente nel suo culo e riprendo a scoparlo con ancora più forza di prima. Gli lascio dentro solo la cappella e faccio scorrere tutto l’asta, quando non tiro fuori tutto il cazzo per rimetterlo dentro lasciandolo lenza fiato.
So bene che vorrebbe masturbarsi ed avere così più orgasmi, come lui sa che non permetto che ciò avvenga, in fondo se vuole fare la donna deve farlo sino in fondo, godendo del mio cazzo e null’altro.
Sento che il suo respiro si fa sempre più affannoso, e che di conseguenza &egrave vicino all’orgasmo.
Potrei anche farlo venire, ma in quel caso dove sarebbe il potere che ho su di lui ?
Così lo spingo nuovamente a terra, ordinandogli di girarsi mentre mi alzo.
“Toglimi le calze.” gli dico mettendogli un piede in bocca.
Nonostante sia eccitatissimo, mi sfila le calze con calma, tenendo un piede fra le labbra.
“Se mi succhi bene le dita ti permetterò di farti una sega mentre ti scopo.”
Quasi non faccio in tempo a finire la mia proposta, che tutte le cinque dita del piede sono già nella sua bocca, ed il porco non solo le succhia, ma riesce a farci passare la lingua fra una e l’altra.
Sposto una poltroncina in modo che da seduta posso tenere un piede in bocca e l’altro sul cazzo.
“Ti piace vero troia che non sei altro ?” gli chiedo sfiorandomi il pene per mantenerlo duro “Scommetto che non vedi l’ora che t’inculi, anzi dimmi come vuoi che lo faccia, così come sei o preferisci a pecora ?”
“Così va bene.” mi risponde carico d’eccitazione.
Comprendo che &egrave giunto il momento di finire il ‘lavoro’, così m’inginocchio fra le sue gambe per possederlo per l’ultima volta.
Non appena tutto il mio cazzo &egrave dentro di lui, Stefano afferra il suo e inizia a masturbarsi furiosamente, avendo così l’orgasmo in poco tempo. Io però non smetto di fotterlo, anzi a tratti rallento per prolungare il più possibile il rapporto.
Il porco capisce il mio gioco, così dopo neanche un minuto, riprende a segarsi, questa volta con più calma, assaporando così sino in fondo il piacere che gli sto donando.
Quando sento avvicinarsi il mio orgasmo mi sfilo da lui, e dopo essermi tolta il preservativo, gl’infilo il cazzo in bocca.
“Fammi godere e bevi tutto.”
L’uomo mi tiene per le chiappe per potermi spompinare più facilmente, mentre io penso a quando qualche uomo mi scopa facendomi sentire completamente donna.
Gli vengo in bocca e lui non lascia cadere una sola goccia del mio orgasmo, meritando così dell’altro piacere.
“Rimani così come sei e pensa solo a godere.”
Mi metto al suo fianco e gli prendo il cazzo ancora duro in mano, ad ogni movimento della mia estremità corrisponde un suo gemito, sino a quando non s’irrigidisce completamente e mi viene fra le dita.
“Ora pulisci.” gli ordino mettendogli la mano davanti alla bocca.
La sua lingua passa su ogni poro della mia mano, ripulendola dal suo orgasmo.
“Vai a casa ?” gli chiedo mentre si riveste.
“Si, passo a prendermi qualcosa da mangiare perch&egrave mia moglie &egrave fuori con una sua amica.”
“E non hai paura che la sua amica sia un bel ragazzo ?”
“Chi Ale ? Lascia perdere mia moglie sfiora la santità in fatto di sesso, pensa che non mi ha mai permesso d’avvicinarmi al suo culo, figuriamoci se va in giro a scopare.”
Cerco d’immaginare sua moglie, avrà più o meno la stessa età di Stefano, sicuramente sarà una donna curata e di classe, ma faccio fatica ad immaginare una femmina senza stimoli sessuali.
Lo vedo uscire dopo che mi ha dato appuntamento per un nuovo incontro, e chiudendo la porta penso solo alla doccia che andrò a fare, ma ho messo una vestaglietta giusto per non restare nuda quando sento suonare il campanello.
“Cosa ti sei dimenticato razza d’imbranato…”

Continua.

Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/ “Cosa ti sei dimenticato razza d’imbranato…”
Non faccio in tempo ad aprire la porta, che vengo travolta da una donna fin troppo chiaramente furibonda.
‘Voglio proprio vedere cos’ha la puttana che si scopa mio mar….’
Si blocca solo perch&egrave spingendomi, ha fatto si che mi si aprisse la vestaglietta, facendomi si che il mio pene finisse in bella vista.
La donna sta quasi per svenire, così chiudo la porta, anche per non dare scandalo, e riesco con un po’ di fatica a portarla sul divano.
‘Ti porto dell’acqua, credo proprio che tu ne abbia bisogno, Ale se non sbaglio ?’
‘Si mi chiamo Alessandra.’ riesce a rispondermi con un filo di voce.
‘Quindi sei la moglie di Stefano, pensa l’hai mancato di un soffio.’
‘Ho aspettato che uscisse perch&egrave già sapevo che mi tradiva, solo non sapevo con chi.’
La sua voce ora &egrave ferma, il tono deciso, anche se &egrave chiaro che &egrave ancora sconvolta. Nonostante ciò iniziamo a parlare come se ci conoscessimo da tempo, lei mi racconta dei suoi primi dubbi, di come questi siano diventati certezze, sino al pedinamento che l’ha portata a casa mia.
‘Così sai tutta la storia.’ conclude quasi con le lacrime agli occhi ‘Ho sposato un maiale, ma non sapevo che lo fosse sino a questo punto.’
‘Lui sarà anche un porco, ma tu mi sembri un po’ troppo santa.’ le dico con malcelata ironia
In realtà tanto santa non &egrave, se ogni tanto mi guarda in basso, come se volesse rivedere il mio pene, che &egrave certamente più grande di quello del marito.
‘Ma cosa dici !’
‘Vedi quasi tutti gli uomini che hanno delle amanti, ma anche quelli che vanno con delle prostitute, lo fanno per cercare quello che non trovano in casa. Per esempio sono sicura che sono anni che non gli fai un pompino e che hai ancora il culo vergine.’
‘Veramente il porco ha provato a mettermelo dietro, ma ho sentito solo del gran dolore e quindi &egrave finita li. Però il resto &egrave vero, ma non &egrave solo colpa mia, insomma lui….’
‘Non ti fa sentire desiderata.’ le dico sfiorandole il viso con una carezza, che però ha l’effetto di una frustata.
“Inoltre non so se &egrave l’unico uomo a cui non piace regalare lingerie alla moglie, o se davero non gli sono mai realmente piaciuta.’ per concludere come ultima difesa d’ufficio. ‘Senza considerare che con te e lui che fa i pompini e lo prende nel culo.’
‘E’ vero ma solo perch&egrave non gli bastavano più le puttane senza cazzo.’
Quando la mia mano scivola dal suo viso a dietro la testa, lei ha solo una gran voglia di dimostrare a se stessa di non essere una fica di legno, ed io sono come il suo esame di maturità.
Le nostre labbra si sfiorano a lungo, prima di poggiarsi l’una contro l’altra, all’inizio in un casto bacio , poi aprendosi per permettere alle lingue d’intrecciarsi in giochi senza fine.
Non mi piace baciare i miei clienti, ma lei in fondo non lo &egrave, quindi mi concedo con tutta me stessa.
Le afferro una mano per portarla, quasi con forza, sul mio cazzo, che lei inizia a toccare fin troppo timidamente. Comprendo che in lei c’&egrave si la voglia di scoprire nuovi orizzonti, ma &egrave anche ben forte il perbenismo nel quale s’&egrave nascosta per tutta la vita. Così mi alzo e faccio scivolare a terra la vestaglia, rimanendo davanti a lei completamente nuda.
Prendo il mio pene con una mano e inizio a sbatterglielo in faccia, avvicinandomi sempre di più alla bocca.
‘Scommetto che vorresti baciarmi il cazzo, non &egrave vero signora mia bella ? Ma devi guadagnartelo, quindi apri le gambe e infilati una mano dentro le mutandine, il resto spero non ci sia bisogno di dirlo.’
Lei non apre solo le gambe, ma si alza quel tanto che basta per sfilarsi la gonna e le mutandine, per poi portarsi una mano sulla passera mentre con l’altra mia afferra il pene.
