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Racconti Trans

Quella notte di luglio

By 7 Settembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Ogni tanto nella mia mente prende forma l’idea di essere posseduto da qualche bel transex ma cerco di resistere, il desiderio però lentamente cresce fin quando prende il sopravvento, a quel punto niente e nessuno può impedirmi di immergermi in una bella vasca di acqua calda, di lavarmi accuratamente di massaggiarmi tutta la pelle per renderla morbida e vellutata, di vestirmi, salire sulla mia autovettura e di mettermi alla ricerca di qualche bel trans.
Una sera di luglio dopo aver messo in pratica i preliminari inizio a girare per i luoghi dove si possono trovare queste meravigliose creature, passo lungo i viali guardo e ammiro le bellezze fin quando ne individuo una alta, vestita di nero, con un top strettissimo che ne mette in risalto le forme con un imponente seno, capelli lunghi neri, i piedi sono fasciati da due bei stivali neri con tacchi alti, a coprire il pube una minigonna nera molto intrigante, mi avvicino ed iniziamo a parlare, ‘cosa cerchi bello mio’ mi disse, gli risposi che ero curioso di sapere se sotto quel gonnellino si celasse un bel birillone con il quale giocare, toh mi risponde ‘guarda un bel frocetto che va cercando il modo per andare meglio in bagno’, così dicendo alza il gonnellino e mette in mostra un bel cazzo a riposo ma di ragguardevoli dimensioni, dice di chiamarsi Giada, la faccio salire in macchina e già ho l’acquolina in bocca pensando a ciò che mi aspetta, seguo le sue istruzioni e ci andiamo ad appartare vicino a dei box di un mercatino ortofrutticolo, sto per spogliarmi quando a sorpresa mi dice di scendere dalla macchina e mi trascina in uno di questi box, entriamo, il luogo è buio e in disordine; a quel punto smette di essere gentile, mi prende per la testa e sedendosi su una sedia mi fa inginocchiare ordinandomi di leccargli l’interno delle cosce, io ancora sorpreso dalla novità tentenno, allora con la forza mi preme il viso tra le sue gambe, immediatamente mi metto a leccare, lentamente risalgo ed arrivo all’oggetto del desiderio, inizio a sfiorarlo con la lingua ma Giada tirandomi per i capelli mi dice ‘non ti ho detto di leccarlo frocetto’ mi ordina allora di spogliarmi, mentre eseguo il suo ordine si toglie il top ed emerge l’abbondante seno, mi riprende la testa e me la schiaccia sui suoi seni, inizio a leccarli avidamente mordicchiandoli, nel frattempo mi strizza violentemente i capezzoli provocandomi delle fitte dolorose, io subisco tutto senza fiatare anzi sempre con maggior voracità passo con la mia lingua da un seno all’altro leccando e succhiando avidamente i due capezzoli turgidi ed eccitati; improvvisamente mi spinge la testa sul suo succulento cannolo costringendomi ad imboccarlo, ancora non era al massimo dell’estensione ma già facevo fatica a farlo entrare fra le labbra, lecco il glande, apro la bocca e riesco ad ingoiarlo per metà, lo sento aumentare di volume, quasi mi soffoca a quel punto Giada inizia a scoparmi praticamente in bocca iniziando un lento su e giù il cazzo diventa sempre più duro e fatica sempre di più ad entrare in bocca, non è lunghissimo ma ha una circonferenza molto superiore alle mie aspettative, inizio quasi ad aver paura al pensiero che di li a poco si farà strada fra le mie natiche, quasi mi avesse letto nel pensiero mi dice ‘guarda guarda prima mi chiedi se ho un bel giocattolone e poi ti vuoi ritirare e no mio caro adesso ti aprirò ben bene’ così dicendo mi stacca dal cazzo ormai durissimo, mi fa appoggiare con le mani sulla sedia a pecorina, mi allarga le chiappe, lo imploro di mettere almeno un po’ di crema per alleviare il bruciore ma neanche mi risponde, inesorabile sento il bel tarellone appoggiarsi sul mio ano, cerco allora di rilassare i muscoli anali il più possibile ma quando spinge e tutta la cappella si fa largo dentro di me sento un dolore lancinante, lo prego di fermarsi ma inesorabile avanza nel mio sfintere, mi manca il fiato, ad un certo punto si ferma, e torna indietro, sfilandolo, riprendo a respirare regolarmente quando lo sento, di nuovo, spingere a tutta forza ed entrare in un colpo solo tutto dentro di me, rimango quasi paralizzato da quel possente colpo di reni che ha sfondato il mio bel deretano, inizia a muoversi lentamente ‘lo senti èh! vedi come è grosso questo ci vuole per i frocetti come te’ il dolore è forte, quasi insopportabile, ma pian piano il calore generato dallo sfregamento di quell’asta durissima contro le pareti anali si trasforma in piacere, inizio allora ad inarcare la schiena, Giada inizia allora a muoversi sempre più velocemente schiaffeggiandomi sulle chiappe ‘toh! Prendilo tutto troia, quando tornerai a casa dovrai mettere a mollo il tuo culetto per raffreddarlo’ ed aumentava la velocità e la forza dei colpi ‘si sfondami, sono ormai solo un buco tutto a tua disposizione, mi sento scoppiare ma non ti fermare’ e gemevo davvero come una troia in calore, ad un certo punto anche Giada iniziò a mugolare i suoi colpi divennero quasi frenetici e dopo un colpo fortissimo sentii scendere dentro di me bollenti schizzi che mi inebriavano, dal mio cazzo grosse gocce di liquido cadevano sul pavimento.