‘Così vado bene ?’ mi chiede con una voce da finta ingenua che mi fa impazzire ‘Ora posso baciarti il cazzo o devo andare a trovarmene uno disponibile ?’
La lascio giocare col mio gingillo, ma ben presto mi rendo conto che &egrave una vera disgrazia ad usare la bocca, tant’&egrave vero che quasi me lo graffia coi denti.
‘Ma che cazzo fai !’ le urlo in faccia spingendola indietro ‘Non &egrave che devi morderlo o piantarci i denti ! Ci credo che tuo marito non vuole farsi fare un pompino da te, non sei capace ! Adesso vieni qui.’ le dico mentre mi siedo sul divano ‘T’inginocchi e inizi col leccarmi le palle per poi farmi sentire solo la lingua sul cazzo.’
Alessandra &egrave chiaramente risentita dal mio rimprovero, ma nonostante ciò s’accuccia fra le mie gambe ed inizia a leccarmi i testicoli.
Le ricordo in continuazione che non deve avere fretta, anzi che parte del piacere &egrave anche nella lentezza con cui si compiono certi movimenti. Così quando ritorna ad occuparsi del mio pene, &egrave molto meno aggressiva, facendomi uscire dalla bocca qualche mugolio di piacere.
‘Ora riprendilo in bocca, ma sempre con calma perché non &egrave un gelato che se non sei veloce si squaglia. E fai girare sempre la lingua intorno al cazzo oppure tienila premuta contro la parte inferiore, perché così mi farai godere molto di più.’
La donna, dopo un inizio incerto ma del resto nessuno &egrave nato imparato, dimostra di prenderci un certo gusto nello spompinarmi. Ben presto la mia asta &egrave nuovamente in piena erezione, ma nonostante ciò non ho nessuna intenzione di scopare Alessandra, almeno non subito. Così faccio si che ci alziamo, e dopo esserci scambiate un bacio carico di passione, le sfilo la camicetta e il reggiseno, e la porto in camera da letto.
‘Mettiti sopra di me.’ le dico mentre mi sdraio al centro del letto ‘Voglio leccarti la fica mentre continui a succhiarmi il cazzo.’
La donna non &egrave certo un fulmine di guerra nel muoversi sul letto, anzi &egrave quasi goffa quando alza una gamba per mettersi carponi sopra di me, ma nessuna delle due ha fretta. Mi disturba certamente di più la sua depilazione vecchia di almeno un paio di mesi, senza considerare che a occhio non hai toccato il cespuglio che ha sulla passera. Di contro tutti quei peli emanano un forte odore di sesso, pregni come sono delle sue voglie, e mi basta aprile le labbra intime per essere avvolta dai suoi abbondanti umori che le colano sulle cosce.
Non appena Alessandra sente la mia lingua correre nel suo spacco, inizia a gemere ma soprattutto non riesce più a stare ferma. La lascio libera di godere senza dover badare in alcun modo anche al mio piacere, i suoi gemiti diventano quasi urla sino a quando non si blocca in preda all’orgasmo per poi crollare vicino a me. Non le voglio però dare alcuna tregua, così le afferro le cosce le poterle dare qualche ulteriore leccata sulla passera, prima di prenderla mettendomi sopra di lei.
Il mio cazzo non incontra nessuna difficoltà nel penetrarla completamente, così non mi rimane che scoparla, ma senza nessuna fretta, anzi assaporando ogni singolo affondo fra le sue gambe.
Lei mi stringe a se come se volesse donarsi con tutta se stessa, ed io ogni tanto mi fermo col pene ben piantato in lei per darle dei baci in bocca o succhiarle i lobi delle orecchie.
Alessandra ha un nuovo orgasmo, questo più violento del precedente, ma questa volta non mi fermo, anzi accelero quel tanto che basta per toglierle ogni residua energia.
‘Ora se vuoi capire cosa prova tuo marito quando lo fotto non hai che da dirlo, altrimenti andiamo avanti così.’ le sussurro all’orecchio quasi avendo paura che altri ci possano sentire.
‘Fammi tutto quello che vuoi.’
‘Allora girati e alza il culo.’
Mentre lei si mette carponi, io prendo un tubetto di lubrificante che lascio vicino ad un suo polpaccio. Con calma le apro le chiappe per osservarle da vicino l’orifizio anale, che &egrave tanto stretto da sembrare impenetrabile. Usando i pollici cerco di aprirle l’ano per poi tuffarci la lingua, e subito sento che le sue chiappe si rilassano.
‘Toccati la fica così non pensi ad altro.’
Lei ubbidisce ed inizia a masturbarsi, ma smette non appena cerco d’infilarle un dito nel culo.
‘Ahi mi fai male !’
‘Scusami ma non avevo mai visto un culo così stretto !’ le rispondo con un sorriso ‘Comunque adesso ti ungo per bene così dopo il dolore sarà solo un momento.’
Prendo il gel e ne lascio cadere una striscia di diversi centimetri proprio sul buchetto, poi con calma ne spingo piccole parti all’interno del retto, per ammorbidire la zona. Ripeto l’operazione più volte, sino a quando non ho raggiunto il massimo della lubrificazione.
‘Ora rilassati, sentirai forse del dolore, ma giusto un attimo, poi &egrave tutto in discesa.’
Ho messo tanto di quel gel che la mia cappella &egrave dentro in un meno di un secondo, poi però me devo fermare ad ogni piccolo affondo per far si che lei smaltisca il dolore trasformandolo poi in piacere.
‘E’ tutto dentro.’ le dico non appena sento che la sodomizzazione &egrave completa ‘Adesso pensa solo a godere.’
Le afferro i fianchi per poterla stantuffare completamente e senza alcuna difficoltà, ma anche per poterla sentire in mio possesso, perch&egrave in fondo quello che mi piace di più &egrave il totale controllo di chi sto scopando. Ma anche il solo vederla in totale balia del piacere mi fa godere, soprattutto perch&egrave so che quella donna solo qualche ora prima era per me irraggiungibile, preda com’era delle convenzioni sociali e del suo perbenismo.
La vedo irrigidirsi per la terza volta, preda di un nuovo orgasmo, mentre io godo come lei ma senza avvicinarmi mai al picco del piacere.
‘Voglio che tu goda.’ mi dice quasi dispiacendosi di aver provato tutto quel piacere.
‘Allora fammi un pompino ‘con lo stimolo”.
Lei capisce al volo, così non faccio quasi in tempo a sdraiarmi, che lei ha il mio pene in bocca, ma soprattutto un paio di dita che preme sul mio buchetto.
Il pompino non &egrave granché, ma le sue dita non mi danno tregua, entrando ed uscendo dal mio culo con sempre maggior velocità e forza. Per un attimo mi passa per la testa di darle un strap-on per farmi scopare, ma poi mi ricordo di quanto sia inesperta in tutto ciò che non &egrave ‘sesso banale’, così desisto lasciando che mi faccia godere con bocca e dita.
Sento che il piacere mi avvolge come un calda coperta, non sono abituata a gemere a voce alta, ne tanto meno ad urlare, così penso solo a godere sino a quando non sono ad un passo dall’orgasmo.
Vorrei toglierle il pene dalla bocca, ma lei comprende le mie intenzioni e me lo impedisce, così le vengo direttamente in bocca, senza però schiacciarla contro di me.
‘Lo sai stavo pensando di tornare con mio marito, sempre che non lo lasci prima, anche per vedergli fare la donna.’ mi dice mentre cerca i suoi vestiti.
‘Per me va bene, ma credo che tu lo mandi a quel paese non appena lo vedi, e credimi hai ben più d’una ragione.’
‘Perch&egrave ?’
‘Perch&egrave &egrave il classico uomo che vuole la moglie santa e l’amante puttana, mentre tu sei una donna a cui si deve solo lasciare un po’ di carta bianca, insomma il sesso ti piace solo devi scoprirlo.’
Una volta che si &egrave rivestita l’accompagno alla porta, ben sapendo che la rivedrò e non da sola, per poterla iniziare a nuovi giochi magari in compagnia di qualche bell’uomo.

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Quando Alessandra mi chiama per chiedermi d’organizzare una serata a quattro con suo marito e ‘una sorpresa’ ho qualche dubbio su chi inserire in quella che sarà una piccola orgia. Alla fine la mia scelta cade su Nestor, un ragazzo cubano molto ben dotato, fisicamente eccezionale, ma anche con un gran senso dell’umorismo e molto veloce a capire i miei desideri.