Improvvisamente si sfilò di colpo da me e come un gatto uscì dal box, tornò dopo un minuto spingendo dentro un ragazzo tremante ed impaurito, in parte svestito, ‘guarda qui fuori ho trovato questo guardone di merda che si stava masturbando con una zucchina’ trovata evidentemente tra i resti del mercato, ‘e purtroppo per lui a me non piacciono i guardoni’ , così dicendo lo fece inginocchiare e gli ordinò di leccargli il cazzo ancora gocciolante appena uscito dal mio dolorante culetto, io ero ancora interdetto dalla piega che stava prendendo la serata, Giada mi ordinò allora di denudare completamente il malcapitato, obbedii immediatamente, poi sempre seguendo le sue direttive lo sculacciai violentemente facendogli arrossare tutte le chiappe, poco dopo lo fece sdraiare a terra e si sedette sul suo viso obbligandolo a leccargli tutto il culo pulendo accuratamente l’ano e i coglioni, a me invece ordinò di leccare il cazzo del frocetto, non aspettavo altro, eccitatissimo iniziai a leccarglielo tutto, salendo dalle palle pian piano passando da una all’altra, soffermandomi su quel filetto tra le due sacche che tanti brividi trasmettono in tutto il corpo, risalivo poi lentamente lungo l’asta scappellandola tutta fino a leccare il glande, avvilupparlo tra le labbra, insalivarlo per bene per poi imboccarlo tutto di un colpo iniziando un veloce su e giù, improvvisamente mi fermavo, lo sfilavo per ricominciare dalle palle, la cosa doveva piacergli perché iniziò a mugolare come una troietta in calore era probabilmente sul punto di esplodere ed io non attendevo altro che bere tutta la sua succosa crema quando Giada mi tirò per i capelli costringendomi ad interrompere quel succoso pompino mi fece mettere seduto sulla sedia il ragazzo dovette inchinarsi a 90′ davanti a me e contraccambiare il mio pompino, doveva essere veramente eccitato tanto che immediatamente lo imboccò tutto quanto ed iniziò a pompare come una idrovora, poi lo sfilò ed iniziò anche lui a leccare il miei coglioni gonfi e duri, ne prese uno e lo succhiò con delicatezza, io avevo gli occhi chiusi per meglio gustare il suo splendido lavoretto quando lo sentii irrigidirsi e gemere, aprii gli occhi e Giada tornata di nuovo in tiro era entrata dentro di lui, stava per iniziare a strillare come una cagnetta ferita, ma la nostra padrona mi ordinò di farlo tacere ed io non trovai di meglio che sbattergli in gola il mio durissimo cazzo glielo infilai tutto in gola quasi fino a farlo soffocare, raggiunsi lo scopo infatti i suoi gemiti quasi non si avvertivano più, Giada lo inculava ormai sempre più velocemente ‘Vedi, mi diceva, come tratto io i pervertiti che si divertono a guardare, li apro in due, li sfondo, faccio in modo che per qualche giorno non possano camminare’, intanto io gli muovevo la testa sul mio cazzo sempre più velocemente, fin quando l’eccitazione della scena che avevo davanti e il bel pompino a cui ero sottoposto mi fecero raggiungere un orgasmo devastante gli schizzai abbondantemente tutto il mio caldo seme in gola, lo ingoiò tutto senza farne cadere neanche una goccia ‘bravo gli dissi si vede che sei un gran pompinaro, puliscilo per bene’ con molta cura eseguì l’operazione di ripulitura mentre Giada sempre più eccitata lo pompava sempre più velocemente, io mi alzai e misi davanti al viso del ragazzo il mio culetto dal quale ancora fuoriusciva in filo della sborra che Giada precedentemente aveva versato nel mio retto, e gli dissi di ripulire anche quello, lui pareva esitare ma la Padrona lo schiaffeggiò violentemente sulle chiappe evidentemente la cosa la eccitava molto sentii allora la lingua sfiorare il buchetto, e percorrere tutto il solco tra le chiappe ripulendolo di tutta la sborra che mentre ero seduto durante il pompino era