Organizzo l’incontro un venerdì sera, chiedendo a Alessandra di vestirsi il meno possibile, e lei si presenta con top e mini nera che davvero lasciavano ben poco spazio all’immaginazione. Da parte mia ho solo una lunga vestaglia sotto la quale non ho indossato alcuna biancheria, ma la mia idea &egrave quella di partire subito a cento all’ora.
“Sei un vero schianto !” le dico dopo averla baciata a lungo sulla bocca “Fossi un uomo ti scoperei seduta stante davanti a questa finto maschio. Ma dimmi come mai state ancora insieme ?’
‘Più che altro per l’apparenza, però adesso c’&egrave meno ipocrisia nel senso che non &egrave solo lui a scopare fuori di casa, ma anch’io faccio un po’ quel che voglio. Ad esser sincera non &egrave che sino ad oggi abbia incontrato chissà chi, nel senso di tante chiacchiere e pochi fatti, anzi direi pochi centimetri di cazzo ! Dimmi ma qual’&egrave il programma della serata, cio&egrave quando si scopa ?”
“Tempo al tempo ragazza mia.” le rispondo mentre ammanetto dietro la schiena i polsi del marito “In ogni caso stai tranquilla che non tornerai a casa con la voglia di cazzo, ma ne avrai quanto ne vuoi.”
“E io posso guardare ?” mi chiede Stefano.
“Certo che si, tanto &egrave chiaro che sei uno sporco guardone, però ora stai zitto mentre mi godo lo spettacolo di tua moglie che fa la troia con uno sconosciuto.”
Stefano si sistema vicino alla mia poltrona, sulla quale m’accomodo subito dopo, quindi batto forte due volte le mani, e Nestor compare uscendo dalla mia camera, coperto solo da un paio di boxer che esaltavano le dimensioni del suo pene.
“Alessandra lui &egrave Nestor e non credo ci sia bisogno di spiegarti perch&egrave &egrave qui.” disco mentre il ragazzo fa partire della sensuale musica lounge.
Lui le fa un baciamano molto romantico, poi Alessandra che quasi non credeva ai suoi occhi, gli si stringe addosso baciandolo quasi con furia. Nestor ne approfitta per far scivolare una mano sotto la mini della ragazza e scoprirne il culo, per nulla coperto da un perizoma davvero minimo, quindi la fa girare per farle sentire il pacco nel solco delle chiappe.
Muovendosi a suon di musica le infila dal basso le mani dentro il top per poi palparle dolcemente il seno, stringendo quindi i capezzoli già duri dalla voglia. Quando una mano arriva a spostare il perizoma, le gocce di desiderio sono già ben visibili sulla sua passera, e Nestor non perde tempo a raccoglierne alcune con un dito per portarle poi alla bocca della donna, che quasi simula un pompino tanto lo succhia con maestria.
Quando mi alzo la neo troia pensa che volessi dedicarmi a lei, mentre io invece mi dirigo verso Nestor per infilargli la lingua in bocca.
‘Ma guarda questa !’ esclama Alessandra fingendosi arrabbiata ‘Prima m’illude facendomi sognare questo bel fusto, e dopo se lo vuole fare lei !’
‘No ce lo faremo insieme.’ le rispondo dopo aver baciato anche lei.
Mi ritrovo presto completamente nuda fra le gambe di Alessandra, che dopo essersi seduta sta succhiando il membro di Nestor.
‘Questo si che &egrave un cazzo !’ esclama Alessandra ‘Non quello del frocio sfigato che fa tanto il maschio quando usciamo.’
‘Stefano vieni subito qui, ma senza alzarti in piedi.’ ordino all’uomo che muovendosi a gattono arriva vicino a me.
Non appena l’ho a portata di mano lo faccio sdraiare sulla schiena, per poi sedermi sul suo viso in chiaro segno di dominazione, e costringerlo a leccarmi il culo, impedendogli così di vedere sua moglie godere con lo stallone che ho scelto per lei.
‘Vedi di farmi godere altrimenti ti chiudo nel cesso così ti perdi lo spettacolo.’ dico quasi con disprezzo a Stefano.