fuoriuscita, mugolavo per il piacere quando Giada disse ‘tieni frocione ti allago tutto’, si svuotò quindi ben bene i coglioni dentro di lui poi sfilato il cazzo si mise sulla sedia e gli ordinò di ripulirlo tutto cosa che al ragazzo evidentemente doveva piacere molto perché non si fece pregare a leccare e succhiare con avidità quell’asta gocciolante, a me ordinò di ripulire invece il culetto al ragazzo dovevo risucchiare la sborra che aveva appena lasciato dentro di lui, gli allargai le chiappette, iniziai a leccare dai coglioni il rivolo di crema saporita che colava dal buchetto ormai oscenamente dilatato, risalii pian piano fino a toccare la corona anale, gliela allargai e con la lingua cercai di andare più profondamente che potevo per ripulirlo per bene, il ragazzo sotto di me si dimenava e mugolava evidentemente il trattamento era di suo gradimento, nel frattempo lui continuava a leccare il cazzone di Giada che iniziava a riprendere vigore quando un nuovo colpo di scena si verificò, sulla porta apparve un altro trans che non vedendo la sua collega tornare pensava fosse successo qualcosa, alla vista della scena, si mise a ridere e rivolgendosi a Giada gli disse ‘ero preoccupato che ti fosse successo qualcosa e tu invece ti stai scopando tutta da sola due frocetti rotti in culo, sei la solita egoista’ Giada rispose ‘se vuoi servirti fa pure sono a tua disposizione’ allora la sua amica che si chiamava Alessia mi staccò dal culetto del ragazzo e scostandosi il perizoma nero che portava mi sbattè in bocca il suo cazzo tutto in bocca, era già mezzo duro e si avvertiva l’odore delle scopate precedenti che aveva avuto quella notte.
Era leggermente più piccolo in circonferenza di quello di Giada ma più lungo, dopo un po’ di duro lavoro aveva raggiunto la sua massima estensione mi fece allora mettere a fianco del ragazzo, e mi penetrò con un solo colpo, entrò abbastanza facilmente nel mio ano lubrificato dalla precedente sborrata di Giada ed iniziò a pomparmi a tutta forza ‘stasera tornerai a casa con il culo in fiamme mio caro , mi disse e ti ricorderai di noi due frocio che non sei altro’ nel frattempo anche Giada era nuovamente in tiro ed aveva iniziato a pompare l’altro ragazzo, eravamo entrambi squassati dai colpi di quei due scatenati porconi, improvvisamente si sfilarono dai nostri culetti e si scambiarono di posto infilandoci come polli allo spiedo, ci inculavano senza pietà a tutta forza, si sfilarono dai culetti, e ci obbligarono a pulire i cazzi dopo di che tornarono a fotterci violentemente fin quando vennero nuovamente dentro di noi, allagandoci i culetti, si sfilarono e porgendoci i cazzi alle labbra ci obbligarono a ripulirli completamente, era inebriante leccarli e sentire l’afrore che era scaturito dalla violenta inculata, quando terminammo l’opera si resero conto che noi non eravamo ancora venuti, allora ci ordinarono di fare davanti a loro un bel 69, io ero completamente partito e mi applicavo con tutta la dedizione che potevo leccando e pompando, mentre con un dito armeggiavo nel culetto del ragazzo lubrificato dalla abbondante sborrata precedente, anche l’altro con altrettanto impeto mi succhiava il cazzo fin quando esplosi dentro la sua avida boccuccia, che aspirò tutto il mio seme, subito dopo venne anche lui, un fiume di lava bollente invase la mia gola, quasi mi soffocava, inghiottii tutto cercando di non sprecarne neanche una goccia, quando l’onda lunga dell’orgasmo finì cademmo esausti sul pavimento e ci rendemmo conto che Giada ed Alessia stavano uscendo da quel box, ci rivestimmo a fatica frastornati dall’accadimento di quella fantastica serata e salutandoci tornammo, con i culetti sfondati e farciti di sborra nelle rispettive dimore.

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