Da vero schiavetto quasi mi consuma le palle con la lingua, facendo aumentare in me tanto l’eccitazione che non riesco più a rimanere ferma..
‘Alessandra vieni qui così il cornuto te la lecca mentre Nestor ti scopa.’ dico alla ragazza che non vedeva l’ora d’esser posseduta dal cubano.
La porcella prende velocemente il mio posto, seguita subito dopo da Nestor che non perde tempo e la penetra facendole sentire già dal primo affondo tutta la sua mazza.
‘Sii finalmente un signor cazzo !’ urla Alessandra in preda la piacere ‘Tu caro marito guarda come si fa godere una donna, che se fa il bravo poi ti rompo il culo in due.’
La donna &egrave talmente vogliosa di sesso, che ha l’orgasmo in poco tempo, così posso prendere il suo posto e farmi scopare anch’io da Nestor. A differenza di Alessandra però preferisco far sdraiare il ragazzo per mettermi poi sopra di lui, dandogli le spalle.
‘Tu cosa aspetti a leccarci le palle.’ ordino a Stefano che era rimasto sdraiato per terra ‘E tu Alessandra prendi uno strap-on e rompigli il culo.’
Il cornuto &egrave molto veloce nel mettersi fra le mie gambe per leccarmi i testicoli, dedicando poche attenzioni a quelli di Nestor, mentre la moglie indossa lo strap-on, che unge leggermente prima di sodomizzarlo.
Sto godendo come raramente mi era successo, ma del resto se l’aspetto fisico &egrave soddisfatto dalla mazza di Nestor, quello mentale lo &egrave altrettanto nel vedere quella giovane dominatrice inculare il suo compagno. So che dovrei essere neutrale, ma non riesco a non stare dalla parte di Alessandra anche perch&egrave &egrave una bella donna, che non merita certamente d’esser cornificata da un uomo a cui piace fare la femmina, ma solo con una trans come me. Senza dimenticare che il cazzo di Nestor &egrave uno strumento di tal piacere, che &egrave impossibile non goderne. Voglio però di più, come se non mi basta più quello che ho, desiderando un nuovo apice del piacere.
‘Alessandra hai mai preso nel culo un cazzo come quello di Nestor ?’ le chiedo sapendo dentro di me già la risposta.
‘No però c’&egrave sempre una prima volta o sbaglio ?’ mi risponde togliendosi lo strap-on.
Con un po’ di dispiacere mi sfilo quella splendida mazza dal culo, per leccare con Stefano quello della moglie che freme ad ogni passaggio di una delle nostre lingue. Quando inizio a spingere del lubrificante dentro l’ano della donna, il marito passa a leccarle la passera, e quasi l’invidio perch&egrave Alessandra &egrave un lago, almeno sin quando lo stallone della serata non si mette dietro di lei.
Nestor si comporta da gran signore, sodomizzando la donna con quasi eccessiva lentezza, in modo da farle sentire poco dolore e molto piacere.
‘Godo !’ urla la donna in preda al piacere ‘Nestor non fermarti, non so come ho potuto godere prima di oggi senza aver preso un cazzo come il tuo.’
‘E tu non mi dire che non vuoi un po’ di cazzo.’ chiedo a Stefano che si spoglia in un attimo prima di mettersi carponi a fianco della moglie.
Per lui il trattamento &egrave ben diverso, infatti lo fotto fin dall’inizio con forza affondando ogni colpo sino a quando le palle non gli sbattono sul culo.
‘Non so davvero chi sia più troia. Anzi lo so sei tu perch&egrave non sei una donna, ma solo un uomo a cui piace esserlo, non &egrave vero troia ?’
‘Si sono la tua puttana.’ mi risponde gemendo Stefano oramai privato di ogni traccia di mascolinità.
Lo fotto alternando affondi brevi e veloci, a quelli lunghi e lenti, tenendolo sempre ben saldo per i fianchi ed impedendogli di toccarsi il cazzo. Del resto se vuol fare la donna deve godere come una di loro, provando piacere solo dalla penetrazione, come sta facendo la moglie che ormai urla dal piacere.
Lo faccio sdraiare sotto la moglie in modo che possa vedere meglio come Nestor la sta inculando, per poi riprendere a scoparlo quasi con violenza. Il suo pene &egrave in piena erezione, ma Alessandra non lo degna di uno sguardo, presa com’&egrave dal piacere che le sta dando il suo stallone, così gli strizzo un po’ le palle facendolo gemere anche dal dolore.
‘Scommetto che hai scoperto che sei anche un bel guardone, ti ho visto come ti eccitavi vedendo Nestor che si scopa tua moglie.’ gli dico allentando un po’ la presa.
Siccome non risponde, ammettendo così questo suo nuovo ‘vizio’, gli infilo una mano fra i capelli, per tirarlo a me con ancora più violenza.
‘Ti ho fatto una domanda troia !’
‘Si mi piace guardare mia moglie mentre qualcuno la scopa.’
‘Allora adesso ti faccio vedere qualcosa di nuovo.’
Lo spingo in avanti lasciandolo eccitatissimo ma non ancora prossimo all’orgasmo, mentre Nestor che ha compreso le mie intenzioni, si sfila da Alessandra per sdraiarsi sul tappeto.
Anche la donna ha capito cosa voglio fare, così senza dire nulla s’impala sull’asta del ragazzo, offrendomi il sedere.
‘Cosa aspetti a mettermelo nel culo.’ mi chiede vogliosa.
‘Eccomi.’
Mentre la sodomizzo mi sembra quasi di sentire il pene di Nestor, che solo un sottile lembo di carne divide dal mio. La scopo con tutta la calma dell’universo, non solo perch&egrave così posso godere di più, ma anche per far vedere a Stefano quanto può essere perversa la moglie.
Lo stallone caraibico ed io ci scambiammo più volte la posizione e la fonte del piacere di Alessandra da possedere, sino a quando questa non ebbe il suo secondo orgasmo, poco prima che anche Nestor venga inondando il seno della donna col suo sperma.
Senza dir nulla, Stefano s’avvicina a noi, desideroso di avere anche lui la sua razione di cazzo.
‘Ora che hai visto come gode una donna &egrave giusto che tu faccia lo stesso.’ gli dico toccandomi la cappella ‘Quindi ora mettiti a pecora, nell’unica posizione in cui deve stare una troia del tuo calibro, e stai tranquillo che non avrò nessuna pietà nel romperti il culo.’
‘E se glielo spacchiamo in due ?’ propose Alessandra dopo aver indossato per l’ennesima volta uno strap-on.
‘Intanto mettiglielo in bocca, che non voglio sentirlo urlare mentre l’inculo.’
Iniziamo così a scoparlo, una in bocca e l’altra nel culo, facendo girare lo schiavetto più volte, senza mai smettere d’insultarlo e picchiandolo spesso sulle natiche. Il porco da parte sua, da un lato chiede pietà, ma dall’altro ha piccole eiaculazioni che erano la prova palese di quanto stava godendo, sino a quando non viene anche lui riempendosi la mano col suo stesso sperma.
‘Adesso voglio godere anch’io.’
Lo dico quasi urlando per essere l’unica rimasta senza orgasmo, mentre infilo il cazzo nella bocca di Stefano, che pur sfinito mi spompina da vero porco.
Alessandra invece s’inginocchia dietro di me per potermi scopare, ed io allargo le gambe e mi piego in avanti per facilitarle il compito. A differenza di quanto fatto col marito, adesso lei &egrave meno violenta, riuscendo a farmi godere come non ero ancora riuscita a fare quel giorno.
‘Voglio che tu provi il mio stesso piacere.’ mi sussurra all’orecchio.
‘Allora continua a scoparmi così.’ le rispondo cercando la sua bocca con la mia.
La donna mi scopa a lungo toccandomi ora il seno, ora il cazzo, ma sempre con lunghi e lenti affondi, aumentando il ritmo solo quando sono prossima al picco del piacere. Schizzo il mio orgasmo nella bocca di Stefano che non ne lascia cadere una goccia, quindi rimaniamo a lungo in silenzio cercando di riprendere fiato e forze.
Quando la coppia se ne va saluto lei con un bacio, dicendole che l’avrei richiamata per un nuovo incontro, senza però dirle con chi.
‘E ora che si fa ?’ mi domanda Nestor afferrandomi da dietro non appena chiusi la porta.
‘Che domanda schiocca ! Si fa sesso ! Non vorrai cavartela con una sola scopata ?’

Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/